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Allievi Regionali GIR.Elite - Giornata n. 4

Capezzano Pianore-Tau Calcio 0-3

CAPEZZANO PIANORE: Baldi, Dettori, Parigi, Donati, Satini, Benedetti, Ouadjaout, Milli, Taverniti, Trombella, Scanniello. A disp.: Pensabene, Savino, Catalano, Farina, Federighi, Isolani, Bimbi, Della Bona, Verona Fornaciari. All.: Maffei Marco
TAU CALCIO: Piagentini, Vaselli, Vas, Del Gronchio, Frediani, Ficcanterri, Vannacci, Mei, Mocanu, Casini, Montapponi. A disp.: Ricci, Serafini (3), Rotolo, Colzi, Giovannini, Nesti, Signorini T., Borracchini, Giuntoli. All.: Gandini Federico
ARBITRO: Marco Bolognesi di Pontedera
RETI: Montapponi, Rotolo, Mocanu
CAPEZZANO P.: Baldi, Dettori, Parigi, Donati, Satini, Benedetti, Ouadjaout, Milli, Taverniti, Trombella, Scanniello. A disp.: Pensabene, Savino, Catalano, Farina, Federighi, Isolani, Bimbi, Della Bona, Verona Fornaciai. All.: Marco Maffei.TAU ALTOPASCIO: Piagentini, Vaselli, Vas, Del Gronchio, Frediani, Ficcanterri, Vannacci, Mei, Mocanu, Casini, Montapponi. A disp.: J. Ricci, Serafini, Rotolo, Colzi, Giovannini, Nesti, T. Signorini, Borracchini, Giuntoli. All.: Federico Gandini.
ARBITRO: Bolognesi di Pontedera
RETI: 41' Montapponi, 54' Mocanu, 73' Rotolo.


La rimonta prosegue. Qualsiasi sia il motivo (e si può scegliere tra tanti: la scelta degli interpreti giusti; un assetto equilibrato; la fine del rodaggio; al contrario che nei sondaggi, tutte le precedenti), il Tau Altopascio sta cancellando l'avvio shock, quello che tra Forte dei Marmi e Affrico aveva prodotto un solo punto e sei reti al passivo. Dopo il 3-2 inflitto alla Lastrigiana, nel derby col Capezzano arrivano la prima vittoria in trasferta e la prima partita senza subire reti: la coppia Frediani-Ficcanterri (decentrato Vas; ci rimette Rotolo, che parte in panchina ma entra con la voglia giusta: suo lo 0-3 finale) rende finalmente solida una difesa che nelle prime tre giornate aveva fatto registrare difficoltà in abbondanza. Se a tutto questo s'aggiunge la possibilità di contare su un attacco spaziale (così è Montapponi, così Mocanu: in rete entrambi), si hanno a disposizione tutti gli elementi per capire come mai sia andata in questo modo. Una volta sbloccato il punteggio il Tau non ha avuto più problemi; ma farlo non è stato facile, perché il Capezzano si difende bene e altrettanto bene riparte: sia Trombella sia Dettori saggiano la reattività di Piagentini. Dall'altra parte il più pericoloso è Mocanu (senza esito la sua deviazione sugli sviluppi di un calcio d'angolo), almeno fino alla punizione con cui va in archivio il primo tempo: la calcia Montapponi, che dall'arco che invita all'area imbuca il pallone sotto la traversa. È la giocata che oltre a sbloccare la partita la indirizza e di fatto la decide: è vero che al riavvio dopo la pausa il Capezzano attacca per una decina di minuti, nei quali manca più volte il passaggio finale; ma un centravanti come Mocanu due occasioni di fila non le sbaglia, e sul traversone di Vaselli stacca quanto basta per colpire di testa e girare il pallone nell'angolo (54'). Perlomeno nella prima parte nasce allo stesso modo anche la rete dello 0-3: è identica la discesa sulla destra, identico il piede che genera il traversone; stavolta però è più ampio, destinato a scendere sul secondo palo dove irrompe Rotolo che di potenza chiude la partita e si candida a una maglia da titolare già da domenica contro il Csl Prato Social Club. È di questo che Gandini ha bisogno: di venti possibili titolari, che per la grinta con cui si contendono le undici maglie a disposizione rendono la formazione titolare indovinata a prescindere. Calciatoripiù : è buono l'esordio stagionale di Baldi , come è buona la prestazione di Milli (Capezzano) in mediana; soprattutto nella ripresa, spezzata dagli assist di Vaselli e dalla rete di Mocanu (Tau Altopascio), sarebbe stato necessario replicare il suo spirito più diffusamente.

Scandicci-Floria 4-0

SCANDICCI: Caracci, Morosi, Carone, Villoresi, Andreucci, Bucciardini, Mascalchi, Sarti, Pepe, Barattucci, Valencetti. A disp.: Hancu, Aradei, Bendoni D., Ducci, Montini, Dell Agli, Martinelli, Municchi, Santini. All.: Bernocchi Lorenzo
FLORIA: Orsucci, Bombassei, Lenzi, Gashi, Aghemenlo, Misuraca, Botticelli, Camara, Fiorini, Marini, Migliorini. A disp.: Prelashi, Severi, Cai, Locchi, Ermini, Morales, Rossi, Paggetti, Agnoloni. All.: Alessi Dimitri
ARBITRO: Eleonora Labate di Firenze
RETI: Carone, Valencetti, Pepe, Pepe
SCANDICCI: Caracci, Morosi, Carone, Villoresi, Andreucci, Bucciardini, Mascalchi, D. Sarti, A. Pepe, Barattucci, Valencetti. A disp.: Hancu, Aradei, Bendoni, Ducci, Montini, Dell'Agli, Martinelli, Municchi, Santini. All.: Lorenzo Bernocchi.FLORIA: Orsucci, Bombassei, Lenzi, Gashi, Aghemenlo, Misuraca, Botticelli, Camara, Fiorini, Marini, Migliorini. A disp.: Prelashi, Severi, Cai, Locchi, Ermini, Morales Holguin, Matteo Rossi, Paggetti, Agnoloni. All.: Dimitri Alessi.
ARBITRO: Labate di Firenze
RETI: 34' Valencetti, 35', 79' A. Pepe, 47' Carone.


Lo Scandicci supera l'ostacolo Floria (4-0 il finale) mantenendo la propria porta inviolata, aggiunge tre punti alla propria classifica che ora lo vede primo da solo e può così preparare con serenità le prossime due trasferte contro Atletico Lucca e Sporting Cecina. La Floria disputa una partita dai due volti: bene fino alla mezz'ora; ma evapora una volta subito il primo gol. Mister Alessi aveva preparato la gara senza timori, schierando tanti giocatori offensivi dal primo minuto. Bernocchi invece mischia le carte e, complici alcune defezioni, avanza Pepe nel tridente d'attacco posizionando Bucciardini in cabina di regia con Sarti e Mascalchi mezz'ali. Caracci invece tra i pali. Anche se sono tanti i calciatori offensivi in campo, per la Floria le conclusioni a rete non abbondano; si fa preferire il lavoro di rottura del centrocampo che blocca le fonti di gioco avversarie. Al contrario lo Scandicci impiega appena cinque giri di lancette per rendersi pericoloso: Pepe serve all'indietro Sarti che con il compasso sventaglia lungo trenta metri per Barattucci; sul servizio a rimorchio Mascalchi imbuca di nuovo per Barattucci, ma è bravo Orsucci in uscita bassa a chiudere lo specchio. Al 12' la Floria si fa insidiosa con Migliorini, che isolato a sinistra rientra sul piede forte e conclude dalla distanza scheggiando la traversa; Caracci comunque era in traiettoria. La prima mezz'ora scivola via con i blues di casa imbrigliati dalla corsa dei centrocampisti della Floria, che però in un minuto compromette la gara. Scorre il minuto 34 quando Valencetti pressa forte Gashi in uscita dall'area, gli ruba il pallone aggirandolo e sentenziando col sinistro Orsucci sul primo palo. È l'1-0. Nemmeno il tempo di rimettere il pallone al centro e lo Scandicci raddoppia. Sul giro palla della difesa ospite stavolta è letale l'errore dello stesso Orsucci che appoggia sui piedi di Barattuci: è immediato il servizio al centro per Pepe, che con una finta manda a vuoto Aghemenlo e con il destro scarica in rete con l'aiuto di una deviazione. In 60 secondi lo Scandicci trova il doppio vantaggio. Un minuto prima del gol la Floria aveva reclamato per un contatto dubbio tra Camara e Villoresi nell'area dello Scandicci; l'impressione è che Labate veda bene, che sia più Camara a cercare il contatto con il difensore che viceversa. Stordita dal doppio svantaggio la Floria fatica a ritrovarsi; Botticelli si abbassa a centrocampo per trovare palloni giocabili, e prova a rendersi con una punizione dal limite alta sulla traversa. Il finale di tempo è di marca Scandicci. Bucciardini serve Pepe al limite dell'area: destro a giro fuori di centimetri. Nel recupero Pepe rende il favore al compagno: Orsucci sbroglia. La ripresa si apre con la traversa di Valencetti dopo trenta secondi: buona l'imbeccata di Mascalchi. Il tris è rinviato di un solo minuto. Stavolta è Valencetti a imbucare per Mascalchi: sul suo cross al centro Carone con il destro manda il pallone sul palo lontano, dove Orsucci nulla può. 3-0 e partita in ghiaccio. La Floria ci prova ancora con Migliorini, ma il suo cross è smorzato da Pepe in scivolata: Caracci abbranca con facilità. Qui si spengono gli ospiti; e lo Scandicci prova a segnare anche la quarta rete. Da un angolo a sfavore Pepe innesta il contropiede scappando a destra: assist per Santini, conclusione alta. L'ombrellino nel long drink arriva al minuto 79, ed è un'azione da applausi. Montini dalla metà campo serve Barattucci sulla sinistra, tocco di prima a scavalcare il terzino servendo l'accorrente Pepe: sombrero su Aghemenlo, e prima che il pallone tocchi terra botta di esterno destro sul palo lontano. Ancora assist Barattucci, ancora gol Pepe. Coppia splendidamente assortita. Prima del fischio finale Barattucci prova a coronare la propria gara con la rete, ma sul servizio splendido di Bendoni angola troppo la conclusione mandando a lato. Finisce così 4-0 dopo cinque minuti di recupero. La Floria ci ha provato, ha retto bene la prima mezz'ora ma poi si è fatta male da sola. Quando poi lo Scandicci ha alzato i giri del motore non c'è stato modo di opporsi. Bernocchi può essere soddisfatto, le assenze non influiscono; e la squadra ha dato una grande prova di carattere. Calciatoripiù: Barattucci e Pepe , Pepe e Barattucci. Assist, gol, giocate di prima. Sono loro l'imprevedibilità dell'attacco. Valencetti porta forza fisica e un sinistro mortifero. Sarti sugli scudi a centrocampo. Andreucci-Villoresi (Scandicci) ormai sono una certezza. Migliorini e Misuraca sono gli ultimi ad arrendersi, non mollano mai fino al fischio finale. Botticelli (Floria) ci prova, aveva voglia di far valere la legge dell'ex; ma non è riuscito a far male ai vecchi compagni.

Sporting Cecina-Sestese 1-1

SPORTING CECINA: Bendinelli, Manetti, Ricciardi, Paladini, Lega, D Angelo, Dardar E., Battini, Monaco, Dardar Y., Tarrini. A disp.: Sanna, Bettini, Sala, Barbaro, Lattuada, Frassinelli, . All.: Magri Alessandro
SESTESE: Tabani, Napolitano, Giannone, Cesarano, Bartolomei, Osmenaj, Prota, Ferro, Ruggiero, Pomponio, Scarlini. A disp.: Xillo, Mateiu, Marzano, Pellegrini, Biscardi, Bonezzi, Gusciglio, Vezzani. All.: Ferro Marco
ARBITRO: Tommaso Di Sacco di Pisa
RETI: Barbaro, Prota
SPORTING CECINA: Bendinelli, Manetti, Ricciardi, Paladini, Lega, D'Angelo, E. Dardar, Battini, Monaco, Y. Dardar, Tarrini. A disp.: Sanna, Bettini, Sala, Barbaro, Lattuada, Frassinelli. All.: Alessandro Magrì.SESTESE: Tabani, Napolitano, Giannone, Cesarano, Bartolomei, Osmenaj, Prota, A. Ferro, Ruggiero, Pomponio, Scarlini. A disp.: Xillo, Mateiu, Marzano, Pellegrini, Bonezzi, Biscardi, Gusciglio, Vezzani. All.: Marco Ferro.
ARBITRO: Di Sacco di Pisa
RETI: 2' Prota, 83' Barbaro.
NOTE: espulso Prota (46').


Con gli interessi no, di quelli ha ricevuto lo sconto; ma la rimonta contro lo Scandicci la Sestese la paga immediatamente. S'era illusa in avvio, con la rete di Prota che riparte da dove aveva finito: rete di testa su calcio d'angolo, come sette giorni prima. Ma l'inferiorità numerica cui Di Sacco la costringe per tutta la ripresa (espulso proprio Prota per proteste dopo un possibile rigore non concesso a Ruggiero) e la giornata strepitosa di Bendinelli, che con tre parate sensazionali tiene minimo lo svantaggio, consentono allo Sporting Cecina di restare attaccato alla partita, e nel finale di pareggiarla con la rete di uno dei più giovani: è infatti Barbaro, classe 2009, a segnare l'1-1 con un secco diagonale sferrato col mancino dal limite dell'area. La partita resta sul pareggio da lì fino allo scadere, intervallo comunque superiore di quello d'inizio partita: per passare avanti la Sestese impiega infatti due minuti scarsi, nel corso dei quali conquista il primo calcio d'angolo; se ne incarica Giannone, il cui cross di testa Prota converte nello 0-1. Sembra la gara ideale per la Sestese, che negli spazi che le si aprono davanti può far correre Pomponio e Ruggiero; ma la loro poca precisione suggerisce da subito che nonostante l'avvio perfetto tanto rotondo il risultato finale non sarà. Ancora aggrappato alla partita dopo un primo quarto complicatissimo, col trascorrere dei minuti lo Sporting Cecina comincia ad affacciarsi nella metà campo avversaria; per farlo s'affida soprattutto alle incursioni sulle fasce: è da qui che nasce il cross che di testa Eliass Dardar devia verso la porta, e che Tabani neutralizza con l'aiuto del palo. Anche se meno spettacolare, è egualmente efficace la sua parata sul mancino di Monaco, che aveva conquistato il pallone centralmente e da una ventina di metri aveva cercato lo specchio: si va dunque alla pausa con la Sestese avanti 0-1, vantaggio minimo e meritato nonostante la reazione dello Sporting Cecina. La partita però cambia alla prima azione della ripresa, stavolta di segno contrario rispetto a quella andata in scena un'ora prima: reclamando un rigore per un intervento sospetto su Ruggiero, Prota compromette una partita fin lì esemplare con una protesta che induce Di Sacco a espellerlo. Per tutta la ripresa dunque la Sestese si vede costretta a difendere il vantaggio con l'uomo in meno; ma se non fosse per Bendinelli almeno in una circostanza segnerebbe la rete del raddoppio: potrebbero farlo sia Ruggiero, sia Pomponio (entrambi tentano il dribbling, decisione infelice) sia Gusciglio, il cui tiro sbocconcella la traversa dopo un pizzico sul guantone. Avere avuto le occasioni per farlo nonostante l'inferiorità numerica e non aver chiuso la partita è la colpa più grande della Sestese, che a sette minuti dalla fine subisce l'inevitabile 1-1: il mancino di Barbaro scioglie la mischia che costringe la Sestese a venir via da Cecina con un punto soltanto. Il bottino potrebbe rimpinguarsi nel finale; ma Bonezzi, che aveva cercato lo specchio direttamente dalla bandierina, prende il palo; e Cesarano accartoccia l'ultimo pallone buono (splendida la spizzata di Gusciglio, utilissima a farlo passare tra i centrali per liberarlo in pedana) calciandolo su Bendinelli in uscita. La Sestese deve dunque accontentarsi dell'1-1; e anche se l'ha ottenuto giocando metà partita in dieci contro undici è legittimo che se ne rammarichi: sottoporta ha sbagliato troppo, anche perché s'è trovata davanti un portiere fenomenale. Calciatoripiù : nell'1-1 è ben evidente l'impronta di Bendinelli e di Barbaro (Sporting Cecina), per motivi diversi decisivi nella rimonta; con una prova monumentale in mezzo alla difesa Osmenaj (Sestese), titolare per la prima volta in stagione, era riuscito a rinviarla più in là possibile.

Forte Dei Marmi 2015-Seravezza 3-1

FORTE DEI MARMI 2015: Vignali, Sermattei, Gatti, Di Sacco, Privitera, Sola, Cecchini, Ceru, Bianchi, Guidi, Beltrano. A disp.: Del Moretto, Aliboni, Angeli, Ben Rhouma, Benetti, Bobbio, Chicca, Magazzini . All.: Mosti Luca
SERAVEZZA: Pianti, Fruzzetti, Masala, Bianchi, Simonini, Manfredi, Pedruzzi, Fanti, Giannelli, Checchi, Luciani. A disp.: Biancardi, Ricciotti, Antonelli, Casolare, Storti, Intaschi, . All.: Agostini Stefano
ARBITRO: Alessandro D Elia di Lucca
RETI: Sola, Beltrano, Guidi, Giannini
FORTE DEI MARMI: Vignali, Sermattei, Gatti, Di Sacco, Privitera, Sola, Cecchini, Cerù, F. Bianchi, J. Guidi, Beltrano. A disp.: Del Moretto, Aliboni, Angeli, Ben Rhouma, Benetti, Bobbio, Chicca, Magazzini. All.: Luca Mosti.SERAVEZZA: Pianti, Fruzzetti, Masala, L. Bianchi, Simonini, Manfredi, Pedruzzi, Fanti, Giannelli, Checchi, Luciani. A disp.: Biancardi, Ricciotti, Antonelli, Casolare, Storti, Intaschi. All.: Stefano Agostini.
ARBITRO: D'Elia di Lucca
RETI: 27' J. Guidi, 45' Giannelli rig., 51' Sola, 58' Beltrano.


Gioca un calcio essenziale, senza troppi fronzoli che non può permettersi; ma lo gioca bene, e riesce a renderlo concretissimo. La mano del suo allenatore, habitué della categoria, è piacevolmente evidente: non deve sorprendere la posizione del Forte dei Marmi, che la seconda vittoria in quattro partite (è una delle tre squadre ancora imbattute insieme allo Scandicci capolista e all'Oltrera, che ha sempre pareggiato) fa salire in terza posizione, a un punto dall'Aquila Montevarchi e a due dalla vetta. Sa bene che i suoi obiettivi sono altri; ma una classifica così è insieme gratificazione per le fatiche degli ultimi due mesi e un incentivo a insistere. Lo stesso non può dire il Seravezza, che la sconfitta per 3-1 e la contestuale vittoria del Venturina fanno scivolare all'ultimo posto in solitaria; non gli è bastato il rigore di Giannelli all'ultima azione del primo tempo: nel primo quarto d'ora della ripresa s'è fatto schiacciare, e in sette minuti ha subito le due reti che lo condannano alla seconda sconfitta in due trasferte (l'altra fu a Scandicci, preventivabile). Già in avvio s'intuisce che la sua difesa vivrà una domenica complicata; ma Pianti s'oppone a Filippo Bianchi, Juan Carlos Guidi calcia a lato e lo 0-0 resta intatto fino alla fine del primo quarto. È qui, proprio nel frangente in cui il Seravezza sta venendo fuori, che il Forte dei Marmi riesce a portarsi avanti: due occasioni di fila Juan Carlos Guidi, undici reti l'anno scorso a Venturina, non le sbaglia; e di testa devia in porta la punizione laterale di Di Sacco. L'1-0 sembra poter valicare indenne l'intervallo; ma un episodio riporta il risultato in equilibrio mentre la mazza con cui si percuote il gong è già in posizione: è fuori sagoma il braccio di Di Sacco arretrato nella propria area per difendere sull'ultimo angolo del primo tempo, indiscutibile il rigore che Giannelli trasforma nonostante il tocco di Vignali. Ma per il riscatto è sufficiente che trascorrano la pausa e i primi sei minuti della ripresa; poi Di Sacco fa più che pari con l'errore, e firma il secondo assist vincente facendo planare sulla testa di Sola un angolo carico d'effetto. Unito alla fatica del Seravezza, improvvisamente senza benzina e non aiutato dai cambi che Agostini apporta nel tentativo di dar freschezza alla manovra, il nuovo vantaggio sblocca il Forte dei Marmi che prima dell'ora di gioco sigilla il successo: segna Beltrano, che ci aveva già provato qualche istante prima e che al secondo tentativo (lo rende possibile la parata di Pianti sul tiro di Juan Carlos Guidi, innescato dal traversone di Bobbio dopo lo scambio con Chicca) trova la prima rete stagionale. Anche se alla fine manca mezz'ora, sul 3-1 il Seravezza esce dalla partita; il Forte dei Marmi non ne approfitta fino in fondo (Benetti, Juan Carlos Guidi e Filippo Bianchi avrebbero potuto allungare), ma non rischia niente, e si gode una settimana in terza posizione. Ci sono domeniche peggiori. Calciatoripiù : le prime reti stagionali di Juan Carlos Guidi e Sola , libero stupendo, consentono allo Sporting Cecina di prolungare la striscia di vittorie interne.

Lastrigiana-Cattolica Virtus 2-2

LASTRIGIANA: Pepe, Gomma, Maxharri, Semeraro, Uruci, Pieragnoli, Belli, Dainelli, Margheri, Sollazzi, Burroni. A disp.: Lascialfari, Mannini, Picco, Grazzini, Pelagotti, Baud, Leporatti, Vincelles, Manescalchi. All.: Benfari Massimiliano
CATTOLICA VIRTUS: Pinzani, Vaggi, Arcadipane, Paganelli, Frangini, Pecori, Bindi, Agnorelli, Bonanni, Sciulli, Selvi. A disp.: Bracci, Lazzeretti, Chirinos, Lazzerini M., Randelli, Giaquinto, Pinheiro Ferraz, Papi, Mori. All.: Vallini Francesco
ARBITRO: Alessandro Coverini di Prato
RETI: Gomma, Sollazzi, Agnorelli, Pinheiro Ferraz
LASTRIGIANA: Pepe, Gomma, Semeraro, Maxharri, Uruci, Pieragnoli, Belli, Dainelli, Margheri, Sollazzi, Burroni. A disp.: Lascialfari, Mannini, Picco, Grazzini, Baud, Leporatti, Vincelles, Manescalchi, Pelagotti. All.: BenfariCATTOLICA VIRTUS: Pinzani, Vaggi, Arcadipane, Paganelli, Frangini, Pecori, Bindi, Agnorelli, Bonanni, Sciulli, Selvi. A disp.: Bracci, Lazzeretti, Chirinos, Lazzerini, Randelli, Giaquinto, Pinheiro Ferraz, Papi, Mori. All.: Vallini.
ARBITRO: Coverini di Prato.
RETI: 49' Gomma, 54' Agnorelli rig., 75' Pinheiro Ferraz, 82' Sollazzi rig.
NOTE: ' espulso Arcadipane (82')


Facendosi fermare sul risultato di parità da una gagliarda e combattiva Lastrigiana, la Cattolica non riesce a riscattare il ko interno contro l'Affrico,: il 2-2 finale, per come è maturato, lascia nelle due sfidanti spazio a numerosi se e a tanti ma; dato però che vale sempre lo scritto, è giusto e inevitabile prenderne atto. Sono tantissime le similitudini fra le due squadre in questo match: un rigorino - come dice il decano degli arbitri Paolo Casarin - per parte; un gol di testa ciascuna ottenuto in modo pressoché simile; un numero scarso di occasioni da rete per parte, oltre a qualche difficoltà nel finalizzare il gioco prodotto dinanzi alla guardia proposta dalle difese avversarie. La Cattolica di Vallini è, come da tradizione, squadra altamente competitiva, forte nella fase difensiva e dotata di un centrocampo con elementi molto tecnici e di qualità; ma in questa specifica occasione è parsa un po' troppo nervosa e ha proposto manovre fin troppo elaborate, con tante linee di passaggio prima di poter sfociare nella conclusione a rete. È qui che entra in ballo la bravura e la gagliardia della Lastrigiana, che con la corsa e il pressing si mostrano capaci di sopperire ad alcune lacune tecniche nei confronti dei rivali. Entrambe due le formazioni hanno, seppur con obiettivi diversi, prospettive più che interessanti: alla Cattolica Virtus spetta la parte alta della classifica, alla Lastrigiana una tranquilla salvezza. Si comincia subito con un brivido: già al 2' un tiro-cross di Belli impegna in una deviazione a terra Pinzani, che respinge il pallone sbucatogli davanti all'ultimo momento momento. Poi bisogna attendere il 13' per una nuova emozione: la Cattolica Virtus trova spazio per una gran bella azione tutta di prima, con ben quattro giocatori diversi impegnati nello sviluppo che porta al tiro Bindi, contenuto in angolo; passa un minuto e si segnala una conclusione di Pieragnoli da una decina di metri, debole e centrale, non impegnativa èer l'attento Pinzani. Dopo una fase di gioco combattuta e senza particolari spunti, al 28' una punizione di Arcadipane da posizione defilata finisce fuori un paio di metri; ben vigile Pepe. La Lastrigiana risponde centottanta secondi più tardi con una punizione di Sollazzi battuta in area dalla trequarti: il rimpallo scatena le proteste per un presunto fallo di mano di un difensore ospite in mischia, ma l'arbitro - ben posizionato - fa ampi cenni che si può tranquillamente andare avanti, senza ravvisare nessuna irregolarità. Al 35' si annota una bella combinazione tra Sciulli e Selvi, che calcia di prima da sei-sette metri cercando il primo palo; ma Pepe è ottimamente posizionato e devia in angolo. Da un corner, ma sull'altro fronte, nasce una chance per la Lastrigiana: il cross di Semeraro trova pronto Belli a colpire di testa; ma il pallone termina però abbondantemente sopra la traversa. Il primo tempo si chiude con un'azione di rimessa della Lastrigiana stoppata da Frangini, decisivo sul tiro di Burroni che aveva ricevuto l'imbucata di Sollazzi. Si va dunque al riposo sullo 0-0. Il secondo tempo si apre subito con l'apprezzabile giocata con cui Sciulli si prepara al tiro; ma sciupa tutto con una conclusione da dimenticare. Il match si sblocca al 49': la Lastrigiana passa in vantaggio per merito di Gomma, bravo nel colpire di testa un angolo battuto da Belli in mezzo a un nugolo di giocatori. La Guardiana s'accende definitivamente e il risultato cambia ancora al 54', quando la Cattolica beneficia di un penalty per un fallo di mano di un difensore, difficile da ravvisare dalla tribuna dove qualcuno accoglie la decisione con malcelata sorpresa. Il direttore di gara è irremovibile: calcia Agnorelli e realizza, spiazzando Pepe. Dopo questo botta e risposta, la partita subisce un lungo periodo di stasi e un pizzico di crescente nervosismo serpeggia in campo: i calciatori danno talvolta la sensazione di sfuggire alla vigilanza del direttore di gara. La cronaca torna a offrire uno spunto al 75', con un cross dalla sinistra di Arcadipane da oltre trenta metri: alla fine della traiettoria in mezzo all'area di porta c'è la testa di Pinheiro Ferraz, che con bravura realizza la rete del vantaggio, 1-2. Ancora una volta però tutto torna in fretta in equilibrio: all'82' Coverini punisce col rigore un fallo, o presunto tale, ai danni di Pieragnoli; al fischio, tra i dubbi di tanti che hanno l'impressione che compensi quello di inizio ripresa, s'accompagna l'espulsione di Arcadipane. Si incarica della battuta Sollazzi che realizza con un tiro forte e ben angolato, e porta il risultato sul 2-2. . Tra un continuo spezzettamento del gioco causato da numerosi falli e proteste si arriva al 94', minuto in cui Coverini (ha proposto un'infinità di fischi; certe decisioni, come i due rigori, fanno surriscaldare la partita, concessi; anche in altre situazioni pare poco convincente) punisce con una punizione un fallo su Grazzini a una ventina di metri dalla porta: Sollazzi calcia benissimo sopra la barriera, ma con indubbia bravura Pinzani devia in angolo salvando il 2-2. Per quanto visto forse sarebbe stato ingiusto scalfire la parità. Non c'è altro. Prosit. Calciatoripiù: Sollazzi (Lastrigiana) è un calciatore tecnico, ottimo in fase di passaggio sia breve sia lungo, così come nella visione di gioco. Architrave importante. Pieragnoli è un po' da tutte le parti, un giocatore importante nell'economia della squadra. Frangini (Cattolica Virtus): dove c'è lui non si passa. Attento, caparbio e tempestivo in tutti i suoi interventi, sbaglia pochissimo. Sciulli è qualitativo e ha ottimi piedi, sempre pericoloso perché imprevedibile.

Affrico-Aquila Montevarchi 1-2

AFFRICO: Cosi, Turturro, Bahri, Borgheresi, Figus, iania, Vaggioli, Silvestri, Piccioli, Ala, Nutini. A disp.: Campanale, Agosti, Bonfanti, Giugliano, Ben Moussa, Nunziati, Lika, Sturiale, La Greca. All.: Sozzi Alessandro
AQUILA MONTEVARCHI: Lapi, Rossini, Ciaperoni, Marchini, Mariniello, Degli Innocenti, Galeota, Simoni L., Pacifico (9), Galastri, Lamaj. A disp.: Bianchi, Ajighevi, Pinciani, Cuccuini, Simoni M., Carotti, BORRI, Bartolini. All.: Peri Francesco
ARBITRO: Lorenzo Girolami di Pontedera
RETI: 41' Lamaj, 65' Galastri, 94' Ben Moussa
AFFRICO: Cosi, Turturro (66' Bonfanti), Bahry (59' Sturiale), Borgheresi (59' Giugliano), Iania, Figus (81' Ben Moussa), Vaggioli (74' Lika), Silvestri, Piccioli (74' Nunziati), Ala, Nutini (47' La Greca). A disp.: Campanale, Agosti. All.: Alessandro Sozzi.
AQUILA MONTEVARCHI: Lapi, Rossini, Ciaperoni (88' Carotti), Marchini (96' M. Simoni), Mariniello, Degli Innocenti, Galeota, L. Simoni (79' Cuccuini), Pacifico (91' Brogi), Galastri (76' Bartalini), Lamaj (84' Borri). A disp.: C. Bianchi, Ajighevi, Pinciani. All.: Francesco Peri.
ARBITRO: Nannucci di Prato
RETI: 41' Galastri, 65' Lamaj, 94' Ben Moussa.
NOTE: ammoniti Bahry, Mariniello e Pacifico. Angoli: 4-3. Recupero: 1'+7'.


Da Itaca a Westeros, sono secoli che si racconta sempre la stessa storia: s'ottiene il diritto di regnare solo dopo aver buttato il re giù dal trono, possibilmente facendo in modo che non ci ritorni. È un'impresa complicatissima, e non è detto che bastino coraggio, talento, fortuna, piani dettagliati, buoni consiglieri: un solo filo di vento può condurre alla rovina, tragica la vendetta. È ovvio che quando va a buon fine oscura qualsiasi altra notizia: perché rivoluziona il mondo com'era fin lì, e prova a crearne uno nuovo; e perché per produrre un esito così sconvolgente dev'essere stata l'impresa perfetta. Ci vorrà del tempo per capire se davvero abbia creato un mondo nuovo; ma la vittoria dell'Aquila Montevarchi al Lapenta (1-2 il finale; la rete che dimezza le distanze arriva a recupero più che avviato) ha comunque i crismi dell'impresa: davanti c'era l'Affrico scudettato, capolista da una settimana dopo le due vittorie negli scontri diretti con Tau Altopascio e Cattolica Virtus. S'è capito in ritardo che la serie non era finita: i rischi passavano dal terzo, contro l'avversario che fin qui più ha impressionato. Peri allena infatti una squadra meravigliosa, capace di coniugare una solidità difensiva vecchia scuola (Mariniello e Degli Innocenti annullano Piccioli, compito che avevano fallito sia Vas e Frediani sia Pecori e Cercel) e il talento abbagliante di Lamaj, Pacifico e Galastri, che del 4-3-3 sono i terminali. È per questa ragione, e non per la tattica, che il Montevarchi surclassa l'Affrico in tutti i settori: è vero che sulla carta Nutini e Borgheresi, i due mediani del 4-4-2 di Sozzi, finirebbero in inferiorità numerica; ma Marchini, autore d'una partita oscura e preziosissima, s'abbassa costantemente a francobollare Ala, lasciando a Galeota e Lapo Simoni il compito di battagliare alla pari. Anche se così è destinato a finire dritto nei tentacoli di Mariniello e Degli Innocenti, che in due hanno da badare solo lui, in avvio Piccioli sembra non avvedersene: carichissimo dopo le quattro reti in due partite, s'accende subito sull'esterno mancino di Nutini; e affondato a sinistra fin dove il terreno finisce cerca sul secondo palo Ala, in ritardo d'un passo sul rasoterra da accompagnare in porta (3'). Se fosse scattato un istante prima, forse la partita sarebbe cambiata; perché il Montevarchi sarebbe stato costretto a cambiare approccio, e l'Affrico avrebbe avuto a disposizione spazi ampi in cui far male. Invece lo attende una partita diversa, avviata dalla punizione che Lamaj calcia verso lo specchio dopo la finta di Galeota: colpito con l'interno destro, il pallone supera la barriera (a due: lo fronteggiano Borgheresi e Ala) e disegna una traiettoria a girare che esce d'un metro scarso oltre il primo palo (5'). Per aggiustare la mira ha bisogno soltanto di tre minuti e di cambiare piede: per impedire che il suo mancino improvviso dal limite dell'area si trasformi nel vantaggio Cosi deve dare sfogo a tutta la propria esplosività, e in tuffo coprire l'angolo basso; non gli andrà altrettanto bene nella ripresa, al culmine dell'azione che decide la partita. Ma prima d'arrivarci manca ancora un tempo e mezzo, segnato dall'ottima prova del Montevarchi che con una pressione soffocante impedisce all'Affrico di ragionare ogni volta che recupera il pallone sulla propria trequarti. Vicinissimo al vantaggio lo porta Pacifico, che sulla rimessa laterale di Rossini (partita perfetta) si divincola dall'abbraccio di Bahry, converge verso il limite dell'area e calcia verso la porta stringendo sul primo angolo: gli va male per una dozzina di centimetri, quanti è largo il palo contro cui s'infrange il suo mancino rasoterra; e va male anche a Galastri, anticipato da Cosi che cattura il rimbalzo (17'). È un segnale chiaro per l'Affrico, che capisce che se non dà profondità alla propria manovra rischia di dover barattare il trono con uno sgabello impagliato; a difenderlo ci prova Vaggioli, già pericoloso al 10' con uno sprint avviato dal filtrante di Silvestri e chiuso con un traversone rasoterra sul quale né Piccioli né Ala approfittano della cattiva lettura di Lapi, e al tiro dopo un gran dribbling su Marchini che era uscito a prenderlo sulla trequarti: troppo strozzato, il diagonale mancino esce ampio oltre il secondo palo. Più preciso è Figus, la mezz'ora di poco alle spalle, nel momento in cui calcia verso lo specchio la punizione toccatagli da Ala intorno ai venti metri, sul versante sinistro: anche se centrale, il suo destro è violento; e Lapi, che lo vede sbucare all'ultimo, deve dar fondo a ogni fibra per alzare il pallone sopra la traversa. Più elaborato e lo schema che un paio d'azioni dopo porta il Montevarchi a esultare per un paio di secondi: la festa durerebbe di più se Nannucci (non una grande direzione: incerto negli episodi, cambia troppo spesso metro tecnico e disciplinare senza che la partita lo richieda) non rilevasse un fuorigioco di Pacifico, in rete con una volée d'esterno destro; e dunque fischiando e alzando il braccio non vanificasse quattro giocate sontuose in serie: il tocco vincente (1); il pallone dentro di Galastri (2), che nell'azione precedente s'era servito del tacco (3) per triangolare con Lapo Simoni sul quale Borgheresi era stato costretto al fallo; e il pallonetto morbido di Galeota a scavalcare la barriera (4). Ma la boa cui in apnea l'Affrico s'aggrappa si rivela piena di piombo: nei sei minuti che seguono il Montevarchi continua a pressarlo sulla trequarti, tanto da consentire a Lapo Simoni di premiare il taglio di Rossini sulla destra; dalla chiusura di Iania, che anticipando Pacifico libero a centro area concede la rimessa laterale in zona offensiva, nasce la rete del vantaggio. La rimessa in gioco è rapidissima, efficace il controllo di Rossini che conquista il fondo e anziché crossare decide di provare a passare in mezzo a tre: è la mossa vincente, perché la difesa dell'Affrico si rivela improvvisamente troppo fragile e sullo scarico mette Pacifico in condizione di battere a rete; il flipper che s'origina sul tentativo di chiusura dei centrali fa schizzare il pallone a ridosso del secondo palo, posizione dalla quale Galastri lo scaraventa in porta anticipando il ripiegamento di Turturro (41'). A rischio raddoppio immediato (alta d'una spanna la punizione di Lamaj dalla solita zolla), in avvio di ripresa l'Affrico cambia veste: Sozzi individua una doppia mancanza (poche geometrie in mediana; troppo solo Piccioli, catturato da Degli Innocenti e Mariniello) e tenta di risolverla sostituendo Nutini con La Greca, passando a un centrocampo a tre, e alzando sia Ala sia Vaggioli, ora trequartista puro nel 4-3-1-2 riconfigurato. Ma a fare la partita è sempre il Montevarchi, che soprattutto sulla destra (in difficoltà Bahry; di lì a poco uscirà, lasciando spazio a Sturiale) crea costantemente la superiorità numerica: è da lì che Rossini, terzino perfetto, illumina il corridoio per Pacifico, il cui destro in corsa sul primo palo Cosi neutralizza con un gran riflesso; e anche se non colpisce pieno è decisivo il ripiegamento di Turturro, che stavolta riesce ad anticipare Galastri e a evitare la replica del primo tempo (51'). Solo un errore facilmente ascrivibile alla gioventù mette in pericolo il Montevarchi: una gestione scellerata di un angolo da destra (lo aveva conquistato Lapo Simoni calciando sulla barriera una punizione provocata da Bahry, a rischio seconda ammonizione per il fallo di mano con cui interrompe un'azione promettente) favorisce il lancio di La Greca per Ala che, partito in posizione sospetta, sprinta per una quarantina di metri fino all'area di porta, dove Mariniello lo mura mentre sta per armare il mancino (57'). Resta comunque un episodio occasionale, cui non riesce a dare continuità neppure la seconda mossa di Sozzi che si gioca Giugliano (buon ingresso) per riportare Vaggioli sulla linea dei centrocampisti: tra il 61' e il 63' il Montevarchi costruisce altre due occasioni pulite, protagonista indiscusso Pacifico che prima verticalizza per Galastri con un filtrante da trequartista (alto il pallonetto sull'uscita di Cosi, decisivo il disturbo di Figus), poi in acrobazia manca di un dito la porta sul traversone di Galeota non contenuto da Sturiale. È la scena che avvia il capitolo decisivo: sottoporta Piccioli fallisce il pari per l'opposizione di Lapi, che gli chiude lo specchio sull'angolo di Ala prolungato da Silvestri; e sulla ripartenza il Montevarchi raddoppia, perché in uscita Cosi legge male la traiettoria rasoterra inventata da Lamaj sull'imbucata di Galastri e si fa passare sotto il corpo un tiro lento, preciso e beffardissimo. Persa la corona, ora l'Affrico si vede trascinato fuori dalla sala del trono in cui prova a rientrare col filtrante di Giugliano per Piccioli, al cui tiro da distanza ravvicinata Lapi s'oppone di nuovo con un riflesso da fenomeno (69'). Il duello si ripete cinque minuti più tardi, e finisce allo stesso modo ma stavolta tra le proteste dell'Affrico: hanno un fondamento, perché dopo il dribbling efficace è chiaramente falloso il tocco sulla gamba d'appoggio, pronta a dar forza allo scarico a rete. È il segnale chiaro che la partita non è ancora finita, e che contro una squadra così forte neppure il doppio vantaggio è abbastanza: dopo averlo già fatto con Pacifico, che dalla trequarti aveva cercato di capitalizzare il recupero alto di Marchini (affannata la parata di Cosi), il Montevarchi cerca d'incrementarlo con Bartalini, benché servito da Cuccuini (avevano rilevato Galastri e Lapo Simoni) con un istante di ritardo; ma Nannucci, stanchissimo, lascia proseguire, e nonostante il recupero di Sturiale si palesa una chiara occasione da rete cestinata con un tiro altissimo (90'). Dell'errore l'Affrico riesce ad approfittare solo quando i cinque minuti di recupero (diventeranno sette, sulla ripresa del gioco se ne perdono due) stanno per finire: segna Ben Moussa, che aveva sostituito Figus per aumentare ulteriormente il peso offensivo, e che accentratosi da sinistra fino al limite dell'area col destro incastra il pallone sotto l'incrocio. È la rete dell'1-2: se fosse arrivata prima, l'Affrico avrebbe avuto tempo e qualità per intimorire il Montevarchi; al 94' no. Rabbiosa e felicissima, l'esultanza finale è la firma riconoscibile d'una squadra che ora è impossibile non calcolare tra le pretendenti in lotta per la successione. Calciatoripiù : splendida e inutile, la rete di Ben Moussa (Affrico) rende più morbida una sconfitta meritata in ogni virgola. A prima vista nasce innanzitutto dalla rete di Galastri , che ci aggiunge anche la giocata per il raddoppio di Lamaj ; ma la sua genesi è più profonda: sarebbe difficile pensare di riuscire a imporsi al Lapenta con una difesa diversa da quella che Mariniello e Degli Innocenti rendono imperforabile, e che Rossini (Aquila Montevarchi) trasforma nel primo settore da cui lanciare gli attacchi.

Csl Prato Social Club-Oltrera 0-0

CSL PRATO SOCIAL CLUB: Brighetti, Amantea, Verrengia, Faggioli, Daka, Bellandi, Rrapaj, Cuzzavaglio, Bracco, Mema, Mazzola. A disp.: Ciolfi, Libiu, Ballerini (10), Pareti, Voshtina, Cicciarella, Vito, Pollastri . All.: Daidone Antonio
OLTRERA: Baldini, Rannino, Di Lauro, Matteoli, Sorbara, Borghini, Bertini, Leotta, Martini, Di Donfrancesco, Trapani (11). A disp.: Faggioli, Vannini, Nieddu, Gambacciani, Gurabardhi, Tani, Polli, Schiano, Cecchi. All.: Ansaldi Mario
ARBITRO: Edoardo Martino Cellai di Firenze
CSL PRATO SOCIAL: Brighetti, Amantea, Verrengia, Faggioli, Daka, Bellandi, Rrapaj, Cuzzavaglio, Bracco, Mema, Mazzola. A disp.: Ciolfi, Libiu, Ballerini, Pareti, Voshtina, Cicciarella, Vito, Pollastri, A. Gori. All.: Antonio Daidone.OLTRERA: F. Baldini, Rannino, Di Lauro, Matteoli, Sorbara, Borghini, Bertini, Leotta, F. Martini, Di Donfrancesco, Trapani. A disp.: Faggioli, Vannini, Nieddu, Gambacciani, Tani, Gurabardhi, Polli, Schiano, Cecchi. All.: Mario Ansaldi.
ARBITRO: Cellai di Firenze


Le retrocessioni sono soltanto tre: le proiezioni dicono che questa media potrebbe bastare. Lo 0-0 con cui Csl Prato Social Club e Oltrera si salutano fa infatti salire entrambe a quattro punti, calcolo facile dopo quattro partite: se l'obiettivo è arrivare intorno a trenta (l'anno scorso allo Scandicci bastarono per salvarsi), il cammino è ben avviato. Si rammarica un po' di più l'Oltrera, soprattutto per il modo in cui ha interpretato il primo tempo; ma se s'escludono i traversoni di Di Lauro e soprattutto di Bertini e Trapani sui quali sottoporta non impattano né Di Donfrancesco, molto attivo anche in rifinitura, né Filippo Martini, di occasioni concrete non se ne registrano. Per venir fuori il Csl Prato Social Club ha bisogno della ripresa e di qualche intervento di Daidone, che dalla panchina prova ad appesantire l'attacco: meglio di tutti entra Alessio Gori, che però fallisce un pallone pesante (neppure impegnato Francesco Baldini) nonostante lo spazio che gli s'era aperto davanti. Anche se meno compatta rispetto al primo tempo, è comunque l'Oltrera a costruire le occasioni migliori per passare in vantaggio; se ne contano almeno tre, non sfruttate né da Trapani, né da Filippo Martini (gran servizio di Di Donfrancesco sopra la difesa, stop efficace ma tiro sbagliato), né da Nieddu, che pescato dal cross di Di Lauro a ridosso del disco del rigore controlla il pallone, lo lascia rimbalzare e col collo calcia in girata d'un paio di metri sopra la traversa. È poco per smontare lo 0-0, che anche se di vincere avrebbero bisogno (l'Oltrera è ancora alla ricerca del primo successo; al 3-0 sulla Floria nella gara d'esordio nel ruolino del Csl Prato Social Club erano seguite due sconfitte esterne contro Lastrigiana e Capezzano) a entrambe le contendenti calza comodo. Calciatoripiù : oltre a Rrapaj , che corre per qualche migliaio di chilometri e combatte su un milione di palloni, in una gara così bloccata si distingue la prova difensiva del Csl Prato Social Club, così ben organizzato (merito di Amantea, Verrengia, Daka, Bellandi ) da ridurre al minimo i pericoli per la porta.

Venturina-Atletico Lucca 6-2

VENTURINA: Tanganelli, Zenobi, Turtur, Paolini, Camerini, Nardi, Bicocchi, Ontani, Massini, Bicocchi Pichi (10), Sottile. A disp.: Pensa, Imperato, Lombardi, Iacometti, D Avino, Bardocci, Musli, Belus, Berardone. All.: Bucciantini Fabio
ATLETICO LUCCA: Giulianetti, Sarti, Lazzareschi, Nannizzi, Bonelli, Bonaventura, Tognetti An., Raglianti, Petretti, Baccili, Lekhal. A disp.: moretti paracucchi , Dhana, Picariello, Baroni, Sica, Stefani, Tognetti Al., Mazzantini, Vannucci. All.: Giuli Simone
ARBITRO: Pietro Luciani di Livorno
RETI: D Avino, Berardone, Ontani, Sottile, Sottile, Paolini, Mazzantini, Tognetti An.
VENTURINA: Tanganelli, Zenobi, Turtur, Paolini, Camerini, Nardi, Bicocchi, Ontani, Massini, Bicocchi Pichi, Sottile. A disp.: Pensa, Imperato, Lombardi, Iacometti, D'Avino, Bardocci, Musli, Belus, Berardone. All.: Fabio Bucciantini.
ATLETICO LUCCA: Giulianetti, Sarti, Lazzareschi, Nannizzi, Bonelli, Bonaventura, Andrea Tognetti, Raglianti, Petretti, Baccili, Lekhal. A disp.: Moretti Paracucchi, Dhana, Picariello, Baroni, Sica, Stefani, Alberto Tognetti, Mazzantini, Vannucci. All.: Simone Giuli.
ARBITRO: Luciani di Livorno
RETI: 20' Paolini, 40', 48' Sottile, 60' Andrea Tognetti, 67' Ontani, 73' Berardone, 79' D'Avino, 89' Mazzantini.


Si può fiorire anche in una stagione insolita. Per sbocciare il Venturina ha atteso metà ottobre; e poi s'è riscoperto stupendo. Fin qui gli era girato tutto male: il calendario (Cattolica Virtus e Montevarchi sono indubbiamente due big), l'esordio casalingo sull'erba naturale, una serie insolita d'incertezze difensive e d'errori sottoporta. Le giornate più corte hanno spazzato via tutto: contro l'Atletico Lucca, sconfitto 6-2 e di nuovo forzato a palesare difficoltà sostanziose in ogni reparto, gira quasi tutto alla perfezione. L'unica sbavatura difensiva, un possesso insistito a ridosso dell'area di rigore al quarto d'ora della ripresa, vale la prima rete degli avversari (la seconda arriverà nel recupero, a risultato ormai acquisito); ma si stava già 3-0, e anche se sarebbe meglio di no una distrazione ogni tre reti è perdonabile. Lo diventa quasi per obbligo se si ripensa al primo tempo, dominato dal Venturina che sull'erba artificiale torna a sfoderare la propria trama di verticalizzazioni e fraseggi, e a conquistare una serie prolungata di calci d'angolo. È proprio da uno di questi, dopo che Sottile lo aveva già sfiorato sul servizio di Nardi, che intorno al 20' arriva il vantaggio: lo segna Paolini, che approfitta della lettura errata della difesa avversaria sul traversone di Giacomo Bicocchi e in scivolata spinge il pallone in porta. Indirizzata la partita senza subire neppure un tiro nello specchio (in tutto il primo tempo l'Atletico Lucca s'affaccerà solo una volta nell'area avversaria), il Venturina continua ad attaccare come se l'1-0 non gli bastasse; e dopo averla sfiorata con Ontani libero in mezzo all'area sugli sviluppi dell'ennesimo angolo, a cinque minuti dall'intervallo segna la rete del raddoppio: la firma è di Sottile, gelido davanti a Giulianetti sul filtrante di Massini. Se non si fossero invertire le metà campo, in avvio di ripresa sarebbe lecito pensare a un déjà-vu: altro filtrante di Massini, altra rete di Sottile pressoché identica. L'unico vero errore della difesa del Venturina, stranamente superficiale in un alleggerimento al limite dell'area, consente ad Andrea Tognetti di recuperare il pallone e spedirlo in porta; ma lo sbandamento dura giusto cinque minuti, alla fine dei quali Ontani prima segna il 4-1 (lo libera una giocata illuminante di D'Avino), poi serve a Berardone il pallone del 5-1. Ma da giocare c'è ancora molto; il Venturina non finge di non divertirsi, continua ad attaccare e a costruire occasioni (alle sei reti vanno aggiunti tre pali: li colpiscono Sottile, Belus e Ontani) e una la concretizza: il merito se lo prende D'Avino, che da Belus ottiene il pallone di ritorno con cui chiudere nell'unico modo possibile un'azione personale inarrestabile. La rete di Mazzantini, che allo scadere protegge bene il pallone in area e in girata fa 6-2, serve a poco: al contrario del Venturina, che può finalmente sorridere, l'Atletico Lucca deve confrontarsi con una classifica preoccupante. A far pensare è soprattutto il dato che riepiloga le reti subite, sedici: vuol dire in media quattro a partita, troppe per pensare a una salvezza serena. Calciatoripiù: Sottile, Nardi, Massini (Venturina).