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Juniores Regionali GIR.A1 - Giornata n. 7

Audace Legnaia-Olmoponte Arezzo 3-1

RETI: Tofanari, Giugni, Ferretti, Fani


AUDACE LEGNAIA: Bacigalupo, Giugni, Di Francesco, Ferretti, Filippini (65' Vanzi), Anez (87' Materassi), Andrei (82' Vagaggini), Guidotti, Raciti (61' Russo), De Carlo, Tofanari (58' Solvi). A disp.: Sorace, Fani, Filidei, Pratesi. All.: Francesco Guidotti.
OLMOPONTE: Palazzi, Arturi (70' Velnicius), Cialdea (70' Sanarelli), Bartolini (49' E. Brilli), Gallorini, Fratini, Fani, Ferrazzano (57' Gregori), F. Brilli (49' Capacci), Talladira, Sorini. All.: Luca Beoni.
ARBITRO: Pini di Firenze
RETI: 8' Ferretti, 40' Tofanari, 64' Fani, 81' Giugni.
NOTE: ammoniti Ferretti, Talladira e Fratini. Recupero: 0'+4'.

Commento di : campio
Castelfiorentino-Bibbiena 0-1

RETI: Cendali
Decide Cendali, il Bibbiena compie il blitz. Al Neri di Castelfiorentino si incontrano due squadre in salute: i locali di Carlo Salvadori, reduci dal pareggio di Pontassieve contro la capolista, e il Bibbiena di Vinicio Dini, vincitore dello scontro con l'Affrico nel turno precedente. La partita si gioca a ritmi non elevati e il Bibbiena si prende l'intera posta in palio grazie ad una prestazione ordinata e attenta. Nel primo tempo al 5' si fa subito pericoloso il team casentinese con Cendali il cui tiro viene respinto da Lupi. Un minuto dopo una punizione battuta da Marconcini del Castelfiorentino pesca Loffredo A. che colpisce di testa, la difesa ospite però è brava a liberare l'area di rigore. Il Castelfiorentino ci prova ancora con Botti, che viene lanciato verso la porta avversaria, ma l'arbitro ferma tutto per fuorigioco. Al 28' il Bibbiena passa in vantaggio: Farini viene pescato sulla sinistra, salta il diretto avversario e mette al centro per Cendali che realizza. Il Castelfiorentino cerca il pareggio, alza il proprio baricentro e ottiene in sequenza tre calci d'angolo ben battuti a centro area: la difesa ospite e Tiezzi sono tuttavia ben attenti. Si va così al riposo. Nel secondo tempo a una progressione sulla destra di Bronchi per il Bibbiena risponde Bruni per il Castelfiorentino con un'azione individuale prolungata che lo porta in area - sulla linea di fondo - dove è brava la difesa a recuperare. Prima Mugnaini, su punizione, e poi Danesi con un'azione individuale in slalom provano ad impensierire Lupi, che è attento. Ancora il portiere Lupi è bravo, su un' azione di rimessa del Bibbiena, a uscire in acrobazia su Farini. Il Castelfiorentino prova il pressing finale: il subentrato Bellucci sulla sinistra salta il diretto avversario e viene atterrato al limite dell'area. La punizione viene calciata fuori. Ancora Bellucci recupera palla, salta il diretto avversario e punta la porta, ma viene fermato fallosamente; il successivo tiro di Marconcini manda la palla a sorvolare la traversa. All'89' il Castelfiorentino ha una ghiotta occasione: Bruni sfrutta un errore di un difensore avversario e va sul fondo destro, il cross sbatte su un difensore e l'azionje sfuma sul più bello. Al 90' spazio per l'ultima occasione per pareggiare in favore dei padroni di casa: Bellucci subisce fallo sulla trequarti, la successiva punizione è calciata sul secondo palo dove si trova Mancini che di testa spedisce di poco fuori.
Calciatoripiù
: nel Castelfiorentino si evidenziano il portiere Lupi , che dà sicurezza a tutto il reparto arretrato, e Bellucci , che entra a partita in corso e fornisce brillantezza al reparto offensivo locale. Nel Bibbiena si evidenziano Farini e Cendali , autori non solo dell'assist e del gol decisivo, ma di una costante pericolosità offensiva.

Lastrigiana-Pontassieve 0-3

RETI: Andreini, Giannelli L., Mannini
Un meccanismo perfetto e ben oliato: è questo il Pontassieve che con lo 0-3 sul campo della Lastrigiana ottiene con merito e grande personalità la matematica qualificazione ai play-off. Infortuni, assenze, squalifiche e una panchina conseguentemente zeppa di giovanissimi classe 2005 costringono Zecchi ad inventarsi un undici titolare che sia in ogni reparto il più equilibrato e solido possibile. Nella prima frazione però la Lastrigiana frizzante e veloce stupisce in positivo per grinta, concentrazione ed applicazione degli schemi. Il buon ritmo con il quale entrambe le squadre interpretano la prima fase del match e lo scarso numero di occasioni che restano impresse sul taccuino del cronista sono la diretta conseguenza di architetture tattiche leggermente diverse nella costruzione ma egualmente efficaci. Il fosforo che biancorossi e azzurri spendono in fase d'impostazione della manovra, è sistematicamente narcotizzato da retroguardie ben allineate e puntellate. Così se in casa Zecchi si può apprezzare sia il grande industriarsi in mediana di Marchetti e D'Alessandro, sia l'opera di Cossari che tenta di accendere la luce in cabina di regia, in casa Privitera si fanno apprezzare il mobilissimo Andreini per quantità di gioco espresso, il cervello Malaman, scuola Albereta San Salvi e provenienza Floria, gli esterni Manetti e Pacini e soprattutto il supporto a sinistra dall'esterno basso Giannelli; i suoi frequenti inserimenti offensivi non solo faranno scricchiolare in più di un'occasione il fronte destro della difesa biancorossa presidiato da un generoso Torniai ma contribuiranno in maniera determinante al successo finale. Una Lastra al contrario priva di veri e propri punti di riferimento offensivi difficilmente riesce a far masticare bocconi amari a un impermeabile e massiccio quadrilatero le cui fondamenta poggiano sulla coppia centrale Sati-Cioni; due autentiche colonne classe 2002 che ai tempi degli Allievi guidati da Massimo Tesconi conquistarono un titolo provinciale che regalò agli azzurri un posto nei regionali. Difficile dunque bussare alla porta difesa da Romano sia per Fallani sia per Pierattini, i cui profondi inserimenti sulla destra creano comunque qualche grattacapo all'ottimo Giannelli, sia per Bindi che sulla sua ala deve fare i conti con un Riccardo Fabbri in giornata di grazia e praticamente insuperabile in chiusura e ancor di più in anticipo. Nel cuore dell'attacco del Ponte Mannini fa invece la voce grossa impegnando a fondo il trio formato da capitan Benvenuti, da Banti e dall'ex scandiccese Faralli e, in virtù dei suoi movimenti senza palla, dando poi la possibilità ai centrocampisti e agli esterni di giungere a loro volta alla conclusione. Se ne ha un primo esempio dopo appena tre minuti di gioco quando il profondo inserimento di Giannelli a sinistra si conclude con una rasoiata a metà fra un tiro e un cross che dopo aver attraversato tutto lo specchio della porta si perde di poco a lato alla sinistra dell'ex Calenzano Del Bimbo. La replica della squadra di Zecchi si materializza al minuto diciassette, un giro di lancette decisamente sfortunato per Malaman che nel tentativo di proteggere e coprire il pallone a centrocampo se lo fa soffiare in maniera assai ingenua dando così il via alla ripartenza biancorossa. D'Alessandro decide di mettersi in proprio e dopo aver recuperato palla ed esser penetrato centralmente nel cuore della mediana azzurra decide di tentare la mossa a sorpresa scagliando un missile verso i pali di Romano che però risponde da campione deviando in maniera prodigiosa sopra la traversa. Un match equilibrato e combattuto subisce una prima svolta alla mezz'ora quando la Lastrigiana già ridotta ai minimi termini perde anche Cossari che è costretto a lasciare il posto all'ex Santa Maria Angioli. Si complica dunque la gara di Leo Zecchi che al 38', sugli sviluppi di un contestatissimo calcio piazzato assegnato da Leonetti in favore del Ponte e scodellato con precisione da Malaman verso il centro dell'area, vede la propria difesa scivolare sulla classica buccia di banana. Un batti e ribatti concluso con una respinta corta fa pervenire il pallone sui piedi del ben appostato Mannini che non si lascia sfuggire l'occasione girando in rete da due passi il pallone del in vantaggio. È senza dubbio questo il momento chiave del match. La Lastrigiana accusa infatti il colpo in maniera evidente e ancor di più lo dimostra nei minuti iniziali della ripresa quando un micidiale black out consente al Ponte di chiudere i conti. Al 47' la fulminea verticalizzazione disegnata dai ragazzi di Privitera manda in corto circuito il settore destro della difesa biancorossa: Pacini fa viaggiare Giannelli che entra in area e fa secco l'incolpevole Del Bimbo con un rasoterra che s'insacca nell'angolo basso alla sua sinistra. Due minuti più tardi una difesa lastrense ancora frastornata è colta di sorpresa dalla bella manovra ospite chiusa in rete grazie a una stupenda conclusione di Andreini. Con i tre punti ormai ben conservati in ghiacciaia, il Pontassieve decide di congelare anche il gioco impegnandosi in un costante e autorevole possesso palla solo raramente interrotto dai padroni di casa che tornano a farsi vivi dalle parti di Romano al 69' quando Angioli ci prova dalla grande distanza costringendo il numero uno ospite ad allungarsi in tuffo sulla propria destra per deviare il pallone in calcio d'angolo. Nel frattempo, il Ponte era andato in gol per la quarta volta ancora con Mannini; segnatura però è annullata giustamente da Leonetti che ravvisa una chiara posizione di fuorigioco. La girandola dei cambi non sposta gli equilibri in campo e anzi sono proprio i nuovi entrati in casacca claret ad andare vicini al gol allo scoccare del 73'. Duccio Burberi innesca Duccio Latini che presentatosi al limite dell'area biancorossa indirizza verso i pali un preciso rasoterra sul quale Del Bimbo interviene in tuffo deviando la palla in calcio d'angolo. I Duccio alla seconda si ripetono pochi istanti prima del 90' ma anche stavolta Del Bimbo, complice anche un pizzico di buona sorte, chiude in uscita e in due tempi la strada al lanciatissimo Latini evitando alla Lastrigiana un passivo immeritatamente pesante. Il Ponte vola a braccia alzate verso il trionfo e verso una fase finale che lascia aperta la porta alla realizzazione di un sogno. Nonostante la pesante battuta d'arresto, il traguardo delle finali è ancora alla portata dei ragazzi di Zecchi; a patto però che la Lastrigiana porti a termine due autentici capolavori andando a punti sull'ostico terreno di Bibbiena e fra le mura amiche con l'Affrico. Massimillo e Pratesi insegnano: quando ti chiami Lastrigiana niente è impossibile. La direzione di Leonetti in puro british style ha fatto speso storcere il naso al pubblico presente in tribuna. Lasciar correre il gioco è un buon modo per renderlo godibile e spettacolare, a patto però che nelle occasioni in cui ce ne sia veramente bisogno si usi il fischietto in maniera corretta e puntuale. Ciononostante, la condotta dell'arbitro fiorentino non ha minimamente condizionato l'esito finale della partita.
Calciatoripiù
: nella Lastrigiana buone cose hanno fatto vedere Benvenuti e Faralli in fase difensiva, D'Alessandro e Marchetti nell'impostazione del gioco e Pierattini lungo la corsia di destra. Nel Pontassieve degne di menzione sono le prestazioni di Romano fra i pali, Sati e Fabbri in fase difensiva, Giannelli nel ruolo di guastatore lungo il corridoio di sinistra, Salvadori in fase d'interdizione a centrocampo, Andreini in qualità di abile costruttore e fine realizzatore, Malaman ben vestito del classico abito del regista, Pacini sempre abile e pungente a sinistra e Mannini spietato uomo d'area.

Montelupo-Porta Romana 2-2

RETI: Cupo, Terramoto, Desii, Pecci
La notizia buona è che restano comunque tutte affastellate lì: il Castelfiorentino sconfitto, Legnaia e Olmoponte dopo lo scontro diretto; quella cattiva è che uscirne vivi sarà complicatissimo, e ora oltre che avanti il Montelupo fa bene a guardare anche negli specchietti. Perché se avesse perso la sfida interna col Porta Romana (2-2 il finale), e non è che ci sia andato lontanissimo, sarebbe improvvisamente stato costretto a confrontarsi con una classifica d'un tratto oscura; invece Cupo (prima rete stagionale) evita la sconfitta sul proseguimento di un'azione nel quale sarebbe potuta arrivare la condanna anticipata. È dunque comprensibile il rammarico del Porta Romana sia per l'episodio che ha portato al rigore del primo pari (se davvero ha colpito di mano, e ci vorrebbe una carrellata di immagini frame dopo frame per esserne certi, Pecci si è comunque protetto il viso su una pallonata da un metro) sia soprattutto per la sfortuna che nega l'1-3 venti secondi prima del raddoppio locale. Se si riporta il cursore all'inizio di vede il Porta Romana approcciare bene l'incontro e rendersi per due volte pericoloso con le legnate da fuori di Marchetti su cui Fetahu si candida subito al ruolo di migliore in assoluto (spoiler: alla fine lo sarà davvero, due volte protagonista nell'azione su cui la sfida gira). Al terzo tentativo comunque il Porta Romana passa: Pecci raccoglie il traversone che, disegnato da Zekthi da sinistra, Fetahu allontana il giusto e scarica in porta lo 0-1. La reazione locale passa da un tiro di Terramoto di poco fuori; gli risponde Marchetti di nuovo neutralizzato da Fetahu eccellentissimo. Il Montelupo sfrutta la pausa per riorganizzarsi e nella ripresa alza i ritmi raggiungendo l'1-1 col rigore che infiamma la panchina neroarancio: il tocco di Pecci sul tiro ravvicinato di Terramoto è sospetto solo per Arena (incerto sempre, e non è la prima volta) che concede al Montelupo un rigore pesante; per Terramoto la conversione in rete è poco più che burocrazia e l'1-1 prende forma. Ma regge il giusto, perché il Porta Romana si lancia di nuovo all'attacco e in 5' torna avanti: subentrato a Marchetti alla fine del primo tempo, Coli recupera il pallone a Bartoletti e dopo aver sfondato sulla fascia invita a correre Cocchi; l'interno sinistro di Desii sul suo spiovente letale vale il nuovo vantaggio ospite. Per non commettere di nuovo lo stesso errore ed evitare di cestinare due punti pesanti ora il Porta Romana tenta subito di raddoppiare il divario; deve però confrontarsi con Fetahu che prima s'oppone a Desii e poi fa galleggiare i suoi in quella che a fine azione si rivela la svolta decisiva. Accade infatti che Frascadore entri in area e lo chiami a un intervento complicato; sulla respinta irrompe Coli, murato sulla linea; la porta si spalanca dunque davanti a Bizzeti il cui tiro a colpo sicuro è però calamitato dai guanti del portiere che recupera la posizione e neutralizza con un'esplosività da centometrista. Anziché essere solo un modo per esorcizzare la paura, il lungo rilancio innesca lo sprint di Cupo che due passi dentro l'area piazza il pallone nell'angolo lontano. E d'un tratto il Porta Romana si trova di nuovo nel seminterrato, seppure in condominio: per scansare i play-off c'è da combattere ancora a lungo.
Calciatoripiù: Fetahu, Cupo (Montelupo), Frascadore (Porta Romana).