SAN PIERO A SIEVE: Sequi, Lastrucci, Bonifazi, Pozzi, Bencini, Frilli, Barracco, Gori, Jori, Maenza, Cassai. A disp.: Tortelli, Barzagli, Lukolic, Borsotti, Merolla, Giani, Zeni, Cianferoni, Avdullaj. All.: Matteo Grossi.
MONTELUPO: Lensi, Marrazzo, Mattei, Brogi, Cupo, Corsinovi, Bianchini, Beconcini, Anedda, Leoncini, Garunja. A disp.: Consani, Carli, Seghetti, Bruno, Gori, Granato, Cerroni, Ndaw, Gueye. All.: Andrea Lucchesi.
ARBITRO: Bagni di Prato, coad. da Scellato di Prato e Bertolucci di Lucca.
RETI: 38' Anedda, 75' Garunja, 89' Gori, 91' Pozzi.
Quattro gol bellissimi e tante emozioni caratterizzano questo match d'anticipo della quindicesima giornata tra San Piero a Sieve in completo bianco e Montelupo in casacca amaranto. Buon esordio sulla panchina mugellana per mister Matteo Grossi, che racimola un punto sofferto quanto meritato muovendo la classifica allungando momentaneamente di una lunghezza sul Quarrata Olimpia. Al quinto minuto Leoncini insacca ma la sua posizione è viziata da fuorigioco, l'arbitro annulla. Rispondono i locali con Maenza che spinge sull'out di sinistra e serve al centro un goloso ed invitante rasoterra, Cupo mette fuori area dove è appostato Cassai il quale spara in porta di prima intenzione ma la sfera finisce alta. Il Montelupo si riporta nella metà campo avversaria con Anedda che mette al centro, la palla carambola sul tacco di Bencini e prende una strana traiettoria ma Sequi fa buona guardia ed in tuffo riesce a deviare sul fondo. I ragazzi di mister Grossi si riportano abilmente in zona d'attacco con Bonifazi che scarica il suo sinistro con Leoncini che in ripiegamento difensivo ci mette una pezza riuscendo a deviare il missile del tornante biancorosso. Al 25' Maenza prova a sorprendere Lensi dalla lunga distanza ma la palla non inquadra lo specchio. Ammonizione per Gori al 35', reo di aver atterrato fallosamente Anedda. Sugli sviluppi della punizione da posizione centrale al limite della lunetta si presentano Leoncini ed Anedda, proprio quest'ultimo lascia partire un colpo da biliardo andando a togliere le ragnatele dall'incrocio dei pali, Sequi prova ma non arriva alla deviazione ed i ragazzi di mister Lucchesi passano in vantaggio. Il San Piero non si lascia intimorire dallo svantaggio, riprende in mano le redini del gioco e si riversa nella metà campo amaranto: al 38' è Maenza a calciare violentemente in porta facendo esaltare Lensi bravo nella deviazione e poi con Jori che viene atterrato da Mattei in area di rigore, sembra un fallo netto da tergo ma il direttore di gara abbastanza vicino all'azione fa cenno di proseguire. La panchina locale si fa sentire e, sotto segnalazione del guardalinee viene ammonito mister Grossi ed espulso Zeni. È il San Piero a fare la partita: il palo dice di no a Maenza ma sulla traiettoria si fionda Jori che insacca, il guardalinee alza la bandierina segnalando l'offside e l'arbitro annulla. I granata si ripresentano al tiro solo ad un minuto dalla fine con Beconcini che dal vertice destro conclude alto sopra la traversa. In pieno recupero sugli sviluppi di un corner Bencini sale a dar manforte in fase offensiva andando a concludere dal limite dell'area ma Lensi è nella giusta posizione e blocca senza alcuna esitazione. Ad inizio ripresa mister Lucchesi manda sul terreno di gioco Bruno per Bianchini. Ed è di nuovo il San Piero a rendersi pericoloso con Jori che calcia a fil di palo, brivido per Lensi. Bonifazi lotta a centrocampo recuperando un buon pallone che prontamente crossa a centro area dove Cassai tenta la deviazione col tacco, palla fuori. Gli ospiti si ripresentano solo al 55' su calcio di punizione di Leoncini respinto dalla difesa. Lastrucci lascia il posto a Barzagli. Yellow card per Anedda che entra duro su Cassai. Al 65' punizione locale battuta dal solito Maenza, la traiettoria è buona ma il tiro risulta debole con Lensi pronto a bloccare. E quando meno te lo aspetti il Montelupo esce allo scoperto e sigla il raddoppio: su una veloce ripartenza Mattei s'invola sull'out di sinistra e pennella perfettamente per favorire l'incornata di Garunja bravo a trovare lo spazio in area tra Frilli e Bencini, il colpo di testa è preciso e potente quanto basta per mandare fuori causa Sequi. Grossi corre ai ripari, dentro Giani attaccante di movimento sacrificando Cassai gran lottatore a centrocampo. Lucchesi risponde mandando sul terreno di gioco Ndaw per Leoncini e Gueye per l'autore del raddoppio Garunja. Proprio il nuovo entrato Gueye riceve palla in profondità e, liberatosi di Frilli, s'invola verso l'area sanpierina ma Sequi in uscita gli copre molto specchio della porta costringendo l'attaccante ad angolare il suo piatto destro, palla sul fondo e sospiro di sollievo tra i locali. Si gioca ad una porta, il San Piero è totalmente riversato nella metà campo avversaria col rischio di essere colpito in contropiede ma poco importa ai ragazzi mugellani, va trovato il modo di recuperare e mancano veramente una manciata di minuti allo scadere. All'88' Jori dai 25 metri lascia partire un missile al fulmicotone che si va ad insaccare nell'angolino basso alla sinistra di Lensi che nell'occasione rimane pietrificato. Ed un minuto più tardi il cuore e l'orgoglio sanpierino danno i loro frutti: Bonifazi piazza il cross per l'accorrente Pozzi che spizzica di testa quel tanto che basta a spiazzare Lensi riportando il risultato in parità. Beconcini viene ammonito al 91'. Il San Piero potrebbe accontentarsi ma non lo fa,vuole fare bottino pieno e sulle ali dell'entusiasmo prosegue con le sue manovre offensive. Provvidenziale il salvataggio di Gueye sulla riga di porta ai danni di capitan Frilli che di ginocchio aveva concluso a rete. Lukolic prende il posto di Jori. Nei quattro minuti di recupero i biancorossi assediano la porta difesa da Lensi senza però trarne beneficio. Finisce così un match esaltante e piacevole, ben giocato da ambo le squadre e diretto dignitosamente anche se un po' all'inglese dalla terna arbitrale.
Calciatoripiu': per il San Piero buone le prestazioni di Bonifazi che ha spinto in fase d'attacco e chiuso gagliardamente in fase difensiva, un pendolino che ricopre tutta la fascia con qualità e quantità, Maenza che in fase offensiva è stato una spina nel fianco per la difesa ospite nell'arco dei 90 minuti, Pozzi che a centrocampo non ha sbagliato nemmeno un appoggio regalandosi anche l'onore del gol del pareggio. Per il Montelupo Brogi padroneggia nella sua zona di competenza in fase di interdizione e di impostazione, Anedda che ha spaziato su tutto il fronte d'attacco senza mai tirare il fiato e per giunta segnando con una punizione magistrale, Leoncini che ha messo quella verve e precisione in attacco ma che all'occorrenza si sacrifica pure in copertura.
ATH.CALENZANO: Zambri, Becattini, Sternini, Francini, Marulli, Landolina, Maliqaj, D'Orsi (42' Idmane), Palaj (70' Lalaj), Simoni, Calabretta (68' Gianassi). A disp.: Evi, Corti, Miranda, Curumi, Pinori, Aprile. All.: Stefano Lacchi.
AFFRICO: Soccodato, Villagatti (46' Liberati), Dolfi, Castellani, Longo, Benvenuti, Tamburini (88' Prosperi), Valoriani, Vecchi (75' Dosso), Mecocci (56' Centrone), Riccioni. A disp.: Del Bimbo, Silli, Pecorai, Ghaderi, Conversano. All.: Giacomo Lombardo.
ARBITRO: Guglielmo Giannini di Pontedera, coad. da Matteo Cuppone di Pisa e da Andrea Tilli di Prato.
RETI: 18' Simoni, 71' Valoriani.
NOTE: Ammoniti Longo, Calabretta, Sternini, Francini. Calci d'angolo: 3-2. Recupero: 2'+ 5'.
Con una prodezza balistica di Valoriani, alla sua prima rete in campionato, l'Affrico pareggia i conti con l'Athletic Calenzano e deve ringraziare anche uno splendido Soccodato, che evita il tracollo con due grandi interventi sul finire del primo tempo. Alla luce dell'andamento della gara il pareggio per i ragazzi di Campo di Marte, seguiti da u nutrito stuolo di calorosi sostenitori, ha più il sapore di un punto guadagnato che di due punti persi. L'Affrico spumeggiante di inizio stagione, arrivato a guidare da solo la classifica, appare in questo periodo vivere un momento di involuzione. La squadra, la più prolifica del campionato, non vince dal 27 novembre e, dopo due sconfitte nelle ultime due gare del girone d'andata, ha infilato solo una serie di tre pareggi per 1 a 1 in altrettante gare del girone di ritorno. Rimane sì al secondo posto, ma la lepre Lanciotto è ben sei punti sopra e, soprattutto, vede infoltirsi il gruppo di inseguitrici alle sue spalle. Da parte dell'Athletic Calenzano c'è legittima soddisfazione per la prestazione, insieme ad un po' di amarezza per aver visto sfumare quella che sarebbe stata la terza vittoria consecutiva del girone di ritorno. Resta il fatto che la squadra di mister Lacchi (subentrato a Scintu in corso d'opera), dopo un girone d'andata a dir poco altalenante, appare adesso rinvigorita e decisamente capace di risalire posizioni in classifica. Sette punti in tre partite sono un ottimo bottino se raffrontato ai nove punti racimolati in tutto il girone d'andata. Athletic Calenzano e Affrico (all'andata finì 4 a 1 per la squadra allenata da Lombardo) si affrontano al Magnolfi in una giornata decisamente invernale. La temperatura è rigida, ma dal cielo imbronciato non cade niente per tutta la durata della gara. In compenso fanno da cornice monte Morello avvolto da nubi minacciose e il profilo della Calvana completamente innevato. I padroni di casa (in maglia bianca) scendono in campo con uno schieramento ad albero di Natale (4-3-2-1), nel quale Palaj funge da terminale offensivo, sostenuto da vicino da Calabretta e Simoni. Gli ospiti (in maglia blu) si schierano con un 4-4-2, caratterizzato da un centrocampo a rombo con vertice basso Castellani e vertice alto Mecocci; Tamburini e Vecchi sono le punte avanzate. Si comincia, come si usa dire in situazioni di questo genere, con una fase di studio, nella quale non si registrano spunti interessanti. L'Affrico cerca di prendere l'iniziativa, ma la squadra appare molle e senza idee; il Calenzano aspetta sornione e cerca le ripartenze veloci. Una prima avvisaglia di questo tema tattico si ha al 17', quando Calabretta e Simoni si perdono al momento dell'ultimo passaggio. Ma un minuto dopo, al 18', tutto nella manovra dei padroni di casa funziona alla perfezione. Da un disimpegno sbagliato degli ospiti a centrocampo si invola Palaj, che poi allarga il pallone per l'inserimento di Calabretta sulla destra: cross basso verso Simoni che, da centro area, senza alcuna opposizione di avversari, appoggia di destro la sfera verso l'angolo alla destra del portiere. Un'azione veramente da manuale, che ha tagliato letteralmente a fette la retroguardia avversaria. L'Affrico ha un sussulto al 20' con un'azione personale di Vecchi sulla destra: la conclusione sorvola ampiamente l'incrocio dei pali alla sinistra di Zambri. La manovra dell'Affrico difetta di intensità, mentre il Calenzano è reattivo e arriva quasi sempre per primo sulle cosiddette seconde palle . E' così, al 28', quando un prolungato attacco dei padroni di casa vede arrivare al tiro Francini, che da fuori area non sorprende però un attento Soccodato. Al 29' un incontenibile Simoni cerca da destra Palaj sul secondo palo, ma il numero 9 non riesce ad agganciare il pallone. Ancora Palaj, al 34', è pescato bene in area: la pronta conclusione sorvola la traversa. Accusa problemi fisici uno sfortunato D'Orsi che prova a resistere, ma è costretto a gettare la spugna (al 42'), dopo aver subito un ulteriore colpo: entra Idmane. Subito dopo, al 43', parte Simoni in posizione centrale e allarga ancora a Calabretta sulla destra: il numero 11 punta la porta e lascia partire una fucilata a pelo d'erba sul primo palo, ma Soccodato è strepitoso nel respingere il pallone e poi, dopo un tiro che finisce sul palo, l'azione viene interrotta dall'arbitro per una posizione di fuorigioco. Quanto descritto sopra si ripete, quasi in fotocopia al 45': sempre Simoni imbecca Calabretta che non si fa pregare e calcia con decisione ancora verso il primo palo, esaltando ancora le doti di Soccodato, che devia la sfera in calcio d'angolo. Si va negli spogliatoi con un risultato che non fotografa esattamente quanto espresso sul terreno di gioco. Al rientro in campo l'Affrico si presenta con Liberati esterno basso a destra: non c'è Villagatti sostituito nel ruolo da Longo, che aveva giocato da esterno nel primo tempo. Non accade niente di particolare nemmeno nei primi minuti del secondo tempo, con il Calenzano in pieno controllo della gara. Al 56' mister Mecocci aggiunge una punta (Centrone) al posto di un centrocampista (Mecocci). Qualche segno degli ospiti arriva da un calcio di punizione di Valoriani da destra, che attraversa pericolosamente tutta l'area avversaria, senza che nessuno intervenga con decisione (59'). Poco dopo si registra un bello spunto di Tamburini, chiuso in calcio d'angolo. Al 65' si rivede un classico del primo tempo: Simoni conquista palla e affonda servendo Palaj: pronta la conclusione rasoterra, fermata in due tempi da Soccodato. Ritorna a farsi vedere l'Affrico da calcio piazzato, al 69', per un fallo di Sternini (ammonito) sull'avanzato Longo: l'esecuzione di Centrone non impensierisce il portiere. Poi, al 71', con tutto l'Affrico nella metà campo avversaria, arriva la prodezza di Valoriani, che lascia partire un bolide da una venticinquina di metri, che va ad insaccarsi sotto l'incrocio dei pali alla destra di Zambri, che non può nemmeno abbozzare un tentativo di parata. Decisamente quello che si può definire un eurogol . Esultano i giocatori ospiti e si esaltano i sostenitori in tribuna. Forse, in campo e fuori, c'è chi spera di arrivare al colpaccio perché la gara rimane aperta. In effetti però le due squadre non riescono più ad imbastire azioni che sfocino in occasioni pericolose per concludere a rete. Si arriva così, sul risultato di 1 a 1, al triplice fischio finale del signor Giannini che ha ben diretto l'incontro con uno stile all'inglese, mirato a non spezzettare troppo il gioco: bravi i collaboratori nelle segnalazioni del fuorigioco. L'Athletic Calenzano può guardare con serenità alle prossime gare, a cominciare dalla trasferta all'Antella al prossimo turno. Se consideriamo le prestazioni dei singoli giocatori possiamo dire che tutti sono stati all'altezza, ponendosi al di sopra della mera sufficienza. Ha funzionato bene la linea difensiva, solida nei due centrali Marulli e Landolina e ben sorretta dagli esterni Becattini a sinistra e Sternini a destra. A centrocampo ha giganteggiato nell'occasione uno straordinario Francini , bravissimo nell'interdizione e nel far ripartire la propria squadra (voto 7+). Non scopriamo niente di nuovo se diciamo che in avanti ha brillato come sempre la stella di Simoni , devastante con le sue incursioni e la sua intelligenza tattica (voto 7,5). La novità è che Simoni non si trova più a predicare nel deserto, ma ha in Calabretta e Palaj delle valide spalle (voto a entrambi 6,5). Analizzando la prova della squadra ospite appaiono lacune in tutti i reparti della squadra, ma emergono anche prestazioni da sottolineare da parte dei singoli. Sugli scudi è da collocare il baby portiere Soccodato (classe 2004): ha sfoderato un paio di interventi al limite del prodigioso, consentendo alla sua squadra di restare in partita (voto 7+). A riacciuffare il pareggio è stato poi un altro baby, il centrocampista Valoriani (classe 2003): ha buona personalità e tecnica, altrimenti un gol del genere non lo si tira fuori dal cilindro (voto 7). Un'altra buona prova è stata quella fornita da Longo, prima a destra e poi in posizione da centrale: grinta e corsa per tutta la gara (voto 6,5). Nel prossimo turno a Campo di Marte arriva il San Piero a Sieve: che sia l'occasione della ripartenza? Dell'arbitro abbiamo già parlato: voto 6,5 anche a lui.
LUCO: Brunelli, Buzzigoli, Marucelli, Lukolić, Arias Arango, Sanni, Trotta, Gianassi, Parrini (76' Cirillo), Parri (43' Rocchini), Calabrese (60' Brocchi). A disp.: Bardazzi, Farina, Bruni, Maretti, Kuka, Mascherini. All.: Allori (squalificato, in panchina Landi).
AUDAX RUFINA: Valoriani, Sequi, Poggiali, Maccari, Celli, Galantini, Falcini (67' Nyamsi), Somigli, Di Vico, Bachi, Mazzoni. A disp.: Lanzini, Fusi, Castri, Ballini, Coniatini, Tanini, Falugiani. All.: Diotaiuti.
ARBITRO: Bulletti di Pistoia, coad. da Gallà e Ballotti di Pistoia.
NOTE: espulso all'85' Brocchi.
LUCO
BRUNELLI: 6 Un paio di parate durante il primo tempo, su Bachi e Celli. Ha meno compiti da sbrigare nel corso della ripresa.
BUZZIGOLI: 6 Sufficiente nel reparto difensivo, si fa vedere anche nel finale con un calcio di punizione neutralizzato da Valoriani.
MARUCELLI: 5,5 E' uno dei tre elementi in quota che mister Allori schiera nella formazione titolare. Qualche passaggio a vuoto.
LUKOLIĆ: 6 Con un girata all'88' colpisce una traversa che avrebbe potuto cambiare l'esito della partita del Bini di Grezzano.
ARIAS ARANGO: 6 Si rende protagonista di una prestazione solida nella difesa messa in campo dalla formazione di mister Allori.
SANNI: 5,5 Non è impeccabile la prestazione dell'esperto difensore centrale della compagine mugellana, che lascia qualche spazio.
TROTTA: 6 E' il più giovane nell'undici titolare della formazione di casa, ma guadagna la sufficienza con un'altra gara di valore.
GIANASSI: 6 Gara sufficiente per il centrocampista classe 2000 dei padroni di casa, che riesce a non farsi sovrastare dagli ospiti.
PARRINI: 5,5 E' il migliore realizzatore dei padroni di casa in questa stagione. In questa occasione non si fa apprezzare. 76' Cirillo: sv Viene inserito nell'ultimo quarto d'ora.
PARRI: 6 Disputa un discreto primo tempo, ma deve lasciare il terreno di gioco prima dell'intervallo. 43' Rocchini: 5,5 L'ex Grassina entra nel finale del primo tempo, però il suo apporto durante la ripresa non è significativo.
CALABRESE: 5,5 Non è particolarmente brillante l'ultimo arrivato dei padroni di casa, che era stato svincolato dal San Piero a Sieve. 60' Brocchi: 4 Altro ex sampierino, gioca poco più di 20': nello spazio di 5' viene ammonito per due volte e lascia i suoi in dieci.
AUDAX RUFINA
VALORIANI: 6 Un paio di parate non particolarmente difficili, viene salvato dalla traversa nel finale sulla girata di Lukolić.
SEQUI: 6 Il capitano dell'Audax Rufina svolge al meglio il proprio compito nella linea difensiva schierata dal tecnico Diotaiuti.
POGGIALI: 5,5 E' uno dei tre giocatori in quota schierati dal 1' nella squadra della Valdisieve. Non riesce a mettersi in luce.
MACCARI: 5,5 E' autore di una prestazione nella quale non è in grado di rendersi particolarmente utile alla causa rufinese.
CELLI: 6 L'ex del Pelago ci prova un paio di volte nel corso del primo tempo (di piede e di testa) ma senza essere incisivo.
GALANTINI: 6 Tiene bene il campo concedendo molto poco alle iniziative della formazione allenata da Daniele Allori.
FALCINI: 5,5 Viene sostituito dopo poco più di un'ora di gioco, nel corso della quale non era riuscito a mettersi in evidenza. 67' Nyamsi: 5,5 L'ultimo arrivato nelle file bianconere gioca la seconda parte della ripresa, ma con pochi risultati.
SOMIGLI: 6 Ottiene la sufficienza il classe 2000, prodotto delle giovanili rufinesi, che gioca l'intero incontro di Grezzano.
DI VICO: 6,5 Si fa vedere soprattutto nel secondo tempo, quando ci prova un paio di volte. Ha il merito di impegnare i difensori.
BACHI: 6 Torna titolare. E' suo il primo tiro in porta della partita, su cui il numero uno di casa Brunelli fa buona guardia.
MAZZONI: 6 Incontro sufficiente per il giocatore più esperto nelle file dell'Audax Rufina, che si rende utile nell'arco dei 90'.
ARBITRO
BULLETTI di PISTOIA: 6 Direzione nel complesso sufficiente al termine di una partita che si accende solamente nel finale.
Finisce con un pareggio senza reti il derby giocato allo Stefano Bini di Grezzano tra i padroni di casa del Luco e l'Audax Rufina. La gara rimane a rischio fino a pochi minuti all'inizio a causa della nevicata che nella notte ha ricoperto il terreno di gioco: la situazione migliora fra mattina e primo pomeriggio e quindi si scende in campo in condizioni che però non possono essere ottimali: il gioco ne risente e la sfida non regala moltissime emozioni. Nel primo tempo più attivi gli ospiti, che ci provano con Bachi di testa (il portiere Brunelli respinge) e per due volte con Celli (21', tiro debole dai 25 metri, e 45', colpo di testa alto). Per i locali solo un tiro-cross di Calabrese (29'). Anche nella ripresa la squadra di Diotaiuti ci prova con Di Vico, cha calcia sul fondo al 46' e viene chiuso al 72'. Nel finale il Luco rimane in dieci per l'espulsione di Brocchi per doppia ammonizione (è rimasto in campo soltanto 25'), ma sfiora la rete con una traversa colpita da Lukolić all'88'. L'ultimo tentativo è del nuovo entrato Rocchini (89') che calcia fuori. Termina sullo 0-0, con l'Audax Rufina che si conferma all'interno della zona play-off, mentre il Luco di mister Allori rimane a centro classifica.
GRASSINA: Bartoli, Meazzini, Salvini, Alfarano, Meacci, Travagli, Dini, Pierattini, Manecchi (70' Aprea), Violetta, Colasuono (84' Orlandi). A disp.: Mengoni, Trincia, Cerrato, Magnolfi, Falaschi, Rossilottini, Corsi, Aprea, Orlandi. All.: Marco Cellini.
LEBOWSKI: Pagani, Paoli (84' Berlincioni), Magnelli, Quadri, Rosi, Frutti, Calbi (89' Cubillos), Ciabatti, Celentano (73' Pagni), Urbinati (73' Fornai), Mazzoni. A disp.: Zangarelli, Berlincioni, Sammicheli, Giuntoli, Fornai, Masini, Tucci, Pagni, Cubillos.
ARBITRO: Leonardo Colombi di Livorno; Emanuele Materozzi di Arezzo e Letizia Quartararo di Firenze come assistenti.
RETE: 76' Dini.
NOTE: ammoniti Frutti (31'), Colasuono (43') e Celentano (44').
Tra lo sfondo romantico di un Pazzagli colorato di rossoverde e una situazione in classifica che impone il clima delle grandi sfide, ad avere la meglio è il Grassina. Sono i padroni di casa a vincere lo scontro diretto, battendo 1-0 il Lebowski e confermando lo stupendo periodo di forma. In campionato l'ultima sconfitta risale a inizio novembre contro l'Affrico. Altri tre punti quindi e terzo posto in classifica, per di più con il turno di riposo già effettuato. Il traumatico inizio di stagione è ufficialmente superato e i playoff sono l'obiettivo minimo. Aspirare a di più è complicato, ma proprio in quest'ottica per i rossoverdi sarà fondamentale la sfida di domenica prossima contro il Lanciotto capolista. Solo allora si potrà davvero capire fino a dove è lecito per il Grassina sognare. Intanto è giusto godersi questo momento: i risultati ottenuti fin qui da Cellini, considerando che gli undici titolari sono spesso composti per lo più da giocatori provenienti dalla propria cantera, testimoniano l'ottimo potenziale di questa squadra. Tabellino finale che ovviamente assume ben altro significato per i grigioneri. Il Lebowski, con i suoi 24 punti, ha sicuramente ancora ambizioni e aspettative altrettanto alte, ma le ultime uscite sono state assolutamente negative. L'amara sconfitta di settimana scorsa con il Quarrata e quella di questa giornata delineano il primo posto solo come un ricordo. Il match si articola subito in maniera molto equilibrata. L'atmosfera è d'altronde quella delle grandi occasioni e le squadre preferiscono studiarsi e aspettarsi. Così le forze in campo si equivalgono e le emozioni scarseggiano. La prima frazione scorre quindi nel tedio totale. Inizialmente anche i secondi quarantacinque minuti di gara sembrano avere lo stesso passo, poi Cellini attinge ai box e opta per un cambio di mescole che si rileva la strategia giusta. Così al 76' il subentrato Aprea si muove bene con il pallone sulla fascia destra, entra in area e serve Dini, che comodamente sigla il gol dell'1-0. Vantaggio che rischia subito di raddoppiare. Pochi minuti più tardi infatti, su un cross di Meazzini, Aprea riesce in tuffo a impattare il pallone sul secondo palo, ma senza fortuna. Lampi che fulminano completamente il Lebowski, incapace di reagire e rendersi a sua volta pericoloso. Da qui i rossoverdi devono solo gestire. Il triplice fischio sancisce dunque la vittoria del Grassina, che di misura si proietta tra le protagoniste di questo campionato. La speranza grigionera è invece quella di invertire immediatamente il trend delle ultime settimane. Il Centro Storico Lebowski è una realtà meravigliosa con dei tifosi spettacolari e sicuramente uscirà da questo periodo complicato, ma deve farlo velocemente. La classifica è corta, ma c'è chi ha voglia di scappare.
Calciatoripiù: Dini: la rete non fa altro che coronare una prestazione ottima sotto ogni punto di vista; Aprea : del fatto che spesso chi termina le partite è più importante di chi le inizia ne abbiamo avuto una riprova anche questa giornata: entra lui, la partita cambia; Urbinati : è un classe 2004, ma gioca con una tranquillità disarmante: la maglia numero dieci non è un caso, come spesso purtroppo accade al giorno d'oggi.
QUARRATA: Nincheri, De Felici, Pagnini, Raimondo, Corsini, Rocchetti, Bonfanti Andrea, Borselli, Lava, Cortonesi, Doumbia M.A.. A disp.: Vegni, Felici, Dragomanni, Poggiani, Del Bianco, Vigoroso, Mariotti, Borri, Amelia Mir.. All.: Agostiniani.
LANCIOTTO: Roselli, Benelli, Esposito Goretti, Manzatu, Biondi, Mazzanti, Cecchi, Bambi, Delli Navelli, Afelba, Algerino. A disp.: Rizzo, Scarlini, Bini, Berillo, Verdi, Arca, Ballerini, Fathou, Ascolese. All.: Selvaggio.
ARBITRO: Giusti di Livorno, coad. da Angelini di Empoli e Dragos di Lucca.
RETI: 67' Verdi, 96' rig. Cecchi.
Ma quanto corre questo Lanciotto? I ragazzi di Selvaggio inanellano l'ennesima vittoria, stavolta per due a zero (invece del solito striminzito uno a zero, benedetto corto muso) e decollano a +6 su un Affrico nervoso e rallentato dal Calenzano. Il Lanciotto non sarà il Barcellona di Guardiola, ma è dannatamente concreto e non prende gol da.. un anno: era il 4 dicembre, vinse comunque (2-1) sul campo del Dicomano. Sale a sei la striscia di successi consecutivi della squadra di Campi Bisenzio che, se dovesse battere anche il Grassina domenica prossima, lancerebbe l'ultimo, definitivo segnale al campionato: più forte di noi non c'è nessuno. Nemmeno il Quarrata, ultimo con tanta amarezza. I giallorossi di Agostiniani continuano a fare una fatica indicibile tra le mura amiche: due soli punti in otto incontri, mentre la stragrande maggioranza del bottino (comunque scarso) è venuta dai colpi esterni (contro Grassina, Antella e Lebowski). Il primo tempo pare equilibrato: la difesa locale resiste arginando con ordine il pericoloso Cecchi, anche se in avanti si spreca come sempre. Stavolta è Lava a non centrare il bersaglio: il nuovo acquisto offensivo avrebbe due opportunità più che ghiotte sui piedi, ma non riesce proprio a stroncare la maledizione casalinga del Quarrata. Che all'intervallo deve accontentarsi dello 0-0. A metà ripresa il fattaccio che condanna la banda di Agostiniani: il Lanciotto, dopo una gara fondamentalmente di contenimento senza grossi acuti offensivi trova il bersaglio grosso con il neoentrato Verdi che non dà scampo a Nincheri: uno a zero, montagna da scalare per i giallorossi. Poca fantasia, zero imprevedibilità per scardinare una retroguardia organizzata in modo sovietico dagli ospiti che rischiano pochissimo. E all'ultima azione del match raddoppiano: fallo di Borri in piena area pistoiese, Cecchi va sul dischetto e raddoppia i conti, chiudendo la pratica. Zero a due, nessuna sorpresa nel testacoda in terra giallorossa: il Lanciotto vince anche quando non convince (anzi, soprattutto), mentre il Quarrata è un vorrei, ma non posso .