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Allievi Regionali GIR.A1 - Giornata n. 5

Rinascita Doccia-Bibbiena 1-2

RINASCITA DOCCIA: Tomberli, Santoro, Lastini, Salvini, Noviello, Manicardi, Bruscoli, Vittori, Bagnai, Basta, Hallabou. A disp.: Rogai, Galietta, Franceschini, Lisi, Bossio, Antogna, . All.: Roberto Cavaliere
BIBBIENA: Paoli, Niccolò, Sarracino, Ugolini, Valentini, Grifagni, Mazzi, Parise, Ragazzini, Coli. A disp.: Fabbri, Versari, Vannucci, Nanni, Bergamaschi, Bernacchi, . All.: Mariottini Alessandro
RETI: Basta, Ragazzini, Grifagni
Non è una condanna ai play-out, ma ci manca poco: sconfitto in casa dal Bibbiena che non vinceva da fine novembre, il Doccia vede farsi complicatissima la strada per gli spareggi. Dopo una prima fase di studio (entrambe le squadre si schierano con il 4-4-2) è il Bibbiena a rendersi pericoloso per primi: già al 10' un contatto due passi dentro l'area dopo una progressione a destra spinge l'arbitro Di Pace a decretare un rigore apparso ai più un po' generoso. Dal dischetto Ragazzini non si fa impressione: rete alla destra di Tomberli. Ma da questo momento, preso in mano da un Basta ispirato, è il Doccia a comandare per tutto il primo tempo. Il dieci rossoblù ci prova già al quarto d'ora con un tiro da fuori area alto di poco; il pari lo segna 4' più tardi con un potente calcio di punizione dai trenta metri sul quale il portiere ospite Paoli poteva sicuramente fare di meglio. Raggiunto il pari, il Doccia crede alla rimonta e crea azioni su azioni: sorretto da Santoro a destra e da Vittori a sinistra, Basta mette in area palloni su palloni sia da calcio da fermo sia su azione; con due ottimi interventi Paoli nega il gol prima a Hallabou e poi a Noviello, per due volte Bagnai tira fuori di poco. Il primo tempo si chiude su un piacevole 1-1 e con un Doccia decisamente più in palla. Nell'intervallo Cavaliere sostituisce il centrocampista Vittori, buona prova, con l'attaccante Antogna; al Doccia serve una decina di minuti per ritrovare l'equilibrio; il Bibbiena staziona stabilmente sulla trequarti avversaria pur non creando particolari pericoli a Tomberli & co. Anzi, è il Doccia a costruire un'opportunità con Bagnai ben lanciato dal solito Basta: la diagonale di Ugolini frena la corsa del centravanti. Ma al 67 ' in contropiede il Bibbiena è letale: pressato da due avversari, Basta perde palla a limite dell'area aretina; il Bibbiena chiude la ripartenza veloce col tiro di Grifagni che appoggia in rete dopo la prima respinta di Tomberli. È la rete che il Doccia non si aspettava e purtroppo per lui quella che decide la partita: vani sono gli attacchi finali, l'ultima speranza s'infrange sul palo colpito di testa da Noviello su angolo di Basta. L'1-2 è un risultato ingeneroso per il Doccia, per il Bibbiena invece una boccata d'ossigeno per il rush finale.
Calciatoripiù: Basta, Santoro
(Rinascita Doccia), Paoli e Grifagni (Bibbiena).

Zenith Prato-Lastrigiana 4-0

ZENITH PRATO: Landini, Pittala, Bashkimi, Milani, Silveri, Casini, Dessi, Moretti, Mema, Buscema, Galeotti. A disp.: Veroni, Bini, Ammendola N., Arrigoni, Rus, Celi, Menichetti F., Gori . All.: Sorbera Samuele
LASTRIGIANA: Terlicher, Ballini, Marchi, De Pascalis, Colzi, Sona, El Youssefi, Innocenti, Cavicchi L., Valori, Mandolini. A disp.: Velleca, Ballerini, Delle Fave, Menchi, Mantovelli, Casini, Vignolini, Tomeo, Duccio. All.: Guasti Davide
RETI: Buscema, Pittala, Mema, Dessi
Vince e convince la Zenith, che al Chiavacci di Prato ha battuto i rivali della Lastrigiana con un secco 4-0 e ha così fatto bottino pieno nelle ultime tre partite. I padroni di casa fanno immediatamente vedere le loro intenzioni e al 4' passano in vantaggio: angolo di Casini, Buscema incorna di testa e batte Terlicher. La reazione della Lastrigiana tarda ad arrivare e la Zenith non si fa pregare due volte: al 18' Moretti mette un cross velenoso rasoterra dalla destra per Mema, che arriva coi tempi giusti e insacca il pallone nell'angolino alla sinistra del portiere. Nel finale di tempo gli ospiti provano finalmente a rendersi pericolosi: al 36', sul cross teso di Mandolini dalla destra, Cavicchi spreca un rigore in movimento calciando alto. L'ultima azione del primo tempo regala un'altra occasione per la Lastrigiana: sull'angolo di Colzi si scatena una mischia furibonda ma nessun giocatore biancorosso riesce a ribadire in rete. La seconda frazione comincia con la Zenith che amministra il prezioso vantaggio, mentre la Lastrigiana tenta l'arrembaggio con uno scatenato Mandolini che al 57' salta un avversario al limite dell'area e cerca il gol con un tiro a giro ma trova pronti i guantoni di Landini. Al 75' la Zenith si scuote con Bashkimi, che borseggia De Pascalis a centrocampo, triangola con Mema, entra in area dalla sinistra ma il suo tiro viene deviato da Ballini. Pochi minuti più tardi gli ospiti si rendono ancora pericolosi con Innocenti, che serve Cavicchi con un lancio lungo ma l'attaccante biancorosso viene recuperato sul più bello da Casini. Le speranze di rimonta della Lastrigiana vengono definitivamente spezzate all'85', quando Dessi raccoglie un pallone messo fuori da calcio d'angolo: il numero sette calcia rapidamente e con la sua traiettoria beffa Terlicher, battuto per la terza volta. Nei minuti finali la Zenith dilaga e al 93' si fa avanti con Celi, che rientra al centro dalla sinistra e calcia a botta sicura ma stavolta Terlicher si supera e mette in angolo. La gioia del gol però viene rimandata di poco perché al 95' i padroni di casa calano il poker con Arrigoni che dalla sinistra mette al centro per Pittalà, il quale non deve far altro che mettere il pallone in rete. La Zenith riesce così a ottenere tre punti pesantissimi nella lotta salvezza e si allontana dalla zona calda superando in classifica proprio la compagine biancorossa. Alla Lastrigiana va comunque il merito di averci creduto fino alla fine e di aver tentato il tutto per tutto nel secondo tempo, alzando bandiera bianca solo nei minuti finali.
Calciatoripiù: il migliore in campo è Bashkimi, che galoppa sulla fascia sinistra, si rende spesso pericoloso in attacco e non si lascia mai superare dagli attaccanti avversari. Nella Zenith da segnalare anche la sicurezza di capitan Casini, la lucidità di Landini, il cuore di Pittalà. Per gli ospiti il migliore è Mandolini, che semina più volte il panico nella difesa avversaria e si rende spesso pericoloso con le sue conclusioni dalla distanza.

Affrico-Monteriggioni 3-1

AFFRICO: Croce, Baffoni, Cappelli, Conversano, Laraia, Carnasciali, Iania, Rensi, Legrottaglie, Daloiso, Tipaldi. A disp.: Marrocco, Bartolacci, Grifoni, Guercini, Farulli, Frilli, Lombardi, Pescucci, Kodra. All.: Benfari Massimiliano
MONTERIGGIONI: Riccio, Fabbri, Rosati, Sardelli, Signorini, Lapini, Rossi, Volentieri, Debolini G., Corcione, Cirillo. A disp.: Cevese, Loppo, Di Benedetto, Giusti, Sardelli, Debolini R., Bonelli, Forni, Fusi. All.: Bianchi Corrado
RETI: Lombardi, Iania, Guercini, Cirillo
L'Affrico dà seguito alla splendida prestazione di Scandicci ma stavolta, dopo la rimonta subìta al ‘Bartolozzi', i ragazzi di Benfari fanno bottino pieno superando un Monteriggioni bello a metà. Il 3-1 maturato al ‘Lapenta' racconta di una partita dai due volti: più Monteriggioni nel primo tempo ma, salvo il vantaggio di Cirillo, poco cinismo da parte degli attaccanti senesi; nella ripresa, invece, l'Affrico cambia pelle e in venti minuti ribalta le sorti di un incontro che dopo i primi 45' sembrava aver preso una piega complicata. Nella prima frazione comincia col piede giusto la formazione ospite, che punta a bissare il successo ottenuto col Doccia nel turno precedente. Diverse le occasioni da rete create dai ragazzi di Corrado Bianchi, in particolare con Cirillo, Rossi e Debolini che impegnano un attento Croce. Il predominio territoriale della compagine senese frutta il gol del vantaggio intorno al 20' quando, su una rapida transizione offensiva, Cirillo raccoglie un traversone sul secondo palo e di testa infila alle spalle di Croce il pallone dello 0-1. L'Affrico accusa il colpo e a quel punto il Monteriggioni prova ad approfittarne: intorno alla mezzora Cirillo prova il colpo a sorpresa direttamente da calcio d'angolo, ma Croce è bravo a sventare la minaccia con un colpo di reni. Nel finale di prima frazione ospiti ancora pericolosi in avanti ma al 45' il risultato dice solo 0-1. E non sarà un dettaglio da poco, perché nel secondo tempo la partita cambia completamente copione. Eppure, anche ad inizio ripresa il Monteriggioni costruisce due occasioni nitide per mettere la parola fine all'incontro. Al 50' Lapini ci prova con un colpo di testa su palla inattiva, ma Croce risponde presente. Una manciata di minuti dopo Corcione non sfrutta una buona ripartenza calciando troppo addosso a Croce. Scampato il pericolo, l'Affrico comincia ad uscire dal proprio guscio e al primo affondo i ragazzi di Benfari trovano il pari: è il 60' quando il subentrato Guercini riceve palla al limite dell'area, si gira e scarica una violenta conclusione che non lascia scampo a Riccio per il momentaneo 1-1. È il gol che cambia completamente l'inerzia della gara. Il Monteriggioni, infatti, sparisce dalla partita, lasciando strada spianata al sorpasso dell'Affrico. Dal canto loro, i biancazzurri non si lasciano pregare, spinti anche dalle forze fresche subentrate dalla panchina. Al 70' è proprio un altro subentrato, Lombardi, a realizzare il gol del 2-1 su assistenza perfetta dello scatenato Guercini. Galvanizzato dall'uno-due realizzato dai nuovi entrati, l'Affrico continua ad attaccare a spron battuto e all'80' arriva anche la firma di Iania - tiro-cross al sette per il definitivo 3 a 1 - a chiudere anzitempo i conti regalando una vittoria di carattere alla banda di Benfari.
Calciatoripiù
: nell'Affrico da premiare la reazione del gruppo dopo un primo tempo difficile, ma a cambiare volto alla partita sono stati gli ingressi di Guercini e Lombardi . Nel Monteriggioni solida la prova difensiva di Lapini e ottimi spunti in avanti per Rossi e Cirillo .

Floria Grassina Belmonte-Scandicci 2-1

FLORIA GRASSINA BELMONTE: Moretti, Lucatuorto, Margheri, Innocenti, Roschi, Cavallone, Bartoletti, Morozzi, Gallo, Manetti, Fiaschi. A disp.: Scartabelli, Berti, Gaffarelli, Soare, Ballerini, Sibilia, Mirzac, Salimbeni, Andreoni. All.: Latini Claudio
SCANDICCI: Perone, Galli, Vanni, Paoli, Sgai, Barbetti, Pretelli, La Torre, Sammartino, Alfani, Zeoli. A disp.: Dos Santos, Giraldi, Hognogi, Ostili, Rossi, Raimondi, Iovino, Berti. All.: Gozzi Francesco
RETI: Gallo, Innocenti, Paoli
Non avrà l'abito più elegante, gli zigomi meglio modellati, i tacchi più alti o la scollatura più magnetica; ma la personalità con cui dopo 10' calamita l'attenzione di tutta la festa è tipica di chi conosce i propri limiti e pur senza far niente per cancellarli li cela sotto una marea di doti intriganti: è così, con un gioco non scintillante e una prestazione eccezionale, che la Floria (lo so, lo so: Grassina Belmonte) batte 2-1 lo Scandicci e oltre a raggiungere la Cattolica in vetta (all'ultima giornata c'è lo scontro diretto: auguri) s'allontana dalla frontiera tra la gloria e l'oscurità. È vero che quando si butta l'occhio nella sala la Floria non può essere la prima cui si chiede di ballare; ma forse non è un caso che la rete decisiva la segni il più forte in assoluto, quell'Innocenti che fa della mediana la propria dimora e che nell'unica circostanza in cui l'abbandona trascina i suoi a un successo notevole. È l'atto finale, al netto della coda palpitante e nella quale però succede poco, di una gara aperta da un quarto d'ora decisamente statico: il 4-3-3 di Gozzi è in realtà una sorta di 4-3-1-2 che vede prima Alfani e poi Zeoli falso centravanti a fare centralmente l'elastico tra la trequarti e la coppia Sammartino-Pretelli, larghissimi; in avvio succede il giusto perché i terzini ospiti stringono bene su Fiaschi e Manetti cui Latini al solito chiede di dare profondità al 4-1-4-1. Poi al primo vero affondo la gara si stappa: servito centralmente proprio da Manetti che rientrando sul destro si era liberato di Galli, Gallo controlla al limite e incrociando il mancino rasoterra nell'angolo più lontano trasforma un pallone innocuo in una coltellata (17'). Il vantaggio locale costringe lo Scandicci a cestinare il canovaccio su cui fin qui recitava: ora tocca alzarsi e accelerare, e tocca farlo alla svelta. Sulla catena sinistra ci provano subito Zeoli e Vanni, tamponato da Cavallone che frena fallosamente la sua corsa defilata: Sammartino chiama lo schema e converte la punizione in un rasoterra per il mancino di Barbetti che di prima calcia dalla parte sbagliata del palo (20'). È il miglior momento dello Scandicci che 4' più tardi sfiora di nuovo il pari: Cavallone regala il possesso a Sammartino che svernicia Margheri in ripiegamento e dal fondo cerca sottoporta Alfani anticipato dal tocco basso di Moretti. Poi una leggerezza colpevolissima in fase d'alleggerimento rischia di condannare lo Scandicci: pressato da Manetti sul retropassaggio volontario di Galli, Perone non trova di meglio da fare che raccogliere il pallone con le mani; inevitabile la punizione indiretta in area, La Torre esce dalla barriera col tempo giusto e s'immola sul tiro di Roschi servito da Manetti, e per Gozzi inevitabile anche il cambio tra i pali (33'). Entra dunque Dos Santos chiamato subito a ripulire la propria area dalla pressione della Floria: sicura la sua parata sul tiro centrale di Morozzi che aveva raccolto al limite la copertura di Vanni chiamato a una diagonale complessa su Fiaschi; splendidi a incardinare l'azione sia Innocenti, lancio da quaranta metri che è insieme compasso e goniometro, e Manetti imprendibile nello scatto e poeta nel traversone sul secondo palo (43'). Il primo tempo si chiude però con lo Scandicci all'attacco: cresciuto sodo rispetto all'andata anche se ancora troppo discontinuo, Sammartino s'accende e s'accentra dalla trequarti sinistra scaricando il destro a lato di mezzo metro scarso. Messi alle spalle la pausa e tra parentesi il gelo, i ritmi crescono; sostanzialmente perché cresce la Floria. La prima azione della ripresa potrebbe infatti vederla confezionare il raddoppio dal quale la tiene lontana solo un Dos Santos passato dalla Stark Enterprise: c'è qualcosa del cyborg nel riflesso con cui neutralizza il destro in corsa di Manetti, splendido nello scatto con cui brucia Barbetti sul lancio di Morozzi ma inspiegabilmente impietosito nel momento di firmare la condanna (46'). Lo Scandicci comunque ora fatica a uscire dalla propria area: Paoli svirgola di testa l'angolo a uscire di Manetti e chiama Dos Santos a un'altra deviazione complicata; sul nuovo giro dalla bandierina Vanni e Barbetti non s'intendono e si scansano davanti al mancino di Gallo che dal limite dell'area di porta cerca l'incrocio più lontano e forse avrebbe fatto meglio a calciare ugualmente forte ma più centrale. Sul calcio di rinvio che Dos Santos batte velocemente lo Scandicci crea la miglior opportunità di questo spezzone: Pretelli punta l'area superando Bartoletti, l'anello più fragile della terza linea avversaria, e col destro calcia sul primo palo anticipando la chiusura di Lucatuorto; Moretti salva di piede come nel primo tempo (49'). Anche se non porta roba in tasca, è l'azione che sbatacchia la sedia dello Scandicci quanto basta a farlo svegliare con un sobbalzo: per un quarto d'ora abbondante il baricentro della sfida ora si sposta tra la mediana e l'area locale sulla quale cresce la pressione blues. Per quanto estemporanea, l'azione che prende forma al 61' suggerisce che la gara sia pronta a tornare in equilibrio: Pretelli raccoglie il rinvio di Moretti sbattuto su Roschi e cerca lo scatto profondo di Zeoli il cui destro contratto non va a buon fine. Ma sul rilancio lo Scandicci recupera il possesso e costruisce l'azione del pari tra mille proteste e diecimila fischi locali: Sgai verticalizza a sinistra per Zeoli che viola l'area e appoggia a Pretelli scalato a fare il centravanti spalle alla porta; nel tentativo di anticiparlo Lucatuorto prende tutto quello che può e invita l'arbitro a concedere allo Scandicci un penalty pesantissimo. Per esser certi della dinamica servirebbe mezza dozzina di replay da tre-quattro angolazioni; si ha comunque la sensazione che insieme al pallone Lucatuorto colpisca anche l'avversario: prende tutto, per l'appunto. Si ripete la scena che decise la sfida d'andata, Moretti fronteggia Paoli; e si ripete anche l'esito, destro rasoterra incrociato e pallone in porta. La Floria impiega più di 10' per riaversi, poi torna ad attirare tutti gli sguardi su di sé: subentrato a Gallo subito dopo l'1-1, Ballerini gioca profondo per Manetti che liberandosi fallosamente di Paoli serve Morozzi per il destro di prima sul fondo; Pancani stoppa, ma è comunque il segnale che il vento tira di nuovo verso una porta precisa. Ma prima di capirlo lo Scandicci s'illude col colpo di testa di Pretelli di poco alto sulla punizione di Sgai dalla trequarti (fallo di Salimbeni su Vanni, 80'). Cento secondi più tardi da un anticipo di Margheri sulla trequarti, arrestata la possibile nuova azione profonda dello Scandicci, nasce la rete decisiva: Roschi gioca centralmente per Ballerini che alza lo sguardo e premia il taglio laterale di Morozzi sorprendendo Vanni insolitamente fuori posizione; il traversone rasoterra è una caramella già scartata per Innocenti che la butta giù chiudendo l'inserimento centrale (il talento non si vede solo nei lanci perfetti di quaranta metri; il talento si vede anche qui, nella capacità di capire dove e come finirà un'azione quando è ancora nelle mani della levatrice) con il destro vincente sottoporta. La coda è palpitante ma succede poco: memore di quanto accaduto all'andata e consapevole che se lo Scandicci resta in dieci si può smettere subito di ballare, Gozzi chiama fuori il nervosissimo Iovino facendo durare la sua gara appena 23'; Moretti neutralizza il pallonetto di Raimondi pescato in profondità da Alfani (85'); Dos Santos pulisce l'errore di Hognogi sbarrando lo specchio sulla penetrazione laterale di Morozzi. Lo Scandicci chiude all'attacco ma senza mai sfiorare davvero il pari; stavolta tocca a lui tornare a casa da solo mentre sull'ultime note gli altri se ne vanno a coppie.
Calciatoripiù
: prima trequartista e poi mezzala (meglio), è Alfani a farsi venire in mente le idee migliori; gli dà mano Pretelli preciso negli inserimenti e in rifinitura anche se insolitamente scarico sottoporta; buttato dentro a freddo, Dos Santos (Scandicci) impedisce che la gara si chiuda troppo presto. Tra i locali splende forte Morozzi , e pazienza se lo specchio lo trova a fatica; Ballerini entra da protagonista e alimenta l'azione del 2-1 dopo l'anticipo monumentale di Margheri che prima e dopo annulla le punte avversarie; migliore in assoluto è però Innocenti (Floria), regista dal talento enorme e dall'intelligenza eccezionale.