È la prima regola: non ci s'arrende mai. La rete che Niccolò Salvadori segna al 2' di recupero premia il Fucecchio e condanna alla sconfitta una buona Floria, che aveva retto a lungo in un campo difficilissimo. Peraltro aveva costruito la prima occasione dopo appena tre minuti, sugli sviluppi di un angolo di Gensini: nella mischia spunta Martini che colpisce sottomisura chiamando Tacchi a una parata complicata. Il Fucecchio replica al 6' con una punizione di Masha, di poco alta sopra la traversa. Quando gioca in verticale però la Floria rischia di far male: un'altra bella imbucata di Martini ad alimentare un contropiede consente a Batelli di calciare in porta; gli esce però un tiro centrale, che Tacchi para facilmente. La Floria sta bene, e continua ad attaccare: al quarto d'ora Pellegrini commette un fallo intorno al vertice dell'area di rigore; Nannoni calcia la punizione direttamente in porta, Orsucci respinge in angolo. Anche il Fucecchio s'affida a un piazzato nel tentativo di sbloccare l'incontro: al 25' Masha, da posizione leggermente defilata sulla destra, scheggia la traversa. Nei cinque minuti che seguono la partita sembra piegarsi a vantaggio del Fucecchio; ma gli aggiustamenti tattici di Benevento e l'intensità della Floria non gli consentono di sfondare centralmente. Di fatto il primo tempo finisce qui, inevitabile lo 0-0: la Floria non riesce a concretizzare la gran mole di gioco; il Fucecchio fatica a sviluppare i classici fraseggi. Più soddisfacente è il modo in cui avvia la ripresa: con un'accelerazione e uno slalom Sardelli s'incunea nella difesa della Floria e mette al centro per Kercucu, che però da distanza ravvicinata non riesce a depositare in rete; Fibbi libera l'area, Orsucci stoppa al limite e calcia alto (44'). Il Fucecchio ci riprova cento secondi più tardi, sugli sviluppi di un angolo di Pellegrini che chiama lo schema fuori area: Ciampalini si fa trovare libero per il tiro, ma non trova la porta. Sulla ripresa del gioco la Floria imbastisce un'azione d'attacco sorprendendo il Fucecchio: Guarducci crossa al centro, Batelli approfitta del buco difensivo di Federighi ma non trova lo specchio. Poi la partita si placa di nuovo per un po': unica nota, la bella discesa di Tassi che salta Gianluca Salvadori e Pellegrini; Sardelli rimedia in fallo laterale (57'). Possibile episodio chiave al 64', sugli sviluppi di una punizione che il Fucecchio scodella morbida verso l'area: Niccolò Salvadori colpisce in mezza rovesciata; il pallone colpisce Santoro nella zona braccio-spalla, Finoia considera tutto regolare e lascia correre. Sui capovolgimenti di fronte la partita si fa appassionate: al 68' Nuti attacca Federighi, che sbaglia il controllo; il pallone carambola nella zona di Nannoni, che di prima calcia da fuori senza però trovare lo specchio. Ripreso fiato, al 70' il Fucecchio torna ad attaccare e chiede il secondo rigore della partita: lo scambio tra Ciampalini, Kercucu e Masha libera in area Lenzi, atterrato da Mari in presa aerea; Finoia, vicino, lascia proseguire di nuovo. Si prosegue, e sul lungo rinvio Collura sbaglia lo stop a seguire: ne approfitta Tassi che lancia Batelli, fa buona guardia Tacchi che para il tiro. Lo 0-0 sembra destinato a restare intatto fino alla fine: la sensazione si fa più solida al 73', sull'ennesima punizione calciata deliziosamente da Masha che mette un delizioso pallone in area; di testa Fibbi spizza involontariamente per Lenzi, che solo davanti a Mari fallisce l'occasione del vantaggio. La Floria replica con l'accelerazione di Bautista Berrocal, che conquista il pallone a centrocampo e saltato Ciampalini appoggia a Batelli: sul suo lancio Villetet calcia verso la porta, protette da Tacchi. Ma alla fine manca ancora un episodio, quello decisivo. Il Fucecchio conquista un calcio d'angolo; se ne incarica Masha, che scodella il pallone dolce in area; in mischia Niccolò Salvadori lo spizza in porta per l'1-0. È l'ultima emozione: il Fucecchio dimostra grandissimo carattere e vince una partita resa faticosissima dalla qualità e dall'abnegazione della Floria. Calciatoripiù: Masha (Giov. Fucecchio), Tassi (Floria).
Se fondassero un partito, scettici e critici governerebbero il mondo contrastati da un'opposizione flebilissima. Considerati quanti sono, è difficile stupirsi se qualcuno in estate aveva messo in discussione il tesseramento di Stondei: il Tau Altopascio, dicevano, poteva contare già su Bonelli e soprattutto Giovannelli, capocannoniere nei Giovanissimi élite con 28 reti; 66 in due stagioni. Per la replica, che premia l'intuizione di Diego Paletta, è stato sufficiente attendere la terza partita: è lui, lanciato da Paoletti nella ripresa, a decidere il derby e piegare un buon Margine Coperta, in crescita evidente rispetto allo 0-6 di dieci giorni fa contro l'Affrico. Stavolta la sconfitta, comunque dolorosa (la classifica dice ancora zero, come Poggio a Caiano e San Miniato), matura soltanto a dieci minuti dalla fine: fin lì, favorito dall'ottimo pomeriggio di Nigro e dalla voglia di riscatto di Virdò e Piazza, i due ex, aveva ben retto; e in un paio di circostanze addirittura sfiorato il vantaggio in ripartenza. A fare la partita è infatti il Tau, e non è una sorpresa; ma il modo in cui il Margine si stringe a protezione dell'area ne rende le rifiniture poco incisive. Per provare a fargli male occorre dunque calciare da lontano; ma Nigro, che pizzica sulla traversa il tiro di Bonelli e replica su Sarnataro, e la buona lettura degli schemi sui tanti calci piazzati, mai sfruttati, rendono inevitabile lo 0-0 all'intervallo. Non può bastare a Paoletti, che non dà peso ai risultati che arrivano dagli altri campi: è ottobre da un istante, troppo presto per fare calcoli; bisogna soltanto vincere. Aumentare il carico offensivo rende però inevitabile concedere qualche spazio: ci s'infila due volte Virdò, prima in solitaria e poi su un filtrante magico di Dolo; ma vede il suo tiro in corsa sbattere sull'uscita di Michielon, alla prima da titolare (giocò Zipoli all'esordio, Jordan Ricci contro il Venturina), e il suo ultimo tocco allungarsi fino a fargli perdere il possesso quando c'era solo da calciare. È un regalo che gli ex compagni non possono non scartare; a farlo materialmente è però colui che almeno numericamente ne ha preso il posto in rosa: infatti c'è Stondei in mezzo all'area sul traversone laterale di Sarnataro, cui la verticalizzazione di Moschini (Paoletti l'aveva arretrato in posizione di terzino destro: intuizione efficace) consente di prendere la mira prima del cross; anche se una deviazione sporca la traiettoria, è l'invito perfetto per il rasoterra vincente, favorito da un controllo che è già più di mezzo dribbling. Al Margine restano soltanto l'orgoglio per aver fatto dannare una delle squadre migliori del torneo, qualche protesta per un possibile rigore non assegnato a Virdò a recupero avviato e suo malgrado zero punti in classifica. Ma finalmente la prestazione è arrivata: c'era bisogno del derby contro una squadra che condivide l'attico con la Sestese, e da lì domina tutte le altre. Calciatoripiù : è impossibile non parlare di calciomercato in una partita che Virdò e Piazza (Margine Coperta) sentivano tantissimo, e nella quale provano ripetutamente a incidere, e che Stondei (Tau Altopascio) decide con la prima rete con la nuova maglia.
Anche se ne è costellata l'epica della nazionale, 4-3 non è un risultato così consueto per una partita di calcio. Per capire che tra Capostrada e San Miniato non sarà una partita canonica non è necessario attendere granché: trascorrono appena tre minuti dal fischio d'inizio per la prima rete; la segna Vanni, che approfitta di un'incertezza della difesa avversaria in uscita per recuperare il pallone e battere da rete da posizione centrale. In svantaggio e costretto a reagire per correggere una classifica complicata dopo le due sconfitte nelle prime due partite, il Capostrada replica dopo cento secondi: protagonista della prima azione d'attacco è Calistri. che entra in area dalla destra e calcia di poco alto. Dopo un tiro di Borchi parato centralmente, al 13' il Capostrada pareggia: segna Iuliucci, che sfonda a destra e spiazza Ginepri. Ma, dopo averlo sfiorato al 26' (doppia parata di Filoni su Finechi), al 30' il San Miniato torna avanti: Marchetti s'incarica di calciare una punizione da venticinque metri, fronte sinistro, e la spedisce in rete. Ma il vantaggio dura sei minuti appena, perché anche il Capostrada sfrutta una punizione per segnare: la calcia Boccia da quaranta metri; Ginepri respinge ma non trattiene; sul palo lungo irrompe Santini che appoggia in rete. All'intervallo si va dunque sul 2-2. Al riavvio i ritmi sono altissimi: Di Santo, appena entrato, colpisce una traversa clamorosa (44'). Il Capostrada ci riprova sulla ripresa del gioco, dopo aver conquistato il possesso a centrocampo: una triangolazione perfetta con Borchi e Di Santo consente a Palladino di entrare in area, defilato a destra; il tiro però esce alto. È un ottimo momento per il Capostrada, che a metà frazione sfiora di nuovo il vantaggio con Borchi: bravo Ginepri a mandare in angolo una punizione dalla linea destra dell'area. Il vantaggio arriva al 66', su un calcio d'angolo di Borchi allontanato male dalla difesa: Garofalo intercetta e di prima spedisce in rete. Dopo quattro minuti il vantaggio raddoppia: Driza parte da sinistra, fa a sportellate con i difensori, rientra in area e scarica su Di Santo che con l'interno supera Ginepri. Sembra tutto finito, ma al 79' il San Miniato accorcia le distanze approfittando di un'incertezza di Driza che perde il pallone quando la squadra era in uscita: Khachi si trova solo davanti a Filoni e lo supera in uscita. Ma nonostante i brividi il Capostrada vince; ne aveva un gran bisogno.
I numeri assoluti fanno impressione, ma sono i confronti a dare il senso di un'impresa che un mese fa nessuno poteva pronosticare: ripescata a inizio settembre, la Settignanese ha gli stessi punti del Fucecchio e soprattutto dell'Affrico, che con quella squadra vinse lo scorso campionato Under 15. La trasferta di Cecina porta infatti in dono la seconda vittoria di fila; né riesce a scalfirla la rete di Calloni, che a tredici minuti dalla fine dimezza le distanze e prova a riaccendere la contesa: è soltanto il punto dell'1-2, che reggerà senza scossoni fino alla fine. Per le emozioni peraltro non c'è bisogno d'aspettarla: la Settignanese parte forte e dopo cento secondi sfiora il vantaggio con un tiro secco di Nencini tolto di porta da Kohler. Lo Sporting Cecina replica con una doppia occasione immediata (al tiro in mischia nella stessa azione prima Bettini e poi Martinelli) e poi con una verticalizzazione profonda per Ceccarini, scattato col timing giusto sulla corsia sinistra: in tutti e tre i casi è strepitoso Pozzi, sia nelle parate sia nella lettura che gli consente di spegnere il pericolo con un'uscita di testa fuori area. Dopo un avvio così incandescente, la partita sembra placarsi; ma è solo una sensazione, perché non appena torna a tirare il capo fuori la Settignanese passa avanti: lo 0-1 lo segna Nencini, tre reti in tre partite, raccogliendo una respinta incerta di Kohler, che non trattiene un cross di Miranda Moretti. Ben più sicuro è Pozzi nella situazione che manda in archivio il primo tempo: centrale il tiro di Ceccarini, facile la parata. La Settignanese comunque sa che il vantaggio di misura è troppo rischioso; e dunque al riavvio comincia ad attaccare feroce. Un episodio la premia subito: falloso l'intervento di Meatu su Nencini, immarcabile; impeccabile il rigore di Bianchini, cui Zuccaro affida l'esecuzione dopo l'errore di Galli contro l'Academy Livorno. Lo Sporting Cecina si trova dunque costretto a rimontare uno svantaggio doppio, e potrebbe accorciarlo quasi subito; ma, giunto al limite dell'area e con solo Pozzi d'ostacolo tra lui e la porta, Castellano calcia alto (50'). Lo Sporting Cecina comunque sta crescendo; e l'obbligo di rinunciare a Nencini, stremato, costringe la Settignanese ad abbassarsi. È quasi matematico che venga fuori la rete dell'1-2: Pozzi, che quattro minuti prima s'era opposto efficacemente al tiro centrale di Bertaccini, deve inchinarsi al rasoterra di Calloni che spedisce il pallone accanto al palo. Ma resta deluso chi nei tredici minuti finali s'aspetta l'arrembaggio dello Sporting Cecina, che peraltro allo scadere resta in dieci (Bertilone punisce una reazione di Barbaro): a parte un colpo di testa di Bettini, libero di saltare su un calcio d'angolo ma impreciso nella deviazione, la Settignanese non rischia niente. E la classifica la ricompensa. Calciatoripiù: Bettini, Calloni (Sporting Cecina), Nencini (Settignanese).
Alla fine il calcio si risolve in un duello. Lì s'incardina ogni sovrastruttura, dalle classifiche ai giornali; e lì si saggia il valore delle squadre. Per quanto provvisorissima, la sentenza è chiara: tra Affrico e Cattolica Virtus il divario s'è accorciato. Ci s'accorge già che Della Scala e Fraccone hanno lavorato bene: lo racconta chiarissimo l'1-1 ottenuto al Lapenta. E al colpo grosso non è mancato tanto: se Mugnaini non si fosse fatto parare da Claudio Gentile il rigore del possibile raddoppio, probabilmente l'Affrico sarebbe andato incontro alla prima sconfitta stagionale. Il mezzo stop è comunque doloroso a sufficienza: anche se di poco, e anche se è presto, Tau Altopascio e Sestese si staccano. Gori, che rispetto alla goleada col Margine cambia quattro interpreti (dentro Claudio Gentile, Pallotti, Torracchi e Materassi per Campanale, Carelli, La Spina e Nocentini), aveva lavorato per evitarlo, e aveva puntato su un approccio aggressivo; ma la mancanza di concretezza, già notata contro il Poggio a Caiano, lo rende inefficace. Pesa l'errore insolito di Mencarelli, solissimo davanti alla porta nemmeno inquadrata da dieci metri scarsi; come pesa la parata di Bracci sul colpo di testa di Materassi, alla prima da titolare dopo aver valicato viale Paoli: efficace il calcio d'angolo sul secondo palo, buona la torsione, splendida la risposta. La poca concretezza dell'Affrico diventa un problema enorme nel momento in cui Echchihab, un altro alla prima da titolare con una maglia nuova e teoricamente pesante, s'inventa la giocata del mese: movimento ad accentrarsi da sinistra intorno ai venticinque metri, destro schiantato contro la traversa, rete con l'aiuto del rimbalzo. O almeno così decide l'arbitro dopo un paio di secondi d'esitazione, utili per fargli valutare (bene? male? i dubbi rimangono) se il pallone fosse entrato: fischio di convalida e Cattolica Virtus in vantaggio. È un colpo inatteso per l'Affrico, che in avvio di ripresa rischia di vedere la salita assumere una pendenza non scalabile; ma, forse sorpreso dal buco della difesa sul traversone di Mugnaini, solissimo di testa Fossi manca il bersaglio dall'interno dell'area di porta. È uno degli snodi della partita: di lì a un paio di minuti l'Affrico pareggia alla fine d'un flipper avviato dall'ottima discesa di Materassi, che sprinta a sinistra e calcia quasi dal fondo, e concluso dalla rete di Casamenti sulla respinta di Bracci. Segnato l'1-1 l'Affrico ritrova la fiducia che a tratti lo aveva abbandonato, e prova a completare la rimonta; ma quando si porta in pedana si mostra troppo precipitoso: alto il tiro di Materassi sul pallone servitogli a rimorchio da Casamenti. E i rischi non sono finiti: né in contropiede (bravo Claudio Gentile a chiudere lo specchio a Fossi e a parargli in due tempi il tiro, forse un po' strozzato, con cui aveva chiuso una percussione a sinistra); né in seguito a sciocchezze difensive. Una soprattutto rischia di compromettere la partita dell'Affrico: è corto il retropassaggio di Baroncelli, fallosa l'uscita di Claudio Gentile sull'omonimo Francesco che s'era inserito e aveva recuperato il possesso. Il riscatto però è immediato: Mugnaini cade vittima d'ipnosi, rigore parato con un tuffo sulla sinistra. All'80' dunque recrimina la Cattolica Virtus, che con un po' di freddezza in più avrebbe espugnato uno dei campi meglio difesi della Toscana; ma, anche se ha rischiato di perdere, del punto l'Affrico non può certo essere soddisfatto. Calciatoripiù : un tempo di Riganò, che ha fatto sentire una generazione meno orfana di Batistuta, si diceva che chi sa come si segna riesce a farlo in tutte le categorie. Echchihab ne è la conferma: dopo le trentacinque a Novoli (sull'altro fronte c'è Carelli, l'altra metà della coppia, reinventato però terzino sinistro e stavolta in panchina), ricorderà a lungo la prima rete con la nuova maglia. Insieme alla sua spicca la prestazione di Morozzi (Cattolica Virtus), che correndo per undici fa scomparire la teorica inferiorità numerica in mediana.
Vittoria ritrovata: al Bartolozzi lo Scandicci centra il primo successo stagionale, battendo per 2-0 l'Aquila Montevarchi al termine di una partita molto equilibrata e combattuta. Il primo tempo risulta di studio per le due compagini, con poche occasioni da ambo le parti. All'8', dopo una grande cavalcata sulla destra, Pinciani serve splendidamente nel mezzo Miniati, che non riesce a trovare la deviazione vincente. Pochi minuti più tardi Miniati dal limite fa partire una conclusione insidiosa che si spegne di poco sul fondo. Lo Scandicci risponde col lancio illuminante di Palmini per Ciulli, che di poco manca l'appuntamento col gol. Al 24' gli ospiti impegnano per la prima volta Barbieri, che con un grande intervento devia in angolo il bel tiro al volo di Borri. Successivamente le due squadre abbassano il ritmo, il gioco si sviluppa per lo più nella zona nevralgica del campo e il primo tempo si conclude a reti inviolate. Nella seconda metà il ritmo della partita cambia completamente. Ad appena 2' dalla ripresa delle ostilità infatti lo Scandicci passa in vantaggio: cross dalla sinistra di Cullhaj, Lodovisi con un gran controllo supera D'Aiola e col destro infila Tommasi, aprendo le marcature. L'Aquila Montevarchi però ha subito la possibilità di acciuffare il pareggio, quando Pranteddu viene fermato fallosamente in area da Prelashaj: sul dischetto si presenta Brogi, ma Barbieri intuisce il lato giusto e con un intervento fondamentale salva il risultato. Gli ospiti non demordono e continuano ad attaccare. Al 61' la conclusione di Borri viene bloccata agilmente da Barbieri. Poco dopo Barbieri si ripete deviando in angolo la gran conclusione di Miniati. Al 79' Sordini si immola e respinge il bel tiro di Borri. L'assedio ospite non dà i suoi frutti, lo Scandicci si rivela più cinico e nel recupero chiude definitivamente la partita: protagonista ancora Lodovisi, che dalla sinistra si accentra e dal limite dell'area fa partire un bolide che si infila all'angolino. La partita si conclude dunque col risultato di 2-0. Calciatoripiù: Barbieri salva il risultato grazie al rigore parato e ad altri interventi degni di nota, Palmini fa buon filtro in mezzo al campo, Lodovisi (Scandicci) risolve la partita con una splendida doppietta; Pranteddu dà dinamismo alla squadra e conquista un rigore, Borri (Aquila Montevarchi) si conferma il più pericoloso dei suoi .
Decimato dalle squalifiche allegate alle espulsioni di Fucecchio, il Poggio a Caiano cade sul campo del Venturina che in casa si conferma imbattibile: al 2-1 sul Margine segue un netto 4-1, che gli consente di riscattare la sfortunata sconfitta d'Altopascio. L'avvio peraltro era stato complicato: segna Checchi al 6', e forse prima di finire in porta il pallone gli sbatte sulla mano; ma Giuliarini convalida, e il Poggio a Caiano passa in vantaggio. Da qui in poi la partita consiste in un monologo del Venturina, che solo nel corso del primo tempo conquista dodici angoli. Ma c'è una vita prima di arrivare all'intervallo. Al 10' il Venturina torna a protestare con Giuliarini, da cui reclama un rigore per un possibile fallo di mano di Spanu sul cross di Priore favorito dallo scambio con Guazzini. Passano due minuti e Tafi, gran partita, inizia il proprio show: grande il riflesso a neutralizzare il colpo di testa di Guazzini sul cross di Minichini. Il Venturina ci riprova al quarto d'ora col pallone in profondità di Ferrario per Nista, che solo davanti a Tafi non riesce a superarlo. Neppure sui calci da fermo il Venturina sembra riuscire a spezzare la stregoneria: la barriera devia in angolo la punizione di Da Frassini (26'). Dalla bandierina va Priore: in uscita sbroglia Tafi. Dopo un susseguirsi di palloni messi in area e occasioni sprecate, alla mezz'ora il Venturina pareggia: Priore calcia l'ennesimo angolo da destra, Lenci irrompe di testa e fa 1-1. Passano soltanto tre minuti e la rimonta si completa: Priore calcia di nuovo un angolo, stavolta da sinistra; sul cross irrompe di nuovo Lenci che in fotocopia trova doppietta e 2-1. Di fatto si chiude qui la prima frazione, che lascia spazio a una ripresa identica: il Venturina continua ad attaccare la porta di Tafi, che continua a sfornare grandi interventi. Se ne registra uno al 46', alla fine di una bella azione in verticale iniziata da Guazzini, alimentata dal cross di Minichini e chiusa dal colpo di testa di Ferrario: parata sotto la traversa, e Poggio a Caiano ancora in partita; oltre alla giornata strepitosa di Tafi lo aiuta la non buonissima giornata di Nista e Viganò, spenti sottoporta. La porta torna in pericolo al 63', quando LOLINI calcia un angolo da sinistra: ancora Lenci di testa costringe Tafi a una paratona. Quattro minuti dopo va in scena l'ennesima replica, stavolta su un colpo di testa di Minichini servito da De Luca. Poi improvvisamente il Venturina rischia: Tafi calcia verso l'area avversaria una punizione dalla propria trequarti; Biondi in uscita colpisce col pugno, non benissimo, facendo assumere al pallone una traiettoria stranissima che sfiora il sette. Ma la partita del Poggio a Caiano si complica nel momento in cui Giuliarini espelle ingiustamente Parrini: altra inferiorità numerica per la seconda partita di fila. Le proteste cambiano segno un paio d'azioni più tardi: era fuori area la parata di Tafi, uscito alla disperata fuori area. Al 78' comunque l'incontro si chiude: De Luca offre un gran pallone a centro area, da dove Ferrario calcia a colpo sicuro segnando in due tempi dopo il milionesimo miracolo di Tafi. Nel recupero il risultato assume la forma del 4-1 finale: involatosi verso la porta avversaria, Ferrario offre un gran pallone a Minichini che con un gran pallonetto supera Tafi in uscita. Il Venturina viaggia. Calciatoripiù: Lenci, Ferrario (Venturina), Tafi (Poggio a Caiano).
Insolito era non trovarcela; ingiusto bollare l'opposto come ovvio. Perché che la Sestese abiti nell'attico è una delle prime tre cose che impara chi s'accosta al calcio toscano; ma che ne ritrovi le chiavi dopo averle cercate su e giù per le scale non era per niente scontato. Con la torcia in mano erano in due: Roberto Pacini, l'archetipo del ds, dal quale anche nei professionisti tanti dovrebbero prendere spunto; e Marco Ferro, cui ha deciso d'affidare due squadre per vedere se nel giro d'un biennio c'è modo di tornare a vincere qualcosa di grande. Con la più giovane, l'Under 16, l'avvio rende lecito l'ottimismo: in tre partite sono arrivati nove punti, risultato replicato soltanto dal Tau Altopascio. Gli ultimi tre li produce la coda di una partita complicatissima sul campo dell'Academy Livorno, che a dispetto dell'unico punto fin qui conquistato (fu 3-3 all'esordio col Montevarchi, poi sconfitta a Coverciano contro una Settignanese che nonostante il tardo ripescaggio sarebbe sciocco sottovalutare) si mostra pienamente inserito nella categoria, e ben attrezzato per conservarla. L'1-2 matura soltanto a otto minuti dalla fine; e riavvolgere il nastro e ripercorrere lo svolgimento della partita è utile a sottolineare la splendida reazione d'una squadra che s'è trovata sotto in avvio contro un'avversaria più forte e più esperta, e a lungo è riuscita a farle temere l'addio al primo posto in classifica. Convinta di poterlo consolidare, la Sestese infatti parte forte; e dopo averlo sfiorato due volte, Pancella protagonista indiretto (suo l'angolo per il colpo di testa di Pucci, fuori di pochissimo) e diretto (ben scoccata la volée sul lancio profondo di Ceccherini, ma troppo centrale: Luppichini respinge senza bisogno di distendersi) dei due episodi, al terzo tentativo trova il vantaggio: la difesa si fa di nuovo sorprendere da un calcio d'angolo, stavolta di Dervishi; la torre di Bagalà ne prolunga la traiettoria per Marzano, che di testa sblocca il punteggio quando sul cronometro corre appena il 10'. Fino alla fine del primo quarto l'Academy Livorno, che poco prima dello svantaggio aveva costruito un'azione efficace con la discesa di Billi sulla destra (la difesa della Sestese libera sul traversone rasoterra dal fondo), fatica a opporsi alle riprese del gioco: come in avvio Pucci stacca di nuovo solissimo su un altro angolo crossato a centro area; ma neppure stavolta centra la porta, bassa rispetto alla traiettoria. Di per sé non sarebbe un problema, se di lì a poco sulla propria corsia sinistra la Sestese non giocherellasse con un pallone incandescente, e consentisse a Billi di recuperarlo e d'affondare di nuovo verso l'area: da lì calcia verso la porta, protetta da Giorgetti che però la replica di Pistoia costringe ad arrendersi. Incenerito in dieci secondi, il vantaggio della Sestese resta a lungo tra le ipotesi: con un tiro carico d'effetto Pancella manca lo specchio di trenta centimetri; Luppichini toglie dall'incrocio il tiro di Bagalà dal limite dell'area; e la supremazia, peraltro degradante (energica fino all'intervallo, poi controllata con sempre maggior efficacia), non produce altre occasioni degne fin quando Ferro non pesca dal mazzo che tiene panchina. E pesca bene. Da lì salta fuori il jolly che vale l'1-2, il successo e il primato a punteggio pieno: è infatti Bellini a calamitare il pallone scodellato da Dervishi e respinto di testa da Sommani, e dal limite dell'area spedirlo sotto la traversa. Di nuovo avanti a otto minuti dalla fine, la Sestese non rischia più; anzi, per due volte Pancella potrebbe sigillare il successo, ma prima anziché il pallonetto sceglie la potenza e sbatte sull'uscita di Luppichini; poi traccheggia e si fa rimontare dalla difesa avversaria. Stavolta però un problema non è: la Sestese vince comunque, e ricorda alla Toscana che gli ultimi anni sono stati un inciampo, che a Sesto si parte sempre con l'intenzione di vincere qualcosa. Calciatoripiù : preferito a Palamidessi reduce da un rigore parato, a lungo Luppichini (Academy Livorno) ritarda la sconfitta; per renderla effettiva occorre attendere la rete di Bellini a otto minuti dalla fine di una partita aperta dal vantaggio di Marzano e condita dalla prestazione strepitosa di Pucci (Sestese) nella posizione di mezzala destra.