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    Dove siamo finiti?

Nel baratro o giù di lì. La morte di David Sassoli ha suscitato commozione e rispetto da parte dei tanti. Forze politiche (bellissimo il ricordo di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia al Senato della Repubblica), forze istituzionali, semplici cittadini che avevano apprezzato le sue qualità si sono uniti nel segno di un ricordo non formale. Giovedì la camera ardente al Campidoglio, venerdì i funerali di Stato per dare l’estremo saluto a una persona perbene. Ma una minoranza ha voluto infangarlo, ha voluto dare inizio alla giostra del complottismo. Un certo prof. Paolo Becchi (qualche grillino lo aveva inneggiato prima di Conte a ricoprire l’incarico di candidato alla presidenza del Consiglio…) ha chiesto che si possa fare l’autopsia per capire le reali cause della morte, alcuni no-vax hanno inneggiato alla sua scomparsa. Ci vuole coraggio o per meglio dire stomaco. Ancora una  volta i social hanno fatto la differenza in fatto di disinformazione e cattiveria. Una boccata d’aria ci vuole, lontano dai social. Ecco quello che occorre. E la polizia postale sia inflessibile - per dirla con Enrico Mentana - contro questi delinquenti.


Alessio Facchini