Incredibile, ma meritatissima vittoria della capolista, che nonostante la doppia inferiorità numerica maturata nei primi 10 minuti (compreso quella del bomber Buhne), pur giocando 80 minuti in 9 contro 11, rifila un secco 2-0 alla squadra di casa. La formazione di Ottati ha oltre alla nota sterilità offensiva palesato una mancanza di idee e trame di gioco efficaci, oltre a una preoccupante condizione fisica. Nessuno ha di fatto notato l'inferiorità numerica degli ospiti, tanto correvano i ragazzi di San Miniato, lottando su ogni pallone. La compagine di San Donnino dovrà ritrovare quello spirito di squadra e voglia di lottare, caratteristiche che negli anni sono risultate determinanti per mantenere la categoria regionale. Difficile fare la cronaca di un match che si era messo nel modo migliore per i padroni di casa. Il risultato finale pareva avere un esito definito e servito su un piatto di platino, visto l'andamento della prima parte di gara, ma alla fine la squadra locale non è riuscita quasi mai a impensierire il portiere ospite. Finisce il primo tempo 0-0. Si attende la reazione dell'Esperia e invece al 50', su un rilancio affrettato di Paggetti dal limite ecco il gran tiro di Perretta che s'infila all'incrocio dei pali, 0-1. Mancano 40 minuti e ci si attende ancora di più la reazione dei padroni di casa, ma il gol paralizza l'Esperia che di fatto non costruisce azioni pericolose, anzi su una punizione dal limite Perretta coglie in pieno la traversa al 65'. Poi sull'ennesima ripartenza degli ospiti ecco arrivare anche il raddoppio di Bartoli che in diagonale trafigge l'incolpevole Colzi (76'). Cala il sipario sul Tesi, finisce 2-0 per il San Miniato che festeggia l'impresa, nello scoramento generale della squadra di casa, con i sostenitori locali increduli. Detto della prova insufficiente dei locali, di contro il San Miniato può registrare negli annali una prestazione che rimarrà storica e difficilmente ripetibile, resa possibile con impegno e attaccamento alla maglia, la squadra di Cardellicchio lotterà per la vittoria finale sino al termine.
Calciatoripiù: Guerra (San Miniato) su tutti, ha fatto reparto da solo nella cornice di una prova di squadra superlativa.
Chi guarda il tabellino può reagire in due modi: è stata una guerra, oppure l'arbitro ci ha capito molto poco. Ecco: vada per la seconda. Ok, è un derby; e ok, ora i punti sembrano contare ancora di più; ma che Galcianese e Coiano Santa Lucia (0-1 il finale, decide Mocali a inizio ripresa) finiscano nove contro nove ha molto poco senso. Il primo episodio controverso si registra al 10', minuto nel quale finisce la gara di Oliverio che mentre tenta di tenere il passo di Perna scattato verso la porta si vede rimbalzare il pallone tra spalla e braccio: per l'arbitro è mano, e passi, ed espulsione per dogso, e non può passare. (Ripassino regolamentare. Sono quattro i criteri con cui s'identifica una chiara occasione da rete: direzione dell'azione; distanza dalla porta; presenza di altri avversari in zona; possesso del pallone. Qui evidentemente ne manca uno. Fine del ripassino regolamentare). Il Coiano Santa Lucia resta in inferiorità numerica al 10' e il tema tattico inevitabilmente cambia: tanti i lanci da trequarti a trequarti, tanti i calci d'angolo per entrambe le squadre, poche le azioni palla a terra, ancora meno le occasioni da rete. Alla mezz'ora la Galcianese prova a pungere con Tartoni e D'Ambrosio, imprecisi sottoporta: Mardale si salva. Il primo tempo si chiude qui e lascia spazio a una ripresa differente per poco se non per quello che fa la differenza: corre il 57' quando Llana condisce la fuga verticale con un dribbling e lo scarico laterale per Mocali che di prima batte Cafissi. Poi continuano a piovere espulsioni: la gara di Porro, entrato nella ripresa, dura all'incirca quando quella di Oliverio, due ammonizioni rapide e Coiano in nove. Poi si torna rapidamente in parità numerica: fuori anche D'Ambrosio (altra doppia ammonizione) e Corti per un fallo a centrocampo. In nove contro nove è forse comunque uno sport, ma sicuramente non calcio: negli 8' di recupero la Galcianese prova a rendersi pericolosa in mischia ma non sfonda, il Coiano Santa Lucia porta in fondo una partita assurda. E improvvisamente la classifica scintilla.
Calciatoripiù: Manetti, Cirri (Galcianese), Pecoraro, Bertini (Coiano Santa Lucia).
Non c'erano cartelli a indicarlo, così il crollo arriva dietro la curva che sembrava più sicura: il Monsummano cade in casa contro il Poggio a Caiano che conquista tre punti ottimi per staccare Atletico Esperia, Galcianese e Mezzana immerse nella battaglia per non retrocedere. Non è malaccio però l'avvio biancoamaranto, contrassegnato dall'incornata di Izouhar sul cross di Scannerini (pallone a lato) e dal diagonale dello stesso Scannerini cui Ferrante si oppone in angolo. Ma passato un quarto d'ora di fuoco il Poggio a Caiano non rischia più niente e, fatte le prove del vantaggio con Vurro e Romeo Marchetti (attento Ciottoli), passa all'ultima azione del primo tempo. Chiamato da Baroni ad alimentare la manovra davanti all'area, Palandri perde il pallone sul pressing di Calabrese e lo trattiene per evitare che vada in porta. Ma gli va male lo stesso: la punizione di Calabrese è una sentenza, pallone dietro la barriera e accanto al palo dove Ciottoli nulla può. Poi il gong, l'intervallo e la ripresa nella quale il Monsummano è evanescente: l'unico pericolo abbozzato si riassume nel tiro di Barone ben controllato da Ferrante. Fa invece una partita ben diversa il Poggio a Caiano che coglie una traversa con Nugoli, elevazione quasi perfetta su calcio d'angolo, e poi raddoppia: Romeo Marchetti imbastisce una ripartenza due contro zero e dopo uno scatto lungo quaranta metri attende la prima mossa di Ciottoli per servire Vurro, rapido nell'appoggiare nella porta vuota. Resta il tempo per un palo sul diagonale di Romeo Marchetti e l'esultanza del Poggio a Caiano che in attesa di completare la gara col Montecatini tiene una perfetta media salvezza. Calciatorepiù: Romeo Marchetti (Poggio a Caiano).
Non molla mai, ma mai mai mai, però a questi livelli non sempre basta: cadendo sul campo del Pescia che si sgancia dalle zone brutte, il Mezzana resta abbarbicato all'ultimo posto cui la condanna l'unica vittoria ottenuta nell'intero girone d'andata. Il 5-1 con cui si chiude il 2021 è forse pena troppo eccessiva, ma quando si concede troppo agli avversari ci sta di beccare passivi abbondanti; forse invece che una il Mezzana avrebbe potuto segnare due o tre reti, ma sarebbe cambiato poco. L'incontro si sblocca infatti già al 4' quando D'Acunti manda in profondità Ferraro che controlla e batte Londi. La reazione del Mezzana tarda, il Pescia non rischia niente e al 20' raddoppia con A. Miggiano che raccoglie il filtrante di Del Magro e insacca accanto al palo. Poi improvvisamente la gara si riapre: sporcato da una deviazione di schiena, il tiro di Santi diventa un assist per Carretta che sottoporta dimezza le distanze. Vedendo d'un tratto schiudersi le vie della rimonta, il Mezzana si lancia all'attacco e prima della pausa segna il pari con Santi: tutto vano però, Arcioni annulla per il fuorigioco di Lazzarelli. E mentre il Mezzana è sbilanciato il Pescia lo punisce ancora: la ripartenza di D'Acunti (3-1) è poco meno che una condanna definitiva. Perché arrivi l'ultimo bollo bisogna attendere la ripresa, nella quale il Pescia segna altre due reti; sull'azione che precede il 4-1 però il Mezzana sfiora il 3-2 con la percussione centrale di De Martino. Il tiro senza esito lascia poi spazio al rinvio di Guidotti che innesca la ripartenza vincente di Doretti: gol e gara finita. Molaro prova in tutti i modi a riaprirla ma sbatte prima sulla traversa e poi sul palo; così il Pescia resta saldamente avanti e nel recupero dilaga con la fuga di Pasotti. Per Martini è una buona notizia in più: se la panchina gli dà mano così tanto, il girone di ritorno si promette meno complicato.
Calciatoripiù: Del Magro (Pescia), Maremmi, Santi, Carretta, De Martino (Mezzana).
Basta una rete per restare lassù: nell'attesa di capire chi sarà campione d'inverno, il gioco di rinvii e recuperi rende stortissima la classifica, il Montecatini rompe la resistenza del Quarrata Olimpia grazie all'ennesimo jolly pescato da Lucherini a gara in corso e resta abbracciato al San Miniato Basso. Nel primo tempo succede molto poco, il rombo ospite neutralizza il 4-4-2 biancoceleste: si fatica a registrare vere occasioni tra cui entra giusto il tiro di Ortu ben controllato da Vegni. Una sola la proiezione offensiva dell'Olimpia: il traversone di Ferroni attraversa tutta l'area locale senza che nessuno riesca a intervenire. Troppo poco per pensare a un risultato diverso dallo 0-0 all'intervallo. Nella ripresa si cambia spartito, perché Lucherini ritocca schema e interpreti e il Montecatini finalmente si scioglie. L'antipasto del vantaggio lo servono prima Hysaj, palo su angolo, poi S. Benvenuti, traversa sul tiro al volo a chiudere un inserimento quasi perfetto, infine Salani che si vede annullare l'1-0: vicinissimo, Fedi segnala che sul penultimo dribbling il pallone è uscito dal terreno di gioco. Ma il vantaggio è maturo e prende forma a metà ripresa quando Meucci dialoga a destra con Sembranti e dopo esser sbattuto sul colpo d'ala di Vegni lo supera sulla ribattuta. Trovato il vantaggio il Montecatini non rischia più niente se non alla fine dell'estenuante recupero: Santi respinge la punizione di Niccolai, i tre punti restano nel caveau. Calciatorepiù. S. Benvenuti (Vald.Montecatini).