Sestese, giovanili tra bilanci e futuro. Intervista al ds Pacini
Ha (ancora) quella fame di vittoria che possiede solo chi sta emergendo, non ha ancora vinto niente e deve dimostrare tutto; in aggiunta ha però quell'esperienza, quelle conoscenze e finanche un senso della vita che i giovani non possono avere, semplicemente perchè la loro carta d'identità deve ancora ingiallirsi e aggiungere anni: Roberto Pacini, che alla Sestese ha vinto un po' tutto, dallo scudetto in giù, conserva intatta la voglia di vedere una sua squadra arrivare davanti a tutti e vi abbina quel senso della misura e la saggezza nell'accettare i verdetti del campo che solo decenni spesi a guardare centinaia e centinaia di partite possono assicurare. Se una sua squadra non ha mai giocato per lo zero a zero è perchè a lui, in primis, non piace pareggiare a reti inviolate, neanche quando si concede ai nostri taccuini, in una chiacchierata che spazia a trecentosessanta gradi sulla stagione da poco mandata in archivio.
Direttore, anche se gli Juniores esulano un po' dalla sua supervisione, nel tricolore che hanno vinto Alessandro Rossi e i suoi ragazzi c'è eccome il suo lavoro svolto negli anni scorsi: tanti ragazzi scesi in campo al Bozzi nella finale per il titolo hanno compiuto il percorso giovanile a Sesto. Per lei, cosa ha rappresentato rivivere l'apoteosi di uno scudetto, e vivere quello che di gran lunga è stato il pomeriggio dell'anno per la Sestese?
Lo confesso, non mi aspettavo di essere così coinvolto in quel sabato trionfale, man mano che ci si avvicinava alla finale però ho avvertito chiaramente un'emozione intensa, e quando sono andato in campo prima del match per salutare la squadra ho respirato di nuovo quelle meravigliose sensazioni che abbiamo vissuto a Sesto negli anni scorsi, quando abbiamo raggiunto tante volte le finali nazionali e assaporato l'ebrezza della conquista di un titolo italiano. Confermo che in campo, nella finale contro la Renato Curi, c'erano davvero tanti ragazzi provenienti dal nostro vivaio, giocatori che si sono formati in casa Sestese negli anni precedenti. La partita poi è stata perfetta, fin troppo: una finale che termina con un risultato così netto non può che ribadire la forza e legittimare fino in fondo quanto la vittoria sia meritata.
Con lei posso permettermi di passare da un opposto all'altro: gli Juniores hanno raggiunto e vinto le finali, i Giovanissimi le hanno solo sfiorate. Quanto le è dispiaciuto e quanto ci sperava nel fatto che i vostri 2010 conservassero fino alla fine quel margine di vantaggio sul Tau che vi consentisse di laurearvi campioni regionali?
Voglio essere onesto e diretto, nel pieno rispetto di tutti coloro che possono sentirsi chiamati in causa dalla mia analisi, che vuol essere semplicemente schietta: ci speravo eccome, anche perchè ero e sono convinto che il nostro organico non fosse da meno di quello del Tau, così come ammetto che ero convinto che la corsa fosse a due, fra noi e loro. L'Aquila Montevarchi ha compiuto un percorso strepitoso, ma nella volata per il titolo la vedevo penalizzata rispetto a noi e al Tau: contano i dettagli, un po' di inesperienza a lottare per la vittoria e anche solo il fatto di aver cambiato campo di gioco nelle ultime gare erano fattori che potevano rallentarli. A noi resta tanto rammarico, perchè avevamo sei punti di vantaggio a cinque giornate dalla fine, e se la Sestese si trova in una situazione del genere, nonostante il calendario tostissimo che avevamo davanti, deve puntare e cercare di ottenere il massimo. Detto questo però, chiudo con un altro pensiero che mi è caro ed è altrettanto onesto: il calcio è questo. Per fortuna, aggiungo, che il calcio è questo. Se così non fosse, non avrebbe senso per tutti noi addetti ai lavori spendere tempo ed energie, rinnovando l'impegno di anno in anno.
Quest'ultima affermazione è pienamente condivisibile e meno scontata di quello che sembra a una prima lettura: tenendola in adeguata considerazione, l'uscita di scena dei vostri Giovanissimi B in semifinale regionale porta con sé un po' meno rimpianti?
I risultati e i progressi mostrati dai nostri 2011 nel corso dell'anno sono senza ombra di dubbio la cosa più importante, dopo il primo posto nel girone regionale abbiamo affrontato una squadra quasi sconosciuta e in molti pensavano di poter già proiettare il nostro nome alla finale, invece la Pro Soccer Lab si è rivelata una realtà strutturata e molto più forte di quello che tutti si aspettavano pochi mesi fa, sfido chiunque a dire il contrario. Ancora una volta, ci si collega e si torna al discorso che facevo prima, riguardo l'imprevedibilità di questo sport, che è la sua bellezza. La semifinale contro la Pro Soccer deve avere una lettura a sé, ed è stata una gara particolare, caratterizzata dal loro gol in avvio e dai nostri tentativi mancati di pervenire al pari, prima del loro secondo gol a tempo scaduto. Mi piace prendere ad esempio il nostro gruppo dei classe 2011 come quello che calcisticamente è cresciuto di più durante l'ultima stagione; in vista del prossimo campionato abbiamo lavorato per rinforzarlo un po', ci piacerebbe essere protagonisti anche nella stagione più importante, quella Giovanissimi élite.
Nelle sue parole c'è una conferma implicita di Jacopo Corti come tecnico di questa squadra anche nella stagione 2025-2026?
È proprio così: Jacopo Corti e il suo staff proseguiranno nel lavoro biennale con i 2011, ragazzi reduci dal percorso nel calcio a nove che hanno iniziato al meglio quello nel calcio vero. Li ho seguiti tante volte durante l'anno e mi sono divertito nel vederli giocare, hanno messo in mostra qualità e principi di gioco interessanti: non è facile trovare subito le giuste misure, le necessarie distanze, il ritmo e tutte le sfaccettature del calcio a undici. Corti è stato bravissimo nel mettere i suoi giovani calciatori nelle condizioni di rendere il massimo, questo grazie alla massima attenzione prestata in tutti gli allenamenti, coadiuvato com'è da un gruppo di lavoro affiatato e assai competente; mi piace citare Alberto Pratesi, che continuerà a lavorare a fianco di Corti anche nella prossima stagione, il preparatore atletico Federico Bani, preparatissimo e potenzialmente in grado di essere a sua volta una seconda guida tecnica, anche se il suo ruolo principale è appunto un altro. Figure di giovani allenatori che stanno crescendo e si stanno facendo le ossa all'interno del nostro settore giovanile, a fianco dei ragazzi che allenano, con prospettive interessantissime.
Chi non farà più parte del vostro staff tecnico nella stagione 2025-2026?
Ringraziamo per il lavoro svolto Alessio Boscherini, che non farà più parte del nostro progetto tecnico nella stagione che è appena iniziata. Anticipo la sua prossima domanda, sul perchè non lo abbiamo riconfermato, e potrei rispondere che la permanenza dentro una società non è cosa scontata neanche in quei casi in cui un allenatore riesce a vincere, a livello di Serie A tanto quanto al nostro. Ho stima di lui, gli riconosco talento e di aver proposto alcune cose molto interessanti, una su tutte l'essersi inventato in totale autonomia di pensiero Monterisi attaccante: quello che è uno dei nostri migliori difensori, ha sviluppato caratteristiche importanti anche in fase offensiva, diventando di una duttilità e di un impatto pazzeschi. Purtroppo nella valutazione finale incidono tanti aspetti, incluse le sfaccettature relative al rapporto con la società ad esempio, o il feeling non al cento per cento con tutti i componenti della rosa. Qualcosa non ha funzionato sul più bello, e siamo stati raggiunti e superati dal Tau al fotofinish: prima non lo dicevo da tifoso o da parte in causa, credo oggettivamente che avessimo un organico alla pari se non superiore ai nostri avversari, ma l'essere usciti battuti due volte negli scontri diretti qualcosa deve pur dire, evidentemente.
Entriamo nello specifico delle varie categorie; se Corti prosegue il proprio lavoro con i 2011, chi guiderà i Giovanissimi B classe 2012?
Andrea Pieri entra a far parte del nostro staff tecnico e a lui affidiamo il compito di traghettare i nostri ragazzi dalla categoria Esordienti al settore agonistico; fin dai primi colloqui ho trovato una persona preparata e motivata, sarà chiamato a gestire gli equilibri di una rosa che era molto ampia. Abbiamo confermato sedici ragazzi che avevamo e sono previsti 6-7 nuovi arrivi, per un risultato finale che sarà quello di un gruppo interessante, al quale non chiederemo di vincere il campionato ma di mettere a frutto i primi step di una crescita fondamentale in prospettiva futura.
Detto che sarà Jacopo Corti il tecnico dei Giovanissimi élite, come si è mossa la società con il gruppo dei 2011, che aveva bisogno probabilmente di qualche rinforzo numerico?
Abbiamo optato per degli innesti mirati che assicurassero anzitutto qualità e puntellassero quelle zone di campo in cui eravamo un po' carenti o corti dal punto di vista numerico; a mio avviso abbiamo le carte in regola per puntare a un campionato da protagonisti, anche se la concorrenza, in primis quella di Tau, Cattolica e Scandicci, sarà davvero forte.
Le panchine del vostro settore giovanile si completano con le due squadre Allievi; riproporrete l'esperimento dell'unica guida tecnica per i due gruppi 2010 e 2009?
Sarà sempre Marco Ferro a gestire le nostre due squadre Allievi: oltre a essere un tecnico di alto profilo è un grande motivatore, sa instaurare un rapporto speciale con i ragazzi che allena e il suo primo anno a Sesto è stato apprezzato. Ha preso in carico un gruppo, quello dei nostri ex Allievi 2008, che si portava dietro qualche problemino e se n'è fatto carico tirando fuori il massimo, non era semplice uscire dalla zona rossa della classifica con così largo anticipo. Ancor più evidenti i progressi dei 2009, che hanno chiuso in grande crescendo la loro stagione, con una seconda parte che li ha visti protagonisti di prestazioni convincenti in campionato e tante vittorie importanti contro avversari blasonati nei tornei primaverili ed estivi. Anche Ferro può contare su di uno staff di prim'ordine, mi piace sottolineare l'apporto del suo vice, Tommaso Pepe, e del preparatore atletico Jacopo Ravanelli, due valori aggiunti che teniamo nella massima considerazione.
Quali sono le strategie di mercato e gli obiettivi dei vostri Allievi B e Allievi élite?
Prevediamo delle integrazioni mirate all'organico dei 2010, rinforzi utili per cominciare al meglio il biennio che li attende; non poniamo né obiettivi precisi né limiti a quanto saranno in grado di fare i nostri 2009, un gruppo che è consapevole dei propri limiti appunto e lavora ogni giorno per spostarli un po' più in là, come ha fatto negli ultimi mesi. Siamo consapevoli che sulla griglia di partenza ci posizioniamo dietro altre squadre più attrezzate, ma non ci mancherà la voglia di stupire e far bene. Ne sono convinto.
La chiusura è dedicata a un tema che è centrale in questo particolare periodo dell'anno, e proprio a distanza di un anno dalla sua introduzione. Stiamo parlando delle ricadute della riforma dello sport, precisamente delle nuove regole sul vincolo sportivo.
La mia analisi è semplice: dirigenti e società sono in balia dei genitori, dei loro umori. Il nostro mondo sta diventando una foresta oscura, nel cui sottobosco ci si muove senza quelle regole che dovrebbero tutelare come merita il lavoro svolto dalle società sportive, alle quali devono essere riconosciuti gli investimenti compiuti e l'impegno speso nella formazioni dei propri giovani calciatori. Senza più un tesseramento pluriennale tali garanzie vengono meno, e ci troviamo così a dover fare i conti con l'instabilità e gli umori come detto di chi consiglia, spesso mal consiglia, i ragazzi. Le società si sentono e sono in balia di questa situazione, in un contesto così tutti si muovono secondo i propri interessi, che spesso purtroppo non coincidono con quello dei giovani calciatori.
Lorenze Martinelli
