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    La prima edizione del Premio Ferruccio Salvetti

Si è svolta ieri, martedì 4 giugno 2019, la Sala Mario Valitutti del Museo del Calcio di Coverciano, la prima edizione del Premio intitolato alla memoria di Ferruccio Salvetti.

Si tratta di un Premio fortemente voluto dai suoi figli Alessandra, Giandomenico e Pierfrancesco, e nasce con l'intento non solo di ricordare la figura di Ferruccio Salvetti, come uomo e come sportivo, ma anche per attribuire a figure del mondo del calcio e dello sport in generale, sia a livello nazionale che internazionale, un riconoscimento per l'impegno e la passione messi nell'attività svolta, da ciascuno dei premiati.

Lo sport è stato sempre un connotato importante nella vita di Ferruccio Salvetti: uomo discreto, dedito al lavoro, alla famiglia e alla sua grande passione per l'arbitraggio.
La storia di Ferruccio Salvetti è quella di un uomo che nato in umile famiglia contadina di un piccolo paese dell'Appennino Tosco-Romagnolo e mandato a studiare in collegio a Firenze è cresciuto e si è formato alla Madonnina del Grappa con Don Facibeni, dove ha avuto modo di prendere un titolo di studio e di inserirsi nel mondo del lavoro. Per oltre 30 anni ha lavorato nella multinazionale farmaceutica Eli Lilly ricoprendo vari ruoli fino a diventare responsabile dell'ufficio acquisti.
Allo stesso tempo, sempre cominciando alla Madonnina del Grappa come dirigente della squadra di calcio, conobbe l'arbitraggio attraverso Artemio Franchi giovanissimo dirigente sportivo dell'epoca (negli anni successivi diventato Presidente della FIGC, Presidente Uefa e Vice Presidente Fifa), a metà degli anni ‘50 che lo introdusse al mondo del fischietto al quale Ferruccio se ne appassionò fino al punto da far diventare l'AIA la sua seconda famiglia ed alla quale fino agli ultimi giorni della sua vita ha dedicato tempo e partecipato all'attività. Ex guardalinee di Serie A dell'Associazione Italiana Arbitri, nella sua carriera ha avuto modo di collaborare con i migliori arbitri italiani degli anni '70- e primi '80 da Michelotti a Menicucci, da Ciacci a Giunti, da Agnolin a Casarin. Arbitro benemerito e per oltre 50 anni associato all'AIA ed insignito della medaglia d'oro. Ma non solo amante del calcio, Ferruccio è stato un grande appassionato dello sport e dei suoi valori in generale, e a questa sua passione ha dedicato tutta la sua vita, diventando punto di riferimento per le giovani generazioni arbitrali come simbolo di discrezione, professionalità e attaccamento.

Il Premio intitolato alla sua memoria nasce proprio con lo scopo di valorizzare quelli che sono stati per Ferruccio i pilastri fondamentali del suo percorso di vita all'insegna dello sport: l'impegno, lo spirito di sacrificio e la passione.
Un percorso che umanamente, professionalmente e sportivamente lo ha ripagato in maniera importante.
Proprio per questo motivo i suoi tre figli, a più di cinque anni dalla sua scomparsa, hanno pensato che il modo migliore per ricordare Ferruccio fosse quello di istituire questo Premio.

Il riconoscimento verrà attribuito ogni anno a personaggi che nel loro ambito hanno incarnato i valori dello sport tanto cari a Ferruccio.

Per l'edizione 2019 del Premio, la prima, i premiati sono stati:


Michele UVA (Vice Presidente UEFA ed ex DG della Federazione Italiana Gioco Calcio)

Gianluca ROCCHI (Arbitro Internazionale e arbitro della Finale di Europa League 2019 Arsenal - Chelsea)

Paolo CASARIN (già Arbitro Internazionale, editorialista del Corriere della Sera e opinionista tv a Quelli che il Calcio e radiofonico a Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1)



La cerimonia di premiazione è stata condotta da Fabio Russo (giornalista sportivo).

Si ringrazia per il sostegno: Zo Working, Event Friend, Headline, Brandini, Caf, Genesia, Guido Guidi, Il Santo Bevitore Ristorante, Quinoa Gluten Free Restaurant, Filatura del Vincio srl, Impresa Pegaso Srl, Madam Pivot, Centro Revisioni Sicure, Tipografia Contini, Autocarrozzeria GTV e Centro Studi S.G. 2002 sas.