CAPEZZANO PIANORE: Gazzoli, Giorgi, Lari F., Lari T., Bertola, Tofanelli, Riad, Bartalini, Steffich, Campera, Mattioli. A disp.: Giannecchini, Rami, Bertuccelli, Battisti, Gerini, Pighini, Casolare, Cacciaguerra. All.: Marco Maffei.
AREZZO: Bollella, Innocentini, Nacchia, Castaldo, Aiello, Sonnati, Celli, Verdini, Lazzeri, Ferretti, Montanari. A disp.: Strangis, Vivoli, Benettini, Carta, Musotti, Bracciali. All.: Tommaso Nardin.
ARBITRO: Cravini di Livorno
RETI: 6', 22' Steffich, 12' Lari F., 24', 73' Campera, 31' Mattioli, 40' Riad, 51' aut. Bertola, 90' Cacciaguerra.
Prova perfetta per il Capezzano, che supera a pieni voti l'esame Arezzo e si conferma come una delle pretendenti per le prime posizioni in classifica. La formazione di mister Maffei continua a stupire, a maggior ragione dopo questo sesto turno di campionato, che ha visto i versiliesi travolgere l'Arezzo con un inaspettato 8-1 finale. La compagine di casa parte subito forte e al 6' sblocca subito la contesa grazie ad un tiro-cross di Lari T. corretto in porta da Steffich. Immediata la risposta dell'Arezzo: al 10', sul primo affondo della gara, Lazzeri si ritrova solo in area ma tergiversa troppo permettendo a Tofanelli di chiudere in corner. Al 12', però, il Capezzano si porta già sul 2-0. Il grande protagonista è ancora una volta Steffich, che si procura un calcio di rigore che Lari F. trasforma spiazzando Bollella. L'Arezzo accusa il colpo e il Capezzano, sulle ali dell'entusiasmo, continua a sfruttare le numerose praterie concesse dalla compagine amaranto. Al 22' Riad premia lo scatto in profondità di Steffich, che fa doppietta con un diagonale forte e angolato che supera Bollella per il 3-0 locale. Due minuti più tardi il Capezzano cala il poker: sale in cattedra Campera, che dopo aver vinto un rimpallo a centrocampo si invola a gran velocità verso la porta avversaria, dribbla un paio di difensori avversario e indirizza il pallone alle spalle di Bollella. L'Arezzo prova a scuotersi e alla mezzora Celli si divora la chance per rientrare in partita. Sul ribaltamento di fronte il Capezzano va invece ancora a segno: stavolta è Mattioli, al termine di un'azione caparbia, a trafiggere Bollella e a fissare il parziale su un incredibile 5-0. Al 37' sale in cattedra anche Gazzoli, che chiude la porta in faccia a Celli che si era ben inserito alle spalle della difesa aretina. Niente da fare dunque per gli ospiti, che prima dell'intervallo incassano anche la rete del 6-0 locale siglata da Riad con un magistrale calcio di punizione. Chiuso un primo tempo da dimenticare, nella ripresa l'Arezzo prova a tirare fuori la reazione d'orgoglio e al 51', al primo affondo della ripresa, Celli (il migliore dei suoi) mette al centro un cross teso che Bertola devia involontariamente alle spalle di Gazzoli per il momentaneo 6-1. Il Capezzano continua però a rendersi pericoloso ogni volta che si spinge in avanti. Al 65' i versiliesi sfiorano il settimo gol con una punizione di Campera che si infrange direttamente sulla traversa. L'appuntamento di Campera con la doppietta personale è però soltanto rimandato al 73' quando, dopo essersi liberato di due avversari, il numero 10 del Capezzano batte Bollella con una conclusione in buca d'angolo. A concludere lo show dei versiliesi - dopo un palo colpito dall'Arezzo con Montanari - ci pensa al 90' Cacciaguerra che trova il definitivo 8-1 al termine di un contropiede da manuale.
Calciatoripiù : Campera e Steffich dominano la scena con una doppietta a testa e trascinano il Capezzano ad un successo che fa rumore.
FLORIA GRASSINA BELMONTE: Marcantonini, Conti, Piccini, Gori, Agrello, Albani, Tellini, Mugnai, Biliotti, Rufat, Mugnaini. A disp.: Corante, Masseti, Martelli, Zefi, Frizzi, Coviello, Paoletti, Aimonetti, Vichi. All.: Alessandro Sozzi. ZAMBRA: Becherini, Galli, Silvestri, Taccini, Borsacchi, Dalle Luche, Ulivi, Cocucci, Sivieri, Calloni, Guelfi. A disp.: Galloppo, Ciampi, Toti, Arcidiacono, Virgili, Riccardi, Ghimenti, Pucci, Rizzo. All.: Federico Lombardi.
ARBITRO: Chellini del Valdarno
RETI: 11', 51' Biliotti, 60' Rufat.
FLORIA GRASSINA BELMONTE: Marcantonini, Conti, Piccini, Gori, Agrello, Albani, Tellini, Mugnai, Biliotti, Rufat, Mugnaini. A disp.: Corante, Masseti, Martelli, Zefi, Frizzi, Coviello, Paoletti, Aimonetti, Vichi. All.: Alessandro Sozzi. ZAMBRA: Becherini, Galli, Silvestri, Taccini, Borsacchi, Dalle Luche, Ulivi, Cocucci, Sivieri, Calloni, Guelfi. A disp.: Galloppo, Ciampi, Toti, Arcidiacono, Virgili, Riccardi, Ghimenti, Pucci, Rizzo. All.: Federico Lombardi.
ARBITRO: Chellini del Valdarno RETI: 11', 51' Biliotti, 60' Rufat.
La doppietta di Biliotti e l'acuto finale di Rufat lanciano la Floria Grassina Belmonte, che tra le mura amiche del Pazzagli supera l'ostacolo Zambra con un secco 3-0. Partita vivace fin dai primissimi minuti. Al 5' la Floria si procura una punizione da ottima posizione: batte Mugnai che tenta la conclusione trovando la risposta di un attento Becherini che blocca senza patemi. La Floria insiste e all'11' si porta in vantaggio: un passaggio filtrante di Conti trova smarcato Rufat, che controlla e a sua volta serve Biliotti che in spaccata spedisce il pallone dell'1-0 alle spalle di Becherini. Il gol del vantaggio dà fiducia alla Floria, che al 15' va vicina al raddoppio con Gori che da fuori chiama Becherini ad un intervento non eccessivamente complicato. Al 23' Conti si smarca bene sulla destra e prova la conclusione in diagonale, ancora una volta l'estremo difensore dello Zambra risponde presente. I ragazzi di Sozzi continuano ad attaccare a spron battuto e al 28', su un lancio calibrato di Albani, Rufat si ritrova a tu per tu con Becherini che riesce ancora una volta a respingere. Al 32' si fa vivo lo Zambra: Calloni salta il diretto avversario e calcia, Marcantonini para con sicurezza. Sul ribaltamento di fronte, la Floria si rende pericolosa con Gori, che raccoglie una respinta della difesa e conclude con forza mancando però il bersaglio nell'ultima palla gol della prima frazione. Nella ripresa lo Zambra parte subito forte e al 48' si procura l'occasione per pareggiare i conti: Sivieri si presenta in area a tu per tu con Marcantonini, che compie un autentico miracolo deviando la sfera in corner. Scampato il pericolo, la Floria replica al 50' con un bello spunto di Masseti che si libera di un paio di avversari ma perde l'attimo al momento di concludere, favorendo il ritorno della difesa ospite. La Floria capisce che è il momento giusto per colpire e al 51' Rufat serve un assist perfetto a Biliotti che a tutta velocità entra in area e trafigge Becherini in uscita per il momentaneo 2-0. Al 55' Tellini lancia Biliotti ma la difesa libera e impedisce al centravanti fiorentino di siglare la tripletta personale. Al 60' lo scatenato Biliotti compie l'ennesimo scatto in velocità, salta il diretto avversario e, al momento di entrare in area, viene atterrato da un difensore avversario. Per il direttore di gara è calcio di rigore e dal dischetto Rufat corona la sua prova maiuscola con la rete del 3-0. Nel finale la Floria amministra il triplo vantaggio e al 68' va addirittura vicino al quarto gol con Paoletti, che centra la traversa a Becherini battuto. Al 73' Masseti ci prova di testa su corner, spedendo il pallone fuori mentre al 77' è Martelli, solo davanti a Becherini, a calciare a lato nell'ultimo sussulto di una partita che la Floria vince meritatamente ottenendo il terzo successo stagionale.
Calciatoripiù : nella Floria spiccano le prove di Biliotti (doppietta) e Rufat (gol e assist), ma ottima anche la gara di Albani . Nello Zambra si salvano Calloni e Becherini .
MONTERIGGIONI: Minucci, Mori, Martinez, Manenti, Sabatino, Guarino, Gangi, Ljevica, Cirillo, Bari, Seroni. A disp.: Piliu, Sangermano, Panariello, Mennitto, Petri, Zizzo, Iafelice, Pacciani. All.: Marcello Lisci.
FORTE DEI MARMI: Calò, Lazzeroni, Simonini, Iacomini, Zappelli, Deda, Luchini, Carli, Rosaia, Dumani, Sacchelli. A disp.: Agolli, Borghini, Calcinari, Dell'Amico, Federigi, Fiacchi, Galletti, Sommovigo, Torcigliani. All.: Luca Mosti.
ARBITRO: Antonio Gjergji di Firenze
RETI: 25', 62' Zappelli, 52' Rosaia, 80' Luchini.
Quattro reti per godersi un altro fine settimana radioso. La sconfitta col Tau (forte, troppo forte) nel turno infrasettimanale è stata uno scivolone occasionale anche se doloroso: battendo 0-4 un Monteriggioni sempre più in crisi il Forte dei Marmi s'infila alle spalle di quelle che fanno l'andatura ricordando loro che sarà per tutte un'avversaria ostica. Più che a scatenare le recriminazioni il palo colto da Sacchelli in azione personale serve solo ad annunciare la rete del vantaggio: la segna Zappelli che freddissimo scioglie una mischia nata sotto la porta locale sugli sviluppi d'un calcio d'angolo battuto da Iacomini. Il Forte dei Marmi sfiora subito il raddoppio: un filtrante dalla trequarti libera in area Rosaia che davanti a Minucci calcia a lato; il Monteriggioni replica con la progressione di Bari che, visto Calò qualche passo avanti, prova a condannarlo con un tiro violento destinato però a rimbalzare sulla traversa. È il pericolo principale corso dal Forte dei Marmi che in avvio di ripresa raddoppia: il traversone di Iacomini plana sulla testa di Rosaia, stavolta implacabile sottoporta. E 10' esatti più tardi Iacomini si regala un altro assist vincente, stavolta direttamente dalla bandierina: l'inserimento di Zappelli in quota vale doppietta e 0-3. A mezz'ora dalla fine la gara è già finita, il Monteriggioni non dà l'impressione di poter segnare neppure una rete; il Forte dei Marmi controlla agevolmente e all'80' allunga con Luchini che spinge in porta il tiro di Carli ribattuto da Minucci. E per il Monteriggioni s'apre un'altra settimana complicata: quella di domenica col Mazzola Valdarbia rischia d'esser già una sfida salvezza anticipata. Calciatorepiù : insuperabile in marcatura, micidiale sottoporta: è la giornata di Zappelli (Forte dei Marmi), stopper goleador.
PRO LIVORNO SORGENTI: Calloni, Avola, Lupi, Marchini, Chicca, Arigoni, Fabbri, Quaglia, Bottoni, Ciurli, Borgi. A disp.: Fermi, Molinari, Grechi, Sovran, Botta, Orsini, Difonzo, Mancino, El Kniri. All.: Andrea Domenici.
ATLETICO LUCCA: Losavio, Bertacca, Michelotti, Lucchesi, Popa, Bossini, Stefani, Figliola, Biagi, Stringari, Martini. A disp.: Petri, Parducci, Faratro, Dinelli, Lipparelli, Di Giulio, Vecchi, Kovalenko, Salotti. All.: Fabio Betti.
ARBITRO: Bello di Empoli.
RETI: 80' Martini.
Nella sesta giornata del campionato èlite, Pro Livorno Sorgenti e Atletico Lucca si incontrano sul sintetico del Magnozzi per provare a dare una svolta ad una stagione partita in salita. La gara inizia su ritmi piuttosto blandi e con le due squadre che si affrontano prevalentemente a centrocampo. Ad infiammare la partita ci prova Fabbri che al 10' impegna l'estremo difensore lucchese con un tiro da fuori bloccato in due tempi. Al 14' Bossini impatta bene di testa su calcio d'angolo ma trova Calloni ben appostato. L'Atletico Lucca insiste e al 18' ci prova con Bertacca su punizione ma Calloni risponde ancora presente e para a terra. La squadra lucchese prende fiducia e comincia a portarsi stabilmente nella metà campo dei livornesi. Al 22' ci prova anche Popa con una conclusione da fuori che non inquadra lo specchio della porta. Dalla parte opposta, Fabbri prova a sorprendere Losavio con un tiro velenoso che non coglie il bersaglio per questione di centimetri. Al 36' occasionissima per l'Atletico Lucca con Stringari che, da dentro l'area, calcia a colpo sicuro trovando la super risposta di Calloni che si distende e mette in angolo alla sua destra sull'ultima vera palla gol di una prima frazione che si chiude sul parziale di 0-0. Nel secondo tempo le due squadre tornano in campo senza stravolgimenti rispetto all'assetto iniziale. Passano appena 5' e Fabbri impegna il portiere Losavio, mentre al 57' è Ciurli, liberato molto bene sulla trequarti, a tentare la conclusione da fuori mancando però il bersaglio. Al 65' altra incursione della Pro Livorno, che ha cominciato meglio la ripresa: è il subentrato Mancino, ben servito da Lupi, a spaventare la retroguardia rossonera colpendo il palo alla sinistra di Losavio. Nel momento migliore dei labronici, l'Atletico Lucca si procura l'opportunità di sbloccare la partita, conquistandosi un calcio di rigore che Lucchesi si fa respingere in corner da un super Calloni. Segue una serie di ben due angoli consecutivi per l'Atletico Lucca, che al secondo tiro dalla bandierina riesce a sbloccare il risultato: è Martini a trovare la zampata in mischia e a superare Calloni da due passi per l'1-0 rossonero. La Pro Livorno prova a replicare con una conclusione ravvicinata dello scatenato Mancino che angola troppo spedendo a lato di un niente. I padroni di casa insistono ma l'Atletico Lucca resiste riuscendo a portare a casa un successo fondamentale.
Calciatoripiù : nella Pro Livorno da premiare Calloni (che ha respinto un rigore a Lucchesi) e Mancino . Nell'Atletico Lucca in evidenza Martini , che nella ripresa la decide con un gol di pregevole fattura.
CATTOLICA VIRTUS: Ciappelli, Bargellini, Gelormini, Giudice, Frilli, Alfani, Legnante, Sarno, Parenti, Del Zotto, Faccendini. A disp.: Castellani, Acciai, Cagnina, Becagli, Orselli, Braconi, Bottino, Manuali, Valeriani. All.: Francesco Vallini.
MALISETI SEANO: Todaro, Bartolozzi, Guaspari, Donnini, Viggiano, Lombardi, Montefusco, Ciaschi, Mencarelli, Palumbo, Simoni. A disp.: Gamal, Bardazzi, Taglioli, Gelli, Varago, Avallone, Ribecco, Cioni, Daly. All.: Marco Bellantuono.
ARBITRO: Perez Carazas di Firenze
RETI: 15' Del Zotto, 25' Legnante, 30', 88' Parenti, 55' Faccendini, 77' Bottino.
Venticinque gol segnati in appena cinque gare disputate, punteggio pieno e una difesa imbattuta per la seconda volta di fila. È solo l'inizio di stagione ma i numeri raccolti in queste prime uscite dalla Cattolica Virtus sono certamente notevoli. I giallorossi di mister Vallini tengono la scia del Tau capolista grazie al 6-0 inflitto a un Maliseti che, risultato a parte, conferma i segnali di ripresa mostrati nell'ultima uscita (vittoriosa) contro la Pro Livorno venendo a giocare a testa alta in casa di una delle pretendenti al titolo. Troppo forte però per i pratesi la corazzata di Soffiano, che già nel primo tempo riesce ad ipotecare il risultato. Nonostante una buona partenza da parte degli ospiti, pericolosi con un colpo di testa di Simoni su traversone di Montefusco, al primo affondo - siamo intorno al 15' - la Cattolica Virtus fa subito centro con Del Zotto, che si procura e trasforma un calcio di rigore assegnato per un fallo di Bartolozzi. Le fitte trame offensive della Cattolica Virtus costringono il Maliseti sulla difensiva, anche se gli ospiti non mancano di far sentire la propria presenza dalle parti di Ciappelli con le ripartenze pericolose di Palumbo e Mencarelli (pericoloso con una conclusione che lambisce il palo della porta giallorossa introno al 20'). Al 25', però, i padroni di casa concedono il bis grazie ad una pregevole azione corale partita dalla difesa e finalizzata da Legnante con un controllo e diagonale secco che non lascia scampo a Todaro. Il raddoppio di Legnante dà subito un indirizzo ben chiaro ad una gara che i giallorossi puntano a chiudere già nei primi 45'. Il Maliseti non ci sta e al 28' Lombardi manca l'appuntamento col 2-1 colpendo indisturbato a centro area sugli sviluppi di un angolo ma spedendo il pallone a lato. E sul ribaltamento di fronte, la Cattolica Virtus non perdona: al 30' Gelormini vede e serve con un lancio calibrato lo scatto di Parenti, quest'ultimo controlla bene il pallone, resiste alla carica di un difensore avversario e una volta entrato in area trafigge Todaro con un diagonale chirurgico che vale il 3 a 0 su cui si chiude la prima frazione. Nella ripresa il copione della gara rimane sostanzialmente lo stesso. Sono sempre Del Zotto e compagni a fare la partita, creando continui grattacapi alla retroguardia pratese. A mettere il punto esclamativo sulla già certa vittoria giallorossa è Faccendini, che al 55', sul cross di Bargellini, taglia alle spalle della difesa avversaria, stoppa la sfera e la incrocia col destro mettendo fuori causa Todaro. Nel frattempo entrambi gli allenatori concedono spazio ai giocatori partiti inizialmente dalla panchina. Lo spartito rimane però sempre lo stesso, con la Cattolica in controllo e pericolosa con proprio con i subentrati Braconi e Bottino. Sono le prove generali del 5-0 che arriva al 77' a firma dello stesso Bottino, che da fuori indovina una conclusione forte e angolata su cui l'estremo difensore avversario non può nulla. Poco prima del triplice fischio c'è tempo anche per la rete del 6-0 finale siglata ancora da uno scatenato Parenti, che fa doppietta personale con un coast-to-coast concluso con un tocco sotto misura a eludere l'intervento disperato di Todaro. La Cattolica porta dunque a casa il quinto successo su cinque gare disputate, confermandosi una delle più serie pretendenti al titolo. Per il Maliseti una sconfitta preventivabile ma che non scalfisce il buon lavoro che mister Bellantuono e i suoi ragazzi (usciti tra gli applausi del pubblico) stanno facendo per dare una svolta ad un inizio di stagione in salita.
Calciatoripiù : nella Cattolica Virtus Del Zotto disegna come sempre calcio nella metà campo avversaria, togliendosi anche la soddisfazione di aprire le marcature. Tra i giallorossi note di merito anche per Giudice e Faccendini .
SESTESE: Tognoni De Pugi, Nuti, Gori, Garzi, Papini, Papucci (76' Macchinelli), Gocaj, Rapezzi (70' Corigliano), Baldi, Bravi (55' Ferroni), Boschi (79' Vannini). A disp.: Fantini, Alickaj, Bottai. All.: Andrea Bellini.
SCANDICCI: Lami, Lari, Grillo, Pisco, Hognogi, Raimondi (81' Marotta), Papi, Giraldi, Rossi, Berti (51' Lapucci), Lepri (64' Giusepponi). A disp.: Nati, Grisolini, Francini, Baraoumi, Banchini, Cappelli. All.: Fabio Zuccaro.
ARBITRO: Franco di Prato
RETI: 13' Raimondi, 52' Rossi rig.
NOTE: espulso Hognogi (65'). Ammoniti Pisco, Ferroni e Corigliano. Angoli: 3-4.
È uno schema tipico delle vicende umane, dall'epica variamente raccontata fino alla psicologia quotidiana: per diventar grandi bisogna affrontare il passato, e possibilmente sconfiggerlo. Ora, rispetto al resto delle vicende umane lo sport ha uno statuto particolare che sintetizza nel concetto di rivincita la possibilità di replicare il confronto all'infinito; ma anziché depotenziarlo lo arricchisce, stratificando le suggestioni. Ecco perché quando Zuccaro torna a Sesto i motivi d'interesse esplodono; ed ecco perché quando Zuccaro viene via vincitore da Sesto si può dire ufficialmente che (ma piccolo è mai stato?) il suo Scandicci è diventato grande. Lo 0-2 sulla Sestese è stato decisamente meno scintillante e più fradicio rispetto alla vittoria ampia sull'Arezzo, in parte ridimensionata dall'8-1 registrato a Capezzano; ma anziché depotenziarlo la fatica amplifica il successo: quando si vincono gare così ostiche si può sognare d'arrivare ovunque.
È uno schema tipico delle vicende umane: può essere il Maracanà come il parcheggio della Coop, quando s'affrontano due che la storia e il destino hanno fatto sfidare da quando esistono il contesto non conta. E quindi non conta (cioè: conta, ma conta a parte) la classifica che vedeva la Sestese avanti con una gara in più, né il diverso stato di forma dopo che la sfida con l'Arezzo è finita all'opposto: può succedere di tutto, e può succedere subito. Così non si fa in tempo a prender nota dei sistemi di gioco che c'è già da appuntarsi un'azione da rete: Gori batte profonda una rimessa laterale da sinistra, Bravi spizza per Baldi che infilza la difesa e si porta in posizione di sparo dal lato corto dell'area di porta; l'esecuzione, un esterno destro al volo in corsa, è tanto apprezzabile per coordinazione quanto dimenticabile per l'esito, pallone in fallo laterale dall'altra parte; ma è il segno che la Sestese ha approcciato la gara nel modo giusto. E al 7' potrebbe passare avanti; anzi, passerebbe avanti se Franco non le annullasse la rete del possibile vantaggio: il lungo rilancio di Gori alimenta il doppio triangolo tra Baldi e Bravi che quasi dal fondo mette al centro una via di mezzo tra un tiro rasoterra e un traversone arretrato; l'unico errore di una gara stratosferica rischia di crocifiggere Lami che perde la presa bassa sulla pressione di Boschi, irregolare però secondo Franco assolto per insufficienza di prove. Ci vogliono due urlacci di Zuccaro per far sbiadire l'appannamento dello Scandicci, stranamente disordinato dietro: dopo 10' senza fiato e la pesantissima ammonizione di Hognogi (un tempo dopo lascerà i suoi in dieci) la terza linea s'assesta, merito sia di Grillo che copre le magagne di Pisco insolitamente svagato per tutto il primo tempo sia del filtro di Papi e Giraldi in mediana. Ma il 4-3-3 di Bellini è decisamente aggressivo: in regia Garzi gioca migliaia di palloni; Boschi, Baldi e Bravi vanno in pressione costante sul primo portatore di palla avversario e per lo Scandicci sembra difficile uscire dalla propria metà campo. Sembra, appunto: perché all'ala destra gioca uno che già decisivo con l'Arezzo promette d'esserlo per tutto il resto della stagione. È Raimondi colui al quale lo Scandicci s'affida per guadare un frangente difficile; ed è Raimondi che costruisce la prima palla-gol raccogliendo un corto rinvio di Papini e sfiorando il palo lontano con un destro a incrociare dopo essersi decentrato per scartare Gori. Una signora, evidentemente in tribuna per affetto e non per il calcio, commenta sottolineando che «questo sei corre proprio piano, arrivano sempre prima i nostri»: se avesse avuto un po' più occhio (ma le sarebbe bastato aver letto Calciopiù della settimana prima) avrebbe evitato; e avrebbe fatto una figura migliore. Perché 5' dopo è proprio la rapidità di Raimondi a condannare la Sestese: arretrato fino alla trequarti, Berti imbastisce l'azione in mediana e scarica per Papi che percepisce il taglio di Raimondi e lo serve con una scelta di tempo perfetta a far fuori Gori senza che scatti il fuorigioco; oltre a smentire la signora quello che viene dopo (dribbling su Tognoni De Pugi in uscita e destro rasoterra in equilibrio precario, in rete con l'aiuto del secondo palo) rappresenta la sintesi di un'ala fenomenale e soprattutto porta in vantaggio lo Scandicci. Ma la Sestese, che per buona parte del primo tempo terrà lo Scandicci schiacciato al di qua della linea mediana, reagisce subito: il fallo di Pisco (ammonito) su Baldi le vale una punizione sulla trequarti destra; il destro di Garzi accarezza il pallone verso la testa di Nuti che stacca solo in mezzo all'area di porta senza però trovare lo specchio. La Sestese continua a premere e al 17' si ferma a una decina di centimetri dal pari: insolitamente svagato per tutto il primo tempo, Pisco buca un pallone facile in mezzo all'area regalandolo a Baldi che lo calamita e attende il primo passo di Lami per superarlo in pallonetto, insufficiente però per valere l'1-1; splendido tatticamente almeno quanto è solido in marcatura, Grillo ha già capito che cosa stia per succedere ed è volato sul palo lontano su cui fa perno per ripulire la linea di porta ed evitare che l'ultimo rimbalzo la superi. Pur se in vantaggio lo Scandicci è in affanno, Zuccaro tenta d'aggiustarlo alzando di una decina di metri la posizione di Raimondi (si stringono Papi, Giraldi e Rossi) per costringere Gori a restare bloccato sulla terza linea. Ma all'azione successiva la Sestese sfiora di nuovo il pari: dalla mediana Garzi vernicia un lancio profondo che scavalca Pisco, in difficoltà ormai acclarata, e porta di nuovo Baldi in posizione di sparo; è superlativa la parata di Lami che lo affronta in uscita e in tuffo blocca il suo destro potentissimo. La sfida si ripete poco prima della mezz'ora: Gocaj alza la testa e scavalca la difesa per servire Rapezzi, contrastato due volte da Grillo di nuovo decisivo; il pallone schizza nella zona di Baldi cui di nuovo s'oppone Lami a terra. Per 10' lo Scandicci prende fiato, poi ringrazia Franco che non s'accorge che Lari era salito tardi e nega a Baldi la rivincita per un fuorigioco che non c'è. Ma i ringraziamenti diventano proteste cento secondi più tardi quando Raimondi, quello che per la signora correva piano, svernicia Gori recuperandogli cinque metri in tre passi: la trattenuta che facilita l'uscita di Tognoni De Pugi è troppo leggera per portare all'espulsione che sarebbe stata automatica in caso di fischio. Lo Scandicci comunque chiude il primo tempo all'attacco, soluzione utile a prendere fiato anche se non a raddoppiare: Raimondi non approfitta dell'errore di Papini, che interrompe un lancio lungo verso l'area ma si scorda del pallone, e si fa chiudere da una scivolata valida solo per un angolo senza esito. L'avvio della ripresa sembra annunciare la replica del primo tempo, ma è sufficiente un episodio per distruggere ogni volontà di rivalsa della Sestese: servito in area da Rossi, Lepri viene teso da Papini quando rientra sul destro per calciare; Franco (e a proposito di Franco: ha diretto insomma, molto impreciso soprattutto in sede disciplinare; ma sugli episodi decisivi, la posizione regolare di Raimondi sullo 0-1 e il rigore del raddoppio, ha visto bene; e sulla rete annullata alla Sestese merita un'assoluzione per insufficienza di prove, era più vicino di tutti rispetto al dettaglio mani di Lami-pallone-piedi di Boschi) concede allo Scandicci un rigore evidente che Rossi gelido appoggia in rete. Da qui in poi la Sestese sparisce, improvvisamente incapace di costruire vere azioni da rete sia in parità sia in superiorità numerica. Prima dell'espulsione di Hognogi ci sono però da raccontare almeno quattro occasioni dello Scandicci: Raimondi, quello che secondo la signora correva piano, scarta Gori e Papucci uscito in copertura e dal fondo centra sottoporta per Lapucci (era stato sostituito Berti) infastidito da Papini e in ritardo d'una spanna (58'); Lepri avanza centralmente e scarica per Rossi che calcia col destro dall'arco dell'area senza però trovare lo specchio (61'); Giraldi verticalizza per Lepri che dal limite manca l'incrocio per un palmo (63'); Raimondi, quello che secondo la signora correva piano, spacca di nuovo in due la difesa locale e dal fondo serve a centro area Rossi cui Gori con la figura nega la doppietta (64'). Poi la partita rischia di nuovo di cambiare volto: Franco punisce con la seconda ammonizione un fallo leggero di Hognogi su Baldi e lascia lo Scandicci in dieci per mezz'ora. Ma la Sestese non riesce ad approfittarne, neppure quando Bellini cambia qualcosa davanti inserendo Corigliano, Macchinelli e Vallini (era già entrato Ferroni); funzionano le contromosse di Zuccaro che abbassa Rossi (il nove!) sulla linea dei difensori e nel finale inserisce Marotta per alzare Lari e dare nuovo equilibrio al 4-4-1 che viene fuori. Dall'espulsione in poi si registrano solo un'azione per parte, la sovrapposizione di Lari su Raimondi chiusa col muro di Papini su Lapucci servito a centro area (78') e l'uscita bassa di Lami sul pallone profondo di Ferroni per Vannini a 7' dalla fine. È uno schema tipico delle vicende umane, quando s'esce vincitori dalla sfida al passato s'acquistano poteri nuovi: lo Scandicci vedrà d'usarli già domenica col Capezzano in quello che s'annuncia come il big-match di giornata.
Calciatoripiù : costante punto d'equilibrio della manovra, Garzi gestisce qualche centinaio di palloni ripulendone qualche migliaio; a destra Nuti tampona bene le offensive avversarie, nel primo tempo lo Scandicci sussulta ogni volta che Bravi (Sestese) accelera; infallibile dal dischetto, Rossi è preziosissimo sia da ala sinistra sia da mezzala sia da terzino nell'ultima mezz'ora; quando in mediana Papi alza la testa si sa che qualcosa sta per accadere; per tutto il primo tempo Grillo rende imperforabile una difesa che senza lui e Lami sarebbe caduta più volte; il migliore però è ancora una volta Raimondi (Scandicci), quello che corre piano soltanto secondo Usain Bolt e una signora in tribuna. Su sua richiesta (di Raimondi, non della signora) la madre l'ha registrato con lo smartphone finché non è uscito: speriamo che almeno lei sia riuscita a stargli dietro.
SPORTING CECINA: Sozzi, Maccari, Agostini, Hasibra, Cozzatelli, Cionini, Massei, Moroni, Piazza, Verucci, Desideri. A disp.: Fiumalbi, Dakaj, Geri, Pozzobon, Lischi, Borghesi, Fabbris. All.: David Tarquini.
FORCOLI VALDERA: Cammilli, Guerrieri, Vannini, Zaccheo, El Ouardi, Balatresi, Menichini, Manetti, Karaj, Lici, Fogli. A disp.: Perini, Favarin, Farkas, Nannetti, Bartoli, Banducci, Fontanelli, Kadiqi, Altini. All.: Leonardo Giuntini.
ARBITRO: Pasquini di Grosseto
RETI: 37' Massei, 47' pt Manetti, 75' Verucci, 90', 95' Lischi.
NOTE: espulso Manetti (80').
Le montagne russe in confronto sono la giostra con i cavallini: iniziata con una classifica quasi incredibile, la settimana dello Sporting Cecina s'era intristita dopo la sconfitta nel turno infrasettimanale contro il Mazzola. Ci pensa il 4-1 col Forcoli a riportare tutto, distanze comprese, nelle giuste proporzioni; ma il divario, triplicato a cavallo del 90' quando il Forcoli era ormai in inferiorità numerica, non deve far pensare che vincere sia stato facile: il 2-1 è arrivato quando stava per cominciare il quarto d'ora finale, e fin lì era stato difficile scardinare la difesa avversaria. Nella prima mezz'ora infatti il Cecina esprime un predominio territoriale abbastanza netto pur senza creare grandissime occasioni: Cammilli s'oppone bene sia a Piazza sia a Verucci che avevano tentato d'insidiarlo. E in contropiede il Forcoli si fa pericolosissimo: Cionini sventa sulla linea l'incursione di Karaj. Poi quando la mezz'ora è già alle spalle il Cecina affonda e passa: da sinistra Hasibra taglia fuori il terzino avversario con il servizio per Massei che segna in due tempi dopo la prima respinta di Cammilli. Ma alla fine dei 2' di recupero il Forcoli impatta: l'ultimo angolo del primo tempo plana sul secondo palo ove la testa di Manetti spinge il pallone in porta. E per la prima metà della ripresa il Cecina deve dar fondo a tutta la propria pazienza per venire a capo d'una matassa improvvisamente ingarbugliata: il Forcoli corre indiavolato su tutti i palloni, blocca tutte le linee di passaggio e tiene Piazza & co. lontani da Cammilli. Ci vuole la giocata d'un singolo per sbloccare una gara altrimenti destinata a finire pari: se ne prende la responsabilità Verucci che, recuperato il pallone a sinistra, s'accentra per poi calciare sul secondo palo. In svantaggio e presto in dieci (espulso Manetti), ora il Forcoli s'abbassa e tra il 90' e il 95' subisce altre due reti: le segna entrambe Lischi che prima finalizza un'azione personale scartando due avversari e spiazzando il portiere una volta rientrato sul sinistro, poi devia in porta l'ultimo angolo dell'incontro. E il Cecina si scopre di nuovo grande. Calciatorepiù: Lischi (Sporting Cecina) entra dalla panchina e con la sua doppietta mette al sicuro il successo: difficile immaginarsi una domenica mattina migliore.
TAU ALTOPASCIO: Seghetti, Ferretti, Notarelli, Sommani, Bigazzi, Nistri, Vannuzzi, Bellandi, Masini, Vannucchi, Tommasi. A disp.: Taiti, Bartelloni, Capocchi, Morandini, Matteoni, Bellandi, Vuturo, Mazzi. All.: Gabriel Pucci.
MAZZOLA VALDARBIA: Lika, Pes, Palazzesi, Borgheresi, Parricchi, Kokoshi, Malcangio, Iorio, Brocchi, Turillazzi, Bruni. A disp.: Pasquinuzzi, Livi, Furlani, Monaci, Oretti, Pucci, Saburri, Milani, Pasqui. All.: Vincenzo Di Guida.
ARBITRO: Borriello di Pontedera
Dopo cinque vittorie nelle prime cinque giornate disputate, il Tau rallenta la propria corsa impattando sull'1-1 contro un Mazzola che dopo il successo contro lo Sporting Cecina sembra aver ingranato la marcia giusta. Partita intensa e ricca di occasioni quella andata in scena a Pontedera. Il primo squillo è degli amaranto, che intorno al quarto d'ora orchestrano una pregevole trama corale che consente a Vannucchi di armare il tiro dalla distanza: puntuale però la chiusura della difesa ospite. Il Mazzola, dal canto suo, quando riparte mette spesso paura alla retroguardia del Tau, orfana di alcuni elementi importanti. Con la loro rapidità, Brocchi e soprattutto Turillazzi costringono i centrali amaranto a intervenire con le cattive, concedendo spesso punizioni da posizione interessante. Seghetti da una parte e Lika dall'altra fanno buona guardia, nonostante il pressing dei rispettivi attacchi avversari prosegua senza sosta. Sul finire di primo tempo la spinta offensiva delle due squadre si affievolisce e all'intervallo il parziale è fermo sullo 0-0. Nella ripresa, però, la gara conosce un copione decisamente più ricco di occasioni rispetto ai primi 45'. Parte forte il Tau, che nel giro di pochi minuti va al tiro prima con Masini e poi con Nistri, entrambi respinti da un reattivo Lika. Poi è il turno del Mazzola, che al 55' - su una magistrale azione di ripartenza - va vicino al vantaggio con Brocchi che da ottima posizione centra il palo a Seghetti battuto. Sul ribaltamento di fronte il Tau trova il pertugio giusto, dove si infila Vannuzzi che al momento di entrare in area viene contrastato fallosamente da un difensore avversario: per l'arbitro è calcio di rigore ma dal dischetto lo stesso Vannuzzi di fa respingere da un super Lika. Il portierone del Mazzola si ripete poco dopo, murando Bartelloni che si era presentato solo davanti alla porta. Nel momento di maggior sofferenza, il Mazzola trova la forza di reagire e nella parte finale della gara i senesi costringono il Tau sulla difensiva e vanno vicini al colpaccio. Le praterie concesse dalla difesa amaranto diventano un invito a nozze per Turillazzi e Pucci, che in due occasioni si presentano davanti a Seghetti facendosi respingere da quest'ultimo. Gli ospiti ci provano fino all'ultimo, ma qualche errore di troppo sotto porta e la bravura di Seghetti inchiodano il punteggio finale su uno 0-0 che, alla fine, lascia qualche rimpianto da ambo le parti.
Calciatoripiù : da elogiare la prova collettiva del Mazzola, venuto in casa di una delle favorite a giocarsi la partita a viso aperto. Tra le fila dei senesi il migliore in campo non può che essere Lika , decisivo col rigore parato e con un paio di interventi da fenomeno, ma meritano applausi anche Turillazzi , Palazzesi e Borgheresi .