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    Lammari, un sorriso (ritrovato) e un calcio alle voci


Non importa se vieni riconosciuto e definito come un piccolo miracolo sportivo, celebrato come uno di quei casi in cui il rapporto fra budget a disposizione e risultati raggiunti fa guadagnare lo status di modello da provare a imitare: ti serve benzina, tanto combustibile per andare avanti. Occorrono - fuor di metafora - risorse economiche e un costante surplus di impegno e motivazioni per far sì che, dopo il decollo che ha stupito tanti, il volo ad alta quota prosegua. Ne sa qualcosa il Lammari, protagonista di due stagioni in cui si è ritagliato un posto del salotto buono del calcio giovanile con la partecipazione agli Juniores élite, e che ha vissuto in modo intenso e complicato i mesi scorsi. Alle difficoltà che tutti abbiamo sperimentato la dirigenza lucchese ha aggiunto il faccia a faccia con lo spettro più temuto, quello legato all'incertezza dinanzi alla possibilità di proseguire o meno la propria attività sportiva. L'istantanea della sera del 10 agosto, in cui al campo sportivo dei 'Laghetti' i i dirigenti gialloblù hanno tirato - fra più di un ritrovato sorriso - le fila delle ultime settimane, racconta che la battaglia dei lucchesi è stata vinta: il club del presidente Massimo Quilici sarà regolarmente presente ai nastri di partenza dei campionati di Promozione e Juniores èlite cui partecipa e lo farà con nuove, rinnovate ambizioni, ritrovate certezze economiche e tanta voglia di continuare a sentirsi cucita addosso l'etichetta di piccolo (grande) miracolo sportivo.


Lucio Giovacchini, figlio di quel Fabio che è stato il primo presidente del Lammari, sempre più punto di riferimento del nuovo corso della sua società, lei è il referente ideale per descrivere cosa è successo nelle ultime settimane.
'Al termine della scorsa stagione che abbiamo terminato in anticipo eravamo alle prese con importanti difficoltà sul piano economico ma anche sotto il profilo delle motivazioni perché il dispendio di energie nell'ultimo biennio è stato davvero notevole. Ci siamo guardati intorno e avviato alcuni contatti con le realtà del territorio valutando anche l'ipotesi di una fusione per non perdere i titoli sportivi acquisiti. Dopo alcune settimane di riflessione e sondaggi ci siamo accorti che nessuna delle ipotesi sul tavolo ci garantiva quello che volevamo, ossia la prosecuzione della nostra attività senza sparire del tutto. Ci siamo rimboccati ancor più le proverbiali maniche e siamo orgogliosi di affermare che proseguiremo, in piena autonomia, con prima squadra e Juniores'.



Quanto cambia l'organigramma societario rispetto al recente passato?
'Personalmente conservo il ruolo di direttore sportivo della formazione Juniores, nuovo invece il ds dei grandi che sarà Diego Di Mauro, così come Luca Casini nel ruolo di direttore generale. Importante il mantenimento di una figura come quella di Vittorio Andreoni all'interno della società, al pari di Stefano Dianda che dopo un paio di stagioni sensazionali alla guida degli Juniores ricoprirà l'incarico di direttore tecnico delle nostre due squadre, coadiuvando il lavoro dei tecnici sul campo'.



Durante i mesi scorsi sono circolate molte voci sulla vostra possibile chiusura dell'attività, continuate anche dopo le vostre smentite; vi hanno danneggiato? E quanto invece vi hanno infastidito?
'Non abbiamo nascosto le nostre difficoltà, e non abbiamo speso una singola parola in una promessa sul futuro ai nostri tesserati nel momento in cui non avevamo le necessarie certezze. Ma quando siamo riusciti a rimettere le cose a posto ci siamo rimessi in moto e grazie al prestigio delle categorie in cui militiamo abbiamo recuperato in fretta il terreno perduto. Siamo stati poco 'strategici' per così dire, ma sicuramente onesti e leali verso i ragazzi che vestono la maglia gialloblù del Lammari. Le voci sul nostro conto ci hanno infastidito, normale sia così, non trovo corretto mettere bocca in casa di altri, specialmente se non si conosce bene la situazione. Personalmente non ho mai parlato in termini negativi di un'altra società, è anche una questione di stile'.


Tocchiamo alcune delle novità del Lammari versione 2020-2021: qual è la sfida che attende il nuovo ds Di Mauro?
'Diego ha appena terminato la sua carriera agonistica e si è calato al meglio nel nuovo ruolo, sfruttando conoscenze e rapporti che ha costruito negli anni da giocatore per darci una mano ad allestire una squadra che, sono sincero, sulla carta è una delle più interessanti che il Lammari abbia allestito negli ultimi anni. Il tecnico sarà l'ex Ponsacco e Lampo Donatello Minichilli, che guiderà una rosa che è un mix ben miscelato fra Juniores che salgono, giovani classe '98 e '99 provenienti da categorie importanti e alcuni calciatori più esperti'.


Ceduto il talento Petretti al River Pieve, promossi i giovanissimi Chetoni, Risolo, Benedetti e Ramku dagli Juniores; a proposito di quest'ultima, cosa possiamo anticipare?
'La squadra sarà guidata da Emiliano Bini, che torna qui da noi con grande soddisfazione reciproca dopo tre anni. Sono legato a lui da amicizia e da tanta stima sotto il profilo tecnico: il suo modo di insegnare calcio sarà decisivo per una squadra ringiovanita e cambiata moltissimo rispetto al recente passato. Calcolando le tante novità e l'impegno nell'èlite ci prendiamo dei grossi rischi, lo sappiamo; ma la nostra filosofia è sempre improntata al futuro, a costruire un qualcosa che renda nel tempo e verso il quale la società concede fiducia, tempo e pazienza. Il prossimo assomiglia molto a un anno zero, e intendiamo gettare solide basi per inaugurare un nuovo ciclo a livello generale, partendo proprio dagli Juniores. Durante i mesi scorsi, quando non eravamo sicuri di proseguire la nostra attività, ho 'liberato' mister Bini invitandolo a guardarsi intorno; lui però ha declinato il consiglio ed è rimasto al nostro fianco, sempre. Questo suo bellissimo comportamento avvalora la sicurezza della bontà della scelta che abbiamo effettuato scegliendolo come prossimo tecnico della squadra'.


Quali sono i nuovi interpreti della formazione Juniores?
'Abbiamo rinnovato la rosa inserendo tanti giovani e interessanti prospetti classe 2003. Alcuni nomi? Quelli di Pemaj, Tintori, Angioli, Prizzi e Barbato dal Giovani Granata Monsummano, o Serafini, Fejzaj, Angelini e Massagli dal San Giuliano ad esempio'.


Il vostro anno zero coinciderà con quello dell'intero calcio dilettantistico toscano. Che tipo di campionati si aspetta?
'Gironi più corti nei Dilettanti e ben diciotto formazioni in organico agli Juniores èlite; sarà un'annata eccezionale, che servirà per tornare a un regime di normalità, ma mi auguro senza fretta. Non vorrei campionati con una zona retrocessione allargata a tante squadre: sia a livello di formule sia per quel che riguarda la situazione delle società sportive occorrerà del tempo prima di aver assorbito l'urto di quello che abbiamo vissuto e purtroppo stiamo ancora in parte vivendo'.


Lorenzo Martinelli