Campionando.it

    Il Certaldo scalda i motori per l’Eccellenza

Il dt Manganiello: 'Obiettivo salvezza. E occhio alla variabile dell'inattività'

Un curriculum di livello, una piazza importante. Il Certaldo si prepara al primo vero campionato di eccellenza dopo aver soltanto assaggiato lo scorso, interrotto prematuramente dal ritorno violento della pandemia. Inserita nel gruppo B in compagnia di Armando Picchi, Cenaia, Piombino, Castelfiorentino, Colligiana, Cuoiopelli, Fratres Perignano, Fucecchio, Livorno, Ponsacco, San Miniato Basso e Tuttocuoio, il Certaldo rappresenta una grossa fonte di curiosità per gli addetti ai lavori: è vero che si tratta di una neopromossa (che lo scorso anno però ha potuto giocare pochissimo in Eccellenza), ma si è rivelata protagonista sul mercato rafforzando una rosa già notevole, tant'è che parecchi addetti ai lavori la vedono come una possibile outsider da zona playoff.

È una piazza che ha ritrovato entusiasmo, quella tinta di viola, come descrive il direttore tecnico Marco Manganiello: «Veniamo da due promozioni in due anni, il paese ci segue con sempre maggior passione e non ha smesso di starci vicino neanche durante questo lunghissimo periodo di inattività». Ecco l'intervista al dt Manganiello uscita sull'ultimo numero di Calciopiù.

Questo lungo periodo di inattività adesso pare alle spalle.
Mi auguro che si stia per mettere la parola fine alla pandemia. Dal nostro punto di vista stiamo ancora molto attenti a protocolli, mascherine, distanziamento e incoraggiamento a vaccinarsi. Abbiamo troppa voglia di tornare a fare calcio con continuità e crediamo che un ulteriore stop possa diventare letale per diverse realtà del territorio.

Per fortuna all'inizio ufficiale della stagione manca poco.
Sì, non vediamo l'ora di scendere in campo. Inizieremo con la Coppa Toscana domenica 19 contro la Colligiana, un bel test per misurare il nostro stato di forma e capire a che punto ci troviamo con la condizione fisica. Poi, dopo il ritorno della domenica successiva, inizierà il campionato: e lì bisognerà essere pronti.

Il girone è di quelli importanti.
Scontato dire quale squadra sia strafavorita per la vittoria finale. Nonostante il poco tempo avuto a disposizione, il Livorno ha messo insieme una corazzata pazzesca che secondo me è destinata a dominare il raggruppamento. Alle loro spalle però consideriamo anche il Perignano, che vanta sempre un budget invidiabile e tutti gli anni sembra destinato a fare qualcosa di grosso. Una interessante outsider poi sarà il San Miniato: mi incuriosisce.

E il Certaldo che cosa potrà combinare in questa stagione?
Noi dobbiamo solo pensare a salvarci. Come detto, veniamo da due promozioni consecutive e non conosciamo così bene la nuova categoria. Di formazioni che possono darci noia in zona salvezza ce ne sono fin troppe, per cui sarà una corsa durissima per mantenere la categoria.

Vi siete aiutati però dando vita a un'ottima campagna di rafforzamento, acquistando giocatori da categoria superiore come Nuti e Baccini.
Sì, ma ricordiamo anche che questo mercato è la diretta conseguenza di una serie di addii pesanti di giocatori che non solo erano parte centrale del nostro progetto ma anche ragazzi che vivono qua a Certaldo e conoscono bene la nostra realtà: penso a Corsi e Volpini su tutti, non è stato facile sostituirli. I nuovi arrivati si sono messi a completa disposizione e stanno ricevendo bene le direttive del mister e della dirigenza.

Qual è la ricetta vincente di una società che in tre anni ha conquistato due promozioni?
Il gruppo e la compattezza dirigenziale. Chi conosce Certaldo sa bene che l'ambiente è tranquillo ed è l'ideale per lavorare. La società non fa pressioni e mette a disposizione il massimo per i suoi tesserati. La vera sfida, come detto, inizierà quest'anno: visti i tanti cambiamenti numerici all'interno della rosa dovremo saper dare continuità al progetto.

Che Eccellenza sarà quest'anno?
Un campionato di ottimo livello. Si è visto che tutte le formazioni del nostro girone si sono date da fare per allestire rose in condizione di far bene, e credo che tutti abbiano centrato questo obiettivo. Tolte 3-4 compagini destinate a lottare per la vetta, le altre sono tutte più o meno alla pari. Ci sarà da soffrire fino alla fine.

È a favore o contro la formula del girone più corto?
Assolutamente contro. Meno partite significa meno possibilità di sbagliare e meno punti a disposizione. Per formazioni come la nostra che lottano per mantenere la categoria è deleterio. Dovremo essere pronti da subito perché non ci sarà margine d'errore. Oltretutto è poco credibile un girone composto da 13 squadre dove quasi tre retrocedono in Promozione. Mi auguro che si torni il prima possibile ai due gironi toscani. Sarebbe un campionato più serio.

Pensa che si vedrà molto la differenza fra chi ha scelto di tornare in campo nella scorsa primavera e chi invece ha preferito fermarsi?
Si vedrà enormemente. Già in questa fase di preparazione, per quanto riguarda i nostri giocatori, c'è un bel gap fisico fra chi è rimasto inattivo in questo anno e mezzo e chi invece ha avuto la fortuna e il privilegio di poter giocare il proprio campionato. Ovviamente ce lo aspettavamo e col nostro staff medico e tecnico ci stiamo lavorando per risolvere i piccoli problemi fisici nel minor tempo possibile. Ma è una variabile che va tenuta in considerazione questa: il Certaldo lo scorso aprile non è sceso in campo per motivi più che condivisibili, ma adesso deve correre al doppio della velocità rispetto agli avversari. E l'altra variabile purtroppo la conosciamo bene: abbiamo dei positivi che purtroppo non sono ancora riusciti a superare l'ostacolo del virus e sappiamo bene quanta pazienza ci vorrà durante tutta la stagione con la pandemia.
Lorenzo Topello