I classici hanno un potere unico: restano sempre identici, e ogni volta raccontano una storia diversa. Eroe o antagonista a seconda dello sguardo (ma davvero in occidente nessuno ha mai amato Ettore?), stavolta è Scura a definire l'interpretazione del finale; e per la Sestese è un finale glorioso: l'1-2 in rimonta le consegna il primato solitario. La Cattolica Virtus ha fatto di tutto per negarglielo; ma nonostante la rete di Palchetti alla fine del primo tempo (ben oltre il minuto di recupero inizialmente assegnato: è solo uno sketch del solito show di Salusest) esce sconfitta per la quinta volta in stagione, e non replica il mezzo stop cui Donati e l'Academy Livorno costringono il Tau Altopascio. A lungo però s'è avuta l'impressione che a Soffiano la Sestese avrebbe potuto perdere punti pesanti: anche se riduce di un'unità il numero dei calciatori che accompagnano l'azione offensiva, il 3-4-1-2 di Alla, con Lorenzo Masi e Castelletti a tutta fascia e Giacomo Masi sulla trequarti, rende difficile trovare spazi nelle corsie centrali. Così, dopo aver rischiato su una punizione di Bramanti sporcata da un paio di deviazioni aree (troppo strozzato il mancino di Blini, dalla parte sbagliata del palo vicino), per pungere la Sestese deve contare sugli errori degli avversari: per il primo, un rinvio impreciso di Bisulca, attende giusto il quarto d'ora; ma nonostante lo specchio spalancato Scura non se la sente di calciare dalla trequarti, e costretto a defilarsi sulla destra ottiene solo un calcio d'angolo. Più pericoloso è il mancino improvviso che Tarchiani scarica dai venticinque metri: anche se la traiettoria gli esce centrale, il pallone s'abbassa all'ultimo; e Bisulca è costretto a usare la mano di richiamo per pizzicarlo sulla traversa. Resta l'occasione più pulita della prima mezz'ora; la Sestese prova a costruirne un'altra sul lancio di Cecchi, che dopo aver disinnescato Lorenzo Masi sul cambio di campo di Stiacci consente a Barbanti di strappare dalla mediana all'area di rigore, e da qui premiare il taglio di Scura: altissimo e fuorissimo il suo destro in corsa (29'). Di tutto il primo tempo è una delle poche azioni nelle quali la Sestese riesce a giocare in ampiezza: unite ai raddoppi di Dario Burgassi, allo schermo proposto da Bramanti e Palchetti e alle condizioni complicate del terreno, le marcature preventive di Manzini e di Ventrice la costringono a racchiudere la manovra in pochi metri. Affidarsi ai palloni inattivi è quasi inevitabile. Al 33' ci prova Cecchi, che da trentacinque metri calcia nello specchio una punizione concessa da Salusest (lettura creativa) dopo un fallo di mano di Giacomo Masi spinto da Cetani: lenta e centrale l'esecuzione, facile la parata di Bisulca. Fin qui la Cattolica Virtus s'è limitata a saggiare la potenza degli avversari; dopo averne assorbito l'impatto, decide che osare si può. La sua reazione sorprende la Sestese, che un minuto più tardi si fa trovare scoperta dalla verticalizzazione di Giacomo Masi per Stiacci, decentrato sulla sinistra: Grisolini, che prima e dopo disputa una gran partita (evidente il motivo per cui Boscherini l'ha di nuovo proposto titolare), non ha tra le proprie doti fisiche quelle che gli consentono di marcare un centravanti vecchio stile; pertanto deve concedergli il fondo e il traversone, sul quale Bardazzi rischia la figuraccia mancando la presa; lo salva Monterisi che sottoporta anticipa Blini. Qui la Sestese commette l'unico vero errore d'una partita altrimenti perfetta: sottovaluta il segnale; e dunque si ritrova in svantaggio nel momento peggiore. È infatti già scaduto l'unico minuto di recupero nel momento in cui Salusest consente comunque alla Cattolica Virtus di calciare il primo angolo della sua partita; è una decisione che rischia di pesare su tutto il campionato: seppur schierata, la difesa della Sestese lascia scorrere il traversone di Bramanti, a rientrare da sinistra, fino al secondo palo; là c'è appostato Palchetti, che di testa accompagna in porta un pallone pesantissimo. Il riverbero dell'esultanza si propaga fino ad Altopascio: a metà gara in vantaggio c'è la Cattolica Virtus. Alla Sestese dunque tocca accelerare, e trovare nuove soluzioni per scardinare una difesa fin lì inossidabile. Perché l'umidità diffusa inizi a produrre la prima ruggine occorre scavalcare l'intervallo, far trascorrere nove minuti della ripresa, e consentire a Bontà di trovare finalmente spazio nel cerchio centrale: è un invito ad aprire il compasso verso destra e a far spiovere il pallone nella zona di Cetani, che con Castelletti ingaggia un duello da cui esce vincitore; davanti dunque gli s'apre lo spazio per raggiungere il lato corto dell'area di porta, da dove inganna Bisulca con un diagonale che forse nasce come un traversone rasoterra e che in corsa si scopre il tiro del pari. La Sestese sente d'aver rivoluzionato l'inerzia della partita, e per completare la rimonta aumenta la pressione; né l'affievoliscono i cambi chiamati da Alla, che ritocca l'assetto tattico inserendo Fabiani (fuori Manzini; dentro anche Giardina Papa per Stiacci), e trasformando Lorenzo Masi e Castelletti nei terzini d'una nuova difesa a quattro. La mossa serve per riportare la Sestese lontana dalla porta: dunque diventa chiaro che soltanto un calcio da fermo può spezzare l'equilibrio. Il primo a capirlo è Cetani, che scarica sulla barriera la punizione conquistata da Andreano (fallo di Bramanti) intorno ai venticinque metri; il secondo è Barbanti, che a dieci minuti esatti dalla fine costringe Dario Burgassi al fallo sul lato corto dell'area di rigore, e senza chiedere a Salusest di verificare la distanza (si può: e, a differenza di quel che si sente dire in tribuna, su quel pallone la Cattolica Virtus non ha alcun diritto) col destro calcia direttamente nello specchio: in allungo sul secondo palo Bisulca respinge ma non allontana il pallone, che col destro Scura scaraventa in porta anticipando Ventrice. È l'episodio che decide la partita, e al momento indirizza la corsa al titolo; per pareggiare alla Cattolica Virtus non basta l'unica vera occasione della ripresa, il diagonale mancino di Blini favorito da Bramanti sull'invito di Lorenzo Masi dalla corsia destra: Bardazzi prega che il pallone esca oltre il palo lontano, e tanto basta (66'). I minuti che rimangono servono soltanto ad annotare l'ultimo atto del lungo duello verbale tra Salusest e Alla, costretto a seguire il recupero dalla parte sbagliata della recinzione: la Sestese ripulisce bene tutti i palloni fatti spiovere in area, e si sgancia da una coppia che ormai le stava stretta. Sorride Alessio Boscherini, che ha mascherato bene l'assenza (definitiva: all'Empoli non si può dire di no) di De Ferdinando e in cambio ha ottenuto il primo posto; e in tribuna sorride Roberto Pacini, grandissimo ds, che Boscherini l'ha scelto e che negli ultimi vent'anni i classici li ha studiati tutti. È l'unico modo per vincere i campionati: sapere che sul bordo d'ogni pagina che sembrava già studiata può celarsi l'annotazione decisiva. Calciatoripiù : per tutto il primo tempo la Cattolica Virtus protegge bene la propria porta, perché per tutto il primo tempo il filtro di Bramanti e Palchetti , dalle parti dei quali spesso ripiega Giacomo Masi (il sei sulle spalle, gioca trequartista), rende impossibile sfondare centralmente. Per rimontare la Sestese ha bisogno d'una serie di giocate individuali, con le quali creare la superiorità numerica: delle aperture di Bontà , dei dribbling di Cetani , della ferocia di Barbanti , dell'istinto di Scura .
Troppa Floria per la Settignanese. La squadra di Vella espugna il Valcareggi con un risultato perentorio, mantenendo i tre punti di vantaggio sul terz'ultimo posto. La pressione ospite è subito fortissima, con i locali costretti a rinchiudersi nella loro metà campo. Bisogna però attendere il 18' per il gol del vantaggio: Magnolfi s'invola sulla sinistra seminando il panico nella difesa avversaria, dunque recapita un cross a beneficio di Galli che appena dentro l'area scaglia un tiro imparabile sotto la traversa. Dopo soli cinque minuti arriva anche il raddoppio firmato Signi, che sugli sviluppi di un corner elude la marcatura e insacca. In campo c'è solo la Floria che alla mezz'ora cala il tris: Zolfanelli fa tutto da solo e da breve distanza infila l'incolpevole Silverio. Al 35' la Settignanese mette per la prima volta la testa fuori, con Passannanti che riceve in area e proprio sul più bello viene falciato da Mannini; rigore ineccepibile, che lo stesso Passannanti trasforma spiazzando Massetani. Il 3-1 conferisce nuova fiducia ai ragazzi di Romei, che nella ripresa provano ad alzare il baricentro per compiere la rimonta. La partita adesso è equilibrata, ma si tratta di una situazione temporanea. Ben presto infatti la Floria ristabilisce le distanze con un rapido tap in di Vannozzi dopo una corta respinta di Silverio, e per la Settignanese è un colpo fatale. Tarantoli prova a rendere meno amaro il passivo su punizione, ma la sua traiettoria termina alta. Nel recupero, allora, Magnolfi si destreggia bene in area e serve a Vannozzi un pallone solo da spingere alle spalle del subentrato Mannocci. Non c'è tempo per altri fotogrammi: la Floria vince 5-1 e ottiene tre punti importantissimi per la propria classifica, mentre la Settignanese s'imbatte di nuovo in una prestazione deludente dopo i buoni segnali della scorsa settimana.
Uno Scandicci in grande spolvero infila il sesto risultato utile consecutivo (tre vittorie e tre pareggi nelle ultime sei gare) superando a domicilio il Capezzano Pianore. Finisce 1-2 al termine di una partita condotta dall'inizio alla fine dai blues, autori di un ottimo match. I ragazzi di Fanfani cercano e riescono fin da subito a prendere in mano le redini dell'incontro, prendendo campo, macinando gioco e creando i maggiori pericoli in area avversaria. Il primo tempo è un monologo dei blues, subito vicini al gol dopo una manciata di minuti: dalla destra Brahimaj va via palla al piede, si accentra e conclude a mezz'altezza sul secondo palo, calciando fuori a fil di palo. Dopo lo squillo in avvio, al quarto d'ora lo Scandicci passa in vantaggio colpendo proprio con lo stesso Brahimaj. Catarzi conquista palla a centrocampo e lancia in area Cardella che, dopo una buona triangolazione con Brandani, con due avversari addosso riesce a servire Brahimaj, che mette in rete di sinistro per lo 0-1. Lo Scandicci esulta e insiste in avanti, raddoppiando sei minuti più tardi (21') dopo un bel fraseggio sulla sinistra tra Giannoni e Cardella: quest'ultimo crossa in mezzo il pallone che, spizzato da un difensore locale, finisce sui piedi di Deliperi, pronto alla conclusione in porta per lo 0-2. Con due reti di vantaggio, lo Scandicci continua a far girare palla e costruisce perlomeno altre due buone occasioni in area locale. Gjonaj ci prova dalla trequarti, leggermente defilato sulla destra, concludendo di un soffio fuori sul secondo palo. Poi è Cardella ad avere sui piedi una buona opportunità dopo un bel dialogo con Brandani: riceve palla al limite dell'area, sulla destra, e conclude a giro sul secondo palo scheggiando l'incrocio. Il secondo tempo prosegue sulla scia del primo: lo Scandicci tiene saldamente in mano le redini della partita, facendo girare bene palla e costruendo diverse altre occasioni in area, sventate anche da un ottimo Barsottelli. Il primo spunto blues della ripresa nasce ancora sull'asse Brandani-Cardella: quest'ultimo entra in area, supera un avversario e conclude trovando l'opposizione del portiere in uscita. Poi, sugli sviluppi di un corner battuto da Brandani dalla destra, il pallone viene respinto fuori area e viene raccolto da Catarzi, che lascia partire un gran destro di controbalzo da circa trenta metri che esce di un soffio a lato. Lo Scandicci insiste in avanti, un'altra buona palla-gol capita poi a Gjini che, liberato in area dopo una buona combinazione Brandani-Deliperi, entra in area palla al piede e conclude di sinistro scheggiando il palo. È poi il turno ancora di Deliperi, al tiro dalla sinistra dopo una triangolazione con Cardella: il portiere copre bene il primo palo deviando il pallone in angolo. Infine, sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Catarzi, sul secondo palo si libera bene al tiro Pinzani, che controlla un pallone non semplice calciando però poi troppo addosso al portiere. Il primo vero squillo del Capezzano si annota al minuto 65: Corso prende palla sulla trequarti avversaria, salta due uomini e da dentro l'area insacca il pallone sotto la traversa. È il gol dell'1-2, la partita è riaperta ma senza che si annotino poi altre occasioni né da una parte né dall'altra. Lo Scandicci controlla benissimo il vantaggio nei minuti finali, prendendosi i tre punti e continuando la risalita in classifica. Calciatoripiù: Barsottelli, Andreotti e Corso per il gol (Capezzano P.); Brandani e Deliperi (Scandicci).
Un'altra vittoria, la quinta nelle ultime cinque partite. L'Affrico si conferma ancora e lo fa a Prato in quello che, classifica alla mano, è stato uno scontro diretto d'altissima quota. Messe definitivamente alle spalle le difficoltà di inizio stagione, in queste settimane i biancoblù hanno scalato posizioni in classifica, portandosi adesso al quinto posto, a -1 proprio dal Csl Prato Social Club quarto e a -2 dal Fucecchio terzo. La sfida del Rossi prende subito ritmo: Csl Prato Social Club e Affrico approcciano bene al match, cercando subito lo spunto giusto per portare la sfida sui propri binari. La prima vera occasione dal gol arriva però soltanto intorno al 20', ed è di marca locale: Allori va via bene sulla sinistra e crossa il pallone in mezzo per Vichi, che calcia a colpo sicuro; il tiro viene contrastato da un difensore biancoblù. L'Affrico risponde prontamente e al 27' passa in vantaggio, sfruttando alla perfezione uno schema su punizione dal limite dell'area: ci pensa Sersif a rifinire l'azione, firmando lo 0-1. I ragazzi di Bertini ci riprovano poi poco dopo, Nacci ha una ghiotta chance in area, concludendo però fuori, di testa, a porta praticamente sguarnita. La reazione del Csl Prato Social Club non tarda ad arrivare: si segnalano in particolare un colpo di testa di Magni di poco alto sugli sviluppi di un calcio d'angolo e un tentativo dalla distanza sul quale è bravo Sarti a opporsi. Il primo tempo va in archivio così, l'Affrico conduce all'intervallo. Il Csl Prato Social Club riparte fortissimo in avvio di ripresa e dopo una manciata di minuti riesce a pareggiare. L'1-1 si registra al minuto 39 grazie a una grande azione sulla sinistra di Myftari, a segno poi dopo aver vinto il contrasto con un avversario. Lo stesso Myftari va vicino al sorpasso poco dopo, sempre sugli sviluppi di una bella azione sulla sinistra: la sua conclusione scheggia la parte esterna del palo. L'Affrico risponde intorno al quarto d'ora di gioco con un paio di palloni invitanti messi in mezzo dal neoentrato Nesi, non sfruttati però in area di rigore. Sul ribaltamento di fronte il Csl Prato Social Club si fa pericoloso sugli sviluppi di un calcio d'angolo: è bravo il portiere ospite a dire di no su un colpo di testa in mischia. La partita resta accesa, caratterizzata da diversi botta e risposta tra le due squadre, è poi ancora l'Affrico a trovare lo spunto decisivo per tornare avanti (55'): l'1-2 nasce sugli sviluppi di un calcio di punizione dalla destra di Sersif grazie al colpo di testa vincente in area di Nesi. Gli ospiti esultano, i padroni di casa si rimboccano nuovamente le maniche, spingendo alla ricerca del nuovo pareggio. E la chance giusta arriva su un cross dalla destra di Caca raccolto in mezzo da Jacopo Gori, che calcia sopra la traversa. Col Csl Prato Social sbilanciato in avanti alla ricerca del pari, l'Affrico contiene bene la spinta avversaria e si fa ancora pericoloso in ripartenza: l'occasione più ghiotta per l'allungo capita sui piedi di Gueye, recuperato bene però da un difensore al momento della conclusione. Al Rossi di Prato termina così 1-2: l'Affrico si conferma al termine di una bella partita, indubbiamente combattuta e ben interpretata anche da un buon Csl Prato Social Club. Calciatoripiù: Myftari (Csl Prato Social); Sersif, Nesi (Affrico).
Tre punti che pesano tantissimo: per la classifica, per il morale, per il valore dell'avversario. La Lastrigiana prova a mettersi alle spalle qualche partita negativa e torna a smuovere una classifica che si era complicata parecchio nelle ultime settimane, superando tra le mura amiche il Fucecchio terza forza del campionato. Finisce 1-0 alla Guardiana al termine di una partita che segue fin dalle prime battute un andamento ben preciso: gli ospiti prendono fin da subito in mano le redini del gioco, alla ricerca del varco giusto per sbloccare il match; i padroni di casa si compattano dietro, sfoderando una grande, grandissima prestazione difensiva. Saranno pochissimi infatti alla fine gli spazi concessi dai biancorossi a un Fucecchio che cerca con insistenza ma non riesce mai a trovare lo spunto giusto per colpire. Sviluppatosi su questa trama sia nel primo sia nel secondo tempo, il match fatica così a decollare. Nei primi trentacinque minuti c'è poco da segnalare. La Lastrigiana riesce a portare un po' di apprensione alla retroguardia bianconera su un cross in mezzo sul quale Toderici non arriva di un soffio. Il Fucecchio risponde con un paio di tentativi: uno non inquadra lo specchio della porta, il secondo - a opera di Burchielli - trova la pronta opposizione di Maruottolo. Sempre nel primo tempo c'è da registrare anche un gol annullato a Girardi sugli sviluppi di un calcio di punizione: tra le proteste bianconere, l'arbitro ferma tutto fischiando una fallo sul portiere. Anche nei secondi trentacinque minuti la partita segue il canovaccio della prima frazione, impreziosita però in questo caso dalla rete che sblocca e di fatto decide l'incontro. Il vantaggio biancorosso arriva dopo circa dieci minuti: servito sull'esterno da Vertaldi, Coscini serve un preciso cross in mezzo per la conclusione al volo di bomber Toderici, che supera il portiere. È il gol dell'1-0, è il settimo centro personale in stagione per l'attaccante biancorosso, grande protagonista a suon di gol in questa prima parte di stagione. Una partita già in salita si complice così ulteriormente per il Fucecchio, che continua la pressione alla ricerca del varco giusto per colpire: i bianconeri costruiscono qualche buona opportunità anche su calcio piazzato, ma senza riuscire a incidere. Merito anche di un'ottima Lastrigiana, sempre accorta dietro e ancora pericolosa in area avversaria a circa dieci minuti dal termine, quando Toderici ruba palla a un difensore e si presenta a tu per tu col portiere, non riuscendo però a concludere bene: il suo tiro viene ribattuto. Nel finale (cinque i minuti di recupero) la pressione ospite è sempre altissima: il Fucecchio mette diversi palloni in area, ma senza riuscire a concretizzare. I ragazzi di Fanfani stringono i denti fino alla fine e al triplice fischio possono godersi una vittoria fondamentale. Per la classifica (aggancio al Capezzano a quota 10), per il morale, per il valore dell'avversario. Calciatoripiù : tutta la Lastrigiana si prende la scena per voglia, determinazione e spirito di sacrificio; una menzione d'obbligo va comunque a bomber Toderici , match-winner di giornata. Nel Fucecchio spicca Burchielli .
Momenti diversi, umori contrapposti. Il San Miniato non riesce a mettersi alle spalle la netta sconfitta di Sesto Fiorentino e tra le mura amiche incappa in un nuovo k.o., non ampio nelle dimensioni come quello in casa della capolista ma comunque netto, a opera di un ottimo Montevarchi. L'Aquila cala infatti il tris in terra senese, riparte subito dopo la sconfitta interna col Csl Prato Social Club e fa un bel balzo in avanti in classifica, superando proprio il San Miniato e portandosi adesso a meno due dal terzo gradino del podio. I ragazzi di Landi partono forte, protagonisti di buone trame e subito pericolosi in avvio. Nei primi minuti si registrano tre ghiotte opportunità rossoblù, e in tutte e tre c'è lo zampino di Pugliese: prima serve un ottimo invito a Mantelli, recuperato bene da un difensore al momento del tiro, e poi si mette in proprio, calciando fuori in un'occasione e trovando la pronta opposizione del portiere nell'altra. Lo stesso Pugliese, scatenatissimo, si ripete intorno a metà tempo, sbloccando la partita su un discusso calcio di rigore: è lui infatti a conquistarlo e poi a trasformarlo per lo 0-1, incrociando il tiro. Esulta il Montevarchi, protesta nell'occasione il San Miniato, che s'innervosisce. Pericolosi sullo 0-0 prima con Fineschi, a tu per tu con Calosci (tiro parato), e poi con le incursioni di Riascos Sanchez, dopo il gol i neroverdi faticano a rifarsi sotto, costruendo comunque una buona opportunità per il pari. L'azione nasce sull'asse Pacciani-Sacchi, che dialogano bene: è il secondo a provare la conclusione, calciando fuori dallo specchio. Non sbaglia sul fronte opposto l'Aquila Montevarchi, che poco dopo raddoppia. Siamo nei minuti finali del primo tempo e lo 0-2 si concretizza in ripartenza, dopo un recupero palla di Angori: l'azione prosegue poi sui piedi di Mantelli, che serve in verticale Rangoni, che mette il pallone in rete per il raddoppio rossoblù. Il San Miniato prova a scuotersi e riparte bene in avvio di ripresa, portando una buona pressione in area avversaria ma senza riuscire a grandi grattacapi a una retroguardia ospite sempre molto attenta. Sul fronte opposto l'Aquila Montevarchi, seppur meno brillante rispetto ai primi trentacinque minuti, controlla sempre bene il doppio vantaggio, sfiora ancora il tris (ci prova Mantelli, recuperato ancora bene da un avversario) e riesce poi a trovarlo a circa dieci minuti dal termine grazie al neoentrato Liistro, che fa tutto da solo: recupera palla in avanti, supera un avversario e col mancino infila il pallone in rete per lo 0-3. Il San Miniato prova a rifarsi sotto fino alla fine, portando una buona pressione in area avversaria, conquistando un paio di corner di fila ma senza riuscire a trovare il guizzo decisivo per riaprire l'incontro. C'è da segnalare anche un episodio discusso in area ospite: il San Miniato chiede un fallo su Machetti, per il direttore di gara è tutto regolare. La partita si chiude qui: il Montevarchi torna da Siena con un'ottima prova di squadra e tre punti alla fine netti. Frena ancora invece il San Miniato: meno brillanti rispetto alle precedenti uscite, come nella scorsa partita con la Sestese i neroverdi non sono riusciti a ritrovare quella grinta e quella determinazione che avevano contraddistinto tutta la prima parte di stagione. Ma ciò non oscuro l'ottimo cammino fin qui dei ragazzi di Verriola, grandi protagonisti in questo girone d'andata. Calciatoripiù : nel San Miniato Pacciani , fascia di capitano al braccio, è l'ultimo a mollare; bene anche Ciurlia . Nell'ottima prova di squadra dell'Aquila Montevarchi spicca ancora Pugliese , decisivo anche in questa occasione.
Si chiude in parità il match di Bonelle tra Capostrada Belvedere e Sporting Cecina, una partita non bellissima, caratterizzata da alcuni buoni spunti per parte ma da nessun gol. I primi squilli sono di marca ospite: nel corso del primo tempo lo Sporting Cecina costruisce cinque ghiotte occasioni in area avversaria, ma manca della giusta determinazione sottoporta per sbloccare e indirizzare una partita che resta invece sempre bloccata. Per due volte in area, leggermente defilato sulla sinistra, Cerrai prima conclude a lato e poi ritarda di un attimo il tiro conquistando comunque un calcio d'angolo. Ci prova poi Moretti dal limite dell'area (conclusione debole) e poco dopo anche Bapary, bravo a infilarsi in area sulla destra calciando però poi fuori dallo specchio della porta. Il Capostrada prova a rispondere prontamente, cerca il varco giusto tra le maglie della difesa avversaria e fa registrare una buona opportunità in special modo nel finale di primo tempo: al 34' infatti, sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Luchi, sul secondo palo Matacena colpisce bene di testa; Pozzetto si oppone deviando il pallone in angolo. Anche nella seconda frazione la partita ricomincia sulla scia dei primi trentacinque minuti. Lo Sporting Cecina cerca lo spunto giusto per colpire, creando un paio di buone occasioni sull'asse Moretti-Cerrai e poi si divora una ghiottissima opportunità proprio con Cerrai, che calcia alto da posizione davvero invitante. Poco dopo viene annullato un gol a Tonin (in rete di testa su calcio d'angolo) per fuorigioco. Se i rossoblù vanno vicini al vantaggio, anche gli arancioblù hanno un'occasione importantissima per sbloccare l'incontro, conquistando un calcio di rigore quando il cronometro segna il 54': sugli sviluppi di un angolo Matacena prende palla, entra in area e viene fermato irregolarmente da due avversari. Sul dischetto si porta Luchi, che indirizza il pallone in rete; Pozzetto si distende sulla propria destra e respinge la conclusione tenendo il match inchiodato sullo 0-0. Il Capostrada non si dà per vinto e ha un'altra buona occasione tre minuti dopo, al 57', quando Luchi serve Tommaso Vivarelli, che lancia poi in area Vannacci, che conclude bene di destro: ancora Pozzetto dice di no con un buon intervento. Lo Sporting Cecina si scuote e torna a farsi vedere in avanti alla ricerca del gol. Il neoentrato Granchi va via bene sulla sinistra, supera un paio di avversari e serve un buon pallone all'altezza del dischetto del rigore per Moretti, che non controlla però bene. Poco dopo ci prova Malacarne e infine anche Carbone, bravo a rubare palla a un avversario, ma fermato poi dal portiere, pronto alla parata. Si chiude qui la sfida tra Capostrada e Cecina: nell'arco dei 70' di gioco nessuna delle due squadre è riuscita a trovare il guizzo giusto per sbloccare la partita. Gli arancioblù infilano il quarto pareggio stagionale, smuovendo un po' una classifica che resta comunque sempre complicata. Frena anche lo Sporting Cecina, che salgono a quota 12 ma vedono avvicinarsi la Lastrigiana: il terzultimo posto, occupato adesso in coabitazione dai biancorossi e dal Capezzano Pianore, è distante soltanto due lunghezze. Ai rossoblù è mancata la giusta determinazione che serve per risolvere queste partite. Calciatoripiù: Pozzetto, Carbone (Sporting Cecina).
Guai a chiamarla sorpresa. La matricola Academy Livorno è ormai da settimane una grande conferma nei pianti alti del girone élite, e si prende la copertina di giornata grazie all'1-1 inflitto alla corazzata Tau, che fin qui in casa aveva sempre vinto. Il pari di Altopascio conferma gli amaranto di Bronchi nella corsa al podio (sono tre i punti che li separano adesso dal terzo posto occupato dal Fucecchio) e rivoluziona nuovamente le gerarchie in vetta. Dopo aver riconquistato il primato grazie alla vittoria nello scontro diretto, il Tau incappa nel secondo pari consecutivo dopo quello di Scandicci e, dopo aver subito l'aggancio, si vede ora scavalcare in testa dalla Sestese, adesso avanti due lunghezze. La cronaca racconta di una partita piuttosto intensa e combattuta in un primo tempo avaro di occasioni da gol. Il Tau parte bene e prova fin da subito a prendere in mano le redini del gioco, facendo girare bene palla e cercando il varco giusto tra le maglie di una difesa ospite sempre molto attenta. Gli amaranto locali arrivano spesso al limite dell'area, ma non riescono poi a trovare lo spunto decisivo per finalizzare la propria manovra. L'unica vera azione del primo tempo si registra al minuto 26 con un'incursione di Lupi, che conclude poi alto in diagonale. La pressione resta alta per tutto il primo tempo, ma i ragazzi di Vannini non riescono a incidere in area avversaria. Merito anche di una determinata Academy, protagonista di un'ottima prova. La ripresa si apre nel segno degli ospiti: i ragazzi di Bronchi ripartono bene dopo l'intervallo, costruendo un paio di buone occasioni per sbloccare la partita. Al 39', su un traversone in area locale, Bini rischia l'autorete di testa; Bella si supera con un grandissimo intervento, togliendo il pallone dalla porta. Lo stesso portiere si ripete poi poco dopo (41'), deviando il pallone in angolo su un insidioso colpo di testa di Guarnieri, lanciato lungo. Ci provano poi Cicchitto e ancora Guarnieri (tiro parato dal portiere), poi esce il Tau. Al 44' Lupi riceve palla al limite dell'area e conclude di sinistro di poco a lato; due minuti dopo sempre Lupi s'incarica della battuta del calcio di punizione da cui nasce il vantaggio locale: il pallone viene raccolto a centro area da Lisisco, che di testa realizza l'1-0. La partita si stappa, e una manciata di secondi dopo il Tau va a un passo dal raddoppio: il neoentrato Galli conclude di poco alto col mancino dal limite dell'area. Mister Bronchi prova a cambiare qualcosa, l'Academy Livorno riparte bene, mostrando fin da subito una buona reazione, e al 58' perviene al pareggio: cross di Tarabelli in area per Donati, che calcia al volo gonfiando la rete per l'1-1. È il settimo centro stagionale per il bomber amaranto. La partita è accesa, e così resterà fino alla fine. L'Academy Livorno cerca il colpaccio e va vicino al sorpasso poco dopo con un tiro di Guarnieri da circa trenta metri, respinto da un difensore. Il Tau si riversa in avanti e ha una buona occasione al 63' con un tiro dalla distanza di Simonini (pallone a lato). La pressione resta altissima fino alla fine, ma come nel primo tempo gli amaranto arrivano bene al limite dell'area con un buon fraseggio ma non riescono a trovare lo spunto giusto per finalizzare. Il punteggio resta così bloccato sull'1-1 fino alla fine. Il Tau frena ancora per mano di un'ottima Academy Livorno, che infila il quarto risultato utile consecutivo e si conferma nei piani alti di una classifica che adesso ha una nuova regina solitaria, la Sestese. Calciatoripiù: Sow, Lupi (Tau Altopascio); Tarabelli, Ferri (Academy Livorno).