Ancora una trasferta amara per l'Arezzo, che cade a Trestina sotto i colpi di Gramaccia e Morlandi, rimediando il quarto k.o fuori dalle mura amiche, ma soprattutto rischia di abdicare alla rincorsa al vertice della classifica. Una sconfitta che costa caro ad Andrea Sussi, esonerato poche ore dopo la sconfitta in terra umbra (al suo posto torna Mariotti). Pochi spunti da parte della formazione amaranto, che dopo aver retto nel primo tempo si fanno sorprendere ad inizio ripresa dall'uno-due umbro che in 7' ha indirizzato partita e tre punti in favore dei ragazzi di Pierotti. Tante novità dall'inizio tra le fila amaranto, con i nuovi innesti Van der Velden, Lazzarini e Persano schierati dal 1' da Sussi. In una prima frazione di gioco caratterizzata da tanto equilibrio e poche palle gol, è il Trestina ad affacciarsi per primo in area avversaria: su una rapida transizione offensiva, Colombo è costretto ad uscire per anticipare Khribech; il direttore di gara ferma il gioco, assegnando fallo agli umbri e ammonendo l'estremo difensore aretino reo, secondo Nuzzo, di aver toccato il pallone con la mano fuori dall'area di competenza. L'episodio scalda gli animi in campo, con tanto di parapiglia che la terna arbitrale decide di sedare senza ulteriori sanzioni. Sul calcio di punizione che ne segue, Khribech calcia a giro spedendo il pallone a lato. La risposta dell'Arezzo arriva intorno al 20' quando, dopo un ottimo recupero di Biondi a centrocampo, il neoacquisto Persano premia l'inserimento sulla destra di Strambelli che si accentra e va al tiro, ma senza la dovuta precisione. L'Arezzo cresce e al 27' sfiora il gol con una clamorosa carambola che vede protagonista ancora Persano, centrato in pieno dal rinvio maldestro di Mazzoni: fortunatamente per il portiere del Trestina, il pallone si impenna quel tanto che basta per terminare sopra la traversa. Alla mezz'ora, invece, il portiere umbro si fa trovare pronto sulla conclusione mancina di Strambelli, bloccando senza problemi la conclusione del numero 7 amaranto. Il Trestina si riaffaccia dalle parti di Colombo ancora su punizione e nuovamente con Khribech che anche stavolta - siamo al minuto 32 - non trova la traiettoria giusta. Nel finale di primo tempo arrivano due occasioni, una per parte: al 39' è il Trestina a rendersi pericoloso con una conclusione di Morlandi su cross di Convito, ottima però la risposta di Colombo; al 45', invece, è l'Arezzo a mettere i brividi alla difesa locale con un'incornata di Biondi su cross di Stambelli, bravissimo anche Mazzoni a sventare la minaccia mettendo il sigillo allo 0-0 su cui si chiude la prima frazione. Nella ripresa la gara cambia completamente faccia e in nemmeno 10' il Trestina piazza l'uno-due che manda k.o la formazione di Sussi. Al 48' arriva il vantaggio degli umbri con Gramaccia che, su imbucata di Khribech, sfugge a Lazzerini e con una conclusione chirurgica supera Colombo per l'1-0 locale. L'Arezzo prova immediatamente a reagire e Sussi decide di inserire Marchi al posto di uno spento Benedetti. Il Trestina, sulle ali dell'entusiasmo, continua a mettere sotto pressione la difesa aretina con un paio di conclusioni dello scatenato Khribech che Colombo riesce a neutralizzare. Il portiere amaranto non può però nulla al 55' quando, sugli sviluppi di un calcio d'angolo, la difesa si dimentica di Morlandi che tutto solo impatta la sfera di testa mettendola in fondo al sacco per il momentaneo 2-0. Gli ospiti provano a scuotersi e al 60' ci prova Strambelli con una conclusione velleitaria da fuori su cui Mazzoni non deve neanche tentare l'intervento. Sussi si gioca la carta Cutolo per dare maggior vivacità ad un attacco troppo sterile. Al 72', l'ex Padova duetta con Strambelli prima di spedire il pallone a pochi centimetri dal sette. Nel vano tentativo di recuperare il doppio svantaggio, l'Arezzo si espone al contropiede avversario e al 78' Della Spoletina va vicinissimo al tris con una conclusione che lambisce il palo alla destra di Colombo. Il Trestina va a segno un minuto più tardi con Essoussi, che raccoglie il pallone dopo la traversa di Lorenzini insaccandolo a porta sguarnita: la gioia dell'ex di turno viene però interrotta sul nascere dal fischio del direttore di gara, che annulla per posizione di offside. L'Arezzo tenta il tutto per tutto nel finale, ma il forcing degli amaranto produce soltanto un calcio di punizione del mai domo Cutolo, rimpallato dalla barriera in quella che è di fatto l'ultima occasione del match. Niente da fare per l'Arezzo e per mister Sussi, che paga con l'esonero la sconfitta di Città di Castello (richiamato Mariotti). La ripartenza degli amaranto è affidata al cavallo di ritorno Mariotti, al quale toccherà il compito di ridare entusiasmo ad un gruppo che dopo una buona prima parte di stagione sembra aver smarrito la strada.
Il punto serve sicuramente più al Cascina che al Follonica Gavorrano. E' questa l'immediata sensazione che pervade i tifosi delle due formazioni al termine del match del Redini che in terra pisana sorride più agli uomini di Polzella che ai maremmani di Bonura, partiti con le migliori intenzioni ma autori di un finale complicato e in apnea. La prima giornata di ritorno della Serie D lascia l'impressione che ancora delle cose non girino al massimo della velocità in casa del Gavorrano, che ha una rosa da salto di categoria ma non tiene il ritmo convincente per tutti i novanta minuti. Il Cascina è in difficoltà di classifica e si vede, ma con garra e un pizzico di fortuna strappa un pari contro una squadra assai più quotata e almeno per una settimana si toglie dalle ultime due posizioni di classifica: il lavoro da fare, per ottenere la salvezza, è ancora ampio, ma se si muove la classifica poi si prepara al meglio la settimana, come amano sentenziare gli allenatori esperti. La partenza non è all'insegna dei tatticismi. Le due squadre hanno bisogno di punti e non si nascondono; il Cascina prende confidenza con l'area di rigore ospite in un paio di circostanze nei primi tre minuti, con due calci d'angolo che creano non poca apprensione alla porta di un Ombra che comunque non deve sporcarsi le mani. Dall'altra parte invece il Gavorrano fa centro alla prima: imbucata dalla trequarti per Fontana, che parte in ritardo ma viene agevolato dalla clamorosa buca di Bernardini. Il numero 26 maremmano si ritrova così davanti alla porta e non ha difficoltà a castigare Dragone con un tocco delicato che gonfia la rete. Il gol gela i padroni di casa; il 4-3-3 di Polzella e la fantasia di Remorini-Mencagli vanno a sbattere contro l'arcigna retroguardia di Bonura; Dierna, capitano maremmano, concede poco o nulla. I locali si vedono infatti solo con una punizione dalla destra calciata da Geroni, comodamente controllata da Ombra che osserva il pallone finire largo di un metro. Poca roba, la risposta dei locali nella prima frazione: i maremmani dal canto loro controllano e cercano la chance per il raddoppio, che arriva al 40'. Punizione dalla sinistra di Liurni, gran palla morbida in mezzo dove Dierna colpisce di testa e chiama Dragone alla risposta: da sotto misura c'è Mugelli tutto solo che deve solo ribadire in rete il raddoppio, ma manda clamorosamente alto da tre metri. Un errore da Paperissima per l'ex Scandicci che si tiene le mani nei capelli per tutto il prosieguo di primo tempo: costerà carissimo ai suoi. Nel frattempo si va all'intervallo: zero a uno. Nella ripresa Polzella ne cambia tre per provare ad invertire la tendenza: fuori Puleo, Malanchi e Fiumalbi, dentro Biagioni, Carli e Bertolini. Sono tre sostituzioni che migliorano notevolmente il piglio dei locali: il Cascina dà finalmente l'impressione di poter guadagnare baricentro a centrocampo, anche se è ancora presto per parlare di tiri verso la porta di Ombra. C'è spazio giusto per un tiro-cross di Lici al 49': il terzino sinistro prova la rasoiata, ma è leggibile per il portiere ospite. Al 56' è il turno di una nuova punizione per capitan Geroni: la distanza è notevole, ma il numero otto ha il sinistro caldo e vuole provare a sorprendere il portiere del Gavorrano. Nulla di fatto, fuori bersaglio. Qualcosa di più nitido cinque minuti dopo, quando sugli sviluppi di un corner c'è una deviazione da sotto misura di un attaccante del Cascina e Ombra deve compiere una rapida uscita bassa per opporsi. Il Gavorrano trema e perde metri: Bonura commette l'errore di abbassare troppo i suoi togliendo Del Rosso (play davanti alla difesa, fra i migliori) e inserendo al suo posto un evanescente Origlio (che si segnala solo per un giallo rimediato). Fuori anche Mugelli per la corsa di Giustarini, ma il subentrato non si vede mai. Ci prova eccome invece Carli per il Cascina: il numero 18 raccoglie il cross di Remorini e va col destro, alto. Ma al 75' arriva l'episodio che cambia la partita e la indirizza nuovamente: sugli sviluppi di un cross dalla sinistra di Remorini, Ombra esce scomposto e travolge un po' tutti: fra questi c'è anche Mencagli, che finisce a terra nel contrasto aereo. Il rigore probabilmente non è netto, tant'è che non mancano le proteste da parte dei maremmani, ma il signor Kovacevic non ha dubbi e indica il dischetto. Dagli undici metri si presenta Remorini che incrocia e non sbaglia, nonostante il tuffo dalla parte giusta di Ombra che forse la sfiora anche, ma non basta. Uno a uno. Il quarto d'ora finale è una carrellata di vorrei ma non posso: il Cascina avrebbe il desiderio di trovare finalmente la prima vittoria in casa e farlo contro una nobile come i maremmani varrebbe doppio. Ci prova infatti Bertolini con un sinistro secco che però è centrale. Il Gavorrano dal canto suo inserisce attaccanti come se non ci fosse un domani: dentro Grifoni a fare il tuttofascia sulla destra, poi Sylla, infine Santapaola. Ma il frullato offensivo di Bonura partorisce solo una conclusione di Giustarini da fuori area su cui Dragone si tuffa e mette in corner con qualche apprensione. Poi, dopo cinque minuti di recupero, arrivano i tre fischi di Kovacevic. Un punticino che non si butta via, per il Cascina. Il Gavorrano resta staccatissimo dalla coppia di testa e rimugina su qualche errore di troppo dei singoli.
LE PAGELLE
CASCINA
DRAGONE: 6 Un paio di buoni riflessi, mentre può combinare ben poco su Fontana lanciato a rete per il momentaneo vantaggio dei suoi. Rivedibile nella gestione del pallone coi piedi.
PULEO: 5.5 Preso in infilata più di una volta da Liurni, ha spesso bisogno dei raddoppi da parte di Bardini, ma non ingrana quasi mai se non con due mezze folate che portano a poco (51' Biagioni: 6.5 Spinge più del compagno rimpiazzato e concede poco agli attaccanti maremmani dalla sua parte).
BERNARDINI: 5 Una buca clamorosa sul gol di Fontana dopo neanche cinque minuti lo condanna a giocare tutta la gara con la responsabilità per la rete incassata. Quando lo puntano va in difficoltà abbastanza sistematica.
PEZZATI: 5.5 Non la sua prova migliore. Chiamato a dare una mano in impostazione arretrata, preferisce spesso e volentieri ricorrere al lancio profondo. A volte in ritardo su Fontana.
LICI: 6 Sì, quando Mugelli accelera dalla sua parte si può fermare solo con un fucile, ma lui rimedia un giallo nell'unica volta in cui realmente viene sverniciato dall'ex Scandicci e se lo fa bastare per tutta la partita. Non solo: dopo un primo tempo in apnea, alza la pressione e comincia a proporre traversoni interessanti in mezzo.
BARDINI: 5.5 Tocca pochi palloni e si becca un'ammonizione prematura che lo condiziona.
MALANCHI: 5 Troppi palloni persi in fase di regia, sostituito inevitabilmente poco dopo l'intervallo (51' Carli: 6.5 Entra col piglio giusto. Si fa sentire nei contrasti e spende anche un paio di falli giusti, ma soprattutto trova spazi e inserimenti niente male: Remorini lo cerca con i cross, lui si butta dentro e calcia, anche se non trova il bersaglio. Ma col suo ingresso il Cascina riguadagna centimetri e polmoni in mediana).
GERONI: 6 Il capitano nerazzurro ci mette il solito cuore e un sinistro che ogni tanto genera buone imbucate. Mezzo voto in meno per un paio di punizioni da cancellare assolutamente.
MENCAGLI: 5.5 Si vede pochino nelle manovre in attacco nerazzurre: ha l'unico merito di guadagnarsi il rigore.
REMORINI: 7 Fra i migliori dei suoi. L'ex Pianese non è tipo da bombardare la porta avversaria per novanta minuti, ma preferisce piuttosto ricucire e aprire spazi per i compagni: in questo si fa apprezzare più volte, con sventagliate da 8 più che da 10 . E la freddezza dagli undici metri che porta un punto nelle casse dei suoi: il rigore ad un quarto d'ora dalla fine pesa e non poco, ma non si emoziona davanti ad Ombra.
FIUMALBI: 5 Non si vede praticamente mai. Dalla sua parte Gasco vive un pomeriggio tranquillissimo (51' Bertolini: 6 Un paio di buoni falli guadagnati e anche una conclusione degna di nota verso la porta di Ombra. Ingresso positivo).
FOLLONICA GAVORRANO
OMBRA: 5.5 Un po' goffo in occasione del rigore, quando esce addosso all'attaccante del Cascina. Non rimedia all'errore, niente intervento salvifico dagli undici metri.
GASCO: 6 Prova tranquilla dalla sua parte, anche se potrebbe spingere maggiormente a supportare la manovra dei suoi (79' Grifoni: sv).
BRUNI: 6 Contiene senza difficoltà Fiumalbi, più in ansia quando Remorini lo sfida palla a terra.
DIERNA: 6.5 Autoritario nelle chiusure e soprattutto nel gioco aereo: quando il Cascina concede punti di riferimento offensivi, c'è spesso lui ad annullarli.
COCCIA: 6 Controlla senza affondare troppo.
BERARDI: 5.5 Dovrebbe rifornire l'attacco e allo stesso tempo fare da polmone aggiunto per la giovane mediana maremmana: ma si vede pochino nel gioco del Gavorrano, se non con un tentativo mancino da fuori area che termina altissimo.
DEL ROSSO: 6.5 Smista il traffico come un navigato vigile nell'ora di punta. Ha visione di gioco e buona resistenza nonostante la giovanissima età (è un 2003): quando esce lui, nel Gavorrano si spegne la luce e si perdono metri in mediana (72' Origlio: 5.5 rimedia un giallo e combina poco altro).
ARDUINI: 5.5 Poco filtro in mezzo al campo e una discreta fatica quando deve arginare le cavalcate di Geroni (86' Santapaola: sv).
MUGELLI: 5.5 Scappa in velocità che è un piacere, ma quando arriva al dunque sbaglia il passaggio decisivo o, ancora peggio, si mangia un gol fatto mandando alto da un metro. Gli errori negli ultimi passi dell'azione lo condizionano pesantemente: esce mentalmente e poi concretamente dalla gara (64' Giustarini: 5.5 Fatica a trovare una collocazione nella trequarti ospite e si fa vedere solo con un destro non troppo pretenzioso da fuori area).
FONTANA: 6.5 Rapace quando sfugge all'errore di Bernardini, è bravo e freddo a trafiggere Dragone per il vantaggio dei suoi. Poi si vede a sprazzi, fino al cambio nel finale (84' Sylla: sv).
LIURNI: 5.5 Attira spesso il raddoppio degli avversari perché il suo destro a rientrare spaventa non poco: il fatto che sia ambidestro crea ulteriori preoccupazioni, anche se i tentativi concreti sono ridotti. E vanno tutti fuori bersaglio.
ARBITRO
KOVACEVIC di ARCO RIVA: 6 Il rigore forse è di quelli che si vedono poco nel calcio di oggi, anche se la carica del portiere su Mencagli è abbastanza evidente.
Niente da fare per il Lornano Badesse, che in due gare consecutive in casa raccoglie un punto soltanto, e pure con parecchia fatica: il pari col Tiferno matura a pochi minuti dal 90' e regala a Gennaioli almeno la soddisfazione del quarto posto solitario in classifica, staccando l'Arezzo ed il Trestina. Trenta punti in classifica per i biancocelesti dopo diciotto giornate di Serie D. La gara contro gli umbri non è certamente spettacolare come accaduto negli ultimi due mesi di Badesse: i biancocelesti viaggiano a ritmi più bassi e mostrano qualche crepa in difesa come contro la Sangiovannese. Partono infatti meglio i biancorossi ospiti, che si presentano arcigni e pronti a rifornire l'attacco di palloni appetitosi per il colpaccio in terra senese. Dopo un tentativo di Bagnolo su cui è molto attento Siliberto (titolare dopo essere subentrato a gara in corso, la passata domenica), gli umbri trovano la rete del vantaggio con Gorini al quarto minuto del primo tempo. Il giocatore biancorosso si inventa una parabola da applausi direttamente da tiro d'angolo: un gol alla Calhanoglu che lascia di sasso Siliberto e porta in vantaggio il Tiferno. Ci si aspetterebbe la reazione rabbiosa del Lornano Badesse, e invece gli uomini di Gennaioli (che contano su diversi giocatori offensivi già nella formazione titolare, come Lucatti, Ranelli, Cecconi e la freccia Diarrassouba) fanno una gran fatica a scardinare l'organizzata difesa degli ospiti. Le squadre umbre sono così: non vincono, solitamente, il campionato, ma si difendono che è un piacere e costruiscono la maggior parte dei loro punti con una efficace organizzazione tattica. Il Tiferno non fa eccezioni: ha buone individualità e sta bene fisicamente, a differenze dei biancocelesti che dopo la sosta sembrano giocare sempre con una marcia sotto rispetto al solito. Ecco perché di tiri se ne vedono pochissimi, anzi zero. E' invece il Tiferno ad andare vicinissimo al raddoppio, ma il palo respinge una conclusione dalla distanza di Bagnolo. Nemmeno la nitida occasione biancorossa sveglia il Badesse dal proprio torpore: è ancora tempo di attacco umbro al 37' con Cappa che calcia in due occasioni ma non riesce a centrare il bersaglio grosso. L'unica fiammata degna di nota dei padroni di casa porta la firma di Andreoli, ma la conclusione del centrocampista biancoceleste viene messa in angolo da Guerri. E si va all'intervallo col vantaggio ospite e i mugugni del tifo di casa. Nel secondo tempo la squadra di casa ci prova con più coraggio e dinamismo, ma il Tiferno continua a concedere poco: le idee non fioccano copiose e il gioco ristagna a centrocampo, dove gli umbri fanno densità e intasano gli spazi. A metà ripresa allora i locali si giocano tre cambi: dentro Discepolo, Gozzerini e Masini per alimentare la manovra offensiva anche a costo di sacrificare qualcosa dietro: del resto, a venti minuti dalla fine, c'è ben poco da difendere. E si vede un briciolo di reazione: Manganelli ci prova con una girata sotto porta deviata in angolo dal portiere umbro. C'è ancora spazio per crederci: dentro un altro cambio, che si rivela vincente. Corsi rileva Schiaroli e dopo una decina di minuti dal suo ingresso diventa protagonista del match. Masini scappa sulla destra, si accentra e calcia potente, trovando la risposta dell'estremo difensore umbro. Ma sulla ribattuta il più lesto di tutti è proprio Corsi che fa 1-1 e restituisce ossigeno ai suoi. Finisce uno a uno: un punto è meglio di zero, ma le Badesse hanno iniziato il 2022 in leggero rallentamento rispetto alle belle cose viste in autunno. E da domenica non si potrà più scherzare tanto, visto che i biancocelesti andranno a giocare in casa del tritatutto San Donato.
LE PAGELLE
SCANDICCI
TIMPERANZA: 6.5 Una sola conclusione veramente pericolosa: quella sulla punizione di Trovade alla mezz'ora. Poi tanta attenzione sul lavoro di ordinaria amministrazione.
FICINI: 6.5 Dalla sua parte, centro destra, non si passa molto facilmente. E si fa vedere pure in fase di spinta sulla fascia in aiuto a Mariani.
GIANNESCHI: 6 Spinge meno rispetto alla gara con il Tiferno perché la Pianese lavora molto sulle fasce. Riesce però a contenere bene gli spunti dei bianco neri.
BURATO: 7 La migliore prestazione della stagione. E non solo per l'assist a Santeramo. Sbaglia pochissimo e smista palloni con una semplicità finora poco ammirata a Scandicci. Confeziona anche alcune aperture di rara precisione.
SANTERAMO: 7 Si prende a mezzo con Francalanci la bega Tascini che sbroglia egregiamente. Preciso l'inserimento sulla punizione di Burato per il gol vittoria.
FRANCALANCI: 6.5 Un baluardo difensivo. Che sia di testa o di piede lui ci arriva sempre. E quando incrocia Tascini lo bracca così intensamente da non permettergli di rendersi pericoloso.
SINISGALLO: 6 A volte un po' in ritardo nella fase di copertura, ma garantisce fosforo al centrocampo e abbastanza tranquillità. Si fa vedere anche in avanti, ma con poco profitto. Un passo in avanti rispetto alle prestazioni precedenti. Dal 55' Frascadore: 6 Ci mette la solita grinta e il solito cuore prima sulla fascia, poi come interno di centrocampo (prima assoluta per lui). L'espulsione è figlia di una prima ammonizione che non ci stava.
TACCONI: 6 Gara difficile in mezzo al campo. Tanto lavoro di contenimento e pressing e pochi inserimenti in avanti. Lavoro comunque preziosissimo.
JUKIC: 6 Lavora molto alla fase difensiva andando in pressing sul primo portatore di palla. Ha pochi palloni giocabili, se poi ci si mettono pure gli assistenti a segnalare fuorigioco dubbi, i palloni diventano ancora meno.
MARIANI: 6.5 Adattato sulla fascia al posto dello squalificato Marini, soffre la corsa di Iacullo, ma regge bene l'urto. Quando ritorna nelle sue zone riesce a dare ancora di più una mano alla squadra.
PIERANGIOLI: 6 Ci prova in avvio, ma la palla termina sopra la traversa. Poi segue la stessa sorte di Jukic con tanto lavoro, utilissimo, per la strada.
All.: RIGUCCI: 7 La settimana scorsa, dopo Tiferno, chiedeva mentalità ai suoi ragazzi e con la Pianese gli hanno fatto vedere di averla. Al squadra si arrocca nella propria tre quarti e cerca di colpire in velocità, ma la Pianese riesce quasi sempre a intercettare le ripartenze. Una gara di carattere e sofferenza.
PIANESE
CRISPINO: 6 Inoperoso per gran parte della gara è bravo a farsi trovare pronto su Mariani e Saccardi. Non può niente, invece, sulla conclusione di testa di Santeramo.
KONDAJ: 6.5 Tanta corsa e tanti affondi sulla fascia con alcune conclusioni che però peccano di precisione. In una di queste colpisce il palo esterno con un insidioso tiro cross. Dall'89' Ricci: s.v. Gioca solo il recupero senza però incidere.
IACULLO: 6.5 Spinge tanto sulla fascia con Mariani che fatica un po' a contenerlo. Dall'80' Palma: s.v. Pochi minuti nell'assalto finale nei quali non riesce a mettersi in evidenza.
GAGLIARDI: 6 Mariani sulla fascia lo impensierisci pochissimo. Trova più da fare quando dalle sue parti gravita Frascadore. Dall'89' Scuderi: s.v. Si ricorda solo per il fallo subito da Mariani che viene ammonito.
FOLINO: 5.5 Insieme al compagno di reparto Simeoni riesce a contrastare bene le punte scandiccesi, ma si perdono Santeramo in occasione del gol vittoria.
SIMEONI: 5.5 Stesso discorso fatto per Folino.
TROVADE: 6.5 Sicuramente il più pericoloso dei suoi. Dalle sue conclusione nascono gli unici grattacapi per Timperanza.
MARINO: 6 Come il compagno di reparto chiude quasi tutti i tentativi di ripartenza dello Scandicci. Dal 74' Marianeschi: 5.5 Si vede solo all'ottantasettesimo con una conclusione dai 20 metri che Timperanza neutralizza con sicurezza.
TASCINI: 6 Lavora molto per la squadra aprendo spazi, ma anche se dà l'impressione di poter essere sempre pericoloso, in realtà non lo è mai.
MODIC: 6 Tanto lavoro a centrocampo per mantenere costante la pressione nella metà campo blues.
LEPRI: 5.5 In avvio di ripresa colpisce l'esterno della rete da buona posizione. Per il resto gira molto alla ricerca di spazi che non ci sono. Dal 74' Mattiolo: s.v. Rischia l'ammonizione per simulazione nel recupero per una caduta accentuata in area dello Scandicci.
All.: BRANDO: 5.5 La squadra fa tanto gioco creando tante occasioni, ma pecca in precisione sotto porta. Paga carissimo l'unica distrazione difensiva.
ARBITRO
PACCAGNELLA di BOLOGNA: 5 Non incide sul risultato, ma fischia in una sola direzione lasciando molto perplessi. Tante le decisioni che non convincono. Ultima l'espulsione di Frascadore per doppia ammonizione: giusto il secondo giallo, mentre il primo è apparso un po' esagerato. Neppure i due assistenti lo aiutano con alcune chiamate del fuorigioco che sarebbero da rivedere al VAR (se ci fosse). Lo Scandicci non si lamenta a fine gara, ma ne avrebbe tutti i titoli.
IL COMMENTO
Lo Scandicci torna al Turri dopo appena sette giorni dalla cocente sconfitta con il Tiferno e lo fa contro una squadra che ha ambizioni di altissima classifica come la Pianese. Uno squalificato per parte: Mariani per i padroni di casa e Convitto per gli ospiti, colui che aveva deciso la gara di andata. I senesi ci provano subito con uno schema da calcio d'angolo, ma la sfera termina alta. Risponde lo Scandicci all'undicesimo con Pierangioli che dalla distanza non trova lo specchio della porta di Crispino. Trovade risponde un minuto dopo mettendo alto un diagonale da buona posizione. Gli ospiti sono più intraprendenti, ma peccano di precisione. Alla metà del tempo Kondaj ci prova due volte: la prima calcia sull'esterno del palo, la seconda mette alto dal limite. Poi è ancora Trovade a impensierire Timperanza con una punizione velenosa che il numero uno blues respinge. A inizio ripresa si rivede in avanti lo Scandicci con Sinisgallo: il suo tiro dal limite, strozzato, diventa un assist per Jukic che in scivolata mette a lato. Al cinquantesimo Trovade su angolo pesca bene Gagliardi sul secondo palo, il capitano colpisce di testa, ma trova solo l'esterno della rete. Tre minuti più tardi Kondaj, su sponda di Tascini, calcia dal limite ma non inquadra il bersaglio grosso. Stessa sorte, poco dopo, per la conclusione dai 20 metri di Tascini. La pressione dei senesi non cala, ma le conclusioni sono sempre fuori dallo specchio della porta difesa da Timperanza: non fanno eccezione quelle di Lepri e Trovade al cinquantottesimo e al sessantunesimo. Al sessantaquattresimo lo Scandicci alleggerisce la pressione con una punizione di Mariani che Crispino toglie da sotto l'incrocio dei pali. Al settantesimo arriva, abbastanza inaspettato vista l'inerzia della gara, il vantaggio dei padroni di casa: punizione dalla tre quarti destra di Burato e stacco di testa vincente in mischia di Santeramo. La Pianese si scuote con il solito Trovade che prova a fare meglio della punizione di Mariani, ma la palla finisce alta sopra la traversa. Negli spazi concessi dagli ospiti, s'invola Saccardi al settantasettesimo con uno slalom ubriacante, ma Crespino blocca a terra il tiro della punta scandiccese. Nell'assalto finale dei senesi solo tante mischie in area e una conclusione centrale di Marianeschi a tre dal termine. Nel quinto dei sei minuti di recupero concessi dal mediocre signor Paccagnella Frascadore rimedia la seconda ammonizione che gli costa il rosso e una corsa sotto la doccia in anticipo.
LE INTERVISTE
Mister Brando è incredulo in sala stampa: Sono veramente in imbarazzo perché non so cosa dire per commentare questa gara. Di solito nel calcio chi perde spiega, ma io non saprei cosa spiegare. Non saprei neppure cosa imputare ai ragazzi riguardo alla prestazione. A una squadra che alla fine è andata 25-30 volte in area avversaria senza concedere quasi nulla in fase difensiva puoi dire ben poco se non che non sia stata cinica. Abbiamo concesso solo delle palle lunghe giocando sempre nella metà campo avversaria. Sapevamo che potevamo soffrire la fisicità dei loro centrali difensivi, ma così mi sembra proprio una beffa . Nonostante le azioni create, il gioco sviluppato e il tanto possesso palla, resta il fatto che la squadra non ha ancora mai vinto fuori casa: Sto insistendo su questo punto anche in settimana. Ho affisso nello spogliatoio la classifica delle gare in casa, dove siamo secondi, e quella delle partite in trasferta dove siamo ultimi. È evidente che qualche problemino lo abbiamo. Non parlerei né di psicosi né di terreni di gioco anche se io ne ho disputate solo due di gare in trasferta dove, però, la prestazione c'è sempre stata. Quando perdi queste partite qua non si tratta di casa o fuori casa, puoi giocare anche in campo neutro. Sono partite che non puoi perdere, che non ha nessun senso perdere. Non abbiamo concesso niente, creato tanto facendo possesso sempre nella loro metà campo da allenatore cosa devo chiedere di più alla squadra. Forse più cinismo. In settimana proveremo a correggere il correggibile. Se l'avessimo sbloccata nei primi sessanta minuti la gara avrebbe avuto sicuramente un altro finale .
Mister Rigucci riparte dalla parole di sette giorni fa post Tiferno: Vorrei precisare una cosa sulle dichiarazioni fatte dopo la sconfitta con il Tiferno perché magari mi sono espresso male e forse sono state fraintese rispetto a quello che pensavo. Escludo a priori che il Presidente e la Società non abbiano la mentalità giusta. Sia il Presidente che la Società stanno facendo il massimo. Quando ho parlato di mentalità il messaggio era rivolto ai miei giocatori. Quello che è mancato l'altra volta e che io intendevo dire, ma non esprimendomi bene, è quello che abbiamo visto contro la Pianese: quella tenacia, quella cattiveria e quella mentalità che ci hanno permesso di portare a casa questa vittoria e che in altre occasioni ci è mancata per fare punti. È astata una partita nella quale abbiamo sofferto, certo, ma abbiamo tirato fuori quel qualcosa in più per poterla portare in fondo. I ragazzi hanno tutti contribuito a dare tanto per questa vittoria. Sono contento . Segno che il lavoro fatto in settimana ha pagato: Come ho detto ai ragazzi prima della gara: noi giochiamo bene, arriviamo a Roma, ma poi il Papa non lo vediamo perché mentalmente ci manca ancora qualcosa. Dobbiamo essere concreti durante la partita e dobbiamo tirare fuori quella voglia di ottenere il risultato che a volte ci è mancata. Questa, tutto sommato, la ritengo una vittoria meritata per come abbiamo affrontato la gara contro una squadra importante come la Pianese. Abbiamo ragazzi con grandi qualità che però devono ancora fare il salto dal punto di vista caratteriale e mentale. Quello per cui ero arrabbiato la scorsa settimana è proprio il non essere riuscito a trasmettergli quello che volevo per farglielo tirare fuori questo carattere .
E chi li vuole fermare più, i Leoni Indomabili di Calderini! Il Poggibonsi trova altri tre punti esterni, sul difficilissimo campo di Cannara, con una prestazione di sana sofferenza e poi di caparbia volontà: un'altra vittoria che permette ai senesi di scavare il solco alle loro spalle, centrare quota 40 punti e mettere ancora nel mirino la capolista San Donato per un girone di ritorno che si preannuncia ricchissimo di emozioni. In Umbria Calderini lancia il tridente Bellini-Regoli-Riccobono, mentre Camilli è titolare a centrocampo assieme agli intoccabili Mazzolli e Muscas. La gara però vede i padroni di casa rossoblù (che si affidano al collaudato tridente Porzi-Bazzoffia-Tamponi) partire a spron battuto: dopo un mezzo liscio di Lori su un retropassaggio che per poco non manda Bellini in gol a porta vuota, il Cannara prende stabilmente possesso della trequarti giallorossa e si presenta al tiro con Bazzoffia e Mattia dopo sei minuti, ma in entrambe le circostanze Pacini neutralizza le conclusioni a giro. Poco dopo capitan Bazzoffia innesca Tamponi, tiro respinto dal portiere ospite. E qualche brivido corre sulla schiena dei sostenitori giallorossi. Il Poggibonsi alza la testa e al 10' produce la prima occasione nitida: uno scambio Poggesi-Muscas fa pervenire il pallone a Regoli, che offre il pallone all'accorrente Mazzolli: rasoiata da fuori area su cui Lori è attento e mette in angolo. Dalla bandierina Mazzolli pesca Borri, tiro ribattuto. La gara è vivace, con le due contendenti che battagliano ad alti ritmi per il vantaggio: al quarto d'ora ci prova Fondi di testa su corner, ma il pallone finisce alto. Al 18' altra grossa occasione umbra: una terrificante palla persa da Mazzolli sulla trequarti spedisce in contropiede i padroni di casa, con Bazzoffia che fa da velo per Porzi. Conclusione affilata su cui Pacini deve di nuovo intervenire. Il pallino del gioco è solidamente nelle mani del Cannara, mentre i Calderini-boys ci provano al 38' con una fiammata di Bellini, che riceve palla direttamente dal fallo laterale di Poggesi e calcia, con la sfera che finisce fuori di centimetri sfiorando il palo. Ad un minuto dalla fine del primo tempo il Cannara si riaffaccia in avanti e spaventa i Leoni: Bazzoffia suggerisce per Porzi, ma Pacini respinge la conclusione dell'attaccante. Sul proseguimento d'azione Porzi va di testa, ma trova ancora il portiere giallorosso, salvato poi sul successivo tentativo di Bazzoffia dai suoi difensori in opposizione. Che sofferenza, la prima frazione del Poggibonsi: lo zero a zero all'intervallo è un affarone. Nella ripresa si accende Riccobono: prima suggerisce per Borri (tentativo alto), poi si mette in proprio e calcia col destro, ma la sfera viene risputata dalla retroguardia locale. Al 56' ci prova Moracci direttamente su punizione, col pallone fuori non di molto. Il Poggibonsi ricomincia a giocare e trova il gol che decide la partita con un'azione sontuosa: Bellini duetta con Regoli, poi quest'ultimo chiede il dai-e-vai a Muscas e calcia di prima intenzione, battendo Lori e facendo esplodere la panchina del Poggibonsi. Spettacolo puro, zero a uno anche in una domenica non facilissima sul piano del gioco: il Poggibonsi ha mille vite. Sulle ali dell'entusiasmo Mazzolli lancia Regoli che non ci pensa due volte e scarica una legnata verso i pali umbri: traversa piena. La risposta del Cannara è timida, complice anche la stanchezza in casa rossoblù: i cambi portano poca linfa e c'è spazio giusto per un colpo di testa di Tamponi su cross di Moracci, palla fuori. Girandola di cambi da una parte e dall'altra: al 77' Renzi prova la girata ma manda a lato. Quest'ultimo, subentrato fra i giallorossi, è ispiratissimo: all'85' si coordina per la volèe in area e bombarda verso la porta, ma Lori compie un intervento da professionista e la toglie dall'incrocio dei pali, preservando l'unica rete di svantaggio, in attesa magari di una fiammata dei suoi compagni nel finale, alla ricerca dell'1-1. La fiammata però la tira Moracci a Gistri: colpo proibito al giocatore giallorosso a due minuti dalla fine, e per il difensore umbro arriva inevitabilmente il cartellino rosso. Nel finale i giallorossi avrebbero una chance per raddoppiare, ma la mira di Gistri non è sufficientemente precisa. Poco male: dopo tre minuti di recupero è ancora tempo di esultare in casa Poggibonsi. La difesa è un fortino, in avanti un lampo arriva sempre: la creatura di Calderini è sempre più affascinante, una neopromossa che a questo punto sogna la promozione. Applausi.
L'INTERVISTA
Soddisfatto, e non potrebbe essere altrimenti, mister Stefano Calderini per l'ennesimo sorriso dei suoi: È stata una partita dura, portata a casa con merito, ma anche con sofferenza. Sono molto soddisfatto, perché non è mai semplice venire via da Cannara con un risultato positivo. Complimenti ai miei calciatori. Nel primo tempo l'aggressività del Cannara ci ha mandato un po' in confusione. Abbiamo peccato di lucidità, rinunciando al palleggio e preferendo giocare lungo sull'attaccante di turno. Non è stato spettacolare, ma era inevitabile: il pressing degli avversari era difficile da sostenere. A centrocampo ci siamo fatti trovare spesso distaccati dalla linea difensiva. Naturalmente merito del Cannara, che ci ha costretti ad un determinato atteggiamento .
Poi però la fiammata dell'uno a zero che ha risolto la gara: Il vantaggio ce lo siamo meritato ampiamente. La rete di Regoli è stata la finalizzazione di un'azione collettiva davvero splendida, ma anche studiata in allenamento. Era difficile pensare di creare un'occasione migliore, e probabilmente avremmo potuto anche segnare di più, ma va bene così. L'importante era concedere pochissimo all'avversario dopo il vantaggio e ci siamo riusciti .
Niente da fare. Neanche sul campo del Flaminia, la Pro Livorno Sorgenti riesce a trovare la vittoria e neppure un pareggio per muovere la classifica e fare morale. Eppure la squadra di Stringara ha tenuto pienamente testa ai laziali, nonostante lo svantaggio iniziale arrivato con il gol su rigore di Sirbu al 36′. Nella ripresa però i biancoverdi riescono prima a riportare in parità la sfida con il gol di Rossi al 25′ e poi ancora una volta con il sigillo del capitano labronico a mettere la testa avanti al 37'. All'ultimo minuto regolamentare arriva però il pari segnato sempre da Sirbu. La formazione di mister Stringara si riversa subito in attacco colpendo una traversa clamorosa sempre con capitan Rossi. Poi al 50′ arriva addirittura il contro sorpasso locale con un rigore che suscita le veemente proteste dei livornesi e che appare quantomeno dubbio. Il gol dal dischetto segnato dal bomber rossoblù Sciamanna nega così ai labronici un pareggio che sarebbe stato davvero il minimo per quanto visto in campo.
LE INTERVISTE
Ancora una volta laconico, e stavolta particolarmente arrabbiato, il tecnico labronico Paolo Stringara :
Una partita ricca di pathos che vi è costata molto. Come giudica la vostra prestazione?
E' difficile giudicare la prestazione dei miei ragazzi, ma sicuramente c'è qualcosa che ha inciso più di tutto, sicuramente da giudicare è qualcun'altro. Non vorrei parlare del rigore subito in pieno recupero (e non accenno neppure all'altro), non voglio parlare del gol annullato a noi che era regolare, e nemmeno di quando Camarlinghi è stato fermato a due passi dal portiere per un fuorigioco inesistente. E' difficile parlare di calcio. Sono stanco di queste situazioni, mi piacerebbe parlare solo di calcio. Siamo partiti contratti sapendo che il Flaminia pressa molto alto, poi siamo usciti alla distanza.
Come giudica però i suoi, al di là di quelli che ritiene torti subiti?
Ripeto, guardando alla prestazione, non meritavamo di uscire sconfitti, anzi avremmo meritato la vittoria. Ma siamo stati, per così dire, molto sfortunati proprio per gli episodi citati prima. Poi ricorderei anche la traversa di Rossi sul 2-2. Dispiace perché abbiamo subito poco e usciamo dal campo con un pugno di mosche. Abbiamo subito solo due tiri, peraltro non irresistibili, ma abbiamo subito due gol. Come sempre gli errori ci costano caro.
Le è piaciuta almeno la reazione dei suoi?
Certamente siamo stati bravi in svantaggio a reagire. Ma viviamo una situazione difficile e questi episodi non aiutano nemmeno nel morale. Una partita con una squadra così tosta era complicata, ma nella ripresa eravamo riusciti a ribaltare la situazione.