E' il gran giorno del derby per la stracittadina di Città di Castello. La prima nota di cronaca è rappresentata dalla necessità di una sostituzione per il Trestina con Della Spoletina che al 4' si fa male e lascia il campo per Barbarossa. Il primo vero squillo arriva all'8' quando Khribech ha la palla del vantaggio approfittando dell'uscita incerta di Guerri ma non trova la coordinazione giusta mandando a lato. L'occasione più nitida capita al Tiferno: Mariucci impensierisce Montanari che ribatte corto, Gorini di testa da due passi non inquadra lo specchio. Il Trestina prende in mano le redini del gioco col passare dei minuti e va vicino al vantaggio con Essoussi prima e Morlandi poi. Al 33' la formazione di mister Pierotti si porta in vantaggio grazie ad una conclusione di Barbarossa dopo che il portiere di casa Guerri aveva murato miracolosamente su un tentativo dello stesso giocatore. Prima dell'intervallo Essoussi ha l'opportunità per il raddoppio ma tira debolmente. Si rientra nella ripresa con diversi cambi. Al 1' ci prova Di Cato senza fortuna. Poi il subentrato Mazzoni deve opporsi a D'Urso. L'incontro sembra scivolare via senza ulteriori sussulti fino alla convulsa fase finale. Corre il 38' quando Cappa innesca Tersini che realizza l'1-1 per il classico marchio dell'ex. Non c'è altro da segnalare fino al triplice fischio di chiusura.
Un uno-due letale per il Cascina che nel giro di venti minuti deve cedere l'intera posta agli umbri del Foligno. Grossa vittoria esterna per la squadra dei falchetti che migliora la propria situazione in ottica salvezza, mentre i nerazzurri di Polzella continuano ad avere problemi col rendimento casalingo (zero vittorie fra le mura amiche in stagione) e sul piano realizzativo: quello dei pisani è uno dei peggiori attacchi del girone, e la situazione di classifica si fa sempre più preoccupante. La gara di Cascina si sblocca dopo cinque minuti: Settimi lancia in profondità per Valentini che a tu per tu con Dragone non si emoziona e fa uno a zero per gli umbri. Colpita a freddo, come due settimane fa contro il Follonica Gavorrano, la squadra locale evidenzia una reazione sterile: solo un paio di calci di punizione finiti larghi senza grosse preoccupazioni per il portiere azzurro Falzano. E anzi la situazione peggiore ulteriormente intorno alla metà di frazione, quando Puleo interviene in modo falloso all'interno della propria area di rigore e per il signor Tagliente di Brindisi è penalty a favore del Foligno. Dal dischetto va il difensore centrale Rossi: la soluzione viene anche intuita da Dragone che però non riesce ad allungarsi abbastanza per evitare che il pallone si insacchi alle sue spalle. E' la rete del raddoppio che complica ulteriormente la vita ai locali, costretti ad una reazione disperata per evitare l'ennesima sconfitta fra le mura amiche. Il riscatto è solo parziale: a pochi secondi dal riposo Cesario scappa in area di rigore ospite e viene abbattuto. Calcio di rigore per il Cascina; dal dischetto lo stesso Cesario realizza. Uno a due all'intervallo, tentativi di riapertura di una gara che pareva compromessa. Nella ripresa i nerazzurri inseriscono diversi giocatori per provare ad invertire il trend, ma la resistenza dei falchetti è efficace. Gli ospiti provano a farsi vedere in contropiede, ma Dragone vive un secondo tempo sostanzialmente tranquillo. Il problema è che anche il suo omologo umbro non viene stuzzicato granchè dagli attacchi del Cascina, che si basano più che altro su iniziative individuali o su palla inattiva. L'unico vero sussulto arriva al 90', quando il Foligno, stanco e poco lucido, concede uno schema su rimessa lunga di Cesario: Falzano non trattiene il cross, Pezzati (subentrato all'intervallo) irrompe e insacca il 2-2, mandando in estasi il pubblico di casa. Ma la gioia del difensore nerazzurro dura pochi attimi, perchè il direttore di gara annulla per fallo sul portiere. Recrimina e non poco il Cascina: l'episodio finale castiga la squadra di Polzella, che comunque ha molto da rimproverarsi per la prestazione decisamente opaca dei primi settanta minuti.
LE PAGELLE
FOLLONICA GAVORRANO
OMBRA: 6 Giornata tutto sommato tranquilla per l'estremo difensore maremmano, che più che fra i pali pecca di precisione in fase di rinvio. Non può nulla sul tiro di Akammadu.
GRIFONI: 6.5 Disciplinato in difesa e propositivo in fase offensiva. Elemento più che prezioso per la corsia sinistra maremmana.
DIERNA: 5.5 Duella alla pari con Akammadu ma entra suo malgrado nel pasticcio che costa il pareggio ospite. Buon primo tempo, netto calo nella ripresa.
BRUNI: 7.5 Nonostante di mestiere faccia il difensore, è l'uomo in più dell'attacco maremmano. Oltre al gol da cineteca con cui sblocca la partita, impegna in altre due occasioni Cipriani e a tempio scaduto si guadagna il rigore della potenziale vittoria.
COCCIA: 7 Il migliore dei suoi insieme a Bruni. Spinta costante sulla corsia mancina; quando parte in velocità gli avversari fanno fatica a contenerlo.
ARDUINI: 6 Nel primo tempo è tra i più vivaci e riesce anche a sfiorare il gol con uno splendido tiro respinto solo dalla traversa. Cala tantissimo nel secondo tempo, tanto da essere sostituito dopo appena 15' (59' Iacullo: 6 In quanto nuovo acquisto c'era tanta curiosità per vederlo all'opera. Tocca un buon numero di palloni ma ancora gli manca quel pizzico di brillantezza atletica per mettere in mostra le proprie qualità).
LO SICCO: 6.5 La prestazione c'è anche stavolta ma ormai non è una novità per l'esperto metronomo dei maremmani. Impreziosisce la sua prova battendo l'angolo da cui nasce l'1-0 (73' Mugelli sv).
ORIGLIO: 6 Vale un po' il discorso fatto per Arduini. Nel primo tempo, come tutti i suoi compagni, gioca con qualità, cercando spesso il corridoio per gli attaccanti. Ma nella ripresa Callai lo sostituisce per evitargli il secondo giallo (59' Berardi: 6 Prova di sacrificio a centrocampo al posto di Origlio).
FONTANA: 5.5 Si propone spesso, ma sbaglia troppo in fase di conclusione. Non una delle migliori giornate per il numero 26 maremmano (84' Sylla: sv).
LIURNI: 5.5 Non vogliamo essere troppo cattivi nel giudicare la prestazione del numero 10 follonichese, anche perché è probabilmente il più propositivo del reparto avanzato. Pesa tantissimo, però, il rigore sbagliato a tempo scaduto.
GIUSTARINI: 5 È mancata e non poco l'inventiva dell'ex Aquila Montevarchi. Si accende solo a folate: troppo poco per uno con le sue qualità (84' Tiganj sv).
SANGIOVANNESE
CIPRIANI: 8 C'è soprattutto il suo zampino sul punto strappato dai valdarnesi in quel di Gavorrano. Sempre sicuro tra i pali e reattivo in uscita. Poi la ciliegina sulla torta con la splendida (e decisiva) parata sul rigore di Liurni. È l'eroe di giornata in casa Sangio.
DI VITO: 5.5 Tiene bene su un Giustarini non in giornata di grazia ma al contempo offre un contributo minimo in fase di spinta (63' Lorenzoni: 5 Difficile capire se il suo fosse effettivamente un fallo punibile col rigore, ma un intervento del genere nell'ultima azione della gara è un rischio che poteva pagare molto caro. Menomale Cipriani ci ha messo una pezza).
MORUZZI: 6.5 Da una sua sgroppata sulla sinistra nasce l'azione dell'1-1 di Akammadu. Concede qualcosa dietro, ma le sue discese sono uno dei fattori che consentono alla Sangio di uscire indenne dal Malservisi Matteini.
NANNINI: 5.5 Si limita a compiti difensivi perché fare gioco, soprattutto nel primo tempo, è una mission impossible per i valdarnesi. Un po' meglio nella ripresa, ma soffre molto come tutto il centrocampo.
FANETTI: 6.5 La Sangio subisce tanto nel primo tempo, ma se non affonda, oltre che di Cipriani, il merito è della buonissima prova dei due centrali. Così come Rossetti, anche Fanetti offre il suo contributo limitando le giocate di Fontana.
ROSSETTI: 7 Difficilmente si fa passare, tanto che gli affondi locali arrivano spesso dalle corsie laterali. Fa sentire la sua leadership in un primo tempo a dir poco complicato. Poteva forse sfruttare meglio il calcio di punizione conquistato nel finale.
BALDESI: 5.5 Nel primo tempo tocca pochissimi palloni, anche perché il pallino del gioco è sempre in mano ai maremmani. Leggermente meglio nella ripresa ma il suo reparto, come detto, è quello che soffre di più (75' Giannini sv).
SACCHINI: 5.5 Vale un po' lo stesso discorso fatto per Baldesi e Nannini con in più il fatto che non riesce ad aumentare il ritmo nel tempo concessogli da Iacobelli (63' Polo: 6 Entra bene, mostrando un'ottima attitudine nelle due fasi).
AKAMMADU: 7 Usa (bene) il fisico per far salire la squadra e soprattutto è il più pericoloso dei suoi. Aggiungiamoci il gol che regala un punto ai valdarnesi. Risultato: un sette più che meritato (91' Miliani sv).
BELLINI: 6 Le qualità non gli mancano e in un paio di occasioni lo dimostra. Ci si poteva però aspettare di più in fase conclusiva (78' Calosi sv).
FANTONI: 5.5 Pochi spunti da parte dell'ala classe 2002 contro un cliente scomodo come Grifoni.
ARBITRO
MIHALACHE di TERNI: 6 Tiene in pugno la gara, distribuendo bene i cartellini. Tanti gli episodi al limite e sul rigore concesso al Follonica Gavorrano prende una decisione difficile.
È la domenica dei rimpianti per il Follonica Gavorrano, che non approfitta dello stop della capolista San Donato Tavarnelle facendosi bloccare sull'1-1 da una stoica Sangiovannese. Protagonista assoluto dell'incontro è stato un super Matteo Cipriani, che con le sue parate compresa quella - decisiva - sul rigore di Liurni in chiusura di gara ha consentito ai valdarnesi di tornare a casa con un punto fondamentale in chiave salvezza. L'inizio gara vede subito il Follonica Gavorrano partire con il giusto piglio, forse anche rinfrancato dall'inaspettato stop del San Donato contro il Rieti. Già al 1' Liurni tenta una conclusione da posizione defilata ma Ferretti fa muro, scatenando però le prime timide proteste dei maremmani per un possibile tocco col braccio del numero 5 ospite. La spinta dei ragazzi di Callai (in panchina al posto dello squalificato Bonura) si fa sempre più insistente e al 10' arriva il primo calcio d'angolo della partita: dalla bandierina va Lo Sicco, il cui cross viene impattato al volo da Coccia, Cipriani risponde d'istinto ma sulla ribattuta Bruni si coordina alla perfezione e con una strepitosa rovesciata spedisce in rete il pallone dell'1-0. Sulle ali dell'entusiasmo, il Follonica Gavorrano continua ad attaccare a spron battuto, facilitato anche da un atteggiamento fin troppo remissivo da parte della Sangiovannese. Al 13' Grifoni serve Fontana, che al momento della conclusione viene rimpallato da Rosseti. Poi comincia il duello fra Cipriani e i tiratori del Follonica Gavorrano, Origlio e Grifoni su tutti, che impegnano l'estremo difensore valdarnese in un altro paio di occasioni. Il primo squillo della Sangiovannese arriva su un calcio di punizione di Bellini, che non riesce ad inquadrare lo specchio della porta intorno alla mezz'ora di gioco. Nel finale di primo tempo, però, è ancora il Follonica Gavorrano a premere sull'acceleratore, andando a centimetri dal raddoppio. Al 44', infatti, il vivace Coccia serve dentro l'area Arduini, che controlla la sfera prima di concludere a incrociare col mancino cogliendo una clamorosa traversa. Fortunati qui Cipriani e la Sangiovannese tutta, che chiude il primo tempo sotto di un solo gol nonostante 45' con tante difficoltà. Nella ripresa la Sangiovannese prova subito a scrollarsi di dosso la ruggine accumulata nel primo tempo, provandoci con un tiro di Sacchini ben rimpallato da Coccia. Al 49', invece, è limpida l'occasione capitata sul sinistro di Akammadu, che conclude a incrociare da dentro l'area mandando il pallone a centimetri dal palo di sinistra. La risposta del Follonica Gavorrano è affidata ad una splendida azione tra Giustarini e Arduini, con il colpo di testa di quest'ultimo che sfila alto non di molto. Un minuto più tardi ci prova Lo Sicco con un calcio di punizione da distanza siderale: c'è la potenza, ma Cipriani controlla senza problemi. Padroni di casa di nuovo pericolosi al 61' quando prima Giustarini e poi Fontana tentano la conclusione verso la porta, ma in entrambi i casi senza la dovuta precisione. Il Follonica Gavorrano non la chiude e al 66', come spesso succede nel calcio, arriva l'inaspettata punizione che si traduce nel pareggio di Akammadu il quale, dopo un traversone dalla sinistra di Moruzzi, approfitta del mancato rinvio della difesa maremmana e col mancino incrocia il pallone dell'importantissimo 1-1. Incassato il pari ospite, il Follonica Gavorrano tenta subito di riversarsi in avanti a caccia del nuovo vantaggio. Al 79', su una punizione dalla trequarti di Liurni, il solito Bruni impatta di testa su sponda di Dierna trovando la risposta d'istinto di Cipriani. Un minuto dopo stessi protagonisti e stesso esito: stavolta, sull'angolo di Liurni, il colpo di testa di Bruni viene bloccato sulla linea da Cipriani, nonostante le proteste locali per un possibile gol fantasma; sul ribaltamento di fronte pericolosa anche la Sangio con una conclusione debole di Calosi, che poteva certamente far meglio. Insistono i locali, ma Cipriani è ancora strepitoso all'82', quando va a togliere dal sette una conclusione violenta di Coccia. A 5' dalla fine ci prova anche Mugelli con un tiro dal limite che viene bloccato a terra dal solito Cipriani. All'89', al termine di un'azione insistita, la Sangiovannese si procura un'insidiosissima punizione dal limite dell'area: c'è odore di blitz, ma la conclusione di Rosseti termina sul fondo. La gara sembra volgere al termine quando all'ultimo respiro arriva l'episodio che potrebbe cambiare un destino già scritto. Siamo al minuto 93 quando il Follonica Gavorrano si procura un calcio di punizione dalla trequarti di sinistra come ultima opportunità d'attacco: Liurni crossa in mezzo e dentro l'area si origina un batti e ribatti sugli sviluppi del quale Bruni viene contrastato da Lorenzoni al momento di concludere. Per l'arbitro è rigore e per il Follonica Gavorrano un'opportunità d'oro per accorciare sulla vetta: dal dischetto va Liurni che sceglie di incrociare ma come un gatto Cipriani respinge la conclusione del numero 10 maremmano e con il suo intervento consente ai valdarnesi di strappare un punto importantissimo in ottica salvezza.
La settimana caldissima delle Badesse si chiude con: sette gol presi in due partite contro le prime due della classe e un esonero, quello di Alfredo Gennaioli. Il suo sostituto, Antonio Alessandria (protagonista di ottime annate con il Cannara) non ha cominciato nel modo migliore, ma è pur vero che di fronte aveva il Poggibonsi (in questo momento una delle squadre più in forma d'Italia) e che in cinque giorni di allenamenti forse non poteva fare di più. Insomma, Badesse-Poggibonsi è cronaca dell'ennesimo pomeriggio perfetto dei giallorossi. Che continuano a vincere senza subire gol e quasi in scioltezza: altro due a zero dopo quello con cui si erano sbarazzati dello Scandicci, settimana scorsa, e sempre più cinici in avanti. Il Poggibonsi crede eccome alla vittoria del campionato, e rosicchia tre punti di capillare importanza al distratto San Donato, sconfitto a Rieti nell'anticipo. Ora fra le due contendenti c'è soltanto una lunghezza; ci sarà ancora molto da divertirsi nel prosieguo della stagione. Poi ci sono le Badesse impegnate alla ricerca della propria identità: Alessandria, che in Umbria predicava buon calcio e grande affidamento sugli esterni, fa partire forte i suoi: Manganelli colpisce di testa da corner ma non abbastanza preciso, poi un gol di Cecconi viene annullato per fuorigioco. Si fa vedere anche Frosinini che riceve e calcia, ma va a sbattere su Pacini. Al 20', dopo un inizio in leggera apnea, si svegliano gli ospiti, con Regoli che calcia (alto) e Bellini che stuzzica Siliberto. Il ritmo è discreto: le Badesse appaiono messe meglio in campo rispetto alle ultime uscite, ma devono capitolare in chiusura di frazione per il classico gol dell'ex. E' di Riccobono la firma sul vantaggio giallorosso: Bellini calcia da sotto misura, Siliberto respinge in qualche modo e Riccobono insacca sulla ribattuta castigando la sua ex squadra. Nella ripresa i biancocelesti alzano la pressione alla ricerca del pareggio, ma non sfondano: Lucatti viene cercato ma con poca precisione, e allora ci provano più che altro coloro che gli girano intorno, nella fattispecie Frosinini e Ranelli, con conclusioni che però non impensieriscono Pacini. Episodio cruciale al 69', quando i giallorossi rimangono in dieci per il rosso a Borri; il centralone senese rimedia la seconda ammonizione e Calderini corre ai ripari togliendo Bellini e inserendo De Vitiis: troppo importante preservare il vantaggio anche a costo di sacrificare qualcosa in avanti. Potrebbe essere il segnale del nuovo assalto Badesse, ma il Poggibonsi ha sette vite, o forse anche più: i giallorossi non solo resistono, ma trovano addirittura il raddoppio al 73' con il diagonale preciso di Vieri Regoli che trafigge Siliberto e a questo punto indirizza il derby senese definitivamente verso l'uscita di Poggibonsi. Il finale è totale gestione degli uomini di Calderini che non rischiano quasi mai nonostante l'uomo in meno e lanciano l'ennesimo messaggio al San Donato: una squadra compatta come il Poggibonsi, in questo momento, è difficilissima da trovare.
Peluso spaventa, ma Saccardi vale doppio. A Cannara, come insegnano le ultime stagioni di Serie D, si vince difficilmente: il campo degli umbri è storicamente arduo per tutte le formazioni, ed ecco perchè i Blues, strappando i tre punti allo Spoletini compiono non uno ma due passi avanti nel loro cammino di miglioramento progressivo come squadra. La squadra di Rigucci, reduce dalla gioia per il passaggio del turno in Coppa Italia, si presenta con Saccardi e Imbrenda là davanti, lasciando Pierangioli e il rientrante Jukic in panchina. Ma l'avvio è negativo: nemmeno il tempo di mettere la palla al centro, che Maurizio Peluso (vero spauracchio delle toscane, ha giocato anche a Tiferno e Foligno) infila subito la rete del vantaggio dei locali. Più spigliata, la squadra di Brevi in avvio; lo Scandicci impiega diversi minuti a prendere le misure ai padroni di casa, ma al primo episodio ha il merito e la fortuna di pervenire al pari: sugli sviluppi di una palla inattiva, il solito Leonardo Saccardi si fa trovare pronto e mette dentro l'1-1. Settimana da urlo per l'attaccante dei Blues, che dopo il rigore decisivo a Recanati per il passaggio del turno in Coppa si regala anche il gol a Cannara. E non è una gioia sola, perchè nella ripresa, dopo una clamorosa occasione capitata sui piedi di Gianneschi che non centra il bersaglio, Saccardi trova anche la seconda rete: intorno all'ora di gioco infatti una precisa punizione trova la sponda di Imbrenda e la battuta al volo dell'attaccante classe '98 che non lascia scampo a Lori. Nella mezzora di sofferenza finale, i Blues tengono botta agli assalti del Cannara guidati da Bazzoffia e Peluso (leader della formazione umbra): la difesa di Rigucci resiste e al triplice fischio esulta per una vittoria pesantissima. Vincere a Cannara, storicamente, significa dare una grossa dimostrazione di solidità.
Il Flaminia scappa, la Pianese la riprende all'ultimo secondo. Deve ancora rimandare, la formazione bianconera, l'appuntamento con la vittoria in trasferta, ma almeno evita il ko: di questi tempi, un sollievo. Finisce due a due al Turiddu Madami di Civita Castellana: cambia poco o nulla in sede di classifica, con le due squadre a metà classifica, sostanzialmente equidistanti dalle zone playoff e playout. Nel primo tempo si registrano poche occasioni degne di nota: il Flaminia tiene il campo in modo ordinato e si scompone poco, la Pianese prova a farsi vedere in azioni di rimessa ma senza particolari esiti. Il pareggio serve relativamente poco a entrambe, eppure le due formazioni non si sbilanciano granchè, tenendo il meglio per la seconda parte. Nella ripresa infatti la gara si stappa: al 50' gli ospiti bianconeri conquistano un calcio di rigore. Dal dischetto Tascini si fa ipnotizzare dal portiere laziale, ma è lesto a ribadire dentro sulla ribattuta. La Pianese finalmente riesce a volgere in proprio favore un episodio offensivo in trasferta, avvenimento che ancora si era visto poco in stagione. Eppure la reazione del Flaminia è veemente; i viterbesi trovano infatti il pari già al 54' con Sciamanna, fuoriclasse di casa. L'ex Monterosi, trascinatore dei laziali, non sbaglia a tu per tu con il portiere amiatino e rimette i conti in parità: botta e risposta nel giro di cinque minuti e la gara si stappa definitivamente. Aumenta anche l'agonismo, come ammette mister Brando in conferenza stampa a fine partita: È stata più una guerriglia urbana che una partita, non sono gli incontri che piacciono a me . Ed il Flaminia trova un altro episodio, che le permette di giungere addirittura al sorpasso: accade al 70', quando il talento romeno Dorin Sirbu si presenta smarcato davanti al portiere bianconero al termine di una bella azione locale e fa 2-1. L'ennesima sconfitta in trasferta della Pianese? No, c'è un Lepri di mezzo. Il dodicesimo uomo bianconero (autentica garanzia, quando subentra segna sempre) agguanta il 2-2 a tempo scaduto sfruttando un'indecisione della difesa di casa e regalando a Brando un punticino che permette di guardare più volentieri alla zona playoff che a quella dei playout.
LE PAGELLE DELL'AREZZO
COLOMBO: 7.5 Subito un bell'intervento sulla conclusione di Ansini al 5', poi sempre attento. Incolpevole in occasione del gol subito. Evita la beffa nel finale salvando ancora su Ansini.
CAMPANER: 6 Fascia difensiva destra per lui, presidiata con buoni risultati. Dal 33' Mastino: 5 Pesa come un macigno il liscio che spiana la strada al pareggio romano. Non indovina un cross.
BIONDI: 6 Sostanza e pochi fronzoli per il centrale amaranto.
VAN DER VELDEN: 6 La direzione di gara gli permette di usare il fisico per contrastare gli avversari. Prova anche a proporsi in avanti senza fortuna.
RUGGERI: 5.5 Macchinoso, qualche difficoltà nel contrastare gli avversari. Rischia tantissimo dopo la mezzora del primo tempo innescando Bosi. Un po' meglio nella ripresa.
MARCHI: 7 Galoppa a destra (che duello con Canciani) quando gli azzurri gli concedono spazio, altrimenti rimane un po' chiuso. Segna il gol con un guizzo da vero bomber. Cala alla distanza. Dal 76' Sicurella: sv.
PISANU: 6.5 Si propone ai compagni per far girare il pallone.
BENEDETTI: 6 Bravo nel gioco aereo, prova anche a far ripartire l'azione e proporsi in avanti. Dall'84' Doratiotto: sv.
MANCINO: 5.5 Gira un po' a vuoto senza riuscire ad impossessarsi del pallone.
CUTOLO: 6.5 Svaria spesso dal centro a destra per trovare spazio. Dal 55' Calderini: 6.5 Doti tecniche importanti, catalizza tutti i palloni giocati dai suoi.
PERSANO: 6.5 Con il pallone spesso in aria, deve sfruttare il fisico per tenere alto il baricentro dei suoi. Nel finale cala, palesemente stremato.
Come buttare via un successo prezioso con una sciocchezza. Partita senza troppi sussulti, giocato su un campo dalle dimensioni ridotte e su un sintetico che ogni tanto offre rimbalzi irregolari. I primi ad accendere la miccia sono i padroni di casa con Ansini che dopo appena venticinque secondi impegna Colombo. Al 5' si rinnova il duello tra i due, bravo ancora il portiere amaranto. Alla prima vera occasione, ed è il 28', l'Arezzo si porta in vantaggio: angolo di Cutolo ed inserimento puntuale sul primo palo di Marchi che realizza lo 0-1. Al 31' il Montespaccato va vicino al pareggio quando Ruggeri gioca un improbabile pallone in orizzontale innescando Bosi, bravo ancora Colombo ad intercettare. Nella ripresa, se possibile, nonostante la pressione della formazione di mister Mucciarelli, lo spettacolo è ancora meno apprezzabile. Bosi e Ansini le provano tutte, ma la difesa amaranto è implacabile e neutralizza sul nascere tutte le iniziative dei romani. Al 30', improvviso, arriva il pareggio dei padroni di casa: innocuo cross da destra, liscio clamoroso di Mastino che aggiusta il pallone che insacca in tranquillità. L'Arezzo spinge per ritrovare il gol, ma senza riuscire ad impensierire il portiere di casa ed è anzi Colombo, al 40', a compiere un intervento importante sul solito Ansini.
E' stato solo un fuoco di paglia? La vittoria dello scorso turno della formazione di mister Stringara aveva lasciato presagire ad una resurrezione clamorosa dei livornesi che invece cadono sul campo dell'Unipomezia. L'undici laziale ha la prima chance della partita sui piedi di Squerzanti con una conclusione però velleitaria. Al 6' poi sono i labronici a portarsi in vantaggio con Canessa che scambia con Rossi e insacca. Immediata la rispista dei padroni di casa con Bramati che scarica un tiro dal limite senza fortuna. Al 24' gli ospiti provano ancora l'affondo con Seminara, parato da Siani. Un trend positivo quello ospite allungato da Tartaglione, sulla cui conclusione respinta Canessa non riesce a ribadire in rete da distanza ravvicinata. Nel momento migliore della squadra di mister Stringara, arriva il pareggio dell'Unipomezia: Suffer si libera a sinistra e pesca Squerzanti che si inserisce bene e pareggia. La Pro Livorno reagisce subito e torna a farsi pericolosa con una punizione di Rossi a cui risponde con un miracolo Siani. Nella ripresa i labronici calano vistosamente e l'Unipomezia prende il comando, collezionando occasioni su occasioni. Prima ci prova Valle con una rasoiata che fa correre un brivido sulla schiena degli ospiti prima di scivolare sul fondo. E' questo il preludio per la rete del sorpasso che matura al minuto 26: Lupi spizza la sfera quel tanto che basta con la punta del piede per infilare in porta la rete del 2-1. Da qui in poi, la squadra di mister Stringara cala vistosamente dalla contesa e rischia anche di incassare il tris, con Rossi tra i pali chiamato agli straordinari per limitare il passivo.