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Allievi Regionali GIR.A1 - Giornata n. 5

Bibbiena-Rinascita Doccia 1-0

BIBBIENA: Paoli, Versari, Nanni, Valentini, Ugolini, Corsani, Ragazzini, Grifagni, Sarracino, Mazzi. A disp.: Fabbri, Vannucci, Parise, Coli, Berni, Bejan, Bernacchi, Bergamaschi, Lanini. All.: Mariottini Alessandro
RINASCITA DOCCIA: Rogai, Santoro, Lastini, Noviello, Basta, Fiesoli, Bagnai, Vignoli, Bertelli, Colombo, Mastrolia. A disp.: Tomberli, Bittini, Cocchi, Manicardi, Antogna, Gonfiantini, . All.: Roberto Cavaliere
RETI: Coli
Dopo tre sconfitte consecutive, il Bibbiena festeggia il primo successo stagionale superando di misura un Doccia propositivo ma poco brillante in fase di conclusione. A decidere la gara in favore dei casentinesi ci ha pensato Colì, subentrato nel corso della ripresa e autore del gol vittoria che a 5' dalla fine ha consegnato i primi tre punti alla formazione di mister Mariottini. Gara dai due volti quella disputata in terra casentinese. I primi 45' vedono una marcata supremazia territoriale del Bibbiena, che parte meglio posizionandosi stabilmente nella metà campo del Doccia. I padroni di casa confezionano un paio di occasioni nitide con Grifagni, che spreca a tu per tu con Rogai dopo una ripartenza in campo aperto, e con Marco Mazzi, che da posizione defilata non inquadra lo specchio della porta intorno a metà del primo tempo. Lo stesso Mazzi è ancora protagonista intorno al 35', quando su un'azione di contropiede spreca calciando a lato da ottima posizione. Il Doccia prova ad alleggerire la pressione dei locali con una serie di trame palla a terra che tuttavia non sortiscono alcune occasioni, con i ragazzi di Cavaliere che creano gli unici pericoli di uno scialbo primo tempo su calcio piazzato. Dopo lo 0-0 maturato nella prima frazione, la ripresa si apre subito con due occasioni importanti, una per parte. Dopo pochi minuti, Bibbiena vicino al gol con un colpo di testa di Grifagni, che sugli sviluppi di un corner manda a lato di un niente; risponde il Doccia con Manicardi, anch'egli pericoloso con un colpo di testa che termina direttamente sul palo a Paoli battuto. Col passare dei minuti, i rossoblù di mister Cavaliere prendono fiducia e cominciano a farsi vedere con continuità in area avversaria. Tante le occasioni create dalla formazione di Sesto Fiorentino, in particolare con Basta e Colombo che chiamano Paoli a due interventi dall'elevato coefficiente di difficoltà. Poco dopo l'estremo difensore casentinese è bravo ad opporsi sull'ennesimo tiro dalla distanza, ma soprattutto sulla respinta di Antogna che da pochi passi trova i guantoni del portiere avversario a negargli un gol che sembrava certo. La partita scorre senza altri sussulti ma proprio quando sembra profilarsi lo 0-0, ecco arrivare il colpo a sorpresa del Bibbiena. I centrocampisti locali manovrano un pallone nella propria metà campo per poi servire lo scatto sulla corsia esterna del neoentrato Colì, che scappa alla marcatura dei difensori avversari e con un tiro in diagonale è implacabile nell'indirizzare il pallone in fondo al sacco. È il gol che decide la partita, perché nel recupero non succede più nulla e al triplice fischio Mariottini e i suoi possono festeggiare un successo importante per il morale dopo un inizio in salita. Per il Doccia una sconfitta inaspettata, soprattutto dopo la spettacolare vittoria col Monteriggioni, ma una conferma del fatto che in questo campionato non esistono partite facili.
Calciatoripiù
: Mazzi Marco e Consani meritano un elogio, ma il migliore in campo per il Bibbiena è sicuramente Colì, che col suo ingresso in campo ha spaccato la partita. Nel Doccia risposte positive da Colombo e Santoro.



Monteriggioni-Affrico 2-1

MONTERIGGIONI: Riccio, Lachi, Cala Campana, Sardelli, Signorini, Lapini, Rossi, Volentieri, Debolini G., Corcione, Cirillo. A disp.: Cevese, Lodde, Giusti, Sardelli, Bonelli, Minucci, Pianigiani, Brizzi, Lodovichi. All.: Bianchi Corrado
AFFRICO: Caroti, Sibilia, Baffoni, Rensi, Laraia, Zuppani, Iania, Puggelli, Guercini, Conversano, Grifoni. A disp.: Bianchi, Fiorini, Meucci, Farulli, Daloiso, Legrottaglie, Tipaldi, Chelli, Cappelli. All.: Benfari Massimiliano
RETI: Debolini G., Rossi, Laraia
Se sarà una favola a lieto fine questo ancora è presto per dirlo, la cosa certa è che, almeno fino a domenica, la cenerentola Monteriggioni guarda tutti dall'alto. La formazione allenata da Corrado Bianchi supera anche l'ostacolo Affrico e con questi tre punti balza in vetta al girone A con 10 punti in classifica. In una gara sostanzialmente equilibrata e con qualche coda polemica per un arbitraggio che non ha convinto né da una parte né dall'altra, la vittoria del Monteriggioni matura nella prima parte della ripresa grazie all'uno-due firmato nel giro di pochi minuti dal migliore in campo Rossi e da Debolini. Nel primo tempo regna l'equilibrio, con il Monteriggioni che, schieratosi con due soli uomini a centrocampo, soffre la densità e il dinamismo della mediata a tre impostata da mister Benfari. I senesi, dunque, cercano di appoggiarsi sugli esterni, soprattutto su Rossi che confeziona la prima palla gol della partita, concludendo a lato in diagonale, mentre l'Affrico predilige il gioco in verticale, sfruttando la catena formata da Puggelli e Conversano. L'occasione più ghiotta del primo tempo è proprio di marca Affrico, pericoloso con una punizione magistrale di Puggelli che dal limite dell'area disegna una traiettoria che va a stamparsi direttamente sulla traversa. Il Monteriggioni risponde con un'iniziativa sulla corsia mancina di Cirillo, che converge in area per poi tentare una conclusione che sfila di poco a lato della porta difesa da Caroti. Per il resto il primo tempo scorre su ritmi piacevoli, seppur senza altre occasioni da registrare. L'unica nota stonata in casa Affrico è l'infortunio occorso al numero 10 Conversano, al quale vanno i più cari auguri di pronta guarigione. Nella ripresa la gara ricomincia con un cambio di modulo operato da Bianchi, che mette i suoi a tre a centrocampo. Una mossa che consente ai senesi di alzare il proprio baricentro ma soprattutto di dare più equilibrio alla squadra. Il Monteriggioni cambia marcia e al 50' si rende subito pericoloso con una combinazione da Rossi e Corcione, con quest'ultimo che viene murato in extremis dalla provvidenziale uscita di Caroti. I padroni di casa insistono e dopo un gol annullato a Debolini su servizio di Rossi (col pallone che, a detta dell'arbitro, era uscito), trovano il gol del vantaggio: al 63' Rossi viene servito in posizione defilata, salta il diretto avversario e col mancino trafigge Caroti per il momentaneo 1-0. L'Affrico accusa il colpo e poco dopo incassa anche il 2-0: stavolta è Sardelli a dettare il passaggio in profondità per lo scatto di Debolini, che con un pallonetto di testa anticipa l'uscita di Caroti. Davvero un gran gol per l'attaccante senese, che mette una seria ipoteca sulla vittoria dei suoi. L'Affrico ha il merito di non darsi per vinto fino all'ultimo, anche se il cronometro corre e i minuti a disposizione dei ragazzi di Benfari sono pochi. Alla fine arriva il gol dell'Affrico ad opera di Laraia che sugli sviluppi di un calcio d'angolo anticipa tutti e di testa fa 2-1. Il secondo centro stagionale del numero 5 dell'Affrico, però, non evita la sconfitta della formazione biancazzurra, nonostante il forcing forsennato nel finale. Al triplice fischio, il Monteriggioni può festeggiare la terza vittoria del proprio campionato e si issa al comando solitario della classifica..almeno fino a domenica, quando i ragazzi di Bianchi saranno ospiti della Floria Grassina Belmonte in una gara che si preannuncia dall'esito indecifrabile.
Calciatoripiù
: nel Monteriggioni spiccano le prove maiuscole di Rossi, autentica spina nel fianco per la difesa ospite, e Sardelli, protagonista con l'assist sul gol del 2-0. Nell'Affrico buonissima la prova di Rensi a metà campo.



Scandicci-Floria Grassina Belmonte 3-2

SCANDICCI: Cei, La Torre, Vanni, Sgai, Paoli, Galli, Zeoli, Alfani, Bonaccini, Conticelli, Sammartino. A disp.: Perone, Barbetti, Amico, Bacheca, Pretelli, Canzani, Iovino, Rossi, Nenci. All.: Gozzi Francesco
FLORIA GRASSINA BELMONTE: Moretti, Berti, Agrello, Innocenti, Gaffarelli, Cavallone, Bartoletti, Ballerini, Mugnaini, Salimbeni, Fiaschi. A disp.: Scartabelli, Lucatuorto, Bianchini, Soare, Morozzi, Morozzi, Mirzac, Manetti, Andreoni. All.: Latini Claudio
RETI: Alfani, Pretelli, Paoli, Lucatuorto, Mirzac
Chi stava già pensando al modo in cui investire la sua eredità deve telefonare al prete, disdire la corona, dire alla prefica («Era tanto bbbona!») di cercarsi un altro ingaggio: lo Scandicci è vivo, vivissimo, di quella vita che brilla solo in chi sotto le suole ha sentito il fondo del lago e in qualche modo è riuscito a tornar su. Perché a un quarto d'ora dalla fine erano in tanti a sfogliare l'elenco dei Requiem per scegliere quello più adeguato: la Floria (lo so, lo so: Grassina Belmonte; mi tocca ripetermi, detto una volta detto sempre) era in vantaggio 1-2, in superiorità numerica dal 63' ed era passata indenne dal rigore del possibile pareggio. E la classifica sembrava allungarsi letalmente, e letalmente tagliar fuori lo Scandicci dalle prime tre posizioni che vogliono dire lotta per il titolo regionale. Ma chi stava già pensando a eredità, corona, prete, prefica e Requiem si era scordato di leggere fino in fondo il tabellino della gara: il nome dell'allenatore che chiude la formazione dello Scandicci non è una variabile secondaria. Perché le sue idee tecniche e tattiche potranno piacere o non piacere (nota personale: per me l'intensità martellante, gli inserimenti delle mezzali e le sovrapposizioni infinite sono l'anima del calcio), ma non si può negare che Francesco Gozzi cambi le partite come se venisse da una stirpe di generali, sciamani, ingegneri ed eroi. E dunque si arriva al 3-2 finale (diciamolo questo risultato, è quasi già tardi) grazie a un'intuizione che in diretta sembra più un'eresia: quattro cambi insieme a un quarto d'ora dalla fine, a rifondare una squadra in dieci e a rischio chiodi sulla bara in contropiede. E invece altro che eresia, la quadruplice mossa è una nuova religione: perché Pretelli, uno dei quattro, segna il pari sulla ripresa del gioco e allo scadere manda in porta Canzani, un altro dei quattro, travolto da Moretti per il rigore decisivo. È l'epilogo di una gara insolitamente circolare, aperta dal rigore della Floria dopo appena 5': Fiaschi conduce sulla trequarti e fa sganciare a sinistra Manetti su cui frana La Torre tre passi dentro l'area. Evidente il rigore, nonostante il cronometro non brucia il fischio in bocca a De Feudis (direzione statica, la statura non lo aiuta, ma più che sufficiente; e valuta bene tutti gli episodi decisivi): dal dischetto Lucatuorto apre il sinistro rasoterra e porta avanti la Floria. Per altri 7'-8' la sfida segue un canovaccio ben preciso: lo Scandicci resta rintanato, quasi timoroso, e rischia di finire sotto di due; si salva solo perché A. Morozzi colpisce sporco, mezzo testa e mezzo spalla, la punizione carezzata dal destro di Manetti. Poi lo Scandicci si scuote, sfiora il pari all'11' e al 12' lo segna: il test è la ripartenza mancina sull'asse Vanni-Conticelli chiusa dal traversone di Bonaccini per Zeoli che di testa sfiora il secondo palo; per l'1-1 bisogna che Zeoli torni a fare quello che sa fare meglio, ossia governare la fascia destra, e dopo aver sverniciato Gaffarelli crossare col mancino per Alfani che sbuca sul secondo palo e di testa incrocia in porta. È un frangente ottimo per lo Scandicci che al quarto d'ora sfiora il vantaggio: Vanni si sovrappone a sinistra e appoggia al vertice dell'area per Sammartino che si fa masticare il destro in angolo e che ci riprova sul cross da fermo di Zeoli sporcato dalla difesa; pallone alto di un metro, resta negli occhi l'ottimo gesto tecnico. Ma forse resta anche negli occhi dello Scandicci che in ripartenza si vede nuovamente superato: tra scatto e doppio passo, Manetti prende tre metri a Galli e dal fondo disegna un rasoterra per Mirzac che anticipa Paoli e chiama Cei al superintervento da due metri; ma la parata resta giusto un dettaglio da statistici, il pallone resta lì e per il centravanti imbucarlo è elementare. Come dopo lo 0-1, lo Scandicci si deprime e rischia di subire di nuovo: gli va bene che il destro di Manetti, portato in pedana addirittura dal rilancio di Moretti che gli permette di bruciare La Torre, si spenga accanto al legno di venti centimetri massimo. Poi lo Scandicci torna fuori: Zeoli recupera un angolo respinto corto e centra per Bonaccini che sottoporta e in posizione sospetta calcia in zona meta. La Floria risponde col cross di Bartoletti che dalla trequarti destra accende la sponda di Manetti per il destro di controbalzo di Mirzac: pallone fuori. I ritmi alti rendono appassionante ogni dettaglio: lo Scandicci conquista il possesso, Bonaccini resiste al tackle di Cavallone e riesce a servire al centro Alfani, murato sottoporta; il pallone schizza al limite dove lo calamita Sammartino che cerca il secondo palo senza trovarlo. Il primo tempo si chiude con lo Scandicci all'attacco: Vanni triangola con Sammartino e prende il tempo a Bartoletti per raggiungere il fondo; a Zeoli manca un quarto di secondo per impattare il lungo traversone rasoterra. Più che a rimescolare le idee, buone e a tratti ottime, la pausa di metà gara serve a far riempire i polmoni: spettacolari da vedere, ritmi così alti prima o poi chiedono il conto. Gozzi lo sa e, già costretto a un cambio in avvio per l'infortunio di Conticelli (dentro Bacheca), in avvio di ripresa si gioca il secondo: fuori Sgai e dentro Iovino; Zeoli scala mezzala destra, Bonaccini si decentra (ma in realtà già lo faceva). Per una decina di minuti succede poco, poi lo Scandicci accelera e crea un'occasione enorme per il 2-2: Alfani premia la sovrapposizione di La Torre che di prima cerca il centro dell'area, Lucatuorto allontana per modo di dire, Zeoli raccoglie e Cavallone gli crolla addosso. Altro rigore evidente, altro fischio puntuale di De Feudis. Sul dischetto va Sammartino che parte timoroso e ci arriva ancora peggio: il suo destro è una via di mezzo tra uno scarabocchio e un passaggio centrale a Moretti che respinge col corpo (58'). 5' e lo Scandicci sembra appallottolare la gara e forse la pagina delle classifiche: già ammonito, Iovino interviene in ritardo su Salimbeni e se ne va dopo 18' netti. L'inferiorità numerica rischia di piegare lo Scandicci che al 69' inchioda a un passo dal burrone: Salimbeni conduce centralmente un contropiede e verticalizza per Mirzac che scarta Galli uscito in protezione, si porta il pallone sul mancino ma anziché schiantarlo in porta lo consegna a Cei ormai quasi rassegnato. Gozzi intuisce che la sfida è ancora aperta, si gioca quattro cambi tutti insieme (dentro Barbetti, Pretelli, Canzani e Amico per La Torre, Zeoli, Bonaccini e Sammartino) e vince. Il gioco infatti riprende con un angolo per lo Scandicci: la traiettoria a rientrare di Vanni tradisce Moretti, fuori tempo in uscita, e premia il movimento di Pretelli che sbuca sul secondo palo e prima di sbatterci contro riesce a spingere il pallone dentro. Lo Scandicci capisce che può vincere, alla Floria non bastano i ritocchi di Latini che cambia lo scacchiere per tenere alta la squadra: il dio del calcio, o chi per lui, ormai ha deciso; e a due passi dallo scadere prende l'aspetto di Pretelli che con una giocata da artista libera Canzani davanti a Morelli. Il resto è l'epilogo di un film classico: pallone nascosto al portiere in uscita, evidente il contatto guanto-caviglia, gelida l'esecuzione di Vanni che incrocia il destro (stessa porta, piede diverso ma stesso angolo del rigore che aveva aperto la contesa) e d'un tratto trascina lo Scandicci dove si respira aria pulita.
Calciatoripiù
: in un quarto d'ora Pretelli segna e costruisce l'azione del successo; fino a lì lo Scandicci era stato sostanzialmente Vanni (splendido in fase offensiva anche se l'1-2 nasce dalla sua parte), Zeoli e Alfani. La Floria è grande finché Fiaschi e Mirzac hanno forze per cercare la profondità; in regia Innocenti e A. Morozzi a tratti entusiasmano.



Lastrigiana-Zenith Prato 2-1

LASTRIGIANA: Velleca, Ballini, Marchi, Corsi, Maranghi, Guasti, Delle Fave, Innocenti, Cavicchi L., Valori, Mandolini. A disp.: Carfora, Gori, El Youssefi, Bonaiuti, Ermini, Barghini, Gasparini, Salvini, Tomeo. All.: Guasti Davide
ZENITH PRATO: Landini, Menichetti F., Milani, Ammendola N., Bini, Moretti, Galeotti, Pittala, Mema, Buscema, Dessi. A disp.: Terlicher, Silveri, Spinelli, Mancin, Pecchioli, Arrigoni, Rus, Celi, D Agati. All.: Sorbera Samuele
RETI: Mandolini, Ballini, Menichetti F.
Il campo della Guardiana si conferma un fortino per la Lastrigiana di mister Davide Guasti, che contro la Zenith Prato raccoglie il suo secondo successo in campionato, ottenuto ancora una volta tra le mura amiche. Per la Zenith Prato una battuta d'arresto dopo l'exploit casalingo contro il Bibbiena, ma anche la consapevolezza di aver disputato una buona gara dal punto di vista della prestazione. Prima frazione di gioco caratterizzata da un ottimo approccio da parte della Lastrigiana, va subito in pressing sui portatori di palla avversari. La Zenith soffre l'intraprendenza della formazione di Guasti, che non concede spazio alla manovra biancorossa. I padroni di casa insistono e al 25' trovano meritatamente il gol del vantaggio grazie ad una combinazione perfetta del suo Cavicchi-Mandolini: splendido tracciante di Cavicchi, che in posizione di trequarti vede e serve il taglio di Mandolini, bravissimo a partire coi tempi giusti e a superare Landini con una conclusione forte e precisa che vale l'1-0 locale. Il gol del vantaggio dà entusiasmo a Cavicchi e compagni, che nella restante metà del primo tempo vanno a più riprese vicini al raddoppio ma Landini è fenomenale nell'opporsi alle conclusioni di Cavicchi, Mandolini, Valori e Delle Fave. Nonostante la Lastrigiana meriti forse qualcosa di più di un vantaggio risicato, il primo tempo si chiude sull'1-0. Ci si aspetta una Zenith arrembante nel secondo tempo e in parte questo si verifica, anche se il primo brivido della ripresa è di marca Lastrigiana, che dopo un minuto dal rientro in campo recrimina per un gol annullato a Mandolini per una dubbia posizione di fuorigioco. Scampato il pericolo, la Zenith Prato si riassetta e comincia ad alzare il proprio baricentro. Non arrivano grosse occasioni da rete almeno fin quando non arriva il pari ospite. Al 65', su una ripartenza apparentemente innocua, Menichetti porta avanti il pallone senza essere contrastato da nessun avversario, poi, arrivato quasi al limite dell'area, esplode un gran tiro che si insacca sotto la traversa per il momentaneo 1-1. Al primo vero affondo, dunque, la Zenith Prato trova la via del gol, costringendo la Lastrigiana a rifare tutto da capo. Mister Guasti opera alcuni accorgimenti tattici, anche se inizialmente la gara non subisce grossi stravolgimenti. La Lastrigiana recrimina per un episodio dubbio in area ospite, dove Marchi viene a contatto con un difensore avversario prima di finire a terra, ma il direttore di gara dice di proseguire. Le due squadre continuano a rispondersi colpo su colpo finché, a due minuti dalla fine, la Lastrigiana non trova la giocata vincente. Il 2-1 biancorosso arriva infatti all'88' quando, sugli sviluppi di una punizione dalla trequarti, Giusti raccoglie il pallone e fa da sponda per Ballini che da due passi supera Landini. Per il numero 2 della Lastrigiana è un gol pesante perché sancisce la seconda affermazione in campionato dei biancorossi, che nel prossimo turno sono attesi dalla trasferta di Sesto Fiorentino in casa del Doccia.
Calciatoripiù
: nella Lastrigiana ottima la prova in difesa di Guasti, così come quelle di Mandolini in mediana e Cavicchi in avanti. Tra le fila della Zenith Prato segnaliamo le ottime parate di Landini e gli spunti di Menichetti e Galeotti.