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Allievi B Regionali GIR.Merito - Giornata n. 6

Cattolica Virtus-Tau Calcio 0-2

CATTOLICA VIRTUS: Bracci, Pagnotta, Peccini, Mugnaini, Lazzerini M., Chirinos, Morozzi, Zini, Echchihab, Fossi F., Andres. A disp.: Ronchi, Narduzzi, Carpini, Picarelli, Lazzerini C., Dona, Gentile, De Sa, Torres Perez. All.: Fraccone Marco
TAU CALCIO: Ricci, BIONDI, Serafini (3), Bracaloni, Gabbrielli, Tancredi, Moschini, Pierucci, Giovannelli, Sarnataro, Bonelli. A disp.: Fallani, Romanelli, Mariotti, Romani, Lamperi, MAtteucci, Guidi, Capocchi, Stondei. All.: Paoletti Luca
ARBITRO: Antonio Simone Lo Bello di Siena
RETI: Pierucci, Bonelli
CATTOLICA VIRTUS: Bracci, Pagnotta (64' Carpini), Peccini, Mugnaini (78' Picarelli), M. Lazzerini, Chirinos Calderon (73' C. Lazzerini), Morozzi, Zini (50' Donà), Echchihab (60' F. Gentile), Fossi (52' De Sa), Andres (68' Torres Perez). A disp.: Ronchi, Narduzzi. All.: Marco Fraccone.TAU ALTOPASCIO: J. Ricci, Biondi (74' Lamperi), Serafini, Bracaloni (58' Matteucci), Gabbrielli, Tancredi (31' Guidi), Moschini, Pierucci, Giovannelli (78' Capocchi), Sarnataro, Bonelli (58' Stondei). A disp.: Fallani, Romanelli, Mariotti, Romani. All.: Luca Paoletti.
ARBITRO: Lo Bello di Siena
RETI: 22' Pierucci, 41' Bonelli.
NOTE: ammoniti Giovannelli e Fossi. Angoli: 2-6. Recupero: 1'+6'.


Conta sempre tantissimo, anche senza Lamporecchio sullo sfondo. Conta tantissimo come contano i duelli tra chi aveva e chi ha ora: tra Menelao e Paride, i Targaryen e i Lannister, Grillo e Conte. Conta perché chi ce l'aveva vuole riprenderlo, e chi ce l'ha vuole tenerlo: più che la storia del calcio, è la storia del mondo raccontata un milione di volte; è il motore di ogni storia. Ogni volta che quei colori s'intrecciano la Toscana si ferma e si mette a guardare; e negli ultimi anni non si sorprende quando prevale il Tau Altopascio, che con la sesta vittoria in sei partite scava il primo solco sull'inseguitrice più vicina, quella che a distanza riavvia la sfida dell'anno scorso sperando che finisca nello stesso modo: l'Affrico, che vincendo lo scontro diretto con la Sestese si candida a competitor principale, sperava che da Soffiano arrivasse un risultato diverso; ma, replay di quella che nell'ultimo biennio è diventata un'abitudine, la Cattolica Virtus esce sconfitta (0-2), e segnala di nuovo che lo scarto può averlo ridotto, non colmato. Lo evidenzia soprattutto la prima mezz'ora, nella quale il pubblico che affolla la terrazza ha bisogno del binocolo per capire che succede: si gioca quasi sempre dall'altra parte, lato chiesa, perché quasi ogni volta che il Tau perde il pallone in zona offensiva lo recupera prima della metà campo. È in questo intervallo infinito che segna la prima delle due reti con cui vince la partita; lo fa grazie a Pierucci, uno dei grandi ex (l'altro è Stondei, che nella quasi mezz'ora che Paoletti gli concede prova a raddoppiare il conto dei dispetti: non gli riesce, ma non per colpa sua), dopo che Lo Bello, cognome da grandissimo e arbitraggio no, gliene aveva negata un'altra sicura, e forse una seconda. Sulla prima, due minuti scarsi sul cronometro, non ci sono dubbi: la seconda parata di Bracci, che insieme a Manuel Lazzerini aveva cercato d'evitare lo svantaggio a freddo dopo una prima risposta d'istinto al colpo di testa di Giovannelli (cross splendido di Pierucci da destra), non è sufficiente a impedire che Bonelli accompagni il pallone in porta; ma Lo Bello, cognome da grandissimo e arbitraggio no, si perde in qualche calcolo trigonometrico e non convalida una rete trasparente. Se paragonata a questa, anche se in tribuna si parla a lungo d'immagini chiarissime (da centrocampo: difficile, anche se le telecamere sono tre), è più giustificata la decisione identica che prende due minuti più tardi: niente rete neppure sul tiro di Moschini (scarico succulento di Giovannelli) smorzato da Bracci e spazzato da Chirinos Calderon in scivolata subito prima della linea, o subito dopo. Per il Tau lo sberleffo sarebbe massimo se dopo un avvio così finisse in svantaggio alla prima azione della Cattolica; ma non ci manca tanto: se anziché stoppare il pallone e favorire così il disturbo di Tancredi (ottima mezz'ora; poi si ferma, e Paoletti lo sostituisce con Guidi) dal disco del rigore avesse calciato di prima sul cross di Morozzi, che aveva sprintato fino all'ultima linea sull'apertura di Mugnaini, Fossi non si sarebbe limitato a un tiro debole e facile per Jordan Ricci; e forse la Cattolica Virtus sarebbe passata in vantaggio (11'). È un episodio che pesa; perché di tutto il primo tempo sarà l'occasione migliore per trovare la porta; se ne conterà soltanto un'altra alla mezz'ora, identico il protagonista, stavolta di testa sul traversone di Andres girato oltre il secondo palo. Per il resto è soltanto Tau: Bracci s'oppone sia a Giovannelli, al tiro dopo lo scambio tra Sarnataro e Bonelli con rimpallo in allegato (16‘), sia a Gabbrielli che da trentacinque metri mal contati aveva scaricato il destro sotto il secondo incrocio (19'); e ringrazia il dio del calcio e la buona sorte se sull'angolo prodotto dall'ultima parata (lo batte Sarnataro, a rientrare da sinistra) il tuffo di Pierucci a colpo sicuro fa schizzare il pallone a lato. Due occasioni di fila però non le sciupa: è perfetto l'interno mancino con cui converte in rete la punizione che Giovannelli aveva conquistato al limite (fallo di Peccini) dopo un'azione ben sviluppata con Sarnataro e Bonelli; imperfetta stavolta la lettura di Bracci, che si fa sorprendere da un rasoterra angolatissimo ma non granché potente (22'). Il vantaggio a metà tempo, che poi diventerà metà gara, è legittimissimo; e avrebbe assunto dimensioni doppie se sul lancio di Sarnataro, che aveva imbastito una ripartenza feroce dopo una verticalizzazione di Peccini non chiusa né da Andres né da Mugnaini, anziché cercare lo spicchio sotto la traversa il mancino di Bonelli avesse preferito un tiro secco al centro della porta, o un diagonale rasoterra: così sarebbe stato molto più difficile calciare alto (37'). Per il raddoppio basta comunque attendere il riavvio dopo la pausa; e stavolta di lamentarsi ha ragione la Cattolica Virtus: Giovannelli è in posizione palesemente irregolare sul lungo lancio dalla trequarti; e dunque sulla sua sponda per Bonelli, che col destro gelido batte Bracci, Lo Bello avrebbe dovuto fischiare, e alzare il braccio, e far riprendere il gioco con una punizione indiretta per la difesa. Invece, cognome da grandissimo e arbitraggio no, stavolta convalida; né convincono le spiegazioni che porge a Dino Somigli, il secondo di Fraccone: dalla tribuna si sentono benissimo, e sarebbe meglio non aver colto quella gran confusione tra la fotografia d'una posizione di fuorigioco e la valutazione della punibilità. Sta di fatto che il Tau aveva segnato due reti regolari e una irregolare; se ne trova convalidate una regolare e una irregolare: comunque due; ma sarebbe bene che il dio del calcio o chi per lui trovasse altri strumenti per rendere equo il risultato d'una partita. Perché, anche se l'azione che lo produce no, lo 0-2 è più che motivato; lo dimostra l'annotazione del 51': solo ora la Cattolica Virtus, trascinata da Donà che entra bene e costringe Guidi a una diagonale in apnea, conquista il primo calcio d'angolo della partita (alla fine ne batterà soltanto due; sei dall'altra parte). Non ne nascono pericoli, al contrario di quelli che genera lo scivolone di Chirinos Calderon sull'imbucata di Sarnataro per Bonelli ostacolato dall'uscita di Bracci. Peggio rischia di fare Jordan Ricci, che sbagliando un rinvio facile serve a De Sa il pallone del possibile pareggio: infastidito dal ripiegamento di Guidi, lo cestina calciando altissimo col destro. Anche se alla fine mancano venti minuti abbondanti (corre il 63': e Lo Bello concederà cinque minuti di recupero, poi diventati sei lordi), è l'ultima occasione da rete costruita dalla Cattolica Virtus. Le tre che avviano la partita verso il finale arrivano tutte sotto la terrazza, che ospita un pubblico finalmente attento alla partita senza bisogno di sforzare gli occhi; delle prime due protagoniste è l'altro grande ex, Stondei, che sfrutta i filtranti di Matteucci (aveva rilevato Bracaloni a metà ripresa: grande ingresso in regia) per puntare Bracci: la prima volta lo scarta, ma si defila e in caduta spedisce a lato il rasoterra; la seconda ha bisogno di due tentativi per romperne l'opposizione, ma la parata con la parte interna della gamba rallenta la corsa del pallone, che Chirinos Calderon impedisce a Sarnataro d'accompagnare in porta. Nella terza, la Cattolica ormai in dieci perché Torres Perez (aveva rilevato Andres nell'ultimo quarto di gara) si ferma, l'istinto del bomber brilla d'una scintilla d'altruismo: la sua sponda a chiudere il triangolo favorisce l'inserimento di Guidi, sul cui cambio di campo Capocchi si vede sbarrare lo specchio dall'uscita di Bracci. È l'ultima delle occasioni del Tau, per contare le quali basta rileggere da capo la cronaca (auguri): più che sul successo, ormai non dovrebbero esserci dubbi sul nome della squadra favorita per il titolo toscano. Anche se nessuno lo ammetterà mai, l'obiettivo è chiaro: vincerle tutte fino a metà dicembre, e guardare la classifica solo alla vigilia del trittico Fucecchio-Sestese-Affrico, l'albero di Natale già in salotto. Pensarlo in un pomeriggio che più che ottobre sembra primavera fa un po' specie; ma ormai più di niente ci si sorprende, neppure del Tau che tutte le volte che scende a Soffiano prova a imporsi e spesso ci riesce. Calciatoripiù: Morozzi e De Sa , che nella ripresa Fraccone schiera subito da centravanti abbassando Echchihab e Andres alle sue spalle, provano a dare sostanza alla manovra della Cattolica Virtus, che però resta agganciata alla partita soltanto grazie alle parate di Bracci . È vero che sulla punizione dello svantaggio Pierucci (partita strepitosa da mezzala come Moschini ) lo beffa; ma in almeno altre cinque situazioni alleggerisce lo scarto. Un Tau così, pressoché perfetto in tutti i reparti, avrebbe potuto segnare molto più delle due reti convalidate: Giovannelli è diventato il prototipo dell'attaccante perfetto, che vive per segnare ma a segnare non s'ostina; e anche se sottoporta sbagliano molto Bonelli (una rete buona non convalidata; una rete irregolare convalidata: fa comunque uno), Sarnataro e Stondei regalano rapidità, qualità, pericolosità. Peccato che a calcio si giochi in undici, e dunque che di quattro ne possano giocare soltanto tre. Se a un attacco entusiasmante e a un centrocampo concreto e tecnicissimo s'aggiunge una linea difensiva che vede Biondi alzarsi diecimila volte sia da terzino destro sia, nei venti minuti in cui Paoletti passa al 3-4-2-1, da esterno di centrocampo, e Gabbrielli costruire centralmente un muricciolo sia con Tancredi sia con Guidi , si capisce come mai su sei partite il Tau ne ha vinte sei; e solo perché la matematica gli ha impedito d'andare oltre.

San Miniato-Giov. Fucecchio 1-2

SAN MINIATO: Ginepri, Farina, Kilogjeri, Zazzi, Vadi, Luise, Senanayake, Monaci, Marchetti, Vanni, Bari. A disp.: Sensi, Zamperini, Inglesi, Cardone, Khachi, Ismailaj, Leoni, Frilli, Suplja. All.: Rappuoli Daniele
GIOV. FUCECCHIO: Buti, Borghi, Matteoli, Salvadori N., Ciampalini, Collura, Sardelli, Masha, Battiloro, Fogli, Salvadori G.. A disp.: Morelli, Chirullo, Pellegrini, Tamburini, Comanducci, Orsucci, Lenzi, Kercuku. All.: Falcini Giancarlo
RETI: Marchetti, Sardelli, Pellegrini
SAN MINIATO: Ginepri, Farina, Kllogjeri, Zazzi, Vadi, Luise, Senanayake, Monaci, Marchetti, Vanni, F. Bari. A disp.: Sensi, Zamperini, Inglesi, Cardone, Khachi, Ismailaj, Leoni, Frilli, Suplja. All.: Daniele Rappuoli.GIOV.FUCECCHIO: Buti, Borghi, Matteoli, N. Salvadori, Ciampalini, Collura, Sardelli, Masha, Battiloro, Fogli, G. Salvadori. A disp.: Morelli, Chirullo, Pellegrini, Tamburini, Comanducci, Orsucci, Lenzi, Kercuku. All.: Giancarlo Falcini.
ARBITRO: Labate di Firenze
RETI: 24' Sardelli, 48' Marchetti, 80' Pellegrini.


Era forte, è forte, e dopo sei giornate si ritrova al terzo posto subito dietro la coppia che l'anno scorso diede spettacolo per tutta la Toscana: la rete di Pellegrini allo scadere consente al Fucecchio di battere (1-2) il San Miniato, che interrompe così la striscia di due vittorie, e soprattutto di salire al terzo posto; l'Affrico, campione in carica in questa classe d'età, è distante un punto solo. Il buio dell'ultima sera d'ora legale (si gioca alle 17.45, ora teorica, dopo gli Juniores che hanno priorità) porta a Falcini soltanto notizie positive: pochi errori (ma uno, gratuito, poteva costare molto); grande palleggio; splendida tenuta fisica; e un'enorme voglia di vincere. Considerato l'avvio, sembra impossibile che per riuscirci il Fucecchio abbia bisogno dell'80'; ma si sa che in questo giochino non concretizzare è una mezza condanna. Non ce la fanno né Fogli (parato il suo rasoterra, angolatissimo, dal limite), né Battiloro, che vince il primo duello con i centrali ma perde il secondo: sgraffignato il pallone a Zazzi, si vede negare lo specchio dalla spaccata di Luise, portiere improvvisato dopo il dribbling su Ginepri. Il tentativo buono è il terzo, alimentato dal lancio con cui da sinistra Masha cambia gioco: all'altro capo della traiettoria c'è Sardelli, che affonda in area in dribbling e segna in diagonale. Finito sotto, il San Miniato s'affida a Marchetti per evitare la seconda sconfitta interna; quello che gli nega opponendosi all'angolo che devia verso la porta la difesa glielo rende in avvio di ripresa: per uno con quella tecnica, il migliore dei suoi in assoluto, è facile catturare il retropassaggio di testa, troppo debole, che Collura cerca d'indirizzare verso Buti, scavalcato in pallonetto. L'1-1 costringe il Fucecchio a ripartire da capo; nello sforzo lo aiutano i cambi di Falcini, che dopo Pellegrini (fuori Gianluca Salvadori all'intervallo) si gioca anche Orsucci per Masha, Lenzi per Battiloro e nell'ultimo quarto Kercuku e Tamburini per Fogli e Niccolò Salvadori. Aumenta la brillantezza, e con la brillantezza le occasioni: la più nitida la costruisce Sardelli, che insidia Ginepri con un tiro secco dal fronte destro dell'area. È la prova del nuovo vantaggio, che ribadisce l'importanza della panchina e della capacità di cambiare formazione in corsa: battendo Ginepri in uscita, dalla metà sinistra dell'area segna Pellegrini; l'aveva violata con un controllo d'esterno, dribbling a uscire annesso, sul lancio di Orsucci, cui poco prima Labate aveva annullato il possibile vantaggio per un fallo nell'azione d'attacco. Per vederlo convalidato è sufficiente attendere qualche minuto, fino a quello che chiude i tempi regolamentari e scaricato il recupero consente al Fucecchio di riscoprirsi grande.

Settignanese-Margine Coperta 1-1

SETTIGNANESE: Pozzi, Scarselli, Djoni, Galli, Maffei, Miranda Moretti, Tozzi, Pietrosanti, Bianchini, Nencini, Ragusa. A disp.: Roschi, Ciani, Lucatuorto, Pratesi, Gueye, Grassi, Genovesi, Straccali . All.: Zuccaro Fabio
MARGINE COPERTA: Pirrera, Bonari, Boulam, Lapicciarella, Martinelli, Di Palma, Modaro, Piazza, Dolo, Virdo, Niccolai J.. A disp.: Gueye, Bestetti, El Khallouqi, Gargini, Igliori, Llanaj, . All.: Giuliani Mariano
ARBITRO: Filippo Bracciali di Arezzo
RETI: Bianchini, Llanaj
SETTIGNANESE: Pozzi, Scarselli, Djoni, Galli, Maffei, Miranda Moretti, Tozzi, Pietrosanti, Bianchini, Ragusa, Nencini. A disp.: Roschi, Ciani, Lucatuorto, Pratesi, I. Gueye, Grassi, Genovesi, Straccali. All.: Fabio Zuccaro (squalificato, in panchina Gianni Tozzi).MARGINE COPERTA: Pirrera, Bonari, Boulam, Lapiccirella, Martinelli, Di Palma, Modaro, Piazza, Dolo, Virdò, Niccolai. A disp.: A. Gueye, Bestetti, El Khallouqi, Gargini, Igliori, Llanaj, Mancini. All.: Mariano Giuliani.
ARBITRO: Bracciali di Arezzo
RETI: 18' Bianchini, 82' Llanaj.


Di prove così ne serviranno a dozzine, possibilmente con qualche punto in più; ma anche se con la Settignanese ne arriva uno soltanto il Margine può esultare: è il primo, quello che gli consente d'abbandonare l'ultima posizione solitaria. Gli fa assumere valore doppio il minuto nel quale Llanaj segna la rete dell'1-1: è il secondo dei quattro di recupero concessi da Bracciali, che dopo la convalida autorizzerà giusto un paio d'azioni insignificanti. La Settignanese perde dunque l'occasione di riavviare la marcia che le sconfitte contro Affrico e Fucecchio avevano interrotto: l'aveva illusa la rete di Bianchini, che passato da poco il quarto d'ora aveva segnato di controbalzo capitalizzando al massimo il traversone di Ragusa. Era stato il modo per cancellare la delusione creata dalla parata di Pirrera, che una manciata d'azioni prima gli aveva respinto il rigore conquistato da Nencini (fallo di Martinelli); il modo in cui la Settignanese aveva reagito al buon avvio del Margine, subito pericoloso con Virdò, e aveva cercato d'indirizzare una partita complicata da un terreno pesantissimo. Passato l'intervallo Nencini potrebbe rendere definitiva la traiettoria; ma presentatosi tre volte in posizione di sparo si fa ingolosire dalle dimensioni del bersaglio, e tradire dall'egoismo del bomber: se anziché calciare verso lo specchio esaltando Pirrera avesse servito Genovesi liberissimo il Margine sarebbe scivolato in fondo al pozzo, da dove risalire sarebbe stato impossibile. Invece la partita resta aperta; e Llanaj, che come Dolo aveva già avuto l'occasione del pari, a due minuti dalla sirena sfrutta l'assist di Gargini per entrare in area e spiazzare Pozzi. È l'1-1 che smuove la classifica in coda e immusonisce la Settignanese, che ha imparato la vecchia lezione: a forza di non concretizzare ci sta di non vincere. Calciatoripiù: Pirrera e Llanaj entrano negli episodi decisivi, ma ancora di più brillano le prove di Dolo e Piazza (Margine Coperta), che tengono alto il ritmo partita dopo il vantaggio avversario.

Aquila Montevarchi-Venturina 2-1

AQUILA MONTEVARCHI: Ghelli, Pinciani, Pericoli, Cioncolini, D Aloia, Manenti, BORRI, Maccioni, Panci, Brogi, Cannoni. A disp.: Tommasi, Sira, Tani, Palazzini, Ricci, Zoi, Pranteddu, Miniati, Cincinelli. All.: Ricci Andrea
VENTURINA: Biondi, Bologna, Lolini, Priore, Lenci, Da Frassini, Minichini, Ferrario, Nista, Guazzini, Vigano. A disp.: Zanaboni, Gentili, Casoli, Guazzelli, Mezzetti, De Luca, Santini (5), Masini, Haxhini. All.: Busdraghi Dario
ARBITRO: Senio Niccolo Manganelli di Arezzo
RETI: Miniati, Borri, Vigano
AQUILA MONTEVARCHI: Ghelli, Pinciani, Pericoli, Cioncolini, D'Aloia, Manenti, Borri, Maccioni, Panci, Brogi, Cannoni. A disp.: Tommasi, Sirà, Tani, Palazzini, Ricci, Zoi, Pranteddu, Miniati, Cincinelli. All.: Andrea Ricci.VENTURINA: Biondi, Bologna, Lolini, Priore, Lenci, Da Frassini, Minichini, Ferrario, Nista, Guazzini, Viganò. A disp.: Zanaboni, Gentili, Casoli, Guazzelli, Mezzetti, De Luca, Santini, Masini, Haxhini. All.: Dario Busdraghi.
ARBITRO: Manganelli di Arezzo
RETI: 28' Borri rig., 55' Viganò, 65' Miniati.


Terza vittoria interna, sempre per 2-1. In casa il Montevarchi non tradisce mai: se ne accorge il Venturina, che in trasferta perde la seconda partita di fila dopo l'1-0 con la Floria. Per assistere alle prime emozioni bisogna attendere un po': la prima fase di gioco si caratterizza per lunghe fasi di studio, nelle quali le difese rintuzzano bene le iniziative avversarie. Bussa per primo il Montevarchi, intorno al quarto d'ora: ci prova Cioncolini da fuori area dopo un'incursione di Borri sulla destra; tiro di poco fuori. Di lì a poco Borri mette di nuovo al centro un altro pallone interessante, ma né Panci né Cannoni riescono a intervenire. Il Venturina trema di nuovo al 20': Brogi innesca Pericoli che dal vertice sinistro dell'area calibra per Panci; fuori misura la sua spizzata. Il Montevarchi vede premiati i propri sforzi al 28', quando Manganelli gli assegna un rigore solare per un fallo su Cannoni, che anticipa Biondi abbondante in uscita; dal dischetto Borri segna spiazzandolo. Una volta trovato l'1-0, il Montevarchi non allenta la pressione e chiude il primo tempo in avanti: al 35' ci prova Brogi, che dopo aver addomesticato un pallone complesso calcia da fuori area verso lo specchio, mancato di poco. Il Venturina prova a reagire, ma l'attenta difesa avversaria fa buona guardia. Si spegne qui il primo tempo. La ripresa si apre con due cambi per il Venturina (Busdraghi manda in campo De Luca e Mezzetti per Nista e Ferrario), che prova ad alzare i giri alla ricerca del pareggio e a riversarsi nell'area avversaria; ma il Montevarchi chiude bene gli spazi e rilancia. Ci prova al 47' quando Pinciani lancia Ci prova Cannoni in area, viene chiuso al momento del tiro. Ne nasce un angolo calibrato in area da Brogi; ma la traiettoria è lunga per tutti. Poi improvvisamente il Venturina pareggia: la difesa del Montevarchi legge male un lancio profondo di Guazzini verso l'area; ne approfitta Viganò che con un colpo beffardo di sinistro spedisce il pallone in rete. Raggiunto sull'1-1, il Montevarchi riprende ad attaccare; ma è ancora Viganò a farlo rabbrividire con un tiro dal limite dell'area, stavolta con meno fortuna. Andrea Ricci cambia: al posto di Panci entra Miniati; ed è proprio lui che al 65' riporta avanti i suoi sugli sviluppi di un calcio d'angolo battuto da Pranteddu, subentrato a Maccioni. Pallone in area, deviazione e rete. Ora il Montevarchi prova a chiudere la partita: con un passaggio illuminante Pranteddu taglia la difesa e pesca Borri, che però al momento del tiro si fa ipnotizzare da Biondi. Non gli va meglio in veste di finalizzatore: sul suo filtrante Cioncolini riesce a calciare, ma senza trovare la porta per colpa d'una deviazione (75'). Sul successo corner va al tiro Zoi, da poco subentrato: Biondi para nonostante la deviazione di Palazzini sottomisura. La partita si chiude qui: in attesa del recupero con lo Sporting Cecina, il Montevarchi si porta a ridosso della zona alta della classifica, non prima però della difficile trasferta in casa dell'Affrico. Calciatoripiù: Cannoni, Borri (Aquila Montevarchi), Guazzini, Viganò (Venturina).

Floria-Poggio A Caiano 1-3

FLORIA: Servi, Carrai, Bautista, Galletti, Fibbi, Santoro, Guarducci, Tassi, Batelli, Bettarelli, Kacaj. A disp.: Mori, Gensini, Macaluso, Molinati, Esteves, Nuti, Panteri, Martini, Laaroussi. All.: Benevento Antonio
POGGIO A CAIANO: Tafi, Speranzi, Parrini, Caciolli, Spanu, Maffii, Ciccone, Passeri, Checchi (104), Vadala, Piccione. A disp.: Sehimi, Anza, Minatti, Barenghi, Marretti, . All.: Atzeni Alessandro
ARBITRO: Francesco Di Leo di Siena
RETI: Autorete, Checchi, Checchi, Vadala
FLORIA: Servi, Carrai, Bautista Berrocal, Galletti, Fibbi, Santoro, Guarducci, Tassi, Batelli, Bettarelli, Kacaj. A disp.: Mari, Gensini, Macaluso, Molinati, Esteves, Nuti, Panteri, Martini, Laaroussi. All.: Antonio Benevento.POGGIO A CAIANO: Tafi, Speranzi, Parrini, Caciolli, Spanu, Maffii, Ciccone, Passeri, Checchi, Vadalà, Piccione. A disp.: Sehimi, Anza, Miniati, Barenghi, Marretti,. All.: Alessandro Atzeni.
ARBITRO: Di Leo di Siena
RETI: 6' Vadalà, 24' Maffii aut., 31', 74' Checchi.


Doveva essere la partita delle conferme: le ottiene il Poggio a Caiano, che dopo quella col Margine Coperta ottiene la seconda consecutiva. Esce sconfitta (1-3) la Floria, che soprattutto nel primo tempo non riesce a dar seguito all'ottimo derby con l'Affrico. La partita si sblocca dopo appena sei minuti. Un rimpallo al limite dell'area favorisce l'inserimento di Checchi in area: Servi s'oppone sia a lui sia alla ribattuta di Piccione; ma niente può sul terzo tentativo di Vadalà, al quale è fin troppo facile calciare dall'interno dell'area di porta e spedire il pallone in fondo al sacco. Ci si aspetta subito una reazione della Floria che però di fatto non c'è: troppa la distanza tra i reparti; poca la lucidità nelle scelte; e manca l'aggressività. Così il Poggio a Caiano crea subito l'opportunità per il raddoppio, sugli sviluppi di un calcio d'angolo dalla destra: tutto solo Caciolli cerca di prolungare sul secondo palo, il pallone tocca il legno e ritorna in campo. Nel momento migliore del Poggio a Caiano la Floria trova il pari, sfruttando al massimo un tiro dalla bandierina. Bautista Berrocal mette al centro, Maffii beffa il proprio portiere mandando il pallone alle sue spalle. Ma è solo un episodio che non risolve il brutto primo tempo della Floria. Passano infatti appena sette minuti e il Poggio a Caiano si porta di nuovo avanti. Stavolta il calcio d'angolo a favore è letale alla Floria: Vadalà recupera il pallone sulla sinistra e gioca in profondità dalla propria metà campo; male la difesa a non leggere la traiettoria, così come Servi che rimane a metà strada in area mentre valuta se uscire o meno. Ne approfitta così Checchi, che calcia sul primo palo e infila l'1-2. Sul finire di frazione, ancora su calcio piazzato, la Floria potrebbe capitolare definitivamente: stavolta il pallone spiove sul secondo palo; indisturbato Vadalà tocca di testa ma trova solo l'esterno della rete, dando l'illusione del gol a chi in tribuna già festeggiava. Si va dunque alla pausa col vantaggio di misura del Poggio a Caiano. Nella ripresa la Floria entra in campo con un piglio diverso, ma anche se non riesce a mantenere gli stessi ritmi il Poggio a Caiano ringhia su ogni pallone e prova a far male ogni volta si porta in avanti. La partita s'accende, e nel giro di due minuti le due squadre reclamano un rigore a testa: il Poggio a Caiano protesta per un tocco su Checchi, il pallone comunque già tra le mani di Servi, sugli sviluppi di un calcio da fermo; la Floria per uno sgambetto a Bautista Berrocal, agganciato sul piede dopo uno scambio sulla sinistra: il tocco è talmente evidente che si sente dalle tribune, ma Di Leo (appena sufficiente la sua direzione: l'atteggiamento aggressivo verso staff e calciatori di certo non aiuta) concede solo l'angolo. La Floria continua ad attaccare, e inizia a mettere in apprensione la retroguardia ospite. L'occasione migliore capita sui piedi di Martini, che colpisce quasi a botta sicura su un'azione ben costruita da Panteri (appena entrato in area, Laaroussi viene chiuso): pur rimasto a metà strada, con un colpo di reni Tafi gli chiude lo specchio. Il momento sembra favorevole alla favorevole, Tafi si ripete deviando in angolo una conclusione di Macaluso da fuori. Ma alla prima vera occasione della ripresa il Poggio a Caiano chiude la partita. Sugli sviluppi di un calcio di punizione dalla sinistra, Checchi si stacca e brucia tutti sul primo palo, infilando Servi ancora una volta. L'1-3 non cambierà più, nonostante un po' di nervosismo nel finale. Vince con merito il Poggio a Caiano, con una gara attenta e di volontà. La Floria si interroga su quello che non ha funzionato: è la prima sconfitta sul campo da Grazzini e la prima partita con tre gol subiti da quando il 2009 gioca a undici. Calciatoripiù: Tassi (Floria) dà tutto quello che può; Checchi si conferma bomber; al rientro dalla squalifica Vadalà si conferma fondamentale; nel momento più difficile Tafi (Poggio a Caiano) salva il risultato.

Sestese-Affrico 0-2

SESTESE: Giorgetti, Sostegni, Dervishi, Stasi, Marzano, Musa, Paci, Ceccherini (8), Bagala, Palmini, Pancella. A disp.: Dallai, Bindi, Malica, Bellini, Notari, . All.: Ferro Marco
AFFRICO: Campanale, Benelli, Carelli, Talbi, D Onofrio, Baroncelli Lancisi, Casamenti, Panichi, Nocentini, mencarelli, Materassi. A disp.: Gentile, Preka, Ricci, Marchetti, Pallotti, La Spina, Kodra, Torracchi, Marcantonini. All.: Gori Filippo
ARBITRO: Niccolo Casetti di Firenze
RETI: Materassi, Mencarelli
SESTESE: Giorgetti, Sostegni, Dervishi, Stasi (45' Bassetti), Marzano, Musa (55' Breccia), Paci (66' Minniti), Ceccherini, Bagalà, Santiago Palmini (55' Belli), Pancella. A disp.: Dallai, Bindi, Malica, Bellini, Notari. All.: Marco Ferro. AFFRICO: Campanale, Benelli (68' Pallotti), Carelli, Talbi (71' La Spina), D'Onofrio, Baroncelli, Casamenti (68' Kodra), Panichi, Nocentini (53' Torracchi), Mencarelli, Materassi (53' Marcantonini). A disp.: C. Gentile, Preka, Ricci, Marchetti. All.: Filippo Gori.
ARBITRO: Casetti di Firenze.
RETI: 22' Materassi, 77' Mencarelli.


Matareassi e Mencarelli rendono dolce il ritorno da ex di Filippo Gori al Torrini di Sesto Fiorentino: una delle partite di cartello della sesta giornata si risolve con il blitz degli ospiti per 2-0. I padroni di casa, reduci da una sconfitta in casa dello Scandicci per 3-2, cercavano riscatto per risalire la classifica e agguantare le prime posizioni, gli ospiti - ancora imbattuti - venivano invece da un pareggio per 1-1 nel derby interno contro la Floria. In una bella cornice, la Sestese scende in campo con un 4-3-1-2, con Ceccherini a fare da scudo davanti alla difesa e il tandem Bagalà-Pancella in attacco, supportati da Santiago Palmini. In porta c'è Giorgietti. L'Affrico schiera un classico 4-3-3, con il tridente offensivo composto da Materassi-Nocentini-Mencarelli, e Campanale tra i pali. Il direttore di gara è Casetti della sezione di Firenze. I primi minuti di gara vedono spesso la Sestese in possesso della palla, fraseggi e triangolazioni hanno contraddistinto la squadra di casa in queste prime giornate di campionato. Di risposta, l'Affrico aspetta l'iniziativa degli avversari e tenta di ripartire velocemente con le sgasate dei due esterni d'attacco Mencarelli e Materassi, che si riveleranno preziose nel corso dell'incontro. Il primo squillo dei padroni di casa nasce al 10' da un'imbucata di Paci per Sostegni, che va al cross dal fondo ma trova un'attenta risposta della retroguardia bianco-celeste che allontana, sventando il pericolo. L'offensiva della Sestese prende forma un minuto dopo, al 11', quando Ceccherini riceve da Pancella e calcia di potenza da fuori area, colpendo l'incrocio dei pali e confezionando la prima vera palla gol del match. La linea arbitrale di Casetti è chiara dal primo quarto d'ora di partita, con una direzione all'inglese in modo da evitare continue interruzioni e fischi sui contatti leggeri. Il gioco degli ospiti si sviluppa spesso dalle verticalizzazioni di Talbi, che pesca gli esterni d'attacco, provando ad allargare le maglie della difesa sestese. Lo stesso Materassi agisce da collante tra centrocampo ed attacco, ripiegando sulla trequarti e appoggiando dietro per le mezzeali che cercano in alcune situazioni l'inserimento di Benelli in sovrapposizione o del capitano Mencarelli, che ci prova dal limite dell'area proprio su una di queste costruzioni. Le due squadre non rinunciano a gestire la palla e attaccano gli spazi quando possono, ma le rispettive difese sono attente nel negare potenziali azioni da gol agli avversari. Il pressing attuato dai padroni di casa sui portatori di palla regala i suoi frutti al 16', quando Palmini riconquista la sfera e cerca al centro Bagalà, che sfugge alla marcatura e vira di testa verso la porta, trovando un attento Campanale che blocca. Una costruzione analoga viene mostrata dall'Affrico al 18', con un colpo di testa di Nocentini che si perde sul fondo, su uno spunto interessante di Mencarelli. A trarre guadagno dalla pressione alta sono i bianco-celesti, che al minuto 22' confezionano il gol del vantaggio, con un'ottima giocata di Casamenti che salta un uomo e crossa dalla linea di fondo, pescando sul secondo palo Materassi, che da distanza ravvicinata batte Giorgetti di testa e timbra il momentaneo 0-1 ospite. La Sestese, dopo la rete subita non abbassa la guardia e prova subito a rispondere al 27' con un cross dalla destra di Benelli, che viene chiuso da un intervento provvidenziale di Baroncelli, autore di un ottimo primo tempo. L'atteggiamento delle due squadre rimane lo stesso anche alla mezz'ora, con il veloce fraseggio degli ospiti che costringe la retroguardia bianco-azzurra ad accorciare. La manovra dell'Affrico passa dalle ripetute giocate di Casamenti che si fa vedere spesso in zona luce e detta i ritmi di gioco insieme al compagno di reparto Talbi, autore di buoni spunti in fase di impostazione. Al 32' la Sestese costruisce con la catena di destra: Paci dialoga con Sostegni e serve Santiago Palmini che, al momento del tiro, viene murato dal tackle del solito Baroncelli. I padroni di casa proseguono nei loro attacchi quattro minuti dopo ('36), con un'imbucata di Ceccherini per Bagalà che nonostante la marcatura stretta riesce a indirizzare verso la porta ma Campanale respinge bene in uscita. Il primo tempo si conclude 0-1 per gli ospiti, al termine del minuto di recupero concesso dal direttore di gara, autore di una buona direzione. I primi 40' di gara premiano l'Affrico, cinico nelle occasioni da gol costruite e attento a chiudere gli spazi quando necessario; i padroni di casa non riescono a concretizzare gli spunti offensivi ma impegnano non poco gli uomini di Gori, bravi a rispondere sempre presenti quando serve. La seconda frazione si apre con l'ingresso in campo di Bassetti (che rileva Stasi) nelle fila della Sestese e una conseguente variazione tattica nello schieramento, che porta Pancella ad agire da seconda punta dietro Palmini e Bagalà. I padroni di casa rientrano bene in campo e provano a pungere fin da subito al 46', con un affondo dello stesso Pancella per Bagalà. Il numero 9 bianco-azzurro calcia due volte, la palla gli torna tra i piedi dopo esser stata respinta dalla difesa ospite ma si perde sul fondo dopo il secondo tentativo dell'attaccante. La Sestese prova a dar manforte al buon inizio di secondo tempo e cerca ancora la rete del pareggio al 56', con un rimpallo in area che favorisce la conclusione ravvicinata di Palmini, neutralizzata da un grande intervento di Campanale che nega la gioia del gol al numero 10. La dedizione della squadra di Marco Ferro si intravede anche nell'atteggiamento dei propri attaccanti, che spesso ripiegano tra le linee per riconquistare il possesso del pallone e ripartire veloci. La stessa fame agonistica porta al 61' all'ammonizione di Paci a causa di un intervento in ritardo. Nella fase centrale dell'incontro non si registrano grandi occasioni né da una parte né dall'altra, ma il ritmo di gioco rimane comunque alto, anche grazie agli ingressi in campo nei due schieramenti che mandano in campo forze fresche: Minniti (per Paci) per la Sestese, Pallotti e Kodra nell'Affrico (fuori Benelli e un ottimo Casamenti). Nella seconda parte di frazione i padroni di casa cercano di costruire dal basso, il portiere Giorgietti riceve il pallone dai propri difensori e imposta dalle retrovie. Da alcune triangolazioni della Sestese nascono potenziali occasioni da gol e numerosi calci piazzati, battuti sempre dal subentrato Belli, che vengono neutralizzati dalla difesa ospite, vigile nel proteggere la porta di Campanale e precisa negli interventi. Gli anticipi difensivi di D'Onofrio e Baroncelli impediscono agli attaccanti della Sestese di battere a rete e propiziano le ripartenze degli ospiti, che al 77' arrivano al tiro con Panichi, al termine di un ottimo contropiede orchestrato da Kodra. Palla deviata e calcio d'angolo. Sul corner conquistato e battuto da Kodra, i biancocelesti trovano il match-point: Mencarelli si fa trovare libero sul secondo palo e batte Giorgetti di testa, siglando il definitivo 2-0 e regalando la vittoria all'Affrico che conquista 3 punti molto pesanti in un campo ostico. Nei 4' di recupero gli ospiti gestiscono il possesso del pallone e spengono lentamente la partita, anche se la Sestese cerca fino alla fine di tenere vivo l'incontro. Finisce 2-0 per l'Affrico, al termine di una partita viva e divertente in cui le due squadre, attente e propositive, si sono date battaglia fino agli sgoccioli del match. La Sestese risulta sfortunata nelle occasioni create, gli ospiti incisivi quando serviva e molto attenti in fase difensiva. L'Affrico vola a 14 punti in classifica e conquista la seconda posizione del campionato, mentre i rossoblù rimangono fermi a 12, a meno uno dalla terza posizione occupata dal Fucecchio. Calciatoripiù : nella Sestese provano a suonare la carica i subentrati Bassetti e Belli . Buona prestazione di Giorgietti , bravo a evitare un parziale più netto. Tra le file ospiti ottime prestazioni di Baroncelli e D'Onofrio , sempre attenti in difesa. Molto prezioso anche i contributi dalla panchina di Pallotti e Kodra .

Capostrada Belvedere-Sporting Cecina 4-3

CAPOSTRADA BELVEDERE: Filoni, Palladino, Armenio, Santini, Boccia, Kola, Arra, Garofalo, Calistri, Di Santo, Borchi. A disp.: Halilaj, Tasselli, Giorgetti, Verniani, Foti, Foti Belligambi, Iuliucci, Driza . All.: Mazzone Claudio
SPORTING CECINA: Ricci, Meatu, Ceccarini, Creatini, De Santis, Bettini, Lombardi, Calloni, Lattuada, Bertaccini, Castellano. A disp.: Kohler, Hepaj, Zucconi, Bartolini, Lischi, Martinelli, . All.: Giachini Dario
ARBITRO: Riccardo Paolini di Arezzo
RETI: Borchi, Foti, Calistri, Boccia, Ceccarini, Calloni, Lattuada
CAPOSTRADA BELV.: Filoni, Palladino, Armenio, Santini, Boccia, Kola, Arra, Garofalo, Leonardo Calistri, Di Santo, Borchi. A disp.: Halilaj, Tasselli, Giorgetti, Verniani, Foti Belligambi, Luca Calistri, Iuliucci, Driza. All.: Claudio Mazzone.SPORTING CECINA: M. Ricci, Meatu, Ceccarini, Creatini, De Santis, Bettini, Lombardi, Calloni, Lattuada, Bertaccini, Castellano. A disp.: Kohler, Hepaj, Zucconi, Bartolini, Lischi, Martinelli. All.: Dario Giachini.
ARBITRO: Subhan di Pontedera
RETI: 5' Ceccarini, 9' Calloni, 11' Lattuada rig., 16' Boccia, 21' Leonardo Calistri, 70' Borchi, 74' Foti Belligambi.


Col Capostrada non ci s'annoia mai. La seconda vittoria stagionale ha lo stesso risultato della prima; e non è un risultato banale: come il San Miniato, anche lo Sporting Cecina esce sconfitto 4-3. Ma la premessa cela bene l'epilogo, come nei racconti più avvincenti: per vincere ha avuto bisogno d'una rimonta ai limiti dell'epica, necessaria dopo le tre reti subite in avvio. Lo Sporting Cecina infatti sblocca il risultato già al 5': Ceccarini sfrutta al meglio un servizio laterale e batte Filoni per la prima volta. Il Capostrada reagisce, ma subisce subito la seconda rete: la svirgolata di Palladino, che non riesce a sbrogliare una mischia, diventa un assist per Calloni che raddoppia e sembra indirizzare la partita da una parte chiara. Tre minuti più tardi sembra chiarissima: rigore di Lattuada e 0-3, spiazzato Filoni. A questo punto in casa del Capostrada si teme la disfatta; ma nel calcio è bene non dare mai nulla per scontato. Capitan Boccia apre la rimonta col primo gol un campionato: interno aperto in mischia sull'angolo di Borchi e 1-3. La partita non conosce pause; trascorrono altri cinque minuti e il risultato torna in bilico: segna Leonardo Calistri, che parte dalla fascia destra ,supera la linea difensiva, arriva in area e fa 2-3 con un tiro a incrociare, in porta con l'aiuto del palo interno. Dopo l'indigestione di emozioni nel primo quarto i ritmi restano altissimi, ma le due difese cominciano a controllare gli attacchi avversari: non si annotano altre occasioni fino alla fine del primo tempo. La ripresa si sviluppa sul duello tra Borchi e Manuel Ricci, che vinco un episodio a testa: parato il rigore del possibile pareggio (50'), in porta un angolo carico d'effetto calciato forte sul primo palo (70'). Nel finale dunque la rimonta si completa, di nuovo su un angolo di Borchi: di testa Foti anticipa tutti e spedisce il pallone in rete, rendendo improvvisamente indimenticabile l'ultimo pomeriggio d'ottobre e un po' più luminosa la classifica. Calciatoripiù: Boccia, Borchi (Capostrada), Ceccarini, Calloni, Lattuada (Sporting Cecina).

Academy Livorno-Scandicci 1-3

ACADEMY LIVORNO: Luppichini, Cecchi, Menchini, De Fusco M., Mazzantini, Bernini, Billi, Cortopassi, Pistoia, Lepri, Nanni. A disp.: Palamidessi, Barsacchi, Cigna, Ciulla, Francalacci, Perfetti, Pratesi, . All.: Disegni Riccardo
SCANDICCI: Barbieri, De La Cruz Valentin, Ciulli, Salvadori, Morosino, Sordini, Cullhaj, Andrei, Lodovisi, Forletti, Drago. A disp.: Pratolini, Sani, Masi, Kurti, Prelashaj, Palmini, Baggiani, Casieri, Giorgi. All.: Tesconi Massimo
ARBITRO: Mario Bertilone di Pontedera
RETI: Billi, Cullhaj, Drago, Andrei
ACADEMY LIVORNO: Luppichini, Cecchi, Menchini, De Fusco, Mazzantini, Bernini, Billi, Cortopassi, Pistoia, Lepri, Nanni. A disp.: Palamidessi, Barsacchi, Cigna, Ciulla, Francalacci, Perfetti, Pratesi. All.: Simone Giuliani.SCANDICCI: Barbieri, De La Cruz, Ciulli, Salvadori, Morosino, Sordini, Cullhaj, Andrei, Lodovisi, Forletti, Drago. A disp.: Pratolini, Sani, Masi, Kurti, Prelashaj, Samuel Palmini, Baggiani, Casieri, Giorgi. All.: Massimo Tesconi.
ARBITRO: Bertilone di Pontedera
RETI: 10' Cullhaj, 19' Billi, 43' Drago, 65' Andrei.


S'è sbloccato, e s'è piazzato alle spalle del quartetto che ci s'aspetta che farà l'andatura: dietro il Tau imbattibile, l'Affrico, il Fucecchio e la Sestese c'è lo Scandicci, che abbracciato al Montevarchi supera Floria e Cattolica Virtus e sale in una posizione più adeguata a valore e blasone. Glielo consente l'1-3 inflitto all'Academy Livorno, che perde la seconda partita di fila con l'identico punteggio e rimane alla ricerca del primo successo interno: dopo il pari all'esordio col Montevarchi, in Borgo dei Cappuccini sono arrivate soltanto sconfitte. L'ultima comincia a crearla Cullhaj, che al 10' s'incarica di calciare nello specchio una punizione dal limite dell'area: la decisione è giusta, l'esecuzione anche, Luppichini battuto sul palo che avrebbe dovuto coprire. Ma il primo vantaggio dello Scandicci non arriva intatto a metà frazione: è troppo statica la difesa sul filtrante di Lepri, gelido Billi nel capitalizzarlo con un diagonale secco sul secondo palo. Più che qui però la gara gira su un episodio successivo, quello che vede Pistoia protagonista sfortunato: se da dieci metri, centralissima la posizione, avesse inquadrato lo specchio sarebbe diventato l'eroe del racconto; invece calcia a lato, lo Scandicci resta sul pari e in avvio di ripresa si riporta avanti: stavolta Luppichini non ha responsabilità sul colpo di testa di Drago, che sul traversone di Cullhaj (sabato memorabile: rete e assist vincente) devia il pallone nell'angolo. Di nuovo costretto a rincorrere, stavolta il pari l'Academy Livorno lo sfiora soltanto: a lato d'un pollice il tiro di Cecchi, che s'era proposto in avanti confidando nelle proprie doti balistiche. Meglio va ad Andrei, che a un quarto d'ora dalla fine fissa il punteggio sull'1-3: giocando da pivot Giorgi, che nel finale mancherà l'occasione d'incrementare lo scarto, chiude il triangolo consentendogli di sfondare il lato destro dell'area, da dove schianta il pallone in porta. È il sigillo sulla seconda vittoria consecutiva dello Scandicci, ora atteso da due partite al Bartolozzi: se con Capostrada e Sporting Cecina riuscirà a confermarsi, non gli mancheranno le ragioni per puntare a una posizione di vertice. Calciatoripiù: Menchini (Academy Livorno) prova a contenere la spinta degli avversari e a proporsi più volte sulla corsia sinistra; ma le giocate di Drago , di Cullhaj (sabato memorabile: rete e assist vincente) e di Andrei , che ha imparato alla perfezione il ruolo di mezzala, declinano all'irrealtà qualsiasi ipotesi diversa dalla vittoria dello Scandicci.