L'anticipo del sabato porta in dote ad Antonio Alessandria il primo successo sulla panchina del Lornano Badesse. Dopo il rovescio interno contro la nuova capolista Poggibonsi, il team biancoceleste ritrova in un colpo solo prestazione, porta inviolata e vittoria nella trasferta mai banale di Livorno. L'Armando Picchi è un fortino che farebbe paura a tutti, un po' meno spavento suscita attualmente la Pro Livorno Sorgenti: la squadra di Stringara, dopo il mirabolante campionato della scorsa annata (dove però militava in un altro girone, quello tosco-emiliano) è ora ultima in classifica, e incassa la seconda sconfitta consecutiva dopo la vittoria contro il Cannara ce sembrava poter scacciare via la crisi. Per cosa corre il Lornano Badesse? Per i playoff, senza dubbio: la squadra dell'ex allenatore del Cannara ha giocatori di spessore e può tranquillamente puntare ad arrivare fra le prime cinque a fine anno. Si dice giocatore di spessore, si legge Giacomo Lucatti: l'ex bomber della Sinalunghese si regala una doppietta nel tempio del calcio livornese e ritrova anche un po' di fiducia dopo alcune prestazioni opache. Le Badesse partono meglio già nei primi minuti: ritmo contratto, ma sterile predominio territoriale alla ricerca del gol del vantaggio, mentre la squadra labronica si affida come sempre al totem Giacomo Rossi: palla per lui in avanti, ci pensi lui. Strategia che non sembra poter pagare, anche perché la coppia centrale biancoceleste trascorre un pomeriggio sostanzialmente tranquillo. E le Badesse colpiscono appena possono: al 37' Lucatti sfrutta un preciso traversone di Andreoli e colpisce al volo col mancino, facendo esplodere i suoi. Nemmeno il tempo di reagire, che le Badesse insaccano la seconda: il cross stavolta viene dal mancino di Paparusso, che trova perfettamente la testa dello stesso bomber, abile a mettere dentro. Zero a due in tre minuti, un colpo durissimo anche per Mike Tyson. E infatti la Pro Livorno approfitta dell'intervallo per riordinare le idee. Nella ripresa il mister labronico Stringara inserisce Tartaglione per dare più dinamismo alla mediana, ma i risultati non si vedono: gli ospiti presidiano saldamente sia le corsie che le zone centrali. E anzi si proiettano volentieri in avanti alla ricerca del tris, ma Frosinini e Paparusso coi loro tentativi colpiscono la traversa: c'è anche della sfortuna, per i senesi, che potrebbero chiuderla anticipatamente. E a sorpresa, anche se a tempo ormai scaduto, chi trova la rete è la Pro Livorno: Giacomo Rossi trasforma un calcio di rigore assegnato dopo una scorrettezza in area ospite, ma è un modo vano per addolcire una pillola amarissima. Finisce uno a due: i labronici sprofondano, anche per via della vittoria del Cascina che prende le distanze in ottica playout, mentre le Badesse si riscattano: buona la seconda, mister Alessandria.
Si gioca in clima di contestazione nei confronti di dirigenti, Società e giocatori amaranto. Non è facile per la truppa di mister Mariotti trovare la giusta concentrazione e le giuste motivazioni. Il periodo degli amaranto è quello che è: risultati alterni, vetta lontana e gioco non proprio sopraffino. L'inizio di gara lascia subito trasparire le difficoltà dei toscani. Il Rieti parte molto forte e nel giro di pochi minuti arriva per due volte vicino al gol con Coulibaly che si libera della marcatura approfittando di un pasticcio della difesa di casa e si presenta davanti a Colombo, bravissimo a disinnescare la minaccia. Al 10' è Tortolano a provarci da corner, bravissimo ancora il portiere di casa a salvarsi. Al 13' si rinnova il duello tra Coulibaly e Colombo, palla sul palo. Il primo squillo dell'Arezzo al 23' con Marchi che impegna Marenco in una deviazione in tuffo. Nel finale diventa protagonista Benedetti che prima viene ammonito per simulazione e poi sfiora il vantaggio per due volte, nella seconda colpendo la traversa. L'intelligenza di mister Mariotti è di capire che le difficoltà sono evidenti e quindi è inutile sbilanciarsi in avanti alla spasmodica ricerca del gol. Inizia a salire di qualità la prestazione di Calderini che cerca gloria da fuori. Al 16' l'Arezzo va molto vicino al vantaggio quando proprio Calderini colpisce la traversa su calcio di punizione. Dopo un tentativo di Persano terminato di poco fuori, 29' l'episodio chiave con il contatto tra Frosali e Tiraferri che viene punito con il calcio di rigore. Dagli undici metri Calderini batte il portiere laziale per l'1-0. Non accade altro e per l'Arezzo tre punti che fanno tirare un sospiro di sollievo.
La Pianese piega per uno a zero il Cannara nei minuti di recupero dopo una partita dominata e dalle mille occasioni create. Punti preziosi per i bianconeri che ritrovano la vittoria e si rilanciano nella difficile ma non impossibile corsa playoff. Il Cannara invece esce senza neanche il pari dal campo di Piancastagnaio e resta invischiato in zona playout. Parte forte la squadra di Brando che crea la prima azione da goal al 2' con Modic che serve Trovade bravo a tirare al volo con Lori che spedisce in angolo. Al 7' è Ricci che serve Convitto, abile ad entrare in area, ma il portiere si oppone alla sua conclusione. Punizione infida di Convitto al 10' con Lori che manda in corner; sulla ribattuta Marianeschi svetta e manda di poco alto sulla traversa. Al 16' ospiti pericolosi: Simeoni, capitano dei senesi, sbaglia l'appoggio e ne approfitta Diallo per Peluso ma l'ex Foligno perde tempo a girarsi e Gagliardi manda in angolo in maniera provvidenziale: sarebbe stata una sicura battuta a rete. Al 17' occasione d'oro per Mininno servito da Convitto che a tu per tu con il portiere si emoziona, calciandogli praticamente addosso. Al 23' ancora un'ottima parata di Lori che si oppone a Marianeschi dalla lunga distanza. Poco dopo si registra un siluro di Trovade, ma l'estremo difensore umbro respinge ulteriormente. Al 34' pericoloso Bazzoffia sulla fascia destra che tutto solo tira ma Folino recupera e manda in angolo. Con il tentativo andato a vuoto del capitano rossoblù si chiude il primo tempo. Nella ripresa si parte subito con un cross basso dall'area piccola con Lucentini che riesce a deviare in angolo. Errore madornale della Pianese in zona-gol al 66': Trovade servito da Convitto da dentro l'area manda abbondantemente fuori. Al 72' tiro al volo dalla distanza di Convitto che termina fuori. Al 74' Tascini viene atterrato in area ma l'arbitro non concede il penalty. Occasione d'oro poco dopo per Convitto che da pochi metri dal portiere tira vicino al palo, ma in maniera non sufficientemente precisa. E quando pensi che la gara possa ormai concludersi a reti bianche, col punteggio stregato per i locali, ecco la fiammata bianconera: la Pianese firma la rete dell'1-0 in pieno recupero con Convitto che lanciato da una pennellata di Modic stoppa la palla, dribbla un difensore e calcia verso la porta trovando anche la determinante deviazione di Fondi, col pallone che si insacca finalmente in rete; esplode il pubblico del Comunale e tira anche un bel sospiro di sollievo, per una gara che sembrava stregata. Una volta tanto l'episodio premia la resistenza e la voglia di vincere dei bianconeri che si prendono più che volentieri tre punti strameritati.
E chi la vuole fermare, la giostra del Poggibonsi? I giallorossi di Calderini confermano di vivere il miglior momento dei loro ultimi anni di storia: tutto gira alla perfezione, la difesa non prende gol neanche se gli metti contro l'Esercito, Calderini non sbaglia un colpo e la sua creatura è la nuova capolista del Girone E. Al tappeto finisce anche il Flaminia, superato con la consueta gara di pazienza, tenacia e grinta; così si vincono le partite più dure, così si vincono anche i campionati. Ecco perché ormai nessuno si stupisce più quando assiste a una vittoria dello splendido Poggibonsi. Il Flaminia dal canto suo gioca un tempo a buon ritmo e avrebbe anche qualche chance, ma senza successo. I laziali si affidano al tridente Ingretolli-Sirbu-Sciamanna e in apertura spaventano i giallorossi: incornata di Dominici su corner di Sirbu, palla larga. Scorre qualche brivido sulla schiena dei locali, che invece si affidano a Regoli-Bellini-Riccobomo, tridente delle meraviglie per correre ancora. All'8' però è ancora Flaminia: De Vitiis fa rimpallare il pallone addosso a Garufi, Sirbu è in zona e si coordina subito per una folle rovesciata, centrale. Poco dopo ci prova anche Paun; soluzione larga. Al 17' si vede per la prima volta la squadra locale: Bellini manda in profondità Regoli che appoggia per Camilli, conclusione troppo stretta e che non impensierisce il portiere laziale. Gli ospiti hanno un solo difetto: non colpire al momento propizio. Già, perchè al 19' Dominici impatta di testa su punizione di Sirbu e manda verso l'angolo alto, ma trova l'enorme riflesso di Pacini che alza in angolo. Un po' in confusione, la squadra di casa; Pacini rinvia addosso a Sciamanna e il pallone rischia di infilarsi in rete, ma De Vitiis si immola e salva. La risposta del Poggibonsi arriva al 40': Muscas manda in profondità Regoli che prova il destro a giro ma spedisce a lato di poco. Si va all'intervallo con le reti ancora vergini; se qualcuno ha da recriminare per lo 0-0, è senza dubbio il Flaminia. Nella ripresa il Leone sfoggia il solito manifesto di cinismo; il tempo di colpire una traversa con la solita punizione laterale di Mazzolli e poi al 49' è tempo di correre sotto la curva. Sul calcio d'angolo di Riccobono infatti spunta Bellini, solissimo sul secondo palo, che con un elegante tocco al volo infila la rete del vantaggio. Uno a zero. E' tutto in discesa a questo punto per i giallorossi, che proseguono sull'onda dell'entusiasmo e si presentano ancora davanti alla porta con Regoli che fa tutto da solo e poi calcia, trovando l'attenta risposta di Sordini. Poco dopo ancora lo scatenato attaccante ex San Donato viene mandato in velocità da Riccobono e arriva a tu per tu col portiere laziale, ma gli calcia addosso: applausi comunque. La girandola di cambi non modifica in maniera sostanziale l'andamento della partita: il Poggibonsi continua a macinare calcio sull'onda del vantaggio a fronte di un Flaminia spento e poco volenteroso. Ci prova giusto Sirbu (fra i migliori nei suoi) con un mancino velenoso che al 71' chiama Pacini alla risposta coi piedi. Poco dopo Ancillai prova a penetrare palla al piede ma trova ancora l'opposizione di un Pacini sempre super attento. I giallorossi si abbassano e poi colpiscono chiudendo definitivamente la pratica all'81': Riccobono ruba palla nella trequarti del Flaminia, si accentra e indovina il rasoterra vincente che non dà scampo a Sordini: tutto meravigliosamente facile, come giocare alla Playstation, anche se l'avversario è tutt'altro che debole. Semplicemente, funziona alla perfezione la macchina Poggibonsi: i giallorossi vivono quel momento di puro remidismo, quella congiuntura in cui qualsiasi cosa tocchi diventa oro. E d'oro sono anche i tre punti che maturano al fischio finale: ora i Leoni sono primi. Provate a prenderli.
Certe volte non si deve disdegnare nemmeno il punticino. Certo, in casa bisognerebbe sempre fare più punti che in trasferta, ma la Sangiovannese di Iacobelli è così: non sempre incanta per abnegazione e spettacolo al Fedini, mentre riesce a regalare inaspettate vittorie anche sui campi più complicati. In tal senso vanno letti i punti splendidi messi a segno sul campo delle Badesse e anche in quel di Gavorrano dove il pareggio, visto soprattutto il calcio di rigore neutralizzato da Cipriani al 95', è valso decisamente come una vittoria. Poi arrivano le storie di casa: al Fedini, appunto, non sempre va come deve andare. Qualche difficoltà in più nel trovare la rete e allora la gara interna col Montespaccato finisce con le porte inviolate. Zero a zero, i romani si mantengono a metà classifica, gli azzurri prendono il punticino per rimanere fuori dalla zona playout. Anche se la graduatoria rimane piuttosto corta. Pochi squilli, a dir la verità: gli azzurri lanciano dal primo minuto Akammadu (reduce dal gol decisivo di Gavorrano) in avanti assieme a Bellini e Fantoni, ma non sfondano. I romani amministrano senza sbilanciarsi troppo: si vedono al 13' con una punizione di Ansini (fra i più dotati tecnicamente della squadra) su cui Cipriani respinge come può, aiutato poi dalla difesa che libera. Il primo tempo si segnala più che altro per le ammonizioni: gialli per Fantoni, Rosseti e Rossi. Ma di tiri in porta non se ne vedono: Di Vito prova da fuori ma calcia larghissimo. Dopo un piattone di Akammadu che finisce fuori non di molto, arriva l'unica vera emozione di un primo tempo assai scialbo, ed è una di quelle che fanno recriminare i locali: Di Vito scaglia una botta di controbalzo da fuori area e trova l'angolino, non fosse per Tassi che vola e con la punta delle dita, non si sa come, riesce a mettere in calcio d'angolo. E' la chance più ghiotta e arriva al 44': poi tre minuti di recupero e tutti al riposo. Nella ripresa, se possibile, accade ancora meno. La gara diventa da sbadigli veri e propri: la Sangio prova a creare qualcosa da palla inattiva (sono numerosi i corner battuti dagli azzurri), ma non c'è niente da fare contro un'arroccata retroguardia laziale. L'unica occasione degna di nota arriva al 64' quando un traversone dalla destra del Montespaccato vorrebbe premiare l'inserimento di Bosi che viene anticipato a mezzo metro dalla linea di porta, negando così la gioia del gol della vittoria alla formazione proveniente dalla borgata romana. Per il resto, non è la migliore giornata di Bellini che salta raramente l'uomo nei novanta minuti contro i laziali, e neanche di Akammadu, che viene facilmente oscurato dalla retroguardia ospite. Polo entra a due minuti dalla fine: difficile chiedergli qualcosa in più. Insomma, Iacobelli si accontenta del punticino anche nonostante una prova oggettivamente opaca. La Sangio si prende il punto: per ora, forse, va bene così.
SCANDICCI
TIMPERANZA: 5,5 Soffre sui calci da fermo battuti dal capitano pisano Geroni. Potrebbe fare qualcosa di più sul terzo gol preso nel recupero.
FICINI: 6 Chiude bene e cerca anche di dare supporto alla manovra. Gioca con sicurezza nonostante la giovanissima età.
GIANNESCHI: 5,5 Si propone con continuità in avanti, ma con imprecisioni negli appoggi. Cura meno del solito la fase difensiva.
SINISGALLO: 6 Forse l'ammonizione rimediata in avvio di gara ne condiziona la prestazione che è fatta di chiari e scuri. Dal 51' Pierangioli: 5,5 Pericoloso su punizione dopo poco l'ingresso, poi però sembra volerla risolvere da solo e si complica la vita.
SANTERAMO: 5,5 Non sembra nella migliore delle sue giornate e la giovane difesa blues ne risente. Dall'85' Kernezo: s.v. Rientra dopo un lungo stop. Non ha molto tempo a disposizione, ma si procura un rigore cristallino con una percussione in area fermata fallosamente da Lici, inspiegabilmente non decretato dal direttore di gara. In forma è sicuramente un'arma in più per lo Scandicci.
FRANCALANCI: 6 Meno pericoloso del solito nelle incursioni in area sui calci da fermo, ma preciso nelle chiusure dietro.
MARINI: 5,5 Qualche colpo interessante, poi nel finale, quando servirebbe la sua lucidità s'innervosisce e non riesce a essere di aiuto per la squadra.
TACCONI: 5,5 Soffre un po' la grinta del centrocampo pisano e nel finale, anche lui, risulta troppo nervoso per essere determinante.
IMBRENDA: 6 Lavora molto per la squadra sacrificandosi. Dal 57' Jukic: 5,5 Un paio di scelte sbagliate in fase di scarico che avrebbero potuto creare situazioni potenzialmente pericolose per la porta di Biggeri.
MARIANI: 6 Sfiora le rete su punizione in avvio di ripresa. Cerca di sopperire all'assenza di Burato provando a impostare il gioco con alterne fortune. Esce per un risentimento muscolare. Dal 55' Palermo: 6 Fa vedere cose interessanti. Un rinforzo per mister Rigucci che potrà essere molto utile in questa seconda parte di stagione.
SACCARDI: 6,5 Al quinto gol consecutivo dopo le doppiette di Recanati e Cannara, sfiora il sesto con un colpo di testa che Biggeri devia sulla traversa quando scocca l'ora di gioco. Dal 72' Frascadore: 5,5 Entra bene in partita, peccato per alcuni cross imprecisi e la disattenzione in occasione del terzo gol ospite.
All.: RIGUCCI: 5,5 Un passo indietro mentalmente rispetto alle due trasferte vittoriose fra Coppa e campionato. La squadra non riesce a rimetter in campo quella determinazione e voglia di lottare e vincere che aveva caratterizzato le ultime due uscite.
CASCINA
BIGGERI: 6 Spiazzato dal rigore di Saccardi, e bravo nella deviazione sulla traversa sul colpo di testa del numero 11 blues. Non corre altri pericoli per il resto della gara.
ZACCAGNINI: 6,5 Ritorno da ex al Turri e prestazione più che sufficiente sia in fase difensiva che di supporto alla manovra.
LICI: 6 Soffre quando viene attaccato, ma regge ben l'urto offensivo blues.
GERONI: 6,5 Sempre pericoloso sui calci da fermo anche quando non serve gli assist per i due gol dei centrali difensivi.
BIAGIONI: 7 Bene la fase difensiva. Ottima quella offensiva con il gol del vantaggio su punizione di Geroni.
BERNARDINI: 7 Ingenuo il fallo su Saccardi in area che costa il generoso rigore del pareggio. Si rifà nella ripresa con un gol pazzesco di tacco su cross del solito Geroni. Il colpo dello scorpione che lascia tutti increduli.
ARAPI: 6,5 Si muove bene con intensità. Esce nel finale stremato. Dal 90' Rossi: s.v. Solo i minuti di recupero per lui al posto del compagno infortunato.
CARLI: 6,5 Motorino inesauribile che unisce quantità a qualità. dall'81' Bernardini: s.v. Pochi minuti nel finale di gara.
CESARIO: 5,5 Si vede poco nel primo tempo. In avvio di ripresa ha una ghiottissima occasione a tu per tu con Timperanza che però lo ipnotizza respingendogli la conclusione. Dal 78' Giani: s.v. Troppi pochi minuti per essere giudicato.
BERTOLINI: 6 Si muove fra le linee in una gara di sacrificio: Dal 69' Fiumalbi: 6 Entra bene in partita e serve l'assist per il gol del ko nel recupero.
MENCAGLI: 6,5 Nel finale ha ancora la forza per farsi trovare nel posto giusto al momento giusto per insaccare il terzo gol che chiude la gara in anticipo rispetto ai 5 minuti di recupero decretati dal direttore di gara.
All.: BOZZI: 7 La squadra è compatta e determinata. Soffre, ma non molla mai e viene premiata con tre punti che potrebbero essere la svolta del campionato.
ARBITRO
ARONNE di ROMA 1: 5 Generoso il rigore che porta al pareggio dello Scandicci. Inconcepibile non assegnare quello su Kernezo nel finale. Non sembra tenere in mano la gara che rimane su un pericoloso crinale nervoso rischiando di degenerare nel finale.
IL COMMENTO
Un colpo dello scorpione di Bernardini nel finale avvelena il pomeriggio dello Scandicci e rende indimenticabile l'esordio sulla panchina del Cascina per mister Bozzi. Una vittoria che per il Cascina può essere la svolta della stagione. Una battuta di arresto dolorosa per lo Scandicci dopo le due vittoriose trasferte di Recanati, in Coppa, e di Cannara. In avvio pericolosi i blues con Francalanci che di testa mette alto l'angolo di Mariani. Succede poco poi fino al venticinquesimo quando da una punizione di Geroni la testa di Bernardini svetta in area blues e batte Timperanza. Lo Scandicci non ci sta e riacciuffa il risultato al trentatreesimo con un rigore procurato trasformato da Saccardi al quinto gol consecutivo dopo le doppiette di Recanati e Cannara. Nella ripresa botta e risposta fra Bertolini e Mariani, ma le due conclusioni dal limite mancano il bersaglio grosso. Poi occasione ghiotta per Cesario che a tu per tu con Timperanza si fa respingere la conclusione dall'estremo difensore blues. Al quarto d'ora ci prova Pierangioli con un'insidiosa a punizione rasoterra che Biggeri devia in angolo. Un minuto dopo è ancora Saccardi a sfiorare la rete, ma il suo colpo di testa è deviato da Biggeri sulla traversa. Nel finale succede di tutto: a otto dal termine Bernardini con un incredibile colpo di tacco al volto su cross del solito Geroni riporta avanti i pisani. Poi lo Scandicci protesta per un netto fallo in area su Kernezo non rilevato né dal direttore di gara né dall'assistente. Infine, al primo minuto di recupero, arriva il gol del ko messo a segno da Mencagli su cross di Fiumalbi dalla destra.
LE INTERVISTE
Esordio da incorniciare per mister Bozzi : Esordio clamoroso, con una prima squadra in una categoria importante come questa. Esordio con una gara importante dei ragazzi che in avvio si sono trovati un po' in difficoltà, contratti e con troppa paura. Nel secondo tempo ci siamo scrollati di dosso questa paura e i fantasmi delle partite precedenti. Siamo andati meglio e abbiamo fatto una gara bella, giocando palla a terra e venendo premiati dal risultato finale. Nel secondo tempo Biggeri non ha rischiato niente se si eccettua la traversa colpita da Saccardi. Gli abbiamo fatti arrivare poco in area. Noi abbiamo riempito bene il campo e siamo riusciti a sfruttare bene le occasioni create. Un risultato importante, visti anche quelli delle dirette concorrenti che fa vedere a tutti che siamo vivi. Ed è questo quello che conta . L'aspetto che le è più piaciuto dei suoi ragazzi: La voglia di lottare e di ripartire dagli errori delle altre volte per cercare di non ripeterli. La difesa ha fatto una grande prova con un 2003 che ha fatto una prestazione importante, di qualità supportato da Bernardini e dagli esterni che hanno tenuto bene quando lo Scandicci muoveva palla sulle fasce andando in superiorità. Coronando con il gol dei due centrali: meglio di così la difesa non poteva andare. È stata una giornata perfetta anche con il colpo dello scorpione di Bernardini. Speriamo non sia un caso isolato. I ragazzi avevano bisogno di un'iniezione di fiducia così .
Autocritica lucida di mister Rigucci in sala stampa: Ho tanta delusione addosso. Deluso soprattutto da me stesso, perché se la squadra non ha risposto in campo come nelle precedenti partite la colpa è principalmente mia. Siamo abituati a fare una doccia calda e una fredda. Veniamo da una prestazione importante, am poi la volta dopo non riusciamo a ripeterla per un problema di mentalità della squadra che non riesce a mettere in campo quelle che al momento serve. È un nostro difetto che non riesco per ora a migliorare, quindi non si riesce neppure a dare continuità ai risultati. Peccato perché dopo le partite di Recanati e Cannara stavolta siamo stati la brutta copia di quelle gare. Poche idee, pochi tiri in porta. Non siamo andati bene quindi ci rimbocchiamo le maniche e continuiamo a lavorare sodo . La squadra, alla fine, è mancata più che altro di convinzione: Non siamo una squadra che può gestire la partita, dobbiamo andare sempre a duemila all'ora altrimenti duri fatica. Siamo andati sotto due volte su due palle inattive perché on riusciamo a stare lì con l'attenzione giusta. Poi il Cascina ha fatto la sua gara, non hanno rubato niente. La colpa è nostra senza trovare scuse o alibi. Dobbiamo ingoiare questo boccone amaro e andare avanti . Cosa salva della gara: Non abbiamo giocato poi neppure male, ma siamo stati poco cattivi e discontinui. A livello di gioco abbiamo faticato. Sicuramente la mancanza di Burato si è fatta sentire perché per noi è un'assenza importante. Però voglio guardare anche il bicchiere mezzo pieno: è rientrato Kernezo, Jukic sta meglio e Palermo ci potrà dare una mano importante da qui alla fine .
Occhio a questo Follonica Gavorrano. I maremmani ripartono con forza dalla trasferta di Foligno e ora sono a -8 dal primo posto. Parecchi punti, ma non troppi: la truppa di Bonura ci crede eccome, e non sbaglia più un colpo. Soprattutto mostra più lucidita rispetto a qualche settimana fa, quando aveva incassato gol in maniera superficiale e senza riuscire a reagire in maniera credibile. Ecco perché i tre punti in terra umbra potrebbero aver dato nuova linfa in ottica primo posto alla truppa biancorossoblù; ora crederci è lecito. La gara contro i falchetti parte contratta; i padroni di casa lottano per ottenere punti salvezza e hanno l'obbligo di approcciare con cattiveria al match. Nei primi venti minuti si registrano giusto un paio di occasioni per Bruni e Arduini; due conclusioni da fuori che non impensieriscono il portiere di casa. La squadra di Bonuta tesse con pazienza la propria tela e concede poco all'iniziativa locale: calcio piazzato di Lo Sicco, Bruni tenta la rovesciata ma manda largo. Poco male, perchè al 35' arriva il vantaggio maremmano: Lo Sicco spara e colpisce la traversa interna, sulla respinta si avventa Arduini che in tap-in porta in vantaggio i suoi gonfiando la rete. Il primo tempo viaggia via morbido per gli ospiti, sulle ali della tranquillità dopo averla sbloccata: si va all'intervallo sullo zero a uno. Nella ripresa c'è ancora spazio per una fiammata del Gavorrano; Mugelli calcia potente, ma centrale, e per il portiere dei falchetti non ci sono problemi. La prima vera fiammata di un Foligno apparso in difficoltà arriva 60': Miccio si fa trovare pronto in area e calcia angolato, ma Ombra compie uno splendido intervento e mette in corner con uno straordinario tuffo. Due minuti dopo il Gavorrano avrebbe l'opportunità per chiuderla: Liurni riceve e si accentra, prima di provare la soluzione verso la porta che però viene facilmente controllata da Falzano. Gol sbagliato, gol subito; al 66' Amadio, subentrato nel Foligno, si fa trovare pronto a centroarea per battere a rete dopo un'azione confusa e sorprende la difesa ospite. Clamoroso uno a uno. Il Follonica Gavorrano viene di nuovo sorpreso, ma non allenta la propria presa sul match e nemmeno pochi minuti dopo beneficia di un altro episodio; Chiavazzo atterra Bruni in area locale ed è calcio di rigore. Dal dischetto Lo sicco non ha esitazioni contro Falzano e riporta in vantaggio i suoi. Tutto sotto controllo, insomma; per gli ospiti arriva anche il terzo gol in chiusura con Fontana, rapidissimo a mettere dentro dopo un'azione confusa e un batti e ribatti in area umbra. Tre a uno, ghiaccio sulla partita: il Follonica Gavorrano torna a vincere e spaventa le due di testa, che dovranno ancora considerare i maremmani se vorranno provare a vincere il campionato. Il Foligno dura troppo poco per provare a mettere concretamente in difficoltà l'avversario. Che si prende i tre punti e torna in terra toscana col sorriso.