Campionando.it

    Calenzano, l’appello di Lorella Paolieri

Abbiamo ricevuto una lettera-appello di Lorella Paolieri - dirigente della Folgor Calenzano e madre di Lorenzo Donati, a cui è stata intitolata da diversi anni la scuola calcio del Calenzano - sul momento particolare della società rossoblù. La pubblichiamo come possibile fonte di dibattito fra le varie forze presenti all'interno del consiglio della Folgor Calenzano, rispettando e pubblicando, se ci saranno, altri contributi che ci perverranno.

«Caro Alessio, io faccio parte di quella scuola di pensiero che cerca sempre di unire invece che dividere e soprattutto si sforza sempre di trovare soluzioni intelligenti e pratiche (anche quando sembrano impossibili da raggiungere) per mettere d'accordo tutti o la maggiore parte degli interessati. Forse proprio per queste caratteristiche sono stata chiamata a presentare la proposta dello 'straniero' al consiglio della Polisportiva Folgor Calenzano. Prospettiva che, esattamente come da me presentata, ottenne un consenso unanime dell'intero consiglio volta a procedere con la proposta che riguardava l'ingresso di Fulvio Coli all'interno della società. Fatto questo passaggio, lo statuto prevedeva di convocare l'assemblea dei soci per far valutare e decidere sul cambio di ragione sociale della società (un ponte rivolto al futuro) e sull'ingresso del nuovo socio Fulvio Coli. Si badi bene non come socio di maggioranza assoluta, non come quello che entra a gamba tesa a fare da padrone, ma come socio al 50% che, come da lui affermato in consiglio, avrebbe avuto il piacere di collaborare con tutto lo staff esistente, garantendo a tutti di mantenere il proprio ruolo per almeno un anno. La mozione favorevole a Coli passò con soli 2 voti contrari, 4 astenuti e con un consenso unanime e con una maggioranza autorevole e ampia. Il migliore modo per procedere a un percorso chiaro e ben individuato. Invece no. Nei giorni successivi viene inviata una lettera protocollata da parte di uno dei soci dell'Asd Folgor Calenzano che adduceva il fatto di non avere ricevuto la convocazione e che non sapeva nulla dell'assemblea. Tutto da lui segnalato, nonostante che nel paese si parlasse dell'assemblea da diverse settimane. Lo stesso socio indicava la volontà da parte sua e di un gruppo di persone di presentare una proposta al consiglio. Ok, ascoltiamo la proposta e valutiamo. Si riunisce di nuovo il consiglio per decidere se valutare o meno la proposta del socio assente in assemblea. La votazione finisce in parità e si decide di valutare questa proposta, anche se ad oggi (sabato 12 giugno 2021, nda) non è ancora pervenuta, se non in grandi linee, l'indirizzo della nuova proposta. Speriamo entro lunedì di averla, altrimenti non sappiamo neppure di cosa parliamo.
Comunque allo stato delle cose le opzioni sono sostanzialmente due. Da una parte abbiamo un gruppo di persone che in tanti anni (facendo del loro meglio per carità) si è impegnato come 'non professionisti di mestiere', hanno gestito alla meno peggio la situazione calcistica e strutturale, ottenendo qualche importante risultato da apprezzare ma scontentando i tanti che ritenevano opportuno fare un salto di qualità per il bene del Calenzano, contribuendo anche alla creazione di un senso di appartenenza importante ma forse, per un legame fin troppo evidente, non conforme alla crescita esponenziale della società e della struttura tecnica. A questi vanno aggiunti, se ci saranno, degli ignoti imprenditori calenzanesi al momento non ancora definiti. Dall'altra parte abbiamo invece un professionista del settore, una persona di provata esperienza che ha dimostrato ampiamente sul campo di saper gestire nei modi attuali e moderni cosa vuol dire fare sport oggi, applicando al calcio le regole basiche di imprenditore (organizzazione, programmazione e marketing) che non possono fallire perché ben strutturate e calate in una visione di futuro e di impostazione. Persona a me sconosciuta ma che a pelle si è dimostrata solida, brillante e ben apprezzata da quelli che hanno parlato con lui, che garantisce di volere usufruire dell'apporto di tutti. Salto il suo nel buio, certo, ma con la consapevolezza di aver prima verificato chi fosse in base alle informazioni personali e ai requisiti in suo possesso.
In un mondo perfetto basta puntare sul buonsenso, i mondi del volontariato e della programmazione si possono unire e dare il meglio di sé per arrivare a ottenere una comunità di intenti e di idee. Ma sappiamo bene che questo non è un mondo perfetto. Io presento Fulvio Coli al consiglio che la prima volta in maniera unanime lo giudica come l'anello mancante di questa società. Poi le carte sono state cambiate in modo da far passare il messaggio opposto, come di quello venuto per conquistare Calenzano e per non rispettare la storia calcistica di questo paese. Non è proprio così, cari consiglieri. E ora è arrivato il momento di prendere una decisione. Di rispettare quello che ha fatto l'amministrazione comunale per la nostra società, di considerare il bene comune come sentimento da confermare, come il sociale e la scuola calcio che devono avere sempre una grande importanza nel futuro del Calenzano. Io ritengo che noi abbiamo l'occasione storica per svoltare e programmare il futuro. Io credo che ora non sia più il momento di dividerci in maniera aprioristica e populista. Ho fatto un sogno con Lorenzo nel cuore, lo voglio portare avanti. Cresciamo per portare avanti dei valori importanti. Niente è impossibile».
Lorella Paolieri