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    Rivelazione Sporting Casini; l'intervista al tecnico Francesco Midili

Tra le squadre protagoniste di questa prima parte di stagione c'è indubbiamente lo Sporting Casini. La compagine allenata da Francesco Midili guida il girone A di Terza Categoria di Pistoia. Ecco l’intervista al tecnico uscita sull’ultimo numero di Calciopiù. 


 


Lo Sporting Casini ha disputato un girone d’andata stratosferico, nel quale ha collezionato sette vittorie, un pareggio e una sconfitta. Vi aspettavate una stagione di questo tipo?


Siamo andati oltre le aspettative, questo dobbiamo dircelo. Avevamo allestito una squadra in grado di disputare un campionato di vertice, ma non potevamo aspettarci un ruolino di marcia così entusiasmante. Ripeto, eravamo consapevoli di avere una rosa tosta e con determinate caratteristiche che ci facevano ben sperare: non pensavamo però di poter primeggiare in questo modo.


 


Ormai allena questa squadra da quattro anni. È cambiata la mentalità?


Penso che la spiegazione sia questa. Abbiamo quasi sempre disputato buoni campionati, ma quest’anno noto una notevole concentrazione, una maggior voglia di stare in campo. L’aspetto che più mi rende soddisfatto è la rinnovata attenzione in fase difensiva: abbiamo finalmente capito che prima di tutto dobbiamo cercare di non prenderle. Anche a scapito della fase realizzativa; abbiamo vinto qualche partita per 1-0, questo significa che siamo una squadra che sa soffrire. Alla fine è proprio la compattezza di squadra a fare la differenza.


 


Ormai avete incontrato tutte le squadre del campionato. Si sente di indicare l’avversaria che l’ha sorpresa maggiormente?


Senza dubbio il San Piero. Abbiamo incontrato questa squadra praticamente tutti gli anni, ma in questa stagione l’ho vista particolarmente bene. Secondo me è migliorata nell’approccio alle partite. Penso possa togliersi delle belle soddisfazioni. Ottime squadre sono la Ferruccia e il Prato S.C., ma d’altronde sapevamo sin dall’inizio che erano squadre importanti, costruite per passare di categoria. Sono due squadre che sicuramente valgono la classifica che hanno.


 


Quali sono i punti di forza della sua squadra?


Noi non abbiamo individualità che sono in grado di risolvere la partita. L’avevamo lo scorso anno, Matteini, che però è andato via. Quest’anno abbiamo una rosa completa, perché posso scambiare i miei giocatori senza problemi, fidandomi di tutti allo stesso modo. Abbiamo inserito dei ragazzi d’esperienza a inizio stagione: anche se a volte non rientrano negli undici che partono titolari, il loro impatto in squadra è stato notevole perché hanno contribuito ad alzare l’asticella anche durante gli allenamenti settimanali.


 


Si preannuncia quasi un mese di stop. La mente, inevitabilmente, torna a quella maledetta primavera del 2020, pur nella speranza che la storia non si ripeta e che il campionato possa riprendere. Che cosa si aspetta?


La speranza è che l’attività riprenda. Alla fine non credo che lo stop vada a scombinare le carte sul tavolo: magari può rientrare qualche infortunato nelle altre squadre; possono beneficiarne anche le società che hanno investito sul mercato, perché i nuovi arrivati hanno tempo e modo di inserirsi in rosa. Ma è comunque ordinaria amministrazione. La priorità è tornare a giocare. Non vorrei che succedesse come nel 2020, appunto, quando eravamo a un passo dai playoff ma la stagione fu congelata e passò di categoria solo la prima in classifica.


 


Sulla carta, dunque, non vi andrebbe male.


Io voglio giocare, voglio salire di categoria meritandomelo sul campo fino alla fine. Dalla ripresa, avremo dieci partite: per noi saranno dieci finali. Tutto il resto non mi interessa.


Marco Davini