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Allievi Regionali GIR.Elite - Giornata n. 12

Tau Calcio-Scandicci 1-1

TAU CALCIO: Piagentini, Vaselli, Rotolo, Del Gronchio, Frediani, Ficcanterri, Mei, Colzi, Borracchini, Montapponi, Mocanu. A disp.: Ricci, Giovannini, Serafini (3), Casini, Nesti, Giuntoli, Bigagli, Vannacci . All.: Gandini Federico
SCANDICCI: Hancu, Morosi, Municchi, Ducci, Andreucci, Villoresi, Sarti, Bucciardini, Santini, Pepe, Barattucci. A disp.: Caracci, Bendoni D., Dell Agli, Montini, Mascalchi, Unicori, Martini, Vezzosi. All.: Bernocchi Lorenzo
ARBITRO: Leonardo Palla di Pisa
RETI: 60' Pepe, 91' Bigagli
TAU ALTOPASCIO: Piagentini, Vaselli, Rotolo, Del Gronchio, Frediani, Ficcanterri, Mei (61' Casini), Colzi (81' Nesti), Borracchini (92' Giuntoli), Montapponi (81' Bigagli), Mocanu (72' Vannacci). A disp.: J. Ricci, Giovannini, Serafini. All.: Federico Gandini.SCANDICCI: Hancu, Morosi, Municchi (46' Mascalchi), Ducci, Andreucci, Villoresi, D. Sarti (63' Unicori), Bucciardini (73' D. Martini), Santini (55' Valencetti), A. Pepe, Barattucci (82' Vezzosi). A disp.: Caracci, Bendoni, Dell'Agli, Montini. All.: Lorenzo Bernocchi.
ARBITRO: Palla di Pisa
RETI: 61' A. Pepe, 91' Bigagli.
NOTE: ammoniti Mocanu, Del Gronchio e D. Martini. Angoli: 4-1. Recupero: 1'+3'.


Non poteva bastare a rompere l'incantesimo. Non poteva, anche se la prima parte della formula era giusta: giusta la squadra, giusto il protagonista. Ma per frantumare l'imbattibilità interna del Tau Altopascio (resta invece intatta dopo quasi due anni e mezzo d'élite: per completare il quinto girone manca soltanto lo Sporting Cecina) non poteva bastare il contrasto perso da Piagentini sulla pressione d'Alberto Pepe; non poteva bastare, anche se non c'è mancato molto. Per pareggiare, evitare la fuga dello Scandicci mantenuto invece a un'incollatura e tenere apertissimo un campionato spettacolare ci sono volute l'ennesima intuizione vincente di Gandini, che all'81' azzecca il cambio perfetto, e la giocata di Bigagli, cui dieci minuti sono sufficienti per segnare l'1-1 e smontare le certezze di chi stava già per esporsi sul nome della favorita per la vittoria finale. Non può essere il Tau, che anche se all'ultima azione ha sfiorato la rimonta (senza la scivolata di Morosi, fenomeno, il pallonetto di Bigagli sarebbe finito in porta: sarebbe stata doppietta in tre minuti, con allegati un posto eterno nella storia del calcio toscano e probabilmente l'avvio della volata verso il titolo) resta indietro d'un punto; non può esserlo lo Scandicci, che dopo il pari contro il Csl Prato Social Club non ha più jolly da giocarsi e che tra dodici giorni è atteso dal derby con la Cattolica Virtus. La realtà è che le due rivali sono più simili di quanto un occhio non allenato possa cogliere: lo suggerisce un fattore non banale, la differenza reti identica (e quasi identico lo score complessivo: pesa ancora il 5-2 del Lapenta, il punticino che manca per accoppiarle al comando). Sono simili, anche se diverse sotto tanti aspetti: più fisico il Tau, e impressionante quando attacca con tutto l'organico; più rapido a verticalizzare lo Scandicci, che peraltro può contare su una panchina profondissima: se schiera titolari Alberto Pepe, Santini e Bucciardini, in panchina Bernocchi può portare tre big come Diego Martini, Valencetti e Vezzosi. Sono simili, strutturate con lo stesso sistema di gioco (4-3-3 per entrambe) e inevitabilmente capaci di generare una partita avvincente, dall'esito enigmatico fino allo scadere, apprezzabilissima nonostante il buio, il gelo e una serie di scelte cromatiche penalizzanti, maledetto astigmatismo: per distinguere i numeri oro su fondo amaranto e i numeri blu su fondo verde fluo ci vorrebbe il binocolo dell'Armata rossa. Per fortuna del cronista e di chi del suo racconto beneficia, o dovrebbe, la prima azione si sviluppa sotto la tribuna; è qui che nel primo tempo agisce la catena mancina del Tau, che già al 4' vede attivi tutti i propri interpreti: perché la sovrapposizione di Rotolo, di nuovo terzino, si chiuda col traversone in corsa dal fondo sono necessari l'imbucata di Colzi e il filtrante di Montapponi (si vedrà poco: su di lui, una delle ali sinistre migliori della Toscana, Morosi disputa una partita efficace al limite della commozione; d'altra parte, non se la prenda Guardiola, questo continua a essere il calcio: l'ala sinistra la marca il terzino destro); la diagonale di Municchi, perfetta, impedisce a Mocanu e Borracchini di correggere la traiettoria in porta. Sulla stessa corsia, e la cronaca ringrazia, il Tau sviluppa anche la seconda azione pericolosa: di testa Borracchini, che nonostante il nove sulle spalle e la leadership tra i marcatori spesso arretra sulla trequarti, chiude un triangolo volante consentendo a Mocanu di sfilare dietro ad Andreucci e di raggiungere il lato corto dell'area di porta; ma il suo rasoterra mancino gira nell'unico modo in cui può girare, e dunque passa oltre il palo lontano (14'). È l'episodio con cui si chiude un quarto d'ora complicato per lo Scandicci, che da qui in poi comincia a sgombrare l'area di rigore grazie alle chiusure d'Andreucci e Villoresi, agli anticipi di Morosi e Municchi e all'intelligenza di Ducci, che compensa un fisico esile con una tecnica sopraffina e un'analoga visione di gioco; è difficile però sfondare una difesa che dopo un po' d'esperimenti ha trovato in Frediani-Ficcanterri la coppia perfetta (appena sei le reti subite nelle otto partite in cui hanno iniziato titolari insieme; e ventidue i punti conquistati). Dunque scivolano via trentacinque minuti privi d'occasioni, e nei quali comunque distrarsi è impossibile: dove non arriva l'intensità, altissima, intervengono il gelo e soprattutto l'obbligo di restare concentrati per distinguere nella notte l'oro su fondo amaranto, e il blu su fondo verde fluo. Poi il Tau s'accende e torna di nuovo a sfiorare il vantaggio, stavolta su un angolo (è il secondo di quattro totali; uno solo ne batterà lo Scandicci, di lì a poco) che da sinistra il destro di Del Gronchio calcia a rientrare sul secondo palo: gli sbagli elidono gli sbagli, e dunque le marcature molli fanno pari con la mira di Borracchini che solissimo sottoporta alza di testa un pallone facilissimo (38'). È l'episodio che stura la partita: sul calcio di rinvio lo Scandicci verticalizza a destra (dunque sotto la tribuna: la cronaca ringrazia), dove Morosi sprinta fino al fondo; da qui crossa rasoterra sul secondo palo, dove sbuca Bucciardini il cui destro a colpo sicuro Piagentini fa sfiammare in angolo. Il duello si ripete subito, sul traversone ampio d'Alberto Pepe a cercare un colpo di testa in libertà: esecuzione centrale, parata facile. È l'inizio d'una partita diversa, la cui nuova traiettoria l'intervallo non modifica: ora lo Scandicci gioca sciolto (bene Mascalchi al posto di Municchi, che comunque a sinistra non aveva fatto male) e alla prima azione della ripresa costruisce un'altra occasione per il vantaggio. C'entra di nuovo il destro educatissimo d'Alberto Pepe, che dalla trequarti mancina calcia a centro area una punizione verso il secondo palo: lo scheggia Villoresi intervenuto di testa nel tentativo di correggere la traiettoria (47'). Anche se frustrata, la sua incursione in attacco rende più facile perdonare la leggerezza che tre minuti più tardi si concede al limite della propria area di rigore: l'assoluzione è completa perché con una scivolata pulitissima contiene al minimo il tempo in cui Borracchini ottiene il possesso. Più pericoloso è l'affondo di Montapponi, che al 53' di prepotenza riesce a sfondare fino al vertice dell'area: è l'unica volta in cui arma il destro verso la porta, ben protetta da Hancu che blocca sereno. La medesima serenità vorrebbe mostrare Piagentini sul possesso cui lo chiama Ficcanterri con un retropassaggio innocuo; e invece esagera, e provoca la rete: nel momento in cui capisce che Alberto Pepe è troppo vicino, e che anziché rinviare ora dovrebbe azzardare il dribbling, ha già caricato il destro; impossibile non fargli sprigionare tutta la forza che la fisica rende inevitabile, e dunque impossibile far altro che raccogliere il pallone oltre la linea di porta nonostante il tentativo disperato di rimediare errore, figuraccia e svantaggio. È infatti su quest'episodio che al 61' lo Scandicci segna lo 0-1; e su quest'episodio che per mezz'ora esatta sogna la fuga a più quattro. Otto minuti più tardi potrebbe farsi concretissima: non c'è Var, e dunque nessuno avrebbe riproposto a Palla il contrasto con cui sulla trequarti Barattucci sgraffigna il pallone a Vaselli; a cancellare ogni polemica (era fallo) interviene la traversa, su cui sbatte il tiro di Bucciardini servito ai dieci metri dal mancino orizzontale d'Alberto Pepe sulla scucchiaiata cremosa di Ducci. Si resta dunque sullo 0-1, e nei venti minuti che seguono si ha l'impressione che ci si resterà fino all'ultimo fischio: restano sterili gli attacchi del Tau nonostante i cambi di Gandini, che dopo Casini (fuori Mei) inserisce anche Vannacci per Mocanu. Per quello decisivo occorre attendere l'81' (e qualche minuto in più, maledetti numeri oro su fondo amaranto, per capire chi è entrato e chi è uscito: quando è buio, dalla tribuna i cartelli non si vedono), e lasciar passare dieci minuti esatti: sulla punizione di Del Gronchio allontanata dalla difesa e rimessa dentro da Vaselli è infatti Bigagli ad anticipare di testa l'uscita di Hancu, e a far schizzare il pallone in porta. Dell'1-1 il Tau non s'accontenta: nei tre minuti di recupero concessi da Palla (pochi, pochissimi) tenta di sfruttare l'inerzia finalmente favorevole per completare la rimonta in campo e in classifica; e ci riuscirebbe se il pallonetto di Bigagli, che sul filtrante di Casini supera Hancu per la seconda volta in due minuti, non si spezzasse sulla scivolata di Morosi, decisivo nel mantenere pulita la linea, e indenni la porta e il primo posto. D'altra parte a un incantesimo solo con un incantesimo si può rispondere. Calciatoripiù : per poco non riesce a ribaltare lo svantaggio; ma nonostante lo sconforto finale anche d'aver pareggiato Bigagli dev'essere soddisfatto: a qualcuno un quarto d'ora scarso non basta neppure per capire verso che porta attaccare, figuriamoci a incidere su un big match. Nata da una punizione di Del Gronchio , prezioso in mediana insieme a Colzi che a sinistra duetta volentieri con Rotolo (Tau Altopascio), la sua rete pareggia quella d'Alberto Pepe , fortunata solo per chi non ne conosce la grinta e la capacità di leggere in anticipo ogni situazione; la scivolata di Morosi a proteggere la linea mentre Palla sta per decretare la fine della partita fa pari con la traversa di Bucciardini (Scandicci): chiuso così il primo round, non è escluso che il campionato si decida a inizio primavera. Fino al 30 marzo Tau e Scandicci si scruteranno a distanza; poi dal Bartolozzi, e chissà come ci arriveranno, solo una uscirà favorita; eventualmente anche dopo un pari. Posto prenotato, binocolo anche.

Oltrera-Atletico Lucca 2-1

OLTRERA: Baldini, Gambacciani, Di Lauro, Polli, Borghini, Sorbara, Bertini, Matteoli, Martini, Di Donfrancesco, Trapani (11). A disp.: Faggioli, Vannini, Cecchi, Franchi, Landi, Nieddu, Asmodeo, Leotta, Gurabardhi. All.: Ansaldi Mario
ATLETICO LUCCA: Bernardeschi, Picariello, Lazzareschi, Baroni, Bonelli, Bonaventura, Tognetti An., Raglianti, Dhana, Tognetti Al., Petretti. A disp.: Passera, Lekhal, Sarti, Sica, Stefani, Del Greco, Baccili, Nannizzi. All.: Giuli Simone
ARBITRO: Lorenzo Norci di Arezzo
RETI: Nieddu, Di Donfrancesco, Dhana
OLTRERA: F. Baldini, Gambacciani, Di Lauro, Polli, Borghini, Sorbara, Bertini, Matteoli, F. Martini, Di Donfrancesco, Trapani. A disp.: Faggioli, Vannini, Cecchi, Franchi, Landi, Nieddu, Asmodeo, Leotta, Gurabardhi. All.: Mario Ansaldi.
ATLETICO LUCCA: Bernardeschi, Picariello, Lazzareschi, Baroni, Bonelli, Bonaventura, Andrea Tognetti, Raglianti, Dhana, Alberto Tognetti, Petretti. A disp.: Passera, Lekhal, G. Sarti, Sica, Stefani, Del Greco, Baccili, Nannizzi. All.: Simone Giuli.
ARBITRO: Ferro di Prato
RETI: 18' Dhana, 58' Nieddu, 64' Di Donfrancesco.


Se a giro c'è qualcuno che aveva indovinato punti e posizione dell'Oltrera dopo dodici giornate, è bene che smetta subito di leggere il giornale e vada a puntare sodo alla Snai, o sulle app che ora tutto governano: era quasi impossibile pronosticare che avrebbe avuto gli stessi punti dell'Affrico, con cui ora condivide la quinta posizione. Lì la proietta la vittoria sull'Atletico Lucca, battuto in rimonta dopo un buon primo tempo segnato però da una leggerezza da cui nasce il vantaggio avversario: lo segna Dhana, che conquistato il pallone ai venticinque metri sfrutta la pista spalancata verso la porta e chiude la fuga con lo 0-1. Per rimontare l'Oltrera deve dunque accelerare; ma pur portandosi spesso a ridosso dell'area avversaria per tutto il primo tempo sfonda poco, e quando lo fa sbatte su Bernardeschi attento sia su Filippo Martini sia su Trapani. Non rischia dunque l'Atletico Lucca, che prima dell'intervallo sfiora due volte il raddoppio con Petretti: lo murano il palo su uno schema da calcio d'angolo, e la difesa sul recupero alto di Raglianti uscito vincitore dal contrasto con Borghini in prossimità dell'ultima linea. Perché l'inerzia della partita cambi è necessario che trascorra l'intervallo, che Ferro sorvoli su un contatto sospetto tra Francesco Baldini e Dhana lanciato a rete e che Ansaldi decida d'inserire Nieddu, cui bastano tre minuti per confermare la bontà dell'intuizione: sferrato col destro dal vertice sinistro dell'area di rigore, il suo rasoterra smette di correre solo una volta che ha oltrepassato il palo dalla parte che conta. È la giocata su cui la partita gira: l'Atletico Lucca arretra, e sei minuti più tardi si vede rimontato dal mancino di Di Donfrancesco, che calamitato il tiro di Trapani ribattuto dalla difesa riesce a chiudere il rasoterra alla destra di Bernardeschi. Da giocare manca ancora un quarto, che l'Oltrera impiega per legittimare il successo: Trapani schiocca il pallone sulla traversa; e su una giocata profonda Nieddu sfiora la doppietta. Per prendersi titolo e copertina però non ne ha bisogno: già con Montevarchi e Seravezza aveva segnato entrando dalla panchina. È una dote neppure più tanto nascosta: Ansaldi ha scoperto come farla fruttare al massimo.

Cattolica Virtus-Sestese 0-0

CATTOLICA VIRTUS: Pinzani, Vaggi, Innocenti, Paganelli, Rossi, Cercel, Bindi, Agnorelli, Pinheiro Ferraz, Lazzeretti, Selvi. A disp.: Ronchi, Frangini, Pecori, Randelli, Giaquinto, Arcadipane, Sciulli, Bonanni, Papi. All.: Vallini Francesco
SESTESE: Xillo, Barlumi, Giannone, Pellegrini, Bartolomei, Napolitano, Ferro, Bonezzi, Gusciglio, Pomponio, Biscardi. A disp.: Tabani, Bonci, Osmenaj, Prota, Scarlini, Ruggiero, Mateiu. All.: Ferro Marco
ARBITRO: Marco Bolognesi di Pontedera
CATTOLICA VIRTUS: Pinzani, Vaggi (52' Giaquinto), Innocenti (52' Arcadipane), Paganelli, Matteo Rossi, Cercel, Bindi, Agnorelli (58' Sciulli), Pinheiro Ferraz (55' Bonanni), Lazzeretti (62' Papi),Selvi. A disp.: Ronchi, Frangini, Pecori, Randelli. All.: Francesco Vallini (squalificato, in panchina Dino Somigli).SESTESE: Xillo, Barlumi (46' Osmenaj), Giannone, Pellegrini, Bartolomei, Napolitano, A. Ferro (81' Prota), Bonezzi (79' Scarlini), Gusciglio (68' Mateiu), Pomponio, Biscardi (55' Ruggiero). A disp.: Tabani, Bonci. All.: Marco Ferro.
ARBITRO: Bolognesi di Pontedera
NOTE: recupero: 2'+3'. Spettatori: 120 circa.


La resa no, ancora no; ma un po' di malumore è inevitabile che ci sia. Vincendo la Cattolica Virtus avrebbe mangiato due punti allo Scandicci e al Tau Altopascio; invece pareggia 0-0 contro una squadra che peraltro ai punti avrebbe meritato sicuramente qualcosa di più. Infatti la Sestese viene via da Soffiano con più di qualche rimpianto, soprattutto per le occasioni nitide costruite alla fine delle due frazioni, e non sfruttate come Marco Ferro avrebbe sperato. La partita è maschia fin dalle prime battute: molta la tattica, anche perché la pioggia della notte riduce al minimo i gesti tecnici e le azioni di gioco. Nel primo tempo, nonostante la netta prevalenza nella manovra, la Cattolica Virtus non riesce mai a impensierire Xillo; al contrario, al 43' la Sestese avrebbe la possibilità di passare in vantaggio con Pomponio, ma è bravo Pinzani a rimanere in piedi e a ipnotizzarlo sul lancio di Giannone prolungato dalla spizzata di Gusciglio. Il secondo tempo segue il copione del primo, ed è sempre la Sestese ad avere l'occasione di sbloccare il match. L'occasione nasce da una punizione con cui Pellegrini cerca Bartolomei: nel tentativo di anticiparlo, Pinzani calcola male il tempo d'uscita e si fa scavalcare dal pallone, che di testa Bonezzi accompagna a lato (75'). Bisogna attendere l'80' perché la Cattolica Virtus costruisca la prima vera occasione da rete: Paganelli calcia verso l'incrocio la volée mancina da fuori, Xillo allunga in calcio d'angolo con le punta delle dita. Con le ultime forze rimaste la Sestese torna ad attaccare, e lo fa fino al triplice fischio di Bolognesi: un angolo mal gestito dalla Cattolica innesca la ripartenza di Ruggiero, che da centrocampo parte in solitaria, vince il duello fisico con Cercel e arriva a ridosso dell'area di rigore; ma dopo quaranta metri in progressione accusa la stanchezza, e calcia alto sopra la traversa. È l'ultimo episodio da inserire in cronaca: anche se non smuove le classifiche, lo 0-0 fa sicuramente più comodo alla Sestese. Calciatoripiù : sempre preciso e puntuale, Matteo Rossi (Cattolica Virtus) è bravo anche in fase di costruzione; nel primo tempo Gusciglio (Sestese) lotta su tutti i palloni e fa reparto da solo, arrivando a impensierire il portiere nell'unica occasione prima dell'intervallo.

Seravezza-Aquila Montevarchi 1-2

SERAVEZZA: Pianti, Masala, Casolare, Diaconu, Rolla, Manfredi, Pedruzzi, Bianchi, Giannelli, Checchi, Storti. A disp.: Biancardi, Fruzzetti, Fanti, Barsottelli, Intaschi, Giannini, Luciani, Putignano . All.: Agostini Stefano
AQUILA MONTEVARCHI: Lapi, Rossini, Simoni M., Marchini, Mariniello, Degli Innocenti, Simoni L., Galeota, Pacifico (9), Galastri, Ciaperoni. A disp.: Di Giovanni, Ajighevi, Manenti, Cuccuini, Brogi, BORRI, Botticelli, . All.: Peri Francesco
ARBITRO: Gheorghe Petrica Suciu di Viareggio
RETI: Intaschi, Mariniello, Galastri
SERAVEZZA: Pianti, Masala, Casolare, Diaconu, Rolla, Manfredi, Pedruzzi, L. Bianchi, Giannelli, Checchi, Storti. A disp.: Biancardi, Fruzzetti, Fanti, Barsottelli, Intaschi, Giannini, Luciani, Putignano. All.: Pierfederico Trifoni (indisponibile in panchina Enrico Galleni).
AQUILA MONTEVARCHI: Lapi, Rossini, M. Simoni, Marchini, Mariniello, Degli Innocenti, Galeota, L. Simoni, Pacifico, Galastri, Ciaperoni. A disp.: Di Giovanni, Ajighevi, Manenti, Cuccuini, Brogi, Borri, Botticelli. All.: Francesco Peri.
ARBITRO: Suciu di Viareggio
RETI: 30' Galastri, 76' Intaschi, 86' Mariniello.


Se s'esclude l'Oltrera che ora c'è ma prima no, delle cinque di testa è l'unica squadra a vincere. Alla fine della partita col Seravezza, battuto 1-2 nel finale, Peri però non sa se sia un motivo sufficiente per essere soddisfatto: il suo Montevarchi non ha brillato; e anche se ha legittimato il successo che gli consente di mangiare due punti alla Cattolica Virtus (le frenate delle ultime settimane rendono faticoso inserire nei calcoli Tau e Scandicci), non è ancora del tutto guarito dall'influenza che aveva provocato due sconfitte consecutive. Della diagnosi si ha un'evidenzia chiara nel corso di tutto il primo tempo, caratterizzato da una pressione costante ma sterile; la rete del vantaggio arriva soltanto su calcio da fermo, una punizione che da venticinque metri Galastri scarica verso la porta e che sul rimbalzo beffa Pianti. È l'unico acuto fino all'intervallo, dopo il quale il Seravezza si riorganizza per strappare un punto non così impossibile come sospettava alla vigilia: l'incursione di Checchi fa da antipasto alla rete d'Intaschi, il cui tiro a rientrare dal limite dell'area una deviazione fa schizzare sotto il sette (76'). Tradito dalla traiettoria che cambia all'ultimo, Lapi può solo pregare: nessuno lo ascolta, e il punteggio cambia. La nuova forma però regge soltanto dieci minuti: poi, recuperato il possesso dopo un primo muro, Mariniello riporta avanti il Montevarchi capitalizzando una punizione che Galeota aveva crossato in area da sinistra. Per vincere basta; per essere ambiziosi chissà. Calciatoripiù : guidata da Manfredi , la retroguardia del Seravezza neutralizza gli attaccanti avversari; per vincere dunque il Montevarchi ha bisogno di due calci da fermo e della rete di Mariniello , che di solito delle due aree vede la propria.

Capezzano Pianore-Venturina 1-3

CAPEZZANO PIANORE: Pensabene, Dettori, Parigi, Catalano, Satini, Benedetti, Trombella, Donati, Federighi, Farina, Ndiaye. A disp.: Barsottelli, Graziuso, Josanu, Lenzi, Ouadjaout, Della Bona, Bimbi, . All.: Maffei Marco
VENTURINA: Tanganelli, Camerini, Turtur, Lorenzi, Paolini, Bicocchi, Nardi, Masini, Sottile, Bicocchi Pichi (10), Ontani. A disp.: Pensa, Zenobi, Bardocci, Iacometti, Petricci, D Avino, Berardone, Musli. All.: Bucciantini Fabio
ARBITRO: Pietro Luciani di Livorno
RETI: Donati, Ontani, Sottile, Iacometti
CAPEZZANO P.: Pensabene, Dettori, Parigi, Catalano, Satini, Benedetti, Trombella, Donati, Federighi, Farina, Ndiaye. A disp.: Barsottelli, Graziuso, Josanu, G. Lenzi, Ouadjaout, Della Bona, Bimbi. All.: Marco Maffei.VENTURINA: Tanganelli, Camerini, Turtur, Lorenzi, Paolini, Bicocchi, Nardi, Massini, Sottile, Bicocchi Pichi, Ontani. A disp.: Pensa, Zenobi, Bardocci, Iacometti, Petricci, D'Avino, Berardone, Musli. All.: Fabio Bucciantini.
ARBITRO: Luciani di Livorno
RETI: 20' Ontani, 38' Sottile, 43' Donati rig., 68' Iacometti.


Stavolta dei fantasmi non s'è visto nemmeno un lembo. Aveva ragione Bucciantini quando diceva che bastava avere pazienza, che il suo Venturina aveva grandi qualità e che per riuscire a esprimerle compiutamente aveva bisogno soltanto d'un po' di tempo: l'1-3 sul campo del Capezzano, terza vittoria consecutiva, consolida una posizione di classifica finalmente non pericolante. Per capire lo sviluppo complessivo è sufficiente l'avvio: il Venturina insiste a fraseggiare nella metà campo avversaria, sfrutta le corsie esterne, cerca sempre l'imbucata. Il vantaggio è quasi matematico: lo segna Ontani, che di testa spedisce in porta un traversone di Bicocchi Pichi già pericoloso in prima persona una manciata di minuti prima (20'). Il nuovo risultato non modifica l'andamento della partita, che vede il Venturina continuare ad attaccare e produrre un'altra occasione da rete: la concretizza Sottile, che aprendo l'interno trasforma nel raddoppio un primo tiro murato dalla difesa. Solo un episodio potrebbe rilanciare il Capezzano; e puntualmente lo costruisce Donati, che approfittando di una leggerezza in disimpegno si procura (fallo di Camerini) e trasforma il rigore dell'1-2. Manca un paio di minuti alla pausa, dopo la quale il Venturina deve fronteggiare gli attacchi più pericolosi di tutta la partita; ma nonostante le buone incursioni firmate Trombella e Benedetti di Tanganelli, gran portiere, non si ricordano parate estreme. Ben più complicate sono quelle che deve sfoderare Pensabene sia su Musli, entrato per Sottile, sia su Bicocchi Pichi; è l'antipasto dell'1-3, segnato di testa da Iacometti (altro neoentrato, grand'occhio Bucciantini) sul calcio d'angolo di Giacomo Bicocchi. Anche se alla fine manca una ventina di minuti abbondanti, la partita si chiude qui: escluso il quarto d'ora di sofferenza in avvio di ripresa, il Venturina ha quasi sempre governato; inevitabile dunque il successo, col sorpasso in classifica in allegato. Calciatoripiù: Trombella, Catalano (Capezzano P.), Giacomo Bicocchi e Massini (Venturina).

Forte Dei Marmi 2015-Floria 0-4

FORTE DEI MARMI 2015: Vignali, Chicca, Gatti, Di Sacco, Franchini, Sola, Cecchini, Marchetti, Bianchi, Guidi, Beltrano. A disp.: Azzoni, Aliboni, Angeli, Bobbio, Benetti, Ceru, Privitera, . All.: Mosti Luca
FLORIA: Orsucci, Agnoloni, Dei, Gashi, Aghemenlo, Misuraca, Vella, Lenzi, Fiorini, Rossi, Migliorini. A disp.: Servi, Severi, Cerasi Abbatecola, Locchi, Guarducci, Marini, Camara, Batelli, Malaj. All.: Alessi Dimitri
ARBITRO: Giulio Sanzo di Lucca
RETI: Fiorini, Migliorini, Migliorini, Fiorini
FORTE DEI MARMI: Vignali, Chicca, Gatti, Di Sacco, Franchini, Sola, Cecchini, Marchetti, F. Bianchi, J. Guidi, Beltrano. A disp.: Azzoni, Aliboni, Angeli, Benetti, Bobbio, Cerù, Privitera. All.: Luca Mosti.FLORIA: Orsucci, Agnoloni, Dei, Gashi, Aghemenlo, Misuraca, Vella, L. Lenzi, Fiorini, M. Rossi, Migliorini. A disp.: Servi, Severi, Cerasi Abbatecola, Locchi, Guarducci, Marini, Camara, Batelli, Malaj. All.: Dimitri Alessi.
ARBITRO: Sanzò di Lucca
RETI: 2', 13' Migliorini, 20', 71' Fiorini.


Vietato farsi illudere da una classifica ingenerosa: per la Floria vincere a Forte dei Marmi non era così scontato. Dunque lo 0-4 finale ha un valore multiplo: porta punti pesanti in chiave salvezza; ferma a tre la striscia di sconfitte consecutive; e segnala il mix giusto tra forma e concentrazione, necessario per uscire trionfante da un campo comunque complicato: resterà in eterno il dubbio sulla reale dimensione d'una squadra che la penalizzazione di tredici punti ha piagato nell'animo prima ancora che in classifica. È difficile trovare una spiegazione diversa all'errore di Franchini, che dopo un minuto e mezzo si fa scivolare sotto la suola lo scarico di Marchetti: Migliorini ha segnato reti ben più difficili di quella che gli consente di sbloccare il punteggio. Un altro errore in fase di costruzione (Fiorini però non lo sfrutta; avrà modo di rifarsi, sua una delle doppiette) segnala la fragilità emotiva del Forte dei Marmi, che però quando attacca sembra trasformato: soltanto due parate strepitose d'Orsucci, che s'oppone due volte a Juan Carlos Guidi (sul primo tiro gli concede l'angolo, da cui nasce il secondo; a seguire Leonardo Lenzi mura Cecchini), conservano il vantaggio della Floria; l'azione prosegue fuori area, dove la cattiva gestione del Forte dei Marmi avvia un contropiede feroce: lo alimenta Vella, che recupera il possesso e verticalizza rapido, e lo rifinisce Migliorini, che rientrato da sinistra imbulletta il pallone sotto l'incrocio. Dal primo fischio di Sanzò è trascorso un quarto d'ora scarso, e la prima delle due doppiette indirizza già la partita da una parte precisa; lo ribadiscono Orsucci, che vince di nuovo la sfida con Juan Carlos Guidi, e Fiorini: è suo il tocco vincente a sciogliere una mischia nata dall'ennesimo affondo di Vella, che scappa lungo l'out sinistro (sul terreno di gioco del pallone resta almeno uno spicchio? per Sanzò sì) e che porta l'azione in area di rigore. Avanti 0-3, la Floria si trova davanti settanta minuti in cui è chiamata soltanto a gestire: le riesce facile, nonostante la sfuriata commovente del Forte dei Marmi cui i cambi chiamati da Mosti sembrano dare vita nuova; non bastano però per riaprire la partita, che dopo aver colpito una traversa (e su un suo sprint Marini aveva calciato sul palo) Fiorini sigilla approfittando d'un rinvio sbagliato di Vignali, coinvolto nel possesso sugli sviluppi d'una rimessa laterale in prossimità dell'area di rigore. È l'ultima rete d'una sequenza che sottolinea la poca serenità del Forte dei Marmi: l'unico modo per ritrovarla è non guardare la classifica, e non pensare alla coppa disciplina. Calciatoripiù: Vella confeziona due assist, uno dei quali per Fiorini cui neppure la doppietta sembra bastare. Lo 0-4 finale però non deve far scivolare sullo sfondo le parate d'Orsucci , (Floria) decisivo al rientro sia sullo 0-1 sia sullo 0-2.

Lastrigiana-Affrico 2-2

LASTRIGIANA: Lascialfari, Torniai, Semeraro, Margheri, Gomma, Maxharri, Pieragnoli, Sollazzi, Dainelli, Gracci, Grazzini. A disp.: Pepe, Caparrini, Uruci, Aldighieri, Manescalchi, Belli, Baud, Picco, Burroni. All.: Benfari Massimiliano
AFFRICO: Cosi, Bonfanti, Bahri, Borgheresi, iania, La Greca, Nutini, Lika, Nunziati, Ala, Silvestri. A disp.: Gentile, Vaggioli, Piccioli, Giugliano, Ben Moussa, Sturiale, Agosti, . All.: Sozzi Alessandro
ARBITRO: Riccardo Bracciali di Arezzo
RETI: Burroni, Maxharri, Nutini, Lika
LASTRIGIANA: Lascialfari, Torniai, Semeraro, Margheri, Gomma, Maxharri, Pieragnoli, Sollazzi, Dainelli, Gracci, Grazzini. A disp.: N. Pepe, Caparrini, Uruci, B. Aldighieri, Manescalchi, Belli, Baud, Picco, Burroni. All.: Massimiliano Benfari.
AFFRICO: Cosi, Bonfanti, Bahry, Borgheresi, Iania, La Greca, Nutini, Lika, Nunziati, Ala, Silvestri. A disp.: C. Gentile, Vaggioli, Piccioli, Giugliano, Ben Moussa, Sturiale, Agosti. All.: Alessandro Sozzi.
ARBITRO: Bracciali di Arezzo
RETI: 13' Maxharri, 28' Nutini, 33' Lika, 87' Burroni.


Sarà bene pensare alla coppa. Il dispetto di Benfari, grande ex, era atteso; ma l'Affrico ci resta comunque male: in cinque minuti aveva ribaltato lo svantaggio iniziale firmato Maxharri; e pur sprecando molto aveva portato intatto l'1-2 fino all'87'. Se ci s'aggiunge che dopo il 2-2 fallisce due occasioni notevoli, e che tante delle avversarie dirette hanno pareggiato (Palladino, uomo intelligentissimo, l'ha detto bene: quando ancora l'obiettivo è ignoto, nella sfida tra due big si tifa sempre per la X), le ragioni del rammarico sono chiare. Ma in casa la Lastrigiana non può permettersi di perdere: la tripla sconfitta Sestese-Venturina-Scandicci l'ha precipitata sull'orlo del vulcano, da dove intende scappare svelta senza star dietro a troppi calcoli. Dunque si spiegano facili il modo in cui approccia la partita, e il vantaggio che ne è conseguenza diretta: lo segna Maxharri, che col mancino in girata fa finire in porta una rimessa laterale profonda prolungata di testa da Gomma. In svantaggio sul dialogo tra i due centrali avversari, l'Affrico reagisce da grande squadra; ma pur ribaltando a proprio favore le percentuali di possesso per pareggiare deve attendere quasi la mezz'ora. Fin lì non calcia mai nello specchio, nonostante un fraseggio insistito che però s'esaurisce sulla traiettoria dell'ultimo passaggio: anticipati sia Ala, in ritardo in due occasioni, sia Lika. Per produrre la rete la manovra deve decentrarsi sulla destra: qui dialogano Bonfanti e Nunziati, sul cui traversone la difesa allontana non oltre il limite dell'area; da lì la volée di Nutini, che calcia di collo esterno e imprime al pallone il giro perfetto, non può che valere l'1-1. La Lastrigiana sbanda, e cinque minuti più tardi un'imbucata centrale la fa capitolare: sul filtrante di Silvestri è strepitoso Lika, cui dopo il controllo orientato basta un tocco soltanto per scaraventare il pallone nell'angolo. L'Affrico sembra dunque aver indirizzato la partita dove voleva; e probabilmente la porterebbe a destinazione se nella ripresa capitalizzasse un'occasione enorme, costruita di nuovo da Nunziati e Bonfanti sulla catena di destra: ammorbidendo il traversone rasoterra Silvestri lo prolunga senza sporcarlo; ad Ala basterebbe dunque toccarlo per chiudere la partita, ma un rimbalzo inatteso (possibile sul sintetico? eppure tocca raccontarlo) gli fa sfilare il pallone tra gamba e gamba. È un episodio che pesa; perché la Lastrigiana prende fiato, torna ad attaccare (pericoloso Grazzini) e all'87' pareggia: sul traversone di Sollazzi corretto di testa da Burroni è decisiva la deviazione di Iania, che tentava d'opporsi col corpo. È il 2-2, che però rischia di non arrivare intatto alla fine del recupero: Sozzi infatti passa a un offensivissimo 3-4-3 con tre punte vere e due esterni d'attacco, e riesce a far produrre due occasioni da rete; non le finalizzano né Piccioli, che anziché ostinarsi nella soluzione personale avrebbe dovuto premiare il taglio di Ben Moussa dietro la difesa, né Giugliano che dal fondo anziché servire uno dei tre soli sottoporta opta per il tiro di punta, al di qua del primo palo comunque ben coperto da Lascialfari. Per l'Affrico dunque è impossibile venire via dalla Guardiana con un risultato diverso dal pareggio; e la capolista resta a +10. Calciatoripiù : la Lastrigiana pareggia con una prova di gran carattere, amplificato dagli ingressi dalla panchina; la rete di Burroni ne è l'emblema perfetto. Nella circostanza è sfortunatissimo Iania , al solito uno dei migliori insieme a Nunziati cui Sozzi assegna il nove e il compito di svariare sul fronte d'attacco.

Csl Prato Social Club-Sporting Cecina 1-2

CSL PRATO SOCIAL CLUB: Ciolfi, Verrengia, Amantea, Cuzzavaglio, Ballerini (10), Bellandi, Mema, Rrapaj, Bracco, Gori A., Gori G.. A disp.: Brighetti, Daka, Pareti, Imasemwontu, Obilom Alagwu, Voshtina, Cicciarella, Vito, Mazzola. All.: Daidone Antonio
SPORTING CECINA: Bendinelli, D Angelo, Lega, Paladini, Ricciardi, Sala, Tarrini, Cerri, Monaco, Dragone, Dardar Y.. A disp.: Ricci, Bettini, Lombardi, Frassinelli, Dardar E., . All.: Magri Alessandro
ARBITRO: Eleonora Labate di Firenze
RETI: Ballerini, Dardar Y., Dardar E.
CSL PRATO SOCIAL: Ciolfi, Verrengia, Amantea, Cuzzavaglio, Ballerini, Bellandi, Mema, Rrapaj, Bracco, A. Gori, G. Gori. A disp.: Brighetti, Daka, Pareti, Imasemwontu, Obilom Alagwu, Voshtina, Cicciarella, Vito, Mazzola. All.: Francesco Galeotti.SPORTING CECINA: Bendinelli, Ricciardi, Lega, Paladini, D'Angelo, Sala, Tarrini, Cerri, Monaco, Dragone, Y. Dardar. A disp.: M. Ricci, Bettini, Lombardi, Frassinelli, E. Dardar. All.: Alessandro Magrì.
ARBITRO: Eleonora Labate di Firenze
RETI: 35' Ballerini, 50' Y. Dardar, 88' E. Dardar.
NOTE: espulsi Rrapaj (66'), Ricciardi (66') e Cicciarella (83').


A calcio si gioca di domenica, e dunque il recupero con lo Scandicci fa storia a sé. A calcio si gioca di domenica, e nelle quattro domeniche dell'ultimo mese lo Sporting Cecina ha la media più alta di tutto il campionato: ha sempre vinto. Non era scontato: per il periodo da cui usciva (sei i punti conquistati nelle prime otto giornate: dopo, in metà ne ha fatti il doppio); e per la struttura del calendario, che gli aveva proposto tre trasferte e l'Affrico nell'unica partita al Rossetti. Proiettandolo a ridosso della zona buona per la coppa (il quinto posto lo condividono Oltrera e Affrico, a +2), la fine del miniciclo gli consegna una posizione di classifica finalmente adeguata al suo valore; non altrettanto può dire il Csl Prato Social Club, piegato (1-2) all'88' e che dopo il pari imposto allo Scandicci capolista non è riuscito a raccattare nemmeno un punto. Stavolta non ci va lontanissimo, perché dopo i brividi in avvio (si spezza sul palo l'interno destro di Cerri, che da fuori area sferra un tiro carico d'effetto) chiude il primo tempo in vantaggio: segna di testa Ballerini, mal marcato sul calcio d'angolo che Alessio Gori proietta a centro area. Pur guadando asciutto l'intervallo, l'1-0 però si scioglie già in avvio di ripresa: la difesa del Csl si fa attrarre da Tarrini, che danza al limite dell'area, e si scorda di chiudere su Yasser Dardar, che ricevuto il pallone di ritorno lo incrocia in porta. È il segno chiaro che la partita è già girata; né la nuova inerzia la cambiano i cartellini estratti da Eleonora Labate, che lascia le due squadre dieci contro dieci punendo nell'unico modo possibile un alterco tra Rrapaj e Ricciardi. La parità numerica con un effettivo in meno rende più ampi gli spazi a disposizione, e dunque favorisce la maggiori qualità dello Sporting Cecina penalizzando il Csl, cui ormai un punto basterebbe; sembra consegnarglielo la sorte, che tocca sul palo i tiri di Lega e di Cerri. Per tamponare la seconda espulsione (fuori Cicciarella per proteste) ci vorrebbe però un aiuto divino; nessuno riesce a invocarlo, e allora è inevitabile che a due minuti dalla fine lo Sporting Cecina completi la rimonta: segna l'altro Dardar, Eliass, che replica la rete del gemello con un'azione simile, stavolta Monaco il pivot. Sotto 1-2 a tempo quasi scaduto, per organizzare l'ultimo assalto il Csl non ha più forze né serenità; è proprio su quest'aspetto che Galeotti deve lavorare: per un po' è bene lasciar perdere la classifica, e non finire vittima dei nervi dai quali derivano soltanto problemi. Calciatorepiù : perfetta in ogni lato, la giocata con cui Tarrini costruisce l'azione del pari riassume in un tocco il momento straordinario dello Sporting Cecina.