Con una grande prova di grinta e sacrificio l'Aquila Montevarchi riesce a imporsi per 0-1 sul campo della Cattolica Virus: decisivo il gol di Lamaj a inizio secondo tempo. È una buon modo di vendicarsi dello 0-4 subito all'andata: merito anche dei sei, tra titolari e non, calciatori classe 2009, che offrono un'ottima prestazione. La prima occasione del match però la crea la Cattolica: all'11' Bindi batte corto un angolo da sinistra, scambia con Selvi e crossa in area; la difesa avversaria non riesce a respingere; così il pallone arriva a Sciulli che dal dischetto colpisce la parte alta della traversa. Per buoni tratti del primo tempo grazie al consueto pressing alto la Cattolica Virtus riesce a limitare le azioni avversarie, e a riempire bene la metà campo offensiva. Il Montevarchi è pericoloso solo su azioni laterali; su una di queste Galeota entra in area a destra e quasi dal fondo crossa basso: il pallone attraversa tutta la porta fino a sbucare in zona secondo palo, da dove Manenti in leggero ritardo manca la deviazione vincente (28'). Dalla mezz'ora in poi la partita si fa equilibrata: Cattolica e Montevarchi preferiscono affidarsi alle verticalizzazioni, e quasi sempre i difensori riescono a vincere i duelli con gli attaccanti. L'inizio della ripresa è più aperto, entrambe le squadre provano ad attaccare per sbloccare il risultato. La prima occasione la costruisce di nuovo la Cattolica: al 51' Bindi batte una punizione dalla destra verso il secondo palo; dopo un paio di deviazioni fortuite il pallone arriva a Bonanni, che col destro in girata colpisce la parte alta della traversa. La reazione del Montevarchi è letale: Carotti batte una rimessa laterale da sinistra; il pallone arriva a Manenti che si gira e crossa a rientrare verso il centro; Lamaj taglia da destra alla perfezione, anticipa un difensore e con il destro insacca il gol del vantaggio. Trovato lo 0-1, il Montevarchi non si accontenta e al 58' va vicinissimo al raddoppio di nuovo con Lamaj, che sul taglio da destra riceve il preciso filtrante di Miniati, controlla e calcia di destro a giro verso il secondo palo: serve un ottimo riflesso di Pinzani per deviare. S'apre poi una fase rallentata dai molti cambi: ai suoi Vallini prova a dare nuove energie, nel tentativo d'arrivare al pareggio. Al 75' però al gol va vicino, di nuovo, il Montevarchi: Carotti colpisce di testa su un angolo di Marchini da sinistra, pallone alto di poco. Il finale è caratterizzato dalla tensione, dai molti palloni inattivi e dal nuovo assetto tattico del Montevarchi, la cui difesa Peri porta a cinque. La Cattolica prova il forcing finale, ma di pericoli alla porta di Lapi non ne arrivano: vince il Montevarchi, vince e resta in lotta per la coppa. Calciatoripiù: Bindi è sempre efficace in entrambe le fasi, Bonanni (Cattolica) risulta fondamentale per lo sviluppi della manovra; Mariniello è sempre efficace negli interventi difensivi; il classe 2009 Manenti e Galeota (Aquila Montevarchi) sono i più propositivi.
Delle tre che gli rimanevano dopo lo scontro diretto era quella che temeva meno; eppure la partita con l'Atletico Lucca già retrocesso il Tau la approccia alla perfezione, segno di maturità estrema. Restano quattro i punti di vantaggio sullo Scandicci, quattro a due giornate dalla fine: per il titolo regionale gli sarà sufficiente battere una tra Cecina e Venturina. Già dai primi scambi s'intuisce che il Tau ha voglia di chiudere rapidamente la pratica: Vas, che Gandini preferisce a Rotolo nella posizione di terzino sinistro, sprinta sulla fascia e mette in mezzo; il suo traversone smorzato dalla difesa si trasforma in un assist per Del Gronchio, che dal limite calcia al volo sopra la traversa. Al secondo tentativo il punteggio si sblocca: il Tau sfonda sempre a sinistra, stavolta con Giuntoli che raggiunto il fondo mette al centro per Montapponi, in rete di testa. Del vantaggio il Tau non s'accontenta: in dieci minuti di testa ci prova due volte Mocanu, che al 10' sfiora il palo sul traversone di Del Gronchio (ottima l'esecuzione di prima sullo scarico di Materassi), e al 20' colpisce debolmente. In pedana lo aveva invitato Colzi, che al 24' conduce la ripartenza del raddoppio: Montapponi e Mocanu combinano di prima per Giuntoli, che di prima spedisce il pallone dalla parte giusta del palo. Sul 2-0 la partita ha un padrone chiaro, che comunque continua ad attaccare: alla mezz'ora Materassi parte sulla destra, e dopo aver scambiato con Mocanu si presenta davanti a Berndardeschi che salva di piede. La pressione è costante: un'azione più tardi da destra Materassi appoggia a Soldati, rapido nello scarico al limite per Colzi che dopo aver saltato un difensore spara centrale. Il primo tempo si chiude con un angolo dalla destra che Colzi crossa al centro: di testa Montapponi devia a lato. La ripresa s'apre com'era finito il primo tempo: il Tau attacca feroce, Giuntoli difende il pallone dentro l'area e serve al limite Mocanu, che alza troppo la mira. Per il 3-0 è sufficiente attendere il 50': Mocanu stavolta fa da pivot sull'affondo di Bracaloni, e gioca di sponda al limite per Giuntoli che battezza l'angolo giusto. Solo al 53' l'Atletico Lucca si fa vedere davanti: Alberto Tognetti avanza sulla trequarti e serve Dhana, che avanza fino ai venti e calcia trovando l'opposizione di Piagentini in corner. È giusto un'illusione, ogni volta che pigia ora il Tau passa: servito da Vas, in area Bracaloni viene tamponato fallosamente; Grassi punisce l'intervento col rigore, che Mocanu converte con un tiro centrale. L'Atletico Lucca prova a salvare quantomeno l'onore: al 70' Andrea Tognetti riceve ai venti metri a appoggia al limite a Dhana, che sfiora la traversa; al 78' Salvadori apre a destra per Lekhal, il cui cross ostacolato con un braccio genera il secondo rigore della partita, trasformato da Bonaventura nel 4-1. A quattro minuti dalla fine lo scarto si riduce un altro po': Dhana si libera a sinistra, e appoggia al limite ad Andrea Tognetti che allargando il gioco a destra favorisce il diagonale vincente di Mattia Nannizzi. Nel recupero però il Tau riporta a tre le reti di scarto: in un successo così ampio non poteva mancare la firma di Borracchini, che batte Bernardeschi sul lungo lancio di Materassi prolungato di testa da Vannacci. Il Tau esulta, l'obiettivo è vicinissimo: in mano resta ancora il solito jolly pescato al Bartolozzi. Calciatoripiù : sempre presente nelle azioni importanti, Mocanu (Tau Altopascio) segna la rete stagionale numero nove; sottoporta non punge invece Dhana (Atletico Lucca), che però è colui che suona la sveglia.
Una è ancora in corsa, l'altra no; e se si guardano solo il nome delle squadre, la loro storia e il loro blasone, ci si sorprende a scoprire che in corsa per la coppa c'è l'Oltrera (difficilissimo: a Venturina e Cecina deve recuperare sei punti, e sei sono quelli disponibili), e la Sestese no. La sorpresa però sparisce se si ripensa al percorso (ah, che sapore di Temptation Island) complessivo, all'ottima stagione dell'Oltrera e alle centinaia di difficoltà che ha dovuto affrontare la Sestese, piagata dagli infortuni per tutto il girone di ritorno. Nelle difficoltà è evidente la nota positiva: i 2009 che Marco Ferro ha via via impiegato (stavolta titolari giocano Breccia e Ceccherini, strepitosa la prova d'entrambi; in panchina ci sono Musa, Marzano, Stasi, Pucci e Notari; insieme a Xillo, l'unico 2008 è Vannini) dimostrano d'esser già pronti per la categoria. È giovane anche la panchina dell'Oltrera (Faggioli, Cappagli, Cecchi, Mbaye e Tani i 2009), che per tener vivo il sogno coppa (difficile, difficilissimo; ma è giusto provarci e alimentarlo) parte forte e al quarto d'ora crea il primo pericolo: il filtrante di Di Donfrancesco consente a Filippo Martini di presentarsi davanti a Tabani, graziato da un'esecuzione non efficace. La Sestese replica, e comincia a duellare con Francesco Baldini che dalla battaglia esce sempre vincitore: efficace la parata sul colpo di testa di Bartolomei innescato dall'angolo di Bonezzi; efficace la parata sul tiro di Biscardi favorito dalla sponda di Gusciglio sul lancio di Napolitano. Senza mediazione qualche minuto più tardi i due tornano a dialogare, identico l'esito: Francesco Baldini neutralizza la volée. Come in Maignan contro De Gea, sembra la partita dei portieri: nell'altra area di rigore segue quasi immediatamente la parata di Tabani sulla girata di Filippo Martini. Se nei minuti che accompagnano all'intervallo s'aggiungono le occasioni non sfruttate da Filippo Bianchi e Di Donfrancesco e un'altra parata di Francesco Baldini, stavolta su Andrea Ferro liberato dall'ennesimo lancio di Napolitano ripulito da Gusciglio, si capisce come mai nonostante lo 0-0 non si può certo dire che il primo tempo sia stato noioso. Manca soltanto la rete, per la quale è sufficiente attendere l'avvio della ripresa: segna Di Donfrancesco, che capitalizza il traversone di Di Lauro sceso sulla sinistra; stavolta Tabani, che c'era quasi arrivato e che all'elenco stava per aggiungere un'altra parata fenomenale, sfiora soltanto; e dunque l'Oltrera passa in vantaggio. Rotto l'equilibrio, gli spazi aumentano; e con gli spazi le occasioni: Francesco Baldini salva il vantaggio neutralizzando due punizioni di Napolitano (complicata soprattutto la seconda parata, dopo la quale Ruggiero manca la deviazione vincente sottoporta) e il tiro di Biscardi sul lancio di Marzano; Tabani lo imita opponendosi a Di Donfrancesco, a Di Lauro e a Filippo Martini che avevano trovato spazi in cui sprintare. Della rete la Sestese avrebbe avuto bisogno, l'Oltrera no: l'1-0 è sufficiente per vincere, e tenere Sporting Cecina e Venturina ancora raggiungibili. Calciatoripiù: Francesco Baldini, Di Lauro, Di Donfrancesco (Oltrera), Tabani, Breccia, Ceccherini, Andrea Ferro e Napolitano (Sestese).
Combatterà fino alla fine; perché fino alla fine lo Scandicci ribadirà alla Toscana che se non fosse stato per lui questo campionato sarebbe stato il più scontato dell'ultimo secolo, e che talvolta il calcio ha ragione d'invidiare l'atletica: talvolta servirebbe davvero una medaglia alla pari. Il punteggio finale racconta solo in parte la partita del Maggi & Matteucci contro il Capezzano già salvo: nonostante le rotazioni decise da Bernocchi (soprattutto dietro: con Villoresi gioca Morosi, turno di riposo per Andreucci; davanti alla difesa torna Alberto Pepe, Montini mezzala con Mascalchi) non c'è stata partita; alle tre reti s'associano infatti tre legni, e la sensazione diffusa che ogni affondo avrebbe potuto far male. Per il vantaggio è sufficiente attendere cinque minuti scarsi: segna Tellini, che controlla di petto il traversone di Martinelli toccato ma non allontanato da Biancardi e accompagna il pallone nella porta sguarnita. Lo 0-1 a freddo stappa la partita, e consente allo Scandicci d'attaccare libero di testa; seguono una dietro l'altra tre occasioni non concretizzate per meno d'una spanna: finisce sul palo il tiro di Montini; dritto sull'incrocio quello d'Unicori che s'era liberato a destra; e sulla parte alta della traversa l'ultimo, Tellini in pedana. La doppietta, nel mezzo un diagonale di Mascalchi che sfila a lato senza che in scivolata Unicori riesca a correggerlo in rete, è solo rimandata: indirizzato sul secondo palo, finisce in porta il tiro dal limite dell'area raggiunto con un paio di sterzate. È appena il 35', e da secoli s'è capito come la partita finirà; la ripresa non fa altro che confermare le sensazioni, peraltro già solidissime: per due volte Buzzanca si fa ipnotizzare da Biancardi, davanti al quale s'era presentato; solo per caso o per sfortuna nessuno interviene sul traversone teso di Carone, re della corsia sinistra; e sfila di pochissimo a lato il colpo di testa di Montini. Dunque per lo 0-3 è necessario l'intervento d'un 2009, grande protagonista quest'anno nella categoria d'appartenenza (come lui Forletti, altro ingresso positivo) e speranza enorme per il futuro: segna infatti Drago che, rientrato sul mancino del vertice destro dell'area di rigore, indovina il diagonale rasoterra sul palo lontano. Lo Scandicci esulta, consapevole che comunque finirà sarà stato protagonista d'una stagione memorabile. I punti di vantaggio dal Tau restano sempre quattro, tanti a due giornate dalla fine; ma basta guardare quanto lontane siano tutte le altre per accorgersi dell'enormità dell'impresa. Calciatoripiù: Dettori e Milli provano a contenere la débâcle del Capezzano, che lo Scandicci piega con la doppietta di Tellini e la rete di Drago nel finale.
Allo Sporting Cecina, che l'ha sconfitto due volte, è matematicamente dietro; al Venturina no: anche se minime dunque l'Affrico ha ancora alcune chance d'arrivare al quinto posto, l'ultimo buono per la coppa. È giusto che se le giochi fino in fondo; e per giocarsele fino in fondo deve vincere tutte le partite che rimangono. Dell'elenco faceva parte anche la trasferta sul campo del Forte dei Marmi già retrocesso eppure agguerrito, e deciso a congedarsi dall'élite nel miglior modo possibile: per piegarlo l'Affrico ha avuto bisogno della doppietta d'Ala, necessaria per ribaltare l'iniziale svantaggio. La traversa colta da Silvestri, che sul lancio di Bahry prova a superare Vignali in pallonetto, rischia infatti di finire presto nel cesto delle illusioni: al 18' passa avanti il Forte dei Marmi grazie a un episodio contestato, un fallo di mano che Noccioli rileva sugli sviluppi d'un calcio d'angolo e la cui attribuzione resta quantomeno controversa, possibile in realtà che in mischia il braccio a contatto col pallone fosse quello d'un attaccante; il fischio punisce invece la difesa, la punisce con un calcio di rigore che Di Sacco converte nell'1-0. Davanti ora l'Affrico si trova spalancata una partita diversa da quella che aveva previsto; riesce comunque a far leva sulla propria qualità per costruire un paio d'occasioni, non finalizzate da Borgheresi (a lato il tiro da posizione invitantissima, zona disco del rigore) e da Nunziati cui s'oppone Vignali. Per il pari c'è bisogno d'un altro fischio di Noccioli, che valuta falloso l'intervento d'Alessandro Franchini sul piede d'appoggio di Bahry avanzato fino all'area avversaria: il secondo rigore della partita Ala lo trasforma nell'1-1. Segue subito l'intervallo, giusto un diaframma tra le due reti che costituiscono la doppietta: al rientro infatti Ala raddoppia con un destro forte in rete dopo una carezza al primo palo, mirato dal limite sinistro dell'area di rigore dopo un triangolo con Bonfanti. Ora inseguire tocca al Forte dei Marmi, che di rimontare non ha la forza: l'Affrico controlla, colpisce un palo con Russo, sfiora il tris con Nocentini ostacolato due volte dall'uscita di Vignali e chiude una striscia di sconfitte avviata un mese fa. È questo il motivo del ritardo dalla quinta posizione: lontana, sì, ma ancora non irraggiungibile. Calciatorepiù: Degl'Innocenti (Affrico) sfodera una partita sontuosa in mediana.
Si capisce perché, pretattica a parte, la trasferta del Rossetti il Tau un po' la teme davvero: espugnando La Guardiana grazie alla rete di Lega in avvio di ripresa lo Sporting Cecina (che gran lavoro ha fatto Magrì: gran lavoro qui, e gran lavoro una categoria sotto) porta a quattro le vittorie consecutive, e continua a puntare deciso alla qualificazione in coppa, traguardo stupefacente considerato l'elenco delle pretendenti. La Lastrigiana non riesce a bissare l'impresa del Lapenta; ma nonostante il dispiacere per la sconfitta interna il danno è minimo: da settimane ormai la salvezza è garantita. Lo 0-1 che riassume la partita suggerisce che fino allo fine c'è stato da palpitare; fino alla fine, e dall'inizio: subito Niccolò Pepe si conferma in un periodo fantastico opponendosi alla volée di Dragone e ai tentativi di Zazzeri e Tarrini da fuori area; la Lastrigiana replica con due palloni inattivi (nonostante l'ottimo taglio sul secondo palo Maxharri non riesce a deviare in porta un angolo carico d'effetto; la barriera respinge una punizione di Benedetto Aldighieri) e con i traversoni di Torniai e Pieragnoli sui quali né Semeraro né Manescalchi riescono a dar noia a Bertoli (gioca lui, in panchina Bendinelli). Si va dunque alla pausa sullo 0-0, punteggio che s'è tendenzialmente certi che non arriverà intatto alla fine. Chi in tribuna si sbilancia è facile profeta: allo Sporting Cecina per segnare bastano cinque minuti della ripresa, intaccata dal colpo di testa di Lega che dopo il rimbalzo a terra devia in porta l'angolo di Dragone. È lui uno dei due a trovarsi subito davanti il pallone del raddoppio; l'altro è Monaco, e l'esito è sempre il solito: Niccolò Pepe neutralizza. Così la Lastrigiana resta in partita, e nell'ultimo quarto costruisce tre occasioni per pareggiare: la prima la spreca Grazzini, che sul filtrante di Burroni angola poco la traiettoria; la seconda, doppia, avviata dal pressing alto di Margheri vede Gracci calciare sporco e impegnare Bertoli, salvato dalla traversa sulla ribattuta di Pieragnoli; la terza evapora sullo scivolone di Lika, che solo a centro area perde l'equilibrio dopo lo stop. Lo Sporting Cecina dunque mantiene la porta pulita, condizione che associata alla rete di Lega vale tre punti pesantissimi in chiave quarto e quinto posto. A inizio stagione era un traguardo impensabile: sia lode a chi ha lavorato e sta lavorando per smentire ogni pronostico. Calciatoripiù: Niccolò Pepe (Lastrigiana), D'Angelo (Sporting Cecina).
Era una trappola, una di quelle nascoste bene, nelle quali è facile cadere: il Venturina la vede in tempo, e disinnesca la trasferta di Prato con tutti i pericoli annessi. C'è bisogno dell'ultimo quarto per la rete (la segna Sottile) che piega il Csl Prato Social Club, battagliero nonostante la condanna già subita, e rintuzza gli attacchi dell'Aquila Montevarchi, ancora a meno due nonostante la vittoria di Soffiano; c'è bisogno dell'ultimo quarto perché il 4-2-3-1 di Galeotti, molto simile a un 4-5-1 in fase di non possesso, sbocconcella gran parte delle azioni offensive avversarie; e dunque per tutto il primo tempo le punte del Venturina faticano a trovare spazi. Fino all'intervallo il pericolo più grande lo crea una punizione d'Ontani, sulla quale Ciolfi mostra riflessi invidiabili non solo da chi sta a sedere in tribuna; per il resto il Venturina fatica a sbrigliare la manovra, e se ci s'aggiungono un errore di misura a testa per Bicocchi Pichi e Massini alla ricerca del filtrante, l'altro in ricezione, si capisce come mai alla pausa lo 0-0 è più che legittimo. È un risultato del quale il Venturina non può accontentarsi; al riavvio dunque cresce la pressione, che però fino al 71' non produce la rete del vantaggio: la mancano Bicocchi Pichi e Bicocchi, che anziché scaricare su Massini murato avrebbe potuto provare la conclusione personale. Per lo 0-1 c'è bisogno d'un ingresso dalla panchina: la partita la decide Sottile, che incrociando in porta il diagonale dal fronte destro dell'area di rigore capitalizza il filtrante d'Ontani. Una volta in svantaggio il Csl, che non vince della prima giornata, non sa più come rimediare: il Venturina si difende bene sui tanti traversoni, guarda sfilare fuori dallo specchio i tiri d'Alessio Gori, e sfiora il raddoppio con Musli e di nuovo con Sottile, entrambi ostacolati da Ciolfi. Dunque il vantaggio resta minimo, ma sufficiente: Venturina e Cecina continuano a correre a braccetto. Calciatoripiù : il solito Turtur contribuisce in maniera determinante al quinto clean sheet consecutivo; la porta inviolata è metà della vittoria del Venturina, che per l'altra metà ha bisogno dell'ingresso di Sottile : con questa rete fanno dieci in campionato, doppia cifra, gran traguardo.
Dopo quasi quattro mesi la Floria si prende la rivincita; eppure al Seravezza non importa: non gli importa perché la vittoria dell'andata avviò quella serie positiva (nove i risultati utili di fila) che ha prodotto la salvezza; non gli importa anche se l'ultimo bimestre è tristanzuolo, anche se nelle ultime sette partite ha conquistato solo un punto nel derby col Capezzano. Non gli importa perché c'è chi sta peggio, molto peggio; e in una stagione in cui forse venti punti sarebbero stati sufficienti per salvarsi riuscire a farne trenta è un gran risultato. Non gli importa, ma importa alla Floria che sul 2-4 dell'andata ha rimuginato a lungo; tanto a lungo da affrontare agguerritissima una partita che voleva dire poco, segnata già in avvio da due occasioni macroscopiche: non le sfruttano Camara (a lato il pallonetto su Pianti) né Vella, che solo dentro l'area manca lo specchio. L'occasione buona è la terza, il 38' il minuto chiave: l'azione del vantaggio la crea Lenzi, che scende sulla destra e crossa, e la rifinisce Matteo Rossi, che dopo lo stop incrocia il mancino sul palo lontano. Per reagire il Seravezza ha bisogno della ripresa inoltrata: scivola via mezz'ora placida, costellata soprattutto dalle sostituzioni, prima che si torni ad annotare qualcosa. Poi le fiammata: Putignano, al rientro (ottima notizia, per lui e per la squadra), vola a terra nell'area avversaria dopo un contatto sospetto che Kassab non si sente di punire; protesta dunque il Seravezza, che qualche minuto più tardi protesta ancora più forte sul tiro di Luciani respinto da Bombassei in prossimità della linea (prima? dopo? a cavallo? mistero). La Floria replica con due ripartenze: Malaj gestisce male la prima, e preferisce calciare da fuori area anziché servire Migliorini, che dunque per segnare ha bisogno della seconda, un assolo che gli consente di sbatacchiare il pallone in porta dopo un doppio dribbling in allungo (93'). È lo 0-2 che fa felice la Floria: rivincita piena, anche nello scarto. Calciatoripiù: Putignano (Seravezza), Bombassei (Floria).