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    Under 18, un salvagente che può diventare isola felice (parte 1)

Fortemente voluta dal Crt e da numerose società, la nuova categoria viene incontro alle necessità dei 2004. La sua sfida futura sarà quella di smarcarsi dalla sua natura emergenziale. Ecco la prima parte dell'inchiesta uscita sull'ultimo numero di Calciopiù con l'intervista a Roberto Bellocci, consigliere regionale della Figc Toscana.

Se ha un futuro lo vedremo. Intanto la categoria Under 18 si prende l'attualità del presente come una delle novità più importanti di questa stagione sportiva, e prova anche a rimediare alle ricadute del recente passato. Destinata infatti a garantire un cuscinetto, una 'comfort zone' per i calciatori della leva 2004 che non hanno potuto completare adeguatamente il loro percorso nel settore giovanile in avvicinamento al calcio dei grandi, l'Under 18 rappresenta un virtuoso punto di incontro fra le proposte del Comitato Regionale Toscana e le istanze delle società, a loro volta espressione delle esigenze dei propri tesserati. In senso assoluto la categoria Under 18 non è una novità, anche se i precedenti raccontano di un'iniziativa che non ha riscosso molto successo: qualche anno fa la sua introduzione a livello dilettantistico (sotto il nome di Juniores B) fu annunciata e poi ritirata in seguito alla scarsa partecipazione e risposta delle società. Le cose sono andate e vanno un po' meglio a livello professionistico. Dopo un paio di stagioni a dire il vero deludenti, in cui poche realtà della Serie A e B hanno aderito, quest'anno il campionato Under 18 vanta numeri in crescita, un dato figlio del recente passato perché l'Under 17 a livello nazionale è sì riuscita a scendere in campo nella scorsa primavera, a differenza di quanto è successo nei dilettanti, ma lo ha fatto comunque in modo parziale e dopo mesi di stop. Un inciso: la Fiorentina ha partecipato al campionato Under 18 fin dal primo anno, è una novità della stagione 2021/2022 invece la partecipazione dell'Empoli.

Tornando al presente stavolta la creazione della categoria Under 18 a livello dilettantistico ha trovato una risposta importante dalle società. La Federcalcio toscana si dice molto soddisfatta dai numeri totalizzati in fase di iscrizione, e la valutazione è corretta; nessuno si aspettava infatti un'adesione di massa, ma settantacinque società di tutto il Granducato sono un dato consistente, che conferma la bontà dell'iniziativa e testimonia una risposta presente da parte del territorio. Suddivisa a livello provinciale, anche se poi la composizione dei campionati avrà un forte carattere interprovinciale, l'attività dell'Under 18 prenderà il via a ottobre e sarà probabilmente articolata in due fasi. La posta in palio è quella, platonica fino a un certo punto, di far bene in un campionato che è tale a tutti gli effetti, ma perché no, anche coltivare il sogno dei regionali. La vincente guadagna infatti la possibilità di prendere parte agli Juniores regionali nella prossima stagione; da stabilire, e verrà annunciato dal Crt a breve, se anche la seconda classificata al termine dell'annata godrà di questa possibilità. Ma più in generale il vero obiettivo della nuova Under 18 è quello di consentire ai 2004 di recuperare il tempo perso e rendere meno pronunciato lo scalino verso la categoria Juniores che, anche in tempi di normalità, quelli pre-pandemia, risultava ostico per molti atleti, andando a incidere fortemente sul tasso di abbandono.

Vi proponiamo di seguito le parole di chi ha aderito all'iniziativa e di chi non l'ha fatto, iniziando però da quelle del consigliere del Crt Roberto Bellocci. Fra tante valutazioni che si possono fare, un dato che ci fornisce l'ex Delegato di Firenze colpisce in modo particolare: dai numeri delle iscrizioni risulta che la categoria Under 18 ha evitato un trentacinque per cento circa di abbandoni dei classe 2004. È un ulteriore riprova del fatto che la nascita dell'Under 18 è un evento lieto, occorre rendere merito a chi ha lavorato per la sua realizzazione. Sul futuro però gli interrogativi restano. La nuova categoria appare a molti fin da ora come un ottimo strumento per tamponare le ricadute delle recenti chiusure, ha una natura virtuosa ma un carattere che appare il riflesso del periodo emergenziale che stiamo ancora vivendo. Sarà dunque l'adesione e la partecipazione futura delle società a decretare la prosecuzione o meno di questi Under 18 che, per inciso, hanno almeno una garanzia di due anni, perché anche i 2005 possono e forse devono essere assimilati ai 2004 nella valutazione che è stata fatta. Impossibilitati come siamo a programmare troppo in là nel tempo, godiamoci e pensiamo al presente, che in fondo è il tempo verbale con cui questi Under 18 vanno maggiormente in sintonia.

«Evitato oltre il 30% di abbandoni»
Quasi vedesse una realtà aumentata, uno sguardo che intercetta sensazioni e segnali come previsioni sul prossimo futuro, abbiamo ancora ben impresse nella memoria le parole di Roberto Bellocci un anno fa. Le parole e l'operosità dell'ex delegato della Figc di Firenze, allora in carica sulla poltrona di comando dell'attività calcistica del capoluogo: c'era una legittima preoccupazione da parte sua, e il sentore che la stagione 2020/2021 potesse avere vita brevissima. Così è stato, ed è per questo che, dopo trecentosessantacinque giorni e dentro un 2021 che si è aperto con la promozione di Bellocci nel ruolo di consigliere regionale della Federcalcio Toscana e che conduce verso un 2022 che deve segnare una netta discontinuità con il recente passato, le sue parole acquistano un'importanza elevatissima: «Inutile nascondere il timore che il morso della pandemia possa tornare a interrompere o peggio bloccare nuovamente l'attività, ma pur con tante cautele è giusto dare ampio spazio all'ottimismo e alla fiducia, corroborata dalla campagna di vaccinazione che procede ed è arrivata a un ottimo punto. Non voglio neanche pensare a che cosa comporterebbe in termini economici un nuovo stop, ma le mie paure più grandi in tal senso sono sulle conseguenze che questo avrebbe a livello sociale e sportivo per la fascia più giovane della popolazione. Interrompere il percorso di formazione di un adolescente causa ripercussioni negli anni che diverrebbero insostenibili nel caso perdessimo un'altra stagione intera».

A proposito di passaggi interrotti: la Federazione ha proposto prima ed è riuscita ad attuare poi una strategia di cura che incolli i fili interrotti e che lei ha appoggiato e sponsorizzato fin dal primo istante. Fuori di metafora la nuova categoria Under 18 risponde alla necessità di garantire spazio a un'annata, quella dei 2004, che più di altre rischiava di essere penalizzata dal prolungato stop che ha condizionato il suo biennio negli Allievi. La risposta delle società è in linea con le attese del Crt?
Di Under 18 iniziammo a parlare a fine 2020 e il Comitato regionale ha portato avanti la proposta a livello nazionale, chiedendo l'introduzione di questa categoria. Oggi che gli Under 18 sono realtà, in base alle iscrizioni siamo contenti dei numeri che abbiamo totalizzato, proprio i numeri dimostrano che la scelta è stata opportuna e l'idea valida.

Diamo un po' di numeri allora.
Abbiamo 75 squadre iscritte in tutta la Toscana, 27 delle quali nella provincia di Firenze. E prendendo proprio l'attività del capoluogo come riferimento, sommate alle 43 squadre iscritte nella categoria Juniores il totale porta a 70 squadre in questa fascia d'età. Sapete quanti erano i numeri degli scorsi anni? Nella passata stagione 43 squadre Juniores, in netto calo dalle 52 della stagione 2019/2020. Ora il passaggio dalle 43 squadre della scorsa stagione alle attuali settanta evidenzia un incremento del trentacinque per cento. La risposta con un numero secco alla domanda sulla bontà dell'iniziativa sta in questa percentuale. Grazie agli Under 18 abbiamo evitato l'abbandono di un buon trenta per cento di atleti diciottenni. La fascia d'età Juniores è sempre stata problematica, anche prima della pandemia; l'evento che abbiamo vissuto ci ha messo dinanzi all'urgenza di un intervento. Comprendendo una fascia d'età ampia e in cui le differenze anagrafiche anche minime sono rilevanti, gli Juniores sono sempre stati un passaggio complicato per tanti ragazzi che avevano completato il percorso degli Allievi senza ancora essere pronti al cento per cento.

In sede di presentazione alle società, su quali incentivi avete concentrato la proposta dell'Under 18?
Anzitutto sui costi ridotti di iscrizione, attorno ai cento euro, assieme all'iniziativa di prorogare il premio preparazione, senza farlo scattare; con un tesseramento annuale abbiamo offerto quest'ultimo incentivo. Il nostro lavoro per dare continuità e un futuro alla categoria deve procedere su questa strada.

Un tema caldo: c'è un futuro per l'Under 18, smarcato da quella che appare una risposta utile ma di natura emergenziale?
Torno a sottolineare come l'interesse e l'adesione all'iniziativa da parte delle società sia un primo dato di risposta ottimo e incoraggiante per il futuro. Un plauso a tal proposito va fatto proprio alle società, che si sono impegnate nell'interesse dei loro tesserati. Da parte della Federazione c'è tutta l'intenzione di organizzare anche in futuro questa categoria, ma è chiaro che il progetto è vincolato alla risposta che arriverà dalle società. Ne approfitto però per dire una cosa in merito: non scordiamoci che siamo dilettanti, che la nostra dimensione di riferimento è quella del sociale. E allora i nostri sforzi devono essere rivolti alla cura e alla tutela dei più piccoli che iniziano l'avvicinamento al calcio, ma anche indirizzati verso i più grandi, che completano il loro percorso nel settore giovanile.

Mettiamo lo zoom: come sarà articolata la stagione degli Under 18?
Saranno campionati organizzati dalle varie delegazioni provinciali ma con un criterio di inter-provincialità nella composizione dei gironi; nel consiglio federale di questa settimana valuteremo la possibilità o meno di suddividere la stagione in due fasi, sul modello di quanto avviene nelle fasce B di Allievi e Giovanissimi. Un'altra valutazione porterà a decidere se saranno una soltanto o due le squadre che accederanno agli Juniores regionali nella prossima stagione, al termine di questa e una volta stabilita la vincente.

Che cosa risponde a chi rileva che forse sarebbe stato più giusto intervenire sullo scalino in ingresso al settore giovanile dalla scuola calcio piuttosto che su quello in uscita, verso i grandi?
Rispondo che la Federazione ha lavorato su entrambi i fronti, organizzando per le fasce d'età dal 2008 in giù un'anteprima della stagione per il mese in corso in cui si completa l'attività dello scorso giugno; il campionato Giovanissimi B infatti partirà in leggero ritardo rispetto agli altri, verso la fine di ottobre, dopo aver contemplato questa finestra che addolcisce lo scalino che separa il calcio a nove da quello a undici. E aggiungo ribadendo che con l'introduzione dell'Under 18 proviamo a risolvere un problema acuito dal recente passato, ma che preesisteva da tanto tempo.
Lorenzo Martinelli

Nella foto la squadra Under 18 dell'Avane