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    Aggancio compiuto: elite e nuovi obiettivi per i Giovani Fucecchio

Non ho mai capito davvero se il calcio, come la vita, sia una sorta di grande ruota che gira e alla fine propone un saldo in equilibrio fra quello che si è perso a causa della sfortuna e ciò che si è guadagnato tramite il proprio operato; dunque non so neanche se i Giovani Fucecchio, una delle società  che più di tantissime altre al momento dello stop imposto ai campionati si è vista penalizzata dall'interruzione del proprio strepitoso percorso di ascesa, possa guardare come a un meritato premio la propria promozione, ottenuta d'ufficio, nel circuito dei campionati Elite. La risposta per fortuna arriva prontamente non appena si mette il naso dentro lo splendido centro sportivo dei bianconeri, che per far capire quanto si sentano legittimamente gratificati dalla possibilità  di prender parte al massimo campionato regionale nella categoria Allievi, celebreranno l'evento con una nuova maglia creata apposta per l'occasione. Avrebbe meritato di ottenerlo e soprattutto festeggiarlo sul campo questo traguardo i Giovani Fucecchio che, alle spalle e tolte le solite note, le big del calcio toscano, è la società  più in evidenza, inserita in un trend di veloce ascesa e scalata alle gerarchie del calcio dilettantistico toscano (lo dicono anche i numeri, quelli dei tesserati bianconeri sfondano abbondantemente i 400).

Sfruttando con sapienza la propria collocazione geografica e puntando forte sull'unità  di intenti del consiglio direttivo e sulle giuste figure a organizzare il lavoro, il club del Valdarno inferiore si merita la copertina e di essere presentato, tramite le parole del direttore sportivo Diego Paletta, a tutte le società  della regione come una delle nuove protagoniste in scena. Ecco l'intervista uscita sull'ultimo numero di Calciopiù, in edicola questa settimana.

La categoria Elite, messa nel mirino dai Giovani Fucecchio da qualche anno, diventa realtà  nell'anno più anomalo di sempre: è giusto definirla il coronamento di un lungo percorso?
Questo traguardo arriva al termine di una stagione in cui non abbiamo sudato sul campo e proprio l'impossibilità  di celebrarlo sul terreno di gioco, che è il nostro baricentro, crea un po' di straniamento ma i nostri 2005 provengono da un percorso importantissimo e l'Elite è meritata sia per loro sia per la società . àˆ un bel segno del destino che siano proprio i 2005 ad affrontarlo, quando militava nei Giovanissimi B questa squadra riuscì a chiudere il proprio campionato al secondo posto dietro alla Sestese e da lì iniziò a dare fastidio alle società  più blasonate della Toscana, con loro e con altri gruppi il Fucecchio ha alzato sempre più la testa. Concordo: lo viviamo come il coronamento di un percorso, anche se resta il rammarico di non aver potuto vedere all'opera qui a Fucecchio una squadra come i 2004, che reputo una delle migliori in assoluto che potessimo avere. Ce la saremo giocata con tutti, ne sono sicuro pur non avendo la riprova, anche se segnali in tal senso ne sono arrivati tanti, inclusi gli ultimi, in ordine di tempo, che hanno portato al trasferimento di capitan Pieracci e di Giubbolini all'Empoli.

Come avete accolto la notizia in società ?
L'ufficialità  della nostra partecipazione al prossimo campionato Elite è arrivata lo scorso 8 luglio, quando i ragazzi avevano già  firmato i rispettivi cartellini e mi piace sottolineare questo aspetto: nonostante fino al giorno precedente non potessimo garantire la nostra partecipazione al massimo torneo regionale tutti i nostri atleti erano dentro al progetto e pronti a disputare un campionato regionale da protagonisti.

Prima di procedere oltre, quando è avvenuto il definitivo salto di qualità  che vi ha permesso di compiere quell'ultimo quarto di scalino che vi separava dal top?
Premesso che il percorso non è completato e che i fattori in gioco sono molti, credo che un importante step di crescita sia avvenuto nel momento in cui abbiamo iniziato a tenere con noi i ragazzi migliori, con senso di appartenenza e proponendo un progetto credibile, come avvenuto con i nostri 2005 quest'estate. Se ogni anno perdi 2-3 elementi fra i migliori è difficile che possa arrivare il massimo risultato. Ora che siamo nell'Elite la vogliamo difendere con le unghie, dimostrare di meritarla, continuare a costruire il nostro progetto attorno a campionati di livello importantissimo come questo. Ed è proprio per questo che la società  investe risorse e tempo da anni.

Alziamo finalmente il sipario sui vostri 2005: chi allenerà  e che tipo di squadra sarà  la prima formazione dei Giovani Fucecchio che prende parte a un campionato Elite?
Di fatto il gruppo prosegue affidato ad Antonino Maniscalco, un allenatore che è difficile definire diversamente da storico per il nostro settore giovanile. Ha guidato la squadra lo scorso anno soltanto in due partite ufficiali ed è come se iniziasse un nuovo ciclo visto il cambiamento di prospettiva. Ma è il profilo perfetto, ne siamo sicuri: non è un allenatore assillante, è un ottimo gestore di gruppi oltre il lato tecnico e terrà  i ragazzi concentrati ma anche tranquilli e sereni. Le difficoltà  non mancheranno ma con umiltà  abbinata sempre all'entusiasmo possiamo riuscire nell'intento di mantenere la categoria.

E' questo l'obiettivo? Non che ci aspettassimo proclami diversi, sia chiaro.
Avevamo chiuso accordi con qualche ragazzo di spessore che però, dopo i ripescaggi delle società  professioniste toscane, sono cambiati, ci siamo mossi in uno scenario molto instabile e variabile negli ultimi mesi ma è naturale che le incognite in gioco fossero più del solito. Diversamente dalle altre squadre che abbiamo in organico nelle categorie inferiori quella degli Allievi sarà  molto più strutturata fisicamente, e confermo che avrà  il compito di cercare fino alla fine l'obiettivo della salvezza. Dobbiamo resistere all'urto del noviziato il primo anno, ambientarci e indirizzare nel verso giusto la necessaria continuità  futura, poi valuteremo quali sono i margini per alzare ulteriormente l'asticella delle ambizioni. Valutando i profili dei nuovi innesti abbiamo proceduto su chi avesse maturato già  un po' più di esperienza, indipendentemente dallo stop, come ad esempio Bruno, proveniente dalla Bellaria Cappuccini in cui giocava con i compagni più grandi così come Sabatucci, in arrivo invece dal Limite e Capraia.

Dai 2006 in giù sarà  un Fucecchio che accentua il lato tecnico, e dagli Allievi B a scendere troviamo due squadre per annata, stando al vostro organigramma. Quali sono le prospettive per i vostri Allievi B?
Le ultime gare disputate lo scorso giugno dai nostri 2006 sotto la guida di Emanuele Marconcini, un altro nome che qui a Fucecchio non necessita di ulteriori presentazioni, sono emblematiche: le vittorie per 3-1 contro Cattolica e Sestese, il pareggio per 0-0 contro il Tau sono test parziali ma hanno comunque confermato le ottime sensazioni che nutriamo nei confronti della prospettiva di questo gruppo. Parteciperemo al girone di merito di Firenze e, da quando lo abbiamo vinto per la prima volta con i classe 2002, questo campionato è divenuto un nostro territorio di caccia, nel quale puntiamo sempre al massimo. Quest'anno ci sarà  un'attenzione ulteriore perchE chiaramente la squadra è chiamata a preparare al meglio, si spera, la sua futura partecipazione al torneo Elite.

Il discorso torna a cambiare nuovamente prendendo in esame i vostri Giovanissimi: qui l'Elite manca ancora, ed è un obiettivo della società  che resta tale.
Quella dei 2007 è un'annata particolare, abbiamo tanti ragazzi e le valutazioni che abbiamo dovuto effettuare non sono state per forza di cose troppo approfondite: questi ragazzi hanno giocato nel calcio a nove e si trovano trasportati dopo due anni in un campionato a undici in cui il risultato inizia a contare qualcosa. Visto che i valori dei giovani calciatori in questa fascia d'età  non sono definiti e possono variare abbiamo optato per una decisione che non mi fa impazzire, ma che è risultata praticamente obbligata, e così l'allenatore Stefano Ristori, confermatissimo nei nostri quadri tecnici, dovrà  gestire un gruppo numeroso composto al momento da 27 giocatori, che ha iniziato a lavorare molto presto, lo scorso 16 agosto. Il mister ha bisogno di tempo per vedere i ragazzi all'opera e iniziare a valutarli, il gruppo è stato integrato con alcuni nuovi arrivi importanti e anche in questo caso nutriamo sensazioni positive in vista degli impegni che ci attendono. Rispondendo alla domanda è vero, il nostro obiettivo resta quello di provare a puntare al massimo, consapevoli che la vittoria va a una sola squadra e la concorrenza è folta.

Qual è il suo giudizio sul girone nel quale sono inseriti i vostri Giovanissimi?
Siamo pronti ad affrontarlo, ma se proprio avessi potuto scegliere sono sicuro che avremmo potuto pescare decisamente meglio. Mi limito alle impressioni raccolte e alle sensazioni, ma alcune avversarie si annunciano ben organizzate e competitive. Il primo nome che mi viene in mente fra le rivali da tenere d'occhio è quello della Poggibonsese, ma Limite e Capraia, Montelupo e Santa Maria ad esempio compongono un girone che appare sulla carta ricco di insidie. Da una parte però questo può anche rappresentare un piccolo vantaggio: essendo un campionato molto corto, un girone con 2-3 squadre di alto livello e altre meno attrezzate in caso di passo falso le occasioni per rimediare rischiano di ridursi quasi a zero. Invece mi aspetto che nel campionato che affronteremo con i nostri 2007 ci siano tante sorprese, azzardo dicendo quasi una ogni domenica.

Mi fornisce l'assist per la chiusa finale, una riflessione che riguarda proprio i classe 2007, probabilmente più di altre fasce di età  destinate a pagare dazio in virtù del prolungato stop che ne ha frenato il percorso di crescita nel mezzo di uno snodo decisivo qual è quello del passaggio dalla scuola calcio al settore giovanile. Il successivo quesito è: quanti bonus e quali margini di errore dovremmo concedere a questi ragazzi, e quanto rischia di essere ridimensionata dal punto di vista tecnico la prossima stagione dei Giovanissimi?
Sono convinto anche io che i 2007 saranno l'annata che probabilmente risentirà  più di tutte le altre del fermo all'attività  degli ultimi mesi; anche i 2008 sono penalizzati ma avranno la possibilità  di recuperare terreno disputando un campionato, come quello Giovanissimi B, che non presenta particolari pressioni dal punto di vista sportivo, non c'è un vero titolo in palio. Il format del campionato Giovanissimi regionali invece non sposa le necessità  dei 2007, che si troveranno di fronte alla necessità  di limitare al minimo gli errori perchE al termine della stagione saranno sancite vittorie e promozioni ma anche le retrocessioni. Pensare a un atleta che affronterà  le prime lunghe trasferte della domenica mattina, giocando su campi caldi con magari un po' di pressione derivante dal risultato da conseguire comporta la necessità  di garantire fin da ora un appoggio ancor più forte e prossimo ai nostri ragazzi. Occorrerà  dosare con ancor maggiore precisione il bilancino del bastone e della carota. Sarà  difficile, ma noi adulti che gravitiamo attorno al campo da gioco abbiamo una formula che può essere vincente: parlare continuamente ai nostri ragazzi, farlo il più possibile, incoraggiandoli quando dopo un errore subentrerà  un pizzico di inevitabile sconforto. Far sentire la nostra vicinanza e comprensione li aiuterà  a riprendere in mano la normalità  che abbiamo interrotto.
Lorenzo Martinelli