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Le big si presentano: la Sestese

Le big si presentano: la Sestese


Occorre anzitutto mettersi d'accordo sul tempo verbale: indicativo o condizionale? E dunque: è stato o sarebbe stato l'anno della Sestese? Nel contesto della stagione più anomala di sempre, la cristallizzazione delle classifiche e la chiusura anticipata della stagione apre all'utilizzo del condizionale, ma è opinione condivisa fra gli addetti ai lavori che, a tutti gli effetti, la stagione 2019-2020 a livello giovanile regionale si è tinta decisamente di rossoblù. Tre squadre al comando dei principali campionati élite, Juniores, Allievi e Allievi B: la Sestese riparte da qui per programmare un futuro come sempre ad altissimi livelli. Ne parliamo con il suo ds Roberto Pacini.


Direttore, cosa la preoccupa di più al momento?
'La prospettiva di tornare in campo a settembre senza pubblico: come altre società abbiamo organizzato i nostri tornei, serve un'accelerazione per capire se potremo farli a porte aperte, aspetto che sarebbe semplicemente necessario vista la situazione da cui proveniamo'.

Entriamo nello specifico del prossimo anno sportivo: alla luce dei progressi compiuti quest'anno con Filippo Gori gli Allievi 2004 saranno la vostra formazione di punta?
'Sottolineando il lavoro del nostro tecnico siamo convinti di essere competitivi per le prime posizioni con una squadra sulla quale siamo intervenuti pochissimo: eravamo soddisfatti del valore generale di un gruppo consolidato che è cresciuto molto negli ultimi mesi prima dello stop. Siamo intervenuti acquisendo le prestazioni di un portiere come Fabio Rauseo, dal Maliseti, che si integra con il compagno Mattia Poggiolini dando le massime garanzie. Le favorite in questo torneo? Mi aspetto molte squadre competitive per il vertice, ripartendo dalle gerarchie della passata stagione: dico quindi Tau, Aquila Montevarchi, Cattolica Virtus e Scandicci. Ci piacerebbe molto ripetere quanto abbiamo fatto con i 2003'.


Qualche intervento in più è previsto per gli Allievi B: ci può presentare le novità a disposizione di Andrea Pratesi, che torna a Sesto Fiorentino con tante aspettative e un curriculum che si è arricchito rispetto alla sua precedente esperienza in rossoblù?
'Con i 2005 abbiamo operato alcuni innesti mirati come quelli, a centrocampo, di Giovanni Rensi dalla Floria 200, che seguivamo da tempo, e di Niccolò Colzi dalla Zenith, uno dei calciatori che si è messo maggiormente in mostra l'anno scorso guadagnandosi anche la convocazione in rappresentativa. Abbiamo poi rinforzato il reparto offensivo affiancando a Leonardo Caprio l'ex Prato Klajdi Mema, proveniente dal Margine Coperta, un attaccante potente, molto temibile sottoporta. In questo campionato, l'unico che resta a sedici squadre, la squadra da battere sarà il Tau ma ci sono tante squadre, ad esempio la Cattolica Virtus che - un po' come noi - nella passata stagione non hanno dimostrato appieno tutto il loro valore'.


In un crescendo di cambiamenti, quelli in numero maggiore sono previsti per i Giovanissimi èlite: i 2006 restano per il secondo anno consecutivo ad Alessandro Rossi, ma qui i nuovi arrivi sono diversi.
'Abbiamo ritenuto che la squadra necessitasse anzitutto di una maggiore fisicità e per questo siamo intervenuti in modo più corposo. Fra i nuovi innesti troviamo Hektor Alickaj, un difensore adattabile anche a centrocampo in arrivo dal Maliseti, società da cui provengono anche l'attaccante Francesco Baldi e il centrocampista Tommaso Bottai. In difesa abbiamo messo a disposizione di Rossi Tommaso Balice, in arrivo dal Jolly così come Tommaso Hoxha, un esterno a sua volta molto duttile in fase di contenimento o di spinta. In un'ottica di rinforzamento ci avvarremo anche del contributo del centrocampista Lorenzo Garzi, ex Margine Coperta, dell'esterno offensivo Samuele De Santis dal Viaccia, del portiere Gianluca Seminara dal Prato Nord e del centrocampista, ex Lastrigiana, Tommaso Terrosi che nell'ultima stagione ha indossato la maglia dell'Under 14 del Pontedera. Tanti cambi quindi, e un po' di rischio c'è quando succede questo, ma siamo convinti di avere allestito un'ottima squadra che saprà togliersi delle soddisfazioni, in un campionato in cui il Tau è anche in questo caso il primo riferimento, occhio a tante belle realtà che potrebbero fare molto bene come ad esempio Zenith Audax e la neopromossa Affrico'.


Un'ultima battuta sulla nuova formulazione dei campionati e nello specifico di quelli élite: qual è il suo giudizio?
'Purtroppo non c'era altra soluzione: mi è sembrato giusto non dare luogo alle retrocessioni e di conseguenza va accettata una stagione, la prossima, che sarà molto anomala e rischia di essere un po' falsata. Sono convinto che un campionato vada giocato dall'inizio alla fine, con continuità: non mi convince la formula in due fasi, anche se ripeto che era probabilmente l'unica strada percorribile. Sarà necessario spingere sempre al massimo, rientrare nelle prime 4 al termine della fase invernale e poi accedere al girone che mette in palio il titolo regionale. Ma spero che la prima fase sia composta con i giusti criteri: applicando solo quella della viciniorietà si rischia un evidente sbilanciamento fra il raggruppamento fiorentino-aretino-pratese e il resto della regione, così come mi auguro che tutto questo serva come regime transitorio per poi tornare alla normalità nella stagione ancora successiva'.



Lorenzo Martinelli (Calciopiù)