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    Il Salivoli di Cinquemani a caccia della perfezione

Guai a parlare di fuga, di campionato già deciso, di valori già consolidati e stabili d’ora innanzi. Dall’alto della sua esperienza al timone di squadre giovanili, Andrea Cinquemani sa che il suo Salivoli è sì in piena corsa per il titolo Giovanissimi, ma ha ancora molta strada davanti a sé. Ecco l’intervista uscita sull’ultimo numero di Calciopiù e che vi proponiamo integralmente.


 


È ancora presto per parlare di fuga, ma il Salivoli sta correndo a gran velocità. Era in preventivo fin dagli obiettivi iniziali un simile rendimento?


Non voglio nemmeno prendere in considerazione l’idea che siamo in fuga, ci toglierebbe concentrazione e determinazione nella ricerca del risultato. Piedi per terra, profilo basso e lavorare: questo dobbiamo fare. In tutta verità, l’attuale situazione di classifica testimonia un rendimento che va oltre le aspettative iniziali. Avevo subito intuito buone sensazioni a livello di individualità, ma i miei ragazzi non giocavano da squadra, ognuno seguiva il proprio istinto, e non avevano alcuna idea tattica, senza contare che inizialmente erano un gruppo estremamente complicato sotto il punto di vista della disciplina sportiva perché c'era pochissima voglia di sacrificarsi in allenamento. Ora le cose sono migliorate, anche se il lavoro da fare è ancora tantissimo.


 


Il vostro è un campionato particolare: solo dodici squadre, di cui due fuori classifica. Sarà un torneo che si deciderà negli scontri diretti o ci sono squadre che possono togliere punti alle favorite?


Sono convinto che gli scontri diretti determineranno la classifica finale. Il campionato è corto, chi inciampa in una sconfitta ha poco margine per recuperare il terreno perduto.


 


Avete incontrato quasi tutte le rivali; come ha visto Portuale, Livorno9 e Colline Pisane che saranno probabilmente le vostre antagoniste per la vittoria finale?


Portuale, Livorno9 e Colline Pisane sono tre buone squadre, abbiamo faticato molto quando le abbiamo incontrate. Oltretutto nel girone di ritorno dovremo affrontare due di questi scontri diretti su tre fuori casa (Portuale e Colline Pisane, nda), quindi non sarà affatto facile tornare a Salivoli con il risultato pieno.


 


Il Salivoli appare come una squadra completa in ogni reparto con alcune individualità importanti, tipo Piazzesi e Salvadori in avanti. In quale reparto dovete ancora migliorare?


Non vorrei sembrare pignolo, dopo tutto si tratta di ragazzi che giocano in un campionato provinciale e si lavora con quello che abbiamo. Però la squadra potrebbe beneficiare di un mediano incontrista, fisico e dinamico, poi anche di un esterno alto con maggiore propensione ad “entrare dentro” il campo per giocare con la prima punta. Ma la cosa che manca maggiormente è una alternativa valida ai due centrali difensivi, perché il giorno che me ne mancherà anche uno solo, la squadra andrà in difficoltà in quanto non ci sono sostituti in quel ruolo.


 


Ormai ha grande esperienza in campo giovanile: questa squadra ha analogie con altre che ha allenato e con cui ha fatto molto bene, come ad esempio il 1995 o i classe 2004 del Salivoli?


Non so se è soltanto una mia impressione ma il calcio, anche a livello giovanile, è in continua evoluzione e cambiamento. Cambiano i ragazzi, cambiamo noi allenatori e altrettanto fa la metodologia del lavoro. Cambia soprattutto il mondo intorno a noi e le analogie sono sempre meno rintracciabili. L’annata 1995 mi è rimasta nel cuore, un gruppo di ragazzi eccezionali per valori, educazione e attaccamento con cui ancora mantengo una grandissima empatia. I 2004 erano e sono una squadra di qualità, tecnicamente sopra la media, si allenavano bene e seguivano alla lettera le indicazioni dell’allenatore. A volte però tendevano a giocare guardandosi allo specchio, lasciando a casa grinta e determinazione, così che arrivavano anche sconfitte inaspettate.


 


La sua squadra ha un portiere come Pensa che gioca sotto-età e vanta numeri importanti, come cinque gol subiti soltanto. Come si sta comportando con i compagni di un anno più grandi di lui?


Francesco Pensa è un 2008 e lo scorso anno era a Piombino, è stata una mia richiesta portarlo a Salivoli in quanto in rosa avevamo solo un portiere. È giovane e deve lavorare tanto, ma se impara che la fatica e il lavoro sono parti integranti del ruolo del portiere potrebbe, in futuro, togliersi delle belle soddisfazioni. Però io i portieri li alterno, anche Michael Giorgerini merita una nota di merito perché quando è stato chiamato in causa si è sempre comportato bene.


 


In campo l’abbiamo vista con una tuta che porta entrambi gli stemmi di Salivoli e Atletico Piombino. Come sono i rapporti tra le due società?


L’accordo con l’Atletico Piombino per ora fila liscio. Personalmente ci credo molto, sono sempre stato un fautore. Sono troppi gli anni che abbiamo passato a farci fra virgolette la guerra, a rubarci giocatori e allenatori. Era il momento di dare un segnale forte alla città di Piombino e, se mi è permesso, anche ad altre realtà limitrofe che, si spera, con questo accordo avranno maggiori difficoltà a far cantare le loro sirene.


 


Infine, come affrontate questa sosta forzata? Vi state allenando normalmente o, fra quarantene e altre problematiche, anche voi avete difficoltà a ripartire dopo le vacanze?


Non voglio commentare la decisione della momentanea sospensione del campionato, mi adeguo alle decisioni della Federazione, anche se una mia idea precisa ce l’ho. Per ora continuo ad allenare la squadra anche se solo due volte a settimana. Ho paura però che alla ripresa del campionato non saremo proprio nella forma migliore. In ogni caso cercheremo di fare del nostro meglio.


R.B.