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    Andrea Motroni scrive al Presidente Mangini


Lettera aperta al Presidente Paolo Mangini della FIGC Toscana, da parte di Andrea Motroni, da tanti anni dirigente di società di calcio, e attualmente Responsabile del Settore Giovanile del Cgc Capezzano P.re,

Caro Presidente Mangini,
le scrivo in questi giorni così difficili, così ricchi di angoscia per la grande tragedia che affligge la nostra comunità, perché il nostro compito in qualità di dirigenti sportivi ci impone di rivolgere lo sguardo a cosa sarà il nostro mondo una volta che questa emergenza sanitaria allenterà la presa, una volta che convalescenti dovremo ricostruire le basi perché tutto il movimento dello sport di base e nel nostro caso del calcio dilettanti e del settore giovanile possa rivestire nuovamente il suo grande valore sociale e di aggregazione che tanto sarà di supporto ad una comunità cosi brutalmente provata da questo triste periodo.
Non sono particolarmente attratto da tutte queste considerazioni in merito a come finirà questa stagione personalmente credo sarà difficile ripartire in particolar modo con il settore giovanile sia per questa emergenza sanitaria che al momento non dà segni di cedimento sia perché nel caso la scuola decida di non riprendere le attività didattiche in aula sarebbe impossibile tornare a giocare. Soprattutto sarà difficile ripartire dopo questo forte shock emotivo per tutti noi così tanto provati dai tanti lutti e dai tanti giorni chiusi in casa.
Ripartiremo !!! Di questo ne sono certo, ma ci sarà bisogno di tanta passione e tanta forza da parte di tutti, da chi come lei occupa ruoli istituzionali a chi come noi si troverà ad organizzare la ripresa delle attività.
E' innegabile che questa tragedia che stiamo vivendo oltre ad esigere un così grande tributo in vite umane ci presenterà un conto economico molto salato che rischia in maniera reale di far sparire molte delle nostre società sportive che da sempre hanno fatto leva sulla passione e la generosità dei propri dirigenti come lei Presidente ben sa vista la lungimirante politica che ha portato avanti nelle scorse stagioni di sostegno economico ad esempio delle società che militano in Terza Categoria. A queste realtà si aggiungeranno anche e soprattutto le molte società di settore giovanile che sempre più negli ultimi anni sono riuscite ad organizzare le loro attività grazie al vitale sostentamento derivante dalle quote associative e dagli ingressi alle manifestazioni organizzate nei periodi di inizio e fine stagione. Per queste realtà sarà davvero vitale il supporto delle istituzioni perché, come penso sia facile intuire, si troveranno davanti ad una platea di utenti, le famiglie, che saranno a loro volta molto provate economicamente.
So benissimo che una volta finita l'emergenza sanitaria si scatenerà l'assalto alla diligenza degli aiuti statali e non credo che il nostro mondo, quello dello sport di base, si dovrà far trovar pronto con argomentazioni solide e modi corretti nel rivendicare il grande ruolo sociale che rivestiamo.
Troppe volte il nostro calcio è penalizzato dall'accostamento con il calcio professionista che ha altre peculiarità ed altri obbiettivi, facciamo parte della stessa Federazione, ma con compiti e ruoli diversi noi lo abbiamo ben chiaro, ma spesso l'opinione pubblica fatica a comprenderlo per questo dovremo essere molto bravi a non farci omologare quando ci presenteremo a chiedere aiuti allo Stato.
La Toscana, di cui lei è presidente, ha sempre portato avanti una politica di partecipazione e di confronto democratico che negli ultimi trenta anni ha tanto contribuito a far crescere il nostro movimento dilettantistico anche a livello nazionale. Per questo credo sia importante, ma sono convinto sia già una vostra preoccupazione come testimonia la lettera che ci ha inviato in questi giorni, favorire quanto prima un confronto partecipato e propositivo all'interno del nostro movimento, sfruttando anche tutti gli strumenti tecnologici, ipotizzando ad esempio l'istituzione di una commissione di studio con l'obbiettivo di far emergere criticità e suggerimenti per un futuro che se al momento sembra denso di nubi possa invece, con la tenacia e la caparbietà che ci contraddistingue, diventare un nuovo inizio pieno di speranza.
Comprendo benissimo quanto questo periodo che si trova a fronteggiare in un ruolo così importante e di grande responsabilità non sia facile, ma nell'esprimerle tutta la gratitudine per quanto sta facendo lei con tutto il gruppo dirigente al suo fianco, credo di poterle dire che le società toscane sapranno stringersi intorno a voi per tornare a gioire e a soffrire insieme su quel rettangolo verde a cui tutti noi abbiamo dedicato tanta passione.

Un saluto

Andrea Motroni