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Allievi Regionali GIR.Elite - Giornata n. 15

Forcoli Valdera-Atletico Lucca 1-1

RETI: Manetti, Popa
FORCOLI: Cammilli, Fogli, Morelli, Zaccheo, Altini, El Ouardi, Lici, Bartoli, Karaj, Manetti, Farkas. A disp.: Perini, Banducci, Favarin, Kadiqi, Vannini, Guerrieri, Savarese, Maccianti, Fontanelli. All.: Leonardo Giuntini.
ATLETICO LUCCA: Losavio, Bossini, Michelotti, Popa, Lucchesi, Dal Porto, Stefani, Figliola, Biagi, Martini, Di Giulio. A disp.: Bellucci, Faralli, Paolinelli, Lipparelli, Salotti. All.: Fabio Betti.
ARBITRO: Erriquez di Firenze.
RETI: 7' Manetti, 70' Popa.
NOTE: espulso Morelli (50').



Torna a smuovere la classifica il Forcoli, che davanti al proprio pubblico impone il pari ad un Atletico Lucca poco brillante e che alla fine deve ringraziare le manone di Losavio, la cui parata nel finale sul rigore di Manetti è valso il punto finale. Su un campo reso pesante dalla pioggia, la partita si arricchisce fin da subito di tanti duelli a centrocampo e molti lanci in profondità nel tentativo di innescare gli attaccanti. Il Forcoli ha il merito di riuscirvi subito: dopo una punizione calciata male dai lucchesi, i padroni di casa ribaltano velocemente il fronte dell'azione con il rapidissimo Manetti che si presenta nell'area opposta trafiggendo Losavio con una conclusione imparabile per l'immediato 1-0. Il tempo di assorbire lo schiaffone e l'Atletico Lucca si riversa subito in avanti con l'intento di riequilibrare le sorti di un incontro messosi in salita. I rossoneri attaccano a pieno organico ma finiscono spesso per perdersi nell'ultimo passaggio anche per merito di un Forcoli ben chiuso e abile nel creare anche i presupposti per colpire in ripartenza. I ragazzi di Giuntini riescono ad arginare le offensive di un Atletico Lucca che non riesce a tradurre in occasioni da gol il proprio dominio territoriale e l'1-0 su cui si chiudono i 45' è tutto sommato il giusto premio alla prova di carattere dei locali. La ripresa si apre subito con un colpo di scena: dopo appena 5', infatti, il fin lì ottimo Morelli riceve il secondo giallo della sua partita, lasciando il Forcoli in dieci uomini per quasi tutto il secondo tempo. Nonostante ciò, i padroni di casa continuano a fare una partita grintosa e al 60', sfruttando gli spazi lasciati da un Atletico Lucca sbilanciato in avanti, si procurano la chance per chiuderla con un calcio di rigore che Manetti si conquista dopo una straordinaria serpentina in area avversaria. Lo stesso Manetti si incarica della battuta, ma il suo tiro viene respinto da Losavio. Si rimane sull'1-0 ma con l'Atletico Lucca che adesso ha trovato nuova linfa per credere nella rimonta. Complice anche l'uomo in meno, il Forcoli è costretto ad abbassarsi per cercare di conservare il prezioso vantaggio. L'Atletico Lucca attacca infatti a spron battuto, rendendosi pericolosa soprattutto sulle palle da fermo. Dopo alcuni tentativi a vuoto, al 70' arriva il meritato 1-1: Figliola vince un paio di duelli sulla trequarti e, dopo essere arrivato sul fondo, serve l'accorrente Lucchesi il cui tiro strozzato diventa un assist perfetto per Popa che da due passi insacca in rete rimettendo i conti in parità. Paradossalmente, il pressing offensivo dei rossoneri si affievolisce dopo il pari e, escludendo qualche tentativo da fuori (soprattutto con Figliola), l'Atletico Lucca non crea particolari pericoli in zona Cammilli. Il Forcoli regge fino al triplice fischio finale e raccoglie un punto che può sicuramente far morale nella complicata rincorsa alla salvezza.
Calciatoripiù
: nel Forcoli il simbolo di una prova gagliarda e di carattere è sicuramente Altini , un gigante al centro della difesa. Nell'Atletico Lucca il solito Lucchesi propizia il gol dell'1-1, ma ancor più decisivo è Losavio , che al 50' neutralizza il rigore di Manetti consentendo ai suoi di rimanere attaccati alla partita.
Sporting Cecina-Floria Grassina Belmonte 2-0

RETI: Borghesi, Fabbris
SPORTING CECINA: Sozzi, Massei, Agostini, Fabbris, Maccari, Cionini, Geri, Moroni, Borghesi, Lischi, Pozzobon. A disp.: Fiumalbi, Cozzatelli, Desideri, Carbone, Dakaj, Piazza, Hasibra, Ristori. All.: David Tarquini.
FLORIA: Marcantonini, Conti, Piccini, Masseti, Ronchi, Albani, Vichi, Mugnai, Biliotti, Rufat, Agrello. A disp.: Corante, Tellini, Bernardini, Meini, Li, Paoletti, Frizzi, Martelli. All.: Alessandro Sozzi.
ARBITRO: Bethencourt di Grosseto.
RETI: 42' Borghesi, 56' Fabbris.



Borghesi e Fabbris rilanciano lo Sporting Cecina, che dopo il deludente pareggio contro la Pro Livorno ritrova i tre punti nel match casalingo contro la Floria. Partita caratterizzata da un sostanziale equilibrio, che i livornesi sono stati bravi a rompere sfruttando le occasioni a propria disposizione a differenza di una Floria che, al contrario, può recriminare per i troppi errori davanti a Sozzi ma anche per le gravi disattenzioni difensive che nell'ultimo periodo stanno costando caro ai fiorentini. Nelle battute iniziali della gara non si registrano per la verità occasioni rilevanti: il campo appesantito dalla pioggia e le puntuali chiusure delle due difese riducono al lumicino le occasioni da rete. Col passare dei minuti, la Floria riesce a trovare maggiori spazi per vie laterali dove nascono due occasioni interessanti che prima Agrello e poi Rufat non riescono a capitalizzare intorno alla mezzora di gioco. Sventata la minaccia, lo Sporting Cecina non corre altri rischi e nel finale di primo tempo, quando lo 0-0 sembrava ormai scritto, sblocca il risultato. La rete del vantaggio arriva su una bella azione corale conclusa da Borghesi, che sul cross calibrato di Moroni va al tiro trovando prima la risposta di Marcantonini, poi ribadisce in rete anticipando lo stesso portiere avversario consentendo ai suoi di andare al riposo sull'1-0. Nel secondo tempo la Floria prova subito ad alzare il pressing, costringendo lo Sporting Cecina ad un paio di minuti sulla difensiva. Nell'assalto iniziale di Rufat e compagni verso la porta di Sozzi, la palla gol più clamorosa capita a Piccini, che su una rapida transizione offensiva taglia coi tempi giusti alle spalle della linea avversaria, riceve un traversone perfetto dal versante opposto e colpisce di testa trovando un clamoroso palo interno. Segnale di una giornata storta che poco dopo si mette ulteriormente in salita per la squadra di mister Sozzi, che al 56' si fa trovare disattenta su un calcio d'angolo sui cui sviluppi Moroni cerca e trova Fabbris che da pochi passi insacca per il 2-0. Il raddoppio dei livornesi complica e non poco i piani di rimonta della Floria, che tenta comunque di reagire d'orgoglio mancando però di precisione in fase conclusiva. Le parate di Sozzi fanno il resto e se ne finale Pozzobon e Moroni avessero capitalizzato un paio di contropiedi il successo dei livornesi sarebbe stato ancora più ampio. Con questi tre punti, lo Sporting Cecina oltre a rilanciarsi agguanta in classifica proprio la Floria a quota 21 punti in attesa di chiudere l'anno con la trasferta proibitiva sul campo della Cattolica.
Calciatoripiù: nello Sporting Cecina sono in tanti a meritarsi gli applausi ma tra i tanti voti alti spiccano sicuramente quelli per Fabbris , autore del gol del 2-0 e dell'ennesima prova magistrale in mediana, Lischi , bravissimo a legare centrocampo e attacco, e infine Pozzobon per la continuità di corsa sulla propria fascia. Nella Floria la diga di centrocampo composta da Masseti e Mugnai regge per quasi tutta la partita.
Arezzo-Zambra Calcio 1-1

AREZZO: Strangis, Innocentini (75' Carta), Menchetti, Montanari, Nacchia, Castaldo, Celli, Musotti (45' Lazzeri), Bracciali, Verdini, Ferretti (82' Sonnati S.). A disp.: Bollella, Vivoli, Aiello (17), . All.: Violetti Alessandro
RETI: Sonnati S., Pucci
AREZZO: Strangis, Innocentini, Menchetti, Montanari, Nacchia, Castaldo, Celli, Musotti, Bracciali, Verdini, Ferretti. A disp.: Bollella, Vivoli, Aiello, Sonnati, Carta, Lazzeri. All.: Alessandro Violetti.
ZAMBRA: Becherini, Galli, Toti, Taccini, Borsacchi, Ghimenti, Virgili, Calloni, Sivieri, Pucci, Silvestri. A disp.: Ruglioni, Ciampi, Ribechini, Maffei, Arcidiacono, Dalle Luche, Tarantini. All.: Federico Lombardi.
ARBITRO: Bolognesi di Siena
RETI: 5' Pucci, 90' Sonnati.



AREZZO: Strangis, Innocentini, Menchetti, Montanari, Nacchia, Castaldo, Celli, Musotti, Bracciali, Verdini, Ferretti
A disposizione: Bollella, Vivoli, Aiello, Sonnati, Carta, Lazzeri
Allenatore: Alessandro Violetti.
ZAMBRA: Becherini, Galli, Toti, Taccini, Borsacchi, Ghimenti, Virgili, Calloni, Sivieri, Pucci, Silvetri
A disposizione: Ruglioni, Ciampi, Rubechini, Maffei, Arcidiacono, Tarantini
Allenatore: Federico Lombardi
Marcatori: 2' Pucci, 87 Sonnati

In un campo ai limiti della praticabilità, dovuta alla pioggia copiosa cadute nelle ore precedenti ed anche alla gara giocata dalla Juniores Amaranto 24 ore prima, si affrontano Zambra ed Arezzo i quali danno vita ad un match molto combattuto e divertente.
Pronti via ed è subito Pucci (Zambra) bravo a sfruttare una disattenzione della retroguardia locale in modo da battere Strangis in uscita con un rasoterra preciso ed efficace.
La reazione della squadra amaranto non si fa attendere ed inizia a produrre una serie di opportunità pericolose soprattutto sulla fascia sinistra dove Ferretti in più occasioni riesce ad eludere la difesa avversaria, le più eclatanti capitano nel primo tempo (10', 35') con due azioni in fotocopia dove il numero 11 della squadra amaranto con una serie di dribbling, dentro l'area,
riesce ad arrivare sulla linea fondo e scaricare la palla dentro l'area piccola ma purtroppo il manto erboso (per dire) delle Caselle tradisce l'impatto a botta sicura di bomber Bracciali.
Nel mezzo del leitmotiv amaranto si annota una ghiotta occasione di Pucci che si presenta da solo davanti a Strangis, uscito fuori dai pali, e cerca di sorprenderlo con un pallonetto che esce di poco sopra la traversa.
Nel secondo tempo la trama non cambia, l'Arezzo pressa alla ricerca disperata del pareggio e lo Zambra continua a giocare in contropiede alla ricerca della seconda marcatura in modo da poter mettere la parola fine all' incontro
ed è per questo che anche la seconda frazione risulta ancora molto divertente.
Violetti cambia modulo passando dal 4-3-3 al 4-4-2 (4-2-4) inserendo Lazzeri (esce Musotti) punta centrale insieme a Bracciali e spostando sugli esterni Celli e Ferretti e le occasioni non tardano ad arrivare
la più ghiotta capita sui piedi di Ferretti il quale si incarica di finalizzare il calcio di rigore concesso dall' arbitro per un fallo di mani in area, purtroppo l'attaccante aretino al momento della rincorsa perde aderenza con il piede
di appoggio aprendo troppo l'interno e la palla passa a fil di palo.
Pochi minuti dopo è Lazzeri ad incunearsi in area e scarica la palla (purtroppo leggermente indietro rispetto al compagno) su Ferretti che in posizione precaria per il controllo non riesce a centrare la porta con la palla che esce di un soffio sul fondo.
Da li a poco la mossa che cambia la partita Violetti decide di cambiare nuovamente modulo toglie un esterno (Ferretti) ed inserisce un centrale difensivo (Sonnati) passando di fatto ad una difesa a tre, il pressing amaranto si fa sempre più asfissiante e Verdini prova da fuori con un bel tiro teso il quale trova pronto l'estremo difensore Becherini che con un bel tuffo riesce a mandare la palla in angolo dal quale nasce il gol del pareggio di testa di Sonnati (al rientro dopo oltre due mesi di assenza per un brutto infortunio) capace di impattare la palla saltando più in alto di tutti all' altezza del primo palo.
Partita finita, tutt'altro. Sulla ripresa del gioco lo Zambra conquista una punizione dal limite che Silvestri scaglia sull' incrocio dei pali con Strangis battuto, sul capovolgimento di fronte è invece Montanari a colpire la palla da fuori area ma il tiro esce di poco sopra la traversa, l'ultima azione è marcata Zambra dove Tarantini calcia in porta ma trova pronto Strangis pronto a mettere la parola fine all' incontro.
Alla fine le due squadre si sono equivalse ed è stato un incontro gradevole giocato in un campo 'ai limiti della praticabilità'.

Commento di : campio

Sarebbe potuta finire in tutti i modi, finisce nell'unico modo possibile: Arezzo e Zambra chiudono pari (1-1) una gara segnata da una marea d'episodi che avrebbero potuto indirizzarla da una qualsiasi delle due parti. Lo Zambra parte meglio e si porta in vantaggio dopo appena cinque minuti: sul lancio di Virgili il piazzamento della difesa aretina non è ottimale e consente a Pucci di scattare in posizione regolare e di battere Strangis, di nuovo titolare dopo più di un mese e mezzo, con un diagonale secco. L'Arezzo sa che non può perdere se vuole continuare la marcia d'allontanamento dal bordo del vulcano: le progressioni di Menchetti a sinistra producono una manciata d'occasioni preziose nelle quali però Bracciali e Ferretti arrivano con un passo di ritardo; e quando l'azione buona si sviluppa per vie centrali c'è Becherini a fare la guardia ai pali sul tiro insidioso dello stesso Ferretti. Poi d'un tratto l'Arezzo rischia la capitolazione definitiva: di nuovo sorpresa da un pallone profondo, la difesa si fa spezzare a metà dalla percussione di Pucci che affronta Strangis uscito fuori area e cerca di superarlo con un pallonetto alto di una spanna. Il canovaccio della gara però è chiaro, l'Arezzo continua a premere e al quarto d'ora della ripresa conquista un'occasione enorme per portarsi sul pari: tradito dal velo di Bracciali, Toti non riesce a ritrarre il braccio troppo largo su un traversone teso; ben appostato Bolognesi fischia il penalty che però Ferretti, scivolando in prossimità del dischetto, calcia fuori aprendo troppo l'interno. Lo Zambra dunque s'illude per un'altra mezz'ora contrassegnata dalla pressione dell'Arezzo, crescente ma sterile, finché di testa Sonnati non spinge dentro un angolo fatto spiovere sul primo palo. È il pari che clamorosamente l'Arezzo rischia di veder svanire subito: sulla ripresa del gioco lo Zambra conquista una punizione che dal limite Silvestri scaglia sull'incrocio. La parata di Strangis che alla fine del recupero s'oppone a Tarantini blinda l'1-1: a braccetto, Zambra e Arezzo s'allontanano un altro passo dal quartiere in cui nessuno vuole dimorare.
Calciatoripiù: Menchetti
(Arezzo), Taccini, Pucci (Zambra).
Capezzano Pianore-Cattolica Virtus 0-2

RETI: Bottino, Gelormini
CAPEZZANO P.: Gazzoli, T. Lari (60' Giorgi), Campera, Bartalini, Bertola, F. Lari, Riad, Battisti (70' Pighini), Casolare (70' Cacciaguerra), Bertuccelli (82' Paoli), Mattioli (82' Ganovelli). A disp.: Giannecchini, Tofanelli. All.: Marco Maffei.
CATTOLICA VIRTUS: Ciappelli, Bargellini (87' Cagnina), Acciai (77' Tempestini), Orselli, Becagli, Alfani, Gelormini (73' Sarno), Pazzagli (62' Braconi), Legnante (80' Bottino), Del Zotto, Faccendini (69' Manuali). A disp.: Mugnaini, Frilli, Patacca. All.: Francesco Vallini.
ARBITRO: Palestini di Viareggio
RETI: 56' Gelormini, 80' Bottino.
NOTE: espulso F. Lari (83'). Ammoniti Campera, Bargellini e Braconi. Angoli: 6-4. Recupero: 0'+6'. Spettatori 120 mal contati, circa 40 dei quali aspiranti osservatori arbitrali in sede d'esame.



La definizione «elimina tutte le rivali lungo la strada che conduce all'ultima scena, così che nel duello finale possa compiere la propria vendetta» non sarebbe adatta a un gioco enigmistico, e non solo perché è troppo lunga: è ambigua. L'avventura della Cattolica Virtus ricalca infatti orma su orma quella di Beatrix Kiddo, un viaggio infinito ai quattro angoli del mondo per poter sconfiggere colui che con lei e col titolo ha un rapporto simbiotico; ma rispetto alla Sposa (che meraviglia assurda era Uma Thurman vent'anni fa) la Cattolica avrà un'occasione doppia, non ci fu ritorno invece per Bill. S'avvicina la prima sfida col Tau che l'anno scorso le portò via quanto di più prezioso aveva; s'avvicina nell'unico modo possibile, la configurazione di un nuovo duello. Tra le rivali aveva provato a frapporsi il Capezzano, vera rivelazione di quest'autunno; ma a meno due dalla sfida che verosimilmente varrà il titolo d'inverno si torna a un combattimento classico, niente triangoli. Lo 0-2 con cui la Cattolica viene via da Camaiore ribadisce infatti che, come già la scorsa primavera, verosimilmente per il titolo lotteranno solo in due; e per il Capezzano la constatazione è amarissima, visto che con entrambe le rivali ha perso in casa senza demeritare. La partita con il Tau finì con un 2-3 che vanificò la doppia rimonta; la Cattolica vince con uno scarto più ampio che avrebbe potuto essere ancora maggiore se nel finale Sarno non avesse calciato sul palo il rigore del possibile tris, ma per quasi un'ora le due squadre hanno lottato alla pari; e se Ciappelli, insolitamente impreciso in un paio di circostanze ma favoloso alla prima azione della ripresa, non avesse toccato sulla traversa il destro di Mattioli sulla strada per la vendetta forse ci sarebbe qualcun altro. Ma alla Cattolica gira tutto bene, tra manciate di buona sorte e intuizioni decisive: ancora una volta Vallini legge alla perfezione la gara indovinando sia la formazione iniziale (segna Gelormini, riproposto esterno d'attacco dopo l'ottima prestazione con la Sestese: terzino non è, ma forse la Cattolica ha trovato l'ala di cui ha bisogno se vuol mandare il rombo in pensione) sia i cambi (segna Bottino una decina di secondi dopo aver sostituito Legnante). Per dieci undicesimi al fischio d'avvio la Cattolica è identica a quella che ha battuto la Sestese: ancora fuori Giudice e Parenti (Manuali invece ritrova la panchina: giocherà mezz'ora), l'unico cambio è l'inserimento di Pazzagli che manda fuori Braconi. Cambia invece un po' di più Maffei che ripropone dall'inizio i gemelli Lari (partituccia per entrambi: Tommaso, in difficoltà sulle accelerazioni della Cattolica, viene chiamato fuori al 60'; Filippo lascia i suoi in inferiorità numerica in occasione del rigore che Sarno fallisce) e alla vigilia è costretto a rinunciare a Steffich: centravanti gioca Casolare che aveva chiuso la cinquina di Ponte a Niccheri. In avvio però il Capezzano non sembra risentire di un'assenza alla lunga pesantissima, perché al solito Mattioli e Riad sono decisamente ispirati: è proprio da un loro scambio che nasce la prima occasione del Capezzano, favorita dalla presa incauta di Ciappelli che riesce a rimediare e raccogliere il pallone, viscidissimo, mentre sta per adagiarsi accanto al palo (3'). Per buona parte del primo tempo la Cattolica fatica a superare la mediana avversaria, nella quale Battisti e Bertuccelli portano la spada a Bartalini prezioso nel tenere compatti i reparti; i principali pericoli nascono dunque dai lanci profondi per Faccendini che tenta di prendere d'infilata la difesa del Capezzano, spesso alta, e di puntare l'area in dribbling. Da una di queste giocate nasce la prima vera occasione per la Cattolica, alimentata dal traversone di Legnante che ogni volta che si decentra ribadisce d'essere un fantasista eccezionale e un centravanti d'emergenza: il suo traversone teso pesca a centro area Gelormini che carica il mancino al volo ma colpisce sporco e grazia Gazzoli (12'). Per buona parte del primo tempo è però il Capezzano a rendersi protagonista grazie alle giocate dei propri talenti migliori: da destra Riad apre per Mattioli con un lancio di quaranta metri e si fionda in area a ricevere il pallone di ritorno che, calciando col mancino dopo il mancato intervento di Orselli e Casolare, spedisce a un palmo dal primo palo (20'). Ma al Capezzano rischia d'esser fatale la prima di troppe disattenzioni difensive: Legnante sgraffigna il pallone a Filippo Lari al limite dell'area di porta, ma sul rimpallo sul quale sta per coordinarsi per la battuta a rete si vede anticipare da Gelormini che trova sì lo specchio, ma partendo da una posizione irregolare; e Palestini (direzione eccellente: è irrilevante il paio di sbavature, un vantaggio non concesso a inizio ripresa e un fuorigioco dubbio, che non scalfiscono neppure l'espressione dei quattro componenti Cra e della quarantina di aspiranti osservatori pronti a entrare in ruolo; ha un solo difetto, l'emissione del fischio è ancora un po' sporca) non può far altro che tirar su il braccio e annullare (24'). È azzeccata anche la decisione di lasciar correre sul tocco di Orselli (petto, non braccio) che s'oppone alla progressione di Mattioli nell'altra area (28'). Sull'angolo seguente il Capezzano sfiora di nuovo il vantaggio: il mancino di Campera a rientrare pesca sul secondo palo Bertola la cui deviazione Becagli (stopper fenomenale, che coppia con Alfani) tampona sulla linea. Per spezzare la pressione avversaria la Cattolica prova ad andare in verticale, e quando ci riesce il Capezzano trema: solo Gazzoli lo salva sul sinistro di Faccendini, che al vertice dell'area calamita il lancio di Orselli dopo una traiettoria di quaranta metri e cerca il primo palo, e poi sulla ribattuta di Legnante sottoporta. Cento secondi più tardi l'altezza del monumento al portiere aumenta: è portentosa la sua uscita bassa a chiudere lo specchio a Gelormini lanciato in profondità da Faccendini in una ripartenza due contro uno su un angolo a sfavore. La sequenza di capolavori si completa al 44' sul destro esploso da Orselli dopo la percussione di Acciai contenuta dalla difesa: pallone tolto da sotto il secondo incrocio e sull'atterraggio balzo a neutralizzare la ribattuta di Legnante. Che sia la porta? L'ultima azione del primo tempo somiglia infatti in modo impressionante all'incipit della ripresa, aperta dal volo di Ciappelli che con la mano di richiamo tocca sulla traversa il destro di Mattioli liberato a sinistra da un passaggio orizzontalmente assurdo di Acciai. Sembra l'annuncio di una ripresa segnata dagli assalti del Capezzano, e invece su quest'episodio la gara gira; e gira perché d'un tratto s'accende Del Zotto, e con lui la Cattolica tutta che prova a bucare già all'azione successiva: Pazzagli premia il taglio di Legnante dietro la difesa, ma il suo destro a cercare il secondo palo esce ampio sul fondo. Ci prova allora Faccendini che scappa in solitudine beata per quaranta metri dopo la chiusura di Pazzagli su Mattioli che danzava pericoloso in area: il suo mancino a giro a pile scariche esce decisamente alto (53'). Ma la Cattolica ora ha capito come affrontare il Capezzano, e dove affondare: tre minuti più tardi Bargellini innesca Faccendini che imbastisce un contropiede due contro due e serve Legnante scattato con un timing sospetto, perfetto però per Palestini (eccolo qui il fuorigioco dubbio); il più sembra fatto, ma il tiro debole che ne esce favorisce Gazzoli e conferma la definizione di fantasista eccezionale e centravanti d'emergenza. Ma la rete del vantaggio ospite è matura e arriva sul rilancio: Del Zotto anticipa la mediana avversaria e spinge il pallone avanti, nella zona di Gelormini che porta via la vernice a Tommaso Lari e schiocca il rasoterra sul secondo palo. La rete del vantaggio ospite ipnotizza il Capezzano che per una ventina di minuti fatica a ritrovare il ritmo che l'aveva contraddistinto; e la giocata di Bertola che con un corto colpo di testa all'indietro manda in porta Legnante rischia di condannarlo alla resa anticipata, rinviata di nuovo da Gazzoli che in uscita copre lo specchio e poi s'oppone al tiro di Sarno dal limite (74'). Un paio di minuti più tardi Palestini pareggia il conto delle reti annullate, a buon diritto: è evidente la spinta di Bertola a Ciappelli sull'angolo allontanato e rimesso dentro da Filippo Lari dopo un contropiede abbozzato da Manuali cui Faccendini aveva lasciato il posto. Ma ormai la Cattolica è signora della gara e neppure i cambi di Maffei riescono a scuoterla dal trono: innescato dalla verticalizzazione di Tempestini (fuori Acciai, prestazione in dolceforte), Del Zotto accelera lasciando Giorgi negli specchietti e una volta raggiunto il fondo decide di calciare scheggiando il palo che comunque Gazzoli stava coprendo. L'ultimo vero acuto del Capezzano va in scena al 79', quando Mattioli sfonda a sinistra e serve al limite Bertuccelli che col mancino cerca il secondo palo: Ciappelli si ricorda d'essere un portiere stratosferico e salva il vantaggio ospite. E mai parata fu più decisiva, perché all'azione successiva la Cattolica raddoppia: appena inserito da Vallini che chiama fuori Legnante, Bottino prende di sorpresa la retroguardia avversaria imbastendo un contropiede due contro uno che vede lui e Manuali puntare Gazzoli mentre Bertola prova a temporeggiare. A volte è vero che vince chi osa: invece della soluzione semplice, servire il compagno solo al centro, Bottino opta per quella più complicata che se fallita gli sarebbe costata un anno in panchina; ma il dribbling che sfodera è perfetto, perfetto come il destro secco sul secondo palo. Dunque la Cattolica decolla e tre minuti più tardi potrebbe addirittura allungare: già ammonito, Filippo Lari interviene fuori tempo su Del Zotto che lo aveva fatto ammattire in mezzo all'area; evidente il fallo, inevitabile il secondo giallo e giusto il rigore che però Sarno scaglia sul palo. Dall'episodio il Capezzano prova a trarre qualche auspicio, ma tra l'inferiorità numerica e il poco tempo rimanente riesce a costruire una sola azione pericolosa sul dialogo Cacciaguerra-Riad-Cacciaguerra: Ciappelli buca il cross rasoterra dal fondo, ma dal lato corto dell'area di porta Ganovelli calcia dalla parte sbagliata della rete. La Cattolica viene dunque via da Capezzano con tre punti e la porta inviolata, non un dettaglio visti i numeri dell'attacco avversario; è il modo migliore per cominciare a pensare ai lineamenti di Bill che prima di affrontarla le ricorderà che lei è nata Superman, e che nessun costume potrà mai davvero mimetizzarla.
Calciatoripiù
: tre parate notevoli nel primo tempo, una nella ripresa: Gazzoli (ma non è una novità che a Capezzano sul ruolo si lavori molto) si conferma uno dei portieri più forti della Toscana. La gara resta in bilico finché la Cattolica non riesce a capire come contenere Riad e Mattioli (Capezzano), imprendibili per l'intero primo tempo; ma gli attacchi locali si frantumano su Becagli , che continua a rendersi protagonista di una stagione formidabile. Il portiere c'è, i centrali ci sono (Becagli e Alfani sembrano interpreti di un calcio antico, nel quale si sapeva ancora difendere sull'uomo), il regista idem (Orselli continua a spillare vino egregio); adesso a Vallini manca semmai un centravanti vecchio stile, ma sarebbe folle mettersi limiti finché Faccendini sta così e segnano gli impronosticabili: nel nuovo ruolo di ala sinistra Gelormini spacca le partite; e se Bottino schianta in rete il primo pallone toccato vuol dire che non è certo il momento di preoccuparsi.
Scandicci-Maliseti Seano 1-4

RETI: Rossi, Palumbo, Avallone, Ciaschi, Mencarelli
SCANDICCI: Lami, Lari, Grillo, Pisco, Hognogi, Giusepponi, Papi, Rossi, Cappelli, Raimondi, Lepri. A disp.: Nati, Francini, Baraoumi, Giraldi, Berti, Baldini. All.: Fabio Zuccaro.
MALISETI SEANO: Todaro, Bartolozzi, Lombardi, Piombanti, Taglioli, Donnini, Varago, Ciaschi, Mencarelli, Palumbo, Simoni. A disp.: Cianfano, Bardazzi, Avallone, Montefusco, Verzicco. All.: Marco Nerozzi.
ARBITRO: Mainò di Arezzo
RETI: Rossi, Ciaschi, Mencarelli, Avallone, Palumbo.



La sorpresa di giornata matura al Bartolozzi. L'1-4 finale è decisamente troppo punitivo per lo Scandicci che ha subìto le ultime due reti nei minuti finali, mentre stava cercando di recuperare uno svantaggio imprevisto; ma niente deve oscurare l'impresa del Maliseti che riapre prepotentemente la corsa salvezza. D'altra parte i numeri sono chiari da soli, senza bisogno di troppe analisi: da quando in panchina c'è Nerozzi sono arrivati dieci punti in sette partite, media decisamente concorrenziale rispetto agli appena tre ottenuti da Bellantuono nello stesso intervallo. Il successo è arrivato in rimonta, visto che lo Scandicci era passato avanti con l'ennesimo gioiello di Rossi che (ottavo centro stagionale) fa passare sopra la barriera e dalla parte giusta del palo una punizione dal limite. Sotto contro una squadra indubbiamente più forte, il Maliseti ha il merito di non mollare e intorno a metà frazione impatta: Ciaschi spizza l'angolo di Palumbo anticipando difesa e portiere e segna l'1-1. E sul finire di tempo s'intuisce che la gara sta per finire nelle mani di un padrone inatteso: avrebbe meritato miglior sorte il tiro di Mencarelli che invece se lo vede ribattere dal palo. Zuccaro impiega l'intervallo per ripristinare le giuste distanze tra i reparti e per un quarto d'ora lo Scandicci giganteggia, pur senza farsi pericoloso; la risposta di Nerozzi (dentro Verzicco e Avallone per Simoni e Varago) consente però al Maliseti di riprendere a martellare con un'intensità in mediana decisamente efficace. E su un rapido capovolgimento di fronte lo Scandicci finisce sotto: la retroguardia si fa infatti trovare impreparata sulla percussione di Mencarelli il cui diagonale maligno batte Lami. Inaspettatamente in svantaggio, lo Scandicci reagisce alla ferita ma come ormai da settimane (l'assenza di Lapucci si fa sentire) fatica a pungere sottoporta; e quando riesce a calciare, come in occasione della deviazione di Berti sottoporta, trova sulla propria strada Todaro che gli s'oppone deciso. E nel finale il divario aumenta, ben al di là dei demeriti dello Scandicci punito dal destro di Avallone che calcia in mischia sugli sviluppi di un angolo nato da una ripartenza e poi dal coraggio di Palumbo che dalla mediana (qualcuno si ricorda Stankovic contro lo Schalke 04?) disegna un pallonetto letale per Lami uscito a chiudere sulla volata di Mencarelli; nel mezzo Berti aveva sfiorato la rete del possibile 2-3 con una girata di testa, di poco a lato. Che allo Scandicci giri tutto male lo evidenzia anche quanto avviene in zona recupero, il palo colpito da Baldini (classe 2007) che avrebbe potuto regalare ai suoi un mezzo sorriso in una mattinata tetra. Sorride a tutta bocca invece il Maliseti, ma senza far rumore; per uscire dalla palude ci sarà bisogno, già dalla sfida di domenica con la Sestese, di dar continuità a prestazioni come questa. Calciatorepiù : colpisce un palo, segna, mette costantemente in difficoltà due centrali di spessore come Pisco e Grillo: Mencarelli (Maliseti Seano) è il fulcro di ogni azione offensiva del Maliseti.
Mazzola Valdarbia-Forte Dei Marmi 2015 0-2

RETI: Botrugno, Rosaia
MAZZOLA: Pasquinuzzi, Cappelli, Palazzesi, Borgheresi, Kokoshi, Parricchi, Pasqui, Furlani, Brocchi, Turillazzi, Malcangio. A disp.: Lika, Livi, Bove, Iorio, Monaci, Pes, Pucci, Saburri. All.: Vincenzo Di Guida.
FORTE DEI MARMI: Agolli, Lazzeroni, Simonini, Iacomini, Botrugno, Zappelli, Luchini, Carli, Rosaia, Pinna, Sacchelli. A disp.: Arrighi, Borghini, Calcinari, Deda, Dell'Amico, Dumani, Federigi, Fiacchi, Sommovigo. All.: Luca Mosti.
ARBITRO: Andreoni di Firenze.
RETI: 35' Botrugno, 55' Rosaia.
NOTE: espulso Dumani (81').



E adesso il mirino è sul terzo posto. Il Forte dei Marmi riparte alla grande dopo il turno di riposo, andando a vincere con merito sul difficile campo del Mazzola e portandosi ad una sola lunghezza dal Capezzano. Eppure, il confronto di Siena era temutissimo da Luca Mosti e dai suoi, consapevoli di affrontare una squadra in cerca di riscatto dopo il beffardo k.o con l'Atletico Lucca. E infatti inizialmente la partita scorre sui binari dell'equilibrio e con i versiliesi che ci mettono un po' ad adattarsi alle dimensioni del campo di Cerchiaia. Non a caso le prime occasioni da rete sono tutte di marca Mazzola, vicino al vantaggio prima con Kokoshi e poi con Brocchi, sul quale è provvidenziale l'intervento di Agolli. Poi arriva anche il Forte dei Marmi, che al 25' confeziona l'occasione più nitida con Luchini a cui manca il guizzo a tu per tu con Pasquinuzzi. La risposta del Mazzola è affidata ancora a Brocchi - tra i più in palla tra le fila locali - che conclude da dentro l'area mandando però il pallone di poco alto sopra la traversa. A dispetto di un buon inizio partita, al 35' il Mazzola va sotto: a portare in vantaggio il Forte dei Marmi è il difensore-goleador Botrugno che con la specialità della casa - colpo di testa su angolo di Iacomini - non lascia scampo a Pasquinuzzi firmando lo 0-1 su cui va in archivio la prima frazione. Il gol trovato al tramonto della prima frazione dà una discreta spinta ai versiliesi, che nel secondo tempo giocano con maggior scioltezza, imponendo il proprio ritmo alla gara. Al 55' Luchini semina il panico sulla destra e, dopo aver saltato due avversari, serve a rimorchio Rosaia che a porta quasi sguarnita insacca il pallone del 2-0 ospite. A quel punto l'inerzia della partita volge definitivamente in favore dei fortemarmini, mentre il Mazzola perde la convinzione che le aveva consentito di rimanere in partita per tutto il primo tempo. Al 70' il Forte dei Marmi trova anche la rete del 3-0 con Pinna, l'arbitro però annulla per un fuorigioco decisamente dubbio. Nel finale gli animi si scaldano e a farne le spese è il fortemarmino Dumani, che viene espulso ad una decina di minuti dal triplice fischio. Nonostante l'uomo in più, nel finale il Mazzola non riesce ad impensierire Agolli e, anzi, l'occasione più nitida capita al Forte dei Marmi con Simonini che si procura un calcio di rigore facendoselo però respingere da Pasquinuzzi. È l'ultimo brivido di una partita intensa, che vale tre punti fondamentali per un Forte dei Marmi che adesso sogna il sorpasso sul Capezzano per chiudere il 2022 al terzo posto.
Calciatoripiù
: nel Mazzola Pucci entra bene in partita, ma i migliori in campo indossano la maglia del Forte dei Marmi: Sacchelli è la spina nel fianco della difesa senese, mentre Agolli colui che sbarra la strada ai pochi (ma importanti) tentativi degli attaccanti avversari sigillando la vittoria.
Sestese-Lastrigiana 1-2

RETI: Baldi, Guizzaro, Bonaiuti
SESTESE: Fantini, Macchinelli, Gori, Bottai, Garzi, Papucci, Rapezzi, Corigliano, Baldi, Vignali, Vannini. A disp.: Giusti, Boschi, Bravi, Ferroni, Papini, Urbinati, Mernacaj, Chelli, Nuti. All.: Andrea Bellini.
LASTRIGIANA: Cocchi, Firenzuoli, Casini, Bonaiuti, Licciardello, De Pascalis, F. Becagli, B. Becagli, Guerra, Fontani, Guizzaro. A disp.: Carfora, Corrado, Olivieri, Amasna, Finelli, Martini, Grottelli, Romani, Mancini. All.: Davide Guasti.
ARBITRO: D'Orsi di Pisa
RETI: 34' Bonaiuti, 58' Guizzaro, 71' Baldi.



In un colpo se ne mette alle spalle due, e sono due notevoli: la vittoria sul campo della Sestese (1-2 il finale) consente infatti alla Lastrigiana di sorpassare Scandicci e Floria, caduti rispettivamente con Maliseti e Cecina; e il quinto posto che viene fuori è un premio sacrosanto per una squadra che dopo la sconfitta all'esordio con il Tau Altopascio ha giocato alla pari con tutte le avversarie. Enormi sono i meriti di Davide Guasti che vite dopo vite ha trasformato una squadra ricca di talento e colma d'ingenuità in un'astronave; e la sfida di domenica, ultima del 2022, al Capezzano ferito dopo la sconfitta nello scontro diretto con la Cattolica rappresenterà un test pesante per capire quali potranno essere i traguardi cui ambire. La Sestese vive invece una situazione opposta: sono sei le sconfitte stagionali, e nelle ultime tre gare ha raccolto un solo punto. È vero che non gioca male, ma fatica moltissimo sia a liberare qualcuno al tiro sia a rendersi pericolosa nelle poche circostanze in cui riesce a calciare; per evitare la sconfitta non le basta la gran punizione di Baldi, al quinto centro stagionale. Ma la rete arriva quando c'era già da rimediare un doppio svantaggio; consapevole che vive un momento eccezionale e dunque può permettersi di fare la partita anche in trasferta, la Lastrigiana parte infatti forte e costruisce la prima occasione intorno al quarto d'ora: riproposto di nuovo dal primo minuto, Guizzaro scappa in profondità con un movimento letale ma poi occhi negli occhi con Fantini calcia piano e non punge. Per esultare la Lastrigiana deve dunque attendere il secondo tentativo: Fontani calcia a rientrare una punizione nei pressi della bandierina destra; il pallone balza davanti a Fantini che non trattiene e favorisce il tocco di punta di Bonaiuti buono per lo 0-1. Anche in vantaggio la Lastrigiana continua ad attaccare: Guerra, che finora ha segnato poco (tre centri appena) ma che per la squadra si spreme, apre da destra per Guizzaro che converge dalla parte opposta ma anziché controllare decide di calciare al volo e grazia la Sestese. Dopo due errori il terzo tentativo va però a buon fine: la ripresa è iniziata da poco quando il suo colpo di testa sul traversone di Casini passa tra i pali per il raddoppio ospite. Anche sullo 0-2 la Lastrigiana continua a dare spettacolo: subentrato a Guizzaro, Olivieri apre il mancino sul traversone di Francesco Becagli (splendido il triangolo con Guerra) e coglie in pieno l'incrocio; va male anche a Guerra che da cinque metri non riesce a spingere in porta il traversone di Francesco Becagli liberato sul fondo dal duetto con l'altro Becagli, Begonet. Poi d'un tratto la Sestese riaffiora dall'apnea e riapre la contesa: la punizione di Baldi aggira la barriera e s'infila dove Cocchi non può arrivare. Ma anche se allo scadere manca ancora una ventina di minuti la Lastrigiana non rischia più, merito anche di chi entra a gara in corso (bene Martini, bene Amasna, bene Corrado) e tiene i ritmi alti e gli avversari lontani dall'area di rigore. La Sestese prova a imbastire qualche azione da rete che però resta sempre potenziale: dannazione ormai abituale, le manca l'ultimo passaggio per liberare qualcuno davanti a Cocchi. Così la Lastrigiana rischia il giusto e viene via dal Torrini con un altro successo, il settimo in quattordici partite: il Capezzano è avvisato.
Calciatoripiù
: segna una gran rete e prova costantemente a spezzare i raddoppi della difesa avversaria: Baldi è il migliore della Sestese. Ma né la sua prestazione generosa né la punizione vincente sono abbastanza per far male alla Lastrigiana, che sull'asse Casini-Francesco Becagli-Guerra costruisce una gara dall'intensità spaziale.
Tau Calcio-Prolivorno Sorgenti 8-1

RETI: Vannuzzi, Vuturo, Notarelli, Masini, Masini, Tommasi, Vuturo, Tommasi, Fabbri
TAU ALTOPASCIO: Taiti (75' Chiarello), Mazzi, Notarelli (75' D'Amato), Wolf (46' Morandini), Bigazzi, Carlucci, Nistri (65' Vuturo), Matteoni (46' Tommasi), Masini, Bartelloni (62' Vannuzzi), Marrano (46' G. Bellandi). All.: Gabriel Pucci.
PRO LIVORNO SORG.: Calloni, Chicca, Quaglia (57' Ciurli, 73' Macchia), Difonzo, Grechi (61' El Kniri) Orsini, Fabbri (71' Botta), Arigoni, Fermi (50'Borghi), Sovran (46' Attanasio), Mancino (18' Molinari). All: Andrea Domenici
ARBITRO: Omar Abdulkadir Mohameddi Empoli
RETI: 13' Fabbri, 30', 31' Masini, 55' Notarelli, 61', 87' Tommasi, 67', 74' Vuturo, 81' Vannuzzi.
NOTE: espulso Calloni.



Vittoria facile per la capolista Tau Altopascio che nel secondo tempo dilaga dopo essere stata in svantaggio; la pro Livorno Sorgenti regge fino al riposo, poi paga l'espulsione subito dopo la rete iniziale; la differenza di un uomo si vede eccome contro una squadra così più forte. L'incontro però si apre con la Pro Livorno all'attacco: sugli sviluppi di una rimessa laterale da sinistra Quaglia appoggia a Orsini pronto alla sponda al limite per Sovran; prolungato ancora, il pallone arriva a Chicca che però non inquadra lo specchio. Il Tau Altopascio replica all' 8' con la punizione centrale che Bartelloni tocca corta per il tiro di Marrano: Calloni intuisce il rasoterra e devia sul fondo. Ma al 13' la Pro Livorno passa sorprendentemente in vantaggio: da destra Chicca batte una rimessa laterale in area per Fermi che protegge il pallone, si gira e crossa sul palo più lontano; vi arriva indisturbato Fabbri che di piatto accompagna il pallone in rete. Ma la gioia della Pro Livorno dura cinque minuti appena: dallo spicchio sinistro della mediana Notarelli lancia in contropiede Masini contro il quale Calloni esce fuori area; il suo tocco di mano gli vale l'espulsione per aver interrotto una chiara occasione da rete. E così anche se in vantaggio la Pro Livorno resta in inferiorità numerica e senza portiere titolare per quasi tutta la partita; Domenici chiama fuori Mancino per inserire il dodicesimo Molinari. Forte dell'uomo in più il Tau attacca feroce: al 21' Mazzi avanza a destra per servire ai venti metri Carlucci il cui cross in area Bartelloni devia a lato. La rete arriva al 28', ma non è valida: sulla sponda di Matteoni, imperioso sul traversone di Notarelli, Masini è in fuorigioco. Al Tau basta comunque attendere un'azione per riportare l'incontro in parità: dalla trequarti Wolf lancia in area Masini che di piatto insacca. Trascorre un solo minuto e il risultato si ribalta: servito a destra da Carlucci, di prima Mazzi appoggia sul dischetto per Masini che di interno firma il 2-1. La Pro Livorno prova a replica al 33', quando Orsini recupera palla ai trenta metri e serve in profondità Fabbri che di prima impegna Taiti alla deviazione in tuffo. Ci provano anche Grechi (punizione alta, 39') e Fermi (ottimo Taiti in due tempi, 42') sulla progressione di Quaglia. Si va all'intervallo con il colpo di testa di Masini parato da Molinari dopo l'ottimo scambio Mazzi-Bartelloni a destra. La ripresa si apre col Tau ancora all'attacco: appena entrato, Gianmarco Bellandi riceve il pallone a sinistra e appoggia dietro per l'accorrente Notarelli che libera il destro; Molinari non si fa sorprendere e devia in corner. Il 3-1 comunque è maturo e puntuale arriva al 55': Masini riceve ai venti metri e allarga a sinistra per Notarelli che entra in area e trafigge Molinari sul primo palo. Il 4-1 prende forma al 61': Gianmarco Bellandi vince un contrasto ai trenta metri, avanza e serve a sinistra Tommasi che rientra sul destro e mette in rete. Sei minuti e il divario aumenta ancora: Tommasi controlla a sinistra e vede l'inserimento in area di Vuturo che non ha difficoltà a segnare. Doppietta e 6-1 al 74': Vuturo segna di nuovo sulla progressione di Vannuzzi fino ai venti metri. Ormai si gioca a una sola porta: Vuturo lavora un buon pallone a sinistra e lo crossa sul secondo palo dove Morandini al volo impegna Molinari che respinge. Il 7-1 comunque è bell'e confezionato: un'azione prolungata pesca sul dischetto Vannuzzi che spedisce il pallone in rete. L'incontro si chiude con la rete dell'8-1: lo segna Tommasi che, servito da Vannuzzi, insacca in diagonale con l'aiuto del palo. E la marcia può proseguire.
Calciatoripiù
: nel momento più difficile Masini ribalta la gara in un minuto; se si aggiungono la rete annullata e l'assist per il 3-1 si capisce come mai sia il migliore in assoluto; anche quando la gara è compromessa Arigoni (Pro Livorno Sorg.) non si arrende.