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    Juniores Elite, intervista al capitano del Pontassieve Mattia Mengozzi

Un segnale forte e chiaro fin dalle prime giornate, è quello che il Pontassieve ha mandato a tutte le concorrenti nel campionato Juniores Regionali Elite. La squadra di Marco Marchionni ha conquistato dieci punti su dodici disponibili, e al momento si trova da sola in testa alla classifica. La stagione è ancora lunga ma è fuori dubbio che una partenza così faccia sognare, come ci ha raccontato il capitano del Pontassieve Mattia Mengozzi:

Nel weekend il Fucecchio vi ha costretto al pareggio, ma dopo quattro giornate la vostra classifica dice 10 punti e primo posto: ti aspettavi un inizio così importante?

Parto col dire che fin da subito ho avuto molta fiducia in questa squadra e in questo magnifico gruppo. Le prime quattro gare sono andate molto bene, con tre vittorie e appunto un pareggio fuori casa contro il Fucecchio. Mi aspettavo un buon inizio, ma sicuramente non immaginavo che alla quarta giornata ci saremmo ritrovati imbattuti e primi in classifica. Dobbiamo essere bravi a restare concentrati e a continuare il nostro cammino, che sarà ancora molto lungo e impegnativo.

Qual è il vostro obiettivo per questo campionato? Sei fiducioso che la squadra possa permanere ai vertici della classifica?

Il nostro obiettivo è sicuramente fare meglio dell'anno scorso, cercando quindi di arrivare indicativamente nelle prime cinque posizioni. Personalmente credo che abbiamo tutte le carte in regola per restare ai vertici della classifica nel corso del campionato, sicuramente non sarà una passeggiata ma noi faremo del nostro meglio per riuscirci.

Per fare un bilancio è ancora presto ma, basandoti sulla tua esperienza e sulle tue sensazioni, quali sono le avversarie che temi di più in questo girone?

In effetti è ancora presto per rispondere a pieno a questa domanda, dal momento che dobbiamo incontrare ancora tante squadre. Sicuramente posso dire che il livello delle prime quattro avversarie era molto alto, in particolare mi hanno colpito Maliseti Seano e Fucecchio. Durante la stagione affronteremo altre squadre importanti, ma noi non ci sentiremo mai inferiori: come si dice, rispetto per tutti ma paura di nessuno.

Sei il capitano della squadra: che valore ha per te questo ruolo e quali responsabilità senti di avere indossando la fascia?

A livello personale sono davvero fiero e orgoglioso di essere il capitano di questa fantastica squadra e di questo splendido gruppo. Mi sento di dover essere un esempio per i miei compagni, soprattutto per i nuovi arrivati del 2006, rimanendo lucido e mantenendo la calma in caso di episodi particolari o scintille dentro il terreno di gioco o al di fuori di esso. Ricoprire questo ruolo mi fa ulteriormente capire quanta fiducia abbiano nei miei confronti il mister e i miei compagni.

Nella vostra squadra ci sono tanti 2005 ma anche alcuni 2006 reduci dal campionato Allievi: come si sono ambientati i ragazzi nuovi e come valuti l'affiatamento della rosa? Pensi che la forza del gruppo possa essere una delle vostre armi vincenti?

I ragazzi nuovi si sono integrati fin da subito molto bene. Siamo una rosa molto affiatata, con voglia di imparare e di dimostrare, in cui tutti danno il massimo allenamento dopo allenamento e partita dopo partita. Penso decisamente che la forza del gruppo possa essere una delle nostre armi vincenti, man mano che andiamo avanti lo sto percependo sempre di più. A parer mio il gruppo è la parte fondamentale di una squadra.

A livello personale, quali sono i tuoi sogni per questa stagione e per il futuro? Dove ti piacerebbe arrivare come calciatore?

Non nascondo che il mio sogno per questa stagione sarebbe vincere il campionato. Questo perchè, come ho già detto, siamo una bella squadra e con dedizione e duro lavoro secondo me possiamo fare qualcosa di molto importante. A livello personale, come calciatore, mi piacerebbe arrivare il più in alto possibile e - perchè no? - magari in futuro rendere un lavoro quella che fin da piccolo è stata la mia più grande passione. è un traguardo molto difficile e lontano e sono consapevole che per raggiungerlo serviranno tanto duro lavoro e ossessione, ma sicuramente questo non mi farà smettere di sognare.

Giulio Dispensieri

Foto Marco Sabatini