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    Le vostre interviste: Alessi Dimitri (Galluzzo Oltrarno)

Continua la carrellata di interviste di Simone Rossi.
A rispondere alle domande è questa volta Dimitri Alessi in veste di un doppio ruolo all'interno della Società Sportiva Audace Galluzzo: 
In queste due ultimi stagioni  ha ricoperto più ruoli all'interno della Società. 
Allenatore e Responsabile tecnico della Scuola Calcio. Quali sono le difficoltà più rilevanti che ha incontrato nello svolgere questi due ruoli?

Non è stato facile coniugare due approcci completamente opposti ovvero quello di allenatore e quello di dirigente. In quest'ultimo ho avuto la fortuna di avere al mio fianco  un dirigente bravo e di esperienza come Luca Vestrini (responsabile scuola calcio) che mi ha permesso di rendere questo anno un apprendistato per quanto riguarda gli aspetti più prettamente dirigenziali e di mettermi a disposizione degli istruttori per gli aspetti tecnici legati agli allenamenti e penso che, grazie alla loro disponibilità e soprattutto grazie alle loro capacità, siamo riusciti a fare un ottimo lavoro fino a quando è stato possibile farlo. L'allenatore invece è la mia passione da 12 anni ed è il ruolo nel quale mi trovo più a mio agio perché amo stare in mezzo ai ragazzi, l'eterna difficoltà è sempre quella di coniugare la crescita individuale e collettiva di calciatori giovani con il raggiungimento di obiettivi sportivi soprattutto in un campionato difficile come quello regionale.
Tornando alla Scuola Calcio. Pensa che l'emergenza sanitaria che stiamo vivendo possa influire la prossima stagione sulle nuove iscrizioni?
Ma io da inguaribile ottimista spero che le iscrizioni aumentino perché oggi più di ieri c'è più bisogno di curare l'aspetto relazionale dei nostri bambini . Spero che il periodo più difficile dal punto di vista del contagio sia alle spalle e gli enti preposti devono capire che ci sono state e ci saranno difficoltà economiche sia per le società sportive che per le famiglie e spero che si metta in atto quanto prima un piano di ripartenza per questo settore che in questi mesi è stato dipinto come accessorio ma che invece ritengo centrale affinché i nostri bambini crescano in salute sia sotto l'aspetto fisico che dal punto di vista psichico. I nostri istruttori si troveranno a dover lavorare con gruppi di bambini reduci da una quarantena pressoché costante e prolungata nella quale hanno drasticamente ridotto le relazioni tra coetanei e perciò il loro apporto sarà fondamentale perché l'isolamento può aver provocato danni che ancora non siamo in grado di quantificare. Noi saremo pronti.
Da Allenatore la sua squadra ha recitato un ruolo da protagonista nel campionato Allievi Regionali. Come giudica la stagione fino a prima dello stop? E quante possibilità c'erano a suo avviso per riuscire a colmare quei 5 punti di svantaggio dalla prima in classifica a otto giornate dalla fine?
La stagione fino allo stop è stata fantastica. Nessuno ad inizio anno si sarebbe mai aspettato di lottare per il campionato con una compagine, l'Affrico, accreditata da tutti gli addetti ai lavori come la strafavorita per la vittoria finale, invece grazie alla società, che ci ha messo a disposizione un gruppo di valore, grazie ai ragazzi che dal primo allenamento hanno acquisito sempre più consapevolezza dei loro mezzi, siamo riusciti ad andare oltre i nostri limiti. Un particolare ringraziamento va al mio collaboratore più stretto, Matteo Chiapponi, al preparatore atletico Alessandro Chierico e al preparatore dei portieri Sergio Innocenti perché senza una squadra di livello questa impresa non sarebbe stata possibile. Lo stop è arrivato proprio dopo una pareggio sfortunato con il Castello che ci ha fatto andare a -5 dalla capolista ma il gruppo era convinto che con 24 punti a disposizione  e un calendario favorevole tutto era ancora da decidere soprattutto alla luce dei confronti diretti con l'Affrico che ci hanno visto soccombere dal punto di vista del risultato ma brillare dal punto di vista del gioco e della convinzione nei propri mezzi. Peccato che tutto si sia interrotto perché sarebbe stato un bellissimo finale di campionato dall'esito tutt'altro che scritto.