Arezzo F. Academy-Affrico 0-0
ARBITRO: Samuele Nafra di Valdarno
Si può essere insieme terzi e tristi. Per l'Affrico la conferma sul podio è una consolazione solo apparente: ci resta perché la Lastrigiana ha pareggiato, e il Fucecchio ha perso (vincendo l'avrebbe agganciato); e non gli strappa un sorriso neppure la seconda posizione a due punti soltanto. Non glielo strappa, perché la corsa si fa sulla Sestese; e la Sestese è scappata. Oltre ad allungare la classifica, lo 0-0 in casa dell'Arezzo Academy conferma gli indizi che s'erano raccolti fin qui: lontano dal Lapenta l'Affrico fatica (sei i punti conquistati in sei partite; in casa ha sempre vinto); e soprattutto fatica a segnare. Il confronto con le statistiche delle altre squadre in lotta per il vertice è trasparente: ha la miglior difesa insieme a Sestese (ma cinque delle nove reti complessivamente subite arrivarono a San Giuliano), Perignano e Maliseti; ma della capolista ha segnato un terzo esatto in meno, diciotto volte contro ventisette. Sta tutto qui, e qui sta tutto anche il terzo pareggio stagionale (e sugli episodi gli è andata bene: se Nafra avesse valutato correttamente la posizione delle braccia di Bartalini su un pallone schizzato in area in avvio di ripresa, l'Arezzo Academy avrebbe beneficiato di un calcio di rigore): la difesa regge benissimo anche col nuovo assetto a quattro, con Benci e Vignozzi coppia centrale e Conti, la nota più positiva al rientro da titolare, terzino sinistro; Casati avanza in posizione d'ala sinistra, ma neppure le sue classiche accelerazioni consentono all'Affrico di sfondare. Anzi, da quella parte si rende più spesso pericoloso l'Arezzo Academy: è da lì infatti che Gallorini catapulta in area una serie di rimesse laterali profondissime, schema ormai canonico anche se mal finalizzato da Sarr, in pedana al quarto d'ora. Gli manca la precisione, la stessa che gli avrebbe fatto comodo poco più tardi su una punizione laterale calciata direttamente verso lo specchio; poco prima Broccatelli su una situazione analoga aveva cercato una soluzione diversa, ma di testa Gallorini non aveva corretto abbastanza il suo traversone teso. Anche l'Affrico ha bisogno di una punizione per sondare la forma di Regini, al rientro dopo l'assenza col Forte dei Marmi: è ottima, se n'accorge Conti che si vede parato in angolo il suo mancino da venticinque metri. Di tutto il primo tempo è l'unica occasione in cui l'Affrico centra lo specchio: Rovetini e Marmorini imprigionano Russo; e costretti ad arretrare sulla trequarti Casoni e Donigaglia rimbalzano sulla mediana avversaria, che vede Broccatelli interprete straordinario. Pur riuscendo ad alzare il raggio dell'azione, neppure nella prima parte della ripresa l'Affrico costruisce granché; di nuovo rischia molto sul filtrante di Sarr per Mattia Paradiso, a lato d'una spanna. Una volta ciascuno, i due si portano al tiro (rimpallato) anche sulle rimesse laterali di Broccatelli e Gallorini, ed entrano nell'azione del possibile rigore reclamato per un tocco sospetto di Bartalini subito prima che Bertelli lo sostituisca con Giannoni: effettivamente si fatica a considerare congrua la posizione delle mani. Anche se lo fa innervosire, comunque l'episodio non rallenta l'impeto dell'Arezzo Academy, al tiro di nuovo con Mattia Paradiso e Bizzi (pallone a lato) e pericolosissimo con Fruchi, sul quale è provvidenziale la diagonale di Conti. Alla fine manca ancora la seconda metà della ripresa, che improvvisamente vede cambiare l'inerzia complessiva: è merito anche dell'ingresso di Traorè e soprattutto di Guerra, che Berchielli affianca a Russo nel tentativo di sfruttare il doppio centravanti e che si porta al tiro due volte, in una delle quali sollecita di nuovo i riflessi di Regini. Ma non può essere abbastanza per vincere, né per rilanciare la rincorsa alla Sestese: la prima posizione dista già sette punti.
Calciatoripiù : lo 0-0 suggerisce facilmente la buona prova delle difese. Il duello che intraprende con
Benci (Affrico) porta Murgoci a rompere una monotonia altrimenti ovvia: senza questa battaglia i migliori sarebbero stati soltanto
Gallorini, Broccatelli e
Bidini (Arezzo Academy), gente che l'area di rigore avversaria la vede soltanto sui palloni inattivi e le riprese del gioco.
Atletico Piombino-Pontassieve 1-3
ARBITRO: Nicola Mascelloni di Grosseto
RETI: Ricci, Del Zotto, Rosetti, Bartolozzi
Spera che la trasferta più lunga coincida con la sterzata. Vincendo per la seconda volta in undici giornate il Pontassieve stacca l'Atletico Piombino, che resta mestamente inchiodato a un punto, aggancia il Forte dei Marmi e mangia due punti al Bibbiena sul quale al momento si fa la corsa salvezza: se non si conta l'ultima posizione, l'1-3 della Magona d'Italia compatta la classifica in coda. La partita si decide nella ripresa, dopo l'uno-due da pallone inattivo in quattro dei primi dieci minuti: sfruttando al massimo l'angolo di Novelli, Del Zotto porta avanti il Pontassieve accompagnando in rete un colpo di testa di Lapo Bartolozzi respinto da Renucci (6'); l'Atletico Piombino replica con la punizione (nasce da un'incomprensione tra Casci, che appoggia anziché rinviare, e Mattia Mengozzi) crossata in area da Insolia e convertita in rete da Ricci con un tocco di petto. Alle scintille in avvio non ne seguono altre fino all'intervallo: già scottate, e inevitabilmente condizionate da una classifica pesante, le due squadre non osano scoprirsi. Marchionni però sa che il Pontassieve ha qualità maggiori, e nell'intervallo azzarda un ritocco tattico modificando il sistema di gioco. Sarà decisivo: il 4-2-3-1 in cui si trasforma il 4-3-3 di partenza produce subito due occasioni, che Renucci neutralizza opponendosi prima a Lapo Bartolozzi e poi a Buset. Alla terza il Pontassieve torna avanti, di nuovo su un angolo di Novelli: nessuno dell'Atletico Piombino riesce a intervenire, e dunque il pallone sfila sul secondo palo dove sbuca Rosetti, che controlla e segna col mancino. Ritrovato il vantaggio, stavolta il Pontassieve non commette l'errore del primo tempo; e continuando ad attaccare chiude la partita prima dell'ora di gioco. È splendida, e dunque legittima le speranze in vista delle prossime settimane, l'azione che genera l'1-3: ricevuto il pallone da Capanni, Urbinati cerca la fascia opposta con un lancio perfetto per Casci che dal fondo appoggia il pallone sulla testa di Lapo Bartolozzi solissimo in mezzo all'area di porta. È su di lui, capitano e centravanti, che s'appuntano le speranze del Pontassieve: nelle prossime settimane Marchionni s'aspetta il salto definitivo, che diventi trascinatore totale.
Calciatorepiù: Lapo Bartolozzi (Pontassieve).
Firenze Ovest-Lastrigiana 2-2
ARBITRO: Samuele Mancini di Siena
RETI: Baluganti, Becagli B., Pezzano, De Pascalis
Ormai si sono fatti quasi impossibili. Alla vigilia dello scontro diretto d'inizio novembre la Lastrigiana vedeva la Sestese a un punto, e sognava il sorpasso e in prospettiva la fuga. Da lì in poi è andato tutto male: i punti di distanza sono diventati sette, perché alla sconfitta dolorosa sono seguiti due pari. Il secondo brucia quanto il primo: è vero che il Firenze Ovest è meglio dell'Atletico Piombino, che finora ha mosso la classifica solo quella volta; ma stavolta bastava non farsi rimontare. Non sembrava un'impresa complicata: all'intervallo si stava 0-2, segno d'un primo tempo dai tratti chiari. La Lastrigiana infatti parte forte, e subito sfiora il vantaggio con un'incursione di Oliveri: glielo nega Seferi (cognome sdrucciolo, accento grave sulla prima e: Sèferi), che si ripete su un tiro di Fontani di lì a poco deciso a insidiarlo di nuovo con una punizione dal limite; ma stavolta la barriera tiene il pallone lontano dallo specchio. È comunque chiaro che per il vantaggio della Lastrigiana non occorre attendere tanto: lo trova non Tomeo, che da posizione defilata calcia sull'esterno della rete, ma De Pascalis che alla fine del primo quarto stacca sull’angolo di Fontani e di testa lo gira in porta. Sbloccato finalmente il punteggio, la Lastrigiana rallenta e torna ad attaccare quando fa più male: se il Firenze Ovest avesse retto qualche minuto in più avrebbe guadagnato gli spogliatoi in svantaggio di una sola rete; invece diventano due, perché allo scadere Pezzano sbroglia una mischia trasformandola nel raddoppio, che Samuele Mancini (l'arbitro, no il terzino: omonimia totale) convalida considerando regolare il contatto in cui Seferi rimane schiacciato. L'avvio della ripresa non lascia intravedere la rivoluzione che sta per compiersi: la Lastrigiana costruisce di nuovo i presupposti per la rete sia con Tomeo, che come nel primo tempo scappa sulla fascia destra e poi conclude, sia col colpo di testa di Baldini; ma Seferi neutralizza, e in qualche modo il Firenze Ovest resta agganciato alla partita. Le mosse di Rivi fanno il resto; non conta l'errore di Giardini da distanza ravvicinata: il Firenze Ovest s'alza e a diciotto minuti dalla fine dimezza lo scarto col tiro di Begonet Becagli, che fa piangere i vecchi compagni e l'ex allenatore con un esterno destro in corsa. La Lastrigiana protesta per la giocata che porta Moccia a perdere il pallone, probabilmente fallosa; e innervosendosi concede al Firenze Ovest l'occasione per pareggiare: la sfrutta Baluganti, che da fuori area schiocca il pallone al sette con un magnifico esterno mancino. A un quarto d'ora dalla fine un vantaggio apparentemente incrollabile s'è frantumato; la Lastrigiana prova a ricomporlo con un tiro angolatissimo di Baldini (ottimo Seferi a tirare giù il bandone; e sul controcross Martini non riesce a spingere il pallone nella porta sguarnita), ma addirittura rischia la sconfitta su un tentativo di Paoletti dalla trequarti. Avrebbe potuto essere il sigillo su un successo clamoroso ed eccessivo; ma per dinamica ed effetti anche col 2-2 la Lastrigiana s'intristisce molto.
Calciatoripiù : pesano le reti, splendide, di
Baluganti e di
Begonet Becagli , ex come
Paolucci (Firenze Ovest); una nasce da un contrasto forse falloso su
Moccia (Lastrigiana), che fin lì davanti alla difesa aveva fatto dimenticare Massaro.
Floriagafir Bellariva-Bibbiena 3-3
ARBITRO: Nicolo Rubino di Valdarno
RETI: Ermini Polacci, Serrini, Manetti, Luca, Grifagni, Bimbocci
«Partita noiosa, e gran freddo: faccio un salto al bar». Se al 70' qualcuno in tribuna l'avesse pensato, e dunque avesse abbandonato i seggiolini gelidi del Grazzini, si sarebbe perso i venti(quattro) minuti più assurdi della stagione: da 0-0 infatti si passa rapidamente a un 3-3 che fa contenta la Floriagafir e intristisce il Bibbiena, due volte in vantaggio e due volte rimontato. Nel primo tempo aveva rischiato più volte sulle incursioni di Serrini (in ritardo d'un decimo sul traversone rasoterra di Giannone; parato da Santini il mancino secco favorito da un dribbling a rientrare da destra; a lato la deviazione sull'iniziativa di Fanticelli, che forse avrebbe potuto trovare la porta già di per sé); ma, aggiustatosi grazie alle indicazioni di Regina nell'intervallo, approccia meglio la ripresa e al 70' passa in vantaggio: anche se quasi impercettibile da quanto è leggerissima, è comunque decisiva l'indecisione di Ceccuti che scende con mezzo secondo di ritardo sul diagonale di Luca. Dopo aver sprecato tanto nel primo tempo ed esser finita sotto al primo vero pericolo, per qualche minuto la Floriagafir sbanda; e il Bibbiena ne approfitta immediatamente: filtrante di Giorgioni, diagonale di Grifagni e 0-2 a un quarto d'ora dalla fine. Nei cinque minuti che seguono la capitolazione potrebbe diventare definitiva; ma Ceccuti riscatta il mezzo errore in occasione dello svantaggio, e opponendosi prima a Moncini e poi a Bimbocci (tiro graffiato sulla traversa) tiene la partita meno chiusa di quanto si sospetti. La Floriagafir ne approfitta subito, e in un minuto e mezzo pareggia con due azioni identiche: discesa sulla fascia prima di Serrini e poi di Amato, sul traversone rasoterra rete prima d'Ermini Polacci e poi di Manetti. Ma neppure il 2-2 ha vita lunga: la difesa della Floriagafir si fa prendere in controtempo da un pallone profondo di Jallow; per Bimbocci è un invito impossibile da rifiutare. Allo scadere mancano due minuti scarsi, e il Bibbiena sembra destinato a vincere; a romperne le certezze ci pensano Birindelli, che da fuori area s'inventa un tiro potentissimo, e soprattutto Serrini che da tre metri scaraventa in porta il pallone respinto in tuffo da Santini. Poi Rubino fischia, ed è bene così: quello che ipotizzando un finale noioso era andato al bar aveva già perso abbastanza.
Calciatoripiù : segnando il 3-3
Serrini (Floriagafir) vanifica la rete costruita da
Bimbocci e
Jallow , come
Zavagli (Bibbiena) protagonisti d'una partita sontuosa.
Fratres Perignano-Sporting Cecina 0-0
ARBITRO: Mathia Bragazzi di Carrara
Nel 2013 (Dio, quasi dodici anni: siamo tutti vecchi) della mancata vittoria di Bersani si parlò come d'un sorpasso in retromarcia: era arrivato primo («ma non abbiam vinto») perché pur perdendo tanto aveva perso meno degli altri. Dopo aver guardato la classifica aggiornata, il Fratres Perignano comincia a dire metafore bizzarre: resta la principale rivale della Sestese, comunque lontanissima, ma solo perché tutte le altre (pari per Affrico e Lastrigiana, sconfitto il Fucecchio) hanno steccato. Data questa configurazione, lo 0-0 con lo Sporting Cecina gli consente comunque di non peggiorare la situazione in classifica, e di mantenere la seconda posizione solitaria; non è l'unica buona notizia: ha retto il risultato nonostante l'ora abbondante in dieci, fuori Dennis Carrai (due ammonizioni, entrambe per proteste; è un segnale che dice abbastanza delle difficoltà di Bragazzi nel farsi accettare dai calciatori). Nel momento dell'espulsione era comunque già successo molto, soprattutto in prossimità della porta del Fratres Perignano insidiata da Foti (palo) e da Fiorentini, che per due volte calcia a lato d'un palmo. Una volta ottenuta la superiorità numerica lo Sporting Cecina raddoppia il conto dei legni (stavolta calcia Hadji, sulla faccia interna); ma per quanto alto il tiro di Jacopo Ferrari da ottima posizione fa capire che nonostante l'uomo in meno il Fratres Perignano non ha intenzione di limitarsi a difendere. Nella prima parte della ripresa ne ha comunque bisogno (ottima la parata di Becherini su Londi alla fine del terzo quarto; e mille i dubbi su un possibile fallo subito da Hadji nell'area avversaria: stavolta su un episodio grigio Bragazzi cambia fronte); ma poi cresce e sfiora due volte il vantaggio: più che con Jacopo Ferrari, che aveva cercato di crossare, lo fa con una punizione di Filippo Pucci dal limite dell'area. Anche se le giocate sono profondamente diverse, l'esito è lo stesso: pallone sulla traversa in entrambi i casi (e Sozzi decisivo a pizzicare il tiro più insidioso). Se non per decidere la partita, gli episodi servono a chiarire che il pari è giusto; né lo smonta Cionini, che stacca benissimo su uno degli ultimi angoli dell'incontro ma mancando lo specchio grazia Becherini. Lo Sporting Cecina dunque deve accontentarsi, ed è un accontentarsi bello: talvolta è meglio un passerotto in mano che un tacchino sul tetto.
Calciatoripiù: Filippo Pucci (Fratres Perignano),
Cionini, Fiorentini (Sporting Cecina).
San Giuliano-Maliseti Seano 0-1
ARBITRO: Lorenzo Danesi di Pistoia
RETI: Dardha
Maliseti lo aveva già perdonato, e s'aspettava che dopo aver scontato le cinque giornate di squalifica tornasse a dare all'attacco quel peso che senza di lui è difficile trovare: l'undici sulla schiena ma il nove nell'anima, Dardha non lo tradisce. È lui a decidere la partita di San Giuliano, lui a trasformare il rigore che Danesi concede a due minuti dalla fine; ed è un rigore netto: per evitare che il tiro di Niccolai finisca nella porta sguarnita, Tararà si sostituisce a Ria che era uscito malino e para il pallone sulla linea. È la situazione cui, escluso Rosetti vent'anni fa, qualsiasi arbitro è preparato, facili la sanzione tecnica e quella disciplinare; peraltro l'espulsione è la seconda in due minuti: nell'azione precedente era uscito Turini. È l'epilogo d'una partita difficile da sbrogliare per entrambe le squadre: anche se oltre a Dardha ritrova la qualità di Licciardello (manca ancora Graziano, squalificato dopo Bibbiena: dovrà saltare anche il big-match con la Sestese, che avrebbe voluto affrontare da ex), per tutto il primo tempo il Maliseti fatica a trovare spazi. Ci riesce soltanto in una circostanza, che per dinamica prefigura quella decisiva: Ria manca la presa su uno spiovente in area e spalanca la porta a Ingrassia, che però da due metri non riesce a inquadrare lo specchio. È l'occasione più nitida di tutto il primo tempo, nel quale un San Giuliano stranamente bruttino riesce comunque a portarsi al tiro per due volte: attento Naselli sia su Sciarrone sia su Esposito. Con lui il duello si ripete in avvio di ripresa, più efficace l'esecuzione e più difficile la parata: sul rasoterra dal limite l'esito è comunque lo stesso, ancora inviolata la porta del Maliseti. Lo resta anche sul tiro improvviso che Alessandro Paoli scaglia da venticinque metri: stavolta più che Naselli può la traversa, che respinge fuori il tiro dopo averlo fatto picchiare esattamente sulla linea di porta. Alla fine manca un quarto d'ora, e sembra che la pressione del San Giuliano possa a breve produrre il vantaggio; ma una serie d'episodi sfortunati decide diversamente. L'avvia il fallo di Turini, che nel tentativo d'ostacolare una ripartenza nata da un angolo gestito male interviene duramente sulla trequarti: per Danesi basta per l'espulsione. Ne nasce la punizione decisiva, tale perché Ria in presa non abbranca lo spiovente; sicché la porta si spalanca davanti a Niccolai, e Tararà decide di giocare a dadi con la sorte in cambio d'un cartellino pesante. Gli va male: dal dischetto Dardha è glaciale, pallone a destra e portiere spiazzato. Già in dieci sarebbe arduo: in nove ipotizzare una rimonta è impossibile; ma più che dalla pressione degli avversari il San Giuliano esce sconfitto dagli episodi (prima ancora del rigore e delle due espulsioni, la traversa) e dalle proprie incertezze.
Calciatoripiù : a lungo l'impianto del San Giuliano si regge su
Marco Mariani , positivissimo in mediana; perché tutto crolli servono la doppia inferiorità numerica e il rigore di
Dardha , impeccabile nell'esecuzione. È a lui che il Maliseti, solidissimo in difesa (ottimo Marinozzi, che sostituisce
Kola a sinistra), s'affida per scalare posizioni.
Sestese-Forte Dei Marmi 2015 3-0
ARBITRO: Sara Schinco di Arezzo
RETI: Bravi, Zei, Scarpelli
È una giornata trionfale per la Sestese che travolge il Forte dei Marmi con una prestazione di grande qualità, al di là di quanto possa esprimere il 3-0 finale. E c'è anche un altro aspetto da evidenziare alla luce degli altri risultati: se la Sestese vola, le immediate inseguitrici passeggiano. Solo pareggi per Perignano, Affrico, Lastrigiana e addirittura sconfitta per il Fucecchio. Tra l'altro le inseguitrici si incroceranno nelle prossime tre giornate: il Perignano affronterà nell'ordine le altre tre. C'è quindi la possibilità che la Sestese possa trarre ulteriore vantaggio dai risultati che scaturiranno, e i distacchi potrebbero essere in qualche caso abissali già a metà campionato. La capolista viaggia a pieni giri e non conosce ostacoli, schiera il miglior attacco del campionato (27 gol realizzati da ben 11 calciatori diversi) e una difesa che, considerata anche la giornata particolare a San Giuliano, ha incassato solo nove gol, primato condiviso con Perignano, Affrico, Fucecchio e Maliseti. Contro il Forte dei Marmi ha disputato un primo tempo di grande spessore, concedendo agli avversari poche briciole e costringendoli a una gara di affannoso contenimento. È arrivato un solo gol (bissato poi a inizio ripresa), ma non c'è mai stata partita, salvo qualche timido tentativo dei versiliesi intorno alla metà della ripresa, rintuzzato peraltro da micidiali ripartenze che hanno portato al terzo gol nel recupero. Ma veniamo ai dettagli di cronaca. La Sestese tiene prudenzialmente in panchina Fiorentino per non comprometterne il pieno recupero e si affida al solito schieramento con Geri, esterno in difesa libero di avanzare. Zei agisce a centrocampo, Bravi è schierato in posizione più avanzata insieme a Verzicco e Patrignani, che si muovono senza dare punti di riferimento fissi. Il Forte dei Marmi si affida a un 4-4-2 non proprio rinunciatario. La Sestese parte a razzo, mantenendosi alta. Già al 1' da destra Verzicco pesca Patrignani sulla sinistra dell'area avversaria: secco dribbling a rientrare verso il centro e conclusione bassa, respinta da terra dal portiere Arrighi con i piedi. Un minuto dopo Bravi sulla sinistra anticipa il portiere in uscita con un tocco di esterno destro, ma non inquadra la porta. Al 5' Geri lancia Bravi, che dal fondo sulla sinistra rimette il pallone verso l'area piccola: Verzicco d'anticipo lo indirizza a rete, ma un difensore mette in calcio d'angolo. Tutto questo in soli cinque minuti; e se vogliamo andare a trovare un pelo nell'uovo possiamo parlare di poco cinismo da parte di Patrignani e Verzicco per il mancato vantaggio. All'8' il Forte dei Marmi guadagna un calcio di punizione sulla trequarti destra: calcia Iacomini e De Angeli devia di testa, mandando il pallone sul fondo alla destra di Giusti. Continua il monologo della Sestese sempre in pressione nella metà campo avversaria: è piacevole vedere come i giocatori in maglia bianca facciano girare il pallone a terra, con continui cambi di fronte, sfruttando tutta l'ampiezza del terremo di gioco. Un tiro di Patrignani smorzato da un difensore (al 23') è il prologo al gol. Bravi subisce un brutto fallo una decina di metri fuori area, leggermente defilato sulla destra: Zei batte la punizione in area, e con una girata bassa proprio Bravi spedisce il pallone nell'angolo alla destra di Arrighi, che nulla può. Nei minuti seguenti la Sestese continua ad arrivare con facilità nei pressi dell'area avversaria: Patrignani e Verzicco vedono però le loro conclusioni ribattute. Al 36' Verzicco addomestica un cross lungo in area e calcia rasoterra: la conclusione è pasticciata e Arrighi blocca il pallone alla sua destra. Al 39', sugli sviluppi di corner generato da una conclusione di Bravi deviata, Cremonini svetta su tutti e spizza di testa verso la rete, mancando di poco il bersaglio. Il primo tempo, giocato senza particolari interruzioni, si chiude in perfetto orario dopo una conclusione alta di Geri. Si riparte con schieramenti invariati e in maniera un po' più soft. Ma al 48' accade quello che non era accaduto nei minuti iniziali del primo: alla prima occasione la Sestese raddoppia. Bravi manda al tiro Patrignani da dentro l'area; Arrighi respinge come può e Zei, con freddezza, spedisce il pallone in rete accanto al palo. Solo sui palloni da fermo gli ospiti cercano di insidiare la porta avversaria: al 51' su calcio di punizione Iacomini manda direttamente il pallone sul fondo. Ma sono solo piccoli break in mezzo al monologo della Sestese, che al 61' va a un passo dal terzo gol: Patrignani devia con troppa sufficienza un cross rasoterra da sinistra. Dopo la prima che il Forte dei Marmi chiama al 54' (Frangi al posto di De Angeli), i cambi si infittiscono: le due compagini li utilizzeranno tutti. Si va verso una fase di gara nella quale il Forte dei Marmi sale con più continuità in avanti. Al 70' Carpentieri, a contatto con Giuntini, mette fuori un pallone spiovente. Al 75' Frandi calcia debole dal limite senza minimamente impensierire Giusti. La Sestese con cinque nuovi entrati (Athuman, Gocaj, Mencarelli, Scarpelli e Vannini) va a nozze sulle ripartenze sempre pericolose. Si portano al tiro, senza fortuna, Gocaj e Chelli rispettivamente al 76' e al 77'. All'84' Mencarelli impegna severamente Arrighi in una deviazione in calcio d'angolo, sulla sua destra. Due minuti dopo lo stesso Mencarelli con un colpo di testa da pochi metri indirizza il pallone addosso al portiere avversario. Generosamente in avanti, il Forte dei Marmi rischia a ogni rilancio: Mencarelli calcia ancora sul portiere al 90'. Al 93' Gocaj, al tiro dopo un rimpallo su Mencarelli, non trova la porta. Non sbaglia invece Scarpelli in un contropiede in superiorità numerica: botta di destro a colpo sicuro, e il punteggio si arrotonda definitivamente. Finisce al 95' con il triplice fischio di Sara Schinco di Arezzo, che ha ben diretto un incontro sostanzialmente corretto. E sabato la Sestese va a Maliseti (18 punti), forse l'impegno più difficile tra le quattro gare che mancano alla fine del girone di andata. Appuntamento casalingo per il Forte dei Marmi contro il fanalino di coda Piombino, che chiude con un solo punto racimolato contro la Lastrigiana.
Calciatoripiù : in una Sestese stellare è cosa improba definire graduatorie di merito; ma al solito ci si può arrischiare a individuare un giocatore per reparto. In difesa spicca
Chelli , pulito negli anticipi e pronto a far ripartire l'azione offensiva; a centrocampo brilla moltissimo
Zei , autore anche di un gol importante; in attacco l'uomo determinante è stato
Bravi . In tribuna non è passato inosservato Polloni, che lo ha lanciato in settimana in Coppa Italia, nella trasferta vittoriosa a Scandicci. Che sia lui (se son rose) la prossima pianticella da trapiantare in prima squadra? Nel Forte dei Marmi il portiere
Arrighi ha evitato un passivo più pesante, con alcuni interventi determinanti; apprezzabile la prova del capitano
Iacomini , uomo d'ordine della squadra.
Lampo Meridien-Fucecchio 2-1
ARBITRO: Ilie Claudiu Erhan di Valdarno
RETI: Febbe, Sarno, Tiozzo
Primo passaggio: rimodulare gli obiettivi. Se punta a un piazzamento in coppa, il Fucecchio è in corsissima: al quinto posto l'ha agganciato il Maliseti, con cui tra un milione di polemiche pareggiò due settimane fa; ma ha qualità per farcela. Tutto il resto è bene accantonarlo: la Sestese, che nello scontro diretto lo aveva battuto solo con un episodio, scappa a più dieci. Dal Loik di Monsummano, scenario inedito, esce infatti sconfitto 2-1: vince la Lampo Meridien, vince grazie alla punizione di Sarno che allo scadere rompe l'equilibrio generato dall'uno-due tra Febbe e Tiozzo. S'era già nella ripresa, seguito d'un primo tempo nel quale il Fucecchio ha una sola colpa ma gigantesca: non capitalizza neppure una nelle quattro occasioni costruite. E sono occasioni enormi; ma è difficile concretizzarle se gli avversari hanno la statura di Lusha (due parate micidiali su Melani e Gjoni) e della sorte: palo per Piccirilli, palo per Tiozzo. Ancora in partita nonostante un primo tempo complicato (aveva comunque chiuso in crescendo con un affondo di Tommasi; pochi comunque i pericoli per Gabriele Gori), la Lampo Meridien impiega l'intervallo per ripensarsi (Innocenti passa a difendere a quattro) e avviare una ripresa diversa. Date le premesse, la rete del vantaggio è quasi matematica: la segna Febbe, che calamita un tiro di Vitolo respinto da Gabriele Gori al culmine di un'azione nata da un traversone di Cansani. L'1-0 però regge sei minuti scarsi: il Fucecchio pareggia con un'azione classica, traversone di Matteo Paradiso e colpo di testa vincente di Tiozzo in girata. L'1-1 sembra sbloccare il Fucecchio, che nei venti minuti che s'aprono costruisce due occasioni clamorose; ma non le sfruttano né Pagni, che sugli sviluppi d'un corner manca la porta spalancata, né Brotini. Puntuale arriva la condanna: a tre minuti dalla fine Sarno, che da quando ha rotto la maledizione ci ha preso gusto, decide di calciare direttamente in porta una punizione da venticinque metri scarsi. L'esecuzione è perfetta, il tiro violentissimo e angolato: Gabriele Gori non ci arriva, la Lampo Meridien si gode una classifica impensabile nei giorni incandescenti del ripescaggio.
Calciatoripiù : solo
Tiozzo (Fucecchio) riesce a rompere l'imbattibilità di
Lusha , il migliore in assoluto insieme a
Damiani (Lampo Meridien).