Il re è tornato, e non solo per una notte. Battendo di misura il Fucecchio nell'anticipo del sabato (decide Sow alla fine del primo tempo) il Tau Altopascio scavalca la Sestese, tradita dalla pressione che le imponeva l'obbligo di vincere: la Toscana ha un nuovo padrone, che poi è quello vecchio. È stata una partita equilibrata: a un primo tempo avaro di occasioni è seguita una ripresa emozionante, merito del Fucecchio (è la prima di Pucci da ex ad Altopascio) che fino in fondo, pur senza riuscirci, ha cercato di pareggiare. L'avvio sembra annunciare una partita scoppiettante: già al 2' Londi batte da destra un corner cercando il palo lontano, dove arriva Terreni che manca la deviazione per una spanna. Da qui bisogna attendere un quarto d'ora per assistere alla reazione del Tau, alimentata da Sow che allarga a destra per Bindi: sul suo cross dal fondo Lisisco colpisce debolmente di testa, e favorisce la parata di Morelli. C'è un asse ben definito lungo il quale si sviluppa la manovra dell'asse: i suoi interpreti principali sono Sow e Lisisco, una combinazione tra i quali si chiude di poco fuori dallo specchio (28'). Il Tau sta crescendo, e al 33' sblocca il punteggio: Mosso lancia a Bindi, sul cui cross in area Sow anticipa tutti e insacca con l'interno. È di nuovo lui, scatenato, il protagonista della prima azione della ripresa, favorita da uno scambio con Hussey: la difesa respinge e allontana. Un minuto più tardi i ruoli si invertono dopo una pressione alta di Simonini andata a buon fine: diagonale di poco a lato. Dopo aver rischiato due volte di subire il raddoppio, il Fucecchio si scuote e conquista un calcio d'angolo che Lombardi crossa al centro: di testa Terreni devia di poco sopra la traversa. Di farsi raggiungere il Tau non ha voglia: dalla trequarti Simonini trova in area Lisisco, che controlla e chiude il triangolo spento però da un tiro strozzato. Ancora vivo, il Fucecchio torna ad attaccare: da destra Girardi appoggia a Micheli pronto al traversone per Annicchiarico, che in mezza rovesciata impegna Bella; ottima la parata, in due tempi, anche al 53', sul tiro di Girardi servito da Lombardi (ottimo Calanna nell'apertura ad avviare l'azione). Il Tau replica con un altro assolo di Sow, che riceve ai venti metri e apre a sinistra per Hussey: tiro di poco sopra l'incrocio. Dunque il risultato resta aperto, e il Fucecchio si lancia all'attacco: appostato fuori area, Fondelli raccoglie una respinta della difesa ma conclude a lato (58'); di testa Soldaini conclude centralmente sul corner di Lombardi, e Bella blocca (60'). Il Tau può rifiatare, e chiudere all'attacco: al 63' Bindi scende a destra e appoggia in area per Cecchetti, sul cui servizio Sow calcia in diagonale, di poco a lato. Niente doppietta dunque, ma non importa: la sua rete consegna al Tau una vittoria preziosissima, il controsorpasso sulla Sestese e il titolo di campione d'inverno. Calciatoripiù: Sow (Tau Altopascio) segna la rete decisiva, e con la sua velocità mette sempre in difficoltà la difesa; in mezzo al campo Fondelli (Fucecchio) blocca la mediana avversaria, e riesce a servire i compagni con intelligenza.
Nonostante una fisionomia inevitabilmente differente, l'immagine riflessa, restituita dallo superficie sulla quale si specchiano Cattolica Virtus e Academy Livorno è quasi sovrapponibile. Protagoniste nell'autunno del 2024 appena concluso di un cammino quasi speculare, le due squadre si sfidano in modo simmetrico per una sfida che mette in palio qualcosa in più dei tre punti, metaforicamente la possibilità di vincere contro sé stessi - e magari attraverso ciò conoscersi un po' meglio, ridefinendo i propri presunti limiti - e sprintare verso la parte alta, altissima della classifica. Il successo per 2-0 premia i ragazzi di Alla, che con la settima vittoria stagionale operano il sorpasso in graduatoria proprio ai danni dei labronici. È il ghiaccio mattutino dell'ultimo periodo ancor più della pioggia a provare fin sotto il pelo della sua erba verde il prato dello stadio San Michele, e la sfida si gioca con un accento costante sul piano agonistico: tanti gli scontri in ogni zona del campo fra due squadre che propongono in campo giocatori che non si risparmiano, dando tutto nel tentativo di superarsi reciprocamente. Potendo contare subito sulla spinta di Scopetani e Sani sulla sinistra, al fischio iniziale la Cattolica schiaccia l'Academy sulla difensiva, un forcing a pieno organico perché rinvigorito dall'azione di Dainelli sulla destra, i movimenti di Blini alle spalle di Stiacci, che inizia a fare a sportellate con la forte retroguardia rivale. I ragazzi di Bronchi però approcciano con vigore, a loro volta, questa gara, e a suonare la carica ci pensano il grintoso Cecchi, il possente e dinamico Guarnieri, mentre Tarabelli prova a cercare spazi utili in cui agire, e Donati e Lenti di trattenere quei palloni rilanciati in avanti dalla metà campo. All'8' spazio per il primo tiro del match: Dainelli vede e premia la corsa di Stiacci che non ci pensa su troppo e scarica un tiro dritto per dritto che Taliani sorveglia sfilare sul fondo. Dopo un minuto, però, ecco anche la prima vera occasione, sempre per il team di Alla: Bramanti affonda a sinistra e crossa sul secondo palo dove Dainelli e Lorenzo Masi vengono murati da Taliani e Guarnieri. È un duello ad armi pari quello fra le due squadre, ma la Cattolica sembra avere qualcosa in più; l'Academy tiene bene il campo e non concede varchi, ma nel momento in cui crea un'azione pericolosa, inevitabilmente si scopre un po', e la Cattolica subito ne approfitta. 17', sugli sviluppi di un calcio piazzato, Tarabelli invita alla conclusione Cecchi, che trova pronto Messeri; i giallorossi si proiettano subito in avanti e Scopetani, in azione sulla sinistra, scorge e premia il movimento in transizione offensiva da parte di Blini, che con una rasoiata in corsa trafigge il portiere e firma l'uno a zero. La Cattolica intuisce il momento propizio, continua a spingere e dopo poco più di un minuto sfiora il raddoppio: Frangini ferma con un tackle semplicemente decisivo Blini, messo da Stiacci a tu per tu con Taliani; sugli sviluppi del corner successivo il pallone spiove sul secondo palo dove Giacomo Masi conclude a botta sicura, cogliendo il palo alla destra di Taliani. L'Academy si scuote e, dopo qualche minuto interlocutorio, torna a pungere al 26', quando Bracci non sfrutta a dovere un bel traversone dalla trequarti di Guarnieri, mentre al 30' è davvero bella l'azione confezionata dagli ospiti, con protagonisti Donati, Lenti e Bracci, ma l'arbitro interrompe tutto per off-side. Il finale di frazione è vissuto con coraggio e determinazione dagli ospiti, che chiudono in avanti, ma senza trovare l'acuto che riapra i giochi prima dell'intervallo. Quando si riparte però, sono sempre loro a costruire la prima azione degna di nota della ripresa, ancora ottima la preparazione al tiro da parte di Cecchi, in collaborazione con Guarnieri, per il tramite finale che è Bracci, il pallone sorvola la porta di Messeri. La Cattolica si trova ora a difendere, ma agendo in contropiede è sempre pericolosa, come testimonia, al 41', la splendida verticalizzazione di Blini, per Stiacci, che si incunea fra i due centrali avversari finendo però frenato sullo slancio dalla perfetta uscita di Taliani; sul fronte opposto, dopo 3', anche la girata di Donati su traversone dalla trequarti di Carbonella merita gli applausi, ma non ha l'esito sperato. Si prosegue con un'ottima chiusura difensiva di Guarnieri su Lorenzo Masi, servito da una combinazione veloce fra Blini e Stiacci, con una conclusione fuori misura di Donati (55'), mentre dopo 2' Romani compie una gran chiusura su Pierotti, arrivato pericolosamente in zona-tiro. Al 61' risulta debole la conclusione pur pregevole da parte di Cecchi, Messeri non ha problemi a recuperare il pallone, mentre due minuti più tardi arriva il gol della Cattolica che chiude i conti. Sugli sviluppi di un calcio d'angolo, Fabiani arpiona il pallone nel cuore dell'area livornese ma viene contrastato irregolarmente al momento della conclusione. L'arbitro assegna un penalty che ci sta tutto, e dal dischetto proprio Fabiani non perdona, ma solo sulla ribattuta dopo che il palo e il tuffo di Taliani avevano impedito provvisoriamente la realizzazione del 2-0. Un'occasione per parte, nel poco tempo che resta prima della fine delle ostilità: al 67' Guarnieri prova a rendere ancor migliore la sua prova con la rete, direttamente da calcio piazzato, ma non inquadra il bersaglio; in pieno recupero Fabiani serve un assist d'oro a Giardina che però non trova la porta sottomisura. Ha ben diretto Niccoletti di Empoli. Calciatoripiù : diversi i nomi da spendere per premiare l'ottima prova della Cattolica Virtus: Scopetani, Blini, Lorenzo Masini, Bramanti e il subentrato Fabiani hanno una nota di merito specifica. Nelle file dell'Academy Livorno sono piaciuti il portiere Taliani, Lenti, Cecchi e soprattutto l'esterno Guarnieri .
Al Ferruccio Valcareggi è andata in scena una partita molto combattuta su un campo molto fangoso e decisa solo nei secondi finali: il sigillo di Giannoni regala l'intera posta in palio allo Scandicci, che passa in rimonta in casa della Settignanese. Gli ospiti iniziano la partita con grande intensità, prendendo subito in mano il gioco. Dopo soli cinque minuti si annota la prima azione degna di nota, grazie a uno spunto in area di rigore di Deliperi, fermato, proprio al momento di colpire, da un preciso intervento della difesa della Settignanese. Al 13' ancora un'occasione per lo Scandicci: di nuovo Deliperi si trova a tu per tu con il portiere ottimamente servito da Brandani, anche in questa occasione tra i migliori, ma tira sul portiere e Silverio si supera negando il gol. La Settignanese reagisce con determinazione a quest'ottimo avvio dello Scandicci, man mano conquistando campo con il suo centrocampo e sfiorando il gol al minuto 20: bella incursione sulla destra di El Hanif, che mette Perrino nelle condizioni di battere Contieri; l'attaccante rossonero s'invola in area e con un cucchiaio di ottima fattura supera il portiere, il pallone carambola sulla linea di porta e viene poi allontanato da Pinzani. Al di là o al di qua della linea? Qualcuno chiede il gol, per il direttore di gara il salvataggio del difensore blues è arrivato prima che il pallone sia entrato in porta. Si resta dunque sullo 0-0, ma il gol arriva comunque poco più tardi, al 25' quando un calcio d'angolo di El Hanif viene toccato da Brahimaj, che rende la traiettoria imprendibile per il portiere e il pallone finisce in rete per il più classico degli autogol. È il primo gol di questa partita scoppiettante. Lo Scandicci cerca di reagire per riportare subito la situazione in parità, ma la Settignanese con i suoi difensori centrali Tarantoli, Magnelli e Carpanesi respinge ogni offensiva avversaria. Un primo tempo bello ed equilibrato nelle occasioni finisce e fa ben sperare nella ripresa. Nella seconda frazione la partita diventa ancora più intensa. Lo Scandicci effettua alcuni cambi che rendono la squadra ancora più offensiva e al 40' pareggia: Hatija aggancia il pallone lanciato lungo in area e con un preciso diagonale trafigge Silverio sulla propria destra. La Settignanese non si intimorisce e, come nel primo tempo, continua a guadagnare progressivamente campo. La partita si svolge prevalentemente con lanci lunghi, dal momento che il terreno di gioco non permette grandi fraseggi e le ali di entrambe le squadre dimostrano di avere i piedi buoni. Proprio Mani della Settignanese sulla fascia destra costringe Pinzani al secondo fallo da ammonizione che obbliga l'arbitro all'espulsione. Lo Scandicci mette in campo forze fresche e torna a mantenere il controllo del gioco, spingendo alla ricerca del vantaggio nonostante l'inferiorità numerica. Questo espone al contropiede della Settignanese e almeno in due occasioni gli attaccanti Ciani e Perrino potrebbero involarsi a tu per tu con Contieri, ma Catarzi fa un'ottima opposizione. Al 62' uno scambio veloce Mani-Passannanti-Mani viene fermato dal fischio dell'arbitro, che ravvisa una posizione di fuorigioco dell'ala della Settignanese. Alla mezzora Ciani, proprio in contropiede, cerca il gol dalla lunga distanza ma il pallone non impensierisce il portiere. Come spesso succede, la partita viene risolta negli ultimi secondi. Su un fallo laterale sulla linea offensiva di destra, il pallone viene rimesso in mezzo da Brandani e, toccato da Magnelli, schizza in area; Giannoni, subentrato nella ripresa, lo raccoglie e lo colpisce, Silverio lo devia sulla traversa, ma ancora Giannoni è il più lesto di tutti a ribadirlo poi in rete per il 2-1 dello Scandicci. Il gol arriva al 4' di recupero. Non c'è più tempo, subito dopo l'arbitro fischia la fine. Il risultato finale premia la determinazione dello Scandicci nel prendersi l'intera posta in palio nonostante l'inferiorità numerica, ma mister Romei deve essere contento dei suoi ragazzi ai quali non si può imputare alcunché e che avrebbero meritato anche qualcosa in più. Lo Scandicci continua così la serie positiva di partite senza sconfitte che dura da diversi turni e chiude il girone d'andata a quota 20. La Settignanese deve ripartire dall'impegno e dalla prestazione mostrati in questa partita per competere ancora meglio nel girone di ritorno.
Botta e risposta in avvio di ripresa, poi il sigillo nel finale su rigore di Andreotti: il Capezzano Pianore inizia il nuovo anno centrando tre punti fondamentali nello scontro diretto interno con lo Sporting Cecina, tenendo apertissima la lotta salvezza. Le due squadre hanno dato vita a una partita molto equilibrata, caratterizzata da occasioni da gol per entrambe. Fin dalle battute iniziali Capezzano e Sporting Cecina provano a superarsi, creando alcuni buoni spunti in area avversaria. I più pericolosi nelle fila locali sono Della Tommasina e Corso, entrambi però imprecisi a tu per tu col portiere. Gli ospiti rispondono prontamente, non riuscendo però anch'essi a trovare lo spunto giusto in area avversaria. Lo 0-0 si protrae per tutto il primo tempo e per i primi minuti della ripresa, poi al 40' il match si sblocca: strappo di Bandiera sulla fascia e pallone poi dentro per Boraschi, che taglia sul primo palo e colpisce di tacco; il portiere respinge di piede, ancora Boraschi salta sia il difensore sia il portiere e deposita il pallone in rete per l'1-0. Il vantaggio locale dura però pochissimo: il tempo di riprendere il gioco infatti e lo Sporting Cecina reagisce prontamente, ristabilendo subito la parità con Bapary (41'). Il pareggio immediato dà forza agli ospiti, che prendono in mano il comando del gioco e premono nella metà campo avversaria alla ricerca del gol per ribaltare il risultato. Il Capezzano soffre, ma si difende bene, prova a ripartire e nel finale piazza il colpo da tre punti. Proprio sugli sviluppi di una ripartenza iniziata sulla sinistra e rifinita sulla destra, lanciato in area Miranda sterza sul difensore, che lo trattiene per la maglia fermandolo irregolarmente: è calcio di rigore per il Capezzano. Dal dischetto Andreotti spiazza il portiere e realizza il definitivo 2-1. Con questo successo la compagine di Caniparoli sale a quota 13, agganciando in un colpo solo proprio lo Sporting Cecina e la Lastrigiana, fermata dall'Affrico. Calciatoripiù: Boraschi, Andreotti, Corso (Capezzano P.).
Al giro di boa cambiano nuovamente le gerarchie al comando: il tredicesimo centro di un Pugliese ancora decisivo condanna la Sestese al secondo k.o. stagionale e permette al Tau, vittorioso nell'anticipo di sabato col Fucecchio, di operare il nuovo sorpasso in vetta. Dopo aver inflitto il primo pari stagionale proprio al Tau, l'Aquila Montevarchi riesce così a fermare anche la Sestese, battuta 1-0 sul terreno amico, prendendosi di diritto la copertina di giornata. La cronaca del match si apre subito nel segno dei locali, che costruiscono la prima occasione dell'incontro dopo un bel giropalla a centrocampo: Pugliese salta due avversari e conclude verso la porta, il pallone viene deviato e finisce tra le braccia di Bardazzi. Al 15' è poi la Sestese a provarci: errore in uscita del Montevarchi, recupero palla degli ospiti sulla trequarti; servito in profondità, Grisolini conclude in porta trovando la deviazione con i piedi in angolo da parte di Calosci. La partita risulta molto equilibrata e per vedere un'altra occasione da gol bisogna attendere il 30', quando ancora la Sestese effettua un bel cross dalla sinistra: il pallone viene respinto dal portiere aquilotto e finisce poi sui piedi di Andreano, che conclude abbondantemente fuori. Nel secondo tempo la partita si riaccende subito: passano appena 2' e infatti gli ospiti si rendono pericolosi su corner; il colpo di testa di Martinelli viene deviato ancora in angolo. Al 39' arriva la risposta del Montevarchi: Diak serve Pugliese, che salta il primo difensore ma non il secondo, che innesca subito il contropiede della Sestese; Cetani verticalizza per Scura, che dal limite conclude sopra la traversa. Al 48' poi il match si sblocca. Buona gestione del pallone da parte dei padroni di casa e in particolare di Liistro, la cui conclusione sbatte sulla mano di un difensore ospite a ridosso dell'area. L'arbitro concede una punizione dal limite al Montevarchi, tra qualche protesta dei locali che chiedevano invece il calcio di rigore. Della battuta s'incarica Pugliese, che aggira la barriera e porta in vantaggio il Montevarchi con un bellissimo gol. La Sestese prova subito la replica al 52': Cetani centra la porta su punizione, ma Calosci è attento e alza il pallone sulla traversa. Si aprono gli spazi per i padroni di casa, al 63' Pugliese viene atterrato al limite dell'area: lo stesso giocatore s'incarica del tiro, che questa volta finisce alto. Al 65' ancora Montevarchi in avanti: Diak entra in area e prova la conclusione, fermata da un difensore che allontana il pallone. I padroni di casa chiedono un tocco di mano, l'arbitro lascia correre, qualche dubbio comunque resta sulla decisione. Al 69' Ajighevi verticalizza per Pugliese, che dalla destra entra in area e serve Ranieri, la cui conclusione viene respinta in corner con i piedi dall'estremo difensore ospite. La partita finisce qui: il Montevarchi si prende una bella e importante vittoria contro un'ottima Sestese. Calciatoripiù: Veltroni (Aquila Montevarchi); Cetani (Sestese).
È difficile non far caso all'uomo dietro la tenda, e non perché improvvisamente s'è scoperto il luogo in cui è nascosto il trucco; è difficile perché non si può negare che la rimonta dell'Affrico, che vincendo la settima partita consecutiva accorcia ancora sulla prima posizione, ha un artefice evidente: le nove partite con Andrea Bertini in panchina hanno prodotto ventitré punti, un'enormità in sé, clamorosi se si confrontano con i diciassette della Sestese e i sedici del Tau. Davanti c'è un girone intero: è difficile escludere che, considerati anche i risultati del Montevarchi, il duello di testa si trasformi improvvisamente in una corsa a quattro. Nessun obiettivo è irraggiungibile per una squadra che, raccolta ai margini della zona retrocessione, ha scalato posizioni fino a prendere di mira il primato; tantomeno lo è se si considera uno stato di forma strepitoso, condito da un'educazione tattica rara in calciatori così giovani. Funziona tutto come nei marchingegni incantati, quelli che neppure le vecchie streghe riescono a far smettere di funzionare; se n'accorge la Lastrigiana, già dopo trentacinque secondi piegata dalla prima delle due reti che la costringono alla sconfitta e a finire di nuovo risucchiata in un gorgo brutto: è perfetta la sovrapposizione di Cangero Moretti sulla corsia sinistra, perfetto il filtrante con cui Gueye gli spalanca il corridoio, perfetto il traversone rasoterra col mancino; imperfetto invece Maruottolo, che sbaglia il tempo dell'uscita bassa su Poggiali concedendogli da tre metri o giù di lì il tocco sporco nello specchio spalancato. Dunque già alla prima azione naufraga la tattica della Lastrigiana, che nel tentativo di ridurre al minimo i pericoli aveva puntato su due esterni bloccatissimi (Cantini a destra, Diego Paoletti a sinistra) per puntellare il trio centrale, nel quale Paoli ha il compito di governare le mosse di Morandi e Maffeo. Naufraga, perché ora non è più possibile attendere, difendersi e ripartire; naufraga, e l'acqua sale. Nel primo quarto d'ora sono due i salvagenti cui l'equipaggio s'aggrappa per non finire ammarato prima del tempo: la mano di Maruottolo, che riscatta subito l'errore in apertura opponendosi d'istinto al colpo di testa di Nesi sul traversone di Poggiali; e l'imprecisione di Gueye, che manca il bersaglio sia sul filtrante di Sersif favorito dall'apertura di Sommazzi (pregevole il colpo di tacco volante per passare in mezzo ai tre centrali, alto però il tiro scagliato di controbalzo col collo destro) sia di testa sul traversone di Nesi, che a destra aveva sprintato per trenta metri lasciando Diego Paoletti, il sessantanove sulle spalle, ad apprezzare la bellezza d'una numerazione regolare. Nonostante le testa spinta a forza sotto l'acqua, la Lastrigiana riesce a respirare e al 20' crea l'occasione migliore per il pari: per Bouhaddou, che dirige molto bene al posto di Cenni (non si presenta, e per trovare un sostituto ci vuole un'ora; anziché alle undici si comincia a mezzogiorno passato, e tutti fingono di non aver mai letto il paragrafo sul tempo d'attesa per l'arbitro: meglio così, ci sarebbe stato da tornare), è falloso l'intervento di Merkaj su Toderici al limite dell'area; ne nasce una punizione che per una spanna il mancino di Resuttana spedisce dalla parte sbagliata del primo palo. È l'unica occasione in cui l'Affrico, che non concederà nemmeno un tiro nello specchio (e complessivamente uno solo, su un pallone inattivo), vede la propria porta presa di mira; per evitare che risucceda torna ad attaccare, e di nuovo a sinistra crea un'azione simile a quella del vantaggio: scatta di nuovo Cangero Moretti, ben servito stavolta da Badii; sul suo traversone in corsa col mancino Maruottolo non riesce di nuovo a intervenire; ma sottoporta Nesi colpisce sporco e manda alto (23'). È solo la prima delle tre occasioni che l'Affrico fallisce nel secondo quarto di gara: le altre due le crea Sersif (mezzala splendida, splendidissima), che sfrutta prima il triangolo con Badii per imbucare per Gueye (decisivo Maruottolo sul suo tocco di punta in spaccata), poi lo scarico di Poggiali per violare l'area da dove in corsa calcia alto. È l'ultimo acuto d'un primo tempo dal senso chiaro, che neppure i cambi chiamati dallo staff tecnico della Lastrigiana (Fanfani è ancora squalificato, lo s'intravede sul greto del Borro della Guardiana; lo sostituisce Mollica) riescono a invertire; ben più incisivi sono quelli di Bertini, che dalla panchina costruisce il raddoppio: lo segna Riganò, che scaraventa in porta il secondo pallone della sua partita (il primo, sugli sviluppi d'un calcio d'angolo, lo aveva deviato a lato di testa: uno con un cognome così due di fila non li sbaglia) capitalizzando lo sprint e il traversone rasoterra di Mattia Paoletti cui per incidere bastano quattro minuti. All'origine di tutto c'è Sersif, mezzala splendida, splendidissima: suo il filtrante all'origine, come suo era il mancino dal quale era nata l'azione precedente. Uscito lui, l'incombenza di battere i calci da fermo tocca a Jacaj, suo sostituto naturale, che dalla bandiera destra pennella l'ultimo angolo della partita: Maruottolo completa una mattinata sulle montagne russe mancando la presa in uscita, ma col destro Marangio svirgola e non riesce ad accompagnare il pallone nella porta spalancata (63'). Se ci fosse riuscito avrebbe fatto coincidere l'epilogo col prologo, e reso circolare una partita che in realtà è stata completamente rettilinea: d'altra parte sono così le arrampicate quando chi è davanti sta scappando, e non si può perdere tempo per rendere più dolce la salita. Anche se può essere incanto, non è mai magia: è sempre lavoro, sudore, abnegazione. Calciatoripiù : anche se in una posizione diversa, vertice basso del centrocampo della Lastrigiana, fino alla sostituzione Resuttana prova a imitare Sersif (mezzala splendida, splendidissima) e ad alimentare una manovra che però sbatte sempre su Rigacci . È infatti da dietro che nasce la vittoria dell'Affrico: per le pochissime occasioni concesse; e per la capacità di costruire azioni d'attacco sin dall'ultima linea: non va dimenticato che Cangero Moretti è un terzino, di quelli buoni buoni. Dal suo sprint in avvio nasce la rete di Poggiali, che nella ripresa lascia il centro dell'attacco e la gloria a Riganò: con un cognome così, e dei geni così, è impossibile non scaraventare in porta l'assist favoloso di Mattia Paoletti .
A Galli nel primo tempo risponde Riascos Sanchez nella ripresa: finisce in parità, sul punteggio di 1-1, il match dell'ultima giornata di andata tra San Miniato e Floria. Le due compagini hanno dato vita a una gara maschia e molto combattuta, decisa da un gol per tempo. La Floria approccia bene al match, subito propositiva e protagonista di buone trame: gli ospiti si fanno preferire in questa prima parte di gara, costruendo le migliori occasioni. Il primo squillo nasce su un cross dalla sinistra di Del Lungo impattato bene di testa in area: il pallone s'infrange sulla traversa. Ci prova poi Magnolfi: il suo tentativo a rete viene neutralizzato da Sensi con un buon intervento. Lo stesso portiere neroverde viene chiamato in causa in un altro paio di occasioni, facendosi sempre trovare pronto. Il San Miniato prova a rispondere, ma fatica a trovare lo spunto giusto in area avversaria, fatta eccezione per un buon affondo di Riascos Sanchez, che non riesce però a concretizzare. Proprio qualche istante prima dell'intervallo poi la partita si sblocca: ci pensa Galli a firmare lo 0-1 con una conclusione di esterno dalla distanza diretta sotto la traversa. Esulta la Floria, subito dopo l'arbitro fischia la fine del primo tempo. Il San Miniato non demorde e riparte fortissimo nella ripresa, spingendo subito alla ricerca del pari. E l'1-1 arriva di lì a poco, nei primi dieci minuti: sugli sviluppi di una rimessa laterale, Sacchi viene fermato irregolarmente in area, conquistando così il calcio di rigore che Riascos Sanchez trasforma per il pari neroverde. Lo stesso Riascos Sanchez ci riprova poi poco dopo: il suo tentativo viene respinto dal portiere sopra la traversa. Tra le occasioni locali per il nuovo vantaggio c'è poi anche quella di Bari, pericoloso di testa. Gli ospiti rispondono con Zolfanelli, ma anche in questo caso senza riuscire a concretizzare. La partita offre fino alla fine diversi rovesciamenti di fronte, ma non altre particolari occasioni da gol. Finisce dunque 1-1 in via Veterani dello Sport: San Miniato e Floria si prendono un punto a testa, centrando entrambe il secondo pari stagionale. Non positiva la direzione di gara di Lorenzini, apparso insicuro. Calciatoripiù : nella buona prova collettiva del San Miniato, una menzione va in toto al reparto difensivo e al portiere Sensi , sempre pronto quando chiamato in causa. Per la Floria Galli segna e gioca una buon partita; insieme a lui bene Bussotti a centrocampo.
Geri in avvio, poi Myftari nella ripresa: il Csl Prato Social Club infila l'ottava vittoria stagionale nel match interno col Capostrada Belvedere, chiudendo la prima parte di stagione con un bilancio decisamente positivo e con la conferma nei piani alti della classifica, subito a ridosso del podio. I padroni di casa partono forte, subito protagonisti in area avversaria. Al 5' si annota la prima vera occasione della partita: sul cross di Barberis, Jacopo Gori conclude sopra la traversa. Lo stesso Barberis si ripete poi cinque minuti più tardi sugli sviluppi di un'azione sulla destra, servendo l'assist vincente per Geri, pronto in area a raccogliere il cross del compagno, realizzando al volo la rete dell'1-0. Il Csl Prato Social Club insiste in avanti, sfiorando poi il raddoppio intorno a metà frazione: sugli sviluppi di un calcio d'angolo, il colpo di testa di Magni esce di poco fuori dallo specchio. Il Capostrada si riorganizza e ha una buona reazione, guadagnando metri nella seconda parte di primo tempo e iniziando a creare i primi pericoli in area avversaria. Il primo squillo arancioblù arriva sugli sviluppi di una buona discesa sulla destra, chiusa in angolo dalla retroguardia di casa: sul corner ci prova Matacena, ma senza riuscire a concretizzare. È un buon momento per gli ospiti, che spingono ora con determinazione alla ricerca del pari, riuscendo a trovarlo a una manciata di secondi dall'intervallo. Dopo una prima buona occasione sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto dalla trequarti intorno alla mezz'ora (libera la difesa locale), al 34' ecco l'1-1 arancioblù: lancio lungo sulla sinistra per Proto, che serve poi il pallone in mezzo per Vannacci, che realizza di destro. Si chiude qui la prima frazione di gioco: dopo un buon avvio locale, gli ospiti sono cresciuti nel finale di tempo, ristabilendo la parità. Il secondo tempo si apre così come era iniziato il primo: il Csl Prato Social Club prova subito a riprendere in mano le redini dell'incontro, creando immediatamente i primi pericoli in area avversaria. I primi squilli della ripresa sono ancora di Geri e di Jacopo Gori: in entrambi i casi il portiere è bravo a opporsi. Il Capostrada risponde prontamente e colleziona anch'esso ben presto una buona opportunità in area avversaria: ci prova di nuovo Vannacci, fermato dalla precisa chiusura di Vannucci. Bloccato sull'1-1 per tutta la prima metà della ripresa, il punteggio torna a cambiare nuovamente (e questa volta definitivamente) al minuto 52, quando il Csl Prato Social Club torna in vantaggio. Il 2-1 nasce da una buona ripartenza dal basso, col cambio di gioco di Magni per Myftari, che entra in area e conclude a giro superando il portiere. Nonostante il vantaggio di misura, la partita resta poi bloccata fino alla fine. Rispetto al primo tempo infatti il Capostrada fatica a creare grossi nuovi pericoli in area di un Csl Prato Social Club che tiene sempre bene il vantaggio. L'ultimo sussulto, proprio negli istanti finali, arriva su un calcio d'angolo a favore del Capostrada, chiuso però con un nulla di fatto. Finisce così 2-1 al Rossi di Prato. Il Csl Prato Social Club si prende i tre punti e tiene il passo delle prime della classe. Calciatorepiù: Geri (Csl Prato Social).