Tris Cattolica: Floria ko. Si chiude con un risultato netto (3-0) la sfida di metà classifica; e si prolunga la striscia di risultati utili conseguiti nelle ultime due partite. Già nel primo tempo la Cattolica Virtus si fa preferire sul piano del possesso, e crea diverse occasioni che però non sfrutta a dovere. La prima si registra già al 4': allontanando il corner di Mugnaini, Mari fa finire il pallone sui piedi di Torres Perez, che calciando di prima intenzione non inquadra lo specchio di poco. La Cattolica Virtus insiste e al 12' si rende nuovamente minacciosa. Questa volta l'azione si sviluppa sulla fascia sinistra con: autore di una gran discesa favorita da serie di dribbling, Donà conquista il fondo ed effettua un passaggio verso il cuore del rettangolo ospite; deviato dalla difesa, il pallone giunge ad Andres che con un sublime passaggio di tacco invita Torres Perez al tiro: Mari neutralizza in due tempi. Il primo squillo della Floria arriva al 18': giunto palla al piede a ridosso dell'area avversaria, Bautista Berrocal serve Kacaj che s'accentra e calcia a giro verso il palo più lontano; Bracci si distende e para. Nuovo pericolo al 24': la retroguardia locale respinge un lancio avversario; il primo ad arrivare sul pallone è Martini che sfodera una bella conclusione di controbalzo, di poco a lato. Col passare dei minuti la Floria mostra di soffrire le iniziative sulle fasce; tuttavia la Cattolica non riesce a trovare la giusta precisione in fase di finalizzazione, e così rende meno arduo il compito di Mari. L'occasione buona sembra concretizzarsi al 33', quando Pagnotta lancia lungo a destra Andres che dopo un fervido scontro con la difesa riesce a fare proprio il pallone e crossare in area; ma De Sa, complice probabilmente il rimbalzo, non riesce a impattare nel modo giusto, e la traiettoria si perde alta sopra la traversa. Passano due giri d'orologio e si presenta a De Sa l'occasione di rimediare all'errore precedente: dopo una serie di scambi tra Donà e Andres, Zini lo serve con un lancio perfetto; ma il tiro, stavolta ben scaricato, si spegne di poco sul fondo. Il primo tempo si chiude così a reti inviolate. Passato l'intervallo, si recita su una trama diversa: si gioca prevalentemente a centrocampo, e il giro palla meno accurato non permette ad alcuna delle squadre di rendersi pericolose negli ultimi metri. Al 55' s'accende la Floria con una ripartenza fulminea, che consente a Laaroussi, Batelli e Bettarelli d'avviare un tre contro uno all'apparenza letale; ma l'intesa non è dei migliori, e la difesa si salva. È un episodio decisivo, perché al 63' la Cattolica Virtus passa in vantaggio: Narduzzi serve Fossi che, entrato da poco, all'altezza della tre quarti controlla e cerca la profondità; è un grande invito per Andres, che in velocità riesce a sfuggire alla marcatura avversaria e, arrivato al limite dell'area, apre il piattone infilando Mari. Galvanizzata dal vantaggio, la Cattolica Virtus decide di alzare i ritmi di gioco; e prende definitivamente il sopravvento. Al 68' dalla bandierina Mugnaini, l'incaricato dei calci piazzati, decide di andare direttamente in porta: il pallone si stampa sulla traversa, Mari battuto. Passano tre minuti e il risultato si consolida: Fossi, ingresso ottimo, dialoga sulla trequarti con Morozzi, e gioca in profondità; Donà si libera con un sombrero e a ridosso dell'area subisce fallo. Sebbene il punto del contatto non sia chiarissimo, dopo un attimo d'esitazione Saia indica il dischetto. Dagli undici metri si presenta il solito Andres, che spiazza Mari siglando la sua personale doppietta. Le speranze di rimonta diminuiscono drasticamente, anche se a cinque minuti dalla fine la Floria sfiora la rete: sugli sviluppi di una punizione battuta profonda da Galletti, di testa Laaroussi anticipa Bracci senza però trovare lo specchio. È l'ultimo pericolo per la Cattolica Virtus, che nel finale consolida il successo con la rete del 3-0. Liberatosi con una finta, Andres serve Francesco Gentile che dal limite opta per la conclusione a giro: Mari respinge, ma non può nulla sul tap-in di Christian Lazzerini che deposita il pallone in fondo al sacco. Calciatoripiù : da menzionare la buona prova di tutto il reparto difensivo della Cattolica Virtus, che si è dimostrato compatto e non ha lasciato spazi per possibili iniziative. Va sottolineata inoltre la prestazione di Donà , che s'è dimostrato un trequartista a tutto tondo: fa del dribbling l'arte principale. Il migliore in campo è però Andres (Cattolica Virtus), autore di una prestazione superlativa: possiede il fiuto del gol del classico bomber, e lotta grintoso su tutti i palloni. Discreta la partita di Kacaj e Galletti (Floria): il primo per la buona tecnica mostrata e perché è stato il calciatore più pericoloso; il secondo per la solidità fornita a centrocampo, per la precisione nei piazzati e per i buoni spunti nella gestione del pallone.
Fogli-Fogli-Pellegrini: il Fucecchio batte 3-0 il Capostrada e resta attaccato al treno per la vetta. La prima occasione la costruisce Borghi con un traversone per Kercucu, che però non aggancia il pallone nel cuore dell'area di rigore. Il Fucecchio ci riprova al 21', quando Collura lancia Matteoli che si incunea nella difesa: Arra blocca chiudendolo in fallo laterale. Cento secondi più tardi il Capostrada si rende pericoloso per la prima volta: dopo aver subito un fallo da Comanducci, Luca Calistri s'incarica di battere il calcio di punizione verso la porta; ma anche se abbastanza angolato il tiro è facile preda di Buti. Sulla ripartenza anche il Capostrada può beneficiare di un calcio di punizione interessante: Boccia, ammonito, ferma fallosamente una progressione di Sardelli; ma a Masha il tiro esce centrale, e Filoni para facilmente. Dunque si scavalca la mezz'ora sullo 0-0, punteggio che al 32' Bocchi prova a smontare con un tiro da metà campo: non eccessivo l'impegno per Buti. La partita gira di qui a poco. Al 35' Fogli (fallo di Santini) conquista una punizione sulla trequarti destra, e decide di calciarla direttamente verso la porta: la sua parabola, arcuata anche se non potente, finisce diretta a ripulire l'incrocio. Il Capostrada reagisce subito, e al 39' potrebbe pareggiare approfittando di un errore difensivo di Borghi che apre la via a Bocchi; ma Matteoli si fionda subito in chiusura, e guadagnando una punizione importantissima spezza la trama offensiva degli avversari. Al 40' è lui di nuovo il protagonista del recupero sulla trequarti avversaria: l'affondo si chiude con un cross per Fogli, sul cui scarico Ciampalini calcia di poco sopra la traversa. Si chiude qui il primo tempo, col Fucecchio in vantaggio e in crescendo. L'avvio della ripresa segue lo stesso filone: al 45' Masha affonda con un dribbling centrale e calcia, di poco alto. Nell'azione successiva però il Fucecchio rischia: Collura perde il pallone a centrocampo; lo recupera Luca Calistri, sul cui scarico Foti Belligambi lancia Santini al tiro di prima intenzione; ma Buti, attento, blocca a terra. Il Capostrada ci riprova al 52', direttamente dal rinvio di Filoni per Palladino: raccoglie Luca Calistri che scatta verso l'area avversaria, duetta con Foti Belligambi e calcia in porta trovando di nuovo l'opposizione di Buti. È un momento complicato per il Fucecchio, che sembra aver perso un po' di tono: i ribaltamenti di fronte si susseguono, come i cambi che ambedue i tecnici hanno iniziato a chiamare. Un altro calcio da fermo però condanna il Capostrada. Lo conquista Matteoli dopo aver rubato il pallone a centrocampo e aver saltato due avversari; Orsucci batte veloce uno spiovente verso l'area di rigore; Lenzi addomestica il pallone respinto da Filoni e crossa per Fogli, che lascia partire un tiro millimetrico diretto in rete. 2-0 e doppietta. Il Fucecchio sfiora subito il tris: avrebbe meritato sorte migliore l'azione personale di Sardelli che salta due avversari, si accentra e lascia partire un fendente che colpisce l'incrocio dei pali (62'). Sul ribaltamento di fronte il Capostrada sfiora due volte la rete della speranza. Palladino conquista un angolo e lo calcia a centro area; Buti deve concederne un altro. Se ne incarica Borchi: sul suo traversone Boccia schiaccia di testa il pallone, che termina a fil di palo. Il Capostrada ci riprova a sei minuti dalla fine, quando Luca Calistri conquista un fallo a ridosso dell'area di rigore del Fucecchio: si incarica della battuta Borchi che mette a dura prova i riflessi di Buti. Ma quando attacca il Fucecchio è letale: Arra tenta di liberare l'area, ma il pallone carambola su Niccolò Salvadori; ci si avventa Pellegrini che in due tempi batte Filoni. Il recupero passa velocemente: il Fucecchio ha trovato un avversario ostico, molto più di quanto la classifica racconti; ma ha messo a frutto il proprio tasso tecnico. Calciatoripiù: Ciampalini, Matteoli, Fogli (Fucecchio).
Non sempre le storie belle finiscono bene. Se fosse così la rete di Sehimi, il portiere di riserva che nelle ultime settimane Atzeni sta provando come jolly d'attacco, avrebbe prodotto almeno un punto; invece la Settignanese torna subito avanti, e il Poggio a Caiano esce sconfitto 1-2. È un risultato abbastanza duro da mandar giù: favorisce infatti il sorpasso dello Sporting Cecina, che battendo l'Academy Livorno prova a scappare dalla zona retrocessione. A questi pensieri non s'abbassa la Settignanese, che anche se ha saputo tardissimo di poter partecipare a questo campionato (mai scordarselo: fu ripescata il 5 settembre) occupa una posizione in linea con la sua storia: è sesta, con gli stessi punti della Cattolica Virtus e a uno soltanto dallo Scandicci. Per vincere però ha bisogno della ripresa, seguito d'un primo tempo che somiglia più a una partita a scacchi: a rivoluzionare la disposizione prova giusto Nencini con un tiro da lontano, non granché pericoloso. Diverso è quello che sferra in avvio di ripresa, smarcato sottoporta sulla parata di Tafi che s'era opposto a Bianchini: pallone in rete e Settignanese in vantaggio. Dopo un quarto d'ora lo annulla la punizione che Anza proietta in mezzo all'area di rigore dalla zolla vicina alla bandierina del calcio d'angolo: sul suo traversone stacca Sehimi, che si regala un pomeriggio indimenticabile. Non basta però per consegnare punti al Poggio a Caiano: cinque minuti più tardi infatti nessuno dei suoi riesce ad allontanare l'angolo che Tozzi crossa a mezz'altezza, e dunque il pallone sfila in mezzo all'area di porta dove Galli lo scaraventa in rete dopo essersi concesso il lusso del controllo. Stavolta la Settignanese non vuole commettere l'errore di prima, e continua ad attaccare; ma la sorte decide di divertirsi ancora un po', e spinge sulla traversa il tiro di Miranda Moretti liberissimo di calciare a colpo sicuro da sei metri scarsi. Il risultato resta dunque appeso fino alla fine, e fino alla fine il Poggio a Caiano prova a recuperarlo; ma diventa impossibile quando davanti s'erge un portiere come Pozzi, splendido nell'alzare sopra la traversa il colpo di testa di Passeri su una punizione calciata lunga in mezzo all'area. È la parata che sigilla l'1-2, e che tiene altissima la media della Settignanese nelle ultime quattro giornate: dopo la sconfitta di Fucecchio ha conquistato otto punti. Altro che ripescata. Calciatoripiù: Ragusa, Scarselli, Tozzi (Settignanese).
Il Tau Altopascio prosegue il proprio cammino con la nona vittoria di fila (4-0, tre reti già nel primo tempo): la ottiene contro Scandicci, squadra forte e in serie positiva da quattro partite. È trionfale la marcia trionfale dell'invincibile Tau, vera corazzata che spiana sistematicamente tutte le avversarie che incontra sul proprio percorso di avvicinamento alla vittoria finale. L'elemento che lo caratterizza è la facilità con cui va a concludere a rete indipendentemente dalla bravura degli avversari: lo Scandicci (Tesconi lo schiera con un 4-1-3-2), che s'è confermato una delle migliori formazioni del torneo, ha infatti lottato e combattuto colpo su colpo; ma nulla ha potuto contro la straripante superiorità degli avversari, ed è arrivato a concludere nello specchio non più di tre-quattro volte. Ma è solo uno stop momentano: il valore complessivo è da posizioni di vertice. Sul Tau Altopascio la considerazione è abbastanza semplice: una squadra che vince tutte le gare, e per giunta quasi tutte con due gol di scarto, dimostra una superiorità fuori discussione. Valutare se sia una delle migliori di categoria degli ultimi anni è un esercizio di difficoltà massima (cambiano le situazioni, gli avversari); ma se si dice che una squadra così forte si è vista raramente ci s'avvicina moltissimo alla verità. Grazie all'ottima tecnica di base, tutti e quattro i difensori sono in grado di impostare il gioco in maniera eccelsa, e di lasciare agli avanti avversari pochi spazi per concludere a rete; la mediana è composta da calciatori di qualità sopraffina, meritevoli senza alcun dubbio di palcoscenici eccezionali (si consideri Bracaloni come esempio: in tutta la gara ha sbagliato soltanto un passaggio); l'attacco è composto da Bonelli, capocannoniere del torneo, e da titolari nelle formazioni di rappresentative di categoria. Con queste premesse è inevitabile che il vantaggio arrivi subito, già al 6': ripulendo un traversone da destra, al centro di testa Giovannelli fa la torre per Sarnataro, libero a non più cinque metri dalla riga di porta; il suo tiro di prima intenzione fa secco l'incolpevole Barbieri. Passano cinque minuti e il Tau raddoppia: una splendida imbucata dello stesso Sarnataro da destra (millimetri il lancio) innesca Bonelli, che controlla e da dentro l'area fulmina Barbieri con un tiro secco e preciso sul primo palo. Bisogna attendere il 22' per la prima occasione dello Scandicci: Lodovisi si prepara bene al tiro dal limite dell'area, ma conclude debole e centrale e non impensierisce Jordan Ricci. Ben più incisivo è il Tau, che al 25' triplica e mette in ghiaccio il risultato: sceso sulla destra, Serafini rimette il pallone al centro per l'accorrente Sarnataro, che con facilità irrisoria segna il 3-0. Nonostante il punteggio già tranquillizzante, il Tau continua a essere padrone del gioco con belle manovre corali e ariose; solo allo scadere del primo tempo lo Scandicci potrebbe rientrare in partita, ma calciando sbilanciato Kurti non sfrutta il bell'invito di Lodovisi al limite dell'area. L'ultima azione del primo tempo arriva però sull'altro fronte; ma da quattro-cinque metri di testa Giovannelli non colpisce a dovere sulla bella apparecchiatura di Sarnataro, che nel recupero manca la tripletta sull'invito di Bonelli: Barbieri sventa la minaccia. La ripresa è all'insegna della continuità, con il Tau a macinare gioco e lo Scandicci pronto a ripartire. A sfiorare la rete però sono sempre i soliti: al 47' il Tau costruisce una doppia occasione sugli sviluppi di angolo, ma in uscita Barbieri è bravo nello sventare il colpo di testa di Bonelli da distanza ravvicinata. È ugualmente bravo Jordan Ricci, che tre minuti più tardi devia in angolo una conclusione improvvisa di Andrei dall'interno dell'area. A premere di più è però il Tau, trascinato da Bonelli che al 54' mette Giovannelli in condizione di battere a rete (palo) e al 65' segna il 4-0 con un diagonale perfetto da posizione defilata: tutta di prima, l'azione si era sviluppata sulla parte destra del campo, dove Sarnataro aveva ricevuto l'invito di Bracaloni e alimentato l'azione offensiva. Al 73' potrebbe essere tripletta: ma questa volta Bonelli, di nuovo al tiro sull'ottimo invito di Romani entrato da poco, manca di poco lo specchio. Cento secondi più tardi di nuovo Romani è bravo a rimettere al centro un prezioso invito da fondo campo, ma Stondei non centra il bersaglio da distanza ravvicinatissima. Si chiude con un rinvio errato di Barbieri, che dà a Romani l'opportunità di concludere a rete da ottima posizione poi si riscatta chiudendogli lo specchio. Il fischio finale (partita estremamente corretta e facile; nonostante ciò, in più di un'occasione non convince, invertendo punizioni e valutando male falli di gioco) sigla i tre minuti di recupero; resta soltanto rimane da mettere in evidenza la correttezza di tutti i protagonisti in campo (nessun ammonito) e delle panchine, prodighe solo di consigli ai ragazzi senza alcun isterismo. È un aspetto tipico delle società importanti e che sanno fare calcio, come Tau e Scandicci. Un bello spot per gli amanti del pallone che rotola. Prosit. Calciatoripiù : la prova di Bracaloni , veramente illuminante nei passaggi e nella visione di gioco, è al limite della perfezione. Rapido, e sempre pericoloso all'interno dei sedici metri, Bonelli realizza due gol di ottima fattura. Sarnataro ha tecnica eccelsa: lo dimostra in occasione del primo gol e negli assist che disegna per tutta la gara. Insuperabile in fase difensiva, Gabbrielli (Tau Altopascio) è ottimo nell'impostazione della manovra. Bravo in difesa, Morosino è ottimo con il pallone tra i piedi quando si spinge in avanti. Salvadori (Scandicci) smista il pallone con intelligenza, e si fa valere anche in ricezione e in interdizione.
C'è una sola cosa meglio d'una vittoria all'esordio: far coincidere la vittoria all'esordio con la prima vittoria stagionale. Meglio Corrado Colombo, che la dirigenza ha scelto per sostituire Mariano Giuliani, non poteva cominciare: il Margine batte 3-1 l'Aquila Montevarchi, e mangia tre punti al Capostrada sul quale al momento si fa la corsa salvezza. Gran protagonista è Virdò, che segna due reti e favorisce la terza: per sbloccare il punteggio gli sono sufficienti undici minuti, allo scadere dei quali sferra il mancino vincente sul taglio in area. È una delle due occasioni che contraddistinguono il primo tempo: arriva dalla stessa parte anche la seconda, nella quale Llanaj però non trova la porta. Stranamente opaco, il Montevarchi resta dunque in partita e al riavvio pareggia: è splendida la punizione con cui Brogi aggira la barriera e batte Nigro, di lì in poi protagonista assoluto. Il Margine Coperta ha infatti bisogno delle sue parate per sigillare il vantaggio che Virdò confeziona quasi immediatamente (splendido il servizio di Llanaj, splendido il taglio): dalle iniziative che li portano al tiro da posizione favorevolissima Cannoni, Manenti e Brogi traggono solo frustrazione. Infallibile è invece il Margine, che a cinque minuti dalla fine s'assicura il successo: stavolta Virdò arretra e gioca profondo per Jacopo Niccolai, il cui taglio da sinistra si chiude con la rete del 3-1. Colombo esulta: se il Margine è questo, la salvezza non è impossibile. Calciatoripiù: Nigro mette al sicuro il successo creato dalla doppietta di Virdò (Margine Coperta).
Sbaglia chi concentrandosi sulle difficoltà dell'Academy Livorno sminuisce la vittoria dello Sporting Cecina. Sbaglia per tre motivi: perché un derby è denso d'insidie; perché al Rossetti è il secondo 2-0 consecutivo (e prima ci fu un pari col Montevarchi: vuol dire sette punti in tre partite); e perché vale un bel balzo in una classifica finora preoccupante, e ora se non splendida quantomeno più serena: dietro ci sono ben cinque squadre. Giachini dunque può essere soddisfatto della prova dei suoi, che dopo un primo mese complesso (tre le sconfitte nelle prime quattro di campionato) hanno cominciato a macinare risultati. Ce n'era bisogno dopo lo stop di Scandicci: Calloni prova subito a cancellarlo, ma pescandolo in fuorigioco (infrazione lieve ma valutazione corretta) Giacomelli non gli convalida la rete del possibile vantaggio (7'). Lo Sporting Cecina ci prova allora sui palloni inattivi, di nuovo senza fortuna: la barriera sporca la punizione di Bertaccini; e, liberato a centro area dal successivo angolo di Lombardi, Creatini manca lo specchio d'una spanna scarsa (13'). Per il vantaggio occorre attendere che s'accenda Lattuada, che dopo averci provato di testa al quarto d'ora (perfetto il traversone di Lombardi, pallone di poco accanto al palo) segna al 23' con una volée magnifica favorita dall'assist di Calloni: Simone Sommani non ci arriva, e il punteggio cambia. Dello scarto minimo però lo Sporting Cecina non può accontentarsi: in avvio di ripresa ci riprova Lattuada, che chiude un'azione personale con un tiro dal limite vicinissimo al palo, ma dalla parte sbagliata (50'). È perfetta invece la mira di Bettaccini, che quando si completa l'ora di gioco batte Simone Sommani con una punizione decentrata sulla destra: al suo rasoterra la barriera non s'oppone granché, e lo Sporting Cecina si porta sul 2-0. Nel finale lo scarto potrebbe crescere ancora; ma stavolta Simone Sommani riesce a neutralizzare il colpo di testa di Castellano. Per l'Academy Livorno comunque è una consolazione impalpabile: le partite perse diventano sette; vincendo la prima partita stagionale il Margine Coperta l'ha agguantato; e la classifica continua a piangere. Calciatoripiù : a Bertaccini basterebbe la rete su punizione per prendersi di diritto un posto tra i migliori; è il 2-0, che la difesa dello Sporting Cecina (gran prova di Meatu ) protegge bene dalle iniziative sterili dell'Academy Livorno.
Non s'arrenderà mai. Il 2025 s'aprirà con lo scontro diretto, ultima d'andata: l'Affrico vuole arrivarci il più vicino possibile al Tau capolista, così da rendere elettrizzante il girone di ritorno. Per farlo ha bisogno di vincere sempre, di non frenare più al Lapenta: oltre ai due di Capostrada, pesano tantissimo i quattro punti persi con Cattolica Virtus e Floria. Lo spirito con cui affronta il San Miniato, battuto 3-1, suggerisce che Gori il messaggio l'ha fatto passare chiaro: la ripresa racconta di una squadra insaziabile, e difficilmente contenibile quando i suoi attaccanti stanno bene. Meglio di tutti sta Mencarelli, che dopo averci provato un paio di volte nel primo quarto d'ora sblocca il punteggio al 21': la giocata vincente è un classico della casa, pallonetto sull'uscita di Ginepri dopo l'affondo in area da sinistra. L'1-0 sembra indirizzare chiaramente la partita, che però a sorpresa il San Miniato rimedia intorno alla mezz'ora: calciato di prima da Senanayake che cerca la porta da trentacinque metri, anche se non angolatissimo il pallone scende all'ultimo e assume una traiettoria beffarda per Claudio Gentile. Raggiunto sul pari, l'Affrico ha molti meriti: non si scompone, né si fa condizionare dai risultati di Sestese e Tau Altopascio né soprattutto cerca d'accelerare per tornare in vantaggio prima dell'intervallo; ma resta calmo, s'affida a Gori che nello spogliatoio lo riorganizza, e nella ripresa torna a governare. Se all'elenco degli ingredienti s'aggiunge il minor ritmo del San Miniato, comprensibilmente stanco dopo un primo tempo dispendiosissimo, non c'è bisogno di troppi sforzi per capire che il 2-1 non tarda: lo segna Nocentini, che intuisce dove finirà il traversone di Mencarelli (la coppia funziona, bravo Gori; e bravo Mencarelli, che gioca fortissimo di supporto a un centravanti classico) e che tagliando sul primo palo si crea lo spazio per calciare a colpo sicuro. Il 2-1 rende di nuovo bruttarella la classifica del San Miniato, che per rimediare s'affida a Vadi; ma gli va male sia quando ci prova in prima persona sia quando imbuca per Marchetti, solo davanti a Claudio Gentile: tiri a lato, niente pareggio. Per eliminare qualsiasi dubbio residuo l'Affrico gioca in verticale il penultimo pallone dell'incontro, e fa bene: uscito fuori area su Casamenti lanciato a rete, Ginepri commette fallo; e decodificando correttamente la chiara occasione da rete Carnevali lo espelle. Il San Miniato ha finito le sostituzioni, e comunque sarebbe cambiato poco: a disposizione Rappuoli non aveva un portiere di riserva. A difendere i pali sulla punizione dal limite finisce dunque Khachi, superato da D'Onofrio che sa che calciando nello specchio avrà grandi possibilità di segnare: è il punto del 3-1, e un avviso chiaro per la capolista che scappa solo un po'. Calciatorepiù: Mencarelli (Affrico) ha qualità che gli consentono di giocare in tutti i ruoli dell'attacco. Segna da centravanti, rifinisce da seconda punta, inventa da dieci classico. Meraviglia.
Dopo la sconfitta nello scontro diretto con l'Affrico la Sestese ha infilato tre vittorie consecutive: la terza arriva sul campo del Venturina, sconfitto 1-2 al calar del sole. L'avvio però sembra annunciare un epilogo diverso. Infatti Il Venturina si rende subito pericoloso sugli sviluppi di una rimessa laterale battuta da Priore in zona d'attacco: Viganò controlla e il pallone, entra in area e calcia, contrastato da Minniti. Il Venturina ci riprova al 6', quando Minichini conquista il pallone nel cerchio di centrocampo e di prima serve Viganò sulla corsa: il dribbling su Marzano gli consente di cercare lo specchio, ben protetto da Giorgetti. Poi improvvisamente la Sestese passa in vantaggio: Ceccherini calcia il pallone in area, Biondi non legge bene la traiettoria e smanaccia il pallone facendolo finire sul volto di Lenci, e da qui in porta. È il quarto d'ora, e l'episodio avvia una fase diversa segnata da un gran possesso della Sestese e da una serie d'occasioni del Venturina. Si comincia al 28' con l'iniziativa di Viganò, che sottrae il pallone a Minniti al limite dell'area, se lo sposta sul destro e calcia di poco a lato. Si prosegue cento secondi più tardi sull'angolo ben calciato da Priore: Ferrario irrompe a centro area e colpisce di testa mandando il pallone di poco alto. Nel recupero del primo tempo il Venturina sfiora di nuovo il pari: Viganò manda in velocità Minichini che entra in area e in diagonale sfiora la base del palo. 0-1 dunque il parziale alla pausa di metà gara. L'avvio della ripresa vede le due squadre affrontarsi a centrocampo, senza che nessuna riesce a prendere iniziative importanti. Per la prima occasione bisogna attendere il 52', minuto in cui la Sestese raddoppia. Pancella conquista un angolo, lo calcia Belli che manda il pallone sui piedi di Ricci, neoentrato e pronto ad accompagnarlo in porta. Ma lo scarto torna subito minimo: Viganò batte il calcio d'inizio per Priore che cerca la profondità; Ferrario calcia dal limite dell'area e trova la porta dopo il tocco di spalla dello stesso Viganò. Dopo questo botta e risposta la partita si placa per una decina di minuti: si arriva placidi al 64' e alla rete di nuovo mancata da Ferrario che di testa non torva la porta sulla lunga punizione di Guazzini. La Sestese capisce che non può accontentarsi del vantaggio di misura e al 67' prova ad arrotondare: con un diagonale interessante Bellini impegna Biondi, che cinque minuti più tardi si supera su Bagalà alzandone il tiro sopra la traversa. Il Venturina si lancia all'attacco: a colpo sicuro De Luca sfiora il palo; Ferrario impegna Giorgetti in una parata difficile (76'). Ma l'occasione migliore si registra all'ultimo minuto di recupero: Bologna scappa sulla corsia destra, supera in corsa Malica e calcia colpendo in pieno il palo. La Sestese si salva, il Tau resta a meno sei. Calciatoripiù: Priore, Bologna (Venturina), Giorgetti, Ceccherini (Sestese)