OLTRERA: Lemmi, Rendina, Lupi, Celi, Squarcini, Cannarsa, Landi, Barbanti, Ramadori, Golfarini, Palma. A disp.: Rivieccio, Bacci, Corsagni, El Ouardi, Hoti, Panettella, Romano, Valente. All.: Fulvio Formigli.
SCANDICCI: Serio, Di Bonito, Picarelli, Baiardi, Campone, Moccia, Corsinovi, Pezzano, Baldini, Grevi, Pino. A disp.: Patacchini, Cremonini, Bergantino, R. Esposito, A. Esposito, Savastano, Cardona, Tagliavini, Bargellini. All.: Simone Fioravanti.
ARBITRO: D'Orsi di Pisa
RETI: 4' Pino, 17' Ramadori, 45' Landi, 50' Barbanti, 62' Squarcini, 81' Cardona.
OLTRERA: Lemmi, Rendina, Lupi, Celi, Squarcini, Cannarsa, Landi, Barbanti, Ramadori, Golfarini, Palma. A disp.: Rivieccio, Bacci, Corsagni, El Ouardi, Hoti, Panettella, Romano, Valente. All.: Fulvio Formigli.
SCANDICCI: Serio, Di Bonito, Picarelli, Baiardi, Campone, Moccia, Corsinovi, Pezzano, Baldini, Grevi, Pino. A disp.: Patacchini, Cremonini, Bergantino, R. Esposito, A. Esposito, Savastano, Cardona, Tagliavini, Bargellini. All.: Simone Fioravanti.
ARBITRO: D'Orsi di Pisa
RETI: 4' Pino, 17' Ramadori, 45' Landi, 50' Barbanti, 62' Squarcini, 81' Cardona.
Formigli l'andava ripetendo da settimane: mancano le reti e i risultati, non le prestazioni; se continua a giocare così la prima vittoria nell'élite l'Oltrera l'otterrà presto. È stato sufficiente attendere la sesta d'andata: anche se la rete dello Scandicci in avvio sembrava raccontare l'ennesima occasione persa, l'Oltrera riesce a rimontare lo svantaggio entro la fine del primo tempo e ad allungare in avvio di ripresa. Solo nel finale la rete di Cardona (ma in realtà è un'incertezza di Lemmi) rende meno ampio il divario: lo Scandicci esce sconfitto 4-2 e dopo la buona prova contro la Floria dimostra che ancora fatica a dare continuità ai risultati. L'avvio però lo illude: corre appena il 4' quando la verticalizzazione di Picarelli pesca Grevi in prossimità della linea laterale; da qui il pallone arriva rapidamente a centro area da dove Baldini impegna Lemmi, superato dalla ribattuta di Pino. Ma lo 0-1 dura meno d'un quarto d'ora: l'Oltrera reagisce, sfiora il pari con un tiro di Palma di poco fuori e lo trova al 17' sugli sviluppi d'una rimessa laterale battuta da Barbanti in prossimità della bandierina; la difesa avversaria sporca la traiettoria ma non la spezza, Ramadori controlla e pareggia. L'episodio rivoluziona l'inerzia della partita che fin lì aveva visto lo Scandicci prevalere sul piano della manovra: ora viene fuori l'Oltrera che pur senza costruire vere occasioni intuisce che potrebbe essere la mattinata giusta per una scossa alla classifica. Se non fosse per Lemmi però la scossa la darebbe lo Scandicci: la sua parata sul tiro angolato di Grevi al 44' evita il nuovo svantaggio. Recuperato il possesso, anziché allontanare il pallone l'Oltrera si distende e costruisce l'azione che le consente di completare la rimonta: il primo protagonista è Golfarini che s'incunea in area e, attirati a sé due avversari, crossa in mezzo; il secondo è Landi che, solo, di testa batte Serio. Neppure l'intervallo che D'Orsi comanda di lì a poco consente allo Scandicci di riorganizzarsi: sul terreno di gioco l'Oltrera ci torna meglio e al 50' si porta sul doppio vantaggio; è merito di Barbanti che raccoglie un cross rinviato corto dalla difesa e tre passi dentro l'area incrocia il pallone in porta. Ma l'incontro non è concluso: si sarebbe assistito a un finale ben diverso se Lemmi non avesse deviato sul palo il tiro di Grevi, o se sul rimbalzo da due metri Pino non avesse calciato alto. Invece l'Oltrera si salva, custodisce il 3-1 e quando l'ora di gioco è da poco passata si porta dove riprenderla è impossibile: lo Scandicci gestisce male un pallone inattivo a favore e si fa sorprendere dal lungo rilancio della difesa che con la mediazione di Golfarini innesca Squarcini, in rete alla fine della progressione. Ora sì che il risultato è acquisito: entrato da poco, Panettella cerca d'incrementarlo con un'azione personale che costringe Serio a una parata complicatissima. Anziché ampliarsi, nel finale dunque lo svantaggio s'accorcia: Lemmi, fin lì decisivo, si fa scivolare dai guanti il tiro lentissimo di Cardona e concede allo Scandicci il 4-2. Ma un dato utile giusto per una statistica minore, ben meno importante di quella principale: l'Oltrera ha vinto la prima partita nell'élite. Calciatoripiù: Pezzano (Scandicci) è l'ultimo a mollare, ma non può bastare contro la voracità di Landi (rete sulla prima sirena) e la qualità di Golfarini , autore di due assist sublimi.
Formigli l'andava ripetendo da settimane: mancano le reti e i risultati, non le prestazioni; se continua a giocare così la prima vittoria nell'élite l'Oltrera l'otterrà presto. È stato sufficiente attendere la sesta d'andata: anche se la rete dello Scandicci in avvio sembrava raccontare l'ennesima occasione persa, l'Oltrera riesce a rimontare lo svantaggio entro la fine del primo tempo e ad allungare in avvio di ripresa. Solo nel finale la rete di Cardona (ma in realtà è un'incertezza di Lemmi) rende meno ampio il divario: lo Scandicci esce sconfitto 4-2 e dopo la buona prova contro la Floria dimostra che ancora fatica a dare continuità ai risultati. L'avvio però lo illude: corre appena il 4' quando la verticalizzazione di Picarelli pesca Grevi in prossimità della linea laterale; da qui il pallone arriva rapidamente a centro area da dove Baldini impegna Lemmi, superato dalla ribattuta di Pino. Ma lo 0-1 dura meno d'un quarto d'ora: l'Oltrera reagisce, sfiora il pari con un tiro di Palma di poco fuori e lo trova al 17' sugli sviluppi d'una rimessa laterale battuta da Barbanti in prossimità della bandierina; la difesa avversaria sporca la traiettoria ma non la spezza, Ramadori controlla e pareggia. L'episodio rivoluziona l'inerzia della partita che fin lì aveva visto lo Scandicci prevalere sul piano della manovra: ora viene fuori l'Oltrera che pur senza costruire vere occasioni intuisce che potrebbe essere la mattinata giusta per una scossa alla classifica. Se non fosse per Lemmi però la scossa la darebbe lo Scandicci: la sua parata sul tiro angolato di Grevi al 44' evita il nuovo svantaggio. Recuperato il possesso, anziché allontanare il pallone l'Oltrera si distende e costruisce l'azione che le consente di completare la rimonta: il primo protagonista è Golfarini che s'incunea in area e, attirati a sé due avversari, crossa in mezzo; il secondo è Landi che, solo, di testa batte Serio. Neppure l'intervallo che D'Orsi comanda di lì a poco consente allo Scandicci di riorganizzarsi: sul terreno di gioco l'Oltrera ci torna meglio e al 50' si porta sul doppio vantaggio; è merito di Barbanti che raccoglie un cross rinviato corto dalla difesa e tre passi dentro l'area incrocia il pallone in porta. Ma l'incontro non è concluso: si sarebbe assistito a un finale ben diverso se Lemmi non avesse deviato sul palo il tiro di Grevi, o se sul rimbalzo da due metri Pino non avesse calciato alto. Invece l'Oltrera si salva, custodisce il 3-1 e quando l'ora di gioco è da poco passata si porta dove riprenderla è impossibile: lo Scandicci gestisce male un pallone inattivo a favore e si fa sorprendere dal lungo rilancio della difesa che con la mediazione di Golfarini innesca Squarcini, in rete alla fine della progressione. Ora sì che il risultato è acquisito: entrato da poco, Panettella cerca d'incrementarlo con un'azione personale che costringe Serio a una parata complicatissima. Anziché ampliarsi, nel finale dunque lo svantaggio s'accorcia: Lemmi, fin lì decisivo, si fa scivolare dai guanti il tiro lentissimo di Cardona e concede allo Scandicci il 4-2. Ma un dato utile giusto per una statistica minore, ben meno importante di quella principale: l'Oltrera ha vinto la prima partita nell'élite. Calciatoripiù: Pezzano (Scandicci) è l'ultimo a mollare, ma non può bastare contro la voracità di Landi (rete sulla prima sirena) e la qualità di Golfarini , autore di due assist sublimi.
CATTOLICA VIRTUS: Mura, Marinari, Silli (45' Valiante), Gianassi, Mirashi, Nocentini, Stinghi (79' Fontana), Mangani, Nencioli (55' Ermini Polacci), Leggieri (55' Serrini), Valeriani (72' Cesari). A disp.: Bardavelidze, Alla, Martino. All.: Diego Murras.
SERAVEZZA: Dazzi, Gabbriellini (45' Bertilotti), Sanchez, Colombini, Bacci (50' Ragghianti), Matrizi (68' Micheli), Liu (75' Del Carlo), Ercolini (55' Franzetti), Catelli (45' Tarantini), Cacciaguerra, Colletta (55' Baldoni). A disp.: Bassi, Mazzei. All.: Davide Lampitelli.
ARBITRO: Franco di Prato
RETE: 73' Serrini.
CATTOLICA VIRTUS: Mura, Marinari, Silli (45' Valiante), Gianassi, Mirashi, Nocentini, Stinghi (79' Fontana), Mangani, Nencioli (55' Ermini Polacci), Leggieri (55' Serrini), Valeriani (72' Cesari). A disp.: Bardavelidze, Alla, Martino. All.: Diego Murras.
SERAVEZZA: Dazzi, Gabbriellini (45' Bertilotti), Sanchez, Colombini, Bacci (50' Ragghianti), Matrizi (68' Micheli), Liu (75' Del Carlo), Ercolini (55' Franzetti), Catelli (45' Tarantini), Cacciaguerra, Colletta (55' Baldoni). A disp.: Bassi, Mazzei. All.: Davide Lampitelli.
ARBITRO: Franco di Prato
RETE: 73' Serrini.
Sesta giornata del campionato regionale elite under 17. Presso l?impianto della San Michele era in programma la sfida tra i padroni di casa, alla ricerca della continuit? di risultati dopo la partenza negativa e il Seravezza, vera e propria rivelazione di questo inizio stagione.
Saranno i ragazzi della Cattolica alla fine a festeggiare insieme ai propri sostenitori, al termine di una gara intensa, disputata ad alti ritmi, nella quale ci sono stati anche alcuni momenti di agonisimo elevato, ma tutto rimasto sempre nei limiti della correttezza e della lealt? sportiva.
Primo tempo di chiaro dominio dei padroni di casa con la coppia di attaccanti Stinghi - Nencioli che con la loro velocit? e la continua ricerca dell?uno contro uno hanno messo alla prova la tenuta della linea difensiva ospite. Almeno cinque le occasioni da gol della Cattolica nei primi 45 minuti, dove oltre alle conclusioni del duo offensivo appena citato vanno aggiunte una punizione ben calciata di sinistro dal limite da Silli e dal successivo corner un colpo di testa in torsione di Nocentini, diretto all?angolino alto. In tutte queste situazioni il protagonista ha un nome e cognome, Filippo Dazzi, numero uno del Seravezza che ha impedito in tutte queste occasioni che la palla varcasse la linea di porta.
Il secondo tempo ? senza dubbio pi? equilibrato, con il Seravezza che col passare del tempo acquista fiducia e prova a costruire gioco: Cacciaguerra, il migliore dei suoi viene spostato dalla fascia sinistra a quella destra nel secondo tempo e la maggior parte dei pericoli per la Cattolica nascono dalle sue invenzioni. Ma proprio quando gli ospiti sembrano acquisire coraggio ? la Cattolica che passa in vantaggio con il nuovo entrato Serrini, che brucia in velocit? il suo avversario diretto e mette la palla in porta, con Dazzi che stavolta non riesce nel miracolo. Da questo momento le squadre si allungano, e c?? tempo anche per un paio di ottime uscite di Mura, portiere della squadra fiorentina, che pulisce l?area da azioni che sarebbero potute diventare pericolose.
Sono sette i minuti di recupero, che poi diventeranno otto, con l?unica emozione sull?ultimo angolo del Seravezza con l?ottimo portiere Dazzi che ? andato a saltare in area avversaria e che per completare la sua positiva domenica si sarebbe anche meritato anche la gioa finale.
Alla fine ? quindi la Cattolica a conquistare i tre punti, in maniera meritata per le occasioni create e per le belle trame di gioco fatte vedere anche oggi.
Come detto i migliori del Seravezza sono senza dubbio il portiere Dazzi e Cacciaguerra, esterno d?attacco tecnico e combattente in fase di non possesso. Non ? un caso se il selezionatore della Rappresentativa Toscana, li ha convocati nella recente prima selezione regionale.
Nella Cattolica di oggi difficile trovare il migliore: molto bene Stinghi, spina costante nel fianco della difesa ospite; bravo Serrini che con la sua velocit? anche oggi ? stato decisivo per l?esito finale della gara; molto bene Valeriani, un combattente nel mezzo al campo, ma che non spreca mai un pallone quando imposta; e infine complimenti alla coppia di centrali Mirashi - Nocentini, oggi fondamentali nel portare a casa il primo clean sheet della Cattolica, oltre ad essersi resi pericolosi in un paio di situazioni su calcio da fermo offensive.
F.V.
Commento di : campio
ARMANDO PICCHI: Paoli, Leonardo Luppichini, Alberto Tognetti, Andrea Tognetti, Barile, Sarri, Falleni, Raglianti, Mantovani, Menicagli, Faye. A disp.: Alessandro Luppichini, Ba, Mecacci, Diop, Leone, Giusti. All.: Riccardo Cipriani.
ATLETICO LUCCA: Di Cesare, Fiori, Bigondi, Leporatti, Dianda, Faratro, Nikaj, Tocchini, Lleshi, Bechelli, Salotti. A disp.: Meini, Vigolo, Simoni, Conti, Giometti, Giusfredi, Dhana, Paolinelli, Landolfo. All.: Matteo Luzzi.
ARBITRO: Lisi di Empoli
RETI: 7', 60' Dianda, 18' Bechelli, 20' Andrea Tognetti, 55' Tocchini.
ARMANDO PICCHI: Paoli, Leonardo Luppichini, Alberto Tognetti, Andrea Tognetti, Barile, Sarri, Falleni, Raglianti, Mantovani, Menicagli, Faye. A disp.: Alessandro Luppichini, Ba, Mecacci, Diop, Leone, Giusti. All.: Riccardo Cipriani.
ATLETICO LUCCA: Di Cesare, Fiori, Bigondi, Leporatti, Dianda, Faratro, Nikaj, Tocchini, Lleshi, Bechelli, Salotti. A disp.: Meini, Vigolo, Simoni, Conti, Giometti, Giusfredi, Dhana, Paolinelli, Landolfo. All.: Matteo Luzzi.
ARBITRO: Lisi di Empoli
RETI: 7', 60' Dianda, 18' Bechelli, 20' Andrea Tognetti, 55' Tocchini.
Le squadre di Luzzi hanno una particolarità: segnano tantissimo. Quando riescono a non subire reti, o a subirne poche, vincono di slancio. È un assioma che la sesta giornata esemplifica chiaramente: grazie a due reti per tempo (ed è doppietta per Dianda, centrale di difesa) l'Atletico Lucca sconfigge 1-4 l'Armando Picchi, ancora alla ricerca del primo punto stagionale. Perché il punteggio si sblocchi è sufficiente attendere il 7' e l'angolo che Nikaj calcia carico d'effetto: la parabola scende nella zona di Dianda che al volo inchioda il pallone tra i pali. Dopo dieci minuti l'Atletico Lucca raddoppia con un'azione spettacolare: Bechelli crossa con l'esterno, Salotti gioca di sponda per Nikaj che dal limite calcia di controbalzo e segna lo 0-2. Ma un centinaio di secondi più tardi un'incertezza della difesa riapre la partita: dopo un paio di rimpalli e un rinvio corto il pallone resta a ballonzolare nell'area dell'Atletico Lucca; lo cattura Andrea Tognetti che, recuperata la respinta di Di Cesare sul primo tiro, con due colpi di testa consecutivi (sporcato il primo) lo accompagna in porta. Ma all'Armando Picchi l'episodio non è utile per lanciare la rimonta: l'Atletico Lucca non rischia mai e porta intatto l'1-2 negli spogliatoi, da dove rientra intenzionato ad accelerare e chiudere rapidamente la contesa. La prima occasione per il tris capita a Salotti che, servito centralmente dal dialogo tra Bechelli e Tocchini, calcia alto. Ma il pubblico intuisce facilmente che la rete è prossima: la segna lo stesso Tocchini che dal limite trova la porta con un tiro a girare e l'aiuto del palo. All'ora di gioco il vantaggio cresce ancora: come nel primo tempo Nikaj calcia in mezzo un corner; e come nel primo tempo sul pallone irrompe Dianda che trova di nuovo la rete, stavolta con un colpo di testa. All'Armando Picchi resta comunque l'orgoglio di non essersi arreso fino alla fine: l'ultima opportunità la crea infatti Menicagli che strappa in velocità per violare l'area, ma superare Di Cesare si conferma impresa complicatissima. Non ci si schioda dunque dall'1-4: l'Atletico Lucca se ne serve per piazzarsi alle spalle delle grandi. Calciatoripiù : classe 2008, Raglianti (Armando Picchi) gioca una partita commovente davanti alla difesa; non è però sufficiente a strappare punti, perché Nikaj (due assist), Dianda (doppietta) e la gran rete di Tocchini (Atletico Lucca) indirizzano chiaramente l'incontro da un'altra parte.
Le squadre di Luzzi hanno una particolarità: segnano tantissimo. Quando riescono a non subire reti, o a subirne poche, vincono di slancio. È un assioma che la sesta giornata esemplifica chiaramente: grazie a due reti per tempo (ed è doppietta per Dianda, centrale di difesa) l'Atletico Lucca sconfigge 1-4 l'Armando Picchi, ancora alla ricerca del primo punto stagionale. Perché il punteggio si sblocchi è sufficiente attendere il 7' e l'angolo che Nikaj calcia carico d'effetto: la parabola scende nella zona di Dianda che al volo inchioda il pallone tra i pali. Dopo dieci minuti l'Atletico Lucca raddoppia con un'azione spettacolare: Bechelli crossa con l'esterno, Salotti gioca di sponda per Nikaj che dal limite calcia di controbalzo e segna lo 0-2. Ma un centinaio di secondi più tardi un'incertezza della difesa riapre la partita: dopo un paio di rimpalli e un rinvio corto il pallone resta a ballonzolare nell'area dell'Atletico Lucca; lo cattura Andrea Tognetti che, recuperata la respinta di Di Cesare sul primo tiro, con due colpi di testa consecutivi (sporcato il primo) lo accompagna in porta. Ma all'Armando Picchi l'episodio non è utile per lanciare la rimonta: l'Atletico Lucca non rischia mai e porta intatto l'1-2 negli spogliatoi, da dove rientra intenzionato ad accelerare e chiudere rapidamente la contesa. La prima occasione per il tris capita a Salotti che, servito centralmente dal dialogo tra Bechelli e Tocchini, calcia alto. Ma il pubblico intuisce facilmente che la rete è prossima: la segna lo stesso Tocchini che dal limite trova la porta con un tiro a girare e l'aiuto del palo. All'ora di gioco il vantaggio cresce ancora: come nel primo tempo Nikaj calcia in mezzo un corner; e come nel primo tempo sul pallone irrompe Dianda che trova di nuovo la rete, stavolta con un colpo di testa. All'Armando Picchi resta comunque l'orgoglio di non essersi arreso fino alla fine: l'ultima opportunità la crea infatti Menicagli che strappa in velocità per violare l'area, ma superare Di Cesare si conferma impresa complicatissima. Non ci si schioda dunque dall'1-4: l'Atletico Lucca se ne serve per piazzarsi alle spalle delle grandi. Calciatoripiù : classe 2008, Raglianti (Armando Picchi) gioca una partita commovente davanti alla difesa; non è però sufficiente a strappare punti, perché Nikaj (due assist), Dianda (doppietta) e la gran rete di Tocchini (Atletico Lucca) indirizzano chiaramente l'incontro da un'altra parte.
CAPEZZANO P: Pellegrini, Masala, Sannino, Poli, Bertolucci, Dessì, Ricciotti, A. Paoli, Bastillo, Domenici, Usseglio Viretta. A disp.: Laoluna, Consani, Grani, Ceseri, Giorgieri, Puccetti, Ndiaye, Sediki, Orlowski Giannoni. All.: Avio Landi.
TAU ALTOPASCIO: Chiarello, Ferretti, D'Amato, N. Rossi, Tofanelli, Bagnoli, Paperini, Battisti, Ciuffi, Nesti, Lucchesi. A disp.: Pierallini, Materassi, Soldati, Lensi, Landucci, Borracchini, Grossi, Vannacci. All.: Gabriel Pucci.
ARBITRO: Subhan di Pontedera
RETI: 17' Ferretti, 35' Usseglio Viretta, 46' pt Lucchesi.
NOTE: espulso Domenici (83').
CAPEZZANO P: Pellegrini, Masala, Sannino, Poli, Bertolucci, Dessì, Ricciotti, A. Paoli, Bastillo, Domenici, Usseglio Viretta. A disp.: Laoluna, Consani, Grani, Ceseri, Giorgieri, Puccetti, Ndiaye, Sediki, Orlowski Giannoni. All.: Avio Landi.
TAU ALTOPASCIO: Chiarello, Ferretti, D'Amato, N. Rossi, Tofanelli, Bagnoli, Paperini, Battisti, Ciuffi, Nesti, Lucchesi. A disp.: Pierallini, Materassi, Soldati, Lensi, Landucci, Borracchini, Grossi, Vannacci. All.: Gabriel Pucci.
ARBITRO: Subhan di Pontedera
RETI: 17' Ferretti, 35' Usseglio Viretta, 46' pt Lucchesi.
NOTE: espulso Domenici (83').
L'anno scorso era diffusa la sensazione che contasse per il titolo (poi no: nel girone di ritorno il Capezzano rallentò, e il Tau vinse il campionato con migliaia di punti di vantaggio sulla prima delle inseguitrici); quest'anno evidentemente no, ma per chi coltiva ambizioni il Cavanis resta sempre un campo da non sottovalutare. Si capisce come mai il Tau ne venga via soddisfatto: l'1-2 inflitto al Capezzano gli consente di restare in scia alla capolista Cecina, ancora a punteggio pieno, e soprattutto di non perdere contatto con Sestese e Affrico sulla carta attesi da sfide più accessibili. Anche se la classifica al momento non lo premia, si sa che il Capezzano è una buona squadra e che Landi lo mette bene in campo: la conferma arriva già nel primo quarto d'ora con le occasioni per Usseglio Viretta e Bastillo, poco incisivi però al momento di concludere in porta. Non sbaglia invece il Tau, in vantaggio alla prima vera opportunità: è strepitoso lo stacco di Ferretti sul corner di Nesti, inevitabile lo 0-1. Trovato il vantaggio il Tau prova a far circolare il pallone con l'obiettivo di far finire le pile del Capezzano che però al 35' impatta: sul cross di Masala da destra irrompe Usseglio Viretta che calciando al volo batte Chiarello. L'1-1 sembra dunque destinato a valicare intatto l'intervallo, ma il Tau sa che per vincere le partite, e possibilmente i campionati, non si può mai dare niente per scontato: allo stesso modo l'ex Lucchesi sa che un attaccante dev'essere ottimista (vecchio insegnamento di Prandelli, un difensore invece pessimista: la sintesi è che bisogna sempre considerare possibile che il pallone passi), e sul traversone di Ferretti sporcato ma non allontanato da Pellegrini spedisce in porta il pallone del raddoppio. Colpito nel momento in cui è più facile evidenziare tutte le fragilità e costretto di nuovo a rincorrere, stavolta il Capezzano non riesce a imbastire una reazione efficace; anzi, le migliori occasioni per segnare le costruiscono Ciuffi, stavolta poco incisivo sottoporta, e D'Amato. L'emozione principale della ripresa è però l'espulsione di Domenici, cacciato per le troppe proteste. È facile dunque intuire che una volta tornato avanti il Tau non ha mai rischiato: la quinta vittoria di fila dopo la sconfitta con la Sestese all'esordio lo tiene incollato alla posizione cui di diritto ambisce dopo l'ultimo biennio trionfale. Calciatoripiù : la rete d'Usseglio Viretta illude il Capezzano, che però una volta tornato in svantaggio non riesce ad avvicinarsi pericolosamente all'area presidiata da Niccolò Rossi ; anzi, nella ripresa è il Tau a sfiorare più volte la rete grazie ai movimenti di Ciuffi e alle giocate di D'Amato , imprendibile sulla corsia sinistra.
L'anno scorso era diffusa la sensazione che contasse per il titolo (poi no: nel girone di ritorno il Capezzano rallentò, e il Tau vinse il campionato con migliaia di punti di vantaggio sulla prima delle inseguitrici); quest'anno evidentemente no, ma per chi coltiva ambizioni il Cavanis resta sempre un campo da non sottovalutare. Si capisce come mai il Tau ne venga via soddisfatto: l'1-2 inflitto al Capezzano gli consente di restare in scia alla capolista Cecina, ancora a punteggio pieno, e soprattutto di non perdere contatto con Sestese e Affrico sulla carta attesi da sfide più accessibili. Anche se la classifica al momento non lo premia, si sa che il Capezzano è una buona squadra e che Landi lo mette bene in campo: la conferma arriva già nel primo quarto d'ora con le occasioni per Usseglio Viretta e Bastillo, poco incisivi però al momento di concludere in porta. Non sbaglia invece il Tau, in vantaggio alla prima vera opportunità: è strepitoso lo stacco di Ferretti sul corner di Nesti, inevitabile lo 0-1. Trovato il vantaggio il Tau prova a far circolare il pallone con l'obiettivo di far finire le pile del Capezzano che però al 35' impatta: sul cross di Masala da destra irrompe Usseglio Viretta che calciando al volo batte Chiarello. L'1-1 sembra dunque destinato a valicare intatto l'intervallo, ma il Tau sa che per vincere le partite, e possibilmente i campionati, non si può mai dare niente per scontato: allo stesso modo l'ex Lucchesi sa che un attaccante dev'essere ottimista (vecchio insegnamento di Prandelli, un difensore invece pessimista: la sintesi è che bisogna sempre considerare possibile che il pallone passi), e sul traversone di Ferretti sporcato ma non allontanato da Pellegrini spedisce in porta il pallone del raddoppio. Colpito nel momento in cui è più facile evidenziare tutte le fragilità e costretto di nuovo a rincorrere, stavolta il Capezzano non riesce a imbastire una reazione efficace; anzi, le migliori occasioni per segnare le costruiscono Ciuffi, stavolta poco incisivo sottoporta, e D'Amato. L'emozione principale della ripresa è però l'espulsione di Domenici, cacciato per le troppe proteste. È facile dunque intuire che una volta tornato avanti il Tau non ha mai rischiato: la quinta vittoria di fila dopo la sconfitta con la Sestese all'esordio lo tiene incollato alla posizione cui di diritto ambisce dopo l'ultimo biennio trionfale. Calciatoripiù : la rete d'Usseglio Viretta illude il Capezzano, che però una volta tornato in svantaggio non riesce ad avvicinarsi pericolosamente all'area presidiata da Niccolò Rossi ; anzi, nella ripresa è il Tau a sfiorare più volte la rete grazie ai movimenti di Ciuffi e alle giocate di D'Amato , imprendibile sulla corsia sinistra.
FLORIA: Biotti, Fiorini, Capanni, Lenzi, Meini, Ciabatti, Benvegnu, Landolina, Giannone, Romani, Li. A disp.: Morgenni, C. Tagliaferri, Bombardieri, Benucci, Migliorini, Yasser Saber, Vichi, Bonaccorsi, Tagliaferri. All.: Alessandro Sozzi.
SPORTING CECINA: Raugi, Vestri, Ferretti, Tronci, Rofi, D. Biondi, Nigiotti, Castelli, Lombardo, Di Tanto, Hadji. A disp.: C. Sozzi, Turtur, Mecacci, Gabriellini, Zazzeri, Londi. All.: Alessandro Magrì.
ARBITRO: Nafra di Valdarno
RETI: 9' Hadji, 22' Rofi, 39' Lombardo, 62' Di Tanto, 90' Migliorini.
FLORIA: Biotti, Fiorini, Capanni, Lenzi, Meini, Ciabatti, Benvegnu, Landolina, Giannone, Romani, Li. A disp.: Morgenni, C. Tagliaferri, Bombardieri, Benucci, Migliorini, Yasser Saber, Vichi, Bonaccorsi, Tagliaferri. All.: Alessandro Sozzi.
SPORTING CECINA: Raugi, Vestri, Ferretti, Tronci, Rofi, D. Biondi, Nigiotti, Castelli, Lombardo, Di Tanto, Hadji. A disp.: C. Sozzi, Turtur, Mecacci, Gabriellini, Zazzeri, Londi. All.: Alessandro Magrì.
ARBITRO: Nafra di Valdarno
RETI: 9' Hadji, 22' Rofi, 39' Lombardo, 62' Di Tanto, 90' Migliorini.
Ora bisogna inevitabilmente farci i conti: battendo 1-4 la Floria lo Sporting Cecina conquista la sesta vittoria consecutiva e, ancora a punteggio pieno, tiene lontano il trio delle meraviglie che continua a restare tre punti dietro. Già dalle prime battute ci s'accorge che lo Sporting Cecina vuole consolidare il primato: al 4' si rende pericoloso Hadji dopo una discesa a sinistra chiusa con un tiro insidioso che Biotti para. Ma il secondo tentativo va a buon fine: scattato su un lancio profondo della difesa, Hadji scatta per violare l'area avversaria e segna lo 0-1. Trovato il vantaggio il Cecina continua ad attaccare: al quarto d'ora Di Tanto si libera a sinistra ma calcia fuori, al 18' Lombardo impegna Biotti che para a terra. L'inerzia della gara è chiara e al 22' il Cecina raddoppia: la Floria si fa sorprendere da un altro lungo lancio dalle retrovie e respinge corto; il pallone lo calamita Rofi che trova lo 0-2. Per la reazione della Floria bisogna attendere il 34', quando Lenzi s'inserisce in area ma calcia fuori di poco. Ma è troppo poco per insidiare la capolista che al 39' allunga ancora: pescato a centro area da un corner crossato dentro, Lombardo stacca di testa e trova lo 0-3. Nell'intervallo Sozzi effettua alcuni cambi per cercare di riaprire la partita: la Floria ne risente in positivo e sfiora la rete al 56' quando Ciabatti calcia forte da fuori area, ma Raugi para. Quando attacca però il Cecina è pericolosissimo: al 62' ci vuole l'azione congiunta Biotti-traversa per neutralizzare il tiro di Castelli. Sei minuti più tardi comunque lo 0-4 si concretizza: Ferretti scende a sinistra e disegna un cross perfetto sul quale Di Tanto irrompe di testa. Solo al 90' la Floria trova la rete: la difesa del Cecina pasticcia e subisce la seconda rete stagionale; la segna Migliori che batte Raugi. La sintesi è facile: la Floria ha cercato in tutti i modi di contrastare il Cecina, ma ha dovuto soccombere alla potenza della capolista. Calciatoripiù: Meini, Lenzi, Migliorini (Floria), Hadji, Ferretti, Di Tanto (Sporting Cecina).
Ora bisogna inevitabilmente farci i conti: battendo 1-4 la Floria lo Sporting Cecina conquista la sesta vittoria consecutiva e, ancora a punteggio pieno, tiene lontano il trio delle meraviglie che continua a restare tre punti dietro. Già dalle prime battute ci s'accorge che lo Sporting Cecina vuole consolidare il primato: al 4' si rende pericoloso Hadji dopo una discesa a sinistra chiusa con un tiro insidioso che Biotti para. Ma il secondo tentativo va a buon fine: scattato su un lancio profondo della difesa, Hadji scatta per violare l'area avversaria e segna lo 0-1. Trovato il vantaggio il Cecina continua ad attaccare: al quarto d'ora Di Tanto si libera a sinistra ma calcia fuori, al 18' Lombardo impegna Biotti che para a terra. L'inerzia della gara è chiara e al 22' il Cecina raddoppia: la Floria si fa sorprendere da un altro lungo lancio dalle retrovie e respinge corto; il pallone lo calamita Rofi che trova lo 0-2. Per la reazione della Floria bisogna attendere il 34', quando Lenzi s'inserisce in area ma calcia fuori di poco. Ma è troppo poco per insidiare la capolista che al 39' allunga ancora: pescato a centro area da un corner crossato dentro, Lombardo stacca di testa e trova lo 0-3. Nell'intervallo Sozzi effettua alcuni cambi per cercare di riaprire la partita: la Floria ne risente in positivo e sfiora la rete al 56' quando Ciabatti calcia forte da fuori area, ma Raugi para. Quando attacca però il Cecina è pericolosissimo: al 62' ci vuole l'azione congiunta Biotti-traversa per neutralizzare il tiro di Castelli. Sei minuti più tardi comunque lo 0-4 si concretizza: Ferretti scende a sinistra e disegna un cross perfetto sul quale Di Tanto irrompe di testa. Solo al 90' la Floria trova la rete: la difesa del Cecina pasticcia e subisce la seconda rete stagionale; la segna Migliori che batte Raugi. La sintesi è facile: la Floria ha cercato in tutti i modi di contrastare il Cecina, ma ha dovuto soccombere alla potenza della capolista. Calciatoripiù: Meini, Lenzi, Migliorini (Floria), Hadji, Ferretti, Di Tanto (Sporting Cecina).
FORTE DEI MARMI: Agolli, Gronchi, Arcidiacono, Spadoni, Poli, Specchia, Fiori, Torcigliani, Fermi, Cini, Mastrini. A disp.: Cocozza, Amato, Borghini, Cerù, Dalle Luche, Di Sacco, Galli, Salvatori, Vazio. All.: Luca Mosti.
SPORTING ARNO: Misso, Del Gaudio, Vannini, Meucci, Cardinali, E. Krasniqi, Piccirilli, Tysak, Scardigli, Rexhaj, Bettini. A disp.: Pisu, Ciapetti, Ciaschi, B. Krasniqi, Raugei, Sturiale, Taiti. All.: Fabio Coppetti.
ARBITRO: Foresi di Livorno
RETI: 22', 84' Bettini, 28' Scardigli, 31' Torcigliani, 35' Fermi, 40' Gronchi, 48' Fiori, 91' Amato.
FORTE DEI MARMI: Agolli, Gronchi, Arcidiacono, Spadoni, Poli, Specchia, Fiori, Torcigliani, Fermi, Cini, Mastrini. A disp.: Cocozza, Amato, Borghini, Cerù, Dalle Luche, Di Sacco, Galli, Salvatori, Vazio. All.: Luca Mosti.
SPORTING ARNO: Misso, Del Gaudio, Vannini, Meucci, Cardinali, E. Krasniqi, Piccirilli, Tysak, Scardigli, Rexhaj, Bettini. A disp.: Pisu, Ciapetti, Ciaschi, B. Krasniqi, Raugei, Sturiale, Taiti. All.: Fabio Coppetti.
ARBITRO: Foresi di Livorno
RETI: 22', 84' Bettini, 28' Scardigli, 31' Torcigliani, 35' Fermi, 40' Gronchi, 48' Fiori, 91' Amato.
Alla mezz'ora s'era illuso di poter conquistare il primo successo esterno: era avanti 0-2 e il Forte dei Marmi sembrava galleggiare ai margini della partita. È dunque comprensibilissima l'amarezza dello Sporting Arno sconfitto per la quinta volta in stagione: il 5-3 finale lo spinge in penultima posizione, superato dall'Oltrera che ha battuto lo Scandicci. Ma a lungo ipotizzare un risultato di questo tipo era impossibile. È vero che il Forte dei Marmi costruisce la prima clamorosa occasione dell'incontro (sul traversone di Gronchi il pallone corre orizzontalmente a non più d'un metro dalla porta), ma per mezz'ora padrone della partita è lo Sporting Arno che tra il 22' e il 28' si porta sul doppio vantaggio: alla rete di Bettini, che raccoglie una corta respinta della difesa e da una quindicina di metri calcia sotto la traversa, s'aggiunge quella di Scardigli che approfitta d'una marcatura fragile su un controcross originato da un angolo troppo ampio. È solo a questo punto che il Forte dei Marmi comincia a giocare; e gli sono sufficienti nove minuti per portarsi avanti. La rimonta l'avvia Torcigliani che col mancino al volo scaraventa in porta il pallone allontanato corto dalla difesa che un traversone di Gronchi aveva messo in affanno; quattro minuti più tardi pareggia Fermi dopo un gran controllo sul servizio d'Arcidiacono. E a cinque minuti dall'intervallo lo Sporting Arno si trova improvvisamente sotto: Fiori triangola con Gronchi e mette al centro un velenosissimo cross rasoterra su cui s'avventa Arcidiacono, ostacolato dal riflesso di Misso; il rimbalzo però lo cattura Gronchi che aveva tagliato fin lì e che da un metro spedisce il pallone in porta. Finalmente avanti, prima dell'intervallo il Forte dei Marmi sfiora per due volte la quarta rete: la mancano Cini, che calcia fuori una volta giunto solo davanti a Misso, e Fermi. Ma per annotare il 4-2 è sufficiente far trascorrere l'intervallo: lo realizza Fiori che fugge sulla destra in azione solitaria, entra in area e incrocia sul secondo palo il diagonale vincente. Il Forte dei Marmi ha però un limite evidente: non ha ancora la mentalità che gli consente di gestire un risultato positivo. È per questo che a sei minuti dalla fine si lascia sorprendere dall'inserimento di Bettini che approfitta d'una disattenzione della difesa per riaprire una partita apparentemente chiusa. Meglio il Forte dei Marmi va quando deve attaccare: ci se n'accorge quando anziché difendere il vantaggio tornato singolo si lancia avanti. È così che nel recupero costruisce l'azione del 5-3, nata da una punizione laterale che porta Fermi al cross: Amato trova la rete con l'interno mancino. E lo Sporting Arno deve rassegnarsi a una sconfitta pesante soprattutto per il messaggio che trasmette: per far punti nell'élite non può bastare mezz'ora di buon livello. Calciatoripiù: Fermi (Forte dei Marmi), De Simone (Sporting Arno).
Alla mezz'ora s'era illuso di poter conquistare il primo successo esterno: era avanti 0-2 e il Forte dei Marmi sembrava galleggiare ai margini della partita. È dunque comprensibilissima l'amarezza dello Sporting Arno sconfitto per la quinta volta in stagione: il 5-3 finale lo spinge in penultima posizione, superato dall'Oltrera che ha battuto lo Scandicci. Ma a lungo ipotizzare un risultato di questo tipo era impossibile. È vero che il Forte dei Marmi costruisce la prima clamorosa occasione dell'incontro (sul traversone di Gronchi il pallone corre orizzontalmente a non più d'un metro dalla porta), ma per mezz'ora padrone della partita è lo Sporting Arno che tra il 22' e il 28' si porta sul doppio vantaggio: alla rete di Bettini, che raccoglie una corta respinta della difesa e da una quindicina di metri calcia sotto la traversa, s'aggiunge quella di Scardigli che approfitta d'una marcatura fragile su un controcross originato da un angolo troppo ampio. È solo a questo punto che il Forte dei Marmi comincia a giocare; e gli sono sufficienti nove minuti per portarsi avanti. La rimonta l'avvia Torcigliani che col mancino al volo scaraventa in porta il pallone allontanato corto dalla difesa che un traversone di Gronchi aveva messo in affanno; quattro minuti più tardi pareggia Fermi dopo un gran controllo sul servizio d'Arcidiacono. E a cinque minuti dall'intervallo lo Sporting Arno si trova improvvisamente sotto: Fiori triangola con Gronchi e mette al centro un velenosissimo cross rasoterra su cui s'avventa Arcidiacono, ostacolato dal riflesso di Misso; il rimbalzo però lo cattura Gronchi che aveva tagliato fin lì e che da un metro spedisce il pallone in porta. Finalmente avanti, prima dell'intervallo il Forte dei Marmi sfiora per due volte la quarta rete: la mancano Cini, che calcia fuori una volta giunto solo davanti a Misso, e Fermi. Ma per annotare il 4-2 è sufficiente far trascorrere l'intervallo: lo realizza Fiori che fugge sulla destra in azione solitaria, entra in area e incrocia sul secondo palo il diagonale vincente. Il Forte dei Marmi ha però un limite evidente: non ha ancora la mentalità che gli consente di gestire un risultato positivo. È per questo che a sei minuti dalla fine si lascia sorprendere dall'inserimento di Bettini che approfitta d'una disattenzione della difesa per riaprire una partita apparentemente chiusa. Meglio il Forte dei Marmi va quando deve attaccare: ci se n'accorge quando anziché difendere il vantaggio tornato singolo si lancia avanti. È così che nel recupero costruisce l'azione del 5-3, nata da una punizione laterale che porta Fermi al cross: Amato trova la rete con l'interno mancino. E lo Sporting Arno deve rassegnarsi a una sconfitta pesante soprattutto per il messaggio che trasmette: per far punti nell'élite non può bastare mezz'ora di buon livello. Calciatoripiù: Fermi (Forte dei Marmi), De Simone (Sporting Arno).
LASTRIGIANA: Isolani, Fenza, Mancini (71' Aldighieri), Pagliuca (46' Falorsi), Paolucci (68' Piombanti), Finelli, Recordi (50' M. Mari), Massaro, Grottelli, Canale (46' Mancioppi), Martini. A disp.: Wang, Masi, Calderone, Massenzio. All.: Leonardo Zecchi.
AFFRICO: Fei, Giannoni (69' Bartalini), Casati, Guidorizzi (79' Bartoletti), Shehade, Bianchini, Bertelli (54' Guercini), Sborgi (69' Cillerai), Ciari, Donigaglia (68' Sicilia), Campaioli (68' Luzzi). A disp.: Biagioli, Califano, Morelli. All.: Filippo Gori.
ARBITRO: Bulletti di Pistoia
RETI: 40' Sborgi, 45' Campaioli, 55' Ciari, 67' Grottelli.
NOTE: ammoniti Canale, Falorsi, Massaro, Cillerai e Aldighieri. Angoli: 8-4. Recupero: 3'+6'.
LASTRIGIANA: Isolani, Fenza, Mancini (71' Aldighieri), Pagliuca (46' Falorsi), Paolucci (68' Piombanti), Finelli, Recordi (50' M. Mari), Massaro, Grottelli, Canale (46' Mancioppi), Martini. A disp.: Wang, Masi, Calderone, Massenzio. All.: Leonardo Zecchi.
AFFRICO: Fei, Giannoni (69' Bartalini), Casati, Guidorizzi (79' Bartoletti), Shehade, Bianchini, Bertelli (54' Guercini), Sborgi (69' Cillerai), Ciari, Donigaglia (68' Sicilia), Campaioli (68' Luzzi). A disp.: Biagioli, Califano, Morelli. All.: Filippo Gori.
ARBITRO: Bulletti di Pistoia
RETI: 40' Sborgi, 45' Campaioli, 55' Ciari, 67' Grottelli.
NOTE: ammoniti Canale, Falorsi, Massaro, Cillerai e Aldighieri. Angoli: 8-4. Recupero: 3'+6'.
In fin dei conti il calcio è uno sport semplice: servono un portiere che pari, un paio di difensori di livello, qualcuno che segni e qualcuno con delle idee. Si capisce perché l'Affrico vada così bene e, insieme a Tau Altopascio e Sestese, continui a tallonare la capolista Sporting Cecina: d'elementi così ne ha in abbondanza. La sfida contro la Lastrigiana che, sconfitta 1-3, è costretta a confrontarsi con una classifica bruttina (ora è terzultima: l'ha superata l'Oltrera che ha battuto lo Scandicci) lo ribadisce: poche squadre in Toscana possono schierare un portiere come Fei (la Lastrigiana lo impegna pochissimo; ma basta la presenza a intimorire), Shehade e Bianchini come coppia di centrali, Guidorizzi e Sborgi in mediana e un attacco che continua a segnare nonostante l'assenza di Morelli, rivisto in panchina. Davanti Gori cambia due interpreti su quattro, confermando Bertelli a destra e Donigaglia trequarti e cambiando Luzzi e Cillerai con Ciari e Campaioli. Mossa azzeccatissima: rete l'uno, rete l'altro e successo assicurato. A quel punto l'Affrico era già in vantaggio grazie a Sborgi; ma arrivarci non era stato scontato. Per quaranta minuti la Lastrigiana infatti regge; e regge perché, anche se la sua mediana finisce costantemente in apnea malgrado la superiorità numerica e Canale non tiene il passo di Guidorizzi che nelle intenzioni di Zecchi dovrebbe marcare a uomo (una volta Prandelli schierò allo stesso modo Montolivo, giovanissimo, su Pirlo: fu un trionfo; tra un mese, incubo, saranno passati diciott'anni: chi nacque quel giorno, e di quel periodo nulla ha vissuto, sta per diventare maggiorenne), regge la difesa. Reggono Paolucci e Finelli centralmente, anche se con Isolani si prendono qualche rischio eccessivo sulle ripartenze dal basso, e regge soprattutto Fenza, in assoluto il migliore dei suoi; l'Affrico dunque raggiunge abbastanza agevolmente la trequarti avversaria, ma per quasi tutto il primo tempo fatica a trovare la porta. Le occasioni comunque maturano subito: la prima la firma Bianchini che sull'angolo calciato da Guidorizzi a rientrare taglia sul primo palo e di testa cerca il secondo, mancato d'una spanna (10'). L'Affrico ci riprova al quarto d'ora con un'azione insistita di Casati (nel 3-5-2 delle prime giornate giocava esterno a tutta fascia, nel 4-2-3-1 fa il terzino: l'interpretazione resta ottima) che dopo l'opposizione di Fenza scarica al limite per Sborgi: sul suo cross teso sul secondo palo irrompe Bertelli che in scivolata spara altissimo un pallone semplice. Forse l'episodio intristisce l'Affrico, forse la Lastrigiana gli prende le misure: di fatto per i successivi diciotto minuti non si registrano occasioni da rete. Per la successiva annotazione bisogna attendere il 32' e il primo spunto della Lastrigiana, al tiro sulla punizione che da quaranta metri Massaro calcia col destro verso l'area: Guidorizzi allontana di testa, in rovesciata Martini conclude alto. Ma è poco più d'un episodio: l'Affrico riprende ad attaccare e tre minuti più tardi torna a costruire un'altra occasione da rete: a vuoto sul filtrante di Guidorizzi, Mancini concede il fondo a Bertelli sul cui cross rasoterra però né Ciari né Campaioli trovano la deviazione vincente. Bisogna dunque attendere qualche minuto perché la partita si sblocchi: la Lastrigiana costruisce malissimo dal basso (con una diagonale sontuosa Finelli aveva conquistato una punizione sull'azione tutta verticale Casati-Bertelli-Ciari) e consente a Donigaglia d'imprigionare Pagliuca nel pressing al limite dell'area; Isolani respinge corto il rasoterra immediato sul primo palo, Sborgi raccoglie al vertice sinistro dell'area di porta e col mancino schianta il pallone sotto l'incrocio più lontano. La Lastrigiana sbanda e mentre Bulletti sta per indicare il recupero (bugia: non lo indica, si va a occhio; ma è l'unica sbavatura in una direzione eccellente) subisce anche il raddoppio: c'entra di nuovo Sborgi, pivot al limite per Campaioli che ricevuto il pallone di ritorno finta il tiro col destro, si sposta il pallone sul mancino e lo spedisce sotto il primo incrocio. È lo 0-2 con cui l'Affrico va al riposo; e avrebbe potuto essere addirittura 0-3 se la chiusura congiunta Finelli-Isolani non avesse impedito a Ciardi di calciare a rete sull'ennesima verticalizzazione di Guidorizzi, giocata d'artista. Che Zecchi non sia soddisfatto lo si capisce dal modo in cui la Lastrigiana si presenta alla ripresa: negli spogliatoi restano Canale e Pagliuca, sostituiti da Mancioppi e Falorsi; e al 50' arriva anche il terzo cambio, Marcus Mari per Recordi. Ma l'inerzia dell'incontro non cambia, anche perché non passano neppure cinque minuti che il divario s'amplia ancora: Isolani respinge cortissimo e centralissimo il tiro di Donigaglia che aveva armato il mancino da lontano; in carriera Ciari ha segnato reti ben più difficili (la scorsa primavera salvò la Fortis Juventus trascinandosi per metà campo un difensore della Zenith, per dire) di quella che gli consente di portare l'Affrico sullo 0-3. Nei minuti successivi lo scarto rischia d'assumere un profilo ancora più accentuato: stavolta Isolani blocca in due tempi il mancino insidioso di Donigaglia (57') e Ciari alza la mira sulla verticalizzazione di Campaioli sporcata da Paolucci (60'). Poi improvvisamente la Lastrigiana trova l'1-3: sulla rimessa profonda di Fenza, Casati e Bianchini (unica disattenzione dell'incontro) si scordano di marcare Grottelli, il cui destro rasoterra s'infila accanto al palo più lontano. È la scossa di cui la Lastrigiana aveva bisogno: per una ventina di minuti il baricentro della gara si sposta nella trequarti dell'Affrico, improvvisamente sotto pressione. Ma la precisione di Grottelli non consente di riaprire la partita: palo esterno dopo una deviazione sull'imbeccata di Martini, tiro altissimo dal limite (poteva avanzare) dopo la grande verticalizzazione di Mancioppi che in mediana aveva sgraffignato il pallone a Sicilia, subentrato a Donigaglia. Ma la paura per l'Affrico, che nel finale si vede annullare la quarta rete (in fuorigioco Ciari aveva anticipato Isolani sul tiro sporco di Bartoletti), è limitatissima: per intimorire una squadra che a tutto questo talento abbina una solidità impressionante ci vuole tanto di più, in tutti i reparti. Calciatoripiù : nella ripresa la gara cambia perché Zecchi si gioca Falorsi e Mancioppi tra la mediana e la trequarti; fin lì soltanto Fenza (Lastrigiana), in assoluto il migliore dei suoi a lungo a destra e nel finale a sinistra, aveva mostrato di poter giocare alla pari con gli avversari. Ma è impensabile che basti contro una squadra che schiera Shehade in marcatura, Guidorizzi e Sborgi (rete e assist, capolavoro) in mediana e Donigaglia (respinto corto da Isolani, il suo mancino genera due reti) e Campaioli (Affrico), autore d'una rete stratosferica, in attacco.
In fin dei conti il calcio è uno sport semplice: servono un portiere che pari, un paio di difensori di livello, qualcuno che segni e qualcuno con delle idee. Si capisce perché l'Affrico vada così bene e, insieme a Tau Altopascio e Sestese, continui a tallonare la capolista Sporting Cecina: d'elementi così ne ha in abbondanza. La sfida contro la Lastrigiana che, sconfitta 1-3, è costretta a confrontarsi con una classifica bruttina (ora è terzultima: l'ha superata l'Oltrera che ha battuto lo Scandicci) lo ribadisce: poche squadre in Toscana possono schierare un portiere come Fei (la Lastrigiana lo impegna pochissimo; ma basta la presenza a intimorire), Shehade e Bianchini come coppia di centrali, Guidorizzi e Sborgi in mediana e un attacco che continua a segnare nonostante l'assenza di Morelli, rivisto in panchina. Davanti Gori cambia due interpreti su quattro, confermando Bertelli a destra e Donigaglia trequarti e cambiando Luzzi e Cillerai con Ciari e Campaioli. Mossa azzeccatissima: rete l'uno, rete l'altro e successo assicurato. A quel punto l'Affrico era già in vantaggio grazie a Sborgi; ma arrivarci non era stato scontato. Per quaranta minuti la Lastrigiana infatti regge; e regge perché, anche se la sua mediana finisce costantemente in apnea malgrado la superiorità numerica e Canale non tiene il passo di Guidorizzi che nelle intenzioni di Zecchi dovrebbe marcare a uomo (una volta Prandelli schierò allo stesso modo Montolivo, giovanissimo, su Pirlo: fu un trionfo; tra un mese, incubo, saranno passati diciott'anni: chi nacque quel giorno, e di quel periodo nulla ha vissuto, sta per diventare maggiorenne), regge la difesa. Reggono Paolucci e Finelli centralmente, anche se con Isolani si prendono qualche rischio eccessivo sulle ripartenze dal basso, e regge soprattutto Fenza, in assoluto il migliore dei suoi; l'Affrico dunque raggiunge abbastanza agevolmente la trequarti avversaria, ma per quasi tutto il primo tempo fatica a trovare la porta. Le occasioni comunque maturano subito: la prima la firma Bianchini che sull'angolo calciato da Guidorizzi a rientrare taglia sul primo palo e di testa cerca il secondo, mancato d'una spanna (10'). L'Affrico ci riprova al quarto d'ora con un'azione insistita di Casati (nel 3-5-2 delle prime giornate giocava esterno a tutta fascia, nel 4-2-3-1 fa il terzino: l'interpretazione resta ottima) che dopo l'opposizione di Fenza scarica al limite per Sborgi: sul suo cross teso sul secondo palo irrompe Bertelli che in scivolata spara altissimo un pallone semplice. Forse l'episodio intristisce l'Affrico, forse la Lastrigiana gli prende le misure: di fatto per i successivi diciotto minuti non si registrano occasioni da rete. Per la successiva annotazione bisogna attendere il 32' e il primo spunto della Lastrigiana, al tiro sulla punizione che da quaranta metri Massaro calcia col destro verso l'area: Guidorizzi allontana di testa, in rovesciata Martini conclude alto. Ma è poco più d'un episodio: l'Affrico riprende ad attaccare e tre minuti più tardi torna a costruire un'altra occasione da rete: a vuoto sul filtrante di Guidorizzi, Mancini concede il fondo a Bertelli sul cui cross rasoterra però né Ciari né Campaioli trovano la deviazione vincente. Bisogna dunque attendere qualche minuto perché la partita si sblocchi: la Lastrigiana costruisce malissimo dal basso (con una diagonale sontuosa Finelli aveva conquistato una punizione sull'azione tutta verticale Casati-Bertelli-Ciari) e consente a Donigaglia d'imprigionare Pagliuca nel pressing al limite dell'area; Isolani respinge corto il rasoterra immediato sul primo palo, Sborgi raccoglie al vertice sinistro dell'area di porta e col mancino schianta il pallone sotto l'incrocio più lontano. La Lastrigiana sbanda e mentre Bulletti sta per indicare il recupero (bugia: non lo indica, si va a occhio; ma è l'unica sbavatura in una direzione eccellente) subisce anche il raddoppio: c'entra di nuovo Sborgi, pivot al limite per Campaioli che ricevuto il pallone di ritorno finta il tiro col destro, si sposta il pallone sul mancino e lo spedisce sotto il primo incrocio. È lo 0-2 con cui l'Affrico va al riposo; e avrebbe potuto essere addirittura 0-3 se la chiusura congiunta Finelli-Isolani non avesse impedito a Ciardi di calciare a rete sull'ennesima verticalizzazione di Guidorizzi, giocata d'artista. Che Zecchi non sia soddisfatto lo si capisce dal modo in cui la Lastrigiana si presenta alla ripresa: negli spogliatoi restano Canale e Pagliuca, sostituiti da Mancioppi e Falorsi; e al 50' arriva anche il terzo cambio, Marcus Mari per Recordi. Ma l'inerzia dell'incontro non cambia, anche perché non passano neppure cinque minuti che il divario s'amplia ancora: Isolani respinge cortissimo e centralissimo il tiro di Donigaglia che aveva armato il mancino da lontano; in carriera Ciari ha segnato reti ben più difficili (la scorsa primavera salvò la Fortis Juventus trascinandosi per metà campo un difensore della Zenith, per dire) di quella che gli consente di portare l'Affrico sullo 0-3. Nei minuti successivi lo scarto rischia d'assumere un profilo ancora più accentuato: stavolta Isolani blocca in due tempi il mancino insidioso di Donigaglia (57') e Ciari alza la mira sulla verticalizzazione di Campaioli sporcata da Paolucci (60'). Poi improvvisamente la Lastrigiana trova l'1-3: sulla rimessa profonda di Fenza, Casati e Bianchini (unica disattenzione dell'incontro) si scordano di marcare Grottelli, il cui destro rasoterra s'infila accanto al palo più lontano. È la scossa di cui la Lastrigiana aveva bisogno: per una ventina di minuti il baricentro della gara si sposta nella trequarti dell'Affrico, improvvisamente sotto pressione. Ma la precisione di Grottelli non consente di riaprire la partita: palo esterno dopo una deviazione sull'imbeccata di Martini, tiro altissimo dal limite (poteva avanzare) dopo la grande verticalizzazione di Mancioppi che in mediana aveva sgraffignato il pallone a Sicilia, subentrato a Donigaglia. Ma la paura per l'Affrico, che nel finale si vede annullare la quarta rete (in fuorigioco Ciari aveva anticipato Isolani sul tiro sporco di Bartoletti), è limitatissima: per intimorire una squadra che a tutto questo talento abbina una solidità impressionante ci vuole tanto di più, in tutti i reparti. Calciatoripiù : nella ripresa la gara cambia perché Zecchi si gioca Falorsi e Mancioppi tra la mediana e la trequarti; fin lì soltanto Fenza (Lastrigiana), in assoluto il migliore dei suoi a lungo a destra e nel finale a sinistra, aveva mostrato di poter giocare alla pari con gli avversari. Ma è impensabile che basti contro una squadra che schiera Shehade in marcatura, Guidorizzi e Sborgi (rete e assist, capolavoro) in mediana e Donigaglia (respinto corto da Isolani, il suo mancino genera due reti) e Campaioli (Affrico), autore d'una rete stratosferica, in attacco.
SESTESE Giusti, Athuman, Geri, Faggi, Mernacaj, Chelli, Matrone, Zei, Fè, Patrignani, Graziano. A disp.: Fantini, Danti, Myslihaka, Scarpelli, Verzicco, Danesi, Sorge, Cappelli. All.: Andrea Bertini.
F.CALENZANO: Giorgi, Volpi, Casini, Nuti, Biancalani, Petruzzi, Hylli, Rosati, De Biase, Sarti, Giaquinto. A disp.: Liberati, Landi, Lenzi, Santi, Hoxha, Manjani, Klibet, Petracchi, Bongini. All.: Francesco Campolo.
ARBITRO: Carnevali di Prato
RETI: 36' Patrignani, 46' pt Mernacaj, 49', 75' Graziano, 60' Giaquinto.
SESTESE Giusti, Athuman, Geri, Faggi, Mernacaj, Chelli, Matrone, Zei, Fè, Patrignani, Graziano. A disp.: Fantini, Danti, Myslihaka, Scarpelli, Verzicco, Danesi, Sorge, Cappelli. All.: Andrea Bertini.
F.CALENZANO: Giorgi, Volpi, Casini, Nuti, Biancalani, Petruzzi, Hylli, Rosati, De Biase, Sarti, Giaquinto. A disp.: Liberati, Landi, Lenzi, Santi, Hoxha, Manjani, Klibet, Petracchi, Bongini. All.: Francesco Campolo.
ARBITRO: Carnevali di Prato
RETI: 36' Patrignani, 46' pt Mernacaj, 49', 75' Graziano, 60' Giaquinto.
Una Sestese forte e pratica batte un Calenzano apparso sottotono e consolida la buona posizione di classifica, seconda insieme a Tau e Affrico alle spalle del Cecina: è una prestazione convincente quella dei ragazzi Bertini che spingono subito forte sull'acceleratore e, cercando di sfruttare i palloni inattivi e i pericolosissimi cross dalle fasce, costringono gli ospiti sulla difensiva. Molto attivo fin dall'inizio è Patrignani che la difesa calenzanese non riesce a marcare in modo efficace. Dopo un paio d'occasioni sprecate di testa, la Sestese passa al 36': un traversone preciso da sinistra trova proprio Patrignani libero a centro area, rapido nella deviazione per il meritato vantaggio. Il Calenzano prova a riorganizzarsi, ma non riesce a portarsi stabilmente nella metà campo avversaria e risulta poco incisivo. Così la Sestese ha buon gioco nel segnare ancora sugli sviluppi d'un corner conquistato da Graziano (parata decisiva di Giorgi): sul crossa dalla bandierina Mernacaj colpisce di testa quasi dalla linea di porta e raddoppia. Il primo tempo si chiude sui festeggiamenti. Dopo l'intervallo il Calenzano riparte meglio, ma inevitabilmente concede spazi per il contropiede che puntualmente la Sestese sfrutta: al 49' Geri, imprendibile sulla sinistra, crea la superiorità numerica e consente a Graziano di battere Giorgi per la terza volta. Anche se da giocare c'è ancora quasi un tempo la partita pare chiusa; la Sestese però abbassa un po' il ritmo e il Calenzano, trascinato dagli ottimi Sarti e Giaquinto, riesce ad arrivare con continuità dalle parti di Giusti. Il 3-1 arriva con un rigore conquistato e realizzato da Giaquinto: sulla spinta del gol e dei nervi il Calenzano dà danno l'impressione di poter riaprire la contesa. Ma è un fuoco di paglia, perché la sestese riprende il comando delle operazioni e chiude il match sul 4-1 ancora con Graziano, stavolta in rete con un gran tiro a giro. È un risultato sostanzialmente giusto: il Calenzano è parso poter competere con la Sestese, ma non ha messo in campo la stessa furia e la stessa garra vista nelle partite scorse. Per scardinare le certezze e le superiori competenze degli avversari sarebbero state necessarie caratteristiche di questo tipo. Quadrata e determinata, la Sestese sfodera individualità notevoli (Patrignani, Graziano e Geri su tutti), inserite in un gruppo di buona prestanza fisica, tutti elementi necessari per disputare un campionato ambizioso, proprio quello che è tenuta a fare.
Una Sestese forte e pratica batte un Calenzano apparso sottotono e consolida la buona posizione di classifica, seconda insieme a Tau e Affrico alle spalle del Cecina: è una prestazione convincente quella dei ragazzi Bertini che spingono subito forte sull'acceleratore e, cercando di sfruttare i palloni inattivi e i pericolosissimi cross dalle fasce, costringono gli ospiti sulla difensiva. Molto attivo fin dall'inizio è Patrignani che la difesa calenzanese non riesce a marcare in modo efficace. Dopo un paio d'occasioni sprecate di testa, la Sestese passa al 36': un traversone preciso da sinistra trova proprio Patrignani libero a centro area, rapido nella deviazione per il meritato vantaggio. Il Calenzano prova a riorganizzarsi, ma non riesce a portarsi stabilmente nella metà campo avversaria e risulta poco incisivo. Così la Sestese ha buon gioco nel segnare ancora sugli sviluppi d'un corner conquistato da Graziano (parata decisiva di Giorgi): sul crossa dalla bandierina Mernacaj colpisce di testa quasi dalla linea di porta e raddoppia. Il primo tempo si chiude sui festeggiamenti. Dopo l'intervallo il Calenzano riparte meglio, ma inevitabilmente concede spazi per il contropiede che puntualmente la Sestese sfrutta: al 49' Geri, imprendibile sulla sinistra, crea la superiorità numerica e consente a Graziano di battere Giorgi per la terza volta. Anche se da giocare c'è ancora quasi un tempo la partita pare chiusa; la Sestese però abbassa un po' il ritmo e il Calenzano, trascinato dagli ottimi Sarti e Giaquinto, riesce ad arrivare con continuità dalle parti di Giusti. Il 3-1 arriva con un rigore conquistato e realizzato da Giaquinto: sulla spinta del gol e dei nervi il Calenzano dà danno l'impressione di poter riaprire la contesa. Ma è un fuoco di paglia, perché la sestese riprende il comando delle operazioni e chiude il match sul 4-1 ancora con Graziano, stavolta in rete con un gran tiro a giro. È un risultato sostanzialmente giusto: il Calenzano è parso poter competere con la Sestese, ma non ha messo in campo la stessa furia e la stessa garra vista nelle partite scorse. Per scardinare le certezze e le superiori competenze degli avversari sarebbero state necessarie caratteristiche di questo tipo. Quadrata e determinata, la Sestese sfodera individualità notevoli (Patrignani, Graziano e Geri su tutti), inserite in un gruppo di buona prestanza fisica, tutti elementi necessari per disputare un campionato ambizioso, proprio quello che è tenuta a fare.