• Giovanissimi B Prof.
  • Fiorentina
  • 2 - 1
  • Pisa


FIORENTINA: Fallani, Burgassi, Focardi, Pardera, Nencini, Neri, Bongiorni, Naldi, Le Rose, Polo, Somfah. Entrati: Pastorelli, Chiavacci, Avallone, Dini. All.: Marco Lonzi.
PISA: Lo Bosco, Golisano, Bechini, Marianelli, Marinari, Galligani, Nannipieri, Castaldo, Terramoto, Viti, Ribechini. Entrati: Coli, Giusti, Landucci, Socci, Balestri, Turini. All.: Mauro Mariotti.

ARBITRO: Cosimo Papi di Firenze.

RETI: 7' Le Rose, 18' Neri, 53' Terramoto.



Pronti-via ed è subito viola avanti: al minuto numero 6 Le Rose mette le cose in chiaro con un tiro dal limite dell'area che non lascia scampo a Lo Bosco. Sembra la solita cavalcata trionfale per la Fiorentina e ulteriori segnali arrivano verso la fine del primo parziale. Da una punizione prevedibile di Bongiorni, nasce l'episodio del raddoppio con la partecipazione dell'estremo difensore pisano che in uscita agguanta la palla ma se la fa sfuggire in seconda battuta, offrendo a Neri la possibilità di scartare un cioccolatino facile facile col raddoppio a porta sguarnita. Fino a qui sembrerebbe tutto troppo semplice per i padroni di casa, ma i restanti due tempi si traducono in tanta sofferenza per i viola. L'avvio dei secondi 20' fa presagire già un cambio di trend: nonostante l'età e i centimetri, non mancano i contrasti duri in mezzo al campo e per i padroni di casa la differenza a centrocampo la fa Naldi. Non basta questo però, ad arginare il ritorno del Pisa, o meglio la strategia degli ospiti che correggono gli errori fatti in precedenza e iniziano a serrare gli spazi disponibili. Nella retroguardia, Marinari e Castaldi si fanno sentire, il gioco diventa più spezzettato e a risentirne di più sono i ragazzi di Lonzi che perdono fluidità di manovra e si affidano più di una volta ai lanci lunghi di Paroera. I pisani riescono così a depotenziare il quotato attacco avversario ingabbiando Polo con un insistente raddoppio, e Le Rose con la marcatura stretta di Marinari. È proprio quando la Fiorentina trova gli spazi con questi ultimi che sa rendersi pericolosa: sulla destra Polo lavora un pallone difficile e lo rende giocabile per Le Rose che fa sponda e lancia Somfah fermato solo in extremis dall'intervento dell'estremo difensore pisano, quando siamo al 35'. Il portiere ospite deve replicare qualche minuto dopo con un tuffo, servendosi della mano di richiamo sulla conclusione da fuori di Le Rose. Sono questi i pericoli che il Pisa deve disinnescare per restare in partita negli ultimi 20'. Gli ospiti danno vita a due partite: quella dell'attacco neroazzurro, quasi assente per gran parte di partita. Ribechini è costretto alle sgroppate in copertura per non creare inferiorità numerica ai suoi nella fase difensiva, e con Terramoto praticamente isolato davanti, impegnato a fare a sportellate tra le maglie difensive avversarie. Poi c'è la partita della difesa: un catenaccio elegante, un modo di difendere e tener botta moderno, fatto non solo di ripartenze, ma di intelligenti chiusure delle vie centrali, dove la Fiorentina spesso ama sfondare. Questo costringe i padroni di casa a muoversi per linee orizzontali e a girare attorno alla difesa ospite come in un'azione di pallanuoto, per la ricerca di qualche corridoio utile. Al 53', quando la partita sta per volgere al termine, la tenuta difensiva del Pisa matura anche i frutti del goal: cross dalla destra e Terramoto che risolve la mischia fitta sfruttando un paio di indecisioni nel disimpegno della difesa viola. Il goal degli ospiti che riaccorcia le distanze trasforma la partita in una battaglia vera e propria nella quale il Pisa non riuscirà nell'impresa della rimonta, mostrando però qualità da sfruttare per il futuro della stagione. Alla Fiorentina resta l'idea che non ci sono partite che si possono vincere facilmente giocando per un solo tempo.

Calciatoripiù: Le Rose
voto 7. In partite difficili da interpretare come queste, mai decise fino all'ultimo, la giocata e la qualità del singolo si traducono in punti. Ci mette la zampata vincente e la personalità ed è uno dei pochi che non si rilassa dopo il doppio vantaggio.

FIORENTINA: Fallani, Burgassi, Focardi, Pardera, Nencini, Neri, Bongiorni, Naldi, Le Rose, Polo, Somfah. Entrati: Pastorelli, Chiavacci, Avallone, Dini. All.: Marco Lonzi.<br >PISA: Lo Bosco, Golisano, Bechini, Marianelli, Marinari, Galligani, Nannipieri, Castaldo, Terramoto, Viti, Ribechini. Entrati: Coli, Giusti, Landucci, Socci, Balestri, Turini. All.: Mauro Mariotti.<br > ARBITRO: Cosimo Papi di Firenze.<br > RETI: 7' Le Rose, 18' Neri, 53' Terramoto. Pronti-via ed &egrave; subito viola avanti: al minuto numero 6 Le Rose mette le cose in chiaro con un tiro dal limite dell'area che non lascia scampo a Lo Bosco. Sembra la solita cavalcata trionfale per la Fiorentina e ulteriori segnali arrivano verso la fine del primo parziale. Da una punizione prevedibile di Bongiorni, nasce l'episodio del raddoppio con la partecipazione dell'estremo difensore pisano che in uscita agguanta la palla ma se la fa sfuggire in seconda battuta, offrendo a Neri la possibilit&agrave; di scartare un cioccolatino facile facile col raddoppio a porta sguarnita. Fino a qui sembrerebbe tutto troppo semplice per i padroni di casa, ma i restanti due tempi si traducono in tanta sofferenza per i viola. L'avvio dei secondi 20' fa presagire gi&agrave; un cambio di trend: nonostante l'et&agrave; e i centimetri, non mancano i contrasti duri in mezzo al campo e per i padroni di casa la differenza a centrocampo la fa Naldi. Non basta questo per&ograve;, ad arginare il ritorno del Pisa, o meglio la strategia degli ospiti che correggono gli errori fatti in precedenza e iniziano a serrare gli spazi disponibili. Nella retroguardia, Marinari e Castaldi si fanno sentire, il gioco diventa pi&ugrave; spezzettato e a risentirne di pi&ugrave; sono i ragazzi di Lonzi che perdono fluidit&agrave; di manovra e si affidano pi&ugrave; di una volta ai lanci lunghi di Paroera. I pisani riescono cos&igrave; a depotenziare il quotato attacco avversario ingabbiando Polo con un insistente raddoppio, e Le Rose con la marcatura stretta di Marinari. &Egrave; proprio quando la Fiorentina trova gli spazi con questi ultimi che sa rendersi pericolosa: sulla destra Polo lavora un pallone difficile e lo rende giocabile per Le Rose che fa sponda e lancia Somfah fermato solo in extremis dall'intervento dell'estremo difensore pisano, quando siamo al 35'. Il portiere ospite deve replicare qualche minuto dopo con un tuffo, servendosi della mano di richiamo sulla conclusione da fuori di Le Rose. Sono questi i pericoli che il Pisa deve disinnescare per restare in partita negli ultimi 20'. Gli ospiti danno vita a due partite: quella dell'attacco neroazzurro, quasi assente per gran parte di partita. Ribechini &egrave; costretto alle sgroppate in copertura per non creare inferiorit&agrave; numerica ai suoi nella fase difensiva, e con Terramoto praticamente isolato davanti, impegnato a fare a sportellate tra le maglie difensive avversarie. Poi c'&egrave; la partita della difesa: un catenaccio elegante, un modo di difendere e tener botta moderno, fatto non solo di ripartenze, ma di intelligenti chiusure delle vie centrali, dove la Fiorentina spesso ama sfondare. Questo costringe i padroni di casa a muoversi per linee orizzontali e a girare attorno alla difesa ospite come in un'azione di pallanuoto, per la ricerca di qualche corridoio utile. Al 53', quando la partita sta per volgere al termine, la tenuta difensiva del Pisa matura anche i frutti del goal: cross dalla destra e Terramoto che risolve la mischia fitta sfruttando un paio di indecisioni nel disimpegno della difesa viola. Il goal degli ospiti che riaccorcia le distanze trasforma la partita in una battaglia vera e propria nella quale il Pisa non riuscir&agrave; nell'impresa della rimonta, mostrando per&ograve; qualit&agrave; da sfruttare per il futuro della stagione. Alla Fiorentina resta l'idea che non ci sono partite che si possono vincere facilmente giocando per un solo tempo. <br ><b> Calciatoripi&ugrave;: Le Rose </b>voto 7. In partite difficili da interpretare come queste, mai decise fino all'ultimo, la giocata e la qualit&agrave; del singolo si traducono in punti. Ci mette la zampata vincente e la personalit&agrave; ed &egrave; uno dei pochi che non si rilassa dopo il doppio vantaggio.




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