La sconfitta di Montevarchi prima della sosta è già ampiamente archiviata, il San Miniato torna al successo - e lo fa nettamente - nel match interno con l'Academy Livorno. Il 5-1 finale (insieme al contemporaneo stop dello Scandicci) porta ai neroverdi la matematica certezza di un incredibile quarto posto finale alle spalle delle corazzate Tau, Sestese e Montevarchi, oltre al pass per il Torneo regionale di fine stagione. Dopo un avvio non brillantissimo, la partita si accende col passare dei minuti. Il San Miniato prova a prendere in mano le redini del gioco, portando i primi pericoli per la porta dell'Academy Livorno intorno al 10': il primo squillo è di Cultrera su punizione, Taliani dice di no con un bell'intervento. Pochi istanti più tardi ci prova Pacciani sempre per i locali: sugli sviluppi di una buona azione neroverde, il suo tiro è alto. L'Academy Livorno non sta a guardare: i ragazzi di Bronchi cercano a loro volta lo spunto giusto per colpire la difesa neroverde. Al 22' poi la partita si sblocca, ed è il San Miniato a colpire: ci pensa Annunziata a firmare il vantaggio senese con un bel tiro dalla distanza, rasoterra a incrociare, dopo una respinta su una conclusione di Bari. Il San Miniato prende forza e ulteriore campo, rendendosi ancora pericoloso al 26' in ripartenza: preciso lancio per Fineschi, che incrocia il tiro fuori di poco. Quattro minuti più tardi ecco il raddoppio neroverde: un fallo in area su Pacciani viene punito dall'arbitro con un contestato calcio di rigore, che dal dischetto Bari trasforma per il 2-0. Lo stesso Bari, scatenatissimo, ci riprova poi al 34' con una conclusione dalla distanza dopo un batti e ribatti (tiro fuori dallo specchio), calando il tris al minuto 37 nel recupero del primo tempo. Il 3-0 si concretizza in area di rigore amaranto, con una conclusione ravvicinata che vale al numero 11 la doppietta personale. Si chiude così un buon primo tempo locale, caratterizzato da buone trame e tre gol. Non ha demeritato comunque l'Academy Livorno, protagonista di una positiva prima parte di primo tempo e vicino al gol in particolare in due occasioni: la prima con Pelosini, che sfiora il palo in pallonetto, la seconda con Bracci, che conclude di poco fuori dallo specchio. Nella ripresa la sfida riparte su buoni ritmi, e subito al primo minuto il punteggio cambia nuovamente con la rete del 4-0 del San Miniato: fa tutto Riascos Sanchez, protagonista di una grande galoppata sulla fascia e poi di un insidiosissimo tiro-cross che finisce in rete dopo aver trovato anche una deviazione ospite. L'Academy Livorno prova a scuotersi e poco dopo va vicinissimo al gol: Cecchi colpisce l'incrocio dei pali. Il San Miniato controlla bene il vantaggio e sfiora la rete ancora poco dopo, al 40', con un tentativo dalla distanza di Bari. Lo stesso numero 11 si ripete poco più tardi, riuscendo questa volta a realizzare la tripletta personale con una rete che strappa applausi (42'): si coordina benissimo per la conclusione da circa quaranta metri, infilando il pallone al sette. Imprendibile. Al 48' ci prova anche Fineschi (tiro fuori). La partita è chiusa, ma l'Academy Livorno non demorde e riesce a trovare il meritato gol poco dopo sugli sviluppi di una buona azione: servito dalla sinistra da Lenti, ci pensa Cosenza a firmare il 5-1 con una conclusione di piatto da fuori area che s'insacca a fil di palo. Gli ospiti non demordono e avrebbero poi altre buone occasioni per accorciare ancora le distanze, prima con un tiro di Pelosini finito sull'esterno della rete e poi con una conclusione di Lenti, anche questa fuori bersaglio. Qualche altra occasione la colleziona anche il San Miniato, che gestisce comunque bene l'ampio vantaggio fino al triplice fischio. Si concretizza così la diciassettesima vittoria stagionale per la squadra di Verriola, assoluta rivelazione di questo campionato: partiti con l'obiettivo della salvezza, i neroverdi si sono confermati in alta quota giornata dopo giornata, blindando un grandissimo quarto posto. Calciatoripiù: Bari si prende la scena con tre gol (il terzo meraviglioso), Annunziata gioca una grande partita condita con la rete del vantaggio, ma è in generale tutto il San Miniato a girare bene, prendersi ancora una volta la scena. Nell'Academy Livorno in evidenza Lenti .
Scivola via sui binari del pronostico che era possibile delineare fino dalla vigilia, ma come vedremo non è un disvalore, il match fra Capezzano e Affrico, in cui la rete di Sersif premia con merito la prestazione degli ospiti che con questi tre punti azionano una spinta verso l'alto che li proietta nella bagarre finale per chiudere il più possibile a ridosso della zona-coppa. Con il solo intento di affrontarsi a viso aperto senza particolari pressioni - chiaro però che qualche motivazione in più ce l'avevano i locali, ancora virtualmente dentro i margini di speranza di una clamorosa rimonta salvezza - le due squadre danno vita infatti a una gara piacevole e incerta fino alla fine, che si apre con un buon avvio proprio da parte del Capezzano. I locali conquistano e battono un paio di corner invitanti, ma la difesa dell'Affrico non si fa sorprendere; nel frattempo i ragazzi di Bertini prendono le misure e iniziano a stazionare sempre più spesso in avanti, colpendo una traversa attorno al 20' con l'insidiosa conclusione proposta da Gueye, da calcio piazzato. Si prosegue e al 32' ecco che la gara vive il suo punto di svolta: sugli sviluppi di un rilancio in profondità da parte di Sarti, la difesa del Capezzano non è perfetta nella lettura difensiva in occasione del movimento proposto da Sersif, che disorienta gli avversari, si presenta palla al piede davanti a Bertoni e lo supera con un tiro potente e preciso, 0-1. Dopo aver chiuso in crescendo i primi 35', l'Affrico rientra in campo per la ripresa continuando a sviluppare una buona mole di gioco ed esprimendo un possesso palla nei confronti del quale il Capezzano si oppone con ordine ed efficacia; poi, quando il cronometro si avvicina al 50', spazio per una fase di gioco piuttosto lunga in cui i padroni di casa producono una bella reazione d'orgoglio, spingendosi coraggiosamente in avanti a caccia del gol del pari, e più in generale dando prova di voler onorare fino in fondo la loro stagione, al di là del verdetto che sta ormai maturando all'orizzonte. Si segnalano diversi calci d'angolo appannaggio dei ragazzi di Caniparoli, e altrettante situazioni di potenziale pericolo per la porta ospite, sempre però ben protetta da una fase difensiva a tenuta stagna. Nel finale l'Affrico bada soprattutto a difendere il vantaggio, ma non disdegna alcune ripartenze che lo portano vicino al raddoppio; il risultato però non subisce ulteriori modifiche, e la gara si conclude in maniera serena e piacevole, senza tensioni, come lo è stato il suo sviluppo. Calciatoripiù: Corso lotta fino alla fine dannandosi l'anima su tutti i palloni, Padedda risulta insuperabile là dietro, e anche in occasione del gol è esente da ogni responsabilità (Capezzano); Sersif è decisivo e risulta sempre temibile, Gueye domina a centrocampo (Affrico).
Non arriva la vittoria nell'ultimo match interno della stagione, e anche la prestazione non è brillantissima, ma comunque la Lastrigiana può festeggiare. Adesso matematicamente. Il contemporaneo stop del Capezzano nella partita interna contro l'Affrico permette infatti ai biancorossi di Fanfani di centrare l'obiettivo a 70' dal termine del campionato: la Lastrigiana resta nell'élite, retrocede il Capezzano insieme a Capostrada e Settignanese. Poco male dunque alla fine se alla Guardiana termina 1-3 proprio col Capostrada già retrocesso. I ragazzi di Monaldi dimostrano fin da subito di voler chiudere bene il campionato, giocando una buona partita, riuscendo a passare in vantaggio nel primo tempo e poi sigillando i tre punti nella ripresa con altri due gol. La Lastrigiana fatica ad accendersi in avvio, ma sono sue le occasioni migliori nei primi minuti: insieme a tre insidiosi traversoni in area arancioblù, in particolare al 14' Papi colpisce la traversa con una conclusione dalla distanza e poi ci prova anche Apruzzese, vicinissimo all'1-0 con un tiro che sfila a fil di palo. Il Capostrada prova a rispondere prontamente, costruendo una buona chance al minuto 17: assist di Pacini per Matacena, che si gira bene e col sinistro conclude in porta trovando la pronta opposizione di Cellammare, che devia in calcio d'angolo. Un minuto dopo gli ospiti passano in vantaggio: gli arancioblù sfruttano al meglio un'imprecisione locale, Matacena serve prontamente Vannacci, che col destro supera il portiere in uscita per lo 0-1. La partita resta combattuta e si riaccende nel finale di tempo con una ghiotta chance per parte. Proprio al 35' Tommaso Vivarelli sfiora il raddoppio colpendo la traversa con una conclusione di destro da circa trentacinque metri, mentre sul fronte biancorosso Paoli serve un insidiosissimo pallone in area sul quale però non arriva nessuno dei compagni. La Lastrigiana prova a scuotersi e a ripartire con maggiore decisione nella ripresa, ma dopo pochi minuti sono ancora gli ospiti a colpire. Al 37' infatti si concretizza lo 0-2: Matacena serve sulla sinistra Proto, che entra in area e crossa il pallone in mezzo; dopo una respinta locale, è Pacini ad avventarsi sul pallone gonfiando la rete col sinistro per il raddoppio arancioblù. Il Capostrada è in controllo e al 55' cala anche il tris grazie a un'azione personale di Proto, che arriva al limite dell'area facendo poi esplodere il destro sul secondo palo per lo 0-3. La Lastrigiana ha una buona reazione e intorno alla mezz'ora riesce ad accorciare le distanze col sigillo del neoentrato Bouazize, pronto a raccogliere l'invito di Vertaldi su un cambio campo sulla destra, stoppando il pallone e infilandolo in rete per l'1-3. Nel finale si registrano altre due buone occasioni per i locali, entrambe con Coscini che non riesce però a inquadrare la porta, prima con un colpo di testa su cross di Resuttana e poi con una conclusione uscita di poco a lato. Il punteggio resta dunque bloccato sull'1-3 fino al triplice fischio finale, accolto comunque con gioia dalla Lastrigiana: la sconfitta resta, ma la salvezza c'è. E adesso è matematica. Calciatoripiù : nell'ottima prova del Capostrada spiccano su tutti Proto, Vannacci e Luchi ; nella Lastrigiana Pop è l'ultimo a mollare.
Fine della corsa. È la Floria a estromettere ufficialmente il Montevarchi dalla corsa al titolo; la Floria a rendere il big match dell'ultima giornata importante solo per la Sestese; la Floria a espugnare l'antistadio dopo quasi cinque mesi (ultimo ci aveva vinto il Csl, bestia nerissima; nelle otto partite seguenti solo lo Scandicci ci aveva strappato un punto). Forse il Montevarchi s'è fatto condizionare mentalmente dal peso della partita; o forse, più semplicemente, aveva già fatto più del massimo per arrivare fin qui. La Floria, salva da prima di Pasqua, invece gioca senza pensieri, e si rende pericolosa già al 6' con una punizione calciata in area da sinistra: di testa Veltroni respinge sui i piedi di Morales Holguin, che conclude alto sopra la traversa. La Floria ci riprova al 12' con l'incursione di Zolfanelli, servito verticalmente sulla corsa e pronto al tiro-cross da posizione laterale: in scivolata Marchi evita il peggio. Il Montevarchi fatica a uscire, la pressione della Floria non lo lascia respirare; di tutto ciò si ha un'esemplificazione chiara al 13', quando Galli riconquista il pallone a centrocampo e imbuca per Zolfanelli, che dal limite dell'area calcia alto di poco. La pressione della Floria continua, nel giro d'un minuto a cavallo del 20' Galli e Magnolfi insidiano Calosci, attento, dalla distanza. Il 24' porta con sé un altro pericolo: il doppio triangolo con Bussotti, al cross, libera Zolfanelli al colpo di testa, vicinissimo alla traversa. In mezzo alla marea di difficoltà il Montevarchi ha un doppio merito: non finisce in svantaggio; e capitalizza la prima occasione: la sfrutta Liistro, liberato dalla sponda aerea di Chiavacci sulla punizione di Ajighevi dalla destra (28'). È l'1-0, che però dura solo cinque minuti: non si fa attendere, infatti, la risposta della Floria, che con una splendida azione solitaria di Vannozzi riesce a ottenere il meritato pareggio. Si va dunque alla pausa sull'1-1. La ripresa si sviluppa su una trama diversa: il Montevarchi va subito vicino al vantaggio con un tiro di Ranieri, a lato di poco, sul bel cross di Ajighevi dalla destra corretto dalla sponda di testa di Veltroni (51'). Cento secondi più tardi il Montevarchi ci riprova: Ranieri serve in profondità Rangoni, che dal limite prova la conclusione alta di poco. La pressione cresce, al 59' il Montevarchi conquista una punizione ai venti metri: calcia Liistro alla ricerca della doppietta, Di Mauro para a terra senza problemi. Il Montevarchi spinge, Ajighevi calcia a centro area un corner per la testa di Liistro: Di Mauro si distende e para. Si resta dunque sull'1-1, e ci si resta anche al 69' nonostante le proteste: Tanzini serve in profondità Ranieri, contrastato forse fallosamente al momento del tiro; Coppi lascia correre, ed è un episodio che pesa. Pesa, perché al 72' per il Montevarchi si concretizza la beffa: lasciato tutto solo su un cross dalla destra, di testa Tiberti batte Calosci. Disperato, il Montevarchi si lancia all'attacco per l'ultimo assalto, e conquista un calcio d'angolo. Batte Ajighevi, e Liistro svetta ancora di testa: il pallone colpisce il palo; sulla respinta Mantelli calcia a botta sicura, Di Mauro ribatte con i piedi; e il successivo colpo di testa di Rangoni esce sopra la traversa. Sfuma dunque l'ultima azione, sfuma come le speranze del Montevarchi: il Tau è a sei, irraggiungibile; e irraggiungibile anche la Sestese, ultima avversaria.
Al Ferruccio Valcareggi, su un campo in perfette condizioni, finisce 0-2 tra Settignanese e Giovani Fucecchio, una partita molto combattuta, aperta fino alla fine e decisa solo nel secondo tempo. La Settignanese, pur priva per infortunio di diversi elementi, saluta il proprio pubblico con una prestazione ottima e con un po' di concretezza e fortuna avrebbe anche potuto raggiungere il pareggio. Il Fucecchio ha dimostrato di giocare un bel calcio e ha impressionato in particolare per l'organizzazione di gioco, prendendosi alla fine i tre punti grazie ai gol di Lombardi e Soldaini. Gli ospiti iniziano la partita con grande intensità e prendendo subito in mano il gioco, ma la Settignanese controbatte bene, soprattutto in difesa. Il gol che apre le danze arriva al 10 minuto: un'azione in velocità dei bianconeri mette in condizioni Rotondo di calciare appena entrato in area, Silverio respinge corto e Lombardi è il più lesto a mettere il pallone in fondo al sacco per lo 0-1. Dopo il gol la Settignanese non demorde e alza il proprio baricentro. Da un'azione di contropiede, al 20' nasce una grande occasione per i rossoneri: Spanu recupera palla sulla sinistra e lancia millimetricamente Mani, che riesce a eludere il diretto avversario e si presenta a tu per tu con il portiere, che è bravissimo a rimanere in piedi e a respingere il tiro con i piedi. Sempre la Settignanese ha un'altra grande occasione al 30' su calcio di punizione: Tarantoli pesca la testa di Agostinelli, che svetta più alto di tutti e millimetricamente mette a lato. Finisce così un primo tempo bello ed equilibrato nelle occasioni. Nel secondo tempo la Settignanese continua a spingere ma nonostante un buon predominio territoriale non riesce a sfondare. Al 50' un calcio d'angolo di Tassi s'infrange sulla traversa a portiere battuto. Il Fucecchio chiude la pratica dieci minuti più tardi. Una bella azione dalla sinistra non viene bloccata dalla Settignanese, il pallone finisce sui piedi di Soldaini, che fa fuori il proprio avversario e lascia partire un tiro non forte ma angolato battendo Silverio per lo 0-2. La Settignanese prova a scuotersi e si rende pericolosa alla mezz'ora: su una lunga azione sulla destra Spanu crossa in area dove svetta ancora Agostinelli, che sfiora il montante sulla sinistra del portiere. Inizia la girandola delle sostituzioni sia per il Fucecchio sia per la Settignanese. Ma non c'è più tempo. La partita finisce qui, il risultato premia la determinazione e la tecnica del Fucecchio, che si prende i tre punti consolidando la sua classifica e salendo a quota 47. La Settignanese di mister Romei si deve accontentare di una prestazione all'altezza della situazione: ai rossoneri non rimane che il rammarico di non aver saputo, anche in questa occasione, rendere meno amaro questo campionato come avrebbe anche meritato in molte partite.
La Cattolica si prende il derby e uno dei classici più rinomati del calcio giovanile toscano: la vittoria per 1-0 si concretizza nella seconda parte della ripresa, esito di un maggior predominio territoriale e di un buon numero di chiare occasioni da rete. La partita è stata piacevole e ben giocata, agonisticamente interessante, e ha messo in evidenza alcune buone individualità da entrambe le parti; come testimonia la distanza dalla testa della classifica, qualcosa è mancato a entrambe, anche in termini di continuità nei risultati. L'elemento che più caratterizza le due formazioni è la difficoltà in fase realizzativa: anche se sviluppano un gioco piacevole da vedere, costituito di schemi di prim'ordine con cui creano situazioni interessanti fino ai sedici metri finali, né Cattolica né Scandicci hanno finalizzato come speravano. È legittima la sensazione che basteranno pochi ritocchi azzeccati perché nel prossimo campionato entrambe le squadre possano essere protagoniste: l'intelaiatura è decisamente rassicurante e dotata di prospettiva. La cronaca del primo tempo, seppur gradevole sul piano squisitamente tecnico e agonistico, è povera di chiare occasioni da rete. Il primo spunto di cronaca si registra al 5': Bisulca vede sbucare solo all'ultimo una punizione dalla trequarti calciata da Gjonaj, ma attento alza sopra la traversa. Segue una bella azione manovrata della Cattolica Virtus con protagonisti Jacopo Spinelli e Diego Burgassi, che imbecca in area Scopetani: costui tarda troppo nella conclusione e favosice l'intervento della difesa, che sventa la minaccia. Passano quattro minuti e sul fronte opposto si segnala una conclusione di Catarzi dalla distanza: forte ma centrale, non impensierisce Bisulca. La Cattolica replica al 18': con un bel pressing Stiacci si impossessa all'altezza del pallone al limite dell'area avversaria e porge subito al centro a Scopetani, la cui battuta a rete viene rimpallato da un difensore ospite. Segue al 25' un diagonale di Pinzani da oltre venti metri: il pallone finisce fuori di quattro-cinque metri. Lo Scandicci torna a farsi pericoloso poco dopo, quando un bel cross di Gjonaj viene arpionato in mezzo all'area da Brahimaj, che si coordina benissimo per la battuta a rete in mezza rovesciata: Bisulca devia in angolo con bravura. Il primo tempo propone un ultimo squillo al 34', quando si origina una mischia nell'area dello Scandicci; la risolve un difensore ospite quasi sulla linea di porta: nell'occasione era stato Jacopo Spinelli a cercare la porta. Si va così al riposo a reti inviolate. La ripresa vede subito lo Scandicci in avanti, ma la conclusione di Cardella al 38' viene bloccata da Bisluca senza troppe difficoltà. Una decina di minuti più tardi un'azione ben congegnata tra Scopetani e Stiacci porta Fabiani alla conclusione da ottima posizione: mira impresa, pallone di poco sopra la traversale. È il segno che la Cattolica sta bene; al 53' sono ben quattro i calciatori che creano un'azione avvolgente, alla fine della quale Giardina calcia in porta: Contieri neutralizza con bravura. La Cattolica continua ad attaccare: al 56' Fabiani affonda sulla parte destra dell'area di rigore, e nel tentativo di anticiparlo in uscita Contieri gli frana. Sembra rigore, ma l'incerto Cozzi (non convince nella gestione della gara, indeciso quasi ai massimi) assegna il calcio d'angolo. Se non era rigore, calcio d'angolo non era di certo: nella circostanza Contieri il pallone non lo tocca. Comunque le proteste durano poco: sulla ripresa del gioco la Cattolica passa in vantaggio; segna Jacopo Spinelli raccogliendo la respinta di Contieri, bravo nel salvare in un primo momento sulla deviazione aerea di un avversario. Sotto 1-0, lo Scandicci prova a riorganizzarsi e al 68' costruisce una grande occasione per pareggiare; ma nessuno degli attaccanti, solo Bisulca davanti, riesce a capitalizzare lo svarione della difesa. Al 74' finisce invece alta la conclusione dal limite di Zani, che aveva calciato da posizione centrale. Le speranze di pareggiare l'incontro finiscono qui: dopo cinque minuti addizionali concessi dal direttore di gara è giustificata la gioia della Cattolica Virtus che, oltre alla rassicurante prestazione offerta, tiene accesa la fiamma della speranza di entrare in coppa; e ciò non è poco. Prosit! Calciatoripiù: Jacopo Spinelli si mostra sicuro in fase difensiva e decisivo in quella d'attacco; forte fisicamente e bravo nei contrasti, anche se non sempre preciso Ventrice si fa apprezzare dalla metà campo in avanti; anche se tende a tenere troppo il pallone, Scopetani (Cattolica Virtus) offre un contributo positivo sulla fascia di competenza sia in interdizione sia in proposizione; Contieri , che nulla può sul gol, evidenzia bravura ogniqualvolta è chiamato in causa; importante elemento di raccordo tra i reparti, Gjonaj è un calciatore tecnico dal piede vellutato; combattivo e pericoloso col pallone tra i piedi, Brahimaj si fa valere anche nel concludere a rete.
Facile no, facile non glielo lascia vincere. Anche se domenica il campo principale non sarà il Torrini (della partita col Montevarchi s'è parlato per mesi; ecco, sconfitto dalla Floria il Montevarchi è fuori da ogni gioco), anche se è a Sesto che s'è coniato l'aforisma «all'ultima giornata chi deve fare punti li fa», anche se per tirar giù il Tau dal trono ci sarà bisogno dell'impresa del Fucecchio (d'altra parte la vita è sceneggiatrice: l'ultimo ostacolo è Gabriel Pucci, che ad Altopascio di titoli ne ha portati tanti), la Sestese non s'arrende. Dopo i due punti buttati via con la Cattolica sfilacciarsi sarebbe stato lecito; e ce n'era il rischio, considerata l'insidia che rappresentava il Csl Prato Social Club (d'ora in poi solo Csl: la carta costa), solo in parte sazio per la promozione negli Allievi B d'élite: per quanto ridotte alla vigilia erano ancora reali le possibilità, ora svanite, d'entrare in coppa. Più d'un piazzamento prestigioso però ha inciso la voglia di figurare bene contro un avversario di livello, col quale la rivalità è percepibile (undici i chilometri tra il Vittorio Rossi e il Torrini), e di lasciare un segno sulla storia del campionato: delle parate di Bisulca si rischia di parlare per anni. L'impresa però resta un'ipotesi: trascinata dalla doppietta di Monterisi (nove le reti in campionato, sette di testa), la Sestese vince con uno scarto minimo che non racconta fino in fondo la sua partita: ai tanti (troppi, ma quando si vince tutto è perdonato) errori sottoporta s'aggiunge infatti l'abbaglio di Panico, che a Vichi convalida una rete palesemente irregolare. È quella che vale l'1-2, ed è una fortuna che non sia stata decisiva per l'assegnazione del titolo: nonostante la tremarella (comprensibile: non ci sarebbe stato appello) la Sestese conserva il vantaggio, e a una giornata dalla fine resta in scia alla capolista. Che la rincorsa non s'arresterà sul Bisenzio è evidente già dall'avvio: al 4' Baldi deve uscire incontro a Barbanti, che sul lancio profondo di Cecchi a Bernardo Gori aveva mangiato mezzo metro ogni falcata. Nella seconda parte dell'azione il Csl si salva non per meriti propri: esce infatti alta la girata di Scura, che col mancino aveva cercato la porta sullo scarico al limite dell'area. Lo aveva confezionato Monterisi, che al 9' sfrutta il secondo angolo della partita (lo calcia Cecchi, col mancino a rientrare) per sbloccare il punteggio: colpo di testa in anticipo sulla difesa immobile, e pallone in rete accanto al secondo palo. In difficoltà per tutti i primi dieci minuti, il Csl finalmente si scuote; e dopo lo svantaggio inizia a mostrare ciò che Matteo Vannucci s'aspetta dal 4-3-3, nel quale Caponi e Geri agiscono ai lati d'Allori. Su di lui Grisolini spende il fallo intorno al vertice sinistro dell'area di rigore; sulla punizione con cui si riprende il gioco Jacopo Gori chiama lo schema e serve rasoterra Xiang, sul cui destro a colpo sicuro s'immola Bontà in scivolata (12'). Allori è protagonista anche dell'azione successiva, quella che cinque minuti più tardi dalla regia Tarantino (ottimo primo tempo, in calo la ripresa) avvia con una verticalizzazione sulla corsia destra: destro è anche il piede usato per calciare in corsa sul primo palo, protetto da Bardazzi in due tempi. Resta troppo poco per far male alla Sestese, che al 18' per chiudere la questione cerca di sfruttare un altro angolo di Cecchi: rispetto all'azione del vantaggio identica è la posizione di partenza, la bandiera destra; diversa l'esecuzione, più profonda: il pallone dunque sbuca sul secondo palo, dove Tommaso Vannucci anticipa Martinelli pronto alla deviazione di testa da un metro scarso. A un calcio da fermo s'affida anche il Csl, che però fatica ad avvicinarsi allo specchio: lo copre bene la barriera, che sporca in angolo la punizione conquistata da Geri (fallo di Bontà) e calciata dal mancino di Jacopo Gori. Al contrario la Sestese dà l'impressione di poter far male ogni volta che s'avvicina all'area avversaria, ma poi sembra aver bisogno d'una porta più larga di qualche centimetro almeno: esce alta la deviazione di testa di Scura, che sottoporta aveva anticipato Xiang sul traversone nato dal dialogo tra Barbanti e Andreano sulla corsia sinistra (25'). Cento secondi più tardi sono di nuovo loro due, identica la posizione, a creare anche l'occasione successiva: il primo subisce fallo (lo commette Jacopo Gori), e il secondo calcia la punizione che di testa Monterisi sfiora soltanto, non abbastanza per correggere la traiettoria nello specchio. Dunque alla pausa il Csl resta aggrappato alla partita, ma Matteo Vannucci non s'accontenta: se fosse stato soddisfatto non avrebbe optato per un cambio all'intervallo, con annesso rimescolamento tattico. L'ingresso di Vichi, che si piazza a fare l'ala sinistra, spinge infatti Geri in posizione di mezzala destra, quella che fin lì, simmetrico a Jacopo Gori, occupava Gualtieri sostituito; ne risulta uno schieramento dal profilo offensivo più accentuato. Nell'immediatezza però la Sestese non ne risente, e continua ad attaccare: se anziché calciare centralmente dal limite dell'area Monterisi avesse deciso d'avanzare, o quantomeno d'angolare la conclusione, Baldi non avrebbe parato così facilmente; e forse la Sestese avrebbe raddoppiato già al 37'. Invece la porta del Csl resta limpida; e lo resta anche sull'accelerazione di Borrelli, che nello stretto scappa a Bernardo Gori e dall'ultima linea crossa col mancino: il pallone attraversa lo specchio senza che nessuno riesca a tagliare per accompagnarlo in porta (41'). L'azione sfuma, non l'impressione: la Sestese ha voglia di raddoppiare quanto prima, e non la turba neppure la svirgolata di Bontà sugli sviluppi della punizione che aveva concesso sul fronte sinistro della trequarti, e che Jacopo Gori aveva crossato sul secondo palo. Non la turba perché dopo un primo tempo discontinuo s'accende Scura, che al 46' sgraffigna il pallone a Tarantino (ottimo primo tempo, in calo la ripresa) sulla linea mediana e decentrandosi a sinistra affonda fino all'area di rigore, inutile la rincorsa di Tommaso Vannucci e di Xiang: il movimento giusto lo fa Bernardo Gori, che stringe verso la porta e col corpo s'oppone al pallonetto disegnato con l'esterno destro sull'uscita di Baldi. Più che un'occasione sprecata, è insieme una giocata splendida e l'antipasto del raddoppio: lo segna, di nuovo, Monterisi, che l'azione l'aveva avviata verticalizzando a sinistra per Andreano e che si fionda in area per ricevere il filtrante di ritorno, scaraventato sul secondo palo con il destro in diagonale. È lo 0-2, che illude la Sestese d'essere in controllo; e la illude anche un altro triangolo chiuso da Andreano: agli altri due vertici si piazza Barbanti, che dopo aver vinto un contrasto in mediana fila fino al limite dell'area di porta da dove col mancino calcia sull'esterno della rete (53'). L'illusione si spezza un minuto più tardi, e la spezza un abbaglio: è quello di Panico, l'arbitro, che considera regolare il fallo con cui Vichi strappa il pallone a Bardazzi coinvolto nel possesso dalla difesa; e dunque che sul tocco d'interno destro nella porta incustodita convalida la rete dell'1-2. È un episodio dalla lettura così facile che sbagliarlo infiamma l'ambiente: segue un quarto d'ora elettrico in tribuna (per il futuro: meglio stare tutti calmi, specialmente quando ci si trova in tanti in uno spazio ristretto) e povero di contenuti sul terreno di gioco, scenario soltanto del tiro d'Andreano respinto in angolo da Baldi e del mancino volante di Monterisi, che fa schizzare sulla traversa e poi sulla linea il traversone di Scura da destra. Sarebbe stata tripletta, resta la doppietta: nonostante qualche ammaccatura nel finale (ma non è colpa sua: all'incrocio godeva d'una precedenza ben segnalata) la Sestese torna al successo dopo aver conquistato un solo punto in tre partite, e ribadisce al Tau che facile no, facile non glielo lascia vincere. Calciatoripiù : è a Geri , prezioso sia da ala sinistra sia da mezzala destra, che il Csl s'affida per tentare d'evitare la sconfitta; non gli basta, così come non basta neppure la rete di Vichi , irregolare ma valida (comunque ottimo l'ingresso). Non basta perché Monterisi di reti ne aveva segnate due (perfetto il calcio d'angolo con cui Cecchi propizia la prima); perché, anche se sbaglia tanto sottoporta, Scura fa paura ogni volta che butta i riccioli all'indietro: vuol dire che alza la testa, e quando alza la testa tutto può succedere; perché sulla trequarti Andreano non fa rimpiangere né Cetani, squalificato anche la prossima, né De Ferdinando; perché Martinelli neutralizza ogni pericolo, e Borrelli non sente la fatica.
Riconquistata la vetta solitaria alla terzultima curva, il Tau la blinda alla penultima ripartendo fortissimo dopo la sosta e avvicinandosi ora a grandi passi all'ultimo ostacolo finale. Archiviata con un rotondissimo 6-1 l'ultima uscita interna del campionato contro lo Sporting Cecina, la truppa di Vannini si giocherà ora titolo regionale e pass per le finali nazionali a Fucecchio. Con i tre punti sarà certamente festa, senza bisogno di ascoltare nessuna notizia da Sesto Fiorentino, dove la Sestese sarà impegnata nel big match con un Montevarchi fuori dai giochi per il primato dopo la sconfitta di questo turno con la Floria. Che la partita col Cecina non sarà di fatto mai in discussione lo si capisce praticamente subito: il Tau parte fortissimo e al 6' crea la prima palla-gol. Ci prova Galli dal limite dell'area, Pozzetto si fa trovare pronto respingendo il tiro con un buon intervento. Cinque minuti più tardi ci riprova lo stesso Galli, questa volta liberato bene in area da Lisisco: il diagonale è vincente, all'11' è 1-0 amaranto. Il Tau insiste in avanti, vuole mettere subito in cassaforte i tre punti, creando altre buone occasioni in area rossoblù e trovando poi per altre due volte la via del gol nel corso dei primi trentacinque minuti. Al 18' Hussey prende palla al limite dell'area e conclude in porta con un gran tiro a giro: il pallone è diretto al sette, Pozzetto si supera e con un miracolo lo devia in calcio d'angolo. Al 23' ci prova anche Lupi: il suo tiro-cross sbatte sulla parte alta della traversa e poi esce. Lo Sporting Cecina prova a rifarsi sotto, faticando però a creare grossi grattacapi alla retroguardia amaranto; è ancora il Tau infatti a insistere in avanti, sigillando la partita con un micidiale uno-due poco prima della mezzora. Al 27' Sow penetra in area e serve il pallone all'indietro per Simonini, che col piatto firma il 2-0. Due minuti più tardi (29') Lisisco s'invola nella metà campo rossoblù, sfonda in area e conclude in porta trovando la respinta di Pozzetto; Sow si avventa sul pallone e lo tocca in rete per il 3-0. Nel finale di primo tempo, al 34', ci prova ancora Hussey dal limite dell'area: di nuovo Pozzetto è bravo a opporsi respingendo il tiro. Nel secondo tempo il canovaccio del match non cambia: il Tau riparte forte, tornando subito minaccioso in area rossoblù. Al 41' Sow entra in area e serve un buon pallone all'indietro per Lupi, che stoppa e calcia di poco alto. Lo Sporting Cecina prova a scuotersi e ha una buona opportunità due minuti dopo (43') su calcio d'angolo con Marianelli: la traiettoria disegnata dalla bandierina è insidiosissima, il pallone gira bene sul primo palo, ma Bella è bravo a opporsi respingendo il pallone sulla linea. Sul fronte opposto, un minuto dopo il Tau sfiora il poker con un tiro dal limite di Galli: è bravo Casprini, entrato a difendere i pali rossoblù, a opporsi respingendo il pallone. Perché il punteggio cambi nuovamente dobbiamo attendere il minuto 53, ed è ancora il Tau a colpire: Hussey va via in slalom e trova la conclusione vincente in area per il 4-0. E a proposito di gol belli: strappa applausi il 5-0 firmato dal neoentrato Ascareggi, a segno al minuto 55 con un gran tiro dal limite dell'area diretto all'incrocio dei pali. Lo Sporting Cecina non demorde e quattro minuti più tardi (59') riesce ad accorciare sul 5-1: ci pensa Bandinelli a rendere meno amara la sconfitta rossoblù con una conclusione dal limite dell'area. Nel finale (68') c'è tempo anche per il sesto gol amaranto: lo firma Fusco con un preciso diagonale, liberato bene in area da Taccini. È l'ultimo sussulto del match: il Tau stravince e si conferma, respingendo gli assalti della Sestese vittoriosa di misura a Prato. La corsa al titolo resta aperta dunque fino all'ultima giornata, il destino è tutto in mano ai ragazzi di Vannini che hanno tutta l'intenzione di provare a emulare i trionfi di Allievi e Allievi B. Calciatoripiù: Galli, Lupi (Tau Altopascio); Bandinelli, Granchi (Sporting Cecina).