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Allievi Regionali GIR.Elite - Giornata n. 10

Forcoli Valdera-Floria Grassina Belmonte 1-1

RETI: Lici, Rufat
FORCOLI: Perini, Nannetti, Morelli, Bartoli, Altini, Balatresi, Maccianti, Fogli, Zaccheo, Manetti, Lici. A disp.: Cammilli, Bruci, Cavallini, Vannini, Banducci, Kadiqi, Farkas. All.: Massimo Mancini.
FLORIA: Morgenni, Conti, Piccini, Gori, Ronchi, Gaffarelli, Martelli, Agrello, Biliotti, Rufat, Tellini. A disp.: Corante, Frizzi, Foschi, Vichi, Ciabatti, Bonaccorsi, Zefi. All.: Alessandro Sozzi.
ARBITRO: De Rosa di Livorno.
RETI: 60' Rufat rig., 64' Manetti.



Un pari di carattere, che tuttavia non impedisce l'ufficialità di un verdetto che ormai era inevitabile. Il Forcoli ferma la Floria sull'1-1 ma il mancato successo dei ragazzi di Mancini significa retrocessione aritmetica e élite regionale che il prossimo anno non vedrà gli amaranto tra i protagonisti. Chi invece mette un tassello ulteriore per la permanenza nella categoria è la Floria, che nonostante il punticino risicato acquista margine sulle squadre che le stanno dietro in un weekend in cui, Atletico Lucca a parte, nessuna delle rivali riesce a vincere. La situazione di classifica in cui si sono ritrovati invischiati nelle ultime settimane gioca un brutto scherzo ai fiorentini, che in avvio di gara soffrono l'intraprendenza di un Forcoli che, per quanto già spacciato, punta alla prova d'orgoglio per salutare a testa alta l'élite. Cominciano meglio infatti i pisani, pericolosi intorno al 15' con un tiro cross di Morelli che sfiora il palo della porta difesa da Morgenni. La Floria fatica a trovare il bandolo della matassa, complice anche un terreno di gioco che rende complessa la costruzione palla a terra marchio di fabbrica della squadra di Sozzi. I pericoli maggiori, allora, arrivano su calcio piazzato. Al 25' Agrello si incarica della battuta di un corner, trovando libero a centro area Ronchi che manca l'impatto davanti a Perini. A pochi minuti dall'intervallo ci provano anche Rufat e Tellini con due iniziative personali che però si perdono con un nulla di fatto. Nella ripresa la gara si ravviva e la Floria riesce a trovare gli spazi giusti per costruire le proprie azioni offensive. Dopo alcuni tentativi sfumati per mancanza di precisione in fase conclusiva, al 60' la Floria si procura un calcio di rigore per un fallo piuttosto evidente ai danni di Biliotti. L'occasione è d'oro e gli ospiti si affidano allo specialista Rufat, che dagli undici metri non sbaglia mettendo fuori causa Perini e realizzando l'1-0 ospite. Nemmeno il tempo di esultare che alla prima occasione il Forcoli la pareggia. Passati appena 4' dal gol del vantaggio ospite, il Forcoli si riversa con rabbia in avanti e al primo tentativo trova la rete dell'1-1 con una punizione magistrale di Manetti, bravissimo a disegnare una traiettoria vincente nonostante la posizione defilata. Tutto da rifare dunque per la Floria, che però accusa il contraccolpo del pareggio avversario. Nella fase centrale della ripresa, infatti, il Forcoli stabilizza nella metà campo ospite, sfiorando per ben due volte il vantaggio con due tentativi del solito Manetti che sfiora la traversa a Morgenni battuto. Rischia tantissimo la Floria, che però resiste al pressing dei pisani e nel finale, con Zefi, ha la chance per portare i tre punti a casa: il numero 18 della Floria, però, spreca il gol vittoria calciando alto da posizione favorevolissima. Finisce dunque 1-1, un risultato giusto per quanto ha raccontato il match di Capannoli dove, nonostante il verdetto amaro, si è rivisto un Forcoli agguerrito e pronto a onorare fino in fondo il campionato.
Calciatoripiù
: nel Forcoli Manetti accende la luce realizzando lo splendido gol del pari e creando diversi pericoli in zona Morgenni. Tra i locali brillano anche Altini e Maccianti . Nella Floria Agrello è ormai una certezza in termini di quantità e qualità, mentre Ronchi commette poche sbavature dietro.
Arezzo-Prolivorno Sorgenti 4-1

AREZZO: Strangis, Vivoli (55' Menchetti), Innocentini, Montanari (45' Verdini), Nacchia, Castaldo, Celli (70' Carta), Benettini (70' Camerini), Ferretti (80' Bidini), Musotti (45' Aiello (17)), Lazzeri (65' Bracciali). A disp.: Neri, . All.: Violetti Alessandro
RETI: Ferretti, Celli, Bracciali, Bracciali, Orsini
NOTE: Ammonito Celli.AREZZO: Strangis, Vivoli, Innocentini, Montanari, Nacchia, Castaldo, Celli, Benettini, Ferretti, Musotti, Lazzeri. A disp.: Neri, Menchetti, Bidini, Carta, Verdini, Camerini, Bracciali, Aiello. All.: Alessandro Violetti.
PRO LIVORNO SORG.: Calloni, Chicca, Lupi, Difonzo, Grechi, Orsini, Arigoni, Sovran, Fabbri, Ciurli, Fermi. A disp.: Molinari, Quaglia, Avola, Attanasio, Borgi, Brisciani, Macchia. All.: Andrea Domenici.
ARBITRO: Eleonora Labate di Firenze
RETI: 8' Celli, 23' Ferretti, 40' Orsini, 70', 96' Bracciali.



Resta lì, pronta a mettere il capo fuori da una tana in cui si sta scomodi ma ancora completamente dentro: nonostante l'ottima prova la Pro Livorno cade in casa dell'Arezzo, vede interrompersi la propria striscia positiva e non riesce ad accorciare sulla sestultima posizione, ora occupata dalla Lastrigiana che sta a +6, seppur con due partite in meno. Ma si sa che far punti all'[..] è complicatissimo: nel 2023 c'è riuscito solo il Tau, di misura. E si sa che l'Arezzo sta benissimo: con questa sono nove le vittorie negli ultimi dieci incontri; se i campionati iniziassero per Capodanno avrebbe soltanto un punto in meno del Tau, con una gara in meno. Anche con la Pro Livorno l'approccio è il medesimo: non si sta a far calcoli, si cercano ripetutamente la profondità e le soluzioni sulle corsie esterne. Una di queste produce il vantaggio già all'8': partito sulla fascia di competenza, in velocità Celli supera la difesa avversaria e messa nel mirino la porta la centra calciando non appena Calloni fa segno di muoversi. Sotto a freddo e alla ricerca di punti preziosi, la Pro Livorno ha un merito e un difetto: resta attaccata alla partita e a lungo limita gli avversari; ma non riesce neppure a creare occasioni da rete. E così a metà frazione l'ennesima incursione di Celli vale il raddoppio locale: stavolta anziché con l'acuto personale l'azione si chiude col servizio per Ferretti che da posizione centrale scarica il pallone in rete. Ma l'incontro non è ancora sigillato e al 40' la Pro Livorno lo riapre: sull'angolo di Ciurli la difesa dell'Arezzo si perde Orsini che di testa batte Strangis e dimezza il distacco. S'avvia quindi un frangente che, interrotto solo formalmente dall'intervallo, vede la Pro Livorno attaccare in forze alla ricerca del pari: Strangis deve effettuare due interventi non scontati su Fermi e Fabbri liberi in posizione di sparo. Violetti capisce che è il momento d'intervenire per rinunciare a una punta e rinforzare il centrocampo: l'inserimento di Verdini e soprattutto di Bracciali è la svolta che d'un tratto inaridisce la manovra ospite e riporta l'Arezzo a distanze irraggiungibili; tra il 70', mezzo dribbling al portiere dopo essersi insinuato in mezzo alla difesa, e il sesto del recupero concesso da Eleonora Labate (direttrice di gara di carattere, personalità e tecnica elevatissima: la commissione sa che quando c'è lei va tutto liscio), tocco sottoporta sul servizio di Castaldo, è proprio Bracciali a segnare la doppietta che trascina l'Arezzo al 4-1, sempre più vicino alla qualificazione in coppa.
Calciatoripiù: Innocentini
(Arezzo), Calloni (Pro Livorno).
Capezzano Pianore-Sporting Cecina 2-0

RETI: Lari F., Mattioli
CAPEZZANO P.: Pellegrini, Lari T., Lari F., Battisti, Giorgi, Betola, Rossi, Campera, Steffich, Riad, Mattioli. A disp.: Lucchesi, Tofanelli, Bigondi, Zei, Tomei, Paoli, Cacciaguerra, Ganovelli, Casolare. All.: Marco Maffei.
SPORTING CECINA: Sarzanini, Maccari, Pozzobon, Fabbris, Cozzatelli, Cionini, Massei, Moroni, Borghesi, Hasibra, Lombardo. A disp.: Sozzi, Agostini, Geri, Dakaj, Desideri, Verucci. All.: David Tarquini.
ARBITRO: Rontani di Firenze.
RETI: 15' Lari F., 83' Mattioli.



Con un gol per tempo, il Capezzano regola la pratica Sporting Cecina e consolida il quarto posto alle spalle del trio Tau-Forte dei Marmi-Cattolica Virtus. Partita molto equilibrata quella andata in scena a Camaiore. La prima occasione è per lo Sporting Cecina che al 7' va vicino al vantaggio con un tiro di poco fuori di Lombardo. La risposta del Capezzano non si fa attendere e all'11' Mattioli viene agganciato al limite dell'area: sulla punizione che ne segue Steffich alza troppo la mira spedendo la sfera sopra la traversa. Col passare dei minuti il Capezzano aumenta la pericolosità grazie soprattutto agli strappi di Mattioli, che al 15' semina il panico in area ospite venendo poi agganciato da Cozzatelli. Per l'arbitro ci sono gli estremi per il calcio di rigore che lo specialista Filippo Lari trasforma con freddezza per il momentaneo 1-0. Lo Sporting Cecina non ci sta e due minuti dopo si rende pericoloso con un'azione da manuale che, se non fosse stato per Bertola che salva sulla linea, sarebbe valsa il pareggio. La partita si infiamma e al 20' lo Sporting Cecina va a centimetri dal pari con Lombardo, che a tu per tu con Pellegrini colpisce il palo. Scampato il pericolo, il Capezzano torna a farsi pericoloso: tra il 25' e il 30', con due azioni in fotocopia, prima Campera e poi Steffich concludono da buona posizione mancando però il bersaglio. Al 34' punizione dalla trequarti di Campera, che pesca a centro area Riad che di testa manca la porta. L'ultima occasione di uno scintillante primo tempo capita sui piedi di Fabbris, che al 42' si mette in proprio saltando un paio di avversari e concludendo a lato solo davanti a Pellegrini. Il secondo tempo ricomincia con gli stessi effettivi e con un ritmo gara che continua ad essere elevatissimo. Al 57' il Capezzano ha subito il pallone del raddoppio, ma Rossi, tutto solo, si fa respingere da Sarzanini. Poco dopo invece è il turno di Bertola, che con un perentorio colpo di testa impatta il pallone, ma Sarzanini è attento e blocca la sfera. I padroni di casa però insistono e all'83' chiudono i conti con una prodezza di Mattioli, che si inventa una conclusione a giro che lascia di stucco Sarzanini e consente al Capezzano di mettere in cascina altri tre punti per consolidarsi ai piani alti della classifica.
Calciatoripiù
: straordinaria la prova di Mattioli , che entra in entrambe le reti dei suoi procurandosi prima il calcio di rigore trasformato da Filippo Lari (all'ennesima prova positiva), poi siglando la rete della tranquillità con una conclusione da fuoriclasse.
Scandicci-Monteriggioni 3-0

RETI: Rossi, Papi, Baroumi
SCANDICCI: Lami Enache, Lari, Rossi, Giraldi, Pisco, Grisolini, Raimondi, Giusepponi, Berti, Papi, Cappelli. A disp.: Patacchini, Catalano, Francini, Hognogi, Corsinovi, Banchini, Lepri, Grevi, Baraoumi. All.: Yuri Pozzi.
MONTERIGGIONI: Minucci, Guarino, Bacciottini, Grazzini, Mori, Sabatino, Di Blasi, Ljevica, Polovinchuk, Cirillo, Oretti. A disp.: Magazzini, Bari, Manenti, Scagnetti, Gangi, Zizzo, Fabbrini, Martinez. All.: Federico Martini.
ARBITRO: Niccoli di Prato.
RETI: 25' Rossi, 65' Papi, 70' Baraoumi.



Ritorna il sorriso in casa Scandicci, che ad un mese e mezzo dall'ultima volta ritrova la vittoria grazie al convincente 3-0 inflitto al Monteriggioni che, con questo k.o, saluta matematicamente l'élite. Con un secondo tempo d'assalto, in risposta a una prima frazione combattuta e con poche occasioni, i blues conquistano i tre punti e prendono margine sulla zona calda della classifica. Eppure il Monteriggioni si è dimostrato un avversario tosto, specie nella prima frazione durante la quale i senesi sono stati in grado di tarpare le ali alla manovra offensiva locale. Pochi gli spunti di Raimondi e compagni, spesso e volentieri tenuti a bada dalla difesa rossoverde retta da un ottimo Mori. Con pochi spazi a disposizione e una certa ansia da prestazione che si toccava con mano, a togliere le castagne dal fuoco ci ha dovuto pensare Rossi con una prodezza balistica che al 25' ha consentito allo Scandicci di portarsi in vantaggio. Di ottima fattura il calcio di punizione con cui il numero 3 ha consentito allo Scandicci di chiudere il primo tempo sull'1-0. Rinfrancato dal gol del vantaggio, nella ripresa lo Scandicci gioca con maggior tranquillità e consapevolezza, manovrando con fluidità il pallone e scatenando la rapidità di Raimondi e Berti. Nonostante qualche tentativo di Cirillo, il Monteriggioni fatica tremendamente a scardinare la linea difensiva avversaria, risultando di fatto quasi mai pericolosa dalle parti di Lami Enache. Lo Scandicci, invece, cresce di pericolosità col passare dei minuti e nella fase centrale della ripresa trova due guizzi che chiudono anzitempo la contesa. Al 65' Papi trova il raddoppio concludendo una pregevole manovra corale con un mancino dal limite su cui Minucci si fa sorprendere. Passano altri 5' e, con il contropiede perfetto, i ragazzi di Yuri Pozzi la chiudono: Raimondi guadagna metri in posizione decentrata prima di illuminare un corridoio perfetto per lo scatto di Baraoumi che non sbaglia davanti a Minucci realizzando il 3-0 che fa calare il sipario sulla tanto attesa e ritrovata vittoria dei blues.
Calciatoripiù
: nello Scandicci Pisco detta legge in difesa, annullando gli attaccanti avversari ma il gioiello di Rossi è provvidenziale per spostare l'inerzia della gara.
Forte Dei Marmi 2015-Lastrigiana 4-3

RETI: Pinna, Carli, Simonini, Rosaia, Becagli F., Autorete, Oliveri
FORTE DEI MARMI: Agolli, Zappelli, Simonini, Sacchelli, Botrugno, Deda, Federigi, Carli, Rosaia, Pinna, Dumani. A disp.: Calò, Arrighi, Salvatori, Donati, Guidi, Galletti, Amato, Dell'Amico. All.: Luca Mosti.
LASTRIGIANA: Cocchi, Firenzuoli, Casini, Bonaiuti, Stefanacci, Finelli, Romani, Vignolini, F. Becagli, Mantovelli, Guizzaro. A disp.: Carfora, De Pascalis, Oliveri, Amasna, Magnolfi, B. Becagli, Grottelli, Licciardello. All.: Davide Guasti.
ARBITRO: Scardigli di Livorno
RETI: 20' Zappelli aut., 30' F. Becagli, 38' Carli, 56' Oliveri, 89' Pinna, 92' Simonini, 96' Rosaia.



Avvertenza: non replicare. È improbabile che finisca bene una gara in cui, fatte salve la testa e la coda, si concedono agli avversari ottanta minuti abbondanti di governo e ci si trova in svantaggio di due reti quando l'arbitro sta per decidere quanto si giocherà ancora dopo il 90'; è improbabile, però riesce al Forte dei Marmi che con un finale assurdo supera 4-3 la Lastrigiana cui adesso la classifica comincia a far paura: per come era maturato e per il valore della rivale, che nell'ultimo mese ha battuto in sequenza Tau e Cattolica, il successo avrebbe potuto rappresentare la svolta d'un girone di ritorno complicato (appena sette punti in sette partite); ma la rovesciata di Pinna avvia una rimonta che, impensabile, si concretizza al sesto di recupero, quando la Lastrigiana avrebbe dovuto quantomeno accontentarsi del pari. Per vincere al Forte dei Marmi basta un finale esplosivo, agganciato a un avvio analogo (al 4' Pinna solissimo calcia su Cocchi in uscita) ma illusorio; pesano le assenze di Luchini e Iacomini, da lì in poi e fino quasi allo scadere a fare la partita è la Lastrigiana che al 20' passa avanti: la fortuna decide di dare una mano al merito e devia su Zappelli e quindi in rete il traversone di Romani diretto a centro area. Il Forte dei Marmi fatica a reagire e una leggerezza difensiva lo costringe a rimontare uno svantaggio doppio: il retropassaggio corto di Botrugno innesca Francesco Becagli che punta l'area, guarda Agolli e lo fulmina. Ma, protagonista in positivo nell'azione del raddoppio e comunque uno dei migliori della flotta, una manciata di minuti dopo (e c'era stato tempo anche per due azioni che avevano coinvolto Guizzaro, prima neutralizzato da Agolli e poi a terra in area dopo un intervento più che sospetto) Francesco Becagli entra suo malgrado nell'azione che porta il Forte dei Marmi alla rete: il suo tocco di gomito dopo uno strano rimbalzo del pallone che la Lastrigiana stava controllando induce Scardigli a fischiare un rigore che Cocchi respinge a Rosaia, a secco anche sulla prima respinta; nessuno dei difensori però interviene per allontanare e consente a Carli di mandare in scena un'altra replica, stavolta con un esito diverso. Ma in avvio di ripresa la Lastrigiana riporta a due le reti di vantaggio: subentrato a Romani, Oliveri (il migliore tra i subentrati; la prestazione soft degli altri spiega almeno in parte la débâcle) addomestica il cambio di gioco di Firenzuoli, finta il tiro per rompere la simmetria della difesa e spedisce in porta il pallone dell'1-3. Per il Forte dei Marmi la gara sembra compromessa: persa per persa, Mosti ritocca lo scacchiere passando a una quasi inedita difesa a tre che gli consente di giocare con un attaccante in più; dall'altra parte anche senza rischiare la Lastrigiana comincia ad annaspare, perché i cambi cui Guasti è obbligato (fuori Mantovelli per Amasna che, colpito duro appena entrato, e la Lastrigiana protesterà a lungo con Scardigli chiedendo l'espulsione, rimane a galleggiare ai margini della partita; fuori Firenzuoli per De Pascalis, costretto a giocare fuori ruolo come terzino; fuori Vignolini per Begonet Becagli; e nell'intervallo oltre a Romani era uscito anche Francesco Becagli per Magnolfi) ne abbassano ritmo e baricentro. Si arriva comunque a un palmo dal 90' sull'1-3 e, nonostante la pressione crescente, col Forte dei Marmi lontano dalla rete della speranza; poi improvvisamente nel fitto Pinna inventa una rovesciata con cui converte in rete la punizione di Simonini e la gara si riapre. E, in apnea da più di un quarto d'ora, la Lastrigiana smette di galleggiare: lo capisce Pinna che, scattato sul filo del fuorigioco ma in linea col penultimo avversario su un lancio dalle retrovie, dal fondo rende immediatamente la cortesia a Simonini che sottoporta segna il 3-3. Anziché accontentarsi d'un pari amaro per dinamica ma comunque ottenuto contro una delle big la Lastrigiana s'arrende prima che l'arbitro fischi: così all'ultima azione Donati trova lo spazio per sfondare a sinistra e pennellare al centro un pallone che con un'elevazione da cestista Rosaia schiaccia in porta sul secondo palo. Non resta tempo per un'impensabile controrimonta, né spazio per i commenti se non un flash sulla classifica: il Forte dei Marmi prova a inseguire il Tau (lontano, lontanissimo; ma se non si sogna non si vive), la Lastrigiana prepara la sfida di domenica col Mazzola come uno scontro diretto impensabile fino a un mese fa.
Calciatoripiù
: la partita rischia di sgretolarsi sulle incursioni di Francesco Becagli nel primo tempo, di Oliveri nella ripresa e di Guizzaro (Lastrigiana) nell'arco di tutto l'incontro; ma la rovesciata di Pinna (Forte dei Marmi) riapre una partita che all'89' neppure lo scommettitore più incosciente avrebbe preso in considerazione.
Atletico Lucca-Maliseti Seano 2-0

RETI: Dal Porto, Lucchesi
ATLETICO LUCCA: Losavio, Bossini, Dal Porto, Lucchesi, Dinelli, Popa, Stefani, Figliola, Bertacca, Onu, Biagi. A disp.: Bellucci, Michelotti, Faratro, Lipparelli, Faralli, Paolinelli, Di Giulio, Stefani. All.: Fabio Betti.
MALISETI SEANO: Todaro, Bartolozzi, Lombardi, Piombanti, Taglioli, Avallone, Vannucchi, Ciaschi, Verzicco, Palumbo, Varago. A disp.: Lutzu, Bardazzi, Chiaverini, Guaspari, Donnini. All.: Marco Nerozzi.
ARBITRO: Sangiovanni di Pisa
RETI: 25' Dal Porto, 60' Lucchesi rig.
NOTE: espulso Palumbo (59').



Per una è quasi salvezza, per l'altra l'annuncio di un bimestre complicato: lo scontro diretto premia l'Atletico Lucca che, in serie positiva da sei giornate (pari col Tau capolista, poi cinque successi di fila), si libra a +7 sulla zona retrocessione e si mette alle spalle la Lastrigiana, contro cui l'attende il recupero di domani; piange invece il Maliseti che, privo di Mencarelli ancora per un po', fatica a segnare e si trova risucchiato nel cuore del vulcano, ove l'aria buona ora dista otto passi. Niente è ancora compromesso, quelle davanti vanno ancora piano; ma la sfida dell'Henderson avrebbe potuto rappresentare la svolta dell'ultimo tratto di stagione la cui pendenza invece ora assume profili da tappa di montagna. Il Maliseti parte forte, Varago e Palumbo ritardano la conclusione davanti allo specchio spalancato e consentono alla difesa avversaria di recuperare, ma già sulla breve distanza è costretto a rintanarsi nella propria metà campo; è comunque almeno in parte una scelta voluta visto che l'Atletico Lucca, privo di Cialdi e di Martini, deve per forza affidarsi al palleggio insistito che teoricamente potrebbe essere colpito in ripartenza: l'occasione buona capita di nuovo a Palumbo, che di nuovo l'accartoccia da posizione favorevole. E allora quando il primo quarto di gara se n'è da poco andato l'Atletico Lucca mette a frutto la propria manovra: Dal Porto scende a sinistra e, grazie al doppio triangolo con Onu e con Stefani, riesce a portarsi dentro l'area da dove col rasoterra mancino anticipa l'uscita di Todaro. Il Maliseti reagisce inviperito e a cavallo della pausa costruisce sette occasioni contate: la più clamorosa è la prima, il tiro di Verzicco che spazzola la parte interna dell'incrocio (quanto interna? per l'arbitro non abbastanza), picchia sulla linea e torna all'interno del terreno di gioco; e visto che sulla tecnologia non può contare Sangiovanni s'affida all'occhio e decide che non è rete. Seguono, dopo la pausa, quattro occasioni per Varago che solissimo non centra mai la porta e due per Verzicco, ai cui diagonali Losavio s'oppone. Poi l'Atletico Lucca si ritrova e costruisce l'azione che vale il raddoppio: Lucchesi cade in area sul contrasto alto con Lombardi e nonostante le proteste del Maliseti (proteste per l'entità del contatto, proteste per un possibile sandwich su Ciaschi prima che l'azione si sviluppasse in area; e per le proteste ci rimette Palumbo, espulso) Sangiovanni fischia il penalty che lo stesso Lucchesi converte in rete. In inferiorità numerica e senza il centravanti titolare il Maliseti non può riuscire a smontare il doppio vantaggio dell'Atletico Lucca, che continua a sfoderare un palleggio efficacissimo (ma si sa che Betti le partite le prepara in ogni particolare) e con Bertacca, Figliola e Di Giulio costruisce le occasioni del tris, neutralizzate da Todaro. Il Maliseti salva dunque perlomeno l'onore, ma per la categoria occorre qualcosa di più concreto; se s'affaccia sull'altra metà campo può cogliere qualche spunto.
Calciatoripiù
: nonostante una settimana complicata Dal Porto gioca un primo tempo fantastico, coronato dalla rete del vantaggio; quando Betti lo toglie, esausto, il compito di cucire difesa e attacco ricade interamente su Bertacca (Atletico Lucca) che in mediana si conferma il solito gioiello; date queste premesse, nell'ultimo quarto lo svantaggio che il classe 2007 Verzicco aveva provato ripetutamente a cancellare avrebbe potuto assumere dimensioni ben più profonde in assenza d'un portiere come Todaro (Maliseti Seano).
Mazzola Valdarbia-Cattolica Virtus 1-1

RETI: Pucci, Faccendini
MAZZOLA VALDARBIA: Pasquinuzzi, Pes, Kokoshi, Iorio, Parricchi, Palazzesi, Neri, Pasqui, Imperatore, Turillazzi, Pucci. A disp.: Lika, Cappelli, Borgheresi, Bove, Saburri, Brocchi, Uka, Malcangio, Milani. All.: Vincenzo Di Guida.
CATTOLICA VIRTUS: Castellani, Bargellini, Acciai, Giudice, Becagli, Alfani, Gelormini, Pazzagli, Legnante, Del Zotto, Faccendini. A disp.: Cappelli, Frilli, Nocentini, Valeriani, Patacca, Manuali, Bottino, Sarno. All.: Francesco Vallini.
ARBITRO: Fetovski di Arezzo.
RETI: 23' Faccendini, 60' Pucci.



Il Mazzola si conferma bestia nera della Cattolica Virtus. Dopo il blitz di Soffiano nella gara di andata, i senesi conquistano un buon punto tra le mura amiche fermando i giallorossi su un pareggio tutto sommato giusto per quanto espresso dalle due compagini sul terreno di gioco. Nel primo tempo la Cattolica Virtus parte subito forte, schiacciando i padroni di casa nella propria metà campo per almeno 25'. I giallorossi confezionano un paio di occasioni pericolose con Faccendini e Del Zotto, poi trovano il meritato vantaggio proprio con Faccendini, che su un pallone tagliato, si inserisce coi tempi giusti deviando la sfera alle spalle dell'incolpevole Pasquinuzzi. La zampata di Faccendini corona un primo tempo ottimo da parte della Cattolica Virtus, che contiene la flebile reazione dei senesi e nel finale si rende pericoloso in un altro paio di occasioni con Del Zotto e Legnante. Dopo una prima frazione in totale controllo, nella ripresa la Cattolica Virtus subisce il ritorno rabbioso del Mazzola, che cambia decisamente atteggiamento rispetto ai primi 45'. I padroni di casa prendono in mano il pallino del gioco, costringendo la Cattolica Virtus a chiudersi sulla difensiva. Dopo un paio di tentativi poco precisi verso la porta di Castellani, al 60' arriva il gol del pari su un'azione che si sviluppa per vie laterali con Pes che si prende il fondo prima di servire al limite dell'area l'accorrente Pucci che indovina una conclusione imparabile spedendo il pallone in buca d'angolo. Dopo l'1-1, il Mazzola prende ulteriormente fiducia, lanciandosi in un coraggioso assedio finale per trovare la rete decisiva. I senesi ci provano a più riprese e l'occasione per il gol vittoria arriva a dieci dalla fine quando Milani, solo al centro dell'area, si ritrova libero di calciare davanti a Castellani ma il suo tiro termina alto sopra la traversa. Il Mazzola insiste ma alla fine regge il pari che lascia i senesi in piena zona retrocessione.
Calciatoripiù
: nel Mazzola Pucci ha il merito di realizzare un gol pesantissimo in una gara ben disputata dalla formazione di Di Guida, tra le cui fila il talento del classe 2007 Neri . Nella Cattolica Virtus brilla Bargellini , che nel primo tempo mette in costante difficoltà la difesa senese con le sue scorribande sulla fascia.
Sestese-Tau Calcio 0-3

RETI: Marrano, Bellandi F., Vuturo
SESTESE: Tognoni De Pugi, Macchinelli, Gori (46' Papucci), Bottai (46' Urbinati), Garzi, Papini, Gocaj (74' Ferroni), Rapezzi (69' Corigliano), Baldi (61' Boschi), Terrosi (46' Vignali), Vannini. A disp.: Fantini. All.: Andrea Bellini.
TAU ALTOPASCIO: Taiti, Morandini (68' Ferretti), Capocchi (74' Notarelli), Wolf (82' Matteoni), Bigazzi, Carlucci (82' Lensi), Nistri, F. Bellandi, Vuturo (71' M. Masini), Marrano (56' Tommasi), Vannuzzi (71' G. Bellandi). A disp.: A. Masini, Mazzi. All.: Gabriel Pucci.
ARBITRO: Magherini di Prato
RETI: 7' Vuturo, 26' F. Bellandi, 27' Marrano.
NOTE: ammoniti Capocchi e Wolf. Angoli: 3-4. Recupero: 1'+0'.



Ancora non è ufficiale se sia davvero (il) più forte o se sia in gran parte colpa di chi lo dipinge così, ma i fatti raccontano che a sette giornate e sei incontri dalla fine il Tau di Pucci è sempre più vicino alla doppietta: il ventunesimo successo stagionale, quello che fa lievitare a quattordici i punti di vantaggio sulla Cattolica rallentata a Siena, arriva in casa della Sestese, ultima squadra a precederlo in un albo d'oro che da qui ai prossimi anni intende tingere d'un colore solo. E una volta ancora il Tau ha sfoggiato una delle caratteristiche che insieme al talento (enorme) e all'impronta tattica (riconoscibilissima; e d'altra parte Pucci prima di quello scorso e della sospensione drammatica veniva da una doppietta nei Giovanissimi d'élite) lo contraddistinguono sin dalla gara d'esordio a Lastra a Signa: sa modulare la partita a seconda dei propri bisogni, sa quando spingere (e quando spinge fa male) e quando rallentare (e quando rallenta non rischia, o rischia poco); se s'esclude la parata di Taiti su Vannini in avvio, la Sestese s'è resa pericolosa esclusivamente nel momento in cui la gara era ormai indirizzata. Per prendersela al Tau, al cui impianto Pucci apporta le consuete rotazioni inserendo Morandini, Capocchi e Vannuzzi per Ferretti, Notarelli e Mattia Masini titolari con lo Scandicci, sono sufficienti sette minuti scarsi nei quali si registrano già una prima respinta di Tognoni De Pugi coi pugni (al tiro Vuturo col mancino da destra, innescato dal dialogo tra Nistri e Vannuzzi) e sull'altro fronte il tuffo di Taiti sul diagonale di Vannini portato in pedana dal filtrante di Terrosi sul break di Bottai. Per la retroguardia del Tau sembrerebbe lecito attendersi qualche rischio sulle ripartenze della Sestese che aspetta e cerca rapida le verticalizzazioni una volta conquistato il possesso; ma basta l'ennesimo incantesimo stagionale di Carlucci per suggerire che anche stavolta finirà come le altre venti passate: la sua scucchiaiata dal limite a sorprendere la difesa schierata e trasformare nel vantaggio un'azione apparentemente senza sbocchi pesca in solitudine Vuturo che al secondo pallone toccato, piazzato in rete con una carezza rasoterra sul secondo palo, conferma a Pucci che l'intuizione di schierarlo falso centravanti, o come si dice ora, era un'intuizione perfetta. Avanti al 7' e alla seconda azione da rete, per un quarto d'ora il Tau si dedica ad ammorbidire la partita decidendo però di piazzarsi stabilmente nella metà campo avversaria; per un quarto d'ora non affonda, ma la prima volta che affonda serve un portiere del calibro di Tognoni De Pugi per negargli il raddoppio: il tiro di Vannuzzi che sul tocco di Vuturo a prolungare il filtrante di Nistri calcia da posizione defilata ma ravvicinatissima lo convoca a una respinta complicata (20'). Ma neppure un portiere del calibro di Tognoni De Pugi, il migliore della categoria (e le convocazioni dicono che Mannelli concorda) dopo il trasferimento di Gazzoli all'Empoli, riesce a evitare lo 0-2 sull'azione che il Tau costruisce sei minuti più tardi, da mezzala a mezzala: Vuturo si finge pivot sull'incursione di Nistri e smista sulla fascia per Morandini (primo tempo spettacolare: all'intervallo Bellini è costretto a sostituire Gori che teoricamente avrebbe dovuto contenerne affondi e sovrapposizioni) il cui traversone radente sbuca sul secondo palo liberando sotto l'anello Francesco Bellandi, al raddoppio col destro dopo lo stop in corsa. Smarrita, sulla ripresa del gioco la Sestese subisce anche lo 0-3: Francesco Bellandi recupera il pallone sulla trequarti e, regalandosi in un minuto rete e assist vincente, annusa il taglio in profondità di Marrano che alle porte dell'area svernicia i centrali avversari e incrocia il destro sul secondo palo. È il quarto centro nelle ultime cinque partite dopo un infortunio fastidioso da smaltire: è rientrato quando Pucci, costretto a rinunciare a Bartelloni, ne ha avuto più bisogno, altro segno che nella stagione del Tau ogni ingranaggio funziona. Il Tau ormai si diverte e decide che non è ancora il momento di rallentare; cento secondi dopo la terza rete Vannuzzi sfiora la quarta toccando con la punta destra il lancio di Carlucci che lo aveva pescato davanti a Tognoni De Pugi in uscita: limone al palo. È il frangente in cui la Sestese è in maggior difficoltà: il Tau lo capisce, resta all'attacco e cerca di nuovo di piegarla col destro di Vuturo liberato dietro la difesa da Marrano e contrastato da Tognoni De Pugi, alla terza parata pesante in mezz'ora. Terrosi capisce che se non esce dalla propria metà campo la Sestese rischia di guadare l'intervallo fradicia e prova ad alzarne il baricentro rubando il pallone a Carlucci (unico errore di una gara stellata) nella metà campo del Tau e affondando fino al limite, da dove però spedisce il mancino in corsa alto di una porta e mezza. È però un'occasione estemporanea, cui segue immediatamente un'altra puntura del Tau e un'altra paratona di Tognoni De Pugi che in tuffo evita alla barriera una figuraccia sulla punizione di Vannuzzi (fallo di Garzi su Marrano) da quasi trenta metri (33'). Sei minuti più tardi, sul destro in corsa di Nistri che dietro la difesa aveva ricevuto il lob di Vuturo invitato a inventare qualcosa per chiudere il triangolo sulla verticale, il numero di parate complesse ed efficaci sale a cinque. A cento metri di distanza Taiti gli ricorda che, anche se il posto da titolare forse non glielo può contendere, nella selezione regionale potrebbero condividere la camera: è altrettanto complessa e altrettanto efficace la sua parata col corpo al destro di Garzi liberato in area dal tiro sporco di Gori dopo un primo tentativo da fermo (fallo di Capocchi, ammonito) murato dalla barriera (43'). Il primo tempo all'attacco però lo chiude il Tau: Morandini complica un altro po' la domenica di Gori e raggiunto il fondo dopo un dribbling crossa rasoterra per Marrano che alza d'un metro il destro a colpo sicuro. Alla ripresa la Sestese si presenta con tre novità (Papucci, Urbinati e Vignali per Gori, Bottai e Terrosi) e, complice la scelta del Tau di modulare il sonoro a un volume meno assordante, la gara assume un profilo ben più equilibrato: al 51' Baldi, fin lì e da lì in poi annullato dalla morsa Wolf-Bigazzi, cerca di limare il distacco con una punizione da venti metri (fallo di Francesco Bellandi su Rapezzi) alzata da Taiti in angolo, il primo per la Sestese, senza esito come il seguente. Ma quando affonda il Tau fa paura: al 56', evento raro, la manovra si sviluppa a sinistra ove Capocchi strappa e grazie alla scarico di Vuturo serve al limite Nistri il cui destro in corsa non trova lo specchio. Il Tau però predilige giocare a destra ove, anche se ora gli spazi sono minori, neppure Papucci riesce completamente a contenere Morandini: il suo ennesimo traversone dal fondo innesca sottoporta il mancino di Vannuzzi, alto di mezzo metro scarso. Come nel terzo, anche nell'ultimo quarto di gara la Sestese s'affida prevalentemente ai palloni inattivi per calciare in porta: Vignali cerca di convertirne in rete uno (aveva rischiato moltissimo Wolf trattenendo Vannini lanciato a rete: Magherini opta per un'ammonizione color tarocco) da quasi trenta metri, di nuovo neutralizzato da Taiti. Le occasioni migliori arrivano però sull'altro versante: liberato in posizione defilata dal filtrante di Carlucci prolungato da Vannuzzi, Vuturo calcia alto in caduta l'ultimo pallone che Pucci gli concede (70'); non va meglio a Tommasi, lanciato a rete da Mattia Masini appena entrato ma lento nel puntare la porta che Tognoni de Pugi protegge con un intervento finalmente banale (75'). I neoentrati hanno comunque voglia di farsi vedere: Tognoni De Pugi è costretto a ripetersi sul destro di Mattia Masini pescato al limite dalla giocata di Gianmarco Bellandi (81'). Evitato lo 0-4 che Tommasi segna in fuorigioco sul filtrante di Gianmarco Bellandi (apparentemente corretta la valutazione di Magherini che ha convinto il giusto ma che non ha complicato una partita di per sé facile) l'ultima emozione va in scena nell'altra area: esce di poco, e stavolta Taiti era in ritardo, il tiro di Vignali liberato al dischetto dallo scarico di Ferroni sul dialogo Urbinati-Vannini (88'). Ma anche se il pallone fosse entrato sarebbe cambiato il giusto nell'incontro e in una stagione che, a prescindere dal pennello utilizzato per tratteggiarla, il Tau sta dominando da mesi.
Calciatoripiù
: se nel primo tempo il punteggio non assume proporzioni insolite è merito di Tognoni De Pugi , autore di cinque capolavori su altrettante palle-gol create dagli avversari; l'ingresso di Urbinati e Vignali (Sestese) nell'intervallo scioglie una manovra fin lì annodatissima; ma ormai era impensabile riaprire una partita indirizzata dalle discese di Morandini , dalle poesie di Carlucci che vede spazi dove non esistono (la giocata per il vantaggio s'avvicina al sentimento del sublime), dalle incursioni di Francesco Bellandi , rete e passaggio vincente in un minuto, e dalle qualità di Marrano (Tau Altopascio) che al talento abbina enorme concretezza sottoporta.