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    Virtus Rifredi, la nuova avventura di Giacomo Tolossi

Da una mission impossible sfiorata - a metà stagione il suo Firenze Ovest era salvo negli Allievi regionali - a una nuova intrigante sfida in un campionato che conosce benissimo: Giacomo Tolossi approda in una delle società più in salute del comprensorio fiorentino come la Virtus Rifredi e prenderà in consegna il gruppo Allievi B, che parteciperà al girone di Merito provinciale del capoluogo. Partito da Coverciano e formatosi attraverso le esperienze a Legnaia e Lanciotto, Giacomo Tolossi saluta Peretola e si accasa in gialloblù; ha scelto Rifredi fra molte proposte, vediamo perchè. Ecco l'intervista uscita sull'ultimo numero di Calciopiù:

Partiamo da un bilancio in sintesi della sua esperienza all'Ovest.
La ritengo molto positiva, e spiego perchè, tenendo conto che ho ricoperto il doppio ruolo di allenatore di settore giovanile e di responsabile scuola calcio. Quando ricevetti la proposta di provare a fare il miracolo con la squadra Allievi, salvandola nei regionali, accettai con enorme entusiasmo perchè era un periodo della mia vita in cui avevo bisogno di sfide come quella; a livello sportivo è stata persa, anche se al giro di boa dopo l'andata eravamo virtualmente salvi, nonostante le tante difficoltà incontrate, a partire dal fatto che avevo a disposizione solo 12 giocatori di movimento. Durante la pausa invernale eravamo convinti che i nuovi innesti potessero aiutarci, purtroppo la spinta non è arrivata e, complice il calo di qualche punto fermo, siamo retrocessi. Ma sul piano umano, sento di aver vinto. Per i complimenti, tanti, ricevuti dagli allenatori avversari; per aver chiuso la stagione con tutti e 18 i ragazzi sempre a disposizione per gli allenamenti. E non solo: sono cresciuto tantissimo a livello personale, perchè prima vivevo la sconfitta come un lutto, e in parte è ancora oggi così, un k.o. la domenica era un mezzo fallimento dentro di me. Ho potuto lavorare e tanto su me stesso, e mi sento migliorato: ho imparato a mantenere serenità e forza, a trovare sempre nuovo entusiasmo dentro di me, anche perchè dovevo costantemente rinnovare motivazioni e stimoli dei miei ragazzi. Rifarei questa scelta mille volte. Nel mio ruolo di responsabile scuola calcio invece è stata una stagione esaltante, che mi ha consentito di mettere in pratica i miei studi e le mie idee; le vittorie nei tornei estivi, il sorriso dei bambini, i complimenti e la tristezza dei genitori quando ho annunciato loro che purtroppo sarei andato via sono soddisfazioni uniche. Ho allargato tanto il mio raggio di conoscenze, e ho avuto modo di farmi conoscere ulteriormente.

Il suo nome è circolato accostato a diverse società nei mesi scorsi; alla fine la scelta è ricaduta su Rifredi. Che cosa l'ha spinta ad accettare, che cosa l'ha convinta di più?
In tutta onestà, non mi aspettavo di essere così richiesto; tanto che a diversi interlocutori ho chiesto 'sicuri che cercavate proprio me?'. Sono sempre molto critico verso me stesso e non pensavo di essermi meritato così tanta attenzione. Mi riempie di orgoglio essere stato cercato da molte società e per tanti ruoli diversi, dall'allenatore di prima squadra e settore giovanile fino a quello di responsabile scuola calcio; mi è mancata solo una chiamata dagli Juniores, categoria in cui un giorno vorrò confrontarmi. Resto umile e coi piedi per terra, ma faccio tesoro di questi attestati di stima per rinnovare i miei stimoli e continuare a lavorare con passione e serietà. Mi è dispiaciuto dover inevitabilmente scegliere soltanto una società, ho ringraziato tutti ma alla fine la mia scelta è ricaduta su Rifredi. Perchè qui, dopo anni un po' complicati da questo punto di vista, ho trovato un ambiente inteso non solo come società e dirigenza sereno, unitissimo, con tanto senso di appartenenza. Fin dal primo colloquio ho respirato un entusiasmo unico, vedere tutti i ragazzi dalla scuola calcio fino agli Juniores che si preparavano per la finale di coppa della prima squadra mi ha colpito. Quando varco il cancello di Rifredi sento che si vive e respira calcio nella maniera giusta: è quello che voglio idealmente da questo sport.

Prenderà di nuovo parte al girone di Merito degli Allievi B: con quali obiettivi? Ha già avuto modo di conoscere la sua nuova squadra?
Torno a disputare questo campionato con enorme piacere: due anni fa a Lanciotto mi sono divertito tantissimo e spero, anche se non credo, che torni quel format con due gironi a quattordici squadre, con una classifica cortissima e la finale fra le due vincenti. Se invece verrà articolata una doppia fase come quest'anno temo che il livello agonistico sia un po' minore ma non importa, il Merito Allievi B è una categoria che affronto volentierissimo anche perchè darà modo di disputare un torneo che amo come il Memorial Bianchi alla Florence. Prenderò in consegna una buona squadra, che ho già conosciuto a livello di colloqui singoli e collettivi; un gruppo molto unito, composto da ragazzi della zona che è cresciuto insieme in questi anni. Io e loro siamo accomunati da tanta voglia di rivalsa dopo una stagione che ha portato una retrocessione, sono rimasto colpito dalle loro motivazioni e dalla loro volontà di rimettersi subito in gioco. Sono sicuro che allenerò dei ragazzi in gamba sia sotto il profilo tecnico sia caratteriale; con qualche piccolo innesto mirato possiamo ambire a far bene.

Qual è il suo giudizio sul girone di Merito provinciale? E' un campionato formativo?
Credo di aver già in parte risposto alla domanda, aggiungo che sono convinto sia un torneo altamente formativo anche perchè, pur ricadendo sotto la voce provinciale, è in pratica un girone regionale; sopra, per importanza, c'è solo il torneo Allievi B d'elite. I valori delle squadre sono spesso in grande equilibrio, e vincere un paio di gare o perderne altrettante porta spesso a degli sconvolgimenti in classifica.

La preparazione prevederà un ritiro, e dove si svolgerà?
Inizieremo con una settimana al campo di Rifredi, poi partiremo per un ritiro di qualche giorno vicino Modena; sarà un'occasione importante per fare gruppo e affiatare i primi meccanismi, cosa cui tengo particolarmente, prima ancora di prendere in considerazioni le basi tecniche e tattiche. Ho splendidi ricordi dei tanti ritiri svolti sia da giocatore sia da allenatore, e non vedo l'ora di partire. Anche perchè quest'anno, a differenza degli scorsi, mi concentrerò soltanto sul ruolo di allenatore di questa squadra, che seguirò a trecentosessanta gradi, oltre alle tre sedute di allenamento canoniche, anche con approfondimenti singoli e a gruppi negli altri giorni liberi. Ci attende un'annata da vivere appieno, che personalmente interpreterò con professionalità, non professionismo, nel rispetto dei miei ragazzi e per amore di questo sport meraviglioso che è il calcio.