CATTOLICA VIRTUS: Giuliano, Pierotti Carli, Cercel, Rossi, Vaggi, Lottini, Bindi, Agnorelli, Magherini, Marzano, Selvi. A disp.: Lekaj, Bendoni D., Frangini, Malpassi, Fei, Fratini, Valleri, Bendoni C., Acciai. All.: Mirko Alla.
SPORTING CECINA: Bendinelli, Panichi, Pistolesi, Lani, Camerini, Turtur, Loi, Paladini, Tognetti An., Manzi, Zazzeri. A disp.: Roventini, Bartolini, Mainardi, Tognetti Al., Dangelo, Masini, La Rosa, Dardar E., Dardar Y.. All.: Fabio Viterbo.
ARBITRO: Angelini di Empoli.
RETI: 20' Lottini, 27' Marzano rig., 35' Selvi.
Forse troppo tardi ma la Cattolica Virtus sembra finalmente aver mostrato il proprio volto al campionato. I giallorossi superano con un convincente 3-0 lo Sporting Cecina - positiva la prova dei ragazzi di mister Viterbo, puniti oltre i propri demeriti - lo sorpassano in classifica e danno seguito al rotondo successo ottenuto ai danni del Capezzano soltanto sette giorni prima. È stata una partita intensa quella andata in scena a Soffiano. Una partita decisa dal cinismo e dalla qualità della manovra offensiva giallorossa e da qualche episodio che ha fatto la differenza. Inizialmente le due squadre si studiano, attente a non lasciare campo alle frecce più pungenti dei rispettivi attacchi avversari: Marzano da una parte, Loi dall'altra. Nell'atteso duello tra i due cannonieri di Cattolica e Sporting Cecina spunta lo stinco di Lottini, che al 20' rompe gli equilibri con una conclusione sporca che inganna un Bendinelli non impeccabile nell'occasione. Al primo affondo la Cattolica trova dunque la rete dell'1-0. Lo Sporting Cecina accusa il colpo e la Cattolica Virtus, sulla scia di quanto fatto una settimana prima col Capezzano, prova a piazzare l'allungo decisivo e al 27' vengono premiati dal gol del raddoppio. Su un'azione tambureggiante in area ospite, Paladini intercetta un cross diretto a centro area, stoppa il pallone con la coscia e sventa inizialmente il pericolo: sul controllo, però, il pallone carambola anche sul braccio del numero 8 del Cecina e l'arbitro decide di assegnare un contestatissimo calcio di rigore. Dal dischetto si presenta Marzano che firma il 2-0 e si porta a 10 reti in stagione. L'episodio del rigore scatena la reazione rabbiosa dello Sporting Cecina, che intorno alla mezzora va vicinissimo a dimezzare lo svantaggio con un colpo di testa di Turtur che stacca indisturbato trovando però la respinta di Giuliano. In chiusura di primo tempo, però, la Cattolica Virtus chiude virtualmente i conti con la rete del 3-0 realizzata da Selvi che raccoglie un cross perfetto di Perotti Carli e di testa trafigge Bendinelli. Nella ripresa mister Viterbo prova a dare una scossa ai suoi, operando diversi cambi. I livornesi prendono campo, mentre la Cattolica Virtus preferisce gestire l'ampio vantaggio. Dardar E. e Dardar Y. provano a mettersi in proprio, confezionando due occasioni interessanti mancando però il bersaglio grosso. La Cattolica Virtus, dal canto suo, prova a colpire in contropiede qualora si presenti l'occasione giusta come al 50' quando Marzano va vicinissimo alla doppietta personale vedendosi respingere sulla linea un pallonetto che sembrava destinato in rete. Sul ribaltamento di fronte, Mainardi ci prova dai 25 metri mandando il pallone a tanto così dal sette. Per gli ospiti è una giornata no e l'ennesima dimostrazione arriva a 5' dalla fine, quando su un tiro di Paladini l'arbitro non vede un probabile tocco di mano di un difensore giallorosso scatenando nuovamente le proteste della panchina del Cecina. Nonostante un finale in apnea, la Cattolica Virtus conserva il triplo vantaggio fino al triplice fischio e grazie all'ottavo successo stagionale supera lo Sporting Cecina e agguanta a quota 29 il Maliseti (fermato sul pari dalla Poggibonsese) con lo Scandicci nel mirino a soli due punti di distanza.
Calciatoripiù : nella Cattolica Virtus viene difficile trovare un migliore vista l'ottima prova di tutto il collettivo. Certo è che le scorribande di Pierotti Carli risultano un fattore fondamentale nel perfetto primo tempo dei giallorossi, condito dalle reti dei soliti noti Lottini , Marzano e Selvi . Nello Sporting Cecina Turtur risponde sempre presente.
MALISETI SEANO: Gaggioli, Fattori, Curcetti, Rrapaj, Prota, Osmenaj, Luconi, Casini, Dedeli, Biscardi, Galantucci. A disp.: Faggi, Bonezzi, Gori, Innocenti, Mastrolia, Mucaj, Sciarabba, Tronci. All.: Andrea Bartolini.
POGGIBONSESE: Billi, De Biasi, Longo, Tafi, Bartalini, Becattini, Dattilo, Alushi, Selis, Thiam, Laurano. A disp.: Boccali, Corbinelli, Chiappone, Toce, Romano, Vadi, Pratesi, Giachi. All.: Andrea Ricci.
ARBITRO: Ruggeri di Pistoia.
RETI: 55' Selis, 63' Bonezzi.
Mezzo passo falso per il Maliseti, che tra le mura amiche non va oltre il pareggio contro una coriacea Poggibonsese e deve rimandare ancora l'appuntamento con la vittoria in questo inizio di 2023. Partita dai ritmi piuttosto spezzettati quella andata in scena al Comunale di Maliseti. Specie nella prima frazione la gara stenta a decollare e le principali azioni da rete arrivano quando le maglie tra centrocampo e difesa cominciano ad allungarsi. Il primo squillo del Maliseti arriva intorno al 15': Biscardi riesce a sfondare per vie laterali e mette al centro un cross teso su cui Dedeli non riesce ad arrivare. Altra iniziativa per i pratesi una manciata di minuti dopo, sempre partendo dalle corsie esterne: stavolta è Galantucci a proporsi sulla sinistra e a crossare un ottimo pallone in mezzo dove arriva Luconi che però spedisce a lato mancando un'ottima occasione, la più ghiotta del primo tempo. Scampato il pericolo, si fa vedere in avanti anche la Poggibonsese. Al 25' Thiam innesca la corsa di Selis, ben anticipato dall'uscita di Gaggioli. Sul finire di primo tempo il pressing dei giallorossi si intensifica e a tempo quasi scaduto Thiam - sempre lui, decisamente il migliore dei suoi - ci prova dal limite dell'area mandando a lato di poco. Nella ripresa mister Bartolini prova ad operare qualche cambio per dare una spinta in più ai suoi e inizialmente il Maliseti sembra partire col piede giusto. Dopo 5' della ripresa Bonezzi ci prova dal limite dell'area ma il suo tiro sfila di poco a lato. Pochi minuti dopo, invece, Mastrolia ha spazio sulla sinistra ma la sua progressione in campo aperto viene interrotta sul più bello. Sul ribaltamento di fronte, la Poggibonsese riparte a gran velocità con Dattilo che viene messo giù al limite dell'area. Sulla battuta si presenta Selis, che con un mancino liftato aggira la barriera e al 55' porta a sorpresa in vantaggio i suoi. Con il tempo che scorre inesorabile, il Maliseti si riversa a pieno organico in avanti nel tentativo di agguantare quantomeno il pari. Al 58' prima Sciarabba (tiro parato) e poi Biscardi (palo esterno) mettono i brividi ad un attento Billi mentre intorno al 60' arrivano in rapida successione due errori clamorosi sotto porta da parte dei pratesi, entrambi su angolo. Il primo di Fattori, che svetta indisturbato di testa colpendo però in pieno un difensore avversario sulla riga, il secondo con Biscardi che svirgola a due passi dal bersaglio. Il Maliseti ha però il merito di crederci fino in fondo e al 63' Sciarabba si conquista un calcio di punizione dal vertice sinistro dell'area avversaria: alla battuta va Bonezzi che disegna una parabola perfetta che termina sotto il sette per il meritato 1-1 locale. Nel finale i ragazzi di Bartolini vanno vicini al sorpasso specie con Mucaj, che su una conclusione a colpo sicuro trova il miracoloso salvataggio di Becattini sulla linea di porta. L'ultimo tentativo del Maliseti arriva a tempo ormai scaduto e porta la firma di Sciarabba che su cross di Rrapaj conclude verso la porta trovando la provvidenziale opposizione di Billi a mettere il sigillo all'1-1 finale.
Calciatoripiù : Bonezzi trova un gol prezioso per evitare una sconfitta sanguinosa al Maliseti, tra la cui fila convince anche Fattori . Nella Poggibonsese il punto d'oro strappato a Prato passa dalle parate di Billi , dalle chiusure di un monumentale Becattini e dal capolavoro di Selis .
MARGINE COPERTA: Mamedov, Spinelli, Pasquinelli, Muraca, Vannini, Bellandi, Forletti, Paganelli, Bellesi, Ferro, Pellegrini. A disp.: Ringressi, Quiriconi, Tempestini, Castelli, Colonna, Morina, Contini, Peghinelli, Buscioni. All.: Lorenzo Mazzeo.
AREZZO: Borghini, Fiacchini, Farsetti, Lanini, Canapini, Gherghina, Sestini, Lucchini, Cavaletta, Minocci E., Fratini. A disp.: Rossi T., Scatizzi, Rossi L., Minocci M., Nugnes, Biagioli. All.: Andrea Tuzzi.
ARBITRO: Targioni di Prato.
RETI: 4' Bellesi, 10', 46' Cavaletta, 21', 26', 41' Sestini, 40' Fiacchini, 53' Colonna, 61' Ferro rig.
Approfittare dello scontro diretto tra Affrico e Scandicci per riproporsi come antiTau. Era questa la missione dell'Arezzo alla vigilia del match col Margine Coperta e il pari tra le due fiorentine consentito alla squadra di Tuzzi di portarla a termine. In pochi però si aspettavano un successo di queste proporzioni, con gli amaranto capaci di imporsi con un netto 6-3 in una gara sostanzialmente senza storia. Le avvisaglie iniziali, però, sembravano raccontare di una gara ben diversa. Sessanta secondi sul cronometro e Vannini salva subito il Margine, opponendosi sulla linea ad una conclusione di Lucchini su cui Mamedov avrebbe potuto fare ben poco. Scampato il pericolo, però, il Margine riparte e al 4' trova l'1-0 con Bellesi, bravo a raccogliere un traversone dalla destra e a correggerlo alle spalle di Borghini. L'Arezzo però non ci sta ed è immediata la reazione degli amaranto, che al 10' agguantano il pari con una deviazione sottomisura di Cavaletta sul cross perfetto di Ettore Minocci. La zampata di Cavaletta cambia l'inerzia della gara, che volge nettamente in favore degli aretini. Al 21', dopo un paio di potenziali palle gol, l'Arezzo effettua il sorpasso trovando la rete del 2-1 con Sestini, bravo ad insaccare di testa sull'ottimo assist di Farsetti. Gli ospiti continuano a trovare spazio tra le maglie della difesa del Margine e al 23' ci vuole un super Mamedov per impedire la terza rete amaranto su un tiro di Fratini diretto sotto la traversa. L'Arezzo insiste e sempre su un'azione per vie laterali arriva il gol dell'1-3, siglato sempre da Sestini che al 26' realizza la sua doppietta personale (altro gol di testa) su cross di Fiacchini. L'ultimo brivido della prima frazione lo regala sempre l'Arezzo che al 29' sfiora il poker con una conclusione da fuori di Fratini che sfiora il palo alla sinistra di Mamedov. Nel secondo tempo il copione della gara non cambia e anzi l'Arezzo rientra subito in campo palesando l'intenzione di chiudere i conti. Detto, fatto perché dopo appena 5' capitan Fiacchini consente ai suoi di piazzare l'allungo decisivo con la firma del 4-1 che arriva con un perentorio colpo di testa su cross di Fratini. L'Arezzo dilaga e un minuto dopo arriva il terno personale di Sestini che porta i suoi sul 5-1. C'è solo l'Arezzo in campo in questo inizio di ripresa e al 46' il divario aumenta ancora grazie al tap-in di Cavaletta, lesto a raccogliere una respinta di Mamedov e a insaccare alle spalle di quest'ultimo il pallone del 6-1 amaranto. A quel punto, col risultato ormai al sicuro, mister Tuzzi effettua tuti i cambi a propria disposizione. La mossa ridà linfa al Margine, che al 53' accorcia le distanze con Colonna al termine di un'azione insistita. L'Arezzo fatica a ritrovare il giusto equilibrio e al 61' il Margine colpisce ancora trovando la rete del 3-6 con un calcio di rigore trasformato da Ferro. La reazione del Margine Coperta arriva troppo tardi e al triplice fischio la festa è tutta dell'Arezzo che si riprende il secondo posto e, almeno momentaneamente, l'etichetta di rivale più accreditata di un Tau che tuttavia sembra imprendibile.
Calciatoripiù : nel Margine a parte Ferro e Bellesi sono in pochi a disputare una prova convincente. Nell'Arezzo la prestazione di Sestini , autore di una tripletta, è semplicemente perfetta al pari di quella di Cavaletta , che trova due reti da attaccante di razza.
MONTIGNOSO: Innocenti, Rolla, Ricci, Magaldi, Savino, Bici, Isolani, Federighi, Verona Fornaciai, Barry, Putignano. A disp.: Biancardi, Bertelloni, Elsa, Parigi, Beani, Makhlouf, Dazzini, Aliotta. All.: Davide Lampitelli.
CAPEZZANO: Carassiti, Masala, Sbrana, Manfredi, Palagi, Milli, Checchi, Fasano, Di Luca, Bianchi, Lucchesi. A disp.: Domenici, Dettori, Di Ciolo, Lamperi, Lombardi, Ouadjaout, Poli, Graziuso, Fambrini. All.: Gianluca Peselli.
ARBITRO: Ziino di Carrara.
RETI: 87' Barry rig.
NOTE: espulso Di Luca.
La copertina di questo inizio di 2023 è tutta del Montignoso. La squadra di mister Lampitelli lancia un secondo messaggio forte a tutte le concorrenti per la salvezza. I massesi, infatti, sono ancora vivi e la conferma arriva grazie alla vittoria di misura sul Capezzano, la seconda in campionato. La seconda del nuovo anno. La seconda consecutiva. Cosa è cambiato? si staranno chiedendo le avversarie nella lotta per mantenere un posto nell'élite ma anche le altre che prossimamente avranno a che fare con i redivivi bianconeri. I nuovi innesti - Barry (di nuovo decisivo) su tutti - certamente hanno dato la spinta alla rinascita del Montignoso così come l'esperienza di mister Lampitelli ma anche l'atteggiamento di Savino e compagni è certamente cambiato. E contro il Capezzano, che può certamente recriminare per le tante occasioni sprecate, il Montignoso ha dimostrato di aver preso quella fiducia e consapevolezza che gli erano mancati nel corso della prima parte di stagione. Bisogna però ammettere che il confronto del Del Freo ha visto il Capezzano fare qualcosa di più dei padroni di casa sul piano del gioco e delle occasioni. Nel primo tempo, infatti, i versiliesi riescono ad opporsi alle scorribande di Barry e a bloccare i rifornimenti per Verona Fornaciai, oltre a costruire le occasioni più importanti con Di Luca (conclusione respinta da Innocenti) e Palagi (colpo di testa fuori di un soffio). Il Montignoso, come detto, si accende quando si accendono le punte di diamante, cosa che nei primi 35' viene raramente e costringe i padroni di casa a preservare lo 0-0 piuttosto che cercare con insistenza il vantaggio. Nel secondo tempo, però, la musica cambia. I ritmi si alzano e Barry comincia a prendere in mano i propri compagni, piazzando una serie di accelerazioni che costringono la retroguardia versiliese a ricorrere alle maniere forti. Dal canto suo, il Capezzano ha almeno due occasioni interessanti per poter colpire ma prima Fasano e poi il subentrato Ouadjaout non riescono a trafiggere l'attento Innocenti. La partita sembra incanalarsi sullo 0-0 ma a 3' dalla fine arriva l'episodio che scombina i piani di un destino che sembrava scritto: su una rapida combinazione con Barry, Verona Fornaciai viene contrastato in area da un difensore avversario e cade. Per l'arbitro è rigore e tra le proteste ospiti è Di Luca a farne le spese, rimediando un cartellino rosso che peserà sul finale di partita. Dal dischetto si presenta Barry, che dopo la doppietta che ha affossato l'Armando Picchi trasforma il tiro dagli undici metri che lancia i bianconeri al secondo successo consecutivo, stavolta ai danni di un Capezzano ancora a secco di punti in questo complicato inizio di nuovo anno.
Calciatoripiù : nel Montignoso è facile indicare Barry , autore del rigore decisivo e di un'altra prestazione fantastica, ma gran parte della vittoria passa anche dalle parate di Innocenti e dall'astuzia di Verona Fornaciai in occasione del rigore conquistato.
AFFRICO: Lombardi, Agosti, Bonfanti, La Greca, Amantea, Iania, Nunziati (69' Vezzani), Silvestri, Piccioli (69' Ala), Vaggioli (64' Agnoloni), Cerasi (40' Pratesi). A disp.: Donatti, De Angelis, Balducci, Gasperini, Nutini. All.: Lorenzo Bambi.
SCANDICCI: Casini, Andreucci, Mascalchi, Dell'Agli (45' Morosino), Figus, Margheri (69' Picco), Sarti, Bucciardini (63' Leporatti), Martini, Pepe, De Leonardis (40' Di Cara). A disp.: Cosi, Prosperi, Cai. All.: Lorenzo Vivarelli.
ARBITRO: Cenni di Firenze
RETI: 33' Nunziati, 70' Sarti.
NOTE: ammoniti Iania e Pepe. Angoli: 7-1. Recupero: 1'+4'.
Da un paio d'anni almeno il dio del calcio o chi per lui tifa spudoratamente Tau; non si spiega altrimenti la traiettoria che assume l'esterno destro di Sarti a mezzo metro dalla fine della pista. Più che lo Scandicci, che evita la quinta sconfitta stagionale ma scivola lontanissimo dalla vetta, a esultare per l'1-1 che ferma la rincorsa dell'Affrico è infatti la capolista che vola a +7 sull'Arezzo di nuovo prima tra le inseguitrici e sogna il bis del 2022, en plein in Toscana e poi chissà. L'Affrico deve aver pensato che se replay dev'essere è bene che lo sia fino in fondo: oltre a riscattare il tonfo dell'andata (al Bartolozzi finì 3-0), vincendo avrebbe ufficializzato per il secondo anno di fila la propria candidatura ad antagonista principale. E per un tempo e mezzo, intervallo in cui incastona la rete del vantaggio e soffoca la manovra avversaria con una pressione sempre più alta, ha tutto il diritto di crederlo: dopo un buon avvio lo Scandicci si rintana tra l'area e la trequarti, in attesa del guizzo che possa accendere una manovra insolitamente fiacca.; ma se a mezzo metro dalla fine della pista il dio del calcio o chi per lui non avesse addolcito la traiettoria uscita dall'esterno di Sarti se ne sarebbe potuto parlare solo nel libro dei desideri scaduti. Cuciti insieme, i due lembi della gara racchiudono il netto predominio dell'Affrico (per averne evidenza è sufficiente contare gli angoli, 7-1; e lo Scandicci batte l'unico alla fine del recupero) ingabbiato però nell'1-1 dal buon inizio e soprattutto dal gran finale dello Scandicci. L'avvio tiene infatti celata l'inerzia prevalente della gara: schierato col classico rombo in cui De Leonardis agisce d'appoggio alle due punte, lo Scandicci sembra poter far subito male sull'asse Sarti-Pepe-Martini al cui pallonetto Amantea s'oppone (2'); ma è poco più di un'illusione, perché di lì in avanti e quasi fino alla fine della gara si gioca nell'altra metà campo. L'Affrico replica immediatamente col destro strozzato di Vaggioli servito ai cinque metri dalla sponda di Piccioli sulla rimessa di Bonfanti (4') e col gocciolone di Silvestri sul quale solo la diagonale sontuosa di Andreucci evita che l'uscita incerta di Casini porti guai grandi in casa Scandicci (10'). Poi per una decina di minuti le occasioni spariscono: è merito di Amantea, che in anticipo sulla trequarti frantuma ogni possibile ripartenza dello Scandicci, e soprattutto di Figus, di Andreucci e dei ripiegamenti di Bucciardini che tamponano Nunziati, Piccioli e Cerasi cercati in profondità dal destro incantato di La Greca. Si torna a sussultare intorno al 25', quando l'Affrico conquista due corner consecutivi: come sul primo, anche sul secondo Casini è incerto nell'uscita alta; stavolta lo salvano non la sua difesa ma La Greca e Vaggioli che involontariamente s'ostacolano e non riescono a spingere il pallone nella porta incustodita. Sul rinvio l'Affrico riconquista il possesso e cerca di nuovo la profondità: la sponda di Piccioli innesca a destra Nunziati che in quattro metri ne recupera cinque a Mascalchi reduce da una pallonata dolorosissima e, violata l'area, anticipa l'uscita di Casini con un diagonale in corsa a lato di mezzo metro. Gli spettatori si difendono senza troppi problemi dal vento insistente, per seguire l'andamento della gara non importa ruotare la testa: si gioca costantemente nella stessa zona, merito dell'Affrico che abbina polmoni capientissimi a una rara capacità di vedere il gioco; alla mezz'ora Silvestri lancia in porta Nunziati, fermato dall'uscita di Casini (meglio, molto meglio sui palloni bassi) e dal fischio di Cenni che punisce un fuorigioco inesistente (Mascalchi non era salito). Ma nel giro di cento secondi le proteste assumono colore diverso: meritava d'esser punito col rigore il tamponamento di Amantea su Pepe che gli aveva sottratto il pallone dopo la svirgolata sul lancio di Mascalchi. E visto che caos chiama caos sulla ripartenza l'Affrico trova il vantaggio: Bonfanti verticalizza su Piccioli che, spostatosi in posizione d'ala sinistra, vince col fisico il duello con Andreucci e raggiunto il fondo crossa col mancino verso il secondo palo; Nunziati ha stretto fin dove deve e con la fronte pizzica il pallone in porta. Se ci fosse bisogno di una didascalia secca: Affrico meritatamente in vantaggio, Scandicci giustamente imbelvito. Consapevole che se non comincia a muoversi resterà impantanato in fondo alla buca, lo Scandicci affronta la ripresa con un piglio ben diverso: Margheri inizia a prender coraggio e a verticalizzare palloni sempre più precisi, uno dei quali Pepe prova a convertire nel pari con una volée che La Greca smorza (43'). Ma l'Affrico rischia d'esser letale ogni volta che cerca la profondità: sulla ripartenza Nunziati innesca Piccioli che lascia Dell'Agli a prendergli la targa e una volta entrato in area piazza sul secondo palo il destro che Cosi (meglio, molto meglio sui palloni bassi) respinge con la gamba opposta. Qualche minuto prima erano già entrati Pratesi (fuori Cerasi) e Di Cara (fuori De Leonardi); Vivarelli si gioca il secondo cambio per contenere le progressioni di Piccioli: fuori Dell'Agli in difficoltà nelle accelerazioni, dentro il terzino 2009 Morosino, Andreucci scala al centro insieme a Figus. La difesa comincia a disimpegnarsi con minor affanno, la manovra gradisce e anche se la porta è ancora un sogno lo Scandicci inizia a distendersi con maggior fluidità: ne è un segnale la doppia sollecitazione per Lombardi che tra il 47' e il 49' deve prima anticipare Martini sul lancio di Bucciardini e poi bloccare a mezz'altezza il tiro di Di Cara servito all'arco dell'area dall'ennesima giocata notevole di Margheri. Ma al 51' lo Scandicci rischia d'uscire dalla partita: gli va bene che sulla giocata consueta, imbucata di Nunziati per Piccioli decentrato, il pallone esca prima del cross che Vaggioli scaraventa in rete; Cenni (e se non avesse padellato il rigore su Pepe non avrebbe diretto male, almeno tecnicamente; troppo alta però la soglia disciplinare) è ben piazzato e, facendosi capire con un linguaggio corporeo efficacissimo, non convalida. Ma non è l'unico pericolo per la porta dello Scandicci che come nel primo tempo rischia di nuovo su un cross dalla bandierina, stavolta da destra: il mancino di Vaggioli proietta il pallone sulla testa di La Greca che in terzo tempo non trova lo specchio, complice l'opposizione decisiva di Andreucci (54'). Quattro minuti più tardi succede più o meno lo stesso dall'altra parte, quando Lombardi (meglio, molto meglio sui palloni bassi) esce a vuoto sul traversone di Margheri: la deviazione di Bucciardini esce fuori dal bersaglio. Ma lo Scandicci sta crescendo e al 61' costruisce un'altra occasione per il pari sulla giocata illuminante di Mascalchi dietro la difesa: il pallonetto di Sarti è però un passaggio a Lombardi che blocca. Gradevole lo era già nel primo tempo; ora la gara si fa gradevolissima: Pratesi prova a sigillarla calciando col destro al volo sulla sponda di Piccioli, Casini replica con un tuffo plastico. Finalmente però si sentono sprazzi jazz di quello Scandicci che nel girone d'andata ha suonato nei migliori locali della Toscana: Mascalchi improvvisa buttandosi in area sul dialogo tra Leporatti (era uscito Bucciardini) e Pepe, ma da posizione favorevolissima alza il mancino sopra la traversa. Sembra la ghigliottina sulle speranze dello Scandicci, ma si sa che il risultato di una partita non è mai la somma degli elementi (la tecnica, la tattica, le posizioni in campo, la preparazione atletica, le scarpe giuste, la cena della sera prima) che la compongono; c'è sempre quella scintilla quasi magica («l'anima» direbbe un giovane Walter White) che tenendo insieme tutto gli dà un significato diverso. Stavolta la matrice soprannaturale è evidente: si sa che sciarpa porta al collo colui che da lassù, o dove sta, piega fino all'incrocio il tiro di Sarti che dal limite calcia con l'esterno destro dopo una profonda rimessa laterale di Mascalchi; e nell'andamento della traiettoria, lenta e letale perché scende quando Lombardi (meglio, molto meglio sui palloni bassi) l'ha già battezzata alta, il ditone amaranto si vede bello nitido. Beffato quando era ormai convinto di tener viva la lotta per il titolo almeno fino allo scontro diretto d'inizio febbraio, a tre quarti del recupero l'Affrico rischia una sconfitta incredibile: lo salva Lombardi che rattoppa l'errore di Agosti (pallone perso al limite sulla pressione di Di Cara) spingendo in angolo, l'unico della gara dello Scandicci, il tiro di Picco destinato in porta. Sarebbe stato un finale difficilmente spiegabile; ma si sa che a volte è tutta questione di fede.
Calciatoripiù : insieme al dio del calcio Sarti evita la sconfitta in una delle domeniche più difficili della stagione; il risultato era rimasto aperto fino alla fine per merito di Margheri , che nella ripresa riduce l'estensione dei possedimenti della mediana avversa, e della batteria dei terzini titolari: è vero che per qualche minuto Mascalchi accusa gli effetti di una pallonata dolorosissima e che Andreucci (Scandicci), ottimo da centrale nella seconda parte della ripresa, non tiene Piccioli in occasione della rete, ma sulle corsie laterali la squadra regge e riparte. Non si può dire lo stesso per la zona centrale, dominata da Iania dietro, da La Greca in regia e dal fisico e dalla tecnica di Piccioli che agisce con egual facilità come rifinitore e come finalizzatore: è altissimo il livello dei dialoghi con Nunziati (Affrico), compreso quello che genera il vantaggio.
VENTURINA: Tanganelli, Imperato, Paolini, Iacometti, Lorenzi, Ficcanterri, Musli, Nardi, Di Tonno, Bicocchi, Massini. A disp.: Carli, Fogale, Lombardi, Mariotti, Sottile, Zenobi, Bardocci, Belus. All.: Enrico Bardelloni.
SESTESE: Targioni, Barlumi, Marzano, Cesarano, Napolitano, Bartolomei, Pacini, Lika, Gusciglio, Lazzeretti, Rossi. A disp.: Fontani, Sacchi, Landini, Buontempo, Scarlini, Giannone, Di Sessa, Marku, Cavicchi. All.: Francesco Giannini.
ARBITRO: Diop di Piombino.
RETI: 10' Lika rig., 19' rig., 40' Gusciglio, 24' Musli, 29' Di Tonno, 35' Bicocchi rig.
La Sestese scappa, il Venturina la riprende e s'illude poi Gusciglio si conferma attaccante formidabile e consente ai rossoblù di evitare la seconda sconfitta consecutiva. Difficile stabilire con quale umore escano Venturina e Sestese dopo lo scoppiettante 3-3 su cui si è concluso il confronto del Valentino Mazzola. Certamente è stata una delle partite più emozionanti della stagione, da cui è emersa ancora una volta la capacità del Venturina di giocarsela con ogni avversario e i mezzi di una Sestese che tuttavia fatica a trovare una certa continuità. Eppure, la domenica mattina di Venturina sembrava cominciare col piede giusto per i ragazzi di Giannini che passano in vantaggio dopo appena 10': splendida azione partita dalle retrovie con Bartolomei che, con un lancio da playmaker raffinato, premia lo scatto di Gusciglio che a sua volta scarica per Lazzarini; il pallone viene poi dirottato sulla destra dove Barlumi effettua un cross che viene sporcato nettamente dal braccio di un difensore avversario inducendo l'arbitro ad assegnare il penalty in favore della Sestese. Rigore ben battuto da Lika, palla alle spalle di Tanganelli e 1-0 Sestese. La Sestese prende fiducia e approfitta della falsa partenza del Venturina per affondare il secondo colpo. Cesarano serve un pallone in profondità per Gusciglio che a contrasto con un difensore avversario reclama un tocco di mano di quest'ultimo. Per l'arbitro il tocco c'è e nonostante le proteste della panchina biancoceleste assegna il secondo calcio di rigore in pochi minuti alla Sestese. Stavolta dagli undici metri si presenta proprio Gusciglio che spiazza Tanganelli e dopo nemmeno 20' porta i suoi sul 2-0. Partita già indirizzata? Sembrerebbe ma non è di questo avviso il Venturina, che dopo aver incassato un pugilistico uno-due rialza la china come il più indomabile dei combattenti. A ridare speranza alla formazione livornese ci pensa Musli, che al 24' raccoglie una respinta di Targioni sul tiro di Bicocchi e da due passi firma l'1-2. A quel punto il black-out è tutto di marca Sestese. Al 29' il Venturina agguanta il pari sul 2-2 grazie alla prima rete stagionale di Di Tonno, che con un perentorio colpo di testa supera Targioni e finalmente si sblocca dopo aver rincorso per tanti mesi la via del gol. Il Venturina insiste e addirittura, poco prima dell'intervallo, effettua il clamoroso controsorpasso grazie ad un calcio di rigore che Bicocchi si procura e trasforma per il 3-2 su cui si chiude una pirotecnica prima frazione. La ripresa si apre subito con l'ennesimo colpo di scena di una partita pazza. 5' sul cronometro e la Sestese pareggia: azione sulla destra di Barlumi che se ne va palla al piede e, arrivato sul fondo, pennella sulla testa di Gusciglio il pallone del 3-3 che l'attaccante rossoblù scaraventa alle spalle di un incolpevole Tanganelli. Le premesse di un secondo tempo altrettanto spettacolare sembrano essere già rispettate dalla rete in apertura di Gusciglio ma, complice la stanchezza e la poca lucidità delle due squadre nell'ultimo passaggio, dopo il pareggio degli ospiti non si registrano altre occasioni degne di nota. Fa eccezione l'episodio che a dieci dalla fine fa recriminare la Sestese per un gol annullato al solito Gusciglio per una dubbia posizione di fuorigioco. È l'ultimo brivido di una gara comunque da applausi e che si chiude con un 3-3 che rende merito all'ottima prova fornita dalle due compagini.
Calciatoripiù : nel Venturina Tanganelli incassa tre gol ma con un paio di interventi importanti dà sicurezza al proprio reparto. Nella Sestese Barlumi è un fattore importante con le sue scorribande sulla corsia di destra mentre Gusciglio è il solito spietato killer d'area di rigore (e con queste due reti è doppia cifra!).
LASTRIGIANA: Hancu, Municchi, Rotolo, Maxharri, Casamonti, Torniai, Bini, Polli, Squitieri, Gracci, Bitossi. A disp.: Chergui, Conti, Caparrini, Curri, Licaj, Ringressi, Michelozzi, Dimasi, Dainelli. All.: Gianni Gonnelli.
TAU ALTOPASCIO: Piagentini, Verrengia, Bernardini, Materassi, Landi, Frediani, Saviozzi, Landucci, Moretti, Ribechini, Signorini T.. A disp.: Di Grazia, Di Lauro, Soldati, Michelotti, Sarti, Signorini S., Colzi, Paja, Giuntoli. All.: Federico Gandini.
ARBITRO: D'Amore di Prato.
RETI: 16' Saviozzi, 50' Ribechini, 60' Giuntoli.
Mentre le rivali sono sempre più occupate a togliersi punti l'una con l'altra, il Tau mette un altro mattoncino importante nella sua rincorsa al titolo. Dopo il prezioso successo di Maliseti, la formazione di Gandini replica in quel di Cerbaia con un rotondo 3-0 inflitto ad una Lastrigiana priva di idee e probabilmente ancora condizionata dalla rimonta subìta contro lo Sporting Cecina. Dopo un'iniziale fase di equilibrio, il Tau passa alla prima occasione utile. Al 16' gli amaranto si procurano un calcio di punizione dal limite, mandando alla battuta Landucci. Il pallone calciato dal numero 8 si impenna sul tocco della barriera e diventa giocabile per Saviozzi che interviene di testa indirizzandolo all'angolino basso dove Hancu non può arrivare. In un primo tempo avaro di occasioni e caratterizzato da tanti batti e ribatti in area, la Lastrigiana prova ad affidarsi alle iniziative per vie laterali, dove Municchi e Rotolo tentano di mettere in difficoltà l'attenta retroguardia della capolista. Il Tau però concede poco o nulla ai biancorossi, pericolosi solo in un paio di occasioni con Squitieri e Bitossi, ben lontani però dal mettere in difficoltà Piagentini. Nel secondo tempo il Tau inizia subito forte con un'iniziativa di Ribechini che si fa respingere al momento di concludere in porta. Al 40' altra chance per il Tau: Bernardini arriva sul fondo e serve un pallone a centro area dove l'accorrente Moretti colpisce di testa a colpo sicuro trovando l'opposizione di un difensore avversario. Il Tau insiste e al 50' trova meritatamente il raddoppio grazie al solito Ribechini, bravo a mettersi in proprio e a beffare Hancu con un tiro-cross dalla linea di fondo che il portiere della Lastrigiana non riesce a neutralizzare. La Lastrigiana accusa il colpo e il Tau ne approfitta allora per chiudere i conti con Giuntoli, che al 60' sigla la rete del definitivo 3-0 con un diagonale che termina in fondo al sacco. Primato rafforzato dunque per il Tau, che aggiorna il proprio score: successo numero 14 in campionato e +7 sulla prima inseguitrice (ora l'Arezzo); è l'inizio della fuga decisiva?
Calciatoripiù : nella Lastrigiana Hancu si oppone come può ai numerosi tentativi degli amaranto mentre Municchi ci prova con le solite sgroppate sulla propria fascia. Nel Tau Verrengia e Moretti si dimostrano in un eccezionale momento di forma.
ZAMBRA: Paoli, De Rosa, Anticoli, Ferretti, Douanla, Bianchi, Lici, Colangelo, Tuntoni, Buselli, Ciotta. A disp.: Bonsignori, Cosma, Ciampi, Mazzini, Pucci, Casini, Sorrentino. All.: Federico Luperini.
ARMANDO PICCHI: Luppichini, Bonelli, Sarri, Lucido, Lega, Bulleri, Cerri, Persico, Del Bianco, Monaco, Amedei. A disp.: Martino, Pirone, Bettini, Martinelli. All.: Massimiliano Castellani.
ARBITRO: Paladini di Lucca.
RETI: Bianchi, Bonelli.