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    Innocente ma squalificato: lo strano caso del ricorso rifiutato alla Cattolica

In epoca di VAR, di prova televisiva, di video challenge a disposizione delle società è veramente singolare quanto viene riportato nel Comunicato Ufficiale del CRT della LND uscito ieri, giovedì 13 febbraio.
Il caso in questione fa riferimento la ricorso presentato dalla società San Michele Cattolica Virtus, contro la squalifica di un proprio tesserato, che era stato squalificato per una presunta aggressione a un avversario.
Pur trattandosi di un minorenne, riportiamo il nome e il cognome del ragazzo, per i motivi che una lettura completa di questo articolo faranno emergere con chiarezza. Il comunicato successivo alla gara tra Lastrigiana e San Michele Cattolica Virtus (categoria Giovanissimi Regionali) disputata il 12 gennaio 2020 ha squalificato il calciatore giallorosso Emanuele Ponzillo per cinque giornate in quanto, come si legge nella sentenza del Giudice Sportivo Territoriale, egli avrebbe assunto una condotta violenta nei confronti di un giocatore avversario . Ammettendo di aver sanzionato un altro proprio tesserato per essersi scagliato contro un avversario, la società fiorentina ha effettuato il ricorso in quanto Emanuele sarebbe stato totalmente estraneo al fatto e, insieme al ricorso, ha allegato la documentazione video come fedele testimonianza.
Il ricorso, tuttavia, non è stato accolto. L'ampia motivazione addotta parte in realtà dalla piena ammissione che Emanuele Ponzillo non si è reso protagonista di alcuna condotta violenta, ma specifica che i mezzi di prova audiovisiva che possono essere utilizzati nel procedimento sono solo quelli provenienti dagli organi ufficiali.
Il Comunicato però fa emergere come l'arbitro Alessandro Rastelli, anche a fronte di una richiesta di integrazione al referto abbia confermato la sua versione. Ecco il testo del comunicato però che smentisce totalmente l'arbitro: la visione delle immagini sembra contraddire quasi tutte le dichiarazioni arbitrali. Non è ravvisabile alcun contatto tra il giocatore ed il portiere avversario che arriva molto dopo ed anzi sembra salutare gli avversari prima di andarsene. Il giocatore Ponzillo non colpisce nessuno, non viene allontanato da nessun dirigente (e quindi non oppone nessuna resistenza) e non applaude nemmeno .
Il respingimento del ricorso si conclude così:
La Corte in effetti si trova nella oggettiva impossibilità di variare le corrette decisioni del Giudice di prime cure ma, stante la contestazione dei fatti operata dalla reclamante (su immagini che non appaiono, prima facie, soggette a manomissioni) ha il dovere di segnalare ai competenti organi istituzionali ex art. 50 punto 3 le eventuali erroneità in punto di fatto contenute nel rapporto di gara e nel successivo supplemento; tale doverosa verifica potrebbe essere posta in essere anche attraverso la deposizione del portiere della Lastrigiana (Canosa Francesco) il quale, stante la sua posizione di presunta persona offesa, avrebbe la possibilità di confermare o meno, l'una o l'altra versione .
Per quanto il giudizio segua fedelmente il regolamento federale a riguardo, si tratta di un episodio che lascia un po' di amarezza. Soprattutto per un ragazzo chiamato a scontare una squalifica (ormai quasi interamente scontata: domenica sarà la quinta settimana di stop per lui) per qualcosa che non ha commesso, del quale è stato erroneamente accusato (e tale versione è stata pubblicata on-line, a fronte di norme che prevedono per i giornali cartacei e on-line grande cautela nel pubblicare notizie riguardanti minorenni) e del quale è stato anche scagionato dallo stesso Giudice Sportivo Territoriale.
È evidente come la vicenda evidenzi una crepa nel sistema della giustizia sportiva che, forse, varrebbe la pena di affrontare nei prossimi mesi. Ma anche, al tempo stesso, come spesso gli arbitri (ai quali va tutto il nostro appoggio per il lavoro delicato che fanno e per le offese che sono costretti a sopportare) nel formulare il referto (e nel confermare la loro versione) dovrebbero usare maggiore cautela. Nel rispetto dei ragazzi protagonisti come loro di questo sport.