AZ.SOLBIATESE: Pizzardi, Berlato, Marini, Barbini, Badiali, Lozza, Pellegrinelli, Crestan, Maderna, Pozzi, De Vivo. A disp.: Mazzon, Pulacini, Galli, De Pieri, Meazza, Marelli. All.: Massimo Marsich.
LIVORNO: Sensi, Rizzato, Ghezzani, Diversi, Carletti, Rastelli, Sitri, Tamburini, Pastifieri, Pantani, Martinis. A disp.: Nembrini, Tani, Griselli, Calabrese, Fantini. All.: Riccardo Cinini.
ARBITRO: Alessandro Colelli di Ostia Lido, coad. da Bosco e D'Ettorre di Lanciano.
RETI: Maderna, Barbini 2, Marelli.
Due reti per tempo ed ennesima sconfitta del Livorno, questa volta in terra lombarda. La Solbiatese è scesa in campo molto determinata e decisa a far suo l'incontro. Dopo una ventina di minuti di rodaggio, la squadra di casa comincia a fare sul serio al 20', quando colpisce una traversa, e cinque minuti dopo passa in vantaggio, grazie ad un gol della n.11 Maderna. Una volta sbloccata la partita, la Solbiatese preme alla ricerca del raddoppio per mettere al sicuro il risultato, e lo raggiunge al 36' con Gaia Barbini, giocatrice davvero di altra categoria. Al 40' altra occasione d'oro per le padrone di casa, ma il possibile terzo gol è fermato dalla traversa.
Nel secondo tempo il Livorno tenta una timida reazione e al quinto minuto colpisce a sua volta un legno della porta avversaria con Rastelli. Ma si tratta di un fuoco di paglia perché poco dopo (7') la Solbiatese torna in gol, ancora con Barbini e smorza ogni velleità di rimonta alle labroniche. Al 20' arriva anche la quarta rete delle padrone di casa, per merito di Marelli, da poco entrata in campo. La Solbiatese non si ferma e continua ad attaccare a testa bassa, col piglio della grande squadra: all'80 colpisce un palo, all'85 costringe Sensi ad una parata decisiva e all'88' colpisce l'ennesima traversa. Termina così sul punteggio di 0-4 una prova poco incisiva del Livorno, che si è trovato di fronte un'avversaria molto ben organizzata e volenterosa di portare a casa il risultato.
RINASCITA DOCCIA (4-2-3-1): Schiavone; Buratti, Sabatino, Mancin, Campagni; Papi (74' Innocenti), Piccini; Metti (81' Brunetti), Mani, Gozzi (87' Innocenti Spada); Campi (65' Xhemaj). A disp.: Viggiano, Baglioni, Rustici, Battistini, Mazzoni. All.: Ruben Bellucci.
REAL MEDA (4-4-2): Barzaghi; Podda (56' Kouda), Roma, Ballabio, Campisi (82' Reggio); Roventi (62' Viscuso), Ragone, Molteni, Vergani; Cwetkowa (62' Moroni), Ferrario. A disp.: Ripamonti. All.: Gianni Zaninello.
ARBITRO: Mario Leone di Avezzano, coad. da Siracusano di Sulmona e D'Orazio di Teramo.
RETI: 7' e 29' Metti, 70' Ragone, 76' Sabatino.
NOTE: ammonita Ragone per proteste. Recupero 0' + 5'.
Perché amiamo alla follia questo sport? Sicuramente per la sua imprevedibilità, per la sua incalcolabilità e per la sua meravigliosa stranezza; a dimostrazione di ciò qualche mese fa il Real Meda passeggiava su un Rinascita Doccia timido e spaurito che firmava resa incondizionata, tutto poteva far presagire ad un nuovo banchetto lombardo ma, a distanza di un girone, le toscane hanno compiuto la loro più significativa metamorfosi, chiudendo in un cassetto i fantasmi del passato e sfoderando forse la miglior prestazione di quest'annata, almeno per quanto concerne garra , coesione e granitica mentalità.
I titoli di testa del match vedono subito un Doccia ordinato e ben messo in campo che dopo appena 7' stappa la contesa: splendido tracciante diagonale di Piccini che pesca l'inserimento a fari spenti di Metti che, dopo aver eluso la marcatura di Roma, anticipa l'uscita di Barzaghi ed insacca di puro opportunismo con un chirurgico piattone destro. Colpito a freddo il Meda prova a reagire ed un minuto dopo lo svantaggio crea un interessante presupposto per pareggiare: bel traversone dalla sinistra di Campisi che trova sul secondo palo la zuccata di Roventi che però difetta di precisione e sfera che si perde non di molto sul fondo. La strategia delle padrone di casa è quella di non cadere nella bramosia di attaccare all'arma bianca alla caccia del raddoppio, bensì quella di stare corte ed ordinate lasciando il pallino del gioco in mano alle lombarde per poi sfruttare l'incontenibile verve delle proprie frecce avanzate in ripartenza che in più di un'occasione hanno creato diversi grattacapi al reparto arretrato ospite, e proprio in occasione di una di esse le locali trovano il raddoppio: contropiede da manuale affidato a Mani che con un'affilatissima rasoiata taglia in due il centrocampo e difesa ospite aprendo di fatto un'autostrada per la corsa a tutto gas di Metti che una volta giunta nei pressi di Barzaghi la supera con un insidioso e beffardo tiro a scendere che si spegne sotto la traversa (29'). Le ospiti provano a rimettersi in gioco ma sbattono continuamente contro la Linea Maginot toscana che chiude ogni varco. Non accade più nulla di significativo ed al 45', senza alcun secondo di recupero, l'arbitro manda tutte al riposo.
Nella ripresa il Meda rientra in campo col sangue agli occhi, motivato a far scoccare la scintilla per riaprire il match ed al 48' crea un paio di interessanti presupposti per farlo: prima ci prova Vergani che, a seguito di un batti e ribatti in area, calcia di potenza ma la sfera sorvola di poco la traversa; pochi secondi più tardi è il turno di Cwetkowa che calcia chirurgicamente da fuori con palla diretta all'angolino destro ma Schiavone allunga i propri tentacoli e schiaffeggia il pallone in corner. Ancora ospiti pericolose al 52' con capitan Roma che sugli sviluppi di un calcio di punizione dai 25 metri calcia direttamente in porta ma la traiettoria scende in ritardo e si perde alta. La pressione ospite si fa sempre più insistente ed il Doccia fatica a rendersi pericoloso in ripartenza come fatto innumerevoli volte nella prima frazione. Al 53' Meda a centimetri dal 2 - 1: tiro in diagonale a botta sicura di Ferrario, Schiavone è battuta ma è provvidenziale l'intervento sulla linea di Mancin che disinnesca l'ordigno ed allontana. Dopo minuti di apnea si riaffaccia in avanti il Doccia: palla in verticale per Campi che sembra destinata sul fondo ma quest'ultima con un colpo di reni riesce comunque a calciarla verso la porta dalla linea di fondo cercando il gol espìrita tanto caro nel joga bonito verdeoro, ma Barzaghi è brava a non farsi sorprendere e smanaccia in angolo; sul corner successivo la sfera viene allontanata dalla retroguardia ma se ne impossessa Gozzi che prova con una scudisciata da fuori ma la sfera termina di pochissimo alta (58'). Sventato questo doppio pericolo le ospiti si rimettono a caricare a testa bassa ed al 63' vanno a millimetri dalla marcatura: confusione in area con palla che giunge fuori a Vergani che da ottima posizione calcia a lato di un capello. Dopo tanto forcing al 70' il Meda riapre la partita: palla vagante in area sulla quale si avventa Ragone che conclude con uno strano lob di destro che s'insacca alle spalle dell'incolpevole Schiavone. Questa marcatura, giunta ad un'eternità dal triplice fischio, poteva essere una mazzata psicologica per le toscane, ma è qui che viene fuori la sopracitata mentalità granitica , infatti le ragazze di mister Bellucci si compattano ancora di più e ribattono colpo su colpo, ed al 76' rimettono il Meda a distanza di sicurezza: Mancin calcia da casa sua più che altro per allontanare una papabile ripartenza con la palla che prende una stranissima traiettoria diretta all'incrocio che costringe Barzaghi a toccare in corner; sullo stesso Piccini trova la proditoria capocciata di Sabatino che prende in controtempo Barzaghi e mette a segno la terza marcatura. Questa è la firma del regista che sancisce i titoli di coda del match. Scivolone del Meda che rimane comunque in tranquillissima zona intermedia di classifica; per il Doccia invece altro preziosissimo fieno in cascina. La sentenza non è stata ancora emessa, è bene ricordarlo... Calciatricipiù: Metti (Rinascita Doccia) e Vergani (Real Meda).