«È nel momento delle decisioni che si plasma il destino» diceva Anthony Robbins. È una frase che viene in mente nel momento in cui, prima del quarto d'ora, l'arbitro Matera decide d'espellere il portiere ospite Bertoni, reo di aver toccati il pallone di mano fuori dall'area di rigore interrompendo così un'occasione da rete. È una decisione che influenza la sfida salvezza del Grazzini tra Floria e Capezzano Pianore, 4-1 il finale. La influenza, come la influenza il rigore del vantaggio dopo altri cinque minuti: lo conquista Zolfanelli, toccato duro in una fase di shock emotivo della difesa avversaria, e lo realizza Morales Holguin. Accortasi del momento difficile del Capezzano, la Floria cerca di raddoppiare immediatamente: è bravo Barsottelli, il dodicesimo subentrato a Lasurdi, a farsi trovare pronto, prima su Zolfanelli e poi su Vannuccini. Il ritmo nell'ultima parte del primo tempo cala notevolmente; Limetti dispone il Capezzano Pianore con un 4-3-2 che crea densità in mediana, e favorisce i tentativi di ripartenza. Dopo l'intervallo l'aggressività del Capezzano aumenta, ma è la Floria a trovare nuovamente il gol: sul cross di Vannuccini proveniente dalla destra, Galli conclude d'interno collo destro indirizzando il pallone sul palo lontano. Qualche giro di lancetta dopo la Floria cala il tris: il cross di Del Lungo dall'out sinistro che spiove nell'area di porta e sembra di facile presa per Barsottelli; ma un'incomprensione con Cavalzani consente a Zolfanelli di approfittarne e realizzare il gol che ipoteca la vittoria. È un gol che vale tanto: lo sa bene lui, il capitano, che si toglie la maglia nell'esultanza e va sotto lo spicchio dei propri tifosi, capeggiati con cori e tamburi dai ragazzi del settore giovanile. È uno Zolfanelli famelico e galvanizzato quello che al 69' realizza la doppietta personale: trafitto Barsottelli con un preciso interno destro sul lancio lungo di Sophie dalle retrovie. Solo nel secondo dei quattro minuti di recupero il Capezzano, comunque mai domo, trova il gol della bandiera: direttamente su calcio d'angolo Boraschi sorprende Massetani sul suo palo. Questa vittoria avvicina la Floria alla salvezza, e le dà morale in vista delle ultime sfide cruciali; il Capezzano invece dovrà ancora battagliare.
Una grande prestazione, di qualità e di carattere, lo stop inflitto a una squadra protagonista nei piani alti della classifica, soprattutto un altro deciso passo verso una salvezza che adesso si fa sempre più vicina: ha di che sorridere lo Sporting Cecina, che supera con un pirotecnico 4-3 il Csl Prato Social Club e allunga ora a +9 sul terzultimo posto. Il match si accende immediatamente, approcciato bene dalle due squadre, che provano fin da subito a prendere in mano il pallino del gioco. Il primo squillo è dei locali (2'): un difensore ospite scivola e spiana la strada a Cerrai, che si ritrova solo all'altezza del dischetto del rigore e conclude a botta sicura; un altro difensore prova a contrastare il tiro in scivolata, il pallone picchia sulla parte alta della traversa e finisce in calcio d'angolo. La risposta del Csl Prato Social Club arriva dopo un po' di minuti, gli ospiti guadagnano metri e intorno al 20' riescono a portarsi in vantaggio: traversone sulla destra per Caponi, che da due passi infila il pallone in rete per lo 0-1. Già in salita, la partita dello Sporting Cecina si complica ulteriormente pochi minuti più tardi, quando viene espulso Bapary per un rosso molto contestato. Nonostante l'uomo in meno, comunque i locali hanno una buona reazione, tengono bene sulla pressione ospite, contribuendo a dar vita a un primo tempo piuttosto combattuto. Prima dell'intervallo non si annotano grandissime altre occasioni nelle due aree, le due difese sono sempre attente, concedendo davvero poco ai due attacchi. Nella ripresa lo Sporting Cecina riparte fortissimo, e con grinta, carattere e determinazione riesce a riprendere e poi ribaltare il risultato, mettendo a segno tre gol nel giro di dieci minuti. Subito al 38' dalla sinistra Granchi serve un gran pallone in area per Moretti, che conclude prontamente in porta; il tiro, rimpallato, s'infila sul secondo palo per l'1-1 rossoblù. Il gol scuote ulteriormente i ragazzi di Viterbo, che al 42' mettono la freccia: Carbone recupera un gran pallone sulla trequarti anticipando un avversario, avanza palla al piede e allarga poi sulla sinistra per Cerrai, che si avvicina alla porta e poi lascia partire un gran tiro che s'infila al sette opposto per il 2-1. La rimonta è completata, e tre minuti più tardi arriva poi anche l'allungo decisivo: protagonisti ancora Granchi e Moretti. Il primo dalla sinistra supera tre avversari e sfonda in area di rigore, dove viene fermato irregolarmente: tra le proteste ospiti (che lamentano che il fallo fosse iniziato fuori area), Moretti trasforma dal dischetto per il 3-1 e la doppietta personale. Adesso sul doppio vantaggio, lo Sporting Cecina si difende bene e riparte altrettanto bene, sempre pericoloso con gli spunti di Cerrai e di Moretti. Il Csl Prato Social Club prova a scuotersi dopo un inizio di ripresa in salita e intorno al 60' riesce ad accorciare le distanze. Capitan Magni ruba palla a Cucchiara, appena entrato al posto di Cerrai, e dalla distanza lascia partire un gran tiro che s'infila alle spalle di Pozzetto per il 3-2. Gli ospiti si rifanno sotto e aumentano la pressione adesso alla ricerca del pareggio, conquistando tre angoli di fila e poi costruendo una buona chance su un'azione sulla sinistra di Allori, che poi a tu per tu col portiere calcia fuori. Due minuti più tardi arriva il pareggio sugli sviluppi di un discusso calcio di punizione battuto da Jacopo Gori dalla destra: in area Cukaj trova il colpo di testa vincente. È il 3-3: il Csl Prato Social Club riprende nel finale una partita chiusa in vantaggio all'intervallo e poi complicatasi in avvio di secondo tempo. Ma non è ancora finita. Lo Sporting Cecina vuole i tre punti e spinge nei 4' di recupero alla ricerca di un gol che potrebbe indirizzare definitivamente la sua rincorsa alla salvezza. Dopo un primo spunto di Granchi, fermato in area (protestano i locali chiedendo un calcio di rigore), all'ultimo minuto Carbone conquista il pallone e allarga il gioco sulla sinistra ancora per Granchi, che salta due avversari e dal fondo serve un preciso invito sul secondo palo per Cucchiara, che si riscatta dopo l'errore sul 3-2 ospite e di testa segna un gol pesantissimo, quello del 4-3. Esulta lo Sporting Cecina, protesta nell'occasione il Csl Prato Social Club, chiedendo un fallo nell'azione che porta al gol e l'uscita del pallone nello sviluppo dell'azione. Pochi istanti più tardi arriva il triplice fischio finale. Con l'uomo in meno per oltre un tempo, sotto di un gol all'intervallo e poi rimontato, lo Sporting Cecina si prende la partita con una grande prova di carattere, oltre che di qualità di gioco. Ed è una vittoria fondamentale nella rincorsa alla salvezza: il +9 sul terzultimo posto a quattro giornate dalla fine fa stare decisamente più tranquilli mister Viterbo e i suoi ragazzi, che adesso vedono il traguardo vicinissimo dopo una grande rincorsa. Calciatoripiù : nell'ottima prova dello Sporting Cecina, in evidenza Moretti , protagonista di una doppietta, Granchi , che serve due assist e conquista un calcio di rigore, Cerrai e in mediana Carbone e Bandinelli .
Il rigore trasformato da Brahimaj all'ultimo minuto decide la sfida del Bartolozzi: lo Scandicci vince 4-3 in rimonta un match davvero pirotecnico col Capostrada Belvedere, allungando a diciannove la striscia di risultati utili consecutivi e consolidando il quinto posto in classifica. Frena ancora invece un buon Capostrada, che cade nel finale dopo essere stato in vantaggio (0-2 all'intervallo e poi 1-3) per gran parte del match. È stato una partita intensa e apertissima fino alla fine; lo Scandicci ha provato fin da subito a prendere in mano il pallino del gioco al cospetto di un Capostrada determinato e pronto a sfruttare le ripartenze. Pronti-via e il match si accende subito: Gjini conduce una buona azione sulla sinistra e serve poi in profondità Brahimaj, che conclude in porta trovando l'opposizione del portiere; sulla respinta il pallone viene messo in rete, ma l'arbitro annulla segnalando una posizione di fuorigioco. La risposta del Capostrada arriva poco dopo, all'8': Vas s'incarica della battuta di un calcio di punizione dalla destra e serve il pallone sul secondo palo per Tommaso Vivarelli, che conclude col destro trovando la parata di Contieri. Al quarto d'ora poi la partita si sblocca: Proto protegge il pallone in area decentrato sulla sinistra, supera un avversario e conclude poi di sinistro sul secondo palo per lo 0-1. Lo Scandicci prova a scuotersi, ma fatica a creare grossi grattacapi alla retroguardia arancioblù. Si segnala perlopiù un tentativo di Brandani su cross di Boli: spalle alla porta, riesce a girarsi e a concludere in porta; è bravo Monterastelli a parare. È poi ancora il Capostrada a colpire, raddoppiando al 19': ancora Proto recupera un buon pallone sulla trequarti, dalla destra s'invola in area e conclude in porta rasoterra per lo 0-2. Lo Scandicci prova a scuotersi, cercando lo spunto giusto per rifarsi sotto, ma risulta sempre un po' impreciso. Sempre nel primo tempo, alla mezz'ora, si registra un'altra buona chance per il Capostrada: cross di Vas dalla sinistra, Matacena conclude al volo, Contieri para. Nella ripresa lo Scandicci riparte con altro piglio, e si fa pericoloso in area avversaria dopo appena un minuto: bella azione personale di Brahimaj, che supera due avversari e serve Gjini, che perde però l'attimo giusto per la conclusione, trovando la deviazione di un difensore. Poco male comunque per lo Scandicci, che al 43' riesce a dimezzare lo svantaggio con un gran gol: in area, sulla sinistra, Cardella riceve palla spalle alla porta, si gira bene e conclude di prima intenzione col mancino incrociando il tiro; il pallone, deviato anche da Monterastelli, picchia nella parte interna del palo e s'infila in rete per l'1-2. Un minuto dopo ancora Scandicci in avanti e vicinissimo al pari sugli sviluppi di un calcio d'angolo: in area Pinzani schiaccia di testa, Monterastelli salva con un grande intervento. Il Capostrada tiene e due minuti dopo (46') riesce a riallungare il vantaggio: Vivarelli innesca ancora Proto, che si gira bene e conclude in diagonale sul secondo palo per l'1-3 e la tripletta personale. La risposta dello Scandicci è praticamente immediata, ed è affidata ancora a Cardella, che inizia l'azione sulla trequarti dialogando poi bene con Brahimaj e concludendo di sinistro in rete per il 2-3. Lo Scandicci guadagna metri, si fa ancora pericoloso due minuti dopo (tiro da fuori area deviato in angolo da Monterastelli) e al 54' pareggia sugli sviluppi di un calcio d'angolo: dalla bandierina Boli serve sul secondo palo Pinzani, che di testa insacca il 3-3. Riacciuffata la partita, lo Scandicci cerca ora il sorpasso, sfiorando il quarto gol con Deliperi e con Brahimaj, e poi trovandolo all'ultimo secondo proprio con Brahimaj su calcio di rigore. Su un'azione non conclusa dagli ospiti in area blues, Contieri è bravo a far ripartire velocemente l'azione innescando Brandani, che serve poi Brahimaj, fermato irregolarmente in area. Lo stesso Brahimaj s'incarica della battuta del rigore, trasformandolo con freddezza per il 4-3. È sorpasso blues proprio al fotofinish, subito dopo arriva il triplice fischio finale. Calciatoripiù: Brahimaj, Cardella (Scandicci); Proto, Monterastelli (Capostrada Belv.).
Una Cattolica Virtus in grande spolvero passa a Siena in casa del San Miniato, dando continuità - con una prestazione davvero ottima - agli ultimi risultati positivi. Finisce 1-3 tra neroverdi e giallorossi al termine di una partita subito indirizzata dagli ospiti, avanti 0-2 quando il cronometro indica poco più del quarto d'ora di gioco. La Cattolica Virtus parte forte, in campo con la giusta determinazione e subito protagonista di buone trame. Al 3' si registra il primo squillo giallorosso: ci prova Fabiani con un bel tiro a cui risponde ottimamente Pettorali, subito chiamato in causa. Gli ospiti insistono in avanti, pericolosi in un altro paio di occasioni. Il San Miniato prova a scuotersi, si fa vedere con una buona ripartenza al 6', ma fatica a creare grossi grattacapi a una Cattolica Virtus che appare in controllo, e poco dopo colpisce: dopo un tiro alto all'8', al 12' gli ospiti passano infatti in vantaggio. Lo 0-1 nasce sugli sviluppi di un calcio da fermo: su un cross dalla destra di Palchetti, in area La Ragione risolve una mischia in area, trovando il tocco vincente davanti alla porta. Passano pochi minuti e la Cattolica Virtus raddoppia: sugli sviluppi di un cross dalla destra, Blini tenta la conclusione in porta trovando la deviazione con la mano da parte di un avversario e conquistando così il calcio di rigore. Sul dischetto si porta Spinelli, che firma lo 0-2 spiazzando il portiere. Il San Miniato prova a scuotersi dopo un avvio in salita, presentandosi pericolosamente in area avversaria in un paio di occasioni. In una di queste i locali protestano, chiedendo un fallo in area su Annunziata; l'arbitro non ravvisa gli estremi per la concessione del rigore. La Cattolica Virtus resta sempre in controllo, gestendo il possesso palla e costruendo altre buone chance in area avversaria: tra queste si segnala in particolare un bel tiro di Scopetani deviato in angolo. Dopo un ottimo primo tempo, la Cattolica Virtus riparte bene anche in avvio di ripresa, riprendendo in mano il pallino del gioco. Ma in campo torna anche un buon San Miniato, più determinato e intraprendente rispetto al primo tempo. I neroverdi riescono quasi subito a riaprire la partita, costruendo una buona opportunità al 41' su un calcio di punizione battuto da Poli dal limite dell'area e poi accorciando le distanze al 45' su un discusso calcio di rigore: dal dischetto Bellandi trasforma per l'1-2. Il San Miniato si rifà sotto, ma la Cattolica Virtus è brava a riallungare subito, segnando l'1-3 dopo due minuti: Blini raccoglie il pallone su un cross, si libera di due avversari e con un gran tiro infila il pallone all'incrocio dei pali, imprendibile per Pettorali. Nuovamente sul doppio vantaggio, la compagine di Alla gestisce bene la partita, sfiorando ancora il gol in un paio di occasioni e in particolare con Fabiani, che colpisce il palo su una ripartenza. Il San Miniato prova sempre a rifarsi sotto e ha due buone occasioni per il 2-3 col neoentrato Cultrera, pericoloso al 59' e poi al 67': il primo tiro esce fuori, il secondo tentativo, in mezza rovesciata, finisce invece alto. La Cattolica Virtus resta in controllo fino alla fine, tornando da Siena con tre punti importanti, arrivati su un campo non semplice, e con una grande prestazione di squadra. Calciatoripiù : nel San Miniato in evidenza Pettorali che, nonostante i tre gol subiti, compie almeno quattro parate determinanti. Nella Cattolica Virtus spiccano Dario Burgassi e La Ragione in difesa, Palchetti e Giacomo Masi a centrocampo e in avanti Fabiani e Blini .
È tutto riaperto. Dal big match del Torrini arriva il risultato desiderato: ora il Montevarchi sa che vincendo tutte e quattro le partite che gli restano si qualificherà quantomeno allo spareggio per il titolo; è un risultato formidabile per una neopromossa, che ora punta a non perdere più terreno dalla Sestese capolista, l'ultima avversaria che propone il calendario. Il 3-1 sulla Settignanese, che si congeda matematicamente dall'élite dopo un solo anno di presenza (strano il destino: la retrocessione arriva contestualmente all'esultanza degli Allievi), accorcia a tre i punti di svantaggio dalla vetta: come il Tau, il Tau fortissimo, il Tau battuto nello scontro diretto. Il Montevarchi sta bene, e parte subito forte: innescato dal filtrante di Ajighevi ispirato da Mantelli, Pugliese cerca la porta protetta da Silverio che para a terra. Il replay del duello finisce in un altro modo: in pressing sul giro palla della Settignanese sulla linea di centrocampo, Pugliese conquista il possesso, s'invola verso la porta, salta Silverio e deposita in rete il pallone dell'1-0 (9'). Trovato subito il vantaggio, il Montevarchi rallenta per un quarto d'ora; poi ci riprova col filtrante di Liistro, giusto un po' lungo per Tanzini. È l'antipasto del raddoppio, confezionato dallo stesso Tanzini che protegge il pallone, si libera un dribbling e disegna un traversone che scavalca Silverio: a porta vuota Pugliese porta a ventuno il numero delle reti stagionali. La Settignanese comunque non s'arrende, e nel finale del primo tempo dimezza le distanze: di testa segna Tassi, che devia in porta un calcio d'angolo. Nel recupero potrebbe addirittura potrebbe arrivare il pareggio: invitato a saltare dal cross di Passannanti, Tassi colpisce di nuovo di testa, ma questa volta Calosci si fa trovare pronto e blocca. Quest'inerzia si mantiene anche nella prima parte della ripresa, che la Settignanese comincia bene: al 45', al culmine di un'ottima azione sulla sinistra, il solito Tassi colpisce di testa; Calosci para di nuovo. Il Montevarchi prende fiato e prova a sigillare il successo: al 48' Pugliese batte un angolo, Veltroni conclude, Silverio para in due tempi. Quattro minuti tardi l'azione si ripete quasi in fotocopia; stavolta però il colpo di testa del capitano aquilotto finisce a lato. Il 3-1 è comunque questione di poco: al 55' Ajighevi serve in profondità il neoentrato Ranieri, che in posizione sospetta fronteggia Silverio e lo supera. Sul 3-1 il Montevarchi continua a spingere: il cross di Pugliese innesca Marchi, il cui tiro Silverio blocca a terra (59'). Per provare a riaprire la partita la Settignanese s'affida di nuovo a Tassi: sulla sua punizione dal vertice sinistro dell'area di rigore il pallone finisce alto. C'è tempo ancora per una splendida azione d'Ajighevi che salta quattro avversari, arriva al limite dell'area e calcia: pallone di poco a lato. Non è un problema: il Montevarchi vince, e nella lotta al titolo è molto più che un outsider.
Certe partite il Tau non le sbaglia: troppa la qualità, troppa l'abitudine. Certe partite il Tau non le sbaglia: se le sbagliasse non sarebbe il club più titolato dell'ultimo quinquennio. Certe partite il Tau non le sbaglia, e d'improvviso torna in corsa per un campionato che a un occhio poco attento poteva sembrare fuori portata, e invece: sconfitta 1-2 (e del rigore del raddoppio, conquistato e trasformato da Hussey, si discuterà a lungo), la Sestese torna di nuovo a tiro, a tiro di due. A meno tre infatti c'è il Tau, che lo scontro diretto l'ha vinto all'andata e l'ha vinto al ritorno; e a meno tre c'è anche il Montevarchi, atteso al Torrini per l'ultima di campionato. Si prospetta un finale incandescente, concreta la possibilità d'un arrivo alla pari, eventualità da cui la Sestese intende scappare: due alla pari sarebbe spareggio, pessimi i presupposti (finora negli scontri diretti ha sempre perso); tre alla pari sarebbe estromessa. A due cose Boscherini può ancora aggrapparsi: alla reazione dei suoi dopo le due reti subite in tre minuti; e alla classifica, che anche se più stretto propone ancora un vantaggio interessante. Il calendario rende impossibile affidarsi ai calcoli: saranno inevitabili, e facili, se la Sestese riuscirà a inanellare tre vittorie contro San Miniato, Cattolica e Csl; solo allora potrà dire che le basterà un punto contro il Montevarchi, e disinteressarsi del risultato del Tau di scena a Fucecchio. Ai calcoli non può affidarsi neppure il Tau, costretto alla scalata; una sola era la certezza della vigilia: una sconfitta sarebbe stata la fine della corsa, e un pari qualcosa di molto simile. Non c'è bisogno d'altre premesse per spiegare le scelte di Vannini, che preparando la partita azzecca ogni singolo dettaglio a partire dalla configurazione dell'attacco: la nove se la prende Cecchetti, dirottato però sulla corsia di destra; centravanti di manovra gioca Hussey; e a sinistra sale Lupi, la cui tecnica è uno spreco costringere più indietro. Che da questa parte, bussata da questo mancino, la Sestese possa uscire ferita lo s'intuisce già dopo trenta secondi, troppo generoso Martinelli a concedere uno spazio potenzialmente letale: ne esce fuori un diagonale che Bardazzi blocca. Ugualmente decisiva ma ben più complicata è la parata necessaria nove minuti più tardi sul tiro di Mosso da fuori area: solo per via del pizzico il pallone incoccia sulla traversa; e sulla ribattuta è precarissimo l'equilibrio di Simonini, che di testa non riesce a indirizzare dove dovrebbe. Meglio gli riesce la giocata con cui subito dopo (splendido il dialogo con Citti, la cui sovrapposizione porta via una marcatura e libera lo spazio per l'inserimento) consente a Lupi di violare l'area sul lato sinistro e sprintare fino all'ultima linea: lo scarico all'indietro è un servizio perfetto per Cecchetti, al cui potente mancino di prima s'oppone Bardazzi. Tre dunque le parate nei primi undici minuti; al quarto tentativo il Tau passa con una giocata favolosa, favorita dalla pressione alta di Hussey, dal contrasto vinto con Martinelli e dallo scarico a destra per Cecchetti, il cui mancino di prima accende le lucine sulla pista verso l'area di rigore: ci si fionda Lupi, che sullo scatto lascia Fici a controllare quant'è elegante il retro della maglia total black e col mancino batte Bardazzi approfittando dell'uscita mancata. Ai meriti già consistenti (avvio feroce, azione favolosa, rete del vantaggio) il Tau ne aggiunge un altro: continua ad attaccare, e raddoppia quasi subito. A ruoli mischiati, i protagonisti restano i soliti tre: stavolta, sempre da destra, Cecchetti gioca corto per Lupi, la cui verticalizzazione consente a Hussey di violare l'area di rigore dove Martinelli affonda la scivolata. Anche se rischioso sembra (coraggio: lo è) un intervento regolare, che però Mattei (acerbo: per una partita così delicata sarebbero serviti più polso e più esperienza) valuta diversamente; la sanzione tecnica è pesante, un calcio di rigore che aprendo il destro sotto l'incrocio Hussey trasforma nello 0-2. È il 20'; e dopo venti minuti di totale sofferenza la Sestese capolista improvvisamente si scuote. Per primo bussa Cetani, che s'incarica di calciare una punizione (fallo di Mosso su Taddei) dall'arco dei sedici metri e con l'interno destro cerca il palo dietro la barriera: mancato per una spanna. È un'altra punizione, da molto più lontano (Mattei la fischia in mediana, punendo un fallo di Simonini su Bontà: manca l'ammonizione, arriverà solo nel finale), che consente alla Sestese di riaprire improvvisamente la partita: Martinelli opta per la soluzione lunga in area, puntando sulla fisicità di Monterisi che di testa sovrasta Organi, devia il pallone sul palo (sorpreso Bella) e sulla ribattuta ci riprova mirando all'altro angolo; in spaccata Scura prolunga la traiettoria in porta, e lo svantaggio si dimezza (31'). Ora a vacillare è il Tau, che cento secondi più tardi rischia di farsi raggiungere sul traversone di Cetani dalla trequarti sinistra: di nuovo Monterisi anticipa Organi, ma stavolta manca lo specchio di cinque metri abbondanti. L'intervallo è una cesura soltanto formale: diversa la porta verso cui attaccare, la Sestese rientra cattivissima e crea subito un'azione pericolosa, interrotta da Bindi con una diagonale efficace e pericolosissima su Scura; sottoporta lo aveva liberato Monterisi, il cui tiro sulla sponda di Borrelli (ottimo lo spunto di Grisolini, che sprintando a destra aveva alimentato l'azione d'attacco) s'era trasformato in un filtrante. La Sestese protesta con Mattei, anche se con meno forza rispetto al primo tempo; la ragione è semplice: non era rigore prima, e non è rigore stavolta. Resta comunque un avviso chiaro per il Tau, che capisce che se non riparte veloce altrettanto veloce subisce il pareggio: il messaggio lo coglie Cecchetti, che in mediana porta via il pallone a Cecchi, apre a sinistra per lo scatto di Lupi e taglia verso l'area, dove lo anticipa la diagonale perfetta di Fici (43'). Per un quarto d'ora resta un episodio isolato: la Sestese continua ad attaccare soprattutto a sinistra, la zona in cui gravita Scura: è lui, con una rimessa laterale battuta rapida, ad armare il destro di Cetani che dal limite dell'area calcia in caduta (Bella blocca, 45'); lui a staccare in terzo tempo in anticipo su Bindi e a concludere alto di poco da posizione centralissima (49'). Dalla trequarti sinistra lo aveva ispirato Cecchi, che al 57' invita Cetani a giocare corto un angolo da destra (dieci totali per la Sestese, appena tre per il Tau; ma non sono questi i numeri che contano), s'accentra e dal limite dell'area calcia col mancino: s'esalta Bella, che protegge il primo incrocio. È qui che Vannini piazza il secondo capolavoro: perfetta era la formazione iniziale, con Hussey centravanti, Cecchetti ala destra e Lupi ala sinistra; perfetto è il ritocco con Hussey mezzala (aumenta la qualità del centrocampo, che finalmente respira) e Sow centravanti, dentro per Ascareggi. Contestualmente interviene anche Boscherini, che sfodera l'assetto pesante: Barbanti rileva Borrelli, e si piazza davanti a Monterisi che scivola sulla trequarti, affiancato da Scura e Taddei (poi Nistri). Cetani s'abbassa a far coppia in mediana con Bontà, e continua a ispirare le azioni d'attacco: al 60' pesca Scura dietro la difesa (ben scoccato ma non angolatissimo il mancino di prima, Bella blocca); al 66' dalla trequarti crossa in area una punizione (l'aveva provocata Simonini, ammonito dopo un tempo) che di pugno Bella allontana male: lo salva Mendolia, che in prossimità della linea mura Monterisi nella cui zona il pallone era schizzato. Bella rischia anche sull'ultima azione della partita, quella che segue l'ottima parata di Bardazzi sulla girata di Cecchetti (stupendo il traversone disegnato dal mancino di Caniglia, che sei minuti prima aveva rilevato Hussey): non è granché la lettura sul rasoterra di Cecchi, che aveva sgasato a sinistra dopo il dribbling su Simonini; ma anche se il pallone filtra nessuno tra i mille in zona riesce ad accompagnarlo in porta. Nonostante le manciate d'apprensione nel finale (ma ci stava: giocava in casa della capolista, decisa a farlo fuori dalla corsa) dunque il Tau espugna il Torrini: nessuno finora c'era riuscito; e nessuno finora aveva battuto due volte la Sestese (solo tre le sconfitte, tutte e tre nei big match). L'unica squadra che potrebbe sceneggiare il remake è il Montevarchi: se ne riparlerà il 4 maggio, quando si scoprirà chi altro certe partite non le sbagli mai, o abbia imparato a non sbagliarle più. Calciatoripiù : da Cetani e da Scura , all'undicesima rete stagionale, passa il tentativo di rimonta della Sestese, sotto 0-2 dopo l'avvio strepitoso del Tau; lo rendono tale le combinazioni tra Hussey, Cecchetti (il filtrante che crea lo 0-1 merita un video da proiettare in loop) e Lupi , e le geometrie di Mosso che dopo aver sfiorato una rete stratosferica dà al centrocampo tempi e respiro.
Finisce pari la partita tra Fucecchio e Affrico, che non vanno oltre lo 0-0; ma, anche se le porte sono rimaste inviolate, al Pertini non sono sicuramente mancate le emozioni: la più grande si registra nel finale, quando Sarti para un rigore a Fondelli. Fin dall'inizio è grande l'equilibrio, compatte le due squadre, ottimi i reparti difensivi che non concedono grandi occasioni. Inizialmente pressa un po' di più l'Affrico, che si rende pericoloso sugli sviluppi d'un calcio d' angolo: Paoletti crossa al centro per Nesi, che di testa colpisce alto. Il Fucecchio replica al 12': a destra Gjoni conquista un calcio di punizione che Londi crossa al centro; nessuno però riesce a trovare la deviazione vincente, e la traiettoria si spegne di poco sul fondo. Un minuto più tardi l'Affrico rischia di nuovo, per un errore in fase d'impostazione: prova ad approfittarne Copia che recupera il possesso e mette in mezzo, ma nessuno dei compagni trova la deviazione vincente. Dopo lo spavento, l'Affrico si fa pericoloso con l'occasione più nitida di tutto il primo tempo: reso perfetto da un rimpallo, il triangolo con l'ispirato Nesi adagia il pallone sui piedi di Marangio, che da fuori area centra in pieno la traversa; sulla ribattuta irrompe lo stesso Nesi che di potenza calcia a colpo sicuro, ma sbatte su Morelli reattivissimo (28'). È l'ultima emozione d'un primo tempo molto combattuto, nel quale le due squadre hanno cercato perlopiù di sbloccare la partita sui palloni inattivi visti i pochi spazi concessi dalle difese. Nella ripresa parte forte il Fucecchio: subito Iodice lancia in profondità Copia che s'invola sulla fascia destra, entra in area e calcia sul primo palo, coperto da Sarti (38'). Sempre sull'asse Iodice-Copia, quasi un quarto d'ora più tardi, il Fucecchio crea un'altra occasione in fotocopia: Sarti sbroglia in uscita. Nel finale di gara, il risultato ancora in bilico, gli animi s'accendono; e la partita s'innervosisce: saltano gli schemi, e si moltiplicano le occasioni. Comincia l'Affrico con una punizione conquistata da Orrea, che una ventina di minuti prima aveva rilevato Marangio: Badii crossa in mezzo dove trova Rigacci che da ottima posizione colpisce bene ma centrale, e Morelli blocca. Sul ribaltamento di fronte ecco l'episodio chiave: subentrato a Copia, Lombardi crossa dalla destra; Rutili rileva un'opposizione irregolare, assegna al Fucecchio il calcio di rigore. Sul dischetto va Fondelli, che angola il rasoterra sulla sinistra: Sarti si distende, intuisce la direzione e para il tiro che probabilmente avrebbe messo in ginocchio l'Affrico e deciso la partita. Il Fucecchio si dispera, e subisce una ripartenza: Badii raccoglie il pallone, avanza verso l'area di rigore e costringe Gjoni al fallo. Rutili assegna all'Affrico una punizione dai sedici metri: calcia Nesi, che però calcia centrale e favorisce la parata di Morelli. Non è finita qui: nel lungo recupero (ben sette i minuti da giocare dopo il 70') il Fucecchio costruisce altre due chance enormi per vincere la partita. Protagonista della prima è Tortorelli che, lanciato verso la porta, calcia da posizione defilata dalla destra: Sarti è ancora decisivo, e si salva con l'aiuto del palo; qualche minuto dopo Lombardi crossa al centro per Annicchiarico, murato dalla difesa in prossimità della linea. Salvo, l'Affrico chiude all'attacco: Gueye serve in area Nencini, ostacolato al momento del tiro. Le fiamme del finale dunque non producono reti: tra Fucecchio e Affrico finisce 0-0, e il quinto posto s'allontana. Calciatoripiù: Copia è il più pericoloso per il Fucecchio, il migliore insieme ai due terzini Calanna e Gjoni (Giov.Fucecchio). Nell'Affrico è decisivo Sarti , che a quella sul rigore abbina tante altre grandi parate; in avanti Nesi mostra grande classe; sulla destra Saleh spinge molto, ed è attento in fase difensiva.
La Lastrigiana torna da Livorno con tre punti dal valore enorme e abbandona il terzultimo posto dove era scivolata al termine del turno precedente, allungando su Capezzano e Capostrada (entrambi sconfitti) e allo stesso tempo accorciando sull'Academy rivale di giornata, adesso a -2. La posta in palio altissima si fa sentire per entrambe le squadre, a caccia di punti per allontanarsi dalla zona rossa della classifica. È l'equilibrio a fare da padrone nei primi minuti, spezzato poi intorno a metà tempo dal vantaggio biancorosso. Lo 0-1 nasce da uno spunto personale di Toderici, che supera due avversari al limite dell'area e poi con la punta anticipa il portiere in uscita toccando il pallone in rete. La Lastrigiana passa così in vantaggio con l'undicesimo centro stagionale del suo bomber. La partita si stappa, ma non regala grossissime altre occasioni per tutto il primo tempo, fatta eccezione per un paio di spunti per parte. L'Academy Livorno cerca il pari con Guarnieri, pericoloso in due occasioni in area avversaria: la prima conclusione, arrivata dalla sinistra, esce fuori dallo specchio, la seconda finisce troppo sul portiere dopo un buon invito in profondità di un compagno. La Lastrigiana tiene bene il vantaggio e a cinque minuti dall'intervallo ha una ghiottissima chance per il raddoppio, conquistando un calcio di rigore per un fallo in area su Papi: dal dischetto Resuttana conclude alla sinistra di Taliani, bravissimo però a opporsi respingendo il tiro e mantenendo così aperta la partita. L'Academy Livorno si aggrappa al proprio portiere e riesce a cambiare passo in avvio di ripresa, provando fin da subito ad alzare il baricentro e guadagnando metri, ma faticando a creare grossi grattacapi alla retroguardia e al portiere biancorossi. La Lastrigiana controlla bene e cerca il gol per chiudere la partita, riuscendo a trovarlo a circa dieci minuti dal termine. Dopo un tentativo di Papi, che calcia alto in ripartenza su un buon invito di Toderici, ci pensa Paoletti a firmare lo 0-2 biancorosso, toccando il pallone in rete sul primo palo sugli sviluppi di un calcio di punizione laterale battuto forte rasoterra da Resuttana. L'Academy Livorno non demorde e, dopo un tentativo in area di Pelosini neutralizzato dal portiere (tiro centrale), nei minuti di recupero riesce ad accorciare le distanze con una conclusione al volo di Lenti diretta sotto la traversa su un'azione ben sviluppata da Cicchitto. La partita è riaperta, ma non c'è più tempo: poco dopo il triplice fischio dell'arbitro sancisce infatti la fine del match. La Lastrigiana passa a Livorno e si gode tre punti d'oro per una corsa salvezza davvero accesissima e in cui resta coinvolto anche l'Academy, adesso a due soli punti di distanza dai biancorossi e sempre a cinque dal terzultimo posto. Calciatoripiù: Paoletti, Cantini, Papi (Lastrigiana).