L'Antella torna alla sospirata vittoria (l'ultimo successo risaliva alla quattordicesima giornata contro il Foiano), battendo 2 a 0 in casa una diretta concorrente per la salvezza come la Fortis Juventus. Dopo il pareggio contro la Rondinella Marzocco arrivano i primi tre punti con Stefano Alari approdato alla panchina, al posto di Francini rimosso dopo la pesante sconfitta casalinga con il Lanciotto. Quanto valga questa vittoria in chiave salvezza lo vedremo quando saranno disputate tutte le gare della giornata. Resta il fatto che in questo girone di Eccellenza regna una totale incertezza dalla testa alla coda: possono bastare due vittorie per passare dalla zona dei play out a quella dei play off. In altre parole non esiste, al momento (e siamo a undici giornate dalla fine del torneo), una cosiddetta zona tranquilla, nella quale galleggiare fino al termine. Per dirla con una battuta (come si dice oggi in meteorologia), non esistono più le mezze stagioni. A fare le spese della ripresa dell'Antella è stata curiosamente la squadra allenata da quel Claudio Morandi, arrivato sulla panchina biancoverde a campionato in corso al posto di Lelli e ben conosciuto all'Antella per aver portato la squadra locale, nei due anni precedenti, dalla Promozione all'Eccellenza. Chiusa questa parentesi torniamo a questioni tecniche e tattiche per sottolineare che la prestazione dell'Antella ha mostrato sensibili miglioramenti sul piano del gioco, rispetto alle prestazioni contro Signa e Lanciotto (e con ci voleva molto). Il 4-3-3 iniziale ha funzionato abbastanza bene nella prima frazione e anche nei primi minuti della ripresa, costruendo manovre ariose anche se spesso troppo elaborate; poi, con il doppio vantaggio il tema tattico è decisamente cambiato e la squadra si è compattata a difesa del risultato. La Fortis Juventus è partita con un modulo improntato ad un 5-3-2, con due esterni bassi pronti ad alzarsi (soprattutto Zoppi a sinistra), a sostegno delle due punte Di Gaudio e Marini, autori di dieci dei tredici gol segnati complessivamente dalla squadra. Due i giocatori indisponili per questa gara: il nuovo arrivato Gatto, nei padroni di casa e Paternò tra gli ospiti. Si parte sotto un cielo che minaccia pioggia e in un clima decisamente rigido. L'avvio è piuttosto interlocutorio, ma al primo affondo la squadra di casa sblocca il risultato, all'11. L'azione nasce da destra, poi Batistini fa intelligentemente filtrare un pallone verso sinistra a premiare l'inserimento in area di Fratini: secco diagonale rasoterra che manda il pallone ad infilarsi nell'angolo lontano, alla sinistra del portiere Aglietti, vanamente proteso in tuffo. Sulle ali dell'entusiasmo l'Antella sfiora ancora il gol un minuto dopo: tiro cross di Frezza da destra e pallone deviato che finisce in calcio d'angolo dopo aver colpito il palo esterno. Gli ospiti si fanno vedere, al 22', con un calcio di punizione causato da Frezza (ammonito) sulla trequarti difensiva: Salvadori non arpiona il pallone, calciato profondo da Masini. L'Antella rumina calcio, come avrebbe detto il grande Brera, ma ogni tanto impone qualche accelerazione. Nel finale di tempo sono gli ospiti a farsi vedere con qualche puntata in avanti di Zoppi, ma prima Morozzi (tiro altissimo) e poi Gjana, che non trova il pallone oltre il secondo palo, non sono pronti a concretizzare. I padroni di casa si ripresentano in campo con Viganò al posto di Amoddio, con caratteristiche più offensive dell'ex Rondinella. Sul finire del primo minuto la difesa ospite confeziona una bella frittata. Alleggerimento di testa dal limite dell'area da parte di un difensore che coglie Aglietti impreparato: il pallone viene offerto sulla sinistra al nuovo entrato Viganò che lo controlla, si accentra per prepararsi al tiro e finisce a terra a contatto con il portiere e un difensore. L'arbitro indica senza esitazioni il dischetto del calcio di rigore, che Fratini (tre su tre) trasforma con sicurezza e precisione, mandando il pallone nell'angolino basso alla destra del portiere, che aveva intuito la direzione del pallone (47'). Gli ospiti accusano il colpo e rischiano ancora sulle conclusioni di Frezza e Calamai. Con l'uscita di Calzolai e l'ingresso di Baggiani la squadra ospite passa ad una difesa a tre (Baggiani-Gurioli-Salvadori) e si fa più intraprendente in avanti, non avendo ormai più nulla da perdere. Al 54' Brunelli devia a mani aperte una conclusione di Baggiani,. Nei minuti successivi si susseguono sostituzioni da una parte e dall'altra: entrano Castiglione, Iaquinandi e Raimondi ad aumentare il potenziale offensivo dei mugellani. Al 68' è proprio Castiglione a sfiorare il gol dell'ex, dopo una combinazione tra Baggiani e Di Gaudio, ma il pallone calciato dal limite dell'area colpisce la faccia superiore della traversa e finisce sul fondo. Un altro nuovo entrato tra i padroni di casa, Pecchioli, dopo aver colpito in precedenza l'esterno della rete e offerto per un attimo l'illusione del gol, al 70', ben servito da Calamai calcia addosso al portiere in uscita. Ma l'Antella non si preoccupa più di tanto di ripartire, ma controlla, ben coperta con due linee ravvicinate di centrocampo e difesa, senza particolari rischi i tentativi generosi quanto confusi degli avversari, che faticano ad affacciarsi sull'area di rigore dei padroni di casa. Anzi, all'83', Gurioli sbroglia con bravura un'azione combinata da un'iniziativa di Becucci e Santucci, altri due subentrati tra i padroni di casa. Poco dopo arriva l'unica vera opportunità costruita nel finale dagli ospiti in un'azione confusa, ma la conclusione da posizione favorevole di Raimondi non è perentoria e Brunelli ci mette una pezza. Finisce dopo sei minuti di recupero concessi molto fiscalmente dall'arbitro Noto. La sua direzione, priva di errori plateali, è stata oggetto di qualche contestazione dalle tribune: in particolare gli sono state imputate alcune mancate ammonizioni. Noi riteniamo immotivate le accuse perché, se è vero che è mancata qualche ammonizione per fallo su ripartenze questo è sempre accaduto a sfavore dell'una e dell'altra squadra; è stato sempre seguito lo stesso metro per l'ammonizione, arrivata in seguito a falli gravi. Il signor Noto ha lasciato giocare molto e non ha abboccato alle manfrine messe spesso in atto furbescamente da giocatori che, appena rialzatisi, correvano meglio di prima. La partita comunque è stata sostanzialmente corretta e questo è dipeso anche dalla personalità del direttore di gara. Sul piano delle prestazioni dei singoli giocatori in campo c'è indiscutibilmente un nome che spicca su tutti: l'uomo partita è il centrocampista Fratini. Repertorio ampio il suo: splendido inserimento in occasione del gol, unito a una freddezza che si è materializzata anche in occasione del calcio di rigore che ha ipotecato la vittoria dei suoi. Decisamente buone anche le prestazioni di Batistini e di Calamai, in evidente crescita di rendimento. Nella Fortis in evidenza un intramontabile capitan Serotti, che sembra però a volte predicare in un deserto. I giocatori ospiti erano visibilmente delusi, mani sui fianchi, a fine gara davanti a una ventina di irriducibili ultras (che hanno anche contestato con cori irripetibili la società), ma non è il tempo di lasciarsi andare. Domenica, contro l'Affrico a Borgo, servirà uno spirito ben diverso da quello di oggi.
Il Mazzola torna alla vittoria tra le mura amiche e lo fa battendo 2-0 la Baldaccio Bruni dopo un ottimo e convincente primo tempo. Al secondo minuto prova subito ad avanzare Rocchetti con una bella iniziativa personale, la difesa recupera ed allontana. Mazzola ancora vivo all'ottavo: il filtrante di Forconi per Fiaschi è leggermente lungo, Vaccarecci fa sua la sfera in uscita. Biancocelesti in vantaggio al dodicesimo: il suggerimento per Borri, apparso in un primo momento impreciso, mette incredibilmente in difficoltà Beretti e Vaccarecci, lo stesso Borri ci mette il piedone portando in vantaggio i locali. Il Mazzola continua a premere galvanizzato dal vantaggio e, al ventesimo, ecco arrivare il raddoppio: dagli sviluppi di un corner Borri appoggia per Geraci, il tiro a botta sicura è deviato in rete da Gucci, puntuale a farsi trovare nel posto giusto al momento giusto. Al ventottesimo Geraci viene letteralmente travolto da Brusci all'interno dell'area di rigore, l'arbitro lascia proseguire tra le veementi proteste del pubblico e dei giocatori. Sul successivo calcio d'angolo pericoloso batti e ribatti con la sfera calciata di poco a lato da Geraci. Alla mezz'ora di gioco altra opportunità, questa volta per Fiaschi che pecca troppo di altruismo perdendo il momento giusto per battere a rete. Al trentanovesimo buon calcio di punizione battuto da Vecchiarelli, Vaccarecci è bravo a respingere lateramente. Il primo tempo si chiude con i senesi meritatamente avanti di due reti grazie ad un primo tempo dominato. La ripresa si apre con ritmi molto blandi, il Mazzola gioca abbassando i ritmi forte del doppio vantaggio. Al cinquantacinquesimo occasione clamorosa per il tris sui piedi di Geraci, il capocannoniere biancoceleste apre però troppo il tiro mandando a lato. Al sessantasettesimo, dopo oltre un'ora di gioco, arriva la prima conclusa per la Baldaccio Bruni, Mercuri di libera di un avversario chiamando Fontanelli alla parata in due tempi. Le emozioni termina sostanzialmente qua, la Baldaccio Bruni fatica a creare a gioco cercando di scavalcare le linee difensive di casa con imprecisi lanci dalle retrovie, il Mazzola non ha ragione di continuare ad affondare limitandosi a tenere palla e a non concedere facili ripartense ai biancoverdi. Dopo tre minuti di recupero il signor Fantani della sezione di Valdarno sancisce la fine delle austerità, il Mazzola torna alla vittoria dopo tre partite (una sconfitta e due pareggi) agganciando, al terzo posto in classifica, la Castiglionese e rosicchiando due punticini alla Colligiana.
Dopo due pareggi consecutivi l'Affrico si rilancia con decisione in classifica battendo un'importante concorrente per le posizioni di vertice: ad onor del vero non si ha avuto l'impressione di osservare di nuovo la squadra scintillante di inizio stagione, ma la buona vena degli uomini cardine, unita alla prova incolore del reparto offensivo rossoverde hanno reso possibile questo successo rotondo. Il Grassina esce dal campo con parecchie recriminazioni, benché la maggior parte di esse debbano essere rivolte verso le proprie mancanze: in primo luogo quella di non aver saputo sfruttare l'importante predominio territoriale architettato nella prima mezz'ora di gioco, durante la quale, malgrado la permanenza spesso prolungata nella trequarti avversaria, si registra una sola occasione da rete davvero importante, al 24', uno schema su corner di Simoni che libera Tomberli al colpo di testa letteralmente a un metro dal secondo palo, ma defilato purtroppo quel tanto che basta da costringerlo ad incornare sull'esterno della rete, dando solo l'illusione del gol. Poi c'è la recriminazione arbitrale, probabilmente non infondata, in occasione del vantaggio biancoblù: è il 36' e Simoni, liberatosi di Nuti con una giocata di fino, va a terra nel contrasto; il fantasista rossoverde non fa nulla per restare in piedi, visto che la sfera non aveva raggiunto nessun compagno, ma il fallo sembra comunque da manuale. L'arbitro Giusti, molto permissivo nella prima frazione, sceglie invece di punire la malizia di Simoni e lascia correre, facendo sì che sul rilancio della difesa la palla possa pervenire a Russo, abilissimo nel resistere allo strattone di Neri, scappare via sulla destra e mettere al centro un rasoterra insidioso che Tomberli, in scivolata, manda clamorosamente alle spalle del proprio portiere: una vera beffa! Sotto shock per la sciagurata combinazione di circostanze avverse, la difesa del Grassina sbanda visibilmente, e tra il 40' e il 42' rischia due volte di capitolare ancora sotto i colpi del giovanissimo Russo, dimostratosi davvero meritevole del crescente favore accordatogli dai mister Villagatti e Meacci: ben assistito da sinistra dai cross di Tacconi e Rocchini, prima si fa chiudere all'ultimo istante dal portiere Bartoli lo spazio per la spaccata vincente, poi, con uno stacco di testa davvero imperioso, manda a lato di un soffio. Il secondo tempo, il cui copione prevederebbe un Grassina nuovamente all'attacco, si rivela in realtà più fiacco del primo; l'Affrico non ha problemi a mantenere bassi i ritmi spezzettando il gioco, e il valzer delle sostituzioni non migliora la qualità delle azioni degli ospiti, i quali letteralmente nemmeno entreranno mai nell'area di rigore avversaria: l'unica chance degna di questo nome è un bel destro dai venti metri di Simoni al 63', alto di poco. Trascorsa metà della frazione, la bandiera biancoblù Papini sale finalmente in cattedra e si adopera per chiudere i conti: al 73' mette i brividi a Bartoli con un tiro-cross da destra che lo scavalca implacabilmente senza però trovare il bersaglio, mentre al 77' lo impegna dal limite con un sinistro lento ma angolatissimo, costringendolo a riparare in corner con un colpo di reni. Sugli sviluppi della prolungata azione seguente, e siamo al 78', il Grassina non riesce a liberare l'area e ancora Papini, dopo aver resistito alla forte pressione avversaria, scavalca con un pallonetto la linea difensiva per servire Vaccari, lasciato completamente solo: il terzino, da poco entrato in campo, ha addirittura il tempo di controllare il pallone in area prima di freddare Bartoli con un destro potente. Nei minuti di recupero, esattamente al 48', l'Affrico si concede anche il lusso di fallire la terza rete con Russo che, servito da Bianchi e ottimamente piazzato, di piatto sinistro al volo manda alto da pochi metri. Si chiude così sul 2-0 un pomeriggio fiorentino caratterizzato da condizioni meteorologiche assai rigide e intiepidite soltanto, più che dallo spettacolo in campo, da quello sugli spalti, animati come sempre dalle sportivissime Brigate Rossoverdi che anche dopo il triplice fischio non hanno rinunciato ad applaudire e incoraggiare la propria squadra malgrado la brutta sconfitta. Calciatoripiù: Russo, Tacconi, Longo (Affrico).
SCANDICCI
DI CICCO: 6.5 Incolpevole sui gol, risponde bene di piede al quarto d'ora di gioco alla conclusione sul primo palo da distanza ravvicinata di Agrello. Poi gestisce bene il resto della gara, soprattutto il finale.
FRASCADORE: 6.5 Parte dal suo piede il cross che Del Pela trasforma in assist per Dodaro in chiusura di primo tempo. Sempre preciso nelle chiusure sia con la difesa a quattro che con quella a tre nel finale di gara.
DODARO: 7.5 Non parte bene nella prima mezz'ora, poi cresce arrivando al gol con un preciso sinistro dal limite su assist di Del Pela e nella ripresa è il padrone assoluto della fascia sinistra.
GUIDELLI: 6.5 La prima mezz'ora dello Scandicci è difficoltosa e lui non riesce a trovare le geometrie giuste. Dopo il raddoppio ospite la squadra si sblocca e lui la prende in mano con alcune intuizioni in verticale che mettono in difficoltà la retroguardia bianco rossa. 73' Menini: 6 Entra bene in gara posizionandosi sulla sinistra della difesa a tre dando la solidità che serve al reparto per portare a casa la vittoria.
SABATINI: 6 Duella tutta la gara con Polo che nel primo tempo lo fulmina per il gol del vantaggio. Nella seconda parte di gara è un'altra musica però ed è lui ad avere quasi sempre la meglio nei duelli con il centravanti fiorentino
LA ROSA: 6 Incrocia la zona con l'ex Vezzi e lo contiene bene. Peccato per averlo tenuto in gioco sul gol del raddoppio ritardando di quell'attimo l'uscita dalla linea. Nella ripresa domina sui palloni alti e gestisce il finale con esperienza.
CAGGIANESE: 7 Gli manca solo la rete alla quale va vicino nella ripresa con un tiro dal limite che esce alto di non molto. Bello il taglio di campo a inizio ripresa con cui pesca Poli per il gol del pareggio. 85' Corsi T.: s.v.
VILIGIARDI: 6.5 Inesauribile motorino di centrocampo. Nel finale di primo tempo trova un assist di tacco al volo per Del Pela che si vede respingere la conclusione da Pecorai. Corre fino all'ultimo secondo per mettere pressione ai portatori di palla avversari.
DEL PELA: 6.5 Anche a lui manca solo il gol perché per il resto lavora molto e bene per la squadra e offre un bell'assist a Dodaro per il gol che dà il via alla rimonta blues.
SINISGALLO: 6 Un po' più in ombra del solito anche se svolge un buon lavoro oscuro di copertura e nel finale, quando c'è da congelare le cose, si fa trovare pronto.
POLI: 8.5 Il migliore in campo per distacco. Come si dice: canta e porta la croce. Sempre presente in copertura , si fa trovare al posto giusto in avvio di ripresa sul lancio di Caggianese che lui, con un forte piatto sinistro, mette sotto la traversa ristabilendo la parità. Poi, in pressione a metà campo, recupera palla e s'invola verso Pecorai che batte con un preciso diagonale.
All.: TACCOLA: 7.5 La squadra parte male, ma recupera la situazione con carattere e volontà. Da grande squadra. Da capolista. Nella ripresa il piglio è quello giusto come dimostra il gol in avvio e la gestione della gara. Mantenere questi standard sarà dura da qui alla fine, ma i presupposti ci sono tutti per fare bene.
RONDINELLA MARZOCCO
PECORAI: 6 Può fare ben poco sui gol. L'unica parata importante la effettua nel primo tempo su Del Pela.
FANTECHI: 5.5 Quando Caggianese si accende lui va in difficoltà. 71' Noviello: 5.5 Nella ripresa la Ronde soffre molto sulle fasce.
AGRELLO: 5 Nel primo tempo ha l'occasione di segnare, ma il suo tiro sul primo palo trova Di Cicco pronto alla risposta di piede. Quando lo Scandicci affonda sulle fascia inizia a soffrire e si fa scappare Poli sul gol del pareggio. 71' Travaglini: 5.5 Come il compagno con cui condivide l'entrata in campo soffre la velocità con cui lo Scandicci attacca le fasce nella ripresa.
MAZZOLLI: 6 Ne primo tempo cerca il gol dell'ex e lo sfiora colpendo la traversa su punizione. Nella ripresa prova a dare geometria al gioco bianco rosso, ma la pressione blues lo mette in difficoltà.
BARTOLINI: 6 Riesce ad arginare bomber Del Pela facendogli fare solo lavoro per la squadra.
CIARDINI: 6 Come il compagno di reparto cerca di oscurare il capocannoniere del girone. Va in sofferenza quando dalle sue parti agisce Caggianese.
MIGLIORINI: 5.5 bene la prima mezz'ora, poi si isola e si innervosisce anche troppo.
BALDESI: 6 Tanta corsa nel primo tempo, ripresa molto più di posizione.
POLO: 7 Fa un gran gol dal limite con un bolide che s'insacca sotto l'incrocio dei pali. Duella con Sabatini che non lo molla un attimo ed è l'ultimo ad arrendersi come dimostra la conclusione al novantaquattresimo che termina però alta.
BENCINI: 6 Come tutta la Rondine in avvio di gara è spumeggiante, poi però è sovrastato dalla pressione dello Scandicci nel secondo tempo. 86' Antongiovanni: s.v.
VEZZI: 6.5 Svaria fra le linee come suo solito ed è lesto a sfruttare la palla che riceve in area per il gol dell'ex che porta gli ospiti avanti di due reti. Nella ripresa lotta per cercare di fare salire la squadra, ma si vede poco.
All.: TRONCONI 5.5 Una grande mezz'ora della sua squadra che annichilisce lo Scandicci. Poi però non riesce a mantenere quell'intensità dilapidando il doppio vantaggio. Da rivedere il posizionamento della difesa in occasione del pareggio blues.
ARBITRO
TAVASSI di TIVOLI: 6 A tratti fischia molto spezzettando il gioco, ma alla fine riesce, con fatica, a tenere in mano la gara. Non fa particolari errori.
Agganciata la vetta la settimana scorsa, in questa giornata lo Scandicci approfitta della battuta di arresto della Colligiana e prende la testa della classifica in solitaria grazia alla quinta vittoria consecutiva. Non è stata però una gara facile con la Rondinella che nella prima mezz'ora di gioco ha realizzato due reti, la prima con Polo dal limite dell'area e la seconda con l'ex Vezzi dall'altezza del dischetto del rigore, ha colpito pure una traversa su punizione con Mazzoli, altro ex di giornata e ha costretto Di Cicco a una difficile parata di piede su conclusione ravvicinata di Agrello. Sul doppio svantaggio i blues si sono come sbloccati impegnando nel finale di tempo Pecorai con Del Pela e dimezzando lo svantaggio con Dodaro in pieno recupero. Pronti via nella ripresa e subito gol del pareggio di Poli su assist di Caggianese. Lo Scandicci a questo punto prende in mano la gara e la ribalta a metà del tempo ancora con Poli che recupera palla a centrocampo, si mette in proprio, e supera Pecorai dal limite. In vantaggio i blues gestiscono la gara creando occasioni per arrotondare anche se manca sempre il guizzo finale. La Rondine riesce a rifarsi viva in avanti sono nel recupero con un paio di mischie che però Di Cicco e compagni sbrogliano per poi festeggiare la vittoria con i tifosi dell'Onda Blues che li hanno incitati e supportati per tutti i novanta minuti di gioco.
LE INTERVISTE
A fine partite queste le parole di mister Taccola che commenta la prestazione dei suoi ragazzi che hanno portato a casa una vittoria importante nonostante un avvio molto difficoltoso: Prima di rispondere voglio dire che è una giornata di festa per lo Scandicci, ma purtroppo è per me no perché venerdì notte è venuto a mancare mio cugino Riccardo al quale ero fortemente legato e ringrazio i ragazzi che mi danno questa possibilità, anche se è poco, per dedicare a lui questa vittoria e, ovunque sia, gli possa arrivare questo mio piccolo pensiero. Per quanto riguarda la partita loro hanno fatto un primo tempo importante e va considerato che c'è sempre un avversario davanti che può metterti in difficoltà e che le cose che pensi non sempre ti riescono. Loro sono stati molto bravi a prenderci e facevamo fatica a uscire palla al piede. Devo dare tanti meriti del nostro brutto primo tempo alla Rondinella. Sicuramente il 2-1 nel finale di primo tempo a livello psicologico ci ha dato una mano importante. Rientrati abbiamo pareggiato praticamente subito e poi abbiamo creato tanto e corso tanto. Devo dire che la squadra fisicamente ha fatto una partita di grande intensità e di grande determinazione. La voleva vincere a tutti i costi e se l'è presa questa vittoria. Voglio fare i complimenti ai ragazzi soprattuto per questa voglia che hanno dimostrato di volere il risultato a tutti i costi . Abbiamo visto uno Scandicci di carattere, da vera capolista, che si è dimostrato cinico nei momenti cruciali raddrizzando una gara che non era nata benissimo: Non era una partita facile perché eri due a zero sotto contro una signora squadra, perché la Rondinella è una squadra importante e ribaltarla è un segnale di grande attaccamento e di grande presenza e nel credere nel lavoro che stiamo facendo. Hanno dato a livello caratteriale una dimostrazione importante. Ora però, come gli ho detto negli spogliatoi, il primo tempo ci deve servire da lezione, deve essere una grande lezione perché questo girone è molto complicato, molto difficile e non ti puoi permettere soprattuto a livello mentale di concedere niente agli avversari. MI hanno preso alla lettera e ho visto rientrare una squadra diversa rispetto al primo tempo . Questo carattere lascia ben sperare per il futuro perché il percorso è lungo anche se la rincorsa è terminata, adesso inizia il difficile perché non ci si può sedere sugli allori: È proprio ora che comincia il difficile perché finche sei dietro e rincorri c'hai quello stimolo giusto. Per stare davanti invece devi avere un altro tipo di stimolo ed è quello di cui abbiamo bisogno adesso. Siamo riusciti a fare questo passetto, però, come nell'ippica e prendo Allegri che ogni tanto cita l'ippica, i cavalli si vedono all'arrivo. Ad oggi questa storia della capolista mi interessa poco e mi interessa poco festeggiare. Quello che mi interessa è l'arrivo ed è per quello che lavorerò da qui a undici settimane ed è quello che faranno anche i ragazzi .