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    Fiesole, reintegrati tre ragazzi: la soddisfazione del dg Jacopo Silei

Alla fine il Fiesole Calcio ha avuto il suo lieto fine. La vicenda relativa agli scontri del 30 ottobre 2021, avvenuti al di fuori dell'impianto sportivo Poggiolini al termine della partita del campionato Juniores tra i padroni di casa e la Rondinella, si è conclusa con il reintegro di tre dei quattro ragazzi che avevano inizialmente ricevuto il DASPO. Sulla questione si è espresso il direttore generale del Fiesole Calcio Jacopo Silei, che ci ha dato la sua versione dei fatti partendo proprio dagli ultimi sviluppi:


Si ritiene soddisfatto del modo in cui si è conclusa questa lunga storia?


Sono molto orgoglioso e felice che questi tre ragazzi siano potuti tornare in campo, hanno già  giocato due partite con i loro compagni. Ovviamente sono amareggiato del fatto che per più di tre mesi i ragazzi abbiano dovuto subire le conseguenze di un DASPO, quindi rimanere lontani dal campo del Fiesole ma banalmente anche dallo stadio della Fiorentina o da qualunque altro impianto sportivo. Uno di loro ha rischiato di perdere il lavoro a causa della gogna mediatica che si è creata, inoltre le famiglie hanno dovuto spendere un sacco di soldi per effettuare i ricorsi.


Avete un quarto ragazzo che ancora non è stato reintegrato: qual è la sua situazione?


Purtroppo non aveva le disponibilità  economiche per fare ricorso, inoltre rispetto agli altri era leggermente più coinvolto in quanto si trovava più vicino al luogo dell'accaduto. Comunque anche lui non ha fatto niente di grave, e infatti stiamo parlando con i carabinieri per provare ad aiutarlo.


I fatti accaduti hanno avuto una risonanza mediatica fortissima, con il Fiesole che è finito sul banco degli imputati. Come ha vissuto tutto questo?


Non è stato per niente facile. Ci hanno dipinti come dei criminali, si è parlato di agguati, schieramenti, premeditazione, quando invece la questione era molto meno grave. La nostra immagine è stata fortemente danneggiata, personalmente ho dovuto fare un grande lavoro per convincere le famiglie che il nostro è un ambiente sicuro dove portare i loro figli. Ciò che mi è dispiaciuto di più è che tanta gente ci abbia accusato senza sapere cosa fosse realmente accaduto, e che in pochissimi si siano scusati anche dopo che è stata dimostrata la nostra innocenza.


Nei giorni successivi all' accaduto, come vi siete mossi dentro la società ?


Abbiamo fatto una indagine interna molto accurata, ma il risultato è stato quello che poi è emerso anche dal lavoro della questura. Ovvero che i ragazzi puniti in realtà  non erano coinvolti, semplicemente perchè tre di loro non erano neanche presenti sul luogo dell'accaduto. In caso contrario avremmo senza dubbio preso dei pesanti provvedimenti nei loro confronti. Comunque per fortuna alla fine tutto si è risolto e ciò che conta è che questi ragazzi siano potuti tornare a fare lo sport che amano.
Giulio Dispensieri