Cambio al vertice del Prato Social Club: Niccolò Tabani è il nuovo presidente. Dopo le dimissioni di Niccolò Nieri, l'assemblea dei soci della società pratese ha nominato Tabani con nuovo presidente e rappresentante legale. 'Tutto il Prato Social Club ringrazia Niccolò Nieri, co-fondatore e ideatore del progetto, e fa i migliori auguri al neopresidente Niccolò Tabani' si legge nella nota diramata dalla società.

A meno di ventiquattr'ore dalla nomina, abbiamo raccolto le prime impressioni del neopresidente del Prato Social Club. «Sono molto motivato e onorato di ricoprire questo ruolo, anche perché sono stati i soci a votarmi» afferma Tabani. «Da parte mia metterò sempre tutto il mio impegno per il bene e la crescita del Prato Social Club. Il motore e i principi dell'associazione rimangono gli stessi: quando sono entrato un anno fa come socio e poi come membro del consiglio direttivo ho sposato in pieno gli obiettivi e i principi dell'associazione».

In questi mesi di stop dei campionati, il motore del Prato Social Club non si è mai spento. È ancora tutto top secret ma dovrebbero arrivare delle novità nel corso delle prossime settimane: «Prossimamente usciranno nuovi progetti. Siamo ambiziosi, altrimenti non ci saremmo imbarcati in questa situazione. Al momento niente di ufficiale, ma nelle prossime settimane qualche novità ci sarà».

La squadra biancorossoblu, protagonista nel campionato di Terza Categoria, seppur costretta a rimanere lontana dal rettangolo verde è stata comunque attiva: «Purtroppo abbiamo giocato soltanto una partita di campionato, giocatori e dirigenti non vedono l'ora di ritrovarsi sul campo di calcio e tornare a giocare. Ma anche se il lato sportivo è rimasto fermo, non ci siamo mai fermati: è proseguita infatti la parte sociale con le associazioni con cui collaboriamo. Il campo è stato sostituto con la mensa La Pira, con le donazioni di sangue all'Avis: i calciatori li abbiamo tenuti attivi. La speranza comunque è sempre quella di ricominciare quanto prima; il Prato Social Club è soprattutto calcio, c'è bisogno di tornare sul rettangolo verde».
Benedetta Ghelli