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    Da Sesto all'Irlanda: il volo, da numero 1, di Gabriele Collini

Dal verde delle pendici di Monte Morello al verde d'Irlanda: il passo è breve se a compierlo, con un balzo felino dei suoi, è Gabriele Collini, classe 2004, professione studente e portiere. Il calcio e lo studio sono un orizzonte unico nelle prospettive di Gabriele che, fra poche settimane, si trasferirà a Passage West, vicino Cork, la terza città più importante della Repubblica d'Irlanda dopo Belfast e Dublino.
Finito spesso al centro delle cronache sportive difendendo i pali di Rinascita Doccia e Sestese, le due società in cui ha militato in questi anni con ottimo profitto, Gabriele Collini si è guadagnato la possibilità di confrontarsi con un'esperienza di vita unica come quella dello studio all'estero tramite una borsa di studio, grazie alla quale abbinerà la sua formazione scolastica e la sua crescita umana all'opportunità di migliorare le sue doti tecniche di estremo difensore.
Frutto di una scelta ben ponderata, l'Irlanda offrirà infatti a Gabriele anche la possibilità di continuare a giocare a calcio e, risolte le (intricate) procedure burocratiche, è di fatto ufficiale il suo passaggio proprio dal Rinascita Doccia verso il Doouglas Hall Afc, un club dilettantistico molto importante della città di Cork. Giocherà nella categoria Under 18 (l'organizzazione del calcio irlandese a livello giovanile non contempla gli Juniores ma bensì le categorie Under 18 e 19) e, raggiunto telefonicamente, Gabriele dimostra di avere le idee molto chiare e una piena consapevolezza dell'interessante opportunità che lo attende.

Fra pochissime settimane partirai alla volta dell'Irlanda per un'esperienza di studio in primis, ma anche umana e sportiva che si prospetta davvero intrigante. Quali sono le tue sensazioni in vista della partenza?
'Mancano ancora un po' di giorni e probabilmente con l'avvicinarsi della data della partenza crescerà anche l'ansia ma per il momento sono sereno. Non vedo l'ora di essere là ma sono anche sicuro che i momenti più difficili saranno all'inizio: le prime settimane e i primissimi mesi saranno dedicati all'ambientamento e non saranno semplici, dovrò costruirmi nuove amicizie, adattarmi alla lingua, alla cultura, alle abitudini e a luoghi nuovi. Sarà però un'esperienza utile e formativa, ne sono sicuro; mi aiuterà a crescere tramite il confronto con una scuola e una lingua diverse da quelle cui sono abituato e servirà a migliorarmi anche sotto il profilo calcistico'.

Sfrutto subito l'assist: quella anglosassone è una grande scuola calcistica e sarà un'esperienza nuova per te come hai giustamente detto. Che differenze ti aspetti di trovare rispetto al calcio italiano?
'Fra i motivi per cui ho scelto l'Irlanda ci sono anche quelli legati al calcio, ci siamo informati approfonditamente e i campionati irlandesi sono molto diversi da quelli italiani a livello giovanile. Chi li conosce dice che lì si gioca un calcio molto più fisico e meno tecnico rispetto al nostro, e questa sarà una delle tante cose nuove cui dovrò adattarmi. Anche il ruolo del portiere viene curato con un approccio un po' diverso e spero che anche questo contribuirà ad arricchirmi e a migliorarmi. La cosa più importante è che tramite il calcio sono convinto che supererò meglio le difficoltà iniziali, lo sport è il modo universalmente migliore per mettere in contatto le persone e farle conoscere'.

Domanda con suggerimento incorporato: di solito noi italiani rispondiamo 'il cibo'. Cosa ti mancherà di più dell'Italia?
'Concordo, ma aggiungo che mi mancheranno soprattutto gli amici e i miei genitori. E, prima ancora del cibo, credo che la cosa più difficile sarà adattarsi a un clima che molto spesso propone pioggia'.

Cosa ti hanno detto i tuoi amici al riguardo dell'esperienza che ti attende?
'Il ritorno in Italia sarà bello perché torneremo a vederci. In questo periodo mi hanno incoraggiato tutti, dicendo che sto facendo la cosa giusta, anche chi per carattere non se la sentirebbe di stare un anno all'estero è convinto che vivrò un'esperienza indimenticabile'.

Ci auguriamo tutti che da settembre i tuoi coetanei, la fascia più preziosa della popolazione, torni a vivere appieno le attività che era abituata a praticare prima della pandemia senza limitazioni e restrizioni; purtroppo nessuno vi restituirà il tempo perduto fra Dad e allenamenti distanziati ma con un'esperienza come quella che vivrai si può recuperare il tempo perso. A tal proposito, in chiusura: quanto è stato difficile per te e i tuoi amici quest'ultimo anno e mezzo?
'Senza entrare nello specifico della didattica a distanza, limitando il discorso al calcio proprio la mancanza di allenamenti e partite è stato un fattore molto pesante, che ha peggiorato la situazione. Per me e i ragazzi della mia età giocare a calcio è una passione, un divertimento, uno sfogo utilissimo e non poter vivere il campo e lo spogliatoio ha reso tutto più difficile e straniante. Per fortuna intravediamo un prossimo futuro più sereno e se torneremo a giocare con continuità, senza fermarci, sarà il segnale più importante del ritorno sulla strada che porta alla normalità'.


Lorenzo Martinelli