Mangini ha deciso. E bene. Si riparte il 12 e 13 febbraio 2022. Ultima campanella e ultimo giro. Se non si finisce l’attività, è la fine di uno sport e di una classe dirigente. Dopo il 2020 e il 2021, non ci può essere il 2022. Ora è l’ora di far rispettare le regole ma anche quella di fare calcio, bisogna convivere ma anche vivere. Chi pensa che si può ripartire anche a marzo, è fuori da ogni contesto. Se non si gioca, il carrozzone non va. Può andare per alcuni addetti che riscuotono il rimborso spese ma non certamente per tutti quelli che devono far quadrare i conti. Il protocollo sanitario e la riduzione dei tempi fra negativizzazione e visita medica è il tassello che manca, lo attendiamo entro il 20-21 gennaio. Ora bisogna pedalare tutti assieme proprio per salvare un movimento. Le polemiche e le analisi sociologiche le lasciamo ai soloni. Noi vogliamo solo difendere e salvare noi stessi e tutti quelli che si interessano di calcio dilettantistico e giovanile. Siamo sul Titanic. Lo capite o no?

Alessio Facchini