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Allievi Regionali GIR.Elite - Giornata n. 13

Forcoli Valdera-Maliseti Seano 1-2

RETI: Lici, Mencarelli, Mencarelli
FORCOLI VALDERA: Cammilli, Nannetti, Morelli, Zaccheo, El Ouardi, Altini, Maccianti, Bartoli, Lici, Fogli, Karaj. A disp.: Perini, Banducci, Manetti, Farkas, Favarin, Kadiqi, Vannini, Guerrieri, Balatresi. All.: Leonardo Giuntini.
MALISETI SEANO: Todaro, Bartolozzi, Lombardi, Piombanti, Taglioli, Donnini, Varago, Ciaschi, Mencarelli, Palumbo, Simoni. A disp.: Lazzeri, Bardazzi, Montefusco, Guaspari, Bozzoni, Avallone, Verzicco. All.: Marco Nerozzi.
ARBITRO: Omar Abdulkadir Mohamed di Empoli
RETI: Mencarelli 2, Lici.



Sentir parlare di retrocessione ormai certa fa sorridere, all'ultimo fischio manca ancora più di un girone; certo però che se non si scuote il Forcoli troverà complesso uscire da una situazione oggettivamente orribile. In casa contro il Maliseti arriva l'undicesima sconfitta in dodici gare; e la distanza dal sestultimo posto sale a dodici punti. È decisamente diverso invece l'umore degli avversari, anche loro immersi in zona retrocessione ma capaci di intuire quantomeno la rotta da seguire: l'Atletico Lucca è agganciato, il Monteriggioni no ma come Mazzola e Pro Livorno deve ancora stare fermo un turno. Il Maliseti parte forte e passa avanti a metà del primo tempo: la verticalizzazione di Ciaschi premia il taglio di Mencarelli che scattato sul filo del fuorigioco (oltre per la difesa, non per l'arbitro che peraltro ha diretto con buon piglio) punta Cammilli e lo supera in diagonale. Di nuovo in svantaggio, pessima abitudine di quest'autunno, il Forcoli non reagisce e subisce anche lo 0-2: lo segna di nuovo Mencarelli che interviene di testa sulla punizione di Lombardi spizzata da Ciaschi e disegna un pallonetto imprendibile per Cammilli. In sostanza il primo tempo si risolve qui: il Forcoli non crea occasioni da rete, il Maliseti una sola nella quale Ciaschi non riesce a spingere in porta un angolo carico d'effetto. Neppure l'intervallo riesce a cambiare l'inerzia della partita; senza neppure troppa fatica, per una ventina di minuti il Maliseti continua ad attaccare e costruisce due opportunità per il tris: capitano entrambe sui piedi di Palumbo che prima coglie Cammilli da tre metri scarsi e poi con un controllo infelice vanifica un contropiede tre contro uno. E puntualmente il Maliseti paga gli errori sottoporta: Todaro chiama il pallone ma non lo trattiene, la successiva serie di rimpalli premia Lici che accompagna in porta un pallone probabilmente già destinato a entrarci. Rivitalizzato dalla rete che dimezza lo svantaggio, il Forcoli prova a spedire qualche lancio velenoso nell'area avversaria; il Maliseti comincia a tremare ma si salva senza troppo affanno, lucido nel gestire la gara nel momento di maggior difficoltà.
Calciatoripiù
: autore della doppietta decisiva e anima dell'attacco, Mencarelli è costantemente cercato dalle verticalizzazioni dei compagni; nella seconda parte di gara gli dà mano Verzicco (Maliseti Seano), classe 2007 protagonista di un esordio positivo: Nerozzi auspica che sia di buon auspicio in vista della seconda parte del torneo.
Sporting Cecina-Monteriggioni 0-1

RETI: Cirillo
SPORTING CECINA: Sozzi, Massei, Maccari, Fabbris, Cozzatelli, Cionini, Geri, Moroni, Piazza, Verucci, Dikaj. A disp.: Fiumalbi, Carbone, Desideri, Hasibra, Pozzobon, Lischi, Borghesi, Agostini. All.: David Tarquini.
MONTERIGGIONI: Minucci, Mori, Pacciani, Sabatino, Bari, Guarino, Ljevica, Manenti, Gangi, Cirillo, Martinez. A disp.: Piliu, Scagnetti, Bacciottini, Seroni, Tognazzi, Sangermano. All.: Federico Martini.
ARBITRO: Ogliormino di Piombino.
RETI: 18' Cirillo.



La conferma dopo i segnali di ripresa delle ultime uscite: il Monteriggioni è tornato ed è pronto a risalire posizioni in classifica grazie alla cura Martini. I senesi tornano da Cecina con tre punti pesantissimi ma ottenuti mettendo in campo tanta ‘garra' e determinazione su uno dei campi più difficili del girone. Il gol che decide l'incontro arriva dopo un primo quarto d'ora senza grossi sussulti e con le due compagini impegnate a fronteggiarsi a metà campo. Poi, al 18' la svolta: lancio perfetto dalle retrovie per Cirillo, che sbuca fra le maglie della distratta difesa dello Sporting e, dopo aver saltato l'ultimo difendente, trafigge Sozzi con una conclusione forte e angolata per l'1-0 ospite. Dopo la scossa di Cirillo, la partita torna sui binari dell'equilibrio con il rilevante dettaglio che ora i padroni di casa sono costretti ad inseguire. Messaggio recepito da Verucci e compagni, che prendono in mano il pallino del gioco costringendo gli ospiti nella loro metà campo. L'errore della banda Tarquini è semmai quello di non riuscire a tradurre in occasioni concreta la supremazia territoriale. Non a caso il tabellino dice 0-1 alla fine dei primi 45'. Consapevoli dell'importanza di fare punti per non perdere contatto dai piani alti della classifica i livornesi si riversano subito in avanti nel tentativo di rimettere i conti in parità. Di Di Piazza e Dikaj le occasioni migliori nei primi minuti della ripresa, poi, però anche il Monteriggioni torna a farsi minaccioso in avanti, sfruttando le praterie concesse dai locali e sfiorando il 2-0 al 55' con il solito Cirillo, murato da un provvidenziale intervento di Sozzi. Col passare dei minuti la spinta dello Sporting Cecina tende ad affievolirsi e per il Monteriggioni diventa più semplice amministrare il vantaggio e - perché no - tentare di chiuderla anticipatamente. Ci prova al 75' Guarino, ma il suo bolide dalla distanza si stampa in pieno sulla traversa. Sul ribaltamento di fronte è Verucci a tentare la soluzione individuale ma anche in questo caso manca la mira. Lo Sporting Cecina ci prova fino in fondo ma la difesa del Monteriggioni si dimostra invalicabile mantenendo il prezioso vantaggio fino al triplice fischio finale.
Calciatoripiù
: nello Sporting Cecina si salva Verucci , mentre nel Monteriggioni Cirillo merita un elogio per il gol decisivo, ma la difesa dei senesi - con Guarino in testa - è stata semplicemente perfetta.
Arezzo-Lastrigiana 2-0

AREZZO: Bollella, Innocentini (65' Vivoli), Menchetti, Benettini (85' Carta), Aiello (17) (60' Bracciali), Castaldo, Celli (70' Montanari), Musotti (65' Nacchia), Gulisano (75' Lazzeri), Verdini, Ferretti. A disp.: Strangis, Emanuele . All.: Violetti Alessandro
RETI: Benettini, Ferretti
AREZZO: Bollella, Innocentini, Menchetti, Benettini, Aiello, Castaldo, Celli, Musotti, Gulisano, Verdini, Ferretti. A disp.: Strangis, Vivoli, Nacchia, Carta, Montanari, Lazzeri, Bracciali, Emanuele. All.: Alessandro Violetti.
LASTRIGIANA: Cocchi, Corrado, Biagioni, Bonaiuti, Stefanacci, De Pascalis, F. Becagli, B. Becagli, Guerra, Fontani, Olivieri. A disp.: Carfora, Casini, Mantovelli, Licciardello, Finelli, Vignolini, Firenzuoli, Amasna, Romani. All.: Davide Guasti.
ARBITRO: Carnevali di Prato
RETI: 30' Benettini, 35' Ferretti.



S'era visto a Soffiano che male non sta, e s'era visto che bastava serrare qualche vite dietro perché s'allontanasse dal bordo del vulcano: evidentemente in settimana Violetti ha trovato il cacciavite giusto, perché per la prima volta da fine ottobre l'Arezzo non subisce reti; è innanzitutto qui che costruisce la vittoria (2-0) sulla Lastrigiana, punita per l'approccio stranamente sbagliato. L'avvio sorride infatti all'Arezzo che manovra bene, costruisce una palla-gol intorno a metà frazione (palo di Celli) e passa alla mezz'ora: Cocchi si fa tradire dal rimbalzo che accompagna in porta il tiro di Benettini da trentacinque metri abbondanti. La Lastrigiana non reagisce allo svantaggio e dopo cinque minuti lo vede raddoppiare: il doppio liscio di Corrado e Fontani sull'angolo diabolico di Ferretti vale infatti il 2-0 su cui si chiude il primo tempo. Guasti usa l'intervallo per rimescolare un po' il mazzo e si gioca subito Amasna, Licciardello e Mantovelli: Amasna no, ma gli altri due entrano subito in partita aumentando il ritmo e regalano un po' di brio a una manovra fin lì sonnacchiosa, ma di occasioni se ne vedono poche; la migliore anzi la costruisce di nuovo l'Arezzo che raddoppia il conto dei pali con la stoccata di Gulisano. Solo nel finale la Lastrigiana costruisce un'opportunità per riaprire la partita: Guerra riesce a scartare Bollella, ma poi non centra i pali incustoditi. La giocata è specchio e sintesi della partita della Lastrigiana: impossibile pensare di venir via con qualcosa di concreto. Calciatorepiù : solido in copertura e prezioso in sovrapposizione: della corsia mancina Menchetti (Arezzo) è padrone assoluto.
Capezzano Pianore-Prolivorno Sorgenti 1-2

RETI: Campera, Fermi, Fermi
CAPEZZANO PIANORE: Gazzoli, Lari T., Lari F., Bertuccelli, Bertola, Tofanelli, Riad, Bartalini, Steffich, Campera, Mattioli. A disp.: Giannecchini, Giorgi, Battisti, Gerini, Rossi, Pighini, Casolare, Ganovelli. All.: Marco Maffei.
PRO LIVORNO SORGENTI: Calloni, Avola, Lupi, Difonzo, Grechi, Orsini, Mancino, Arigoni, Fermi, Botta, Borgi. A disp.: Molinari, Sovran, Fabbri, Quaglia, Attanasio, En Kniri. All.: Andrea Domenici.
ARBITRO: Bolognesi di Pontedera.
RETI: 10', 37' Fermi, 69' Campera.



Risultato a sorpresa in quel di Capezzano, dove la Pro Livorno Sorgenti fa saltare il banco in casa della terza in classifica sovvertendo i pronostici della vigilia. Il blitz dei labronici in casa della banda Maffei è firmato dalla doppietta di un super Fermi. La partita inizia subito su ritmi forsennati. La prima sortita offensiva è di marca Capezzano, che al 3' va al tiro con Mattioli che da fuori area non inquadra lo specchio della porta per questione di centimetri. L'inizio incoraggiante dei versiliesi fa presto spazio alla prima sorpresa di giornata. Al primo affondo in attacco - siamo intorno al 10' - la Pro Livorno passa in vantaggio grazie alla prodezza da cineteca di Fermi, che con un sinistro al volo supera Gazzoli strappando gli applausi dei propri sostenitori. A suonare la carica in casa Capezzano è Steffich, che al 18' si divora il gol del pareggio a tu per tu con Calloni, bravissimo a murare la conclusione del numero 9 di casa. La Pro Livorno, però, torna a farsi minacciosa al 24' quando, su un tracciante in profondità, Fermi scatta sul filo del fuorigioco venendo anticipato in extremis dall'uscita provvidenziale di Gazzoli. I ragazzi di Domenici prendono coraggio e al 32' sfiorano addirittura il raddoppio con Borgi, che tenta la soluzione da fuori spedendo di un niente a lato. Il gol dello 0-2 però è nell'aria e arriva puntuale al 37': è sempre Fermi a trovare la via del gol con un diagonale perfetto su cui Gazzoli non riesce ad opporsi. Secondo acuto del bomber livornese e ospiti che vanno al riposo su un clamoroso doppio vantaggio. Con due gol da recuperare, nella ripresa il Capezzano tenta il tutto per tutto, riversandosi in attacco a pieno organico fin dalle prima battute. Il primo acuto della ripresa è però dei livornesi con una punizione di Botta che sorvola di poco la traversa. Al 57' la replica del Capezzano: imbeccato da Campera, Steffich si presenta solo in area non riuscendo però ad agganciare la sfera e favorendo l'uscita di Calloni. Campera sveste i panni di uomo assist e al 66' ci prova con un'azione in solitaria conclusa con un mancino che termina alto sopra la traversa. Tre minuti dopo il Capezzano trova il gol che riapre la partita: l'asse è sempre il solito, stavolta però Steffich si mette al servizio di Campera che riceve in area e di sinistro batte Calloni riaccendendo le speranze dei versiliesi. Il forcing finale di Steffich e compagni, però, non sortisce gli effetti sperati e al triplice fischio finale la festa è tutta di una Pro Livorno che trova una vittoria a sorpresa che può rappresentare un autentico punto di svolta nel campionato di Domenici e dei suoi.
Calciatoripiù
: decisivo Fermi con due reti di ottima fattura che ridanno speranza alla Pro Livorno nella rincorsa salvezza.
Forte Dei Marmi 2015-Atletico Lucca 4-0

RETI: Pinna, Botrugno, Pinna, Pinna
FORTE DEI MARMI: Calò, Zappelli, Simonini, Iacomini, Botrugno, Deda, Dell'Amico, Carli, Rosaia, Pinna, Sacchelli. A disp.: Agolli, Borghini, Federigi, Fiacchi, Galletti, Lazzeroni, Sommovigo, Torcigliani. All.: Luca Mosti.
ATLETICO LUCCA: Losavio, Bossini, Michelotti, Lucchesi, Faratro, Popa, Stefani, Figliola, Stringari, Lipparelli, Biagi. A disp.: Bellucci, Conti, Dinelli, Bertacca, Di Giulio, Kovalenko, Salotti. All.: Fabio Betti.
ARBITRO: Puvia di Carrara
RETI: Pinna 3 (1 rig.), Botrugno.



Timbra da quattro gare di fila, e stavolta timbra tre volte: con un Pinna così il Forte dei Marmi parte sempre in vantaggio. Contro l'Atletico Lucca che già nel riscaldamento deve fare i conti con la malasorte (Martini non ce la fa, centravanti gioca Stringari) gli viene tutto facile: con due reti per tempo la classifica continua a farsi interessantissima. In realtà la prima occasione da rete la costruiscono gli ospiti, anche se Calò non ha poi troppi problemi nel neutralizzare il tiro debole di Biagi; poi da lì in avanti il Forte dei Marmi fa registrare una supremazia crescente che trova sfogo alla mezz'ora con la rete del vantaggio: Pinna devia di testa il traversone teso di Simonini e porta avanti i suoi. Passa poco più di cinque minuti e il Forte dei Marmi raddoppia: Losavio è superlativo a opporsi col corpo all'iniziativa di Sacchelli; dalla parata nasce un angolo che lo stesso Sacchelli batte a centro area sulla testa di Botrugno, implacabile nella deviazione vincente. Nel finale di primo tempo resta da segnalare solo qualche protesta dell'Atletico Lucca per un fallo di mano sul tiro di Figliola: Puvia lo rileva ma invece del rigore reclamato concede solo una punizione che resta senza esito. Ma è giusto un episodio che non incide sull'andamento della gara, costantemente dominata dal Forte dei Marmi che in avvio di ripresa allunga ancora: Pinna si procura e trasforma il rigore del 3-0 (fallo dubbio di Bossini) e l'Atletico Lucca s'arrende. La quarta rete viene dunque quasi automatica: l'ennesimo cross di Simonini innesca Pinna che al volo segna tripletta e 4-0. Nel finale il divario potrebbe addirittura ampliarsi: lo contengono il palo che s'oppone a Galletti e Losavio di nuovo decisivo sia su Rosaia sia su Sommovigo. E alla fine l'umore delle due contendenti è opposto, opposto come la direzione in cui rivolgono lo sguardo.
Calciatoripiù: Pinna, Simonini
(Forte dei Marmi).
Mazzola Valdarbia-Zambra Calcio 0-3

RETI: Sivieri, Pucci, Autorete
MAZZOLA VALDARBIA: Lika, Saburri, Kokoshi, Borgheresi, Parricchi, Bove, Iorio, Furlani, Brocchi, Turillazzi, Milani. A disp.: Pasquinuzzi, Bruni, Livi, Monaci, Neri, Pes, Oretti, Pucci, Pasqui. All.: Vincenzo Di Guida.
ZAMBRA: Becherini, Galli, Silvestri, Taccini, Borsacchi, Dalle Luche, Toti, Cocucci, Sivieri, Pucci, Guelfi. A disp.: Galloppo, Ciampi, Virgili, Arcidiacono, Ghimenti, Riccardi, Calloni, Rizzo. All.: Federico Lombardi.
ARBITRO: Ballarino di Firenze.
RETI: 20' Sivieri, 35' aut.Saburri, 70' Pucci.



La scena si ripete e adesso per il Mazzola - comunque protagonista finora di una buona stagione - si aprono dei doverosi interrogativi. Come spesso le è capitato in questi primi due mesi di campionato, i senesi cadono in casa non riuscendo a ripetere le ottime prestazioni disputate fuori dal campo sportivo di Cerchiaia. Eppure, nel primo tempo i padroni di casa partono forte, dimostrandosi pimpanti e sfiorando il vantaggio in più occasioni con Brocchi e Turillazzi soprattutto. Lo Zambra però è messo bene in campo e, nonostante qualche minuto di sofferenza, al 20' ha il merito di sfondare alla prima sortita offensiva: a portare in vantaggio la compagine pisana è Sivieri, che finalizza una bellissima azione in velocità con una conclusione forte e angolata che non lascia scampo a Lika. L'acuto di Sivieri manda in confusione i locali che al 35' si fanno del male da soli con un autogol di Saburri che consente allo Zambra di andare al riposo su un comodo doppio vantaggio. Nella ripresa il Mazzola prova subito a scuotersi e dopo pochi minuti arriva l'episodio che potrebbe potenzialmente riaprire la gara, con i senesi che si procurano un calcio di rigore al termine di una rapida transizione offensiva: dagli undici metri di presenta Turillazzi, ma il suo tentativo viene neutralizzato da Becherini che diventa l'eroe di giornata in casa Zambra. La parata del portierone pisano risulta decisiva, perché pochi minuti dopo lo Zambra la chiude virtualmente con la zampata di Pucci che vale il 3-0 ospite. La giornata no del Mazzola si arricchisce però di un altro fattaccio , ovvero il secondo rigore di giornata fallito da Turillazzi, che vanifica anche le ultime speranze di rientrare in partita. Vittoria meritata per lo Zambra, che ha saputo sfruttare le proprie occasioni contro un Mazzola al quale è riuscito poco o nulla. Per i pisani il quarto successo stagionale permette il sorpasso in classifica proprio ai danni del Mazzola.
Calciatoripiù
: nello Zambra fioccano voti alti un po' per tutti, ma Becherini merita sicuramente la copertina per la parata sul rigore di Turillazzi in un momento topico della gara.
Sestese-Floria Grassina Belmonte 1-1

RETI: Vannini, Rufat
SESTESE: Fantini, Nuti, Gori, Bottai, Papini, Papucci, Macchinelli, Corigliano, Vannini, Boschi, Baldi. A disp.: Tognoni De Pugi, Danesi, Ferroni, Garzi, Mernacaj, Rapezzi, Sorge. All.: Andrea Bellini.
FLORIA: Marcantonini, Conti, Agrello, Martelli, Ronchi, Albani, Tellini, Mugnai, Biliotti, Rufat, Piccini. A disp.: Corante Campos, Vichi, Zefi, Gori, Bernardini, Paoletti, Masseti, Coviello, Frizzi. All.: Alessandro Sozzi.
ARBITRO: Andreoni di Firenze
RETI: 86' Vannini, 95' Rufat rig.
NOTE: espulsi Albani (57') e Agrello (80').



C'è chi, costretto in nove, si ritrova in svantaggio a quattro minuti dalla fine e si mette a piangere; e poi c'è la Floria. Quella con la Sestese non sarà stata la miglior gara della sua vita, ma di sicuro evidenzia un carattere col quale si può arrivare lontani: il rigore di Rufat fissa il punteggio sull'1-1 quando tutto sembrava compromesso, ormai irraggiungibile la Sestese forte del doppio vantaggio numerico. Si decide dunque tutto nel finale un incontro pieno di bozzoli, segnato da un primo tempo abbastanza scarno e una ripresa incandescente: fino all'intervallo si registrano giusto due occasioni per la Sestese, quelle costruite da Vannini e Baldi cui Marcantonini replica da portiere d'élite. Poco si vede la Floria davanti: portiere 2007 che gioca titolare visto che Tognoni De Pugi ha difeso la porta degli Juniores, Fantini deve disimpegnarsi giusto su alcuni spioventi che non gli creano particolare ansia. La gara s'accende dunque nella ripresa, segnata innanzitutto dalla seconda ammonizione ricevuta da Albani prima che sia trascorso un quarto d'ora. La Sestese cresce, Vannini prova a impensierire Marcantonini e a dieci minuti dalla fine costringe la Floria a restare in nove: per evitare che vada in porta Agrello lo ferma fallosamente e si becca la seconda espulsione della gara. Con la doppia superiorità numerica la via della Sestese sembra sgombra d'ostacoli: l'ultimo è lo 0-0, rimosso da Vannini che appoggia in porta il cross di Gori non trattenuto da Marcantonini. Ma l'incertezza viene subito lavata via: sono strepitose le due parate su Vannini e poi su Ferroni che tengono viva la Floria. E al quinto di recupero prende forma il pari: Andreoni rileva un braccio largo sulla mischia generata dal tiro di Vichi, Rufat converte in rete un rigore pesantissimo ed evita ai suoi la quarta sconfitta stagionale.
Calciatoripiù: Vannini
(Sestese) provoca un'espulsione, segna una rete e ne sfiora un altro paio; gli va male che davanti abbia Marcantonini (Floria), forse incerto in occasione del vantaggio avversario ma decisivo in almeno quattro circostanze.
Scandicci-Cattolica Virtus 1-1

RETI: Rossi, Del Zotto
SCANDICCI: Nati, Lari, Grillo, Pisco, Hognogi, Papi, Giraldi (58' Berti), Rossi, Cappelli (75' Banchini, 86' Giusepponi), Raimondi, Lapucci (54' Lepri). A disp.: Lami, Grisolini, Marotta, Baraoumi, Francini. All.: Fabio Zuccaro.
CATTOLICA VIRTUS: Ciappelli, Bargellini, Acciai, Orselli (72' Giudice, 82' Sarno), Becagli, Pazzagli (79' Frilli), Braconi (61' Tempestini), Manuali (55' Alfani), Parenti (67' Legnante), Del Zotto, Faccendini. A disp.: Mugnaini, Gelormini, Cagnina. All.: Francesco Vallini (squalificato, in panchina Dino Somigli).
ARBITRO: Rontani di Firenze
RETI: 12' Del Zotto rig., 91' Rossi.
NOTE: ammoniti Braconi, Lapucci e Pisco. Angoli: 7-4. Recupero: 1'+6'.



Il derby è lacrime e ritmi folli, rimpianti e dispetti di sponda (e un freddo diabolico): tra mille cautele la Cattolica aveva quasi assicurato nel forziere il fragilissimo vantaggio che a tempo scaduto lo Scandicci frantuma insieme alle speranze di rosicchiare tre punti al Tau e di annunciare la replica della corsa a due andata in onda nella scorsa stagione. La rete di Rossi quando il conto alla rovescia era già partito costringe i cugini a cambiare prospettiva: tre non sono più i punti recuperati alla capolista nella domenica in cui la classifica s'allinea, ma quelli che restano da scalare se si vuole attizzare la lotta per il titolo. La Cattolica passa avanti al 12' con un rigorino (segna Del Zotto) e per un'ora impedisce allo Scandicci di ragionare: le scelte coraggiose di Vallini, all'ultimo giorno (giorno, non giornata: con qualche ora di sconto avrebbe potuto essere in panchina e invece deve di nuovo seguire la partita da una posizione improbabile, stavolta dall'argine) di squalifica, a lungo costringono lo Scandicci a difendersi basso e a scavalcare il centrocampo nel tentativo d'innescare i propri avanti. La Cattolica infatti rinuncia al rombo e schiera un offensivissimo 4-3-3 con tre punte vere (Manuali a destra, Faccendini a sinistra, Parenti centravanti) e qualità abbondante in mediana: Del Zotto mezzala sinistra è un lusso che pochi possono concedersi. Soprattutto funziona la gabbia costruita intorno a Raimondi che come già col Tau Altopascio gioca più vicino alla porta, il dieci sulle spalle: lo cattura Becagli, spaziale, e lo raddoppia Acciai preferito a Gelormini. Così lo Scandicci a lungo fatica a innescarlo e a trovare la profondità, anche perché Del Zotto e Braconi vincono i primi duelli con Papi e Rossi, mentre Orselli dinamicissimo evita di farsi tamponare da Cappelli; e visto che a turno le punte giallorosse scendono in pressione su Giraldi, si capisce come mai lo Scandicci non riesca a giocare pulito ogni volta che prova a imbastire un'azione palla a terra. La prima emozione coincide con il vantaggio ospite: di testa Parenti rimette al centro la punizione profonda che Del Zotto aveva battuto dalla trequarti destra e favorisce l'inserimento di Manuali cui Grillo contende il pallone a mezz'altezza; per Rontani il contrasto valica il recinto stabilito dalle regole e vale un rigore (ino, rigorino) pesantissimo che gelido Del Zotto converte in rete incrociando il destro rasoterra. Lo Scandicci affida la propria reazione a Cappelli che sfonda a sinistra e appoggia a Lapucci il cui mancino violento Acciai smorza due volte. Ma in questo frangente e fino al quarto d'ora della ripresa protagonista è la Cattolica: al 20' Faccendini sgraffigna il pallone a Papi intorno all'arco che protegge l'area e cade sul successivo contrasto; Rontani fischia una punizione pericolosissima e il destro di Del Zotto la scarica verso la porta dove la indirizza la deviazione della barriera annullata dal tuffo di Nati. Del Zotto è insieme cervello, cuore e polmoni della manovra ospite: mezzo minuto più tardi recupera il pallone sulla trequarti, taglia orizzontalmente tutta l'area e dopo aver scansato Hognogi rientra sul destro e calcia verso l'angolo più lontano, soltanto sospirato. Lo Scandicci fatica a uscire pallone a terra, e dunque fatica a uscire in senso stretto: la maggior prestanza fisica di buona parte degli avversari rende inutile, se non peggio, ogni lancio abbozzato dalla trequarti difensiva. Così è di nuovo la Cattolica a farsi pericolosa: Parenti va via di forza a Pisco e dal fondo cerca Faccendini la cui volée Lari impedisce con una diagonale da cassetto dei ricordi eterni. Per provare a spezzare la pressione avversaria lo Scandicci s'affida ai (pochi) palloni inattivi che riesce a ottenere: quando l'intervallo s'avvicina Papi calcia ampio un angolo da destra a uscire e pesca quasi al limite Pisco che si coordina per il mancino volante ma manca l'impatto; il destro rasoterra che dopo il controllo scarica verso la porta esce non troppo lontano dal primo palo (38'). Ma anche la Cattolica sfiora la rete su calcio d'angolo: dalla bandierina sinistra il destro di Del Zotto accarezza il pallone sul primo palo ove spunta Faccendini che però, ostacolato da Grillo, manca la deviazione vincente (39'). È però necessaria la prima scintilla di Raimondi perché la Cattolica rischi davvero: il filtrante di Hognogi lo libera dietro la difesa, Ciappelli lo rimanda a settembre respingendo col corpo il suo destro rasoterra preferito a uno scavetto che avrebbe deliziato il pubblico locale (41'). A chiudere all'attacco è però la Cattolica che nell'unico minuto di recupero sfiora di nuovo il raddoppio: Del Zotto strappa a Papi, mai visto così in difficoltà, un pallone sanguinolento e scatta fino a raggiungere il fondo da dove poi s'accentra per calciare a rete e trovare la respinta notevole di Nati. Il primo tempo va dunque in archivio con la Cattolica avanti di misura. E per dirlo esplicitamente: il vantaggio matura grazie a un rigore più no che sì, ma per quanto seminato è decisamente legittimo. La difesa dello Scandicci va, il resto insomma: Zuccaro capisce che deve ripensare attacco e mediana se vuole evitare d'uscire sconfitto. Le prime mosse della ripresa vanno in questa direzione: l'infortunio di Lapucci anticipa l'ingresso di Lepri cui quattro minuti più tardi segue la sostituzione di Giraldi con Berti, chiamato ad affiancare Raimondi punta; dalla trequarti Cappelli scivola in mediana, nell'insolita ma produttivissima posizione di mezzala destra. Cambia anche la Cattolica: Alfani rileva Manuali e piazzandosi al centro della retroguardia permette a Pazzagli di salire in mediana e a Del Zotto di sganciarsi dietro le punte, rimaste due. Ma la Cattolica comincia ad arretrare, anche perché ora lo Scandicci gira coi tempi giusti. La prima occasione della ripresa la costruisce Pisco (fenomeno) che con un break di quaranta metri spacca in due la Cattolica e premia l'inserimento di Hognogi il cui cross troppo profondo attraversa tutta l'area; lo raccoglie Cappelli che vede accesa la spia della riserva sul cruscotto di Acciai, scappa sulla fascia e crossa per Rossi insolitamente timoroso: avrebbe potuto calciare di prima e impedire che la difesa rimontasse. Ma ora è la Cattolica che fatica a uscire: Papi (fallo di Pazzagli) conquista una punizione sulla trequarti, Lepri la scarica sulla barriera quando allo scadere manca una ventina di minuti. Per provare a dare ordine a una squadra improvvisamente in apnea Vallini si gioca Giudice (fuori Orselli) che però s'infortuna quasi subito: nei dieci minuti in cui resta in campo riesce comunque a mandare in porta Faccendini che, occhi negli occhi con Nati, calcia alto infastidito dalla scivolata di Pisco (fenomeno). Ma che sulla Cattolica stia per calare un buio non dovuto solo agli effetti inattuali dell'ora solare lo si capisce tra il 77' e il 78' quando Raimondi riesce finalmente ad accendersi grazie al terzo polmone che gli crea un vantaggio notevole rispetto agli avversari ormai stremati. E che nessuna delle due occasioni vada a buon fine è sostanzialmente casuale: finisce incredibilmente fuori la girata di Lepri da cinque metri scarsi, neutralizzato invece da Ciappelli il destro violento di Berti che dopo il controllo orientato aveva calciato a colpo sicuro. Con l'ingresso di Frilli (fuori Pazzagli) la Cattolica passa a difendere a cinque; ma il pubblico intuisce che lo Scandicci non è sconfitto e mentre scocca il 90', e Rontani tira su una mano aperta e un pollice, s'avvia a incassare la scommessa vinta. Per riscuotere deve però attendere qualche secondo ancora, perché il dio del calcio o chi per lui ha deciso di rendere ancora più amaro il pianto della Cattolica: la difesa sporca l'angolo di Lepri, Raimondi lo raccoglie al limite e scarica verso la porta un destro feroce cui Rossi cambia traiettoria; è la faccia interna del palo a rinviare la resa della Cattolica, salvata poi dall'istinto di Ciappelli che evita che sul rimbalzo il pallone oltrepassi la striscia bianca. Dal nuovo angolo, il settimo per lo Scandicci e l'ultimo della gara, arriva la rete del pari; e la dinamica consente di ricordarsi che le partite si vincono, o non si perdono, anche con i dettagli. Nel primo tempo infatti lo Scandicci aveva calciato tutti gli angoli a uscire, Papi da destra e Rossi da sinistra: pericoli creati giusto mezzo, il tiro di Pisco in due tempi. Quando Zuccaro risistema la scacchiera cambia anche i tiratori e soprattutto cambia l'approccio: cross non più a rientrare, i destri da destra e i mancini da sinistra, ma a uscire. Certo, potersi affidare al destro incantato di Lepri è una discreta facilitazione: ma l'angolo a rientrare ha una caratteristica che difficilmente condivide con un angolo a uscire, può cioè arrivare teso sul primo palo; è lì che è appostato Rossi che comincia a esultare subito dopo il tocco di testa, prima ancora d'aver visto il pallone toccare la rete. La cartolina finale è lo scatto di Zuccaro, sessanta metri alla Jacobs per esultare con la squadra (e la panchina tutta: un gol al 91' in un derby è uno squarcio nell'anima) sotto la tribuna che balla con lui. E la musica si sente anche sessanta chilometri più a ovest, ove le bandiere amaranto sventolano anche nella strana domenica in cui si guardano gli altri.
Calciatoripiù
: per settanta minuti Becagli intristisce lo Scandicci che sente una fitta ogni volta che si ricorda che per arrivare in porta deve sorpassarlo; superare lui e Ciappelli , decisivo su Raimondi nel primo tempo e su Berti e Rossi nel secondo, era l'unico modo per evitare una sconfitta che stava maturando sul rigore di Del Zotto (Cattolica Virtus), talento cristallino in ogni fase e in ogni zolla. A renderglielo possibile sono Pisco , protagonista di chiusure solenni sul miglior attacco della Toscana, e Cappelli che alimenta la manovra sia da trequartista sia da mezzala. Rossi (Scandicci) non aveva giocato la miglior partita della vita, anzi: in difficoltà nei duelli, insolitamente spreciso al tiro. Ma non premiare un capitano che segna una rete pesantissima nel recupero di un derby sarebbe perfido.