Audace Galluzzo-Rondinella Marzocco 1-4
ARBITRO: Tommaso Bulletti di Pistoia
RETI: 15' rig. Renna, 20' Renna, 35' Marrani, 70' Amoddio, 75' Barletti
La Rondine si conferma la squadra più in forma di questo primo scorcio di 2022 e va a prendersi i tre punti nello scontro in casa del Galluzzo per salire ancora in classifica. L'anticipo del sabato proietta i biancorossi ai piani altissimi di graduatoria: quella di Francini è al momento la new entry per la corsa al primo posto, una pretendente serissima per la vittoria finale. Montespertoli e Dicomano devono considerarsi avvisate. Ed è avvisato anche il malcapitato Galluzzo, ormai sprofondato ai bassifondi di classifica con soli cinque punti, a poche lunghezze dalla matematica certezza del verdetto retrocessione. I gialloblù rimangono in partita e non offrono nemmeno una brutta prestazione, ma (un po' come accaduto spesso durante questa maledetta stagione) faticano a mantenere la lucidità chiave e pagano gli episodi contro un avversario oggettivamente più dotato sul piano tecnico. La gara si sblocca dopo sette minuti: Amoddio scappa in area di rigore e viene atterrato da un difensore locale: per il signor Bulletti ci sono tutti gli estremi per il penalty. Dal dischetto lo specialista Renna non si fa ipnotizzare e fa 0-1. Il binario chiave della partita è quello mancino: Amoddio è letteralmente incontenibile sulla sua fascia e da quella parte transitano tutte le azioni pericolose della Rondine. Infatti al 18' l'ex Grassina penetra nuovamente e offre un invito a cena a Renna che si inserisce coi tempi giusti e salta secco il portiere di casa, infilando poi a porta sguarnita il raddoppio biancorosso. Nonostante lo shock per il doppio svantaggio, i padroni di casa avrebbero comunque l'occasione per riaprirla già al 20': Maresca commette un ingenuo fallo di mano nella propria area di rigore e il signor Bulletti concede il secondo penalty di giornata, stavolta a favore del Galluzzo. Dal dischetto però Marrani non è sufficientemente preciso e Pecorai para, salvando il due a zero. O meglio, salvandolo per altri cinque minuti, perché al 25' Marrani non ripropone la soluzione imprecisa dagli undici metri e stavolta si fa trovare pronto a ribadire in rete dopo un cattivo disimpegno della retroguardia ospite: stavolta sì, è 1-2. Riaperta: il team di casa prova ad alzare il ritmo alla ricerca del pari già prima dell'intervallo, ma il punteggio non cambia fino al riposo. Nella ripresa la girandola di cambi vede subentrare Barletti nella Rondinella a spostare gli equilibri in favore degli ospiti: il nuovo entrato è abile incursore tra le maglie di una retroguardia, quella gialloblù, che appare stanca e poco lucida. Ottimo pallone il suo per Amoddio che, al 68', corona una prestazione da MVP con il timbro personale sul match, una zampata su cui Luconi può poco o niente: uno a tre. E' la stoccata che di fatto risolve in definitiva la partita a favore del team di Francini: Cragno conduce un preciso contropiede e serve l'accorrente Barletti che timbra il poker e si toglie la soddisfazione di mettere a referto un gol e un assist da subentrato. Poi cala il sipario, e la Rondinella può festeggiare ancora. Ennesima vittoria per i biancorossi, guanto di sfida ufficialmente lanciato a Montespertoli, Dicomano e chiunque vorrà inserirsi nella lotta al vertice.
Lanciotto Campi-A.g. Dicomano 2-0
ARBITRO: Luca Rosini di Livorno
RETI: 32' Verdi, 35' Ascolese
LANCIOTTO CAMPI
CARNEVALI: 6+ Non è chiamato a sfoggiare interventi di particolare difficoltà: acquista progressivamente sicurezza ed è decisamente bravo nelle uscite aeree.
LOMBARDI: 6+ In marcatura su Fedi, concede solo briciole al pericoloso avversario, disputando una gara molto accorta.
ESPOSITO GORETTI: 6,5 Jack lascia sempre la sua impronta sulla gara: bene in marcatura e incisivo nelle proiezioni offensive.
ARAGONI: 5,5 Paga a caro prezzo un'ingenuità che, a quel punto poteva costare cara ai suoi. Oppure conosceva la teoria di Liedholm e, in quel senso, si è sacrificato per la squadra?
BALLERINI: 6,5 Qualche piccola sbavatura all'inizio, cancellata da una prova gagliarda e di grande spessore nel cuore della difesa.
BERTOLI: 6,5 Chiude bene in diverse circostanza e, nel secondo tempo trasforma un recupero difensivo in una travolgente percussione per vie centrali.
CECCHI: 6,5 Con la squadra in dieci fa letteralmente reparto da solo: sgroppate, assist e conclusioni, mette in mostra tutto il suo bagaglio tecnico. Classe 2001, cresce di partita in partita.
(75' Bini: sv.; 79' Venturi: sv).
BONCIANI: 7,5 Il migliore in campo: là in mezzo è un leone indomabile che contrasta e si propone con tempi giusti in fase offensiva
(87' Scarlini: sv).
FATHOU: 7 Gioca prevalentemente largo a sinistra nella linea di centrocampo: funambolico, quando si accende non lo prendono mai. Il secondo tempo è da incorniciare
(93' Afelba: sv).
VERDI: 7 Prestazione encomiabile di un giocatore di classe pura, ma anche capace di tirare fuori la spada e non solo il fioretto. Si guadagna il calcio di rigore e lo trasforma impeccabilmente.
ASCOLESE: 7 Partita di sostanza: corre, dialoga, conclude a rete, in maniera perfetta, un contropiede avviato da Cecchi. Per la sua generosità Beppino è ormai una bandiera della squadra.
A.G.DICOMANO
MAIONCHI: 6,5 Non può fare niente sui gol, ma per il resto si oppone con bravura in diverse circostanze, impedendo evitando ai suoi un passivo più pesante.
OLIVIERI: 6 Mette in campo tanta grinta, ma mostra anche tante imprecisioni soprattutto quando va in appoggio in avanti.
BONAVITA: 5,5 In difficoltà quando il Lanciotto costruisce dalla sua parte: Ascolese, poi, è un brutto cliente per un difensore
(84' Cosi: sv).
MEACCI: 6- Giocatore di grande esperienza, va però in difficoltà quando i ritmi assumono toni vertiginosi, come in questa partita.
MAZZINI: 5,5 Si fa infilare in velocità dalle punte locali che non offrono troppi punti di riferimento.
FARSI: 5,5 Gioca interno di centrocampo senza lasciare tracce particolarmente evidenti della propria presenza (
70' Terruso: 5,5 Gioca uno spezzone di gara in maniera anonima).
FEDI: 6- Mostra qualche guizzo soprattutto all'inizio, poi si confonde nel grigiore generale.
LEO: 5,5 Giocatore navigato, è arrivato da poco per fare il regista a centrocampo, ma anche lui deve fare impietosamente i conti con la carta d'identità
ZENI: 6- Il bomber rimane all'asciutto: qualche guizzo, ma manca la zampata vincente in area di rigore.
TOZZI: 6 Generoso, si impegna e corre molto, ma è anche piuttosto impreciso soprattutto nelle conclusioni da calcio piazzato.
TOGNELLI: 6- Scuola Sestese, gioca a destra nel tridente offensivo e, pur mostrando qualche buona iniziativa, non incide più di tanto
(65' Paggetti: 5,5 Non si eleva dal grigiore).
ARBITRO
ROSINI di LIVORNO: 6 Inflessibile nell'espulsione di Aragoni dopo otto minuti, usa poco i cartellini quando la gara si accende. Comunque non commette errori gravi nelle decisioni più importanti ed è ben supportato dai due assistenti.
Aveva proprio ragione il buon Niels Liedholm (ma quanti lo conoscono?). Guardando la vittoria netta nel risultato del Lanciotto Campi sull'Alleanza Giovanile Dicomano tornano alla mente le parole del leggendario Barone : si gioca meglio in 10 contro 11 . Lui motivava questo apparente paradosso affidandosi a concetti di Psicologia: la squadra in superiorità numerica si rilassa e l'altra ne approfitta per sfruttare i maggiori spazi in contropiede. Quanto tutto questo sia accaduto al Ballerini di Campi Bisenzio lo troverete nella cronaca dettagliata dell'incontro. Quando dopo l'espulsione di Aragoni, all'8', si pensava ad una gara in discesa per gli ospiti, sono sbucati dieci leoni in maglia rossoblù, che hanno preso a pallate , come si usa dire oggi, una squadra senza idee, impegnata a ruminare calcio a basso ritmo e a subire micidiali ripartenze. Una volta andato in doppio vantaggio, la vittoria del Lanciotto non è mai stata seriamente in discussione. Le pagelle di padroni di casa sono la conseguenza di prestazioni di notevole spessore da parte della squadra. Con la sola (purtroppo) eccezione di Aragoni, al quale (comunque) l'ex allenatore di Roma, Milan e Fiorentina (per citarne solo alcune) avrebbe bonariamente perdonato. Fa freddo al Comunale di Campi e, in panchina e in tribuna si fa sfoggio di coperte a protezione degli arti inferiori. Il Lanciotto si schiera con un 4-4-2, mentre il Dicomano opta per un classico 4-3-3. Tra i padroni di casa, rispetto alla vittoriosa trasferta di Calenzano rientra Bonciani e Lombardi arretra sulla linea difensiva a destra, preferito a Biagioni. Tra gli ospiti rientra Leo, ma si evidenziano assenze pesanti nel reparto di centrocampo, come quelle di Fedele, Pierattini e Vallaj. Il Lanciotto parte più deciso degli avversari, ma senza farsi pericoloso in avanti. Episodio cardine all'8': Aragoni superato da Zeni, sul limite dell'area, lo afferra per la maglia da dietro e lo atterra. L'arbitro decide per il rosso diretto e la sua decisione lascia qualche perplessità perché sembra di vedere due difensori locali posizionati oltre la palla e nella possibilità di intervenire. Il conseguente calcio di punizione di Tozzi si infrange contro la barriera. Al 9' Fedi calcia da sinistra, Carnevali non trattiene e Zeni, contrastato da Ballerini, non trova lo specchio della porta. Ancora, un minuto dopo, Fedi sfrutta un pallone prolungato indietro involontariamente da Ballerini e, da sinistra, impegna Carnevali in una parata a terra. Il Lanciotto in dieci passa ad un 4-4-1, arretrando Ascolese e lasciando in avanti il solo Cecchi. L'avviso che il Lanciotto è ben presente sul terreno di gioco si ha al 14', quando Esposito Goretti lascia partire un diagonale che sibila, a mezza altezza, a poca distanza dal palo, alla sinistra di Maionchi. La partita si apre a momenti di nervosismo e l'arbitro cerca di tenere bassi i toni. Al 26' Bonciani imbecca Fathou e Maionchi si esibisce in volo plastico per deviare in calcio d'angolo il pallone indirizzato a mezza altezza verso il palo, alla destra del portiere. E poi, dopo altre punture di spillo dei locali, arriva la svolta che sposta la bilancia dalla parte dei padroni di casa. Al 33' Tozzi mette giù Verdi in prossimità della linea di fondo, sulla sinistra dell'area. L'arbitro indica senza esitazioni il dischetto e lo stesso Verdi realizza dagli undici metri, mandando la palla in rete, alla destra del portiere, vanamente proteso in tuffo dall'altra parte. Passano appena tre minuti e Cecchi lancia centralmente Ascolese, che si presenta solo davanti al portiere e lo batte con un pallonetto ben calibrato. Il Dicomano appare impotente ad abbozzare una parvenza di reazione: manovra lentamente con l'impostazione dalle retrovie e non trova praticamente varchi nella retroguardia locale, ben assestata dopo qualche sbavatura iniziale. All'inizio del secondo tempo gli ospiti paiono scuotersi: cross di Olivieri da destra e deviazione di testa dell'avanzato Meacci, con risposta sicura di Carnevali. Ma il Lanciotto ribatte colpo su colpo: Maionchi neutralizza una conclusione di Cecchi, innescato da Ascolese. Poco dopo si accende una confusa mischia in area locale, ma tutto si risolve in un nulla di fatto. Anche in questo caso la replica del Lanciotto è immediata e graffiante: gran lavoro di Fathou e appoggio per la conclusione di Bonciani dal limite, contenuta a terra da Maionchi. Ancora, al 18', un diagonale di Ascolese è parato senza difficoltà dal portiere ospite. Il Dicomano non riesce a cambiare ritmo e non trova sbocchi alle sue involute manovre. Le poche conclusioni sono addirittura inguardabili, come quella di Zeni al 30', che sembra più degna di un calcio piazzato del rugby che di una partita di calcio. Al 76' Maionchi salva a piedi uniti, su una rasoiata bassa di Verdi. Si infortuna poco dopo il nuovo entrato Bini, che viene portato negli spogliatoi a braccia e accompagnato per opportuni controlli in ospedale da un'ambulanza. Le prime informazioni sono confortanti e non dovrebbe trattarsi di niente di serio: al suo posto entra Venturi. Gli ospiti tentano ancora qualcosa con Zeni (diagonale fuori all'82' e con Fedi subito dopo: Carnevali si oppone con i piedi e respinge. All'88' Ascolese, dalla linea laterale a destra, indirizza a rete, ma Maionchi non si fa sorprendere: si inarca e devia con una mano l'insidioso pallone. Nel lungo recupero si vedono solo i locali, con gli ospiti ormai rassegnati. Al 92' Verdi lancia Ascolese che viene ipnotizzato dal portiere, riprende lo stesso Verdi che si vede deviare la conclusione ravvicinata da un attento Maionchi. E infine, al 94', Venturi fa viaggiare Afelba, appena entrato, che conclude dal limite: sembra gol, ma è solo un'illusione ottica, perché il pallone scuote l'esterno della rete, alla destra del portiere. E' festa grande per un Lanciotto che, contro le prime della classe, offre sempre prestazioni di rilievo. I campigiani adesso sono, insieme al Calenzano, a due punti dalla zona play-off: sognare non costa nulla.
Enrico Badii