Brucia per il modo in cui arriva e perché si attacca in sequenza al ko del turno precedente: la Fiorentina cade di misura in casa dell'Inter, piegata da un rigore a tempo quasi scaduto, ritrovandosi così al terzo posto di una classifica che l'ha incoronata spesso regina durante quest'annata. La gara decolla solo nella ripresa, anche se il primo tempo - pur concludendosi sulla parità iniziale - si fa apprezzare per ritmo e intensità. L'Inter prova a prendere in mano le redini del gioco ma si trova di fronte una Fiorentina capace di lottare su ogni pallone e concedere pochissimo, se non un paio di punizione di Quieto che non creano problemi a Vannucchi e compagni. Nel finale di frazione i viola sono più intraprendenti e, con un paio di fiammate di Caprini, chiudono avanti i primi 45', ma senza l'acuto vincente. In avvio di secondo tempo inizia a esserci invece molto più lavoro per Zamarian: il portiere nerazzurro salva sull'incornata di Tarantino e poi si oppone benissimo alla conclusione di Caprini, poco prima dell'ora di gioco. Passano però tre minuti e al 63' appunto l'Inter passa in vantaggio, quando Mosconi anticipa tutti sottomisura e corregge in rete un tiro-cross di Berenbruch dalla fascia destra. La Fiorentina non ci sta e preme a caccia del pari, che arriva in modo splendido, perché tale è il gol di Rubino, che a 4' dal novantesimo raccoglie una respinta della difesa locale e lascia partire un bolide precisissimo, che fulmina Zamarian dopo aver sfiorato la traversa. Sembra fatta, almeno per il pari, ma ecco che al 91' l'arbitro punisce con un penalty una trattenuta di Kouadio su Spinaccè, in area, sugli sviluppi di un traversone dalla destra. Sul dischetto si presenta Topalovic, Vannucchi intuisce, ma in quella parata miracolosa mancata per pochi centimetri dall'ottimo portiere viola sta l'ulteriore rimpianto di questa mattinata milanese.
Vinciguerra gela Petroio e l'Empoli incappa in un altro ko che rimanda l'appuntamento con un riscatto che deve portarla fuori dalla piena zona play-out in cui è finito, superato anche dal Bologna dopo questo turno. Il Cagliari parte forte e nei primi 20' abbondanti esercita una buona pressione offensiva, gli azzurri si difendono con qualche affanno e rischiano in un paio di occasioni, soprattutto quando al 18' Vinciguerra spreca un'ottima chance. Si va al riposo sullo 0-0, ma dopo un finale in crescendo dei ragazzi di Filippeschi, che alzano il baricentro e si rendono pericolosi alla mezz'ora con Gravelo, poco dopo con Baralla. Il secondo tempo si apre con una doccia fredda per i locali: Vinciguerra riceve palla in area, fa perno su Bembnista e si gira, freddando Vertua, 0-1. Sotto di un gol, l'Empoli inizia a modificare qualcosa e si spinge sempre più spesso in avanti, in modo generoso ma a tratti poco lucido. La chance migliore per il pari i locali ce l'hanno all'89', Monaco supera con una giocata fantastica in dribbling Pintus, poi davanti a Iliev non imprime la giusta forza e i sardi si salvano. Il tiro di Tordiglione senza esito in pieno recupero poi il triplice fischio, che consegna la vittoria ai rossoblù e lascia ancora a secco l'Empoli.